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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/25 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti!! Finalmente ho sottomano l’ultima moneta acquistata all’ asta di Nomisma (Lotto 1059 - ALBANIA Zogu (1925-1939) 5 Franga 1926). Vi posto alcune foto (le prime due sone quelle di Nomisma), la moneta è periziata e sigillata SPL/FDC da C. Bobba. Avevo deciso di toglierla dalla bustina ma adesso che la vedo sono molto in bilico, mi piace anche la perizia che è del 1977 (figurarsi che all’epoca veniva stimata 250,000 lire). Voi al posto mio che fareste? Grazie in anticipo per ogni suggerimento ed’ opinione.9 punti
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In God We Trust Non possiamo concludere il discorso sulle monete Liberty Head di Christian Gobrecht senza dar conto di un'importante modifica che ha interessato eagles e half eagles (ma non quarter eagles), anche se questo ci porta a sforare di qualche anno il limite temporale programmato, fissato a inizio discussione alle soglie della guerra civile. Qui, invece, la guerra è finita, siamo nel 1866 e, per la prima volta, compare sulle monete d'oro, half eagles, eagles e double eagles, il cosiddetto "motto religioso" (religious motto) che tutti ben conoscete: IN GOD WE TRUST. L’idea del motto venne a un pastore battista della Pennsylvania, il Rev. Mark R. Watkinson, che pensava si dovesse in qualche modo onorare la divinità sulla monetazione nazionale. Il 13 novembre 1861, Watkinson scrisse una lettera al Segretario al Tesoro, Salmon P. Chase: “State per sottoporre al Congresso il rapporto annuale sulla situazione finanziaria nazionale. Un fatto che tocca le nostre monete è stato finora gravemente trascurato. Mi riferisco al riconoscimento del Dio Onnipotente in qualche modo sulle nostre monete.” Watkinson suggeriva che al posto della tradizionale raffigurazione allegorica di Lady Liberty, fossero inseriti in una specie di anello le parole “unione perpetua”, un “occhio di Dio” (che comparirà poi, molto più tardi, sulle banconote da 1 dollaro) e la bandiera degli Stati Uniti, e ancora, le iscrizioni “Dio, Libertà, Legge”. Chase, in linea di principio, acconsentì, e scrisse a sua volta al direttore della zecca, James Pollock, per chiedere il collocamento sulle monete di “un motto che esprima nel modo più chiaro e nel minor numero di parole possibile, questo riconoscimento nazionale.” L’idea venne però, per il momento, accantonata, e fu soltanto nel 1863 che si ripropose, con l’incisore-capo della Zecca James B. Longacre che realizzò svariati campioni, con diverse versioni di un motto religioso che ancora non si sapeva bene quale dovesse essere. Tra le numerose proposte, OUR TRUST IS IN GOD (la nostra fiducia è in Dio), GOD OUR TRUST (Dio la nostra fiducia), GOD TRUST (fiducia in Dio), GOD IS OUR TRUST (Dio è la nostra fiducia), e GOD AND OUR COUNTRY (Dio e il nostro paese). Ci fu chi azzardò perfino un motto in latino come DEO EST GLORIA, finché il Segretario Chase, in una lettera al Direttore della Zecca del 9 dicembre 1863, propose IN GOD WE TRUST… NOI CONFIDIAMO IN DIO, una frase la cui origine deriverebbe da un grido di battaglia urlato dal 125° reggimento di fanteria della Pennsylvania il 17 settembre 1862 durante la battaglia di Antietam. E quella fu, applicata per la prima volta nel 1864 sulle monete da 2 centesimi. Sulle monete d'oro comparve due anni dopo, nel 1866, su eagles e half eagles al rovescio, inscritto in un cartiglio svolazzante sopra la testa dell'aquila. E lì è rimasto fino al 1908, ultimo anno di coniazione della tipologia. (foto da Heritage Auctions, Zecca di Philadelphia1866, certificata da PCGS PR65) Nel 1956, IN GOD WE TRUST divenne il motto ufficiale degli Stati Uniti, prendendo il posto di E PLURIBUS UNUM, da sempre usato (anche sulle monete) ma la cui ufficialità non era mai stata sancita. Erano gli anni della guerra fredda, e si pensa che il motto religioso sia stato adottato anche per distinguersi dall’Unione Sovietica, che promuoveva l’ateismo di stato. La decisione del 1956 è stata confermata 50 anni dopo, nel 2006, quando il Congresso ne ha ribadito l’uso come motto ufficiale della nazione. petronius4 punti
