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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/02/25 in tutte le aree
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Al di là delle considerazioni sull'amalgama, mi sembra di vedere una superficie bucherellata da entrambi i lati e soprattutto sulla veste dell'Italia e - se non è un effetto ottico - questo non depone a favore della moneta. Ricordo anche che si tratta di un primo conio con le firme disassate e un incisione dei rilievi più bassa che va ad accentuare il senso di usura. Per confronto allego l'immagine di un secondo conio in buona conservazione dove l'inicisione dei rilievi è molto più marcata. Una briciola che apparirà sul Gazzettino di Quelli del Cordusio #12 (al momento supera le 160 pagine con 15 articoli) suppone che il primo conio sia meno comune (o più raro se vogliamo, in un rapporto di 1:2) del secondo conio che presenta le firme allineate (che io, però, preferisco per la nitidezza dei dettagli)..6 punti
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Ho acquistato recentemente questo Forte che il Cudazzo classificava nel MIR come di X tipo ed ora sulla nuova pubblicazione di VII tipo. Questi Forti furono probabilmente coniati solo a Torino in cui, all'epoca di Carlo I, furono zecchieri Michele di Bardonecchia, prima col fratello e poi da solo, e Bartolomeo Caccia. Le sigle riscontrate sono CT per Bartolomeo Caccia e una strana M gotica che ultimamente viene attribuita a Michele di Bardonecchia. La mia nuova moneta ha comunque le sigle CT e quindi è di attribuzione certa. Questa moneta si trova normalmente in conservazioni non eccelse, lo conferma anche il Cudazzo, per cui quando ho avuto l'occasione di vedere questo esemplare ben conservato, le immagini non rendono merito, l'ho inserito subito in collezione. Una debolezza nella parte centrale non permette la nitida visione dei particolari, ma in compenso il modulo è largo e le legende sono ben impresse, con i contorni della moneta ancora in rilievo. Ha un peso di 0,90 grammi, alto per questa tipologia, che valeva mezzo quarto e quindi otto per un grosso. Spero che sia gradita la condivisione...3 punti
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Ma disperse, per fortuna, non vuol dire perse per sempre... anche se ci hanno messo un po' a ricomparire. Per i dollari, come abbiamo visto nella discussione dedicata, sono bastati meno di dieci anni, il primo è venuto a conoscenza del mondo numismatico nel 1843, ma per le eagles ce ne sono voluti più di trenta. E di quest'ultime, a differenza dei dollari, non esistono coniazioni "postume", gli unici esemplari creati sono i quattro contenuti in origine nei cofanetti. Japan (or Cochin China) specimen L'aquila Plain-4 del 1804 rimase sconosciuta alla comunità numismatica fino all'agosto del 1869, quando il dott. Benjamin Betts pubblicò la foto di un esemplare della sua collezione sull'American Journal of Numismatics . La moneta, appare leggermente circolata, con un difetto di tondello, o punto di matrice, tra le lettere T e Y in LIBERTY. A causa di alcune leggere differenze di conio rispetto alla eagle sicuramente appartenuta al Re del Siam, e a un'altra con caratteristiche ad essa simili, si ritiene essere una di quelle contenute nei cofanetti non consegnati, destinati agli imperatori di Giappone e Cocin Cina (impossibile stabilire a quale dei due). Coniata, dunque, nel 1835. Questa moneta ha un notevole pedigree, ininterrotto dal 1869 a oggi. E' stata il pezzo forte di molte collezioni famose, tra cui va citata almeno quella di Louis E. Eliasberg (che anche noi abbiamo citato più volte in altre discussioni, in quanto l'unico ad assemblare una collezione completa di monete statunitensi), prima di trovare una casa che si pensava definitiva nella leggendaria collezione di Harry W. Bass Jr. Come parte della Harry Bass Core Collection, è stata visionata da milioni di numismatici, esposta alle principali convention di monete e presso la sede centrale dell'ANA (American Numismatic Association) a Colorado Springs. Dove si pensava sarebbe rimasta per sempre. Invece, ne è uscita nel 2022, per essere esitata nell'asta Heritage del 29 settembre di quell'anno. Certificata da PCGS in conservazione PR63, ha realizzato 2.280.000 dollari, diritti inclusi. Una cifra senz'altro notevole, ma ben lontana dal record per la tipologia (foto da Heritage Auctions, cliccateci sopra per vederla in tutta la sua magnnificenza ) petronius3 punti
