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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/25 in tutte le aree

  1. ... certi non sembrano esistere. Pochi, oscuri indizi rimandano ad un testo pubblicato da Feltrinelli negli anni Ottanta, che - secondo alcune fonti - fu purtroppo preso d'assalto da parassiti semantici. La causa più probabile delle forme di scrittura dell’articolo indeterminativo maschile di sopra? Anche questo forum è sicuramente infestato da uno Scarabeo Elidofago Tra i più sfuggenti biblioanimali si annovera lo Scarabeo Elidofago, minuscolo coleottero notturno che si nutre esclusivamente di apostrofi d’elisione. Vive nei margini delle pagine mal rilegate, nei dizionari troppo zelanti e nei forum digitali popolari. Il suo comportamento è subdolo: non si limita a divorare l’apostrofo, ma spesso lo sposta, lo reinserisce in luoghi impropri (un’amaro, dell’pasta). È lui il colpevole di espressioni come un’ idea, l’ uomo, dell’ amore, con quello spazio imbarazzante tra apostrofo e parola, rendendo il testo un campo minato grammaticale. Alcuni esemplari più anziani sembrano provare gusto nel creare ambiguità sintattiche, soprattutto nei saggi universitari. Lo Scarabeo Elidofago predilige le prime edizioni, ma non disdegna blog distratti e menu dei ristoranti. È resistente alla correzione automatica e si mimetizza bene tra i refusi d’autore. Il suo ciclo vitale è breve ma intensissimo: quando si attiva vive appena cinque-sei righe, ma in quel tempo può compromettere interi periodi, rendendo sospetta anche la più innocente delle frasi. Se vi capita di notare un testo che sembra corretto ma non suona bene, non dubitate: è passato da lì lo Scarabeo Elidofago. Nome scientifico: Apostrophagus elidens Ordine: Coleodittatori Classe: Refusocidi Habitat: Quotidiani, libri, blog digitali Comportamento: Elide, confonde, reinserisce Nemici naturali: Il filologo determinato ripiccato ================== PS per quelli che non anno letto il testo delgi anni "80: il post sopra e' inedito, ma l' idea di omaggio , quell'a no - cosnideratelo un base per la'utore originale.
    6 punti
  2. Aggiungio alla discussione altre 2 piastre. Conio con correzione in legenda al diritto GRTTIA e 12 torrette al rovescio (grazie @gennydbmoney) Piastra con 6 torrette nello scudetto del Portogallo. Un saluto Raffaele.
    6 punti
  3. Chiamiamo "secoli bui" quel lungo periodo che la mancanza di documentazione scritta ce li rende poco conosciuti. Ma ricordiamo a noi, studiosi di numismatica, che le monete, piccole, leggere, ma resistenti al trascorrere del tempo, sono un testimone importante e a volte unico di quel periodo storico. E ricordiamo anche che siamo stati noi e continuiamo ad essere noi, collezionando, conservando e studiando monete, a dare luce a quei "periodi bui".
    5 punti
  4. Buongiorno amici del forum, Che ne pensate di questa lira aquila spiegata 1902? Saluti a tutti e grazie per i vostri pareri!
    4 punti
  5. Buon pomeriggio, ho ripulito un pò la discussione, che era ampiamente uscita dai binari originali. Alcuni commenti sono stati editati ed altri oscurati in quanto commentavano a loro volta contenuto editato o nascosto. Ho lasciato i commenti e le relative risposte che, magari con un tono un pò aspro, esprimono informazioni che possono risultare interessanti per tutti i lettori. La discussione ha un potenziale notevole, e può aiutare chi legge a capire come si decide la stima e il prezzo finale dei masterpiece della numismatica. @coinzh Evitiamo di discutere sul forum ipotesi di reato avvenuti in aste specifiche ma a te note solo per sentito dire. Verba volant, scripta manent, non so se mi spiego. Alcuni concetti che esprimi andrebbero definiti meglio, perchè alcuni comportamenti scorretti di cui hai scritto davano l'idea di essere riferiti ad una determinata casa d'aste (del tutto estranea) e non a casi del tutto generali come hai specificato solo successivamente. Ricordiamo che ci sono persone che vivono di questo lavoro, e un'informazione non solo scorretta ma anche solo poco chiara sul loro modo di operare rischia di recare dei danni di immagine notevoli.
