Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/03/25 in tutte le aree
-
Anche Giuseppe Sacchetti - verificatore alla zecca di Milano - nel 1873 riporta l'uso della lima e di altri macchinari per portare a peso il tondello, sebbene accadesse di rado. Giuseppe Sacchetti, Della coniazione monetaria e delle monete italiane del secolo XIX, p. 41.5 punti
-
In questo numero: Gianni Graziosi, Cartoline numismatiche del tempo che fu, prima parte – p. 3 Rino Sequino, Proposta di classificazione per la siliqua di Costante II e per il tremisse anonimo longobardo con lettera B – p. 11 Lorenzo Bellesia, Una moneta anonima di Como da attribuirsi ad Azzone Visconti – p. 13 Francesco Di Cintio, Alcune considerazioni sui grossi di Ludovico di Savoia re di Cipro (1459-1460)– p. 17 Alberto D’Andrea e Realino Santone, Un’interessante ribattitura di Federico III di Aragona – p. 27 Alberto Castellotti, Caccia agli errori (errare humanum est) – p. 30 Giovanni Franchi, La rappresentazione di opere d’arte sulle monete della Repubblica Italiana. La graduale affermazione dell’arte nella monetazione italiana recente, prima parte – p. 33 Recensioni – p. 47 Notizie dal mondo numismatico – p. 50 Emissioni numismatiche – p. 56 Listino prezzi fissi – p. 59 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63 odjob3 punti
-
Anche le half eagles furono coniate a Charlotte quasi tutti gli anni, con l'unica eccezione del 1845, anno in cui, come abbiamo visto sopra, non vennero coniate nemmeno le quarter eagles: c'è un motivo, e ne parliamo nel prossimo post La maggiore utilità delle half eagles e la loro più diffusa popolarità tra i depositanti dell'oro fecero sì che il numero di esemplari coniati fosse decisamente superiore a quello delle quarter eagles. Il record di produzione venne toccato nel 1847, con 84.151 esemplari, e in generale raramente si scese sotto i 20.000 pezzi annui, con il record negativo raggiunto solamente nel 1861, ultimo anno di attività della Zecca, con appena 6.879 esemplari. Nella foto (da Ira & Larry GoldBerg Auction), una half eagle modello Liberty Head del 1841. Come potete notare, il marchio di Zecca si trova ora al rovescio. Venne mantenuto al dritto solo per il 1839 nelle monete disegnate da Gobrecht, per poi passare nel 1840, e fino al 1908 (ultimo anno di produzione per la tipologia) al rovescio, nella stessa posizione già vista per le quarter eagles. A Charlotte non furono mai coniate le monete d'oro più prestigiose, eagles e double eagles, e nemmeno la strana moneta da 3 dollari. Diede invece un importante contributo alla produzione delle minuscole monete da 1 dollaro. E proprio tra queste va ricercato il "santo Graal" della Zecca del North Carolina, la moneta più rara e, tanto per cambiare, misteriosa petronius3 punti
-
Ciao, per ogni mia moneta redigo un'accurata scheda storica riguardante il personaggio rappresentato su di essa e sulle divinità o le scene rappresentate sui rovesci. Parimenti anche per tutto quello che riguarda l'aspetto tecnico dell'oggetto moneta (es. tipo di metallo, come è stata prodotta, se ha circolato poco o molto, aspetto del metallo ecc... I classici gradi di classificazione bellissime,splendide, fior di conio personalmente non li uso). Per me molto importante è trovare monete che condividono identità di conio con le mie perché le riporto insieme a tutta la documentazione di acquisto nel mio archivio, un surplus che ritengo importante anche per quanto concerne la conferma di autenticità della stessa. Quando riesco in questo ( fino ad ora per circa l'80% dei miei esemplari) li archivio dal punto di vista documentale definitivamente, per gli altri la finestra resta sempre aperta 🙂. ANTONIO3 punti
-
