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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/27/25 in tutte le aree

  1. Tutto vero. Però con questa velocità si perde molto e per questo ho adottato # slow numismatics. Forse non ci si accorge della perdita, sempre a causa della velocità, ma c'è. Soprattutto si perde il contatto con gli altri. Quello mediato dalla tecnologia è diverso da un contatto diretto. Si possono fare confronti, ricevere consigli, a volte fare scoperte spiacevoli, ma che ci fanno crescere come numismatici. E manca il contatto diretto con le monete. Le foto, per quanto precise, non sono come tenere la moneta in mano (e qui c'entra anche la mia contrarietà agli slab ). Verona è cambiata sicuramente, ma spero che abbia la capacità di rinnovarsi e continuare. Perchè se così non fosse, perderemmo tutti qualcosa... Arka # slow numismatics
    10 punti
  2. Falso d’epoca di uno dei biglietti più rari e ricercati della cartamoneta Italiana, ovvero del 1000 lire realizzato dal Barbetti con matrice laterale. Questo biglietto venne emesso a partire dalla fine dell’800 e venne modificato minimamente solo negli anni ‘20 del Novecento. In questo arco temporale circolò nonostante rappresentasse una cifra astronomica per l’epoca. Proprio il suo alto valore ne limitò la produzione a poche centinaia di migliaia di unità per ogni decreto di emissione, elemento che lo ha reso estremamente raro da reperire oggi sul mercato collezionistico. Questo falso in foto, fatto molto bene nelle sue rappresentazioni iconografiche, tradisce la sua falsità nella testina posta sul recto e sul numero di serie che non corrisponde al decreto del 6 aprile 1917. Per il resto, presenta una filigrana fatta molto bene, elemento comune ai falsi realizzati tra fine ‘800 e primi anni del ‘900. Mutti nel suo libro “il falso nella cartamoneta” già ne evidenziava per questa tipologia delle ottime falsificazioni, arrivando ad affermare di questa contraffazione che “mantiene il fascino dell’originale”. Zoom della traforatura “FALSO”. Questa traforatura oltrepassa lo scotch, elemento che fa immaginare che fosse già stato applicato all’epoca della sua circolazione, probabilmente dai falsari stessi per dare al biglietto un “aspetto vissuto”. Biglietto in controluce per evidenziarne la meravigliosa riproduzione della filigrana Dettagli del biglietto
    5 punti
  3. Condivido appieno queste considerazioni. Come detto in altri post, che i convegni siano in declino è un dato di fatto, ma che siano in diversi a volerne la chiusura è altrettanto vero. Il web non potrà MAI sostituire la visione diretta delle monete. Il commercio si è evoluto verso l'online, ma poterci confrontare de visu sulle monete è un qualcosa di insostituibile. Certo che se i convegni si continua ad organizzarli "come capita", e non mi riferisco a Veronafil ma in generale, è ovvio che i visitatori saranno sempre meno come anche i commercianti. Per esempio il 28 giugno ci sono 3 convegni in contemporanea, mentre il weekend precedente 0!!!! Capisco che chi organizza i convegni non possa disporre delle strutture a suo piacimento, ma sovrapporsi ad altri eventi è poco lungimirante oltre che poco corretto.
