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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/25 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, anche il #12 di Quelli del Cordusio è stato completato. Ora non resta che controllare i testi affinché vengano eliminati errori, sviste ed ogni altra cosa che possa fuorviare la lettura prima della stampa definitiva. Si tratta di un numero corposo che ha superato in pagine il precedente #11: contiene 25 articoli, 13 briciole per 250 pagine circa. Dovrebbe andare in stampa a settembre ed essere distribuito gratuitamente l'8 nomembre al consueto incontro di Milano Numismatica. Per ora vi lascio con una visione d'insieme dello stesso:
    9 punti
  2. Ciao, sappiamo che la quasi totalità delle monete classiche venivano prodotte tramite coniazione a braccio. Per come veniva prodotta io lo intendo in senso più lato partendo dall'oggetto "tondello" riportando tutte le notizie che lo riguardano. Per esempio i sesterzi di barra dalla forma particolare che scaturiva proprio dalla produzione del tondello, i suberati ( in collezione ne ho tre sicuri e due quasi 🙂) falsi d'epoca ( a mio modesto parere) e come venivano prodotti, il quantitativo di fino presente nella lega del metallo....insomma tutto quello che riguarda l'oggetto moneta. Colleziono esclusivamente monete dal modestissimo valore economico ( le rarità e le monete intonse le lascio molto volentieri agli altri 🙂) ma come mi preme specificare sempre ( almeno per me) dal grandissimo valore storico ed ognuna di esse ci parla e ci dice moltissimo se abbiamo voglia di ascoltarla. Io si, da molto prima che iniziassi ad acquistarle, con grande gratificazione. Per me il fascino delle classiche, che non riscontro in nessun altro tipo di monete ( è una cosa personale senza nulla togliere a tutte le altre, meglio specificarlo). Speriamo che duri sempre anche in futuro ( dopo più di cinque anni e praticamente immutato, anzi...) 🙂. ANTONIO
    5 punti
  3. Cultura numismatica gratuita per tutti !!
    4 punti
  4. Dopo il successo del numero 11 e della Milano numismatica 3, non vediamo l’ora di essere presenti anche alla prossima edizione e di poter sfogliare questo gazzettino (termine ormai improprio dato che possiamo definirlo tranquillamente gazzettone! 😃) Grazie sempre per tutto il lavoro che fate per noi giovani, ci aiutate tanto a crescere, motivandoci a fare sempre meglio !
    4 punti
  5. Tanti autori, giovani, meno giovani, esperti, agli inizi, tanti spunti vari in un numero secondo me sempre più ricco e che vede la partecipazione collegiale di tanti autori, e’ sicuramente motivo di soddisfazione dare la luce a questo nuovo ennesimo numero ! Grazie a tutti i numerosi partecipanti !
    4 punti
  6. Provo a dire qualcosa, semplificando al massimo e coi miei limiti di appassionato. Limitandoci alla età imperiale, la percentuale di fino nelle leghe d'argento e' variata molto nel tempo, sia in rapporto alle varie riforme monetarie che si sono susseguite, sia in rapporto agli eventi storici (pensiamo, ad esempio, all'impero secessionista delle Gallie). Non dimentichiamo poi che anche i nominali d'argento sono cambiati nel tempo. Lo stesso denario, prima cardine del sistema monetario imperiale, e' progressivamente scomparso nel corso del III secolo divenendo in pratica solo una unità di conto. Comunque, esistono tabelle che ci possono servire giusto per orientarci un po'. Quelle che allegherò sono quelle che uso io e che ho trovato nelle mie letture (sicuramente ne esistono altre e anche più precise e dettagliate). Questa e' la prima, tratta dal "Monete romane" di Savio, un testo semplice quanto utile soprattutto per i semplici appassionati come me. Arriva a Settimio Severo e si riferisce al denario: Qui passiamo all'antoniniano, con un interessante raffronto anche con la monetazione argentea dell'Impero delle Gallie. La tabella e' tratta dal sito https://ric.mom.fr/ : Poi, con la riforma di Diocleziano (ma anche qui.....usurpatori....Carausio...) gran ritorno di fiamma dell'argento. Ma questa e' una altra storia. Ciao. Stilicho
    4 punti
  7. Non finirò mai di congratularmi con l' Amico fapetri per la sua collezione di materiale di qualità, ogni pezzo è spiegato per il proprio uso e tariffa ogni esemplare è di rara bellezza e ci insegna come guardare e ricercare questi oggetti. Questi post vanno visti come didattica e insegnamento pertanto non possiamo che ringraziare questo nostro Amico per il tempo e la passione che ci dedica.