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Sono lieto di arricchire questa splendida carrellata con una piastra di Francesco de' Medici, recentemente entrata nella mia collezione.4 punti
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Le perizie di Cesare Bobba sono come reliquie. Sono sacre! Io l’ho conosciuto bene. Un vero signore della Numismatica.4 punti
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E' ovviamente un'immagine creata con l'IA (accidenti a chi la usa...), proveniente fra l'altro da un annuncio su ebay, non fosse altro che è piena di errori: oltre alle stelle in numero inferiore, feud non è una parola francese (si dice fief), c'è la congiunzione Y in spagnolo e il feudo si chiama Baux non Bax... A che pro postare simili immagini, solo per credere di essere fighi a postare per primi? Bah... Non male come primo post: meteora...4 punti
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Proseguo coi regnanti di casa d'Este per Modena. Ercole III d'Este in un triplo scudo in stile decisamente barocco. Marco3 punti
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Ho visitato il museo della zecca di Lucca la settimana prima di Pasqua... @Porchetto Spinola fa riferimento alla mostra di buoni cartacei, italiani e stranieri, in circolazione dalla seconda metà del XIX secolo a oltre il primo conflitto mondiale. Il materiale esposto è autentico e molto interessante... autentici ed interessanti anche tanti materiali esposti come calchi in pietra per riproduzioni di sculture e opere pittoriche o camei in pasta di vetro e altri materiali traslucidi. Vi sono esposti anche studi per medaglie e relativi esemplari... e monete prodotte dalla zecca di Lucca... Grande e piacevole disponibilità da parte dei volontari della fondazione con cui abbiamo potuto vedere dal vivo la coniazione al torchio di alcune riproduzioni di monete lucchesi. Mario3 punti
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Il giglio è l' emblema del casato dei Borbone di Francia dal quale discende anche il ramo spagnolo, quindi per me il giglio rappresenta il casato dei Borbone nello specifico mentre la corona rappresenta un regno in generale...3 punti
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I Medici non li disdegno affatto. Poiché la discussione riguarda il periodo successivo al Cinquecento, mi scuso e rispondo con un'altra piastra medicea di Ferdinando II giovane, anch'essa proveniente dall'ultima asta NAC del 2024.3 punti
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Convegno "Diritto e Moneta: dall'età romana al medioevo" Università degli Studi di Trieste, Via del Lazzaretto Vecchio - Aula 62 punti
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Ciao Fatantony, Grazie per il tuo intervento. Si é un nuovo ingresso! Escludo abbia potuto circolare, perché il rovescio é quasi completamente privo di segni ed ha un lustro intatto. Pure il dritto é ha un lustro pieno, però quei segni purtroppo un pò lo declassano. Effettivamente, guardandoli bene, i segni sulla fronte evidenziati da @Alan Sinclair sembrano avere "crateri diversi" dagli altri, i quali rispetto ai primi sono piú irregolari. La moneta comunque é chiusa in qFdC/FdC. Grazie Torpedo per il tuo parere! L'ho pagata qualcosa in piú di 100 euro e secondo me sono stati spesi bene.2 punti
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Ah ok... Pensavo fastidio, visti certi collezionisti che vanno a cercare il pelo nell'uovo in monete prodotte in milioni di pezzi e poi le propongono per decine di volte il loro prezzo... Voi che grado di conservazione le attribuireste e quanto la paghereste massimo?2 punti
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Due belle monete rare! Due monete non facili da trovare.. Un saluto Mi piacciono piú le foto fatte da noi che delle aste... Lira Cosimo III 16772 punti
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Emissioni a scopo pubblicitario della manifestazione https://coins.ha.com/itm/expositions-and-fairs/1904-louisiana-purchase-exposition-encased-cent-ms62-ngc-hendershott-14-90/a/1204-12435.s La scritta sul ferro di cavallo si può tradurre in TIENIMI CON TE E NON FINIRAI MAI SUL LASTRICO. apollonia2 punti
