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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/10/25 in tutte le aree
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Buona sera a tutti gli Amici . Stasera condivido con Voi un'altra chicca della mia collezione a cui sono particolarmente affezionato: un antoniniano di Probo del tesoretto di Reyssouze. L’11 ottobre dell’anno 2014, nel corso di lavori presso un terreno privato a Reyssouze, piccolissimo centro del dipartimento dell’Ain in Francia, in maniera del tutto fortunata fu scoperto un ripostiglio contenente 2096 monete; il tesoretto conteneva 2079 antoniniani e 17 denari: dopo un preliminare studio, l’intero ripostiglio è stato messo in vendita attraverso un’asta pubblica. Tutte le monete sono state ritrovate in un vaso in lamina di bronzo di uso comune la qualcosa ha lasciato fin da subito immaginare ad un ripostiglio domestico; tra l’altro il segmento temporale tra la moneta più antica (195 d.C.) e quella più recente (286 d.C.) è di oltre 90 anni. Il tesoro di Reyssouze, pertanto, molto probabilmente, deve essere stato accumulato da più generazioni con finalità di evidente tesaurizzazione. Tra gli antoniniani ritrovati, una rilevante fetta riguarda coniazioni risalenti agli anni dell’impero di Probo (177 esemplari); in quegli anni l’imperatore fu costretto a mantenere alta l’attenzione per le invasioni barbariche che interessarono la Gallia e tale condizione potrebbe aver contribuito ad occultare il denaro in considerazione della poco stabile sicurezza del territorio. Spero di fare cosa gradita. Mario4 punti
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Per me non è mai stato importante il valore venale di ciò che possiedo, ma lo è il valore della conoscenza che essa mi restitutisce unitariamente al divertimento nell'averla appresa.4 punti
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Usata per pagare un pezzo di pizza nella pizzeria di mio cugino a Roma, 2€ del 2024 Vaticano. Di regola non vengono emesse per la circolazione normale (vengono vendute in folder oppure date sfuse ai difendenti). Ho gia il folder del 2024, ma questa me la tengo comunque, non capita spesso trovarla in giro.4 punti
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Qui c'è il collezionista.. che diventa custode di un qualcosa che altrimenti sparirebbe nel limbo del tempo, ne vede l' arte, il messaggio che porta, la storia, la bellezza .. ecc... .. e per lui.. anche se non vale niente nel mondo mercantile .. lo custodisce come un raro tesoro. 😊 Sono contento che ci siano commenti di questo tipo.3 punti
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Verissimo il discorso,il mio esempio: da piccolo avevo circa 12/13 anni ed ero uno dei più giovani pescatori della mia vallata,ho fatto scambio con la mia canna da pesca e mulinello nuovo che la befana mi aveva appena portato per 2 bolari che ancora oggi tengo .Pensavo di aver fatto un affarone perché c'erano bolli del 1870/80 invece non fu proprio così,ma in compenso mi hanno sempre incuriosito i francobolli. E qui vengo al dunque ,oggi ho postato dei francobolli della Cecoslovacchia ,be' moltissimi vengono da quel scambio li,per quello che io dico che a mio parere graficamente sono tra i migliori al mondo probabilmente mi portano gli occhi Ancor oggi a quel scambio .2 punti
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Salute Il n°414 di Panorama Numismatico del marzo 2025 ha, nel suo interno, pubblicati i segg.articoli: Per le curiosità numismatiche: Giulio Cesare Croce (1550-1609), scrittore e cantastorie, diede voce scherzosa alle classi inferiori della società e alla difficile esistenza del popolo. Gianni Graziosi, attraverso le opere di Croce, fornisce cenni sull’attività della zecca bolognese e sulle monete di che circolavano al tempo, in Alcune note su opere di Croce e sulla monetazione bolognese del tempo. Per la monetazione antica: Soldato e ufficiale esperto, Vetranio servì sotto Costantino I e divenne magister militum sotto Costante I, come racconta Roberto Diegi, in Vetranio, un usurpatore che se la cavò molto bene, ovverosia come l’attaccamento alla vita può prevalere sull’amor proprio. Alberto Castellotti parla di Un sesterzio di Druso Maggiore che più bello non si può, un insolito esemplare