Grazie ai preziosi consigli ricevuti in questo forum, ho chiesto la restituzione della moneta alla casa d'aste, in quanto il colpetto non era stato segnalato e il grading FdC ECZ non risultava compatibile con la presenza del difetto. La casa d'aste ha accettato la restituzione, riconoscendo l'errore. Invito tutti gli utenti a essere ancora più attenti di quanto lo sono stato io e a non esitare nel segnalare situazioni dubbie. È fondamentale far valere i propri diritti di acquirenti, specialmente nelle transazioni a distanza, affinché la trasparenza e la correttezza prevalgano nel mondo del collezionismo numismatico.3 punti
-
Viene subito in mente Diocleziano per la fine della legenda, ma quelli che ci vanno più vicino sono i tetradrammi di Probo. Senza legenda è difficile dire se si tratta dello stesso conio di dritto, ma ci siamo quasi: La moneta non era identificata, quindi l’onore (se non proprio la competenza) è salvo! Solo per curiosità, ce lo dici a quanto è finita?3 punti
-
Io commerciante devo registrare l'acquisto (che va pagato), comunicare i dati al commercialista (che poi devo pagare), preparare l'attestato di autenticità, fare fattura quando vendo e comunicare tutto al commercialista, registrare la vendita. Fatto questo devo pagare l'affitto (non si può fare l'attività a casa), l'IVA, le tasse, la camera di commercio e commissioni varie. Il privato no. E vendo io a tanto? Arka # slow numismatic3 punti
-
Ciao, breve post su un denario dell'imperatore Alessandro Severo (222-235 d.C.) con Vittoria alata andante a sinistra coniato a Roma nei primi anni del suo regno. Chiaramente celebrativo ( forse della sua salita al potere) ed abbastanza comune. Entrato in collezione diversi anni fa lo archivio definitivamente perché ho trovato un esemplare che condivide identico conio di rovescio ( chiedo a tal proposito vostro gradito parere). Da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con buon metallo ed ha circolato. Il mio esemplare ha il busto dell'imperatore nudo mentre l'altro è drappeggiato. Il maestro incisore autore del ritratto , come ci dicono i lineamenti molto simili, è con pochi dubbi lo stesso. Grazie ed alle prossime 🙂. ANTONIO 20 mm 3,20 gr RIC 180a2 punti
-
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 3 giugno 2025 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica le Eccellenze del patrimonio culturale italiano, dedicato a Enzo Jannacci. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un intenso ritratto di Enzo Jannacci, medico, cantautore, pianista, attore e sceneggiatore italiano, tra i più grandi protagonisti della scena musicale italiana. La foto che lo ritrae rimanda alla copertina del suo diciottesimo album in studio dal titolo “L’uomo a metà”, pubblicato nel 2003 dall’editore musicale Ala Bianca. Completano il francobollo la legenda “ENZO JANNACCI” e le date “1935 2013”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto: a cura dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Tiratura: duecentomila venticinque esemplari. Indicazione tariffaria: tariffa B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: due; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 40 x 28 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico.2 punti
-
Più tardi, quello stesso anno, iniziò la produzione delle quarter eagles, per un totale, nel 1838, di 7.880 esemplari, che andarono ad aggiungersi a 17.179 half eagles. Questi numeri rappresentano tutta la produzione di Charlotte del primo anno. Le quarter eagles, le monete da 2,50 dollari, furono coniate a Charlotte quasi tutti gli anni dal 1838 al 1860, fanno eccezione il 1845, 1853, 1857 e 1859. Il totale annuale varia da un minimo di 3.677 nel 1855 a un massimo di 26.067 nel 1843. In un'epoca in cui la Zecca di Philadelphia produceva più di un milione di quarter eagles l'anno, è ovvio che tutte le monete di Charlotte sono da considerarsi piuttosto rare. Il disegno delle quarter eagles del 1838 e 1839, è identico a quello visto sopra per le half eagles. Nel 1840 fu sostituito da quello di Christian Gobrecht, in verità non molto dissimile, e già ampiamente descritto nella precedente discussione. Tale disegno rimarrà invariato fino all'ultimo anno di attività di Charlotte. Da notare però che, rispetto alle half eagles, il marchio di Zecca compare al rovescio, tra gli artigli dell'aquila e il valore: vediamo il particolare. (tutte le foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) petronius2 punti