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La data 1928 littore, porta piccole modifiche nel ritratto del re, motivo per cui fu ritenuta necessaria una nuova Prova. Devo inoltre segnalare la moneta L. 20 1927 anno V Prova con il contorno liscio assente al Pagani, ma presente nel Simonetti al 47a, proveniente dall'asta Santamaria 1961 e poi all'asta Negrini 1999 (collezione Rocca) venduta a Lire 4.400.000; infine a Nomisma n.15 2000 Lire 5.200.000. Per quanto riguarda la Prova grezza di macchina, secondo il mio parere esistono più dei 3 esemplari citati; io ho contato almeno 17 passaggi in asta dal 1986 ad oggi; anche ammettendo più passaggi della stessa o delle stesse monete, pare inverosimile che solo 3 siano rimasti in collezioni, risultando 16 andati aggiudicati. A questi, si devono aggiungere gli esemplari presenti al Museo della Zecca e nella collezione ex Reale.2 punti
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Ciao a Tutti, finalmente trovo un attimo di tempo per pubblicare questa nuova discussione a beneficio di appassionati e cultori. Sfogliando e leggendo il nuovo listino LEU (FPL 1 di gennaio) non ho potuto fare a meno di notare che al lotto n.37 viene messa in vendita una didramma di GELA che già da una prima occhiata mi ha destato forti perplessità: https://leunumismatik.com/en/fpllot/43/37 Ed infatti dopo una verifica anche con il Corpus redatto da Jenkins nel 1970 "The coinage of Gela", risulta essere censita tra le primissime falsificazioni realizzate all'indomani del famoso tesoro del 1956 trovato da alcuni operai intenti a lavorare allo Scalo della Stazione Ferroviaria (IGCH 2066). La moneta è stata acquistata da LEU all'ultima Lansky-Lambert auction ed è proveniente dalla famosa collezione Gillet: https://www.biddr.com/auctions/lansky/browse?a=2971&l=3350746 Ho ricostruito info e foto e tutto torna anche con la descrizione del falso (altro clone gemello) descritto da Jenkins (autore e studioso formidabile!!!!!). Da una semplice comparazione con altri esemplari indubbiamente genuini ed originali citati da Jenkins si possono apprezzare le evidenti discrepanze. Vedete i post successivi. Saluti Odisseo1 punto
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cari amici è con piacere che volevo condividere la mia prima moneta straniera. è un monetone in rame da 5 copechi, anno 1790, coniato nell'impero russo sotto la sovrana Caterina II. forse inizio la mia collezione di monete di zecche straniere proprio da questo bel modulo che mi ha sempre affascinato, anche appunto per la inusuale grandezza.1 punto
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Buonasera a tutti, ho 17 anni e già da qualche anno ho iniziato a collezionare monete romane imperiali e monete dei Savoia. Ultimamente ho deciso di rendere questa mia passione e questa mia collezione più strutturate e di concentrarmi sulle monete romane imperiali, seguendo il tema dei denari a partire dalla dinastia Giulio-Claudia fino a quella dei Severi. Mi affiderò per l'acquisto - come ho sempre fatto - a negozi fisici per evitare qualsiasi inconveniente. Volevo chiedervi se secondo voi è valida la mia scelta tematica e se ritenete necessario l'acquisto di un catalogo come il RIC o il Cohen da affiancare a libri sul periodo storico e a "Monete romane" di Savio che ho già ordinato: è una spesa che vorrei evitare dato che un adolescente può fare affidamento solo alle festività per ampliare la propria collezione... O esiste un "GIGANTE" delle monete romane che fa al caso mio? Spero di non aver fatto delle domande banali o già poste in discussioni precedenti. Grazie in anticipo, Cordiali saluti P.S. Ogni altro consiglio è bene accetto. 😁1 punto
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3° Convegno Estivo delle Terre Verdiane - 26 luglio 2025 MOSTRA – MERCATO COLLEZIONISTICO NUMISMATICA – PICCOLO ANTIQUARIATO – CARTOLINE STAMPE – LIBRI ANTICHI e tanto altro… Dalle ore 9:00 alle 18:30, presso il Parco Comunale ex-Barattieri a San Pietro in Cerro (PC) INGRESSO LIBERO e ORARIO CONTINUATO (Le entrate saranno due: da via Roma, di fronte alla Chiesa di San Pietro, o da via Marconi, 3) Vi aspettano tanti esperti ed appassionati del settore! Presenza di stand gastronomici per pranzo. Servizio bar attivo per tutto il giorno. In caso di maltempo, l’evento verrà rimandato. Per maggiori informazioni, richieste o prenotazione plateatico: 👉 Luca Albano 👈 📞 3490034314 ✉️ [email protected] - ✉️ [email protected] Facebook: PRO LOCO "il Cerro" - Instagram: @prolocoilcerro www.prolocoilcerro.it 2025-07-convegno-verdiano.pdf1 punto