    3 punti
  8. Anche le half eagles furono coniate a Charlotte quasi tutti gli anni, con l'unica eccezione del 1845, anno in cui, come abbiamo visto sopra, non vennero coniate nemmeno le quarter eagles: c'è un motivo, e ne parliamo nel prossimo post La maggiore utilità delle half eagles e la loro più diffusa popolarità tra i depositanti dell'oro fecero sì che il numero di esemplari coniati fosse decisamente superiore a quello delle quarter eagles. Il record di produzione venne toccato nel 1847, con 84.151 esemplari, e in generale raramente si scese sotto i 20.000 pezzi annui, con il record negativo raggiunto solamente nel 1861, ultimo anno di attività della Zecca, con appena 6.879 esemplari. Nella foto (da Ira & Larry GoldBerg Auction), una half eagle modello Liberty Head del 1841. Come potete notare, il marchio di Zecca si trova ora al rovescio. Venne mantenuto al dritto solo per il 1839 nelle monete disegnate da Gobrecht, per poi passare nel 1840, e fino al 1908 (ultimo anno di produzione per la tipologia) al rovescio, nella stessa posizione già vista per le quarter eagles. A Charlotte non furono mai coniate le monete d'oro più prestigiose, eagles e double eagles, e nemmeno la strana moneta da 3 dollari. Diede invece un importante contributo alla produzione delle minuscole monete da 1 dollaro. E proprio tra queste va ricercato il "santo Graal" della Zecca del North Carolina, la moneta più rara e, tanto per cambiare, misteriosa petronius
    3 punti
  9. Ciao @caravelle82, innanzitutto complimenti per il reperto! anche io propendo per collocarlo negli anni post 1848/49, da quel che si può leggere, ma non sono di certo esperto in materia... @Carlo. Sicuramente i dati che hai riportato provengono da fonti verificate ed affidabili, però ti faccio notare che anche i "volantini" dell'armata francese che invase l'Italia, con a capo Andrea Massena e Napoleone, erano scritti in italiano (a volte anche francese, bilingue), ed erano destinati ad essere letti dalla popolazione generale... Questo per dire che l'uso del volgare fiorentino non colloca necessariamente un documento negli anni post-risorgimentali, a mio parere.
    2 punti
  10. Fonte non ufficiale
    2 punti
  11. Ragazzi intanto io vi ringrazio di vero cuore perché ho letto pareri frutto di ottimi ragionamenti. Vi leggo sempre interessato ed appassionato @Alan Sinclair @Carlo. @chievolan @417sonia 🔝😄
    2 punti
  12. 2 punti
  13. Ciao, si dalla quale a mio modesto parere, tutti quelli che collezionano monete coniate a martello, non dovrebbero prescindere. Non è facile, bisogna avere testi di riferimento da cui apprendere ed osservare e studiare sopratutto dal vivo le monete,ma con passione ed interesse e col tempo i risultati arriveranno. Tutto ciò per non dipendere solo ed esclusivamente dal giudizio degli altri ma riuscire a farsi personalmente un'idea dell'oggetto moneta che si osserva, cosa secondo me importantissima che sta alla base di tutto 🙂. ANTONIO
    2 punti
  14. Beh, non c’è molto da dire…. La moneta direi che è originale, magari un po’ strapazzata al dritto, ma dalla foto non si può dire con certezza. Bello netto il rovescio, non facile a vedersi così, Il census penso si riferisca solo a quelle musealizzate , perché ne sono passate altre in asta, quindi non ce n’è un solo esemplare in mani private
    2 punti
  15. Dopo l'attesa, ecco la locandina del CERRO Talks - Chiacchere nel Parco! Per questa edizione avremo l'onore di avere come nostro ospite il Sig. FRANCO SPAGGIARI. Proprietario del Castello di San Pietro in Cerro e grande collezionista d'arte, Franco Spaggiari si è reso disponibile per una bellissima "chiaccherata" informale sul collezionismo a 360° e delle sue collezioni! Non vediamo l'ora!