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Condivido quanto detto sopra. In queste condizioni purtroppo economicamente valgono sui 50 centesimi l’una. Diverso ovviamente il valore storico che è molto importante. Sono i primi biglietti immessi in circolazione nel post guerra, in un momento nel quale ancora non si sapeva che forma di governo avrebbe avuto l’Italia, proprio per questo non venne scritto sui biglietti “REGNO D’ITALIA” nonostante vennero pensati durante il regno. Successivamente circolarono fumo agli anni ‘50, quindi nelle fasi iniziali della repubblica.3 punti
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Ti dico da figlio: Ho svuotato casa di mio padre (fortunatamente solo perché ha traslocato). Ho ritrovato tante cose, i miei francobolli da ragazzino, cartoline, una piccola collezione di monete in lire di mia madre (che invece non c'è più). Prima collezionavo solo monete in euro. Scoprire che anche mia madre collezionava mi ha portato ad interessarmi a qualcosa per me nuovo, a studiare argomenti nuovi (a 40 anni suonati). Sto portando avanti la sua collezione con gioia. Se fai tutto il lavoro tu, toglierai in parte quel piacere alla scoperta e, magari, la scintilla del collezionismo 😊2 punti
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ringrazio tutti delle spiegazioni e delle valutazioni. Io non sono una appassionata come voi, sto solo cercando di capire se ho qualche piccolo tesoro nascosto per non dare via qualcosa di importante, ma non voglio cominciare adesso a fare le collezioni...lo faccio soprattutto per mio figlio, per non fargli rifare quello che sto facendo io!!! Mi entusiasma la vostra passione, ma resto coi piedi per terra.... e finora non ho trovato il tesoro, quindi posso tranquillamente portare tutto da qualcuno che prenderà in blocco o a peso...non ho idea! Grazie veramente, non sottovaluto il vostro impegno!2 punti
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In questo numero di aprile 2025: Gianni Graziosi, Quando Pegaso “volava” sulle lire – p. 3 Roberto Diegi, La siliqua, una monetina del basso Impero Romano spesso trascurata – p. 11 Emissioni numismatiche – p. 20 Angelo Pellegrini, Papa Sisto V, p.p., e le sacre stigmate di San Francesco. Un caso numismatico – p. 21 Maurice Cammarano, Memoria XXXVI. Una insolita moneta di Monaco datata 1666 – p. 29 Alain Borghini, Un oggetto testimone del “Terrore” – p. 33 Marco Benetello, Da San Pietro a San Giovanni in Laterano. Alla scoperta della Roma moderna sulle tracce delle medaglie papali coniate tra ’600 e ’800 – p. 37 Alberto Castellotti, Per la piccola Guia una collezione da fiaba – p. 47 Recensioni – p. 51 Notizie dal mondo numismatico – p. 56 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 632 punti
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buonasera a tutti, ho trovato in un mercatino questo sigillo in bronzo di mm 33 x 28. dovrebbe arrivare dalla zona di cremona. sarebbe bello scoprire a chi apparteneva. grazie per qualsiasi informazione. saluti riepo1 punto
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Ciao @Scudo1901 Grazie per l'immagine. Avevo già censito questo esemplare. Concordo che sia il migliore esemplare passato in anni recenti. Il conteggio è arrivato a 32 pezzi.1 punto
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Perdonami, ma adesso sono io che non capisco: le firme sono perfettamente posizionate come nel I conio. Al più noto dei difetti d'incisione e danni da usura. Sì, ho già fatto tanto pubblicando questa anteprima, il confronto lo apprezzerete all'uscita del nuovo Gazzettino. Mauro? Chi è costui? Il mio nome è Marco, nome di derivazione etrusca (Marce) e non etnonimo (da Mauretania) latino. E poi e poi, un nome proprio (addirittura il mio...) scritto con la minuscola: credo che verrai messo sul mio libro nero e ti sarà preclusa la vista del nuovo Gazzettino. Credo si riferisse al 10 Centesimi da me postato...1 punto
