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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/25 in tutte le aree
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Seconda puntata! Intanto metto subito la foto del bordo da 5 mm che sopra avevo dimenticato, se no il gioco di parole del titolo non funziona! Questi "biglietti" della lotteria sono simili ai primi: cambiò il motivo sul lato con il numero che presenta adesso un nastro ed una croce, l'altro ha mantenuto lo stesso soggetto modificando solo l'anno. Di nuovo, furono emesse in totale 60.000 medaglie che ora però costavano 30 marchi. Anche in questo caso i profitti sperati non sono stati conseguiti. Il 15 giugno 1923 venne estratta la seconda Lotteria della Porcellana, ma l'inflazione già dilagante distrusse completamente il valore dei proventi così generati. Io dico che hanno bisogno di un ulteriore lotteria!3 punti
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si scriveva anche nell'altra discussione ( che ne dici @jaconico, chiediamo al @CdC di unire tutte e due e magari modificare il nome?) che con una tecnologia abbastanza modesta, di barbatrucchi se ne possono fare. Secondo me le banconote postate di sopra sono uscite 30 anni fa dall' IPS ed il mese scorso da una stampante a getto d'inchiostro. nel dettaglio a sinistra si notano bene delle sbavature sull'"UNO" stampato a DX la stampa è migliore ma non perfetta, che forse il biglietto era usurato, circolato e la superficie era rovinata, la stampa così non è omogenea. Forse con un FSD viene fuori meglio, ed io avrei pure uno scanner fotografico da 4800 DPI e la stampante adatta, ma io non ci provo che prorio non riesco a pensare di rovinare un bel biglietto per questi esperimenti - anche perchè se ne dovrebbero usare un paio in più prima per bilanciare il colore di stampa con la carta del biglietto. Con gli euro purtroppo non funzionerebbe, che sono fatti per essere repellenti agli agenti, se no su un biglietto da dieci ci facevo un Picasso con firma originale, poi lo spendevo e aspettavo che lo mettessero in asta, come con quelli di Warhol😁 PS: La prova del nove per individuare l'inghippo consiste in un cotton fioc e due gocce di isopropanolo: se il batuffolo si macchia di colore...3 punti
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Buongiorno, Segnalo questo interessante servizio andato in onda ieri sera a Striscia la notizia . https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/morello-a-perugia-storia-di-annunci-esca-di-monete-vere-e-soldi-falsi-2 ..se qualcuno ha monete in oro, da cedere, secondo me dovrebbe rivolgersi ad un professionista e/o scegliere dei canali più sicuri, altrimenti si rischia. magicoin3 punti
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Visto l'importante e cospicuo numero di articoli ricevuti finora la chiusura per il numero 12 e’ anticipata a fine maggio. Tutti gli altri che arriveranno dopo tale data saranno conservati comunque per il futuro numero 13.3 punti
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Buongiorno. Ho bisogno del vostro aiuto per identificare questa monetina (mm16;g.0,54) piuttosto consumata. Ho pensato a unobforte di Carlo I, X tipo, ma, come sempre ,è meglio d'avere i vostri pareri. Grazie.2 punti
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Ciao @clame66, io non voglio di certo essere il "guastafeste" ma confermo a mio avviso che si tratta di un normale baiocco di rame che è stato argentato. Ti porto altri due esempi, diversi rispetto a quelli già presentati. Inoltre ho scoperto che esiste uguale anche il mezzo baiocco. Inoltre se la tua moneta è la stessa passata da Ranieri, e lui l'ha descritta come rame argentato, direi che non è uno sprovveduto e della sua analisi si possa essere ragionevolmente certi😊. Michele2 punti
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salve qualcuno riesce a darmi una mano con la moneta in foto? Non riesco a breve a dare dati ponderali. Ringrazio in anticipo Ho dei dubbi sia una moneta2 punti