    5 punti
  4. Benritrovati Questa storia inizia una domenica di un mese non meglio precisato, quando il dodicenne Conrad Reed, in compagnia della sorella e di un fratello più piccoli, andò ad esplorare, come probabilmente faceva spesso, le rive del Little Meadow Creek, un torrente che scorreva non lontano dalla fattoria di suo padre, nella Contea di Cabarrus, nel North Carolina. Dalla sua esplorazione, riportò a casa una grossa pietra, ma poichè nessuno in famiglia capiva bene di cosa si trattasse, decisero di usarla come fermaporta, e lì rimase, all'ingresso della casa dei Reed, per alcuni anni. Era il 1799. Tre anni dopo, al padre di Conrad, John Reed, venne il sospetto che quella grossa pietra potesse avere un qualche valore, la prese e la portò da un gioielliere di Fayetteville, che non ci mise molto a capire di cosa si trattava. Era ORO, e il povero John, che era del tutto all'oscuro del prezzo del prezioso metallo, chiese e ottenne, quasi vergognandese perchè gli sembrava troppo, 3 dollari e 50, per un blocco d'oro del peso di oltre 17 libbre (circa 8 chili) che valeva, allora, mille volte tanto. Soddisfatto dell'affare e tornato a casa si diede a cercare altro oro. L'anno seguente trovò una pepita da 28 libbre (12-13 chili) la più grande mai scoperta nella regione, e nelle sue esplorazioni del torrente si rese conto che era tempestato di scaglie d'oro e pepite per oltre un miglio della sua lunghezza. Nel frattempo, altre scoperte avevano fatto seguito a quelle della famiglia Reed, e avevano dato l'avvio alla prima corsa all'oro americana. Qualche anno più tardi, importanti giacimenti auriferi vennero scoperti anche nella vicina Georgia, e a quel punto si pose il problema di come utilizzare al meglio quell'oro. La cosa più semplice e logica sarebbe stata trasformarlo in monete, ma c'era un problema: l'unica Zecca esistente all'epoca sul suolo degli Stati Uniti, quella di Philadelphia, era lontanissima, e portare l'oro fin là era cosa tutt'altro che facile. Indiani, banditi, avversità atmosferiche, per non parlare dei costi, scoraggiavano molti dal tentare l'impresa. Così, anno dopo anno, si fece sempre più pressante da parte degli abitanti dei due stati la richiesta di aprire una Zecca vicina e facile da raggiungere. E finalmente, con il Mint Act del 3 marzo 1835, il Congresso li accontentò, oltre ogni aspettativa: non una, ma addirittura due, furono le Zecche autorizzate: "One branch [to be established] at the town of Charlotte , in the state of North Carolina, and one branch at or near Dahlonega, in the state of Georgia" Entrambe le Zecche furono autorizzate "for the coinage of gold only", e così fu per tutta la durata della loro attività. In questa discussione, proveremo a raccontare la loro storia, e naturalmente quella delle loro monete. Tutte, rigorosamente, d'ORO, non moltissime, in verità, rispetto a quelle coniate in altre Zecche, ma abbastanza perché anche noi, come Zio Paperone, ci si possa tuffare dentro petronius
    4 punti
  5. Buonasera Denaro per Vmberto II Penso che si tratti del tipo II? P: 0,81g T: 18mm
    3 punti
  6. Ciao a tutti proseguendo con le condivisioni di monete che presentano a mio modesto parere una soddisfacente patinatura, vi ri-presento un esemplare già in precedenza pubblicato, ma che nel tempo ha acquisito una colorazione che giudico tra le migliori della collezione, tra l'altro su rilievi intatti, infatti la Casa d'Aste da cui proviene l'ha classificata FDC (MS64, non sopra per via di alcuni graffietti). Si tratta di un collo lungo zecca di Genova del 1859, millesimo non particolarmente raro, certamente meno della cugina torinese, tuttora mancante perché la cerco in analoga conservazione. La patina è chiaramente da moneta "riposata" in monetiere, e la sua permanenza sul velluto dei miei raccoglitori, anche se chiusi in cassetta di sicurezza, le ha conferito un aspetto complessivo che definirei elegante. Come molti sanno il mio sogno è di raccogliere tutti e 19 i millesimi dei 5 lire di Vittorio Emanuele II Re di Sardegna nelle massime conservazioni possibili. L'impresa è letteralmente titanica anche perché alcuni non sono mai apparsi in FDC, per cui la scelta, in questi casi, non può che orientarsi sugli SPL. Per ora sono a 7 esemplari in FDC e 10 compresi tra BB+ e SPL+, mentre due date mancano. Buona giornata
    3 punti
  7. Ciao, il peso ci indica che si tratta di un sesterzio dell'augusta Faustina Minore figlia dell'imperatore Antonino Pio e Faustina Maggiore. Da quel poco che riesco a vedere sul rovescio per me si tratta di un sesterzio della tipologia con pavone che trasporta Faustina seduta su di esso. Un sesterzio di consacrazione coniato dopo la sua morte. Posto foto di esemplare stessa tipologia 🙂. ANTONIO
    3 punti
  8. E' l'arma a doppo taglio dell'online: comodo, veloce e sicuro. Quando si ha bisogno di qualcosa si ordina e domani mattina arriva. Ma penso si perda tantissimo sia a livello umano che in competenza, in tutti i settori al di là delle monete. Ringrazio comunque quei commercianti che ancora credono nei convegni con tutte le difficoltà che ci sono.