appartenente al monetiere del Museo Archeologico di Firenze. Per la monetazione medievale e moderna: Jacopo Feola ha individuato un particolarissimo coronato con sigle sovrapposte, caso riscontrato per la prima volta su un esemplare del primo tipo, come illustra in Un inedito coronato napoletano dell’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona. Maurice Cammarano racconta la storia di un raro 5 soldi francese del 1643 che lascia Parigi, va nell’Oriente Latino e viene contromarcato, garantendone la buona qualità dell’argento, ma ritornato in Francia viene bucato come una moneta falsa, in La triste fine di un raro 5 soldi francese del 1643. L’arte fiamminga del XVI secolo rappresentò spesso l’attaccamento al denaro e la condanna delle attività lucrose e capitalistiche, come racconta Paolo Cammisuli in Il denaro nell’arte pittorica fiamminga e olandese tra Rinascimento e Barocco. Benedetto Mura propone un Aggiornamento e nuove valutazioni sulle monete della Zecca di Sassari coniate dal Giudice Guglielmo I d’Arborea, a partire da una moneta inedita coniata a Sassari. Recensioni: Le molte facce di una moneta. Denaro e materialità nella Storia: saggi in onore di Lucia Travaini, a cura di Monica Baldassarri, Barrie Cook, Stefano Locatelli, Milano University Press 2025. Stefano Poddi, Operation Bernhard. The Counterfeits of block 19. History’s biggest counterfeiting swindle, Edizioni D’Andrea, Roseto degli Abruzzi 2025. Per le Notizie dal mondo numismatico: Donato al Museo della Banconota il progetto della prima “banconota” italiana, consegnato alla Banca d’Italia dall’Ing. Gerardo Vendemia. Accademia Numismatica Italiana: sotto il segno del Giano per unire passato e futuro: a Grottaferrata, in provincia di Roma, un gruppo di noti studiosi, cultori, collezionisti e professionisti ha fondato l’Accademia Numismatica Italiana, ANit. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online. Salutoni odjob2 punti
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Salve,dovrebbe essere questo grano di Carlo II per Napoli https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/42 punti
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La moneta viene dal listino n. 20 della Numismatica Felsinea. La conservazioni le faccio io e quindi me ne assumo la responsabilità come ho sempre fatto. Come fatto notare gli hairlines si notavano dalle foto presenti in listino. Infatti TUTTI accettano resi per difetti occulti o per falsità dell'oggetto, non per una conservazione che il cliente ritiene non conforme. Aggiungo che il link postato dal cliente per un altro esemplare, fa riferimento ad una moneta BB al prezzo di € 80 e comunque di conservazione nettamente inferiore a quella da noi venduta ad € 90. Non penso quindi che gli € 90 pagati siano una esagerazione. Si può trovare meglio? Certo ad un altro prezzo. La conservazione non era congrua? Può essere, solo chi non lavora non sbaglia. Aggiungo che appena il cliente mi ha contattato, cioè ieri domenica 10, gli ho subito risposto dicendo che avrei verificato e che avremmo cercato un accordo di comune soddisfazione. Detto questo approfitto per ringraziare le centinaia di clienti che mi sono soddisfatti delle monete che comprano da noi e che continuano a comprarle.2 punti
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Sono curioso di sapere come sia uscita da una zecca una banconota incompleta come questa...forse invece di eseguire i controlli di qualità erano tutti in pausa pranzo o in sciopero per adeguamento contrattuale.2 punti
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@Ronak, paura che ti "soffino" la moneta mentre ci pensi ? Non è il click-day dell' IPZS 🤣. Scherzi a parte non credo che si arrivi a tanto a meno che si tratti di una moneta ricercatissima 🙂.2 punti
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INDIA 25 INDIAN PITTA 50 BLACKHEADED ORIOLE 4 oo LEONE e CONIGLIO 25 SWAMP DEER 1oo GOLDEN LANGUR1 punto
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Dopo un lungo lavoro e aver preso da tutti i bolari solo i francobolli della Cecoslovacchia,guardando un sito gli ho divisi per anno ,a parte i primissimi pezzi. Questi per me graficamente sono tra i migliori della scena mondiale .1 punto