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Una nota curiosa che ho letto su Numista: Questi token sono comunemente noti come "monete nuziali". La sposa messicana riceve 13 monete d'oro dal suo fidanzato come prova che lui la accetta per tutta la vita e che sarà un marito buono, laborioso e devoto. Accettando queste monete, la sposa giura di essere una moglie fedele. Questi token furono quindi creati affinché la tradizione potesse continuare in tempi moderni. Praticamente quella presentata non è altro che la riproduzione non in oro di quella sorta di token da 0,40 gr. d'oro che utilizzavano come "monete nuziali". Il commento continua: Si tratta di una fantasia, la cui origine e il cui contenuto in oro sono addirittura dubbi, e ne esistono molti tipi. I primi esemplari, di discreta qualità, apparvero negli anni '60 ed erano probabilmente di origine italiana, ma anche e forse libanese. Gli esemplari più recenti sembrano essere di origine cinese e non contengono oro, ma semplicemente essere colorati. Attualmente sono realizzati in Cina.2 punti
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Dopo aver dimostrato nei mesi scorsi mediante esperimenti chimici che le banconote possono variare di colore con una certa facilità, stavolta ci siamo concentrati su un altro presunto errore di stampa che ultimamente vedo molto venduto (spesso accompagnato da perizie che ne attestano la genuinità). Abbiamo dunque provato a replicare questo errore per provare a dimostrare ai collezionisti che non tutto ciò che luccica è oro e che sarebbe meglio fare attenzione in sede d’acquisto onde evitare fregature. Qui di seguito mostro il trattamento eseguito su una Mille lire “Marco Polo” in cui al Verso abbiamo provveduto a sdoppiare una parte del disegno originale mediante un lavoro eseguito al computer e successivamente applicato su banconota grazie ad una stampante di media qualità. Come potete vedere il risultato è purtroppo ottimo e molto simile a quello dei biglietti che si vedono in giro spacciati per buoni! A sinistra potete vedere il dettaglio di un biglietto che ho trovato su una nota asta che addirittura presenta la perizia di autenticità. A destra invece la nostra riproduzione. Il lavoro fatto a sinistra è di qualità nettamente inferiore a quello nostro, che per assurdo sembra più credibile ! Pensate che siamo riusciti a realizzare un tale risultato usando mezzi non professionali, immaginate cosa sarebbe potuto accadere se avessimo usato mezzi di maggiore qualità!2 punti
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Grazie a te e a quanti hanno mostrato di apprezzare la discussione, che ormai è in dirittura di arrivo, prevedo di ultimarla in un paio di post. petronius2 punti
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Non necessariamente... la patina del piombo è molto condizionata dal luogo di giacitura, dalla interazione con agenti chimici e dalle modalità di conservazione... Di seguito: pallettone per arma ad avancarica e pietra focaia per archibugio con lastrina originale in piombo e sigillo datato 1735 (collezione pubblica BMG Guastalla)... oggetti tutti collocabili nel XVIII secolo e con patine molto simili all'oggetto in discussione ... della cui identificazione ritengo non si possa comunque dubitare.... Mario2 punti
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Gran bella vetrina di francobolli, annulli, buste e cartoline..., complimenti a Voi! buona serata2 punti
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Ti ha già risposto @mariov60, te li riporto analiticamente: C[RUX] S[ANCTI P[ATRIS] B[ENEDICTI] N[ON] D[RACO] S[IT] M[IHI] D[UX] C[RUX] S [ACRA] S[IT] M[IHI] L[UX] I[ESUS] H[OMINUM] S[ALVATOR] V[ADE] R[ETRO] S[ATANA] N[UNQUAM] S[UADE] M[IHI] V[ANA] S[UNT] M[ALA] Q[UAE] L[IBAS] I[PSE] V[ENENUM] B[IBAS] TRADUZIONE: C.S.P.B. = Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto) C.S.S.M.L. = Crux Sacra Sit Mihi Lux (la Santa Croce sia la mia luce) N.D.S.M.D. = Non Draco Sit Mihi Dux (non sia il demonio il mio condottiero) V.R.S. = Vade Retro, Satana! (allontanati, satana!) N.S.M.V. = Numquam Suade Mihi Vana (Non mi attirare alle vanità) S.M.Q.L. = Sunt Mala Quae Libas (sono mali le tue bevande) I.V.B. = Ipse Venena Bibas (bevi tu stesso i tuoi veleni)2 punti
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la legenda del contorno è composta dalle lettere iniziali della seguente invocazione: V R S N S M V – S M Q L I V B = Vade retro Satana – Numquam suade mihi vana – Sunt mala quae libas – Ipse venena bibas nei quarti della croce: C.S.P.B. = Crux S. Patris Benedicti. Sui bracci della croce: C.S.S.M.L. = Crux Sacra Sit Mihi Lux (in verticale) N.D.S.M.D. = Non Draco Sit Mihi Dux (in orizzontale) Mario2 punti
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Ps: Osservo ora E con piacere che con questa discussione ieri sera ho raggiunto il grado di CONTE. Saluti miza2 punti