    3 punti
  9. Si, sono pienamente d'accordo con te, personalmente ho inviato l'email e mi hanno risposto che era tutto ok, ho chiamato e dopo verifiche mi hanno chiamato che era tutto ok, poi leggo sul forum che c'è un ulteriore avallo di un magistrato.... cosa che non si capisce molto.... Arrivato a questo punto penso che per quanto mi riguardi sia tutto ok, poi se proprio non dovesse essere pazienza, me ne farò una ragione e vorrà dire che con i soldi destinati alla collezione CFN ci farò altro (con buona pace della panza e del cervello).
    3 punti
  10. Questa è la mia e, per quanto mi riguarda, va bene così non ne cerco una migliore a meno che non sia lei a venirmi a trovare. Allora potrei farci un pensierino come mi è capitato col Tallero di Umberto.
    3 punti
  11. Salve a tutti, Credo che sia oramai tempo di poter iniziare una nuova discussione con Titolo Vaticano 2025 anche se non abbiamo ancora le emissioni del 2024 ,potremo parlare qua di quelle del 2025 .
    2 punti
  12. Con molto piacere condivido con voi uno dei miei ultimi acquisti, un denario di Julia Domna, moglie di Settimio Severo. Catalogata RIC 388c, Rsc-212 Al diritto raffigurata l’augusta con busto drappeggiato rivolto a destra Al rovescio Venere seduta sul trono e rivolta a sinistra impugna lo scettro e tende la mano in avanti. Peso: 3,20 gr Sarei molto grato a coloro che vogliano esprimere la loro opinione in fatto di autenticità della moneta… Mi scuso in anticipo per la qualità delle foto, ma per il momento non riesco a fare di meglio. Posso però effettuare qualche scatto più ravvicinato al microscopio.
    2 punti
  13. Buonasera...no la mia è un'altra...più fresca😉 Grazie @gennydbmoney per il tuo contributo Son due allora...intanto.
    2 punti
  14. Per completezza, è giusto precisare che con lo stesso decreto del marzo 1835, oltre a quelle di Charlotte e Dahlonega, venne autorizzata anche l'apertura di una Zecca a New Orleans, che ha avuto una storia ben più importante, e lunga, delle altre due, ma della quale, in questa occasione, non ci occuperemo. La Zecca di Charlotte Il già citato Mint Act firmato dal presidente Andrew Jackson il 3 marzo 1835, disponeva l'apertura di due filiali della Zecca negli stati del North Carolina e della Georgia, destinate alla sola produzione di monete in oro. Data la vicinanza geografica tra le due, si sarebbe potuto pensare che una sola sarebbe stata sufficiente, ma come in altre occasioni, non solo negli USA, le ragioni della politica ebbero la meglio su quelle della reale necessità. La Zecca di Charlotte, nel North Carolina, era stata dunque creata sulla carta, ma costruire l'edificio destinato a ospitarla, e riempirlo di tutti i macchinari necessari, era un altro discorso. Il compito fu affidato al Maggiore Samuel McComb, proprietario di un'importante miniera d'oro, dopo che il primo nominato dal presidente Jackson, James Hutchinson, si era ritirato per motivi politici. Per prima cosa, McComb prese contatto con l'architetto William Strickland nel giugno 1835, ricevendone i progetti e i costi stimati per la struttura. Venne stanziata la somma di 1500 dollari per l'acquisto del terreno, e il Segretario al Tesoro, Levi Woodbury, approvò un preventivo di 33.000 dollari per la costruzione dell'edificio. Non ho trovato immagini di McComb, ma ecco qua William Strickland (1787-1854), uno dei più importanti architetti americani della sua epoca. McComb dovette fare i conti con numerosi ritardi durante la costruzione. Nel novembre 1835, l'appaltatore disse che i progetti di Strickland per la struttura erano inadatti, e ne andavano disegnati di nuovi. Ci fu anche da risolvere qualche problema con gli atti di acquisto di alcuni lotti di terreno, ma finalmente la pietra d'angolo (the cornerstone), che stava a significare l'inizio della costruzione, venne posata con una grandiosa cerimonia l'8 gennaio 1836. I lavori a quel punto continuarono senza particolari intoppi, e il 24 giugno 1837 McComb notificò al Segretario Woodbury che l'edificio sarebbe stato ultimato entro due o tre settimane Continua...