-
Buongiorno a tutti, Buongiorno @Gian80 Concordo pienamente con quanto scritto da @Raff82 e da @gennydbmoney E' mia opinione che Magliocca, nel suo eccellente nuovo Manuale, abbia fatto bene a descrivere le tipologie del Bordo e non assegnare ad esse un grado di rarità. Infatti il Bordo ed il Taglio sono le parti meno considerate dai collezionisti e quindi sono convinto che in molte collezioni esistano diversi Bordi che esulano da quello più comune chiamato di solito “Ornato” ( per capirci quello sempre presente nel Rovescio ). O forse ne esistono altri oltre ai 4 descritti. Pertanto ritengo il “Doppio Pettine” solo meno comune rispetto a quello “Ornato”. Posso anche capire le Case d'Asta che cercano di aumentare il numero di acquirenti inserendo un MOLTO RARA ( R2? - R3? ) quando bastava una nota nella descrizione. Mi ha colpito anche il quasi Copia & Incolla della Numismatica Ferrarese rispetto a Nomisma Asta: nel post #9 di @Gian80 potete leggere la descrizione dell'asta in corso. Nel 2015 Nomisma - Asta 52, così descriveva la Piastra 1825 ( sbagliando perchè il decoro è “Lineare o a Pettine” ) Saluti, Beppe2 punti
-
Buongiorno a tutti e Buona Festa della Repubblica. La Festa della Repubblica Italiana è la festa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946. Sono passati 79 anni da allora. Circa 177 anni fa invece la situazione era quella che passo a descrivervi. Fonte Web. Preambolo.. Nella notte fra il 14 e 15 maggio, mentre i deputati tentavano le ultime negoziazioni col Re, nelle strade di Napoli iniziarono a sorgere delle barricate e in particolare, come vediamo nell’incisione allegata, in via Toledo al fianco del Palazzo Cirella, che si vede ad angolo sulla destra, e forse la più importante poichè posta di fronte al Palazzo Reale sede del Re e delle contrattazioni per la costituzione. Quando gli scontri iniziarono verso le 10, un primo assalto alla barricata delle truppe regie venne respinto ma subito dopo dovette cedere sotto il fuoco dell’artiglieria e due compagnie di Cacciatori Svizzeri che, una volta superato l’ostacolo, sfondarono il portone di Palazzo Cirella invadendolo e trucidando tutti coloro che vennero trovati nel suo interno con le armi in pugno. Il Palazzo fu saccheggiato dal popolo favorevole al re, i prigionieri vennero condotti alla Darsena e rinchiusi a bordo di una nave della Marina borbonica attrezzato a galera e nello stesso momento Ferdinando sciolse il Parlamento e la guardia nazionale, nominò un nuovo governo e proclamò lo stato d’assedio. La repressione causò circa 500 morti. Il 2 giugno 1848 a Napoli, Ferdinando II delle Due Sicilie, dopo essere stato costretto a concedere una Costituzione, la revoca, sciogliendo la Camera dei Deputati e nominando un nuovo governo. Dettagli: • Concessione della Costituzione: Ferdinando II era stato costretto a concedere una Costituzione a seguito dei moti rivoluzionari del 1848, che avevano portato alla "primavera dei popoli" in tutta Europa. • Nuovo governo: Il nuovo governo, guidato dal principe di Cariati, modificò ulteriormente la legge elettorale, mantenendo una soglia censitaria più bassa per gli elettori e per gli eleggibili. • Contesto storico: Questo evento segnò un momento cruciale nel processo di unificazione italiana, poiché la revoca della Costituzione da parte di Ferdinando II dimostrò la fragilità della monarchia borbonica e il fallimento della "primavera dei popoli" in alcune regioni italiane. • Rivoluzione siciliana: La rivoluzione siciliana era già in corso da gennaio 1848 e i moti rivoluzionari si erano diffusi in tutta Italia. • Prima guerra d'indipendenza: La revoca della Costituzione e il fallimento dei moti rivoluzionari contribuirono all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana nel 1848. Cosa ne pensate di fare una carrellata delle nostre Piastre del 1848? Inizio io con due miei esemplari. Lascio a voi le considerazioni e se volete aggiungere altro per ricordare ricordare quel periodo. Saluti Alberto1 punto