    4 punti
  6. Posto un tarì del 1798 passato recentemente on line con probabile INPANS anziche' INFANS...
    4 punti
  7. Buongiorno, 6 quadratini nello stemma del Portogallo. Manca sia al D'Incerti sia al Traina. Peso 27.47 grammi. Un saluto Raffaele.
    4 punti
  8. ... e vi sono anche le oselle per Murano, particolarmente rare. Ne sono state esitate all'asta poco più di una decina per l'intero dogato di Loredan, soprattutto in 2 occasioni (NAC 36, 2007 e Pandolfini 1033, 2021) e per lo più in bassa conservazione. Quella che qui segue è certamente tra le migliori per conservazione, anno 1754, ex NAC 43 (2007), “Venezia d’Elite“ - coll. Curti, ed ex Pandolfini 1033 (2021) – collezione Banca Popolare di Vicenza, ma acquistata successivamente (Sartor Numismatica); bei fondi anche se presenta qualche evidente debolezza. 9.83 gr. Dr. M BARBARO P FRANC LAVRED B BERTON C L’arme del Doge su quelle del Podestà e del Camerlengo; dietro gli stemmi una specie di trono affiancato da due colonne sormontate da vasi di fiori. Rv. CO – MV PAO ROSETTO CA FER – RO D GASTALDELLO Gli stemmi dei tre Deputati disposti su due linee e sormontati dal gallo di Murano; ai lati, MV-NVS / 17-54. CNI 5. Paolucci II 570. [continua]
    3 punti
  9. E per concludere la serie delle oselle di Venezia, l'anno IX (quello X è già stato sopra riportato). Si tratta della prima osella coniata al torchio a Venezia; ho battuto l'esemplare che è presente nella mia collezione in asta Varesi 65 del 2014. Questa osella è stata emessa per celebrare il restauro della torre e dell'orologio di Piazza S. Marco. Nonostante sia rara, si presenta non infrequentemente in alta conservazione. L'esemplare di sotto è particolarmente bello (io considero punti critici i campi e le masse aggettanti orizzontalmente dal corpo centrale della torre, spesso indistinte perché più "alte" e facilmente mal coniate). 9.71 gr. D/ Torre dell’orologio di Piazza S. Marco con edifici. Intorno FRANC:LAUREDANI PRINC: MUNS A. IX 1760. R/ Venezia seduta in trono con il leone ai piedi in mezzo ai simboli delle varie arti. Intorno ARTIUM STUDIORUMQ: MATER ET ALTRIX (protettrice delle arti e degli studi). Sigla G.A.S. (capovolta rispetto al senso dell'intera frase: Girolamo Antonio Soranzo, massaro). Contorno: treccia. Gamb. 1625, Paolucci 243. [continua]
    3 punti
  10. Ed ecco l'anno VIII, già presentata su questo forum. Si tratta dell'osella della "rosa d'oro", simbolo di benevolenza papale, donata da Clemente XIII Rezzonico alla sua città natale; ex Num. Genevensis 2018. E' certamente la moneta più bella di questo dogato. 9.76 gr. Dr. S M V FRANC LAVRED PRINC MVNVS A VIII La Religione, seduta su di un piedistallo, impugna un calice e stringe al petto una lunga croce; in basso, ai lati, S. Marco stante a s. indica il leone alle sue spalle e, a d., il Doge genuflesso. All’esergo, •P•P• (Piero Pasta, massaro). Rv. ROSA SUPER RI – VOS AQUARUM Pianta di rose entro un vaso ornato (Rosa sopra corsi d’acqua); all’esergo, MDCCLIX. CNI 111. Jesurum pag. 281, Paolucci II, n°242. [continua]
    3 punti
  11. Ed ecco una magnifica Gadoury 2020, per l'anno VII (era chiusa MS66). Ha una provenienza illustre: collezione Signorelli, vendita Santamaria 1955, lotto n. 349; ex vendita Santamaria 1962, lotto n. 635. E' l'ultima di queste oselle genericamente religiose: quelle che seguiranno presentano addentellati con la vita della Serenissima. 9.76 gr. Dr. S M V FRANC LAVRED DVX , quadro della Immacolata Concezione sormontato da baldacchino; ai lati, due angeli ne sorreggono i cordoni. Sotto, San Marco a sinistra, lo indica con la mano destra mentre il Doge, genuflesso a destra, raccolto in preghiera; tra i due, il leone ed il corno dogale; esergo, F A B (Francesco Antonio Bonlini, massaro). Rv. FRANCIS/ LAVREDANI/ PRINCIPIS/ MVNVS/ AN VII 1758, dentro una corona di alloro sormontata dal corno dogale Ref : Paolucci 241, Gamberini 1621, CNI 108. Mi accorgo ora di avere il più delle volte invertito nella descrizione rispetto alla foto il diritto con il rovescio della moneta. Anche se meno appariscente, ritengo come diritto la faccia dell'osella che riporta la descrizione dell'autorità emittente entro una cartella (o ornamenti vari) e l'anno. Tuttavia il nome dell'autorità appare anche nella parte iconografica e dunque può essere opinabile la scelta. [continua]