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Buonasera a tutti. Condivido con voi questo bellissimo denario di Antonino Pio, non mio, ma attualmente in vendita presso un noto venditore. Ha un bellissimo ritratto e una bella patina.2 punti
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@Anto63 Quattrino di Pisa mistura 1350-1370 c.ca. classificazione Baldassarri A.XIV.3c. Peso un po abbondante ma compatibile. Ciao Giovanni.2 punti
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Io vedrò come si mettono le cose, come saranno realmente organizzate e di conseguenza deciderò se continuare o lasciar perdere tutto. Non ho alcuna intenzione di farmi il fegato marcio per l'eventuale ennesima presa in giro.2 punti
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La conferenza è stata molto interessante, come detto da Pittini un periodo monetale molto interessante con variazioni del valore delle monete circolanti. Nella RIN di quest'anno è presente uno studio del Toffanin che approfondisce questo periodo monetale. Un peccato per il temporale che non ha permesso a tutti di presenziare di persona. Molte le monete a disposizione ed anche documenti religiosi del periodo. Un ringraziamento al relatore e a tutti i presenti ed ai molti collegati da remoto.2 punti
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Ho ricevuto una loro risposta solo in merito alla monetazione pregressa del 2024. Mi è stato comunicato che avrò prelazione per completare gli ordini del 2024. Nulla invece mi è stato comunicato in merito la monetazione del 2025.2 punti
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DE GREGE EPICURI E' un vero piacere ascoltare Alessandro, uno dei massimi (se non il massimo) esperti della monetazione milanese del periodo visconteo e sforzesco. Intanto, sapevo poco o nulla di questo giubileo milanese, estensione/continuazione di quello romano del 1390. La cosa interessante è che ci si poteva risparmiare un viaggio fino a Roma per avere le indulgenze: però, bisognava pagare 1/3 del costo presunto del viaggio a Roma (i poveri erano esentati). E una parte del ricavato andava comunque alla Camera Apostolica. Altra cosa interessante (ma complicata!) le acrobazie finanziarie di GianGaleazzo Visconti, proprio a cavallo del Giubileo, con astutissime rivalutazioni del valore facciale delle monete, replicate poi a fine secolo.Insomma, il XIV secolo non aveva nulla da invidiare alle astuzie attuali dei banchieri e ministri del tesoro!2 punti
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Buongiorno a tutti Allego foto di un quarto di siliqua di Atalarico per Giustiniano…chiedo cortesemente pareri circa l’autenticità del pezzo..grazie1 punto
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Condivido con voi il mio nuovo arrivo, dagli USA sulla baia venduto come "Grosso Andrea Contarini". Sarebbe interessante se, cari amici, riusciste a procurarmi una tavola della moneta (io di solito uso quelle del Kunz). Periodo emissione 1439 - 1440 Metallo Argento Zecca Cattaro (per Scutari) Peso 0.65 g Diametro medio 19.5 mm Assi 75° Spessore 0.65 mm Conservazione BB+ Note Conte Provveditore: Paolo Morosini (1439-1440) Rarità R² Bibliografia: Paolucci II 788, Montenegro 901 punto
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Buonasera. Ancora una volta ho bisogno del vostro aiuto per questo crocifisso di rame, con scrittura su un lato. (Dimensioni=mm30X18.) Grazie a voi.1 punto
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Mi dispiace ma è una riproduzione moderna di nessun valore. Veniva regalata negli anni '80 dalla MisterDay Parmalat. https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/MisterDay.html1 punto
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Salve Ale ,anche in siciliano li chiamiamo cosi',ma è il nome botanico comune Da distinguere da tralcio che sarebbe il rametto con i pampini e il grappolo,ma non mi dare del saccente era cosi' per parlare,e mi piace la botanica abituato fin da piccolo a curare la natura1 punto
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Come sempre: la dimostrazione che un fenomeno (paranormale o numismatico come in questo caso) sia riproducibile con il trucco non è la chiara dimostrazione che tutte le banconote in circolazione siano artefatte ma un bel campanello d'allarme lo è di sicuro!1 punto