    2 punti
  15. Io adesso posto una moneta un po' fuori range, vediamo un po' cosa ne pensate voi. Questa è una FEL TEMP REPARATIO romana di duemila anni fa, che viene anche descritta come: Soldato con elmo rivolto a sinistra, solleva con il braccio sinistro uno scudo, mentre con la lancia nella destra trafigge un cavaliere caduto a terra sul proprio cavallo. Il soldato, con il ginocchio sinistro sul corpo dell’avversario, lo trattiene. Il cavaliere (nella mia foto di sopra) protende il braccio verso l’aggressore in un gesto di resistenza o supplica. Ginocchio, avversario caduto, arma in mano, ma sono praticamente uguali! O no? 😁 ======== https://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=fel temp reparatio https://www.moneteromane.info/corrisp/c335/c335.html
    2 punti
  16. Quello che mostri sopra io personalmente li laverei con un bel cucchiaino di bicarbonato di soda, risciacquo in ciotola con acqua pulita.. e poi una volta asciutti e stirati agirei come detto sopra candeggina o acqua ossigenata. Da considerare che entrambe sbiancano, ..ma sono due delle poche sostanze antifungine. Certo la gomma tenuti all'umidità e' un ottimo luogo per la cultura e crescita di questi funghi, infatti io preferisco sempre francobolli viaggiati, anche se possono essere contaminati anche loro..ma in forma minore.. o con meno danno.
    2 punti
  17. 2 punti
  18. Pubblico il tarì apparso nella vendita Semenzato del 10 dicembre 1987, lotto 344.
    2 punti
  19. Buonasera a tutti Con orgoglio vi propongo un pezzo a mio avviso decisamente importante che sono riuscito a mettere in collezione.Si tratta di un dupondio coniato da zecca trace ma con legenda latina di Agrippina figlia,fatto coniare a suo nome dal marito Claudio.Allego oltre alle foto della moneta,anche il certificato di autenticità e lecita provenienza,perizia autografa niente meno che dal Sear. Che ne pensate? Questo il certificato suddetto
    2 punti
  20. Amici del Forum Buon Pomeriggio, oggi condivido con voi una delle ultime entrate nell' inventario - collezione. Si tratta di un 5 lire 1911 dedicata al cinquantenario. La moneta è in media conservazione, lo so che non è un FDC ma come primo esemplare credo che sia sufficiente, ed appena possibile verrà sicuramente sostituita al meglio. E' periziata e racchiusa ( anche questa ) in doppia bustina, quindi difficile da fotografare e riportante i difetti della doppia plastica. Grazie.
    2 punti
  21. Un esemplare eccezionale lo vidi nel 1982 al convegno di Bergamo dal comm. Cesare Bobba. Aveva il bordo tagliente e un colore bianco ghiaccio. Ricordo che chiedeva 700 mila lire (circa 2 stipendi. mensili di un operaio).
    2 punti
  22. Ciao Pino,si dovrebbe essere una Spes Romanorvm di Magno Massimo.Purtroppo la zecca è fuori moneta. https://www.acsearch.info/search.html?term=Spes+romanorvm++magnus&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
    2 punti
  23. Una risposta completa come questa merita davvero un plauso.. certo che in questo sito ci sono davvero veri "appassionati a dismisura" ed è davvero un piacere incontrarli e leggere i loro commenti.. è davvero un ottimo sito..che dire ad Antonio? Per come la vedo io sei grande! Grazieeeed Grazie mille Genny per la tua risposta . Stavo già ricominciando le ricerche cercando nel senso da te indicato quando mi è arrivata anche la risposta di antonio/pxacaesar ... grazie a te e a tutti e due per il tempo che mi avete dedicato.. ciao e buona giornata
    2 punti
  24. Provo. Si dovrebbe trattare di un Ae3- La legenda sul dritto mi pare lunga, forse vedo una V a ore 9: direi Valentiniano I Al rovescio si vede una figura stante a destra in abiti militari (penso l'imperatore) con un labaro nella mano destra e un globo sormontato da vittoriola nella mano sinistra nell'atto di incoronare. La tipologia potrebbe essere una RESTITVTOR REIP(VBLICAE): Type 138 In esergo non riesco a capire. Ciao. Stilicho
    2 punti