-
È un peso monetale probabilmente della lira sabauda, ma dovrebbe essere sui 12 grammi, quindi penso si tratti di una mezza lira.1 punto
-
DE GREGE EPICURI I "Fogolars furlans" sono le associazioni di friulani emigrati sia in Italia che in Europa e nel Mondo: ce ne sono, che io sappia, anche in Canada e in Australia. Questa medaglia dorata (19,12 g. e 38 mm) è dedicata ai fogolars presenti in Lombardia, i cui nomi sono riportati nel giro del rovescio: Bollate, Cesano B., Como, Garbagnate, Limbiate, Mantova, Milano, Monza, Varese. Purtroppo non è datata, e non leggo nè l'incisore nè la ditta che l'ha prodotta. Al diritto, un bel focolare tipicamente friulano e, in basso, gli stemmi lombardo (rosa camuna) e friulano (aquila imperiale).1 punto
-
@Claudio59 Scusa, ma non funziona così. Gia' e' tutto un minestrone.....io non mi ci raccapezzo. Qualcuno (con maestria e competenza) ti ha aiutato, non so come abbia fatto ad orientarsi. Si posta una moneta alla volta, corredando con fotografie adeguate e i dati di peso e diametro Se questa moneta e' nuova (come mi pare) apri una nuova discussione dedicata. Absit iniuria verbis. Stilicho1 punto
-
La mia opinione è che i talleri sono buoni; però la cifra chiesta è troppo alta per la conservazione. saluti1 punto
-
Ebay dovrebbe essere legalmente responsabile di quello che viene venduto sulla piattaforma. Se qualcuno vende un moneta comunissima a mille euro non c'è frode ma se uno vende un falso come originale si. Questo dovrebbe controllare ebay!1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
E invece avevi proprio ragione Cercando "reichspfenning" mi erano uscite solo monete del periodo nazista e non capivo come potessero combaciare. Adesso mi è chiaro che non era quel "reich" La moneta è chiaramente questa. Grazie mille per l'aiuto!1 punto
-
Pianta D, annosa P, erica N, I E lederá= Pianta dannosa per i cani é l'edera. Buona giornata! Grazie Carletto per avermi detto come fare per mettere gli accenti da cellulare!1 punto
-
https://mondomonete.altervista.org/spiel-marke-jeton-token/ https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.lamoneta.it/topic/171418-spiel-marke-e-rechenpfennig/&ved=2ahUKEwip_Jjx-9SNAxWtnf0HHQxNFzoQr4kDegUIyAEQAA&usg=AOvVaw17OsVaYdCq6WxY4DrFMsFK1 punto
-
Non è lo stesso, anche se molto vicino. Prima era Via del Serafico 3, dove c'era la scuola, adesso Via del Serafico 1 dove c'è l'albergo. La aspettiamo!1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Comunque ormai su ebay non c'è più alcun controllo, le truffe proliferano anche grazie alla connivenza della piattaforma che guadagna con le commissioni sulle vendite. Chiaramente, a loro conviene che i truffatori vendano e vendano alto. C'è la possibilità di contestare delle inserzioni giudicate scorrette ma è solo uno specchietto per le allodole perché i reclami sono gestiti dall'AI che è settata per ignorare le denunce e lasciare tutto inalterato. Queste due di seguito sono le risposte automatizzate che ho ricevuto dopo che ho reclamato per due inserzioni fraudolente: la prima vendeva un falso buono partigiano stampato ieri con una inkjet mentre la seconda era di uno che vendeva una valanga di falsi falsi d'epoca. Nel primo caso avevo pure allegato alla contestazione l'immagine di un buono partigiano analogo ma originale per confronto. La stessa inserzione è stata rimessa on line ed è tuttora attiva, il venditore si chiama franacc-68, memorizzate questo ID perché è un truffatore sistematico! Riporto le risposte perché si sappia cos'è ebay ormai. Gli inesperti farebbero bene a tenersi lontani da stranezze, varianti di colore, cose strane perché la truffa è sempre dietro l'angolo.1 punto