    3 punti
  12. @Atexano Provo a fare una breve sintesi, da appassionato. Quella che hai in mano e' una moneta con un rovescio particolare. Vi e' rappresentato il cosiddetto "altare di Lugdunum". Questo altare fu fatto erigere da Druso Maggiore (fratello di Tiberio) proprio a Lugdunum quale luogo delle cerimonie del "Concilium galliarum", una assemblea dei notabili delle nazioni galliche che si riunivano per celebrare il culto di Roma e di Augusto. Queste riunioni erano l'occasione per vere e proprie feste ed erano un momento in cui i rappresentanti gallici potevano portare le loro istanze all'attenzione dell'imperatore. Dall'altra, erano anche un modo con cui le autorità saggiavano "l'umore" delle popolazioni galliche. L'altare era dedicato, come detto a Roma ed Augusto (donde la legenda ROM ET AVG). E' rappresentato sulle monete decorato con la corona civica ed e' delimitato ai due lati da due colonne dalle quali pare spicchino il volo due Vittorie alate. Da notare che la dedica dell'altare di Lugdunum ad Augusto avvenne il 1 agosto del 10 a.C. che era anche il giorno della nascita di Claudio I proprio a Lugdunum. Secondo il RIC l'emissione di questa moneta dovrebbe coincidere con il 41 d.C. che era non solo la data della salita al trono di Claudio I , ma anche il cinquantenario della sua nascita e della dedica dell'altare. In questo senso, l'emissione monetaria (la prima, come evidenziato dal numero del RIC, ovvero 1) rappresenterebbe anche una sorta di riconoscimento da parte di Claudio alla città di Lugdunum (che glia avena dato i natali) ed ai suoi abitanti. Ciao. Stilicho
    3 punti
  13. Riporto anche in questa discussione dell'amico @ferdinandoIIdiscussione che secondo me, è fondamentale per chi vuole approfondire le varianti di Ferdinando II , piastra del 1831 già postata nell'archivio fotografico di @LOBU, ha 6 quadratini disposti in serie 2-2-2, variante ancora non censita per questa data. Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  14. Altra osella mariana, anno VI 1757 (l'anno V è già stato presentato), FDC. Acquistata in asta NAC 136 nel 2022; in precedenza ne possedevo un'altra di Nomisma che presentava un segno di ossidazione che non mi piaceva. Rivenduta è stata slabbata dall'acquirente e tornata come "Details, spot removed": resta da dimostrare che sia vero (ho prestato attenzione che molte altre oselle presentavano tale macchia circolare), ma dubitativamente sì. 9.86 gr. Dr. S M V FRANC – LAVRED – DVX La Beata Vergine, su arca con inscritto FOEDERIS ARCA retta da cherubino, tra un portale ed un colonnato. In basso, S. Marco, con alle spalle il leone, e il doge genuflessi; tra loro, il corno dogale. All’esergo G B (Girolamo Bonlini, massaro). Rv. FRANCIS / LAVREDANI / PRINCIPIS / MVNVS / ANNO VI / 1757 entro cartella ornata chiusa in alto da corno dogale. Paolucci II 240. [continua]
    3 punti