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Non e' villa fiori ma villa FIERI in zona porta Pia.. La "Villa Fieri" a Roma è un edificio storico situato in Piazza del Viminale, vicino a Porta Pia. È conosciuta per la sua architettura e la sua posizione strategica, essendo stata coinvolta in eventi storici chiave, tra cui l'annessione di Roma al Regno d'Italia. ( Fonte Google) Purtroppo non ho trovato immagini.1 punto
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Buongiorno @PostOffice, i tuoi scritti sono come lezioni universitarie filateliche. Ho appreso nuovamente delle nozioni sia storiche che di filatelia. Tutti questi tuoi post vanno salvati e conservati soprattutto per coloro ( come me ) che iniziano a collezionare.1 punto
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Buongiorno @giuseppe ballauri e @Rocco68 Esatto...o meglio. Io sono a conoscenza della variante da un paio di anni ormai. Una moneta con questa nuova variante c'è, nel senso che l'ho vista, è ben leggibile e pure in buona conservazione. Ho cercato nell'ultimo periodo di scovare un secondo esemplare ma niente. E se ci penso ormai son 10 anni che guardo, raccolgo e studio monete da 3 grana e grana 3...la variante in questione, riguarda appunto il rovescio in cui al posto di AMMIRAGLIO troviamo un evidente e ben leggibile AMMIRAGLO. Considero R5 la suddetta variante. Murat da sempre soddisfazione!!! Le foto le recupero. Grazie e buona giornata.1 punto
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Un esempio della cosiddetta "serie cancellata" di banconote polacche, stampate per l'emissione nel 1990 ma rifiutate perchè non soddisfacevano i requisiti della Banca Nazionale Polacca. Di ogni taglio ci sono due versioni, una normale e una annullata ufficialmente con la sovrastampa " NIEOBIEGOWY " (fuori circolazione). Furono distribuite per il collezionismo nel 1996.1 punto
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Trovo la perizia quantomeno contraddittoria: prima dice che la moneta è in argento (Ar), poi parla di "argentatura d'epoca". Una moneta o è in argento o è argentata: il perito evidentemente non sapeva che pesci pigliare, ma scritta così quella perizia non vale nulla. Tanto vale aprirla e analizzare seriamente il contenuto.1 punto
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Ricapitoliamo: Il mango per lo Sri Lanka Il dattero per il Marocco La prugna.................................... per lo stitico!!1 punto
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Ciao @Asclepia non mi sembra, però so che è stata trovata una moneta con AMMIRAGLO. Ma tu sicuramente ne sai di più. Ciao a Tutti e Ciao Cristiano1 punto
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Peccato che io col clickday l’ho presa Cipro, pensa. Ma tu che ne sai, giri il mondo, parli, conosci tutti, sai cosa fanno i collezionisti vaticani con le loro assegnazioni, sei andato a Santa Marta a vederli di persona, i vecchietti romani fare scorta di argenti e ori e andarli a rivendere su internet con un fantastico 5% di margine, sai pure quanti sono vivi e sono morti, parli di babbo Natale… sai tutto.1 punto
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La gente morta l’hanno tagliata. Hanno fatto un processo di registrazione che manco per comprare i Bitcoin è così complesso. Vogliono non solo vedere che sei vivo e ti muovi, ma pure che sei in salute. Nonnismo perché uno vuole continuare una collezione iniziata da sempre… ma siete sul forum giusto, o sbaglio io posto? Prendi quello dopo. Fai l’esempio del calcio. vai a dire a un abbonato interista da 20’anni che la finale di champions si fa col clickday e che lui si deve fare la stessa coda online che mi posso fare io che tifo pure un’altra squadra. Vai vai. Poi mi fai sapere se ti ha lasciato tutto intero.1 punto
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Come consuetudine qualche foto della interssantissima serata, grazie Alessandro1 punto
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DE GREGE EPICURI Non credo sia facilissimo, perchè il D della moneta non è in buone condizioni. Potrebbe essere una di queste due; tieni conto che sono emissioni abbastanza rozze, con grandi differenze fra i singoli conii. La prima è la Burgos 560, la seconda la SNGBM 1264:1 punto