-
1 punto
-
Una foto di un accumulo di monete africane. Un tale accumulo sarebbe stato tanta opulenza. Ho visitato oggi con la guida dell’organizzatore, merita una visita1 punto
-
Per i controlli fiscali c'è un ufficio apposito: l'Agenzia delle Entrate. Per il controllo sul prezzo di vendita non vedo perchè qualcuno dovrebbe entrare nel merito: se si chiede 100 per un oggetto che usualmente si compra a 10 e c'è qualcuno che lo paga 100, affari dell'acquirente. Nessuno lo costringe a comprare a 100 qualcosa che si può pagare a 10. L'importante è che quello che si vende corrisponda esattemente a ciò che si descrive. Perchè se invece si propone qualcosa di diverso da ciò che poi si vende, entriamo in un settore di competenza della magistratura. M.1 punto
-
Una banconota che ha accompagnato l'Italia dall'inizio la guerra fredda a metà anni '60. Un periodo di forte sviluppo economico ma scarso sviluppo politico e militare.1 punto
-
Ciao Alberto, Anno sicuramente difficile per quel periodo. Apri sempre discussioni utili e interessanti. Ecco le mie. 8 su 7 8 su 7 e HIER.. La reimpressa. HIER senza punto. Un saluto Raffaele.1 punto
-
Buongiorno,posso affermare quasi con certezza che si tratta di Costantino I (Costantino II su queste monete è un cesare). Variante CONSTANTI NVSAVG / VICT LAETAE PRINC PERP, con Costantino elmato e scudo,zecca di Siscia. Data l'usura non è possibile stabilire quale variante è,sia del busto che dell' altare. https://www.acsearch.info/search.html?id=54882161 punto
-
a me con questi discorsi sugli slab, l'investimento, la speculazione mi fate ridere, e non poco1 punto
-
ciao @Alan Sinclair, anche se in bassa conservazione dà soddisfazione avere una serie completa, anche delle monete rare e non comuni. certo, sostituire proprio queste ultime è lo sforzo più impegnativo, però bisogna che ne valga proprio la pena: le sostituirò quando almeno da MB o qBB potrò salire almeno a un SPL, o comunque una conservazione che mi consenta di godere di tutti i rilievi e dettagli. @caravelle82 infatti io sono già contento così! anche se tutte uguali, mi piace molto la vista d'insieme, ciascuna con i propri dettagli più o meno visibili, ciascuna con la propria colorazione (in alcuni casi un minimo di patina, in altri forse solo sporco, altre ancora probabilmente lavate) acquisita nel tempo. quella che apprezzo di più è la 1897, sia per i rilievi meglio conservati sia per un minimo di residuo di lustro, dalle altre scomparso.1 punto
-
DE GREGE EPICURI Per i tetradrammi alessandrini, la mia bibbia è il testo di A. Savio uscito nel 2007 col titolo appunto "Tetradrammi alessandrini" (ed. CUEM , Milano); in esso viene ripetutamente citato Staffieri, che è intervenuto sul tema al Congresso Int. di Madrid del 2005. Nel testo di Savio non è citata la legenda del diritto della moneta che tu mostri, inoltre si dice che "non esistono rovesci con aquila", e si spiega la cosa con l'ideologia anti-romana della rivolta di Domiziano. Mi riesce difficile aggiungere altro. Anche a me la moneta sembra buona, coi soliti limiti della fotografia, ecc. Sembra di notare delle concrezioni di aspetto antico. Comunque, gli inediti in campo provinciale compaiono tutti i giorni. Quel che potresti fare è segnalare la moneta (che però purtroppo non è in tuo possesso) alla redazione di RPC , e sentire che cosa ne pensano (c'è un apposito formulario per le segnalazioni). Se credi, puoi segnalarla anche a Savio, che sarà molto incuriosito (ti mando la sue email con MP).1 punto
-