  15. Ancora una successiva, anno IV. Acquisto del 2019, sempre Andrea Paolucci e sempre da collezione privata. Anche questo è un bell'esemplare con una bella patina, che amo particolarmente, e fondi lucenti. Devo dire di essere sempre stato attratto da queste raffigurazioni, che non celebrano eventi veneziani o istituzioni, ma la religiosità (in tal caso il doge e S. Marco sono inginocchiati davanti ad un quadro che raffigura la natività). E questo non è tipico della laica "Venezia", anche se esprime un sentimento popolare rappresentato in modo quasi naif da questi conii, il cui incisore (probabilmente lo stesso per la gran parte delle incisioni) mi appare ad oggi sconosciuto. Scrive di Francesco Loredan Luigino Ranca, sul suo bel libro "La religiosità della Repubblica di Venezia nelle immagini delle sue monete" (2018): ... insolita esaltazione della fede religiosa che ci è documentata da una serie di oselle a carattere sacro che non erano, come era stato nel passato, correlate agli avvenimenti del momento ... [p. 160]. E, prosegue, con riferimento a questa osella: ... Questa continua dedizione delle oselle alla Madonna può essere compresa dal significato che il vecchio doge attribuiva al vivere pacifico presente nella Serenissima, mentre l'intera Europa era attraversata da continue guerre. ... [p. 161]. 9.81 gr. Dr. La Natività raffigurata in un quadro posto sotto un baldacchino al centro di un colonnato; sotto, S. Marco ed il Doge genuflessi in atto di pregare e tra di loro il leone con il libro; all'esergo, A D. Rv. Scritta nel campo in alto, un angelo vola verso s., recando in mano un corno dogale ed una palma; nel campo in basso, un ornato. Paolucci 238. (continua)
    3 punti
  16. Ed ecco l'anno III-1754, ultimo per stasera. La più recente acquisizione (Nomisma 72 dell'aprile scorso). Moneta che in passato ho evitato di acquistare perchè mi disturbavano le sfogliature di metallo di un esemplare (comunque definito FDC) che instancabilmente ritornava in asta ogni 6 mesi (prima NAC, poi Kuenker, poi InAsta 3 volte, poi ancora Kuenker) o perchè un altro, pur bello, era bianco e lavato di recente (Varesi 2017, ma che a posteriori rimpiango un po'). Questo esemplare, riportato da vendita Ratto 1974 (che non ho potuto controllare), presenta una bella patina scura ed è quello rappresentato nel 2° volume del Paolucci. Per motivi ignoti l'estensore del catalogo lo riportava R3, mentre è relativamente comune. I fondi sono lucidi ma la moneta sembra mostrare qualche segno di usura sui rilievi più alti, per quanto parte della colpa sia di questo conio (ne ho identificati almeno 3 di rovescio) che, nello specifico, non impronta perfettamente la figura e il volto di S. Marco. 9.85 gr. Dr. S M V FRANC LAVREDANO DVX S. Marco nimbato, seduto a s. e benedicente, consegna il vessillo al doge genuflesso; all'esergo, V A C (Ulisse Antonio Corner massaro). Rv. Corno ducale / FRANCIS: / LAVREDANI / PRINCIPIS / MVNVS / AN III MDCCLIV. CNI 96. Paolucci II, 237 (questo esemplare). (continua)
    3 punti
  17. Salute Vi posto questo video della Banca d'Italia al Museo della Moneta
    2 punti
  18. A volte una collezione nasce per caso. Ero presente all'asta NAC 43, Venezia d'Elite (coll. Curti), del 2007. Ricercavo un'osella di bella conservazione e fui attirato da un esemplare di Francesco Loredan (1752-1762), anno V. La nota devozione mariana di Venezia era palpabile e l'osella in conservazione eccezionale. Oltretutto aveva un pedigree di tutto rispetto (Ex collezione Gavazzi, ex collezione De Lazara) ed un vecchio cartellino a corredo. 9.81 gr. Dr. Al centro di un vaso sormontato dall'immagine della Madonna e trasportato da angeli in festa la scritta VAS / ONOR/ABI/LE. Sotto la figura stesa di S. Marco con il leone e del Doge inginocchiato; al suo fianco, il corno dogale. Attorno: S.M.V:FRANC.LAVRED.DVX. All'esergo, •F•T• (Francesco Trevisan, massaro). Rv. Chiuse in un fregio di stile barocco sormontato dal corno ducale la scritta FRANCIS. LAVREDANI PRINCIPIS MVNVS ANNO. V 1756. In alto corno dogale. CNI 100. Jesurum pag. 278. I prezzi non erano quelli attuali e me la aggiudicai. Fu la prima di quel doge, l'unico (o quasi) che da allora attirò il mio interesse. (continua)