  25. Ciao a tutti, torno dopo un po' di assenza in quel dell'Impero per condividere con voi un recente acquisto fatto "de manu" a Veronafil qualche giorno fa, visto che avevo già fatto degli acquisti questo mese, ho cercato qualcosa che potesse incontrare i miei gusti pur con un budget più ridotto, tanto ero sicuro che qualcosa avrei trovato, si trova sempre qualcosa da aggiungere in collezione a prescindere dal costo 😀 Sono venuto via soddisfatto con due monetuzze molto carine, qui vi presento la prima, si tratta di un denario di Fulvia Plautilla, moglie di Caracalla, un'Augusta che amo moltissimo, i suoi ritratti sono sempre molto belli e con tante acconciature diverse e mi colpiscono sempre le sue monete in particolare così come la sua storia purtroppo tragica. Non mi dilungo sulla sua storia visto che ne avete e ne ho parlato a profusione in altre occasioni e vi presento quindi il denario: Plautilla, Denario, Roma, 202-205 d.C., RIC 367 3.42g X 19mm, Argento D/ PLAVTILLA AVGVSTA; busto drappeggiato. R/ PIETAS AVGG; la Pietas con scettro e bambino Oltre ai suoi ritratti che come già detto mi colpiscono sempre, mi piace molto il rovescio con l'iconografia "donna con bambino" che avrà molto successo poi in ambito cristiano, mi incuriosisce la mancanza della faccia della Dea, forse un'occlusione di conio? Su questo però non sono molto ferrato magari potete aiutarmi voi. Inizialmente avevo pensato al fatto che qualcuno potesse averla consumata toccandola spesso come una specie di rituale di buon auspicio ma se così fosse forse dovrebbe essere consumata anche la parte intorno, è troppo precisa 🙂 Grazie come sempre per la vostra attenzione, Matteo
    2 punti
  26. Complimenti! un'altra volta niente stelline gratis! la mia moneta Il Fronte di Liberazione Nazionale di resistenza albanese ha combattuto durante la seconda guerra mondiale contro il nazifascismo. L'Albania è l'unico paese europeo dove tutti gli ebrei presenti sul suo territorio furono salvati dalle persecuzioni durante la presenza dell'occupazione nazista.
    2 punti
  27. https://en.numista.com/catalogue/pieces6746.html giusto?
    2 punti
  28. Complimenti per l’importante moneta, certamente tra le più appaganti dal punto di vista iconografico. Io ne avevo ben quattro, tutte bellissime, ma nessuna Fdc perfetto. Fdc non l’ho nemmeno mai visto, e non posso non citare le parole di Emilio Tevere quando mi diceva che il Fdc di questa tipologia non esiste. Rilievi bassi e conio sempre impreciso in diversi punti la rendono davvero problematica. Poi se la cerchi con una bella patina, diventa ancora più complicato. Preciso che comunque parliamo di dettagli “da veri malati” come lo sono io. Alla fine mi sono tenuto solo l’esemplare che presi da Tevere. Ha le sue debolezze e pecche, ma ha una patina da sogno, che nel corso del tempo è diventata ancora più bella della foto che scattai e che allego sotto
    2 punti
  29. Buon pomeriggio Leggevo che: le macchie di ruggine sui francobolli non sono altro che funghi o batteri generati dalle colle organiche che si usavano una volta, si sviluppano conservando gli stessi in luoghi umidi... Sicuramente voi esperti potete confermare o meno quanto sopra ho scritto. Le mie domande sono le seguenti: come intervenire su francobolli nuovi per non danneggiare la colla? seconda domanda: conviene conservarli anche se separati, diciamo in altri album ma nello stesso armadietto? Con questi francobolli trovati in un album no so cosa fare Grazie
    1 punto
  30. @Pxacaesar e @Rufilius ho sostituito le foto. Ho caricato le foto della zona richiesta.
    1 punto
  31. Pubblico altra banconota presa a Veronafil. Stavolta ho preso una 100 lire Barbetti azzurrina, è molto malmessa ma si tratta di una “Decreto”, dunque assai rara. L’ho trovata a così poco che non potevo in ogni caso non metterla in collezione. Effettivamente nonostante la conservazione, sta proprio bene insieme alla sua sorella maggiore “Fascio”. Come si sul dire “Chi si accontenta gode 😃”. Appena ho luce favorevole faccio foto più dettagliate
    1 punto
  32. Diamo onore anche al capitello: (da wikipedia): La Pietra del Principe è il capitello di una colonna ionica che giocò un importante ruolo nella cerimonia di incoronazione del principe di Carantania nell'alto medioevo. Ps: controllando il portafogli ho visto che c'è anche il Centesimo 2025 che posterò... saluti
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  33. Anch'io darei un qMB, pelo , pelo.