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Buonasera @Alex79, come già suggerito da @tonycamp1978 è possibile postare almeno foto a diritto della stupenda moneta ? Grazie.1 punto
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proprio bella complimenti 😀👏👍,ci vorrebbero 2 belle foto perpendicolari per ammirarla meglio.. e poi certo che succede anche a noi.. altrimenti che appassionati saremmo🤣1 punto
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uno stencil della mezza luna, in pratica... 🌜1 punto
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Salve. Verso la fine degli anni ’70, molte aziende farmaceutiche tedesche lanciavano sul mercato repliche di monete come materiale pubblicitario. Questo gettone riproduce sul dritto il Penny d’argento di Riccardo I d’Inghilterra, noto anche con il nome di Riccardo Cuor di Leone, e pubblicizza sul rovescio il CARADRIN. una specialità della casa farmaceutica ASTA di Brackwede (distretto della città tedesca di Bielefeld). Argento 1000: 2,63 g, 21 mm D/ Dritto di 1 Penny d’argento di Riccardo I "Cuor di leone" R/• CARADRIN • ASTA • sul bordo; SILBERPENNY / GEPRÄGT UNTER / RICHARD LÖWENHERZ / (1189-1199) all’interno di un cerchio perlinato; 1000 (titolo dell’argento) sotto la scritta apollonia1 punto
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buona sera,zecca di catania,Eraclio e Eraclio Costantino,normalmente su follis di Costantinopoli.nel 629 la zecca dicatania chiude e resta attiva quella di siracusa.questo risale al 630/638.nino ho studiato su imput di marco anastasi autore del libro Monete biz.di sicilia.mi ha invogliato a studiarle e collezionarle scoprendo a volte degli inediti1 punto
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Quando i francobolli ti prendono. Oggi stavo radunando dei francobolli per data ,quando mi è arrivata una chiamata ,ma dove sei??? Era mia moglie che mi aspettava in stazione😂😂😂😂 Per fortuna è a solo 5 km di distanza e sono corso a riprenderla. Come quelli che si dimenticano la moglie in autostrada nei autogrill 🤣🤣🤣.1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 7 marzo 2025 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica i Valori Sociali dedicato a Marilena Grill. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura Marilena Grill, giovane ausiliaria dal 1944 della Repubblica Sociale Italiana, vittima ad appena 16 anni della terribile guerra civile che ha sconvolto l’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Completano il francobollo la legenda “MARILENA GRILL”, le date “1928 1945”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentomila venticinque esemplari. Bozzettista: Emanuela L’Abate. Indicazione tariffaria: B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 30 x 40 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico1 punto
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SI, ora va decisamente meglio E' un bell'occhio di bue La mia va oltre il limite del contorno1 punto
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Questo succede agli appassionati; a quelli che sanno vedere il bello in qualsiasi francobollo, semplice o raro che sia, a quelli che si emozionano quando completano una serie, a quelli che viaggiano con la mente vedendo un pezzo non visto da tempo. E‘ vero, bisogna essere predisposti a questa passione che talvolta è latente e non aspetta altro che una scintilla l‘accenda…. Totalmente d'accordo i bolli cekoslovacchi sono davvero belli1 punto
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Purtroppo lo stimolare qualcuno alla filatelia non è certo il parlare di primo impatto di francobolli rari, io ho notato che nel nostro piccolo nel forum di filatelia, quando parliamo di francobolli alla portata di tutti, cè dialogo e seguito, perchè o sono francobolli che ricordano l'infanzia, o la gioventù o un lascito di qualche nonno e via dicendo, ma se si parla subito di francobolli rari e neppure si sa di cosa si parla, è dura1 punto
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Ciao! ne avessero beccata una .... sono d'accordo con quanto hai scritto, eccetto quel segno sopra la E che è difficilmente interpretabile; certo è difficile interpretarlo con la gamba orizzontale del genio, perché dovrebbe essere dopo la E. L'altra gamba dovrebbe essere quasi verticale e non ci sta; poi tutto può essere! saluti luciano1 punto