    2 punti
  19. Mi riferiscono che ci sarà anche un collegamento on line per vivere in diretta l’evento.
    2 punti
  20. Potrebbe essere si la filigrana che traspare al dritto certo, ecco perché è importante lo sfondo nero.. se non fosse viaggiato il valore cambia. Non servono altre foto perché quello che si vede al dritto dall'immagine credo sia esattamente la filigrana. Magnifico!!! Bene, così sì fa. Questo serve a vedere se l' esemplare ha la varietà della filigrana capovolta. Andrebbe visionato con un piccolo microscopio filatelico prima di dire che non ha viaggiato, .. ma non lo escludo a priori.. potrebbe anche essere. Io a schermo non so dirti con certezza.
    2 punti
  21. Va beh ma quella ha la fascetta originale... 🤭
    2 punti
  22. Ciao Genny, Bel colpo per chi lha preso! Secondo me è una P ma andrebbe confermato con esemplare in conservazione migliore. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  23. Nulla di eccezionale, ho trovato solo la versione del 10 corone con il viso invecchiato di Margherita II di Danimarca per 50 centesimi. 1997 Quella che già avevo è di soli 7 anni prima. Ma che è brutta la vecchiaia!
    2 punti
  24. Buongiorno. Molto probabilmente il costo della perizia annullerebbe il vantaggio economico di venderle indipendentemente online (poi ci sono i costi della piattaforma online, e le spese di spedizione). A questo punto, io penso, conviene rivolgersi ad un banco metalli e venderle tutte in blocco. Massima semplicità, zero preoccupazioni
    2 punti
  25. Come al solito aspettiamo Savoiardo...lui ci chiarirà tutti i dubbi. Alain sei molto attivo con le monetine,è un piacere seguirti.
    2 punti
  26. Potrebbe essere una parpagliola da 2 soldi di Genova https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/41 La prima foto mi ricorda il dritto con la Madonna
    2 punti
  27. Buon giorno clame66. Nell'intervento n. 69 ho letto che le misure sono state fatte senza calibro. Il volume si può calcolare con buona approssimazione ma chiaramente con i dati rilevabili il più possibile esatti e per questo occorre almeno l'uso di un calibro a nonio. Come avrà potuto notare dai calcoli, le misure, specialmente quella dello spessore, sono determinanti. Chiaramente se il peso specifico non risultasse vicino a 10 non credo si possa parlare di argento. Buona giornata. Gabriella
    2 punti
  28. Ciao Alain, bella monetina... io la lascerei cosi. ha una bella patina omogenea, pulendola può solo peggiorare.
    2 punti
  29. 8 escudos, Filippo V, Lima, 1712
    2 punti
  30. Altra bella osella, ma molto meno la foto (sovraesposta, che mi sono spesso ripromesso di rifare), quella dell'anno II, 1753, proveniente da asta Ranieri del 2014. Non ho trovato pedigree ma è un esemplare comunque molto gradevole e FDC. 9.82 gr. Dr. FRANCIS LAVREDANI PRINCIPIS MVNVS AN II 1753 nel campo entro corona di fiori chiusa in alto da corno dogale. Rv. S M V FRANC LAVRED D S. Marco stante a s., davanti ad un colonnato riccamente decorato che racchiude al centro un quadro della Madonna; a d., il Doge in preghiera e tra i due un servizio da scrittoio, il leone accovacciato ed il corno dogale. All'esergo, S B (Stefano Barbaro). Paol. Oselle 236; Gamberini 1610. (continua)
    2 punti
  31. A questo punto, per riordinare un po', riprenderei dall'anno I. E' questa un'osella rara, tra le più rare di questo doge, ed ho acquistato l'esemplare proposto nel 2023, da Sartor Numismatica. E' in alta conservazione, fondi lucenti ed immacolati, seppure con significative debolezze di conio. Proveniva dalla famosa vendita di oselle Semenzato 1978 (coll. conte Dino Lucheschi), poi Nomisma 42 del 2010, poi Varesi 69 del 2016 (ANPB), quindi NAC 108 del 2018 (eccezionale con una bellissima patina iridescente). 9.85 gr. Dr: FRANCIS./ LAVREDANI/ PRINCIPIS/ MVNVS/ AN.I./ 1752, in cartella arabescata, a fogliami con conchiglia in cimasa..Rv. S*M*V* FRANC* LAVRED*D*, Sopra un piedistallo la Beata Vergine nimbata, seduta col Bambino in braccio, radiato: a sinistra, S. Marco appoggia il libro sul piedistallo e stende la destra verso un calamaio con penna; a destra, il Doge genuflesso con le mani giunte e il corno ducale in terra: ambedue le figure sono rivolte alla Beata Vergine in preghiera: davanti al piedistallo sul pavimento, in basso: accovacciato il leone; esergo: tra 2 rosette G.A.C. (Giacopo Antonio Contarini, massaro). Paolucci 235, Gamberini 1608, CNI 93, Werding 233. (continua)