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Sembrano 3 allineamenti differenti: Il primo con L. allineato alla T, il secondo con allineamento D.-L., il terzo con L. allineato al punto di D. Ahhhh ok allora, condivido!1 punto
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Che brutta parola "pensionati", mi sa da vecchio. Siamo stipendiati statali a riposo. 😂😂1 punto
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Nella pagina Facebook di Collexpo Pistoia 2025 sono pubblicati gli interventi del 29 marzo 2025 https://www.facebook.com/share/1BZAg1qZkx/?mibextid=wwXIfr1 punto
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Per tutto aprile? Purtroppo con il nominale in bella vista hai semplificato il quiz. Alluminio o zinco? dal colorito sembra tutt'altro, direi un due ore per Christian X di Danimarca degli anni '401 punto
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Dipende tantissimo dal clima e dal microclima in cui si trovano. Magari alcune patinano in poco tempo e altre non patinano proprio.1 punto
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I video degli interventi di Pistoia Collexpo 2025 li trovate tutti sulla loro pagina Facebook https://www.facebook.com/share/183CVXkqUM/?mibextid=wwXIfr1 punto
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Grazie a tutti per le risposte. Devo anche dire che non troppo tempo fa ho aperto una valigetta monetiere appartenuta a mio padre, rimasta chiusa dall'anno della sua scomparsa (1987), c'erano alcune monete fondo specchio e non avevano (o almeno, non avevano ancora) nessun accenno di patina.1 punto
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Buongiorno. Per me non è una buona idea far patinare le monete proof d'argento (o conservarle con modalità che potrebbero portarle a patinare). Sono oggetti prodotti per chi vuole la perfezione ed il luccichio, farli pattinare distrugge il loro interesse1 punto
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Grazie Ricky. Si tratta del lotto 147 dell’Asta Montenegro 22 del giugno 2024 ed è accreditata dalla Casa d’Aste di una conservazione FDC. Me la sono aggiudicata dopo una spietata battaglia. Ritengo sia il miglior esemplare in circolazione anche se verosimilmente la conservazione più corretta dovrebbe essere a mio parere qFDC (diciamo MS62). In mano il lustro c’è e i rilievi sono pressoché intonsi. Qualche graffietto impedisce a mio parere di classificarla MS65 come indicato da Montenegro. Potete andare a vedere il catalogo d’asta. Ciao a presto.1 punto
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Da Terina, un non comune esemplare di dracma o 1/3 statere, con al diritto testa della ninfa Terina ed al rovescio Nike seduta su cippo, con la destra alzata verso un volatile, forse un fringuello che, come ricordato in didascalia, potrebbe richiamare il nome dell' artista Frigillo . Sarà il 29 Aprile in vendita Harlan J. Berk 231 al n. 189 .1 punto
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Grazie a tutti per il vostro interesse nell'aiutarci con questo denario e i suoi simboli. Un caro saluto.1 punto
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Cari tutti e tutte, anche quest'anno accademico nell'ambito delle lezioni del corso do "Storia delle monete medievali e moderne" si terrà un seminario di approfondimento su uno dei temi trattati. In questo caso la lezione seminariale sarà tenuta il prossimo venerdì 4 aprile dalla Professoressa Vittoria Camelliti dell'Università degli Studi di Udine, con un contributo dal titolo: I segni dell'identità civica. Monete e altri 'media' nella comunicazione politica della città medievale. Trovate i dettagli di luogo ed orari nella locandina allegata. Sperando che l'argomento susciti il vostro interesse, e di incontravi presto in questa o altre occasioni, un saluto cordiale, MB1 punto
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Riprendo questa discussione di quasi 5 anni fa per condividere il mio esemplare in discreta conservazione così da incrementare il censimento condotto come sempre con grande perizia dal buon @equation19721 punto