    2 punti
  16. I paesi della CEDEAO / ECOWAS sembrano determinati a lanciare la nuova valuta Eco nel 2027. Dopo il ritiro dei tre paesi dell'Alleanza degli Stati del Sahel i componenti della comunità sono Benin, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea (sospesa dal 2021), Guinea-Bissau, Liberia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo. A gennaio 2025 i paesi dell'Allenza degli Stati del Sahel (Mali, Niger e Burkina Faso), guidati dalle rispettive giunte militari golpiste, si sono ritirati dall'ECOWAS e hanno fondato la Confederazione degli Stati del Sahel, organizzazione internazionale che intende strutturarsi come una comunità simile all'ECOWAS e all'East African Community, con tanto di istituzioni e politiche comuni. Ci sono anche discussioni in corso sulla possibilità d'istituire una valuta unica.
    2 punti
  17. Ciao a tutti Volevo condividere questo bel volantino trovato in un lotto di storia postale veronese. A quale periodo possiamo inquadrarlo? @PostOffice @fapetri2001 Grazie per info e idee
    1 punto
  18. Da Leontini di Sicilia, un esemplare dei piuttosto rari tetradrammi di alta epoca, con al diritto quadriga al passo e Nike in volo ed al rovescio la notevole testa di Apollo . Sarà a giorni, il 10 Giugno, in vendita Astarte 24 al n. 60 .
    1 punto
  19. In questo numero: Gianni Graziosi, Cartoline numismatiche del tempo che fu, prima parte – p. 3 Rino Sequino, Proposta di classificazione per la siliqua di Costante II e per il tremisse anonimo longobardo con lettera B – p. 11 Lorenzo Bellesia, Una moneta anonima di Como da attribuirsi ad Azzone Visconti – p. 13 Francesco Di Cintio, Alcune considerazioni sui grossi di Ludovico di Savoia re di Cipro (1459-1460)– p. 17 Alberto D’Andrea e Realino Santone, Un’interessante ribattitura di Federico III di Aragona – p. 27 Alberto Castellotti, Caccia agli errori (errare humanum est) – p. 30 Giovanni Franchi, La rappresentazione di opere d’arte sulle monete della Repubblica Italiana. La graduale affermazione dell’arte nella monetazione italiana recente, prima parte – p. 33 Recensioni – p. 47 Notizie dal mondo numismatico – p. 50 Emissioni numismatiche – p. 56 Listino prezzi fissi – p. 59 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63 odjob
    1 punto
  20. Facendo seguito alla discussione “ci metto la faccia”, che ne dite di aprire anche agli altri secoli? Qualcuno, un po’ più timidamente, ha inserito i volti dei secoli successivi… Ma perché non raggrupparli qui? XVII, XVIII… fino all’Ottocento è tutto valido. Comincio io, vi lascio un busto di Ferdinando Gonzaga, dapprima cardinale e poi VI duca di Mantova e IV del Monferrato. Siamo agli inizi del XVII secolo, con un ducatone per Casale datato 1617. N.
    1 punto
  21. Buonasera a tutti, @Raff82sai riflettevo sul fatto che dopo il 48 non ci sono state più monete reimpresse, noi sappiamo che ciò che ci comunica che una moneta è reimpressa è quella R che si presenta a inizio leggenda e sotto il Busto in un caso (1832). Ma se invece per un attimo pensassimo che dopo il 48 non abbiano più ritenuto segnalarle con la R? Troppo fantasioso😁 Saluti Alberto
    1 punto
  22. @Ale75 grazie molte ✌️ @mimmo77 Grazie per la spiegazione
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  23. 1 punto
  24. Ricordo che nel 1975/76 mio Papà mi diede 1.000 lire per mettere 500 lire di miscela nel mio Gilera 50 che era rimasto a secco. Mi rigirai quel biglietto tra le mani molte volte, era strano, notai l'arpa verde anzichè marrone, saltava veramente all'occhio, avrei voluto tenermelo ma spingere il motorino sino all'Agip fu faticoso, l'ho usato per la benzina. Pensai che prima o poi l'avrei rivisto, non lo stesso biglietto naturalmente, credevo che ce ne dovevano esseri in giro altri una volta che comunque me ne era capitato uno, da allora non ne ho più visto uno (a parte qualcosa in vendita su ebay chiaramente artefatto), quello che ho usato per comprare la miscela era molto usato, stropicciato ed un pò rattoppato, come si usava un tempo. Sicuramente quel biglietto sfinito è stato dimenticato in un indumento da lavare, non credo ad un biglietto appositamente artefatto già allora. Molto probabilmente il processo di lavaggio con il detersivo aggressivo in uso negli anni '70 su quel biglietto logoro e sfibrato ha preso il sopravvento sui colori del biglietto già smorti di suo snaturandoli ulteriormente.