    2 punti
  32. Segnalo questa interessante discussione e ricerca
    2 punti
  33. Sarebbe lodevole e son sicuro che in molti lo seguiranno
    2 punti
  34. Ciao, non è una moneta comune ma ricordavo di averne visti diversi esemplari. Posto foto di esemplare stessa tipologia catalogato con il RIC 1 🙂. ANTONIO
    2 punti
  35. Passiamo a Firenze Gian Gastone de Medici fiorino 1736
    2 punti
  36. Il secondo esemplare "Loredan" fu un'osella del 1761 (anno X) acquistata da Andrea Paolucci, nel 2009, al Convegno di Verona. Esemplare magnifico con una splendida e incredibile patina dorata e fondi specchiati. Proveniva da una collezione privata con molti esemplari di rilievo. A me interessava quello, ed il prezzo era adeguato. 9.80 gr. Dr. Racchiuse in un ornato FRANCIS: LAUREDANI PRINCIPIS MUNUS A. X 1761. Rv. Urna riccamente ornata e sormontata dalle insegne cardinalizie, entro la quale due angeli sorreggono la costa del Beato Barbarigo; il coperchio, decorato dal leone di S. Marco in soldo, reca in alto i paramenti sacri. Intorno BEATI GREG: BARBADICI CARD: COSTA (costola del Beato cardinale Gregorio Barbarigo). Esergo: ●Z●D● (Zuane Dolfin). Per la beatificazione di Gregorio Barbarigo, in una ricca teca, Venezia inviò in dono al Papa una costola del santo. Paolucci Oselle 244. Gamberini 1627. (continua)
    2 punti
  37. A Meißen, in Sassonia, la chiesa di San Nicola, edificata probabilmente nella seconda metà del XII secolo, versava in condizioni di grave degrado dopo la Prima guerra mondiale. Nacque così l’idea di trasformare l’edificio in una chiesa commemorativa dei caduti (Krieger-Gedächtnis-Kirche). Il progetto fu sostenuto anche dal direttore generale della Manifattura di Porcellana di Meissen, membro del comitato cittadino, che promosse una lotteria per raccogliere fondi con premi costituiti – ma che combinazione! – da articoli proprio prodotti dalla celebre manifattura stessa. A sostegno dell’iniziativa fu coinvolto il noto medaglista Emil Paul Börner, che realizzò una medaglia in porcellana, concepita come fossero biglietti numerati della lotteria, di cui furono prodotti una serie di 60.000 pezzi. La medaglia è spessa 5 mm, del diametro di 42 mm, e reca sul dritto un rettangolo verticale con croce, due torce accese, le iscrizioni "MEISSEN" e "KRIEGER-GEDÄCHTNIS-KIRCHE", e le caratteristiche spade incrociate, marchio della manifattura. In basso, il numero della lotteria è inciso a mano. Sul rovescio è raffigurata una donna inginocchiata che sparge fiori su tombe segnate da due croci per lato; in alto, l’anno “19*22”. Il contorno è decorato da un sottile cerchio perlato, il bordo è liscio. Ogni “biglietto” aveva un costo di 20 marchi, l’estrazione si svolse il 30 marzo 1922 a Dresda. Questi gettoni furono da subito molto ricercati, per cui - anche se non si vinceva - si portava a casa un premio di consolazione certo. Purtroppo, la lotteria non ebbe il successo sperato: i proventi coprirono appena le spese per i rinforzi strutturali e i progetti preliminari, rendendo necessaria una seconda lotteria… ma questa è un'altra storia. njk
    1 punto
  38. Buonasera. Ho ancora una domanda : Mi sembra che questa monetina sia uno forte escucellato d'Amedeo VII Sarebbe gentile da vostra parte di confermare o no. Di più, questa moneta di mistura è coperta d'ossidi di rame. Sarebbe meglio di pulirla, ma come? Vi ringrazio per i vostre risposte. Dimensioni=mm.20; g.0'77.