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Nelle monete di Valente dopo la cesura resta solo la S prima del P F e non è questo il caso. Arka # slow numismatics1 punto
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@besson Conservazione , a mio parere , BB . Io la lascerei patinare , attualmente non mi piace molto la patina che ha sviluppato.1 punto
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Non è la luna: Turandot avrebbe già avuto la tua testa. apollonia1 punto
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Se accettiamo l’attribuzione ad Ottone III, guardando il rovescio, le possibilità sono poi 3: - CIVITA GLOR(IO) - INCLITA CIVITA - IMPERATOR …in questo caso, ciò che leggerei più facilmente è “IMPERATOR”… Quindi mi sentirei di concludere per un denaro di Ottone III imperatore, putativamente collocabile tra il 996 e il 1002 (anche se mi pare di aver letto da qualche parte che qualcuno sospetta, per l’abbondanza dell’emissione, che la datazione possa essere anticipata ancora a prima dell’incoronazione ad imperatore, quindi a prima del 996, e/o estesa a dopo il 1002, con produzione postuma).1 punto
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Oh e io che stavo aspettando che si "caricasse" l' immagine 🤣1 punto
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Ovvio, se non fai la domanda specifica sugli hairlines, il sorvolare sulla questione è scontato. Con le delusioni si impara… Ecco perché bisogna sempre fargli il terzo grado, e saper valutare bene le foto, nel caso chiedendo foto diverse in cui si evinca lo stato dei campi illuminati in maniera diversa. Certo, tutto questo non fa bene alla numismatica. Ci si contorna di belle parole, e poi ecco come vanno le cose nella normalità ps. Comunque gli hairlines si vedevano anche dalle foto del venditore. Aprite bene gli occhi quando acquistate!1 punto
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Ho portato a casa 6 monete al costo di soli tre euro due sono rovinate, di cui una da studio ed una d'argento che ho già ma per 50 cent non si lasciano 5 grammi d'argento .835. Jamaica: un bel monetone da 50 cent di dollaro giamaicano del 1989, moneta commemorativa. Sempre Jamaica, ma questa volta una monetina da 5 dollari del 1995, un nominale da dieci volte tanto la precedente. Questo dovuto all'inflazione incessante in Giamaica sin dalla metà degli anni '90, al momento ci vogliono circa 170 dollari giamaicani per un euro. Belgio: 25 cent BELGIQUE del 1913 (monogramma secondo tipo coniazione 1913-1929) Iran: 50 rials del 1364 (1985) Un franco svizzero del 1875 in argento che già possiedo, la metto insieme alla mia piccola raccolta di monete doppie d'argento semi lisce trovate in ciotola, al raggiungimento dei 100 grammi andranno a finire dal compro oro. Infine una moneta piuttosto compromessa da studio, ne posseggo una in condizioni decisamente migliori, un grano napoletano del 1792.1 punto
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Buon giorno a tutti. Il tema della guerra è una tema che ci colpisce tutti per la sua intrinseca assurdità. In una discussione sulle "monete di guerra" è fisiologico che qui e lì ci sia qualche sfogo personale, comprensibile, fin quando questo non sostituisce il tema iniziale della discussione. Cerchiamo tuttavia di non deragliare, come peraltro richiesto da chi la discussione l'ha aperta, @Saturno.1 punto
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Peter Jefferson No, non è un parente povero, e nemmeno il fratello furbo di Thomas. E i due non si sono nemmeno mai incontrati, perché quando Peter fece la sua prima apparizione alla Zecca di Philadelphia, Thomas era già morto da qualche anno. Accadde, si dice, all'incirca nel 1830. Peter incominciò a volare intorno alla Zecca, per poi infine entrare a curiosare. I lavoratori della zecca rimasero sicuramente sorpresi quando videro un'aquila calva aggirarsi tranquilla nelle stanze, ma lo presero come un buon auspicio e all'inizio lasciarono l'uccello a se stesso. Ogni notte, quando gli operai finivano il turno, lo mandavano fuori per chiudere la zecca. L'aquila faceva qualche volo notturno sulla città e tornava la mattina presto. Peter era alla zecca ogni mattina prima che gli operai arrivassero, aspettando pazientemente che aprissero le porte