Mi trovi in super accordo ed è uno svantaggio per tutti. Noi del CERROFIL (San Pietro in Cerro - PC) siamo ormai alla 3° edizione, non abbiamo mai cambiato le date: ultimo sabato di giugno e, a seguire, ultimo sabato di luglio con il Convegno Estivo delle Terre Verdiane. Come mi dici sempre tu, abbiamo fatto anche sempre lo sforzo di "prenotare giornate di sole", dato che l'evento è all'aperto. 😄 In più, ci siamo permessi di sovrapporci a Castellamare (in accordo anche con @tempolibero) dato che, grazie alla distanza geografica, non ci pestiamo i piedi a vicenda... a differenza di chi è a metà strada fra tutti e due.1 punto
-
Per completezza, è giusto precisare che con lo stesso decreto del marzo 1835, oltre a quelle di Charlotte e Dahlonega, venne autorizzata anche l'apertura di una Zecca a New Orleans, che ha avuto una storia ben più importante, e lunga, delle altre due, ma della quale, in questa occasione, non ci occuperemo. La Zecca di Charlotte Il già citato Mint Act firmato dal presidente Andrew Jackson il 3 marzo 1835, disponeva l'apertura di due filiali della Zecca negli stati del North Carolina e della Georgia, destinate alla sola produzione di monete in oro. Data la vicinanza geografica tra le due, si sarebbe potuto pensare che una sola sarebbe stata sufficiente, ma come in altre occasioni, non solo negli USA, le ragioni della politica ebbero la meglio su quelle della reale necessità. La Zecca di Charlotte, nel North Carolina, era stata dunque creata sulla carta, ma costruire l'edificio destinato a ospitarla, e riempirlo di tutti i macchinari necessari, era un altro discorso. Il compito fu affidato al Maggiore Samuel McComb, proprietario di un'importante miniera d'oro, dopo che il primo nominato dal presidente Jackson, James Hutchinson, si era ritirato per motivi politici. Per prima cosa, McComb prese contatto con l'architetto William Strickland nel giugno 1835, ricevendone i progetti e i costi stimati per la struttura. Venne stanziata la somma di 1500 dollari per l'acquisto del terreno, e il Segretario al Tesoro, Levi Woodbury, approvò un preventivo di 33.000 dollari per la costruzione dell'edificio. Non ho trovato immagini di McComb, ma ecco qua William Strickland (1787-1854), uno dei più importanti architetti americani della sua epoca. McComb dovette fare i conti con numerosi ritardi durante la costruzione. Nel novembre 1835, l'appaltatore disse che i progetti di Strickland per la struttura erano inadatti, e ne andavano disegnati di nuovi. Ci fu anche da risolvere qualche problema con gli atti di acquisto di alcuni lotti di terreno, ma finalmente la pietra d'angolo (the cornerstone), che stava a significare l'inizio della costruzione, venne posata con una grandiosa cerimonia l'8 gennaio 1836. I lavori a quel punto continuarono senza particolari intoppi, e il 24 giugno 1837 McComb notificò al Segretario Woodbury che l'edificio sarebbe stato ultimato entro due o tre settimane Continua...1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Guarda, l'avevo vista pure io su eBay, ma il foro sul volto del cristo per me era troppo deturpante, e poi un Zorzi lo ho già (ma il foro è otturato e laterale). Direi che il prezzo finale che ha raggiunto è corretto, io mi sono fermato a 30€ (ma l'avrei rivenduta allo stesso prezzo che l'hai pagata). Comunque è pur sempre un rispettabile R3, magari capitassero i Dogi che mi mancano così (Michele Morosini, E. Dandolo, G. Gradenigo), almeno potrei permettermeli 🤣. Per la questione foro, di solito era per indossarle, solo che appunto aver forato la faccia di Gesù mi fa dubitare del fatto che fosse usato come pendaglio.1 punto
-
1 punto
-
Non ha nessun valore, ma se ti piace molto e se spendere 15 € non ti dà problemi, ... prendila. La nostra è una passione. Chi colleziona deve avere scrupolo e coscienza di non spendere più del valore "riconosciuto" delle monete che acquista. Ma collezionare è passione, ... e se quella moneta "ti piace molto ", prendila. Averla in mano ti darà altre sensazioni. Ti confermerà ciò hai provato o ti deluderà. Ma per quindici euro .... segui l'istinto.1 punto
-