    1 punto
  39. Ulteriori note relative alla Real Nave, sempre sal sito della Difesa Il "primo" Amerigo Vespucci era un incrociatore a motore e a vela, dalla fisionomia assai simile a quella dell'attuale nave, anche se più piccolo. Impostato il 9 dicembre 1879 nel Regio Arsenale di Venezia, fu varato il 31 luglio 1882; aveva lo scafo in acciaio con un dislocamento di 2700 tonnellate (a fronte delle 4000 ca. dell'attuale Vespucci) e un apparato motore da 3300 cavalli costruito dalla ditta Ansaldo di Sampierdarena; era dotato di tre alberi con bompresso, vele quadre e vele di taglio (brigantino a palo). Durante la prima parte della sua vita operativa la Nave fu impiegata spesso all'estero: prima come nave ammiraglia della divisione operante nel Mar Rosso durante l'occupazione di Massaua (1885), quindi, sempre come nave ammiraglia di una divisione navale, in missione in America Meridionale per la tutela dei nostri interessi commerciali (1886-1888). Tornò successivamente in America Meridionale per attività di presenza (1889-1891), con a bordo il Duca degli Abruzzi, Luigi di Savoia, imbarcato con il grado di Guardiamarina. Dopo il rientro in Italia, nel 1893 l'Amerigo Vespucci fu adattato a nave scuola per gli allievi della Regia Accademia Navale e in questa veste effettuò 26 Campagne di Istruzione, spesso attraversando l'Atlantico, anche durante il periodo invernale. Alla fine del 1927, al termine di una campagna in Mediterraneo Occidentale al comando del capitano di fregata Augusto Radicati di Marmorito (che sarebbe stato poi il primo comandante dell'attuale Amerigo Vespucci), fu posto in disarmo e destinato a Venezia quale nave asilo per l'educazione degli orfani dei marinai.
    1 punto
  40. Complimenti pattina bellissima.
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  41. Grazie Realino, articolo salvato👍. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  42. Qualche dubbio sul FDC pieno. Sulla scala Sheldon la valuterei MS63. Certamente ottimo esemplare.
    1 punto
  43. @ZuoloNomisma Caro Michele, la vedi al primo post, dunque pressoché casualmente. Poi la seconda osella ritrovata (anno X) mi ha richiamato i miei anni di studio padovani (ospite del coll. Gregorianum, intitolato proprio a S. Gregorio Barbarigo), inoltre il numero complessivo di oselle non era nè troppo alto nè troppo basso, il periodo sufficientemente tardo per non ritenere impossibile trovarle in alta conservazione, infine mi ha sempre intrigato lo stile dell’incisore che non ho potuto appurare, ed i soggetti …
    1 punto
  44. Bella moneta, complimenti @Alex Cinquantenario.
    1 punto
  45. Questo è argento senza se e senza ma.Di miste ne ho anch'io false ma non suonano così.
    1 punto
  46. Una incredibile carrellata di meraviglie Giovanni! I complimenti sono superflui, qui si tratta di una collezione di assoluto livello. Moltissime congratulazioni.
    1 punto
  47. Anche l'aquila nostrana
    1 punto
  48. Il MIR le descrive in argento ma i documenti dell'epoca (ordini di battitura del 19 aprile 1738) dicono che lire, mezze lire, da due lire o quarantane, vennero prodotte con le verghe ottenute dalla fusione dei mezzi ducati e vennero coniate con un titolo del 27%... (3,25 once d'argento per libbra di peso) bassino per essere definito argento. In allegato un estratto di p.144 del Crespellani... Mario
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