e lo facessero rientrare. Rimaneva dentro, appollaiandosi e volando dentro la zecca durante il giorno. A detta di tutti, era piuttosto docile e non gli dispiaceva stare vicino alle persone, tenendosi però in disparte la maggior parte del tempo, ma senza preoccuparsi se le persone gli si avvicinavano troppo. L'uccello divenne il beniamino della città man mano che si diffondeva la voce del suo attaccamento alla zecca e della sua tolleranza verso gli umani, e la gente lo riconosceva durante i suoi regolari voli su Philadelphia. Lo chiamarono Peter, forse il nome di un operaio che gli era particolarmente affezionato, e Jefferson, probabilmente un omaggio all'ex-presidente scomparso pochi anni prima, nel 1826. Ma per tutti, semplicemente Peter. Rimase lì per circa sei anni, fino a quando, un brutto giorno del 1836, era appollaiato, forse, su una pressa per coniare, non è del tutto chiaro, quando la macchina si accese. Sebbene gli operai si fossero precipitati a spegnerla, l'ala di Peter restò incastrata nei meccanismi e rimase gravemente ferito. Nonostante i grandi sforzi di tutti, Peter perse la capacità di volare e, a causa delle ferite all'ala, morì pochi giorni dopo l'incidente Per onorare la memoria dell'aquila, e per tenere Peter, che era diventato un pilastro della Zecca e una specie di mascotte non ufficiale dell'istituzione, gli operai lo fecero impagliare, posizionandolo all'ingresso principale della Zecca... dovrebbe essere ancora lì Secondo la leggenda, Peter sarebbe servito da modello per due delle più belle monete degli Stati Uniti, non a caso quelle che più di ogni altra raffigurano un'aquila vicina al vero: il dollaro di Christian Gobrecht e il Flying Eagle cent di J.B. Longacre. "Io non avevo visto per molti anni quella moneta, ma poi ne sono rimasto veramente impressionato e ho pensato che... è, con tutta probabilità, il miglior disegno su una moneta americana." Parola di Augustus Saint-Gaudens petronius1 punto
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Ciao @besson Concordo con te con il bel bb. La moneta é molto gradevole. Discorso patina, ti posso assicurare che é molto soggettivo. Io alcune non le faccio patinare piú di tanto e le incapsulo, altre le lascio nella perizia, altre in scatole/contenitori "fai da me alla come viene". A me personalmente, cosí non dispiace. Io la avrei giá messa nella capsula, perché poi ricorda che la patinatura é un pó a fortuna, oltre che segue regole climatico ambientali che sono molto personali all' ambiente dove si risiede, quindi non per forza bisogna aspettarsi risultati migliorativi ecco ( non te la sto buttando eh 🤣). Ciao1 punto
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Ciao, direi che hai centrato benissimo il nocciolo della questione. Tempo fa lessi un articolo riguardante la casa-museo londinese in cui Sigmund Freud visse l'ultima parte della sua vita. Qui si può ammirare oltre la sua libreria, la vasta collezione di arte antica da lui raccolta nell'arco degli anni. Se anche questo grande "scandagliatore" dell'animo umano si consolava con questa pratica non stupiamoci dei nostri passatempi...😇 Io stesso alla mia età più che matura mi è venuta la voglia di raccogliere vecchi chiodi forgiati a mano...😎1 punto
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Già, colgo l'occasione per ricordare che la malattia associata alla prolungata esposizione al piombo è detta Saturnismo, proprio in relazione a Saturno, dio romano inerente all'alchimia oltre che all'agricoltura.1 punto
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Vero. Sopratutto quando sono FDC e puoi ammirare l'intero vecchio conio col bordo rigato:1 punto
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1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon971 punto
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Ciao Bimbo, immagino tu abbia già provato con una calamita.....le foto spesso falsano i colori, distinguere tra una moneta d'oro da una dorata spesso è difficile....Ad un orafo, come è già stato detto, basta darle una occhiata. Saluti.1 punto
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Dalle immagini dubito fortemente che sia oro, ma potresti portarla da un orafo per avere un giudizio definitivo...1 punto
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