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C'è tempo... Ancora più breve fu la produzione delle half eagles, che iniziata sempre nel 1834, terminò nel 1838. E per entrambi i valori i quantitativi andarono sempre più calando dopo i primi tre anni. Le monete d'oro di Kneass si possono considerare una tipologia di transizione tra le prime e quella che, a partire dal 1839/40, percorrerà tutto il secolo fino a sbarcare nel successivo. (foto da Heritage Auctions) Se guardate bene, al dritto della moneta, tra il collo di Lady Liberty e la data 1838, compare la lettera D. Non è il, ben più famoso, marchio di Denver, ma quello della Zecca di Dahlonega, in Georgia, entrata in funzione proprio quell'anno insieme a quella di Charlotte, nel North Carolina. Nei due stati era stata scoperta una certa quantità d'oro, non tanta quanto quella che sarà in California, ma abbastanza. Oro che, per essere trasformato in monete, doveva essere portato nella lontana Philadelphia, operazione lunga, costosa, e piena di rischi. Così, dopo che per un po' furono alcuni intraprendenti privati a sopperire, aprendo piccole zecche artigianali, crebbe sempre di più da parte della popolazione dei due stati la richiesta per una Zecca ufficiale nelle vicinanze. E alla fine il governo federale li accontentò, aprendone addiritttura due Due Zecche dalla vita relativamente breve, e oggi quasi dimenticate, ma con una significativa particolarità: vi si coniarono ESCLUSIVAMENTE monete d'oro. La loro storia, sarà raccontata in finale di discussione... c'è tempo petronius1 punto
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E adesso si torna a parlare di monete William Kneass Nel 1834, dopo che erano già state coniate un po' di quarter e half eagles, le due monete furono sottoposte a un importante restyling. Non solo estetico, con nuovi disegni, ma soprattutto pratico, con un necessario aggiustamento di peso, diametro e titolo dell'oro. Ci si era accorti, già da un pezzo a dire il vero, che Alexander Hamilton quarant'anni prima (vedi post #6), nello stimare il rapporto tra oro e argento in 15 a 1, aveva commesso un piccolo errore di calcolo. Ad accorgersene era stato in realtà fin da subito, Thomas Jefferson, che glielo aveva fatto notare, ma poiché tra i due non correva buon sangue Hamilton aveva tirato dritto per la sua strada. La cosa divenne sempre più evidente quando il valore dell'argento rispetto all'oro iniziò a calare sui mercati internazionali. Alla fine, il rapporto tra i due metalli era diventato di 16 a 1, il che significava che le monete d'oro americane, che continuavano a essere prodotte seguendo il vecchio rapporto, contenevano una quantità d'oro superiore al loro nominale. Di conseguenza, sparirono dalla circolazione (già se ne vedevano poche), poiché era più conveniente fonderle e vendere il metallo. Bisognava porre rimedio, e lo si fece riducendo diametro, peso e titolo dell'oro. Le quarter eagles mantennero il diametro, già ridotto nel 1829, di 18,2 mm., ma il loro peso passò da 4,37 a 4,18 grammi, e il titolo dell'oro scese da .9167 a .8992, per risalire a .900 nel 1837. Le half eagles ridussero anche il diametro, da 23,8 a 22,5 mm., il peso scese da 8,75 a 8,36 gr., e il titolo dell'oro seguì le stesse fluttuazioni dei quarters. A seguito di ciò, il valore dell'oro contenuto nelle monete scese, di poco, al disotto del facciale Queste modifiche furono anche l'occasione per aggiornare i vecchi disegni Capped Head di John Reich. A realizzare i nuovi venne chiamato William Kneass, che nel 1824 era subentrato a Robert Scot nella carica di Chief-engraver. Nato il 25 settembre 1780 a Lancaster, Pennsylvania, aveva prestato servizio nella guerra del 1812 come volontario associato degli ingegneri di campo, contribuendo a costruire fortificazioni sul fronte occidentale di Philadelphia. Gestiva un ufficio di incisione a Philadelphia, che era un popolare luogo di incontro per "ingegni e uomini di cultura". Il 29 gennaio 1824, fu nominato incisore-capo della Zecca degli Stati Uniti. Nel 1835, il direttore della Zecca Samuel Moore scrisse di lui: "Il signor Kneass, il nostro attuale incisore... è un funzionario accettabile, popolare e molto utile, forse uno dei più rapidi nell'esecuzione negli Stati Uniti. Non so se si sarebbe potuto trovare un altro la cui celerità nella professione sarebbe stata sufficiente a fornire tutti i conii che abbiamo impiegato negli ultimi cinque anni." Purtroppo, il 27 agosto 1835 Kneass subì un ictus debilitante che lo lasciò paralizzato sul lato destro. Da allora in poi, gran parte del lavoro di incisione sarà svolto da Christian Gobrecht, assunto come suo aiutante, ma Kneass manterrrà la carica di incisore-capo fino alla morte, nel 1840. Una prassi, quella di rimanere fino alla fine, inaugurata già da Robert Scot, e che sarà seguita da tutti i suoi successori fino a John R. Sinnock (autore del Roosevelt dime), morto in carica nel 1947. petronius1 punto