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Complimenti per la moneta eccezionale! Stupenda! Io ho un denario della Gens Sempronia dove c'è un punto di centraggio, o almeno sembra, si sovrappone ad una gamba dei cavalli dei Dioscuri1 punto
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https://www.moneteromane.info/corrisp/c890/c890.html Roma, asse, Adriano e Hispania Asse, zecca di Roma, 117 - 138 d. C., RIC/II 852d (pag. 448), RIC II/3 1537 (pag. 186), BMC/III 1753 (pag. 512), indice di rarità S Giulio De Florio1 punto
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Penso che la moneta sia autentica, ma è stata pulita malamente, osserva le righe sui campi, al dritto e al rovescio. Per quanto la possa pagare solo il prezzo del metallo, ti consiglio di non prenderla. con poco di più si prende un esemplare migliore1 punto
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Provo: grave S: U S a turno GRAVE SU SATURNO Ciao. Stilicho1 punto
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Son da S U S a turno = sonda su Saturno. Buon pomeriggio!1 punto
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poi bisognerebbe indagare,se fattibile,sulla storia politica di questo personaggio1 punto
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I segreti piacciono a coloro che sono soliti non mantenerli. Pensiero di C. Colton. apollonia .1 punto
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Il vero colpo di genio dopo aver provato la vendita di vari pezzi fra cui queste 2: è stata la creazione del bagattino di Nicolo' Tron. Mi scuso con gli amici, ma copiare ed incollare da baia presenta una serie di difficoltà. In ogni caso potete ben vedere quanto siano rossi tutti i tondelli messi in vendita. Fate attenzione per cortesia. Queste non sono altro che tondelli moderni creati al solo scopo di lucro. Fabry1 punto
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Ciao il RIC lo trovi in rete dove puoi scaricarlo se non riesci fammelo sapere sorò lieto di inviartene una copia . Silvio1 punto
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Il disegno di Gobrecht ha goduto di grande fortuna, risultando il più longevo per le monete d'oro americane. Fu infatti utilizzato sulle eagles dal 1838 al 1908, sulle half eagles dal 1839 al 1908 e sulle quarter eagles dal 1840 al 1907. E senza saltare un solo anno, nemmeno quelli della Guerra di Secessione. Le zecche impegnate nella produzione sono state Philadelphia, Charlotte, Dahlonega, New Orleans e San Francisco per i quarters, le stesse più Carson City e Denver per gli half, mentre le eagles sono state coniate in tutte zecche citate tranne Charlotte e Dahlonega. Il disegno dei quarters non ha subito variazioni sostanziali per l'intero arco di produzione, mentre una significativa modifica ha riguardato half e eagles a partire dal 1866: ne parleremo nel prossimo post Infine, detto in precedenza dei dati ponderali delle eagles, i quarters hanno avuto, per tutti gli anni di produzione, un diametro di 18 mm. e un peso di 4,18 grammi, mentre le half eagles hanno sempre avuto un peso di 8,359 gr., ma nel 1840 hanno ridotto il diametro, passato da 22,5 a 21,6 mm. Il titolo dell'oro, per tutte e tre le monete, è sempre stato di 900 millesimi. (foto da Heritage Auctions) petronius1 punto
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Buonasera a tutti, Giancarlo @joannes caroluscredo ti faccia piacere se riporto foto di un esemplare che è nel Museo di Aquino riportato in un supplemento ad un quaderno di Studi dell'associazione Culturale Italia Numismatica. Saluti Alberto1 punto
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Solo un gettone per un mio amico che li colleziona, l'ho preso per un euro più che altro per il suo diametro da 29 mm. più grande del classino gettone telefonico dal diametro di 24,5 mm. Probabilmente anni '70, jukebox e flipper.1 punto