    1 punto
  25. Guardate qui alcuni suggerimenti se vi possono interessare: Considerate che io sono un appassionato e non uno studioso. Comunque, grazie per avermi scritto😉
    1 punto
  26. Ciao, io ho quello di Angelo Finetti " Numismatica e Tecnologia". ANTONIO
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  27. Ciao,trachy bizantino dell'imperatore Alessio III Angelo con busto di Cristo e Alessio insieme a San Costantino. https://www.cgb.fr/alexis-iii-ange-comnene-aspron-trachy-scyphate-ttb-ttb,bby_790742,a.html
    1 punto
  28. @Smago ti preghiamo di non riaprire post di 20 anni fa per giunta postando solo una moneta senza ulteriore spiegazione. Inoltre ti chiediamo di non postare più gattini entro la spirale aurea o altre immagini o contenuti non pertinenti nello specifico al post. Grazie per l'ATTENZIONE
    1 punto
  29. Ciao Ale, Io credo che questo volantino sia stato fatto subito dopo il 1855, quando gli austriaci sono rientrati a Venezia. Il morbo infuria il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca .... ricordate? D'altra parte una delle "chiavi" sta nel secondo capoverso, dove scrive che Venezia è occupata e chiede ai suoi figli di liberarla. La seconda chiave è il riferimento alla evocazione del glorioso Fortunato Calvi che è ormai morto e quindi ha senso la sua evocazione e l'aggettivo glorioso; non credo lo si possa rievocare se non a poca distanza dalla sua morte del 1855. Difficile contestualizzarlo a ca. 70 anni dopo. saluti luciano
    1 punto
  30. legati le mani dietro alla schiena
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  31. Peso 20,35 g, diametro 2,95 cm
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  32. Riporto quello che mi dice google: I trachy bizantini sono monete concave coniate in rame (o più propriamente in una miscela di metalli) durante l'Impero Bizantino, principalmente tra l'XI e il XII secolo. Sono così chiamate perché erano spesso di forma irregolare e quindi "trachei" (dal greco τραχύς, "irregolare"). Più specificamente, i trachy bizantini includono: Aspron Trachy: Queste monete, introdotte da Alessio I Comneno, erano di due tipi: uno in elettro (lega di oro e argento) con il valore di 1/3 di hyperpyron e un altro in billone (lega di rame e argento) con il valore di 1/48 di hyperpyron secondo Wikipedia. Trachy di Mistura: Queste monete, più comuni, erano in rame (o leghe a base di rame) e presentavano una forma concava caratteristica secondo PANORAMA NUMISMATICO. La forma concava e la difficoltà di classificazione rendono i trachy bizantini un oggetto di interesse per i collezionisti e gli studiosi di numismatica.
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  33. https://www.herdenkingsmunten.be/fr/blog/les-rsultats-du-tirage-au-sort--2-euros-loterie-nationale-2025.html qui le monete lotteria Belgio vincitrici del concorso
    1 punto
  34. 100 franchi Belgio, periodo 1948-1954 ciao
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  35. Ti ringrazio per le delucidazioni 🙂 Io personalmente credo che il quantitativo di argento sia stato ridotto man mano subito dopo Adriano per poi ridurlo ancor di più dopo Eliogabalo. Correggimi se sbaglio.
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  36. Ciao, si sa che gli argenti in particolare dall'età repubblicana fino alla metà del 2 secolo d.C. erano prodotti con percentuali di fino molto alto ( circa l'80/90%) che successivamente varie riforme monetarie dovute a diversi fattori hanno fatto scemare fino quasi ad azzerarlo ( come negli antoniniani pre e basso impero). Ci sono diverse case d'asta che indicano anche questo nella descrizione delle monete, frutto di esami che sono stati fatti in proposito penso da studiosi. Non so se ci sono testi specifici sull'argomento, forse qualcuno potrà risponderti in proposito. Quello che ti posso dire è che dall'aspetto visivo del metallo io riesco a vedere la differenza tra un denario di Vespasiano in ottimo argento ( come la Civetta del tuo profilo) ed uno di Gordiano lll . A questo mi riferivo 🙂.