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Buongiorno...condivido questo Sebeto piuttosto raro...che rarità gli attribuite? Neri testi è indicato? Io non li ho sottomano al momento. Sebeto De 1735 G ; NEAP: ; taglio quadrati e sfere. Ecco le immagini e sentiamo i vostri pareri...il venditore lo indicava R3.1 punto
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Grazie Alberto per le tue osservazioni...proseguo allora con un esemplare con 6 gigli non sfalsati (in realtà lo sono ma leggermente), già postato in una singola discussine, variante unica al momento, io lo ripropongo anche nella speranza che ne salti fuori qualcun altro...come avevo già scritto qui i gigli sono allineati 3 a 3 e la variante davvero interessante sta nel tipo di dritto con corona e stemma completamente diversi...unici al momento. E' il Sebeto più raro che possiedo e che conosco. A voi le foto...noterete la corona grande e lo stemma piccolo...di quella fattura non l'ho trovato in nessun 120 grana del periodo, nè tra i Sebeti nè tra le piastre successive. Saluti.1 punto
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Una spiegazione ci sarà sicuramente, personalmente trovo strano che in zecca avessero due orlatrici diverse (treccia, cerchietti e quadratini), il terzo taglio è liscio quindi nessuna orlatrice...altra domanda che mi viene in mente è perché se in zecca avevano due orlatrici diverse (quindi numero di pezzi orlati pressoché uguali) quelli a cerchietti e quadratini sono molto più ostici da trovare? Ecco il mio umile 471 punto
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Buongiorno a tutti, @Asclepia grazie per aver aperto una discussione sui Sebeto.... Complimenti per il pezzo veramente molto bello. Partecipo molto volentieri con un sebeto 1734 ex collezione Mirabella, taglio cerchietti e quadratini.1 punto
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Bè allora posto il testo integrale della convenzione (ho modificato un pò l'impaginazione ma il testo è quello originale tratto da "ETTORE FALCONI, ROBERTA PEVERI ( a cura di) - Il Registrum Magnum del Comune di Piacenza, Milano, 4 voll. 1984-1988). In nomine Domini, amen. Die lune septimo exeunte madio, millesimo ducentesimo quinquagesimo quarto, indictione duodecima, in camara privata Placentie communis, per omni convocatis ibi: - dominis Ottone de Nuptiis et Nicolao Oddono amba¬xatoribus Cremone, - et dominis Ugone Nethy et Pagano Gato ambaxatoribus Parme, - et dominis Zalterio Cucha iudice et Vasallo de Concisio ambaxatoribus Brixie, - et dominis Calvo Gobo et Salvo Bigulo ambaxatoribus Placentie, - et dominis Angherio Carmiano et Ottone Clerico ambaxatoribus Papie, - et dominis Gifredo de Arquatre et Laurencio de Pulvino ambaxatoribus Detrone, - et dominis Laurencio de Azivellis et Petrobello de Ponte¬caralibus civibus et sapientibus Bergami; occasione ordinandi et dicendi bonum statum et utilitatem et profigium monete infra¬scriptarum civitatum, qui venerint ad infrascripta concordia. In primis placuit eis quod moneta grosa fiat que valeat quilibet denarius grossus quatuor imperiales. Item quod in qualibet marca ipsorum denariorum monetarum sint quinque quarterii et dimidium rami et non plus et sex uncias et duo quarterii et dimidius arienti fini et puri et nun minus, de quo ariento qualibet civitas habeat asazium penes se. Item quod in qualibet marcha de Bergamo ascendant deductis denariis quatuordecim soldi et tres denarii de denariis grosis infrascriptis et ascendant in sunma quinquaginta et septem soldi imperialium, ad racionem quatuor imperialium pro unoquoque denario groso ipsius monete, tali modo quod nullus denarius fit in ipsa moneta grossa qui fit ultra racionem quinquaginta et novem solidorum in qualibet marcha nee minus de quinquaginta et quinque solidis imperialium in qualibet marcha ipsius monete; ita quod simul coaddunati et mesti sint et cadant ad rationem quinqua¬ginta et septem solidorum ad rationem quatuor imperialium pro qualibet marca. Item liceat cuilibet ipsarum civitatum facere infrascriptam monetam grossam si voluerit, et si noluerit ni¬chilominus teneatur quelibet ipsarum civitatum recipere et ex¬pendere dictam monetam predicto modo factam. Item quod fiat moneta parva, et sit