Conosco personalmente il collezionista che ha messo assieme la collezione, per anni in mostra nei suoi uffici milanesi. Molto curioso che le monete erano degli oggetti dalla forma fallica, non i tondelli che siamo abituati a conoscere nei cataloghi numismatici. E come vero simbolo del potere, più grande le dimensioni, più alto il valore 😂1 punto
-
la risposta non è per forza scontata e certezze non ce ne sono... ma ti dico cosa ne penso a un certo punto nel V secolo oriente e occidente prendono strade un po' diverse sulla misura e peso delle monete.... quindi non per forza l'occidente va "letto" sull'oriente, soprattutto quando arrivano gli Ostrogoti... OCCIDENTE il bronzo diventa sempre più sporadico.... dopo Maggioriano abbiamo quasi solamente gli AE4 con monogramma di Ricimero e quelli di Antemio, che pur non rarissimi, non possono essere paragonati alle emissioni orientali come portata.... se pensiamo a Marciano e Leone, loro coniarono quantità impressionanti di AE4 Odoacre reintroduce l'AE4 e non sappiamo con quale valore e Teodorico ne conia un buon numero... ma sempre non paragonabile alle emissioni di Anastasio ad esempio ORIENTE con Anastasio quasi certamente l'AE4 slitta al valore di 1 nummo alla seconda riforma...(arriviamo poi al nummo con la A...). ma non per forza seguito dall'Occidente se è abbastanza probabile che gli AE4 da Teodato in poi valessero 1 nummo...forse.... ho il lecito dubbio che quello di Atalarico potesse essere un tentativo di rivalutazione a 2,5. la cosa è però davvero incerta, con Atalarico abbiamo un Pentanummo ... quindi il suo AE4 potrebbe valere 2,5 oppure essere 1 nummo di peso molto elevato (ho qualche dubbio) quello di Teodorico avrebbe potuto essere invece una unità di base... ma sono tutte congetture e prive di basi solide perchè purtroppo abbiamo carenza di fonti, e perché gli ostrogoti reinseriescono un sistema con il bronzo dopo un periodo lungo nel quale non solo c'era apparentemente un nominale unico, ma coniato quantomeno sporadicamente... Credo che legare la valutazione a un puro calcolo della media dei pesi possa essere fuorviante, così come mi paiono ingiustificate le valutazioni di Valore di Arslan che considera pezzi del valore di 3 o di 15 .... Ma in un argomento già scivoloso, questo lo è forse ancora di più1 punto
-
c'è poi un livello di "fiduciarietà" limite, che a mio avviso non è prettamente legato alla quantità di metallo, ma a regole che potremmo definire di "finanza comportamentale"... o meta-economiche.... faccio un piccolo esempio che chiarisce il mio punto di vista.... Anastasio con la prima riforma introduce un Follis del peso di circa 9 grammi con la seconda riforma ne raddoppia il peso a 18 grammi e così appare il pentanummo e l'AE4 "slitta" in fondo alla lista dei multipli diventando l'unità base probabilmente il follis da 9 grammi non ebbe l'impatto sperato perché era troppo piccolo.... non solo e squisitamente per un motivo di stretta fiduciarietà metallica (in parte forse anche quello), perché in effetti si era visto anche di peggio, ma perché l'impressione nell'utilizzatore era di avere in mano una moneta di poco valore ... e peraltro questo tende a generare una strisciante piccola inflazione.... se la moneta "che ti aspetti abbia una certa dimensione" diventa troppo piccola, non piace... ricordate cosa pensava la gente delle 100 e 50 lire "piccole" quando furono introdotte al posto delle "normali"? certo qua non era una questione di fiduciarietà, perché nessuno le avrebbe valutate "a peso" o "a fino"....ma quelle monetine avevano un "non so che" che alla gente non andava giù...1 punto
-