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  34. Un piacevole, non comune obolo con anfora / stella, da Locri opunzia . Sarà a giorni in asta Tauler&Fau 109 al n, 4035 . Unisco, dal vecchio manuale di Sear, la descrizione di questa frazione .
    1 punto
  35. Salve,per come si presenta sembra tutto in regola con linee di espansione coerenti anche se i fondi sembrano granulosi,ma sarà la qualità delle foto.Paxcaesar sarà più preciso essendo il suo campo principale e il suo parere è prezioso
    1 punto
  36. 1 punto
  37. buongiorno @parusul, andrebbero inserite anche le foto del dritto, dove presumo ci sia scritto l'anno di emissione.. altrimenti è impossibile fornire un qualsiasi riscontro. mi permetto di segnalarti il sito Ucoin https://it.ucoin.net/catalog dove autonomamente puoi avere un'idea sull'eventuale valore delle monete da circolazione: per quanto non estremamente preciso, ti fornisce comunque un'idea.
    1 punto
  38. Chiedo scusa. Non mi ero soffermato sulle foto. Concordo sulle maniche molto larghe sulla conservazione dichiarata. Ad un pimo sguardo veloce, senza manco leggere i messaggi, mi erano sembrate 2 monete diverse dalla patina. Sono stato molto superficiale, quando mi sarebbero bastati un paio di minuti per leggere l'intera discussione prima di rispondere nel merito. Chiedo venia. Mi è servita da lezione. Buon proseguimento a tutti,
    1 punto
  39. Come al solito Simone centra perfettamente il problema. Condivido completamente la sua analisi.
    1 punto
  40. In esergo mi verrebbe da dire R T, zecca di Roma, 3^ officina
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  41. Salve,gpittini,vedo ora il tuo intervento .purtroppo ,anche per esperienza personale le contromarche non sono molto considerate tra i collezionisti di SR.in questo caso è la prima volta che vedo una bella testina con foglia aggiunta che potrebbe rimandare a Leontinoi cosi' come la testina di apollo con la scritta in greco LEON,poi abbiamo testina e testa di leone assieme,contromarca tipo ruota ritariffata ONKI,contromarca con astro,il tutto da quanto scrive A.Mini'.anche nelle aste se non sono particolarmente definite restano al palo.comunque complimenti ad Ajax.come vedi anche sul forum ha suscitato scarso interesse<
    1 punto
  42. la verità è un'altra.. è inutile stare lì a cercare... io in quel periodo non stavo cercando proprio niente.. quando cerchi con insistenza una cosa che desideri a tutti i costi.. alla fine va a finire che ti accontenti di quello che trovi.. meglio non cercare e aspettare che loro vengano a trovarti per caso 🤣👍
    1 punto
  43. Salve,non è un pegaso ma un grifone. Bronzo greco di Phokaia in Ionia. https://www.acsearch.info/search.html?id=9774944
    1 punto
  44. Buonasera. Secondo il mio modesto parere si tratta di AMEDEO VIII - Quarto II tipo (Savoia) D/ + AMEDEVS (segno) DVX SAB' R/ + IN ITALIA MARCHIO purtroppo non si riesce a vedere bene il segno dello zecchiere. Comunque aspettiamo i commenti dei più esperti. Buona serata Fabio
    1 punto
  45. Ieri mi è capitato di andare a una manifestazione, nella quale in uno stand insegnavano a fare i nodi marinari. Condivido il nodo Savoia fatto da mia figlia di 4 anni
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  46. mi sembra di vedere le due piume, quindi azzardo Roma, ma vista l'usura, è solo un'ipotesi
    1 punto