talis ipsa moneta parva, quod octo denarii parvi qui dicuntur mediani curant et expendantur pro uno denario grosso superius nominato, et tali modo coligentur ad duodecim uncias, videlicet duas uncias et dimidium arienti puri et non minus et novem uncias et dimidium rami et non plus, et ascendant in illis duodecim solidis unciis quadraginta et septem, ita quod in infrascriptis denariis parvis non sit aliquis denarius legerius ultra quinquaginta in qualibet uncia nec aliquis qui di¬scendat a quadraginta et quatuor infra in qualibet uncia, et facta mistura de dictis denariis, ascendant usque in quadraginta et sep¬tern denariis pro qualibet uncia ad unciam Bergami; salvo quod, si aliqua infrascriptarum civitatum vellet facere denarios parvos quorum tres valent duos de predictis medianis, liceat hoc facere ad infrascriptam ligam et pensam et cum infrascripto signo, ita tamen quod semper predicti denarii tres de infrascripta moneta parvula valeant duos medianos de infrascriptis medianis, tam de liga quam de pondere; et liceat cuilibet infrascriptarum civitatum facere infrascriptam monetam bonam et ydoneam ut supra dictum est; et si facere noluerit, nochillominus teneatur recipere et ex¬pendere dictam monetam. Item quod medalie debeant fieri tali modo per quamcumque predictarum civitatum que vellet facere medalias, videlicet quod in uncia duodecim debeant esse unza una et dimidia arienti puri et fini et non minus et unze decem et dimidia rami et non plus, et debet esse in ipsa liberta, scilicet in ipsis duodedm unzis, solidi sexaginta et octo de meda¬liis. Item quod quiIibet dominus monete alicuius seu cuiuslibet infrascriptarum civitatum possit facere et fieri facere de ipsis medaliis omni mense duodecim marcas et non plus. Et omnia infrascripta et suprascripta iuraverunt attendere et observare et attendi et observari facere omnes superstant et magister monete cuiuslibet infrascriptarum civitatum ei iustis denariis grosis, me¬nutis et medaliis fiat ab utraque parte tale signum (segue un segno raffigurante il disco solare, a pieno inchiostro, con raggi), formatum ad modum unius stelle, nec amplius fiat in ipsa moneta que debet fieri modo (segue un segno assimilabile a una O maiuscola, con all’interno un asse verticale) croxatum. Item si aliqua alia civitas quam pre¬dicte civitates fecerit aliquam monetam grossam vel parvam, non recipiatur nec expendatur in totum vel in parte nisi ipsa civitas fecerit ipsam monetam in concordia omnium infrascriptarum civitatum eiusdem lighe, ponderis et signi, cum infrascriptis civitatibus omnibus et secundum quod per eos est superius et inferius ordinatum in predicta moneta; eo salvo quod, si fuerit aliqua alia civitas a predictis que facere vellet monetam predictam grossam vel parvam eiusdem lighe et ponderis et signi cum infrascriptis civitatibus, ut dictum est superius, teneantur predicte civitates earn recipere et eidem permitere dictam monetam facere, secundum modum superius et inferius terminatum, obligans tamen se ad omnia pacta et promissiones et obligationes et penas ad quas et que predicte civitates essent obligate. Item si aliquis denarius grossus inveniretur qui esset ultra quinquaginta novem solidos, in marcha infrascriptorum denariorum grossorum minorum incidatur. Item quod omnes denarii tonsi et falsi tam grossi et minuti preforentur et destruantur omnino. Et iurent attendere et observare et attendi et observari facere omnes campsores et mercatores et omnes paratici speciali sacramento et omnes alii homines sacramento communis teneantur. Item quod nemo debeat predictam monetam trabucare nec denerare seu ponderare, tam grossam quam parvam, occasione destruendi eam, et quod nullus magister monete vel fonditor argenti vel afinator vel alius fondet vel fondere permitat infrascriptam monetam bona novam; et si quis contra fecerit, trabucator sive denerator, solvat nomine banni viginti quinque libras imperialium, et magister monete sive fondator vel afinator vel aliquis alius solvat nomine pene centum libras imperialium quociens contra fecerit, et ipsas penas possit et debeat quodlibet commune cuiuslibet civitatum infrascriptarum exigere a contrafaciente in suas civitate. Et predicta attendere et observare iurent speciali sacramento omnes campsores et paratici et mercatores et quod acusabunt omnes et singullos quos fuerint in aliquo facere contra predicta vel in aliquo de predictis, et etiam de hoc teneantur speciali sacramento civitatis et communis