la mia idea non è poi cambiata moltissimo, e anzi, avendo lavorato sul "valore" dell'AE4, sono sempre più convinto che le monete in bronzo circolassero al valore nominale. credo ci siano prove significative su questo e l'ho recentemente scritto. alcuni fraintendimenti sono a mio avviso dovuti all'uso dei termini. Ad esempio è difficile a mio avviso negare che a un certo punto nel V secolo l'AE4 valesse 5 nummi... e che poi sia stato portato nuovamente al valore di 1. (1) Gennari Alain, The value of the Æ4 and the reforms of Anastasius I / Il valore dell’Æ4 e le riforme di Anastasio I | Alain Gennari - Academia.edu sulla terminologia che ha creato problemi cito un passo di Esichio di Alessandria, che per il V secolo parla di un follis da 8 λεπτά, 6.000 dei quali fanno un solido. molti hanno scritto che forse il follis da M=40 in alcuni luoghi potesse "valere" 8 nummi... Ma.... se l’autore avesse citato con la parola λεπτά l’Æ4, quindi una piccola moneta reale, che come aveva probabilmente in una parte del V secolo il valore di 5 nummi, la frase potrebbe essere forse ricostruita così: un follis da 8 λεπτά, ognuno dei quali da 5 nummi, 6.000 dei quali fanno un solido. Quindi 1 follis = 8 λεπτά = 40 nummi per l'oro il tema è completamente differente.... parliamo di monete/lingotto, quindi la pesatura c'era senza alcun dubbio, e ci sono fonti che parlano di frazioni che di fatto non furono mai coniate, quindi la cosa è a mio avviso fuori di dubbio, l'oro era pesato eccome... L'argento, nei secoli V e VI ha a mio avviso una complessità maggiore, e a oggi non so dare una spiegazione che mi soddisfi al 100%, ma in un sistema basato sull'oro e che ti fatto non vive di concambi fissi, credo che plausibilmente fossero monete scambiate a valore facciale, pur con un valore la cui stabilità era assai limitata. che le monete avessero valori "fluttuanti" è abbastanza ovvio a mio avviso in un sistema che vive una inflazione abbastanza costante se per le monete come la LIRA è sufficiente aggiungere degli zeri, e far lentamente sparire i tagli più piccoli, su monete tendenzialmente prive del valore facciale basta ritariffarle .... su monete come quelle bizantine, con il valore impresso si procederà prima riducendo la dimensione e peso, e secondariamente facendo sparire i moduli più piccoli, che è quello che accade il pentanummo, non a caso, sostituisce rapidamente l'AE4 .... dal quale spesso è indistinguibile e tutti i multipli minori (5, 10 e 20) in un tempo non troppo lungo spariscono e si resta con un solo nominale da 40 nummi, di dimensione ridotta.... spero di aver espresso chiaramente il mio punto di vista, se così non fosse, mi scuso, ma sono disponibile a provarci ancora saluti Alain1 punto
-
Buona giornata Nel 1884, durante alcuni lavori di scavo nel giardino del palazzo di proprietà del Signor De Donno e che oggi è sede del Comune di Cursi, piccola località tra Lecce e Otranto, gli operai rinvennero una pentola di terracotta colma di monete. Palazzo del Comune di Cursi Si stima che il loro numero fosse di circa 370 esemplari in oro e 2 in argento, sotterrate presumibilmente intorno al 1554, quando il palazzo era occupato dalla nobile famiglia dei Maramonte; di queste solo 112 d'oro e 2 d'argento vennero recuperate dal proprietario del palazzo, mentre le rimanenti restarono nella disponibilità di taluni degli operai che effettuarono il ritrovamento. Voci non verificate ci dicono che, intorno al Natale del 1884, in alcune oreficerie di Lecce, furono acquistate circa 260 monete. Tra le monete recuperate dal proprietario del palazzo, figurano ben 42 ducati d'oro veneziani, tutti a nome del Doge Andrea Gritti, chissà se tra quelli “dispersi” ce n'erano altri e di quali Dogi. Allego di seguito il link dove viene raccontato il ritrovamento; è un “gustoso” racconto che vale la pena leggerlo con le parole dell'autore. http://cursi.salentovirtuale.net/cursi_tesoro.htm Che ci facevano a Cursi tutti questi ducati a nome del Doge Gritti? segue ....1 punto
-
Il nocciolo della questione, come già detto altre volte, è che chi perizia deve essere diverso da chi vende. Chi perizia (o expertiza) dovrebbe fare solo quello, altrimenti è in evidente conflitto di interessi.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