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Distinguo assolutamente pertinente Monbalda. E‘ questo il punto che mi premeva sollevare: la differenza della zecca come officina monetaria gestita da un potere centrale/statale dove le emissioni delle varie officine sono simili tipologicamente mentre cambia la sigla o il nome della zecca. Per milano le emissioni imperiali e quelle longobarde pur essendo tipologicamente diverse ricadono nella medesima casistica/categorizzazione. Talche‘ parlare di prima moneta aurea milanese puo‘ comprendere i solidi imperiali seguiti dalle flavie longobarde per la città. diversa e‘ invece la connotazione dell‘ambrosino espressione del Comune e quindi repubblica autonoma che si distingue per la peculiarità dei tipi e delle legende staccandosi nettamente dal pattern monetale che caratterizza le emissioni del potere centrale.1 punto
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Salve a tutti. Intanto ringrazio @Parpajola e @italpen per i loro post e per il loro entusiasmo e costanza nel seguire il corso e partecipare ai vari eventi ed attività correlate. E rinnovo anche l'espressione di gratitudine nei confronti della dottoressa Valli e della tirocinante Lisa Gong, che sono state molto disponibili ma anche veramente attente ed accurate affinchè tutto si svolgesse nel migliore dei modi, come sempre direi. Ciò detto, va rimarcata l'assoluta rilevanza del gabinetto numismatico e medagliere del castello sforzesco (dove sono confluite le raccolte sia statali di Brera che dei Musei Civici), che conoscevo ovviamente per letteratura, ma che "toccata con mano" e vista direttamente assume tutta altra luce. Infine, una piccola annotazione personale: se si parla di Milano come zecca, senz'altro valgono tutte le osservazioni di @numa numa; ciò che, a mio avviso, caratterizza in modo diverso l'ambrosino d'oro dalle coniazioni milanesi auree precedenti è piuttosto il fatto che in questo caso l'autorità emittente si può considerare la civitas o governo comunale stessa (vedi infatti poi la politica monetaria di Enrico VII anche nei confronti dei monetieri milanesi dall'estate 1311) e non un potere sovrano o statuale più ampio che dispone di diverse zecche / officine per la propria produzione monetale. E ciò influenza profondamente e ovviamente anche le scelte dei tipi monetali, che difatti nel caso dell'ambrosino sono unici e caratteristici di Milano comunale/medievale e non di altre realtà coeve. Con un post successivo nel thread sulle lezioni vi segnalerò anche un interessante seminario su queste tematiche con l'itervento della professoressa Camelliti che si svolgerà nell'ambito del corso questo venerdì 4 aprile. Un caro saluto MB1 punto
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L'ultimo viaggio di Edmund Roberts Quando tutto ormai sembrava pronto perché il Peacock potesse riprendere il mare, al Segretario di Stato venne l'idea di provare a ricucire i rapporti con la Cocin Cina, e aprirne di totalmente nuovi con il Giappone. Ordinò quindi che anche per gli imperatori di questi due paesi fosse predisposta una serie di regali, tra cui naturalmente un cofanetto di monete. Il 31 marzo 1835, il Segretario di Stato John Forsyth, scrisse al Direttore della Zecca: "Vi sarò grato se mi farete preparare due serie di monete degli Stati Uniti in cofanetti, simili a quelle già preparate per questo Dipartimento. Si desidera che siano pronte in tempo per la partenza dello United States Sloop of War Peacock. Quella nave è ora a New York sotto ordine di partenza, ma questa sarà probabilmente posticipata fino al 10 aprile... I colori dei cofanetti e delle fodere sono lasciati al vostro gusto. Si spera che tutta la rapidità possibile venga utilizzata per soddisfare questa richiesta." I cofanetti (colori ignoti ) furono consegnati il 21 aprile. Ognuno di essi conteneva "un set completo di monete", inclusi il dollaro e la eagle datati ancora una volta 1804, mentre non è certa la data delle altre monete. Si presume che fosse 1835, poiché l'anno era ormai ben avviato, ma dal momento che nessuno le ha mai più viste e non esistono riscontri documentali, non è possibile averne la certezza. Il Peacock salpò da New York il 23 aprile 1835, ripercorrendo