sui quelibet alia persona. Item quod omnes monete fiant per com¬munia civitatum tantum et quod recuperentur ab hiis quibus date et vendite sunt ipse monete per communia civitatum. Item quod infra mensem unum post confirmationem huius lighe destruantur et cassentur omnimo omnes monete que reperirentur de ligha vel penso infra suum modum. Item quod quelibet in¬frascriptarum civitatum teneatur et debeat facere asazari de ligha et pondere quolibet mense, in sua civitate, monetam cuiuslibet infrascriptarum civitatum; et si fraus reperiretur in aliqua infrascriptarum monetarum, quod illa civitas in qua facta fuerit mo¬neta debeat appellari et teneatur venire vel mitere ad se defen¬dendum in illa civitate in qua diceretur ipsam fraudem monete ipsius repertam fore, infra decem dies proximos postquam ipsa civitas fuerit appellata; et ad inveniendum ipsam fraudem requiratur, mitere teneatur et debeat stare civitates omnes unum vel duos sapientes viros de moneta pro qualibet ipsarum civitatum et etiam unum vel duos asazatores, si placuerit asazatores mitere infra proximos decem dies postquam fuerit requisite, quod non sint domini neque magistri alicuius monete; et si illa fraus reperiretur et pronunciaretur per ipsos sapientes viros de moneta missos per ipsas civitates vel per maiorem partem communia, quod ilIud commune cuius est ipsa moneta reperta in fraudem, incidat in pena et solvere teneatur nomine pene centum libras imperialium; et ipsa pena aplicetur communibus ipsarum civitatum; et infra decem dies post pronunciationem debeat solvi ipsa pena per dictum commune illis communibus infrascriptarum civi¬tatum; et si non solverit dictam penam ad dictum terminum, eius moneta refutetur et cassetur et baniatur omnino per omnes alias civitates. Item quod arientum in peciam sive in massiam neque bolzonum grossum neque menutum porteretur extra distric¬tus ipsarum infrascriptarum civitatum neque de una civitate ad aliam, nisi eundo per rectam stratam ad aliquam infrascriptarum civitatum que fuerit de ligha infrascripta; et hoc sub pena admis¬sionis arienti ipsi seu bulzoni et torselli et tasche in quo vel in quibus portaretur ipsum arientum seu bolzonum; et quod quilibet sit acusator de hiis et quod perpetuo habeatur et teneatur privatus quorum bolzoni et arienti; medietas sit acusatoris et alia medietas deveniat in commune civitatis ipsius in acis districtu reperiretur predicta portari contra formam superius ordinatam; et hoc locum habeat salvis statutis et ordinamentis factis et faciendis per ipsas civitates vel aliqua earum super facto arienti vel bolzoni in sua civitate et districtu. Item quod omne bolzonum grossum et parvum infrascriptarum monetarum que cassari debent et perforari aquirantur et aquiri debeant per bonos et legales homines in singulis civitatibus nomine predictorum omnium et nomine ipsorum communium et cuiuslibet eorum et pro ipsis omnibus. Item quod nulla predictarum civitatum sive commune nec aliquis magister monete nec superstans per se nec per inter¬positam personam det nec dari permittat, aliquo modo vel ingenio, qui vel quod dici vel excogitari possit alicui everi monete ultra quatuor imperiales de qualibet marcha tam de grossis quam de parvis, tali modo quod debiles destruantur et fortis reducantur ad legitimum modum per predictos overerios, sine aliqua solutione. Item quod non detur monasteriis ultra unum imperialem de qualibet marcha de grossis et de parvis duos medianos et medios. Item quod quelibet ipsarum civitatum unum asazum unius quarterii boni et puri et fini arienti ad formam sive calmerium cuius fiet sit arientum de quo debeat fieri dicta moneta. Item quod nulla infrascriptarum civitatum non possit nec debeat nec fieri permitere nec facere permiti in sua civitate vel districtu aliquam aliam monetam que non sit de predicta ligha, pondere et signo ut suum est et de forma monete sue, sub predicta pena et banno centum librarum imperialium qualibet vice qua reperi¬retur contra fieri. Item quod quilibet potestas et quelibet ipsarum civitatum teneatur et debeat omnia facere in quolibet capitulo et siginlla. Et de hoc unum ordinamentum facere et predicta et quodlibet eorum locum habeant et durent et durare debeant solo modo per spacium duorum annorum proximum venientem et non ultra, nisi concorditer prorogarentur et fierent et ordi¬narentur ut ipsos duos annos per omnes infrascriptas civitates et quamlibet earum.1 punto
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