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Ciao, bel giulio. Dovrebbe essere Munt manca, CNI 492 e MIR 1138/3. D/ Stemma ovale in cornice a volute ed intagli, chiavi a doppio cordone1 punto
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Ciao Marco e benvenuto sul forum Premetto subito che l'argomento patina è molto vasto e complesso (hai cominciato alla grande! ); ad alcuni piace avere in collezione monete patinate mentre altri le preferiscono brillanti come appena coniate. La tua Lira presenta la tipica patina disomogenea formatasi in ambiente umido e dopo una (probabile) pulizia. Trattamenti eseguiti sulla moneta infatti pregiudicano sia l'omogeneità della futura patina che anche il suo appeal. Una patina attraente infatti, impreziosisce e valorizza la moneta, ed è anche sinonimo di integrità da trattamenti invasivi e penalizzanti come appunto una pulizia. Per darti un'idea ti allego la foto di un mio vecchio esemplare da 2 Lire, con fondi lucenti e una patina omogenea di vecchia collezione.1 punto
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Anche se un po' off-topic vale la pena, data la sua importanza anche per la monetazione papale successiva, menzionare la renovatio urbis attuata da Sisto IV che doveva fungere da medello per tutti i Papi successivi che hanno contribuito alla forma e alla bellezza della Città Eterna quale la possiamo ammirare ancora oggi (senza nulla togliere al rinnovamento portato dalla Roma Umbertina che pur felice in alcune risistemazioni urbanistiche non puo' certo competere con quanto costruito dai Papi - anzi occorre notare che la maggior parte dei palazzi del potere monarchico e successivamente delle istituzioni repubblicane mutuarono semplicemente quanto costruito dai Papi in precedenza: dal palazzo del Quirinale, a quello occupato oggi dalla Consulta, dal Parlamento - ex Cura Innocenziana - a palazzo Madama - sede oggi del Senato e in precedenza proprietà del Cardinal del Monte). Ma torniamo a Sisto IV di seguito un elenco, non esaustivo delle sue principali opere urbanistiche: - ricostruzione dell'arcispedale di S. Spirito in Sassia, andato distrutto da un incendio nel 1471 , Ponte Sisto per facilitare l'accesso dei pellegrini di oltre Tevere per il Giubileo del 1475 e smaltiree l'eccessivo traffico che fino ad allora convergeva su Ponte S. Angelo - il rettifilo tra porta Settimina a ePorta S. Spirito che oggi si chiama via della Lungara - Via Sistina nel rione di Borgo - da non confondersi con l'odierna via Sistina fatta aprire Sisto V e chiamata in suo onore via Felice (dal nome del papa Felice Peretti) - il famoso triduo papale , ovvero la risistemazione in tre principali arterie che si irradiavano dalla sponda dx di Ponte S.Angelo verso il centro della città: Via dei Banchi poi via Mercatoria o Floridia o Florea: dal cosiddetto "Canale di Ponte" giungeva fino a S.Angelo in Pescheria attraversando Campo d' Fiori; la via Papalis con destinazione il Campidoglio e il Laterano, percorsa nella cerimonia del 'Possesso' dopo l'elezione Pontificale infine la via Recta (l'attuale via dei Coronari) giungeva presso la chiesa della Maddalena fino all'odierna via del Corso Infine la sistemazione del primo impianto della biblioteca Vaticana da lui affidata all'umanista Bartolomeo Sacchi detto il Plàtina raffigurato in ginocchio di fronte al pontefice il celeberrimo affresco di Melozzo da Forli (1477) nel quale si distinguono anche il neo cardinale Giuliano della Rovere, proprio di fronte al papa, il futuro Giulio II. § Queste e altre opere urbanistiche e architettoniche sono riportate nei Mirabilia Urbis Romae raccolte di stampe, incisioni, a volte incunaboli predisposti dagli stampatori romani ad uso dei pellegrini che visitavano regolarmente la città per gli anni giubilari. Tali guide divenute sempre piu' popolari a partire dal Rinascimento, anche in concomitanza con la Renovatio Urbis promossa dai Papi, includevano sia i monumenti antichi che quelli cristiani, fornendo la descrizione delle opere d'arte in essi contenute e di fatto rappresentando gli antesignani delle attuali guide turistiche - 😄1 punto