la rotta della volta precedente, ossia raggiungendo l'Oceano Indiano attraverso il capo di Buona Speranza. Qui, la prima tappa fu l'isola di Zanzibar, dove Roberts fu ricevuto dal governatore dell'isola (il figlio sedicenne del Sultano), che lasciò l'8 settembre per dirigersi verso l'Oman. Dove incontrò il Sultano, gli consegnò i doni (incluso il cofanetto di monete a lui destinato) e ripartì con il contratto di collaborazione commerciale firmato Seconda tappa il Siam, e anche qui le cose andarono per il meglio. Re Rama III, come già aveva promesso, ratificò il trattato, e accettò con favore i doni portati da Roberts. Ma lo stesso non avvenne in Cocin Cina, dove ancora una volta Roberts fu ricevuto da funzionari di rango inferiore, e dovette infine ripartire senza aver potuto incontrare l'imperatore, né consegnare i doni E purtroppo, questa non fu la cosa peggiore. Perché nel frattempo, a bordo del Peacock, diversi marinai erano stati colpiti da un'epidemia di dissenteria, e c'erano state già alcune vittime. Quando la nave lasciò la Cocin Cina, il 23 maggio 1836, lo stesso Roberts si era ammalato, e quattro giorni dopo, quando il Peacock giunse a Macao, fu ricoverato in ospedale. Le sue condizioni, tuttavia, non sembravano particolarmente gravi, tanto che il 4 giugno scrisse una lettera ottimista al figlio, parlandogli dei suoi piani per il proseguimento del viaggio. Ma la malattia, dissenteria, e forse anche colera, non gli lasciò scampo: l'11 giugno 1836 entrò in agonia, spirando il giorno dopo, all'età di 52 anni Non ho trovato ritratti certi di Edmund Roberts in vita, ma c'è una foto della sua tomba, nel cimitero protestante di Macao. A Portsmouth, New Hampshire, città natale e di residenza di Roberts, il Journal of Literature and Politics pubblicò questo necrologio, cinque mesi dopo la sua morte: "Così è caduto in terra straniera, e così è stato pianto da estranei, uno dei più nobili, generosi, onesti e benvoluti dei nostri cittadini, un padre affettuoso e devoto, un amico vero e sollecito, intelligente, energico, onorato, un uomo intraprendente. Così è caduto un capace, giudizioso ed efficiente pubblico ufficiale, che ha a lungo servito il suo paese fedelmente e con successo nel portarne avanti gli interessi commerciali, e ora ha dato la vita per la sua causa." Con la morte di Roberts, terminava anche la missione diplomatica, e i regali non consegnati tornarono in America quando il Peacock vi fece ritorno, nel novembre 1837. Tra essi, due cofanetti con le monete, consegnati al Dipartimento di Stato. O almeno così si ipotizza, poiché era stato il Dipartimento di Stato a sostenere le spese per coniare e assemblare i set di prova, e sembra quindi probabile che i due set non consegnati siano stati restituiti a quel Dipartimento piuttosto che alla Zecca o al Dipartimento del Tesoro. Il Mint Cabinet, istituito nel 1838, non espose mai un esemplare della Plain-4 proof eagle del 1804, e certamente lo avrebbe fatto se le monete fossero state restituite alla Zecca. Furono invece disperse in un modo non conosciuto, forse semplicemente spese dal Dipartimento di Stato stesso petronius1 punto
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L'invidia è una brutta cosa, ma non me ne vergogno affatto. Complimenti e ringrazio la prof. e la curatrice per la grande occasione data ai partecipanti. Roberto1 punto
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Sono passati 5 anni dall'inizio di questa discussione. 816 messaggi e più di 40.000 visualizzazioni... Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e letto. E spero che si siano divertiti. Arka # slow numismatics1 punto
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Imparagonabili.... questa per esempio l'ho trovata in ciotola qualche anno fa ad un euro, può essere anche liscia ma al confronto con quelle sopra menzionate è una favola. Al momento sono prese di mira dai ragazzini che con qualche euro se ne portano a casa tre o quattro tipi diversi, e con qualche spicciolo le frazioni dei diversi tipi di kopeks, molti collezionisti di mondiali ne hanno sin sopra i capelli. Se ne salvano proprio pochissime tra i nominali di 3 e 5 rubli.1 punto