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  37. Hai già detto tutto tu… purtroppo oggi Facebook è diventato una sorta di “far west” dove, tra mille annunci, si trovano sia persone corrette che furbetti pronti ad approfittare dell’ingenuità o della scarsa esperienza degli altri. Non c’è alcun tipo di controllo né di garanzia: chiunque può scrivere quello che vuole, pubblicare foto poco veritiere e sparare prezzi a caso. Comprare monete nei gruppi Facebook ormai è una vera e propria lotteria: o ti capita l’occasione giusta, oppure rischi di prendere un falso, un pezzo difettoso o qualcosa venduto a un prezzo del tutto fuori mercato. E inutile parlare di garanzie o possibilità di restituzione: se qualcosa va storto, te la devi cavare da solo. Personalmente mi sono dato una regola: compro solo da venditori che conosco di persona o di cui ho feedback affidabili da altri collezionisti di fiducia. Preferisco spendere qualche euro in più ma essere tranquillo, piuttosto che risparmiare e poi pentirmene. In questo hobby non contano solo i prezzi, ma anche la reputazione, la serietà e la fiducia reciproca. E queste cose, purtroppo, su Facebook non sono sempre garantite.
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  38. @favaldar confesso che... l'ho presa io In realtà era un autobid sulla piattaforma, non ho partecipato al live, e 650€ era il mio massimo Ho cercato di 'tracciare' la storia negli incanti di questa moneta, e non so come me la ricordo anche passata nella collezione di @Scudo1901 la prima apparizione mi risulta l'asta VL Nummus (Austria) asta E-live 11 L 2384 del 23/3/2019 dove fu aggiudicata alla base, 500€ + diritti (https://www.numisbids.com/sale/3060/lot/?lot=2384) Quindi Varesi 83 (05/2024) L 406 invenduto a 1200€ (https://www.numisbids.com/sale/7810/lot/406) Quindi Varesi 84 (11/2024) L 1120 invenduto a 900€ (https://www.numisbids.com/sale/8481/lot/?lot=1120) E infine Nomisma Aste 10 L (05/2025) base 500€, aggiudicato a 600€ (https://www.numisbids.com/sale/9290/lot/?lot=409) Moneta decisamente rara, consultando la banca dati di Sixbid (col profilo silver che abbraccia tutti i cataloghi d'asta recenti pubblicati sul portale Sixbid) ho trovato 4 esemplari, compreso il mio. @picchio citava 8 esemplari più questo (quindi 9), mi piacerebbe avere i riferimenti degli altri passaggi I 4 che ho tracciato io sono questi Bolaffi 29 11/2016 L591 realizzo 2000 + diritti, e poi la stessa in Nomisma 68 09/2023 L763 (BB+/qSPL) realizzo 4000€ + diritti, e quindi passata in aste successive di Nomisma, tra cui quella di aprile scorso, in cui realizzò 3600 + diritti Negrini live 01/2024 L621 (QMB - MB) realizzo 600€ + diritti Varesi 85 05/2025 L248 (mMB) realizzo 700 + diritti La mia, coi passaggi riportati sopra Appena mi riesce posterò qualche foto
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  39. Trillina di Milano emessa a nome di Bianca Maria Visconti e Galeazzo Maria Sforza. https://scaligera.bidinside.com/it/lot/3747/bianca-maria-visconti-e-galeazzo-maria-/ Mario
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  40. 1 punto
  41. Buonasera a tutti! Per vari motivi, incluso lo studio, mi sono assentato dal forum per vari anni. Nonostante ciò la collezione ha continuato ad espandersi, e ha virato in qualche direzione inaspettata come monete coloniali inglesi 😅 Oggi ho acquistato un mezzo baiocco di Urbano VIII del 1625 - Muntoni 174. Sono riuscito a censire solamente il passaggio in asta della Negrini 44, la cui immagine è stata usata pure nel MIR. Ero curioso di sentire qualche opinione sulla rarità di questo pezzo, o di eventuali passaggi in asta (la negrini la ha valutata come R2). Martin
    1 punto
  42. Per completezza, è giusto precisare che con lo stesso decreto del marzo 1835, oltre a quelle di Charlotte e Dahlonega, venne autorizzata anche l'apertura di una Zecca a New Orleans, che ha avuto una storia ben più importante, e lunga, delle altre due, ma della quale, in questa occasione, non ci occuperemo. La Zecca di Charlotte Il già citato Mint Act firmato dal presidente Andrew Jackson il 3 marzo 1835, disponeva l'apertura di due filiali della Zecca negli stati del North Carolina e della Georgia, destinate alla sola produzione di monete in oro. Data la vicinanza geografica tra le due, si sarebbe potuto pensare che una sola sarebbe stata sufficiente, ma come in altre occasioni, non solo negli USA, le ragioni della politica ebbero la meglio su quelle