  47. Buonasera a tutti, è doveroso ricordare anche se con tre giorni di ritardo, la morte di Re Ferdinando II di Borbone avvenuta 166 anni fa. Fonte: Centro Studi della Provincia di Caserta "Antica Terra di Lavoro" APS a firma di Antonio Casertano cultore di Storia. Il 22 maggio 1859, nel Real Palazzo di Caserta, cessava di vivere colui che fu nominato in senso dispregiativo il “Re Bomba”: Sua Maestà Ferdinando II di Borbone. Egli nacque nel 1810 a Palermo da Francesco I e da Maria Isabella di Spagna. Il suo governo sul trono del Regno delle Due Sicilie durò dal 1830 al 1859 e, in particolare, viene ricordato specialmente per le innovazioni nel campo tecnologico, come ad esempio la costruzione della prima “strada ferrata” nella Penisola con il tratto ferroviario tra Napoli e Portici. Collegata proprio alla fabbricazione delle locomotive, vi fu la costruzione delle celebri Officine di Pietrarsa. Sotto l’aspetto politico e sociale, certamente, il periodo in cui Ferdinando II governò il vasto Regno è ricordato per i moti del 1848. I venti rivoluzionari, partendo da Palermo, pian piano si ramificarono nel resto del territorio duo siciliano e videro le folle inneggiare all’indipendenza, talvolta al grido di “Italia unita, Dio lo vuole!”. Questa situazione di tensione sociale tra la popolazione, portò il re Ferdinando a concedere una Costituzione del Regno delle Due Sicilie, promulgata il 29 gennaio 1848, su imitazione di quella francese, la quale prevedeva che il potere legislativo dovesse essere diviso tra il re ed il parlamento. Il 15 maggio 1848 Napoli fu protagonista di una vera e propria guerriglia sfociata nel sangue. Questo episodio, ricordato specialmente per il posizionamento delle barricate in via Toledo, portò alla fine del breve esperimento costituzionale, ricostituendo in questo modo, l’assolutismo regio. Ad addolcire il carattere, senz’altro “militare” del sovrano, furono certamente i modi dolci e affabili della sua prima consorte, la “reginella santa”, Maria Cristina di Savoia, la quale spirò la sua anima a Dio a seguito del parto del figlio Francesco II di Borbone, ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie. Un episodio violento che, certamente, minò l’esistenza di Ferdinando II, avvenne l’8 dicembre 1856, nel corso delle manovre militari presso il Campo di Marte a Napoli, dove un soldato di nome Agesilao Milano, allontanandosi dalle fila, ferì con un coltello il re che a cavallo passava in rivista le truppe. Provvidenzialmente, il re ricevette soltanto una ferita al fianco. Questo suscitò sdegno e raccapriccio tra le potenze europee, le quali espressero solidarietà verso il re. Nel 1858 si decise di far convogliare a nozze il principe ereditario Francesco II con Maria Sofia di Baviera. Il matrimonio, che doveva celebrarsi a Bari, vide il re col suo seguito partire per la Puglia, attraversando l’irta Irpinia, andando incontro ad un clima caratterizzato da neve e freddo, trattandosi del mese di gennaio. Durante il tragitto Ferdinando si ammalò e gli fu diagnosticato un ascesso all’inguine. Rientrato nella capitale, si consigliò di trasferire il re a Caserta, luogo più tranquillo per il riposo. Si racconta che prima di spirare la sua anima al Cielo, Ferdinando abbia pronunciato queste parole: «Lascio questa bella cara ed amata famiglia, lascio il Regno, le grandezze, gli onori, le ricchezze e non sento dispiacere alcuno. Ho cercato di compiere per quanto ho potuto il mio dovere di cristiano e di sovrano. Mi è stata offerta la corona d’Italia ma non ho voluta accettarla, lascio il Regno ed il trono come l’ho ereditato dai miei antenati». Al capezzale erano presenti, oltre alla seconda consorte, Maria Teresa d’Asburgo, anche alcuni sudditi commossi ai quali disse: «Non piangete, io non vi dimenticherò». Fu così che, il 22 maggio 1859, Caserta accolse per l’ultima volta, nel suo sfarzoso Palazzo Reale, uno dei sovrani più ricordati dalla collettività che, tra progresso e talvolta reazione, governò per trent’anni il più vasto regno peninsulare. Lo ricordiamo con un mio 10 Tornesi del 1859 perdonatemi per le pessime foto. Saluti Alberto
    1 punto
  48. Ciao.i codici sono di scarso interesse,le condizioni sono buone,la striscia a cui ti riferisci è presente su tutte le banconote da 10 € della prima serie
    1 punto
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