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Philadelphia, abbiamo un problema... Come facciamo a distinguere le eagles coniate veramente nel 1804 da quelle con la stessa data, coniate però 30 anni dopo? Con i dollari è facile, quelli datati 1804 prima non esistevano, ma le eagles? Per fortuna, è altrettanto facile Basta confrontare la forma del numero 4 della data. Nelle monete coniate nel 1804 il numero 4 ha una linea perpendicolare alla fine della traversa in basso. Questa configurazione è chiamata Crosslet-4 ed è diversa da quella usata per i conii delle monete del 1834, chiamata Plain-4 perché non ha la linea perpendicolare. Beh, non so se sono stato chiaro, ma credo che non ci sia niente di meglio di una foto per fugare ogni dubbio A sinistra un originale del 1804, a destra il riconio del 1834. (foto da usacoinbook) E naturalmente le due monete si distinguono perché quelle del 1804 sono business strike, ovvero coniate per la circolazione, senza particolari accorgimenti riguardo la qualità, mentre quelle del 1834 sono, come abbiamo visto, proof strike, coniate con tondelli e tecniche speciali. Tecniche che la zecca di Philadelphia possedeva anche prima del 1817, anno ufficiale delle prime coniazioni proof, ma che si era scelto di non utilizzare a causa, pare, della relativa grande quantità di tempo necessaria per la produzione di monete di questo tipo. petronius1 punto
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@Manuelabrunacci per quanto non segua questa monetazione, io le apprezzo anche usurate (o mi piace dire, usate). Danno l'idea di aver svolto la loro funzione di moneta! Il valore economico è basso, ma secondo me aumenta quello storico1 punto
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In realtà, essendo una restituzione di un denario di Marco Antonio, sul dritto non vi e' scritto ANTONINVS AVGVR, bensì ANTONIVS AVGVR. Interessante il fatto che il corrispondente denario legionario di Marco Antonio abbia una legenda diversa, ovvero ANT.AVG Questa la pagina tratta dal nostro catalogo on line: 544/19 - denario LEG. VI (legionis sextae) Il rovescio ha al centro l'aquila legionaria, mentre qui vi e' una altra insegna. Ecco cosa dice Gnecchi: RESTITUZIONE M. AURELIO E LUCIO VERO. (Argento). A M. Antonio. 1. Denaro. — Coh. 84. D/ — ANTONIVS AVGVR III VIR R P C Galera pretoriana. — R/ — LEG VI. Aquila legionaria tra due insegne militari. All’intorno: ANTONINVS ET VERVS REST. Questa restituzione riproduce esattamente il denaro della Leg. VI di M. Antonio, meno la differenza di leggenda, la quale nel denaro originario è semplicemente ant avg in luogo di antoninvs avgvr. Ed ecco cosa dice il RIC: Forse e' questa la variante a cui a riferimento @Erick Morman per la sua moneta? Poi, mi domando: perchè una restituzione per Marco Antonio, l'unica fatta come co-imperatori da Marco Aurelio e Lucio Vero? Forse solo come dedica alla Legio VI? Ciao. Stilicho @Erick Morman Potresti, per completezza, aggiungere i dati di peso e diametro? Grazie. Stilicho1 punto
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Salve, per chi fosse interessato a seguire il nuovo corso (anche qualche parte) in presenza segnalo che da questa settimana cominciano a pieno ritmo le lezioni, con il seguente orario: mercoledì alle 16.30 in aula M205 (Santa Sofia), giovedì alle 14.30 in aula 515 (Festa del Perdono) e venerdì alle 12.30 in aula 3 in via Sant'Antonio 5 (ingresso a fianco della chiesa lato chiostro) . Qui trovate il programma di massima dei 3 moduli (aprendo la finestra "edizione unica": https://www.unimi.it/it/corsi/insegnamenti-dei-corsi-di-laurea/2025/storia-delle-monete-medievali-e-moderne In seguito ad accordi ancora in corso di definizione, durante il corso sono previste anche visite a collezioni museali e biblioteche specialistiche. A seconda del numero dei partecipanti, inoltre, potranno essere organizzati seminari ed alcune esercitazioni pratiche. Un saluto cordiale, MB1 punto
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Stemma di Ferdinando IV fotografato da un editto conservato nella biblioteca Nazionale di Napoli.1 punto