della reale necessità. La Zecca di Charlotte, nel North Carolina, era stata dunque creata sulla carta, ma costruire l'edificio destinato a ospitarla, e riempirlo di tutti i macchinari necessari, era un altro discorso. Il compito fu affidato al Maggiore Samuel McComb, proprietario di un'importante miniera d'oro, dopo che il primo nominato dal presidente Jackson, James Hutchinson, si era ritirato per motivi politici. Per prima cosa, McComb prese contatto con l'architetto William Strickland nel giugno 1835, ricevendone i progetti e i costi stimati per la struttura. Venne stanziata la somma di 1500 dollari per l'acquisto del terreno, e il Segretario al Tesoro, Levi Woodbury, approvò un preventivo di 33.000 dollari per la costruzione dell'edificio. Non ho trovato immagini di McComb, ma ecco qua William Strickland (1787-1854), uno dei più importanti architetti americani della sua epoca. McComb dovette fare i conti con numerosi ritardi durante la costruzione. Nel novembre 1835, l'appaltatore disse che i progetti di Strickland per la struttura erano inadatti, e ne andavano disegnati di nuovi. Ci fu anche da risolvere qualche problema con gli atti di acquisto di alcuni lotti di terreno, ma finalmente la pietra d'angolo (the cornerstone), che stava a significare l'inizio della costruzione, venne posata con una grandiosa cerimonia l'8 gennaio 1836. I lavori a quel punto continuarono senza particolari intoppi, e il 24 giugno 1837 McComb notificò al Segretario Woodbury che l'edificio sarebbe stato ultimato entro due o tre settimane Continua...
    1 punto
  43. Cari Lamonetiani, come di consueto a distanza di qualche mese dalla distribuzione della copia cartacea, è stato messo on-line il Gazzettino #11 del settembre 2024. Per chi fosse interessato lo trova qui: https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini
    1 punto
  44. Allora, le monete preziose sono ben altre. Detto ciò io ho visto in tanti anni di carriera numismatica esemplari ben più rari di questo distrutti da pulizie che definire crimini è usare un eufemismo. Questa moneta è stata pulita molti anni fa, lo scempio non è recente, in modo violento e appunto criminoso e nessuno di noi può sapere se ciò fu fatto scientemente o meno. Io so che probabilmente avrei pensato a lungo prima di spendere 4-4,5 mila euro per un FDC non spatinato piuttosto che la metà per questo esemplare che tutto sommato i suoi bravi rilievi li ha mantenuti.
    1 punto
  45. Buongiorno e buona domenica Proseguo la carrellata di duchi estensi per Modena. Un bel ritratto di Francesco II d'Este su di un sesino per questo duca che ha coniato poco in oltre 30 anni di dominio. Un saluto
    1 punto
  46. Per continuare ne metto una.. Piastra di Ferdinando II 1633 Firenze, valuta 7 lire. Ritratto con il collare alla Spagnola simbolo del potere del momento, basetta fluente, baffino alto e mosca, sempre bel nasuto. Un saluto Fofo
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  47. Partecipo volentieri con un ritratto di Cesare d'Este su un giorgino modenese con volto a sx. Buona serata a tutti
    1 punto
  48. Da oltre tre decenni colleziono argenti preunitari badando unicamente alla rarità, non tenendo in alcuna considerazione la conservazione: questo mi ha consentito di costruire una collezione che annovera numerosi pezzi di grande rarità, seppure a livello commerciale tutto ciò valga probabilmente meno di una raccolta di pezzi comunissimi del regno in FDC. Dunque non posso certo lamentarmi di questa tendenza del mercato, che consente anche a me - che ho risorse economiche molto limitate - di poter credere nella costruzione di una raccolta con i pezzi che sogno. Una cosa che probabilmente scandalizzerà la gran parte dei collezionisti è, per esempio, che quelle rare volte che ho sostituito un pezzo della mia collezione è stato solitamente per fare un downgrade: possedendo un esemplare in SPL mi capitava magari di trovarne un altro in BB; compravo il secondo, poi rivendevo il primo recuperando le spese e avendo un budget extra da reinvestire per altri acquisti... Per tornare al tema della discussione, rarità estreme, il mio sogno proibito è un altro scudo di Pio VII, più camaleontico ma non meno raro di quello postato da Michele: quello del 1803. L'ultima traccia di questa moneta - peraltro MB come piace a me - risale alla grande asta Varesi "Alma Roma" di un quarto di secolo fa.
    1 punto
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