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E ricordiamo sempre che nei primi anni del ‘500 Jacob Fugger divenne il principale banchiere di papa Giulio II, Giuliano Della Rovere, finanziando moltissime iniziative del Vaticano tra cui quella che portò all’istituzione della Guardia Svizzera Pontificia e alla realizzazione della Cappella Sistina, quest’ultima oggi particolarmente interessata dal prossimo Conclave.1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 154 Auction date: 19 May 2025 Lot number: 1133 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: *Greek Coins Macedonia, Mende Tetradrachm circa 460-423, AR 26 mm, 17.85 g. Dionysos reclining on a donkey walking r.; holding cantharus. Rev. MEN – ΔA – I – ON Vine with grape bunches. All within incuse square. Noe 90. AMNG II/2, 20. HGC 3.1, 547. Rare. A lovely specimen of this desirable issue struck on excellent metal and with a lovely old cabinet tone. Extremely fine Ex Schulman 200, 1937, 166; Leu 7, 1973, 126; Sotheby's 19-20 June 1991, Hunt part IV, 198; Stack's 9 December 1991, Price, 36 and Triton XXI, 2018, 390 sales. From the Paul Matthey and America collections. From the Kalliandra 1913 (IGCH 358). Estimate: 20000 CHF ILLUSTRAZIONE: Dioniso su asino e Satiri itifallici, 525-500 a.C. Da Taranto, via Mazzini/Via Duca degli Abruzzi. Museo Archeologico di Taranto, inv. 20238.1 punto
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Mi aggiungo a questa bella discussione con una delle mie monete preferite (e forse anche di valore) che ho, queste 20 lire di Vittorio Emanuele del 1818 /OFF TOPIC Ho un po' faticato a fare le foto, e mi sono pure uscite di dimensioni diverse, in quanto la moneta è sigillata nella bustina trasparente da una perizia... ma qui mi sorge spontanea una domanda: se la moneta è "bloccata" nella bustina dal sigillo in piombo, ma il testo scritto con la perizia è in un'altra tasca che non è sigillata (per capirci: potrebbe essere tranquillamente sostituito), la perizia ha valore? E' strano perché entrambe le monete che io possiedo con la perizia sono fatte così (entrambe emesse parecchi anni fa), ma mi è venuta più volte la tentazione di estrarle e metterle comodamente nel raccoglitore assieme alle altre...1 punto
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A mio avviso hanno ritoccato a bulino qualcosa di già probabilmente ritoccato (e poi patinato di verde). Orribile risultato, non è più una moneta ma qualcosa di completamente differente da come era stato concepito...roba per polli da spennare (a 25.000 euro).1 punto
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Certo, infatti ho specificato "se hai i soldi". I milionari ad esempio comprano monete anche comuni ma in conservazioni eccezionali da 1000 euro a 7000 o oltre, a volte combattendosele alla morte. Il senso del denaro è molto soggettivo e oltretutto ha a che fare con la decenza: un denario comune, anche in ottime condizioni, a 1500 euro può essere una follia. Recentemente in asta le alte conservazioni sono combattutissime, oltre la decenza e la convenienza, appunto1 punto
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concordo in parte con il tuo ragionamento, se parliamo di pezzi rari o unici ci può stare, se parliamo di pezzi comuni non sono d'accordo,se una moneta ha un valore stimato di 500 euro io da collezionista se voglio proprio quel pezzo posso anche pagare un pò di più 100/200 euro , non pagherei 1500 euro per una moneta che vale 500. ovviamente questo è il pensiero di una persona inesperta1 punto
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Qui non si tratta di errori umani o atteggiamenti fideistici ma di correttezza metodologica. Se schedo una moneta facendo riferimento ad un corpus che la ritiene falsa posso anche non essere d'accordo ma sarebbe corretto perlomeno esporre le motivazioni che mi inducono a dissentire.1 punto
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Leone X (Giovanni de’Medici), 1513 – 1521 Ducato papale, AV 3,47 g. LEO PAPA – DECIMVS Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. ALMA ROMA S. Pietro e S. Paolo stanti di fronte; tra i due, sulla linea d’esergo, segno del Banco Fugger. Muntoni 5. Berman 631. Friedberg 47. Molto raro. Da asta Numismatica Ars Classica n°90 lotto n°553 aggiudicato ad € 5500+diritti --Salutoni -odjob1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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