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Anche questa ha la forma di moneta Camerun 2025 - 2.000 franchi in ag. 999 (gr. 62,20) ALLA LUCE AL BUIO ALLA LUCE AL BUIO1 punto
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Visto che una grossa "fetta" di utenti scrive nella sezione cartamoneta per avere informazioni sul valore delle proprie banconote e la stragrande maggioranza di loro sono neo-iscritti, ritengo sia necessario elencare un paio di requisiti essenziali affinchè gli utenti di questo forum vi possano aiutare: 0) Tutti i neo-iscritti sono i benvenuti !! 1) Postare la fotografia o la scannerizzazione (fronte/retro) della banconota in questione 2) Nel caso al momento non sia possibile postare immagini darne una descrizione accurata (anche sullo stato di conservazione) citando il numero di serie 3) Tenere conto che ci risponde lo fa per passione / per fare un favore senza essere per ciò retribuito in alcuna maniera 4) Tenere conto che ci risponde lavora / studia / ha altro da fare nella vita e quindi pazientare se la risposta tarda ad arrivare 5) Tenere conto che le valutazioni vanno a "stima" e quindi non sono "oro colato" e spesso vengono dati valori "da catalogo" che spesso si discostano dai prezzi di mercato 6) Un "grazie" è sempre gradito Pregherei qualche moderatore di spostare questo mio topic nel "settore importante"1 punto
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Curiosità: a destra nella foto un brano della repubblica del 1648, cosiddetto conio rozzo, battuto su un 9 cavalli. Si notano le tracce della moneta sottostante?1 punto
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Scusami fiore ma proprio non riesco a trattenermi. Uno che vende una moneta simile è in grado di certificartela? Lasciamo perdere se è buona o è falsa, qui si tratta di un venditore che non sa cosa vende. Mi sa che tu pecchi un po di pressapochismo, dici, tanto...per 3 o 4 euro... Se questa moneta non è corredata da un certificato di provenienza quei 3 o 4 euro possono diventare 3 o 4.000 euro, se non di più.1 punto
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Ciao @Sirlad, Sarebbe opportuno, prima di dare una legittima opinione, di osservare meglio. La numismatica classica, non studia solo le monete belle, ben centrate, non corrose, con bella patina, la dove i dettagli si leggono meglio, ma per fortuna, anche quelle di scarso valore commerciale, dovuto alle condizioni di conservazione, ma pur sempre un pezzo di storia. Ora una moneta in bronzo, arrivata a noi, attraverso chissà quali condizioni chimico-fisiche, al punto di essere irriconoscibile, NON va trattata MALE, o quanto meno, accertarsi se veramente si tratta di un ""gadget per turisti "". Spazzolando, mi sono imbattuto in questa discussione, che a parte qualche messaggio non opportuno e diretto a conoscenze per i principianti. In un bronzo cosi ridotto è impossibile rilevare i "dettagli", bene a fatto a postare @antonio bernardo, il suo bronzo di Suesa Aurunca, che in un confronto, si potrebbe (azzardare) a identificarla alla zecca di Suesa Aurunca. Avresti dovuto osservare il focolaio di cancro, nei capelli vicino al taglio del collo. Questo dettaglio, gli da la genuinità, come puoi osservare dalle foto che allego.1 punto
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Invitiamo nuovamente a non scendere sul personale e ad essere più rispettosi verso gli altri utenti, si è reso necessario oscurare altri messaggi. La funzione del forum è dare una mano ai meno esperti non trovare pretesti per sbeffeggiare ed insultare. Esistono i messaggi personali per appianare eventuali divergenze, questo spazio non può diventare un ring. Se continuate in questo modo non rimarrà che chiudere la discussione.1 punto
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Secondo me quando una persona non capisce niente di un certo argomento farebbe meglio a leggere solamente e imparare qualcosa prima di scrivere castronerie su monete altrui. @profita73, io non mi reputo un esperto, ma prima di tenere di conto dei commenti fatti sulle monete che hai pubblicato dall'utente @Sirlad, aspetterei che intervenga qualche vero conoscitore della materia, e sul forum ce ne sono tanti.1 punto
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