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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/25 in tutte le aree

  1. Vi presento un 1 dollaro della Banca di Poyais del 1828. Cosa ha di interessante questa banconota? Seguite la storia e lo saprete! Il colonnello MacGregor, a Londra, nel 1820 annuncia di aver ottenuto, dal re George Fredric Augustus I, i territori del Principato di Poyas nel golfo dell'Honduras. Nel 1821 apre gli uffici della Legislazione di Poyais aLondra, Glasgow ed Edimburgo. Nel settembre del 1822 parte da Londra la prima nave di coloni con destino Poyais, i viaggiatori avevano scambiato sterline con dollari di Poyais (vedi fotografia) ad ottobre dello stesso anno Macgregor emette 2000 obbligazioni del Governo di Poyais in cambio di 200.000 sterline. A gennaio 1823 parte un'altra nave e, al posto di trovare le decantate ricchezze minerarie e agricole trovano i coloni della prima nave provati dalle malattie tropicali. Dopo un anno ritorneranno a Londra 47 persone su 240 partite. Il colonnello MacGregor "trasforma Payais da regno a repubblica" e riesce comunque a fare affari tra la Francia e Londra per 300.000 sterline in obbligazioni della "Repubblica". Tra un arresto e una denuncia il suddetto affarista riesce a piazzare altre 800.000 sterline di obbligazioni tra il 1828 e il 1837. Macgregor aveva inventato tutto: parlamento "tricamerale", coniato la moneta, disegnato mappe… ovviamente era un paese ricco di oro, argento, rame, frutteti… il futuro era laggiù! Storia tratta dal libro: "I maestri della truffa - Quando l'inganno è una questione di stile" Morelli - Schiavano Fotografie prese dai seguenti siti: https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-5YHC1/honduras-bank-of-poyais-1-hard-dollar-161828-p-nl https://en.numista.com/catalogue/exonumia404385.html
    6 punti
  2. Imitativa di Tetrico I, Antoninano. Al dritto si legge VI TET ovvero M TET. Nelle intenzioni dell'incisore la legenda doveva essere IIVIP TETRICVS ovvero IMP TETRICVS. Poi nella pratica molte lettere sono saltate. Si vede bene il profilo radiato e barbuto. Al rovescio una figura femminile andante a sx. Possibile degenerazione di una Vittoria dove il Raimondi palma, reso stilizzato, si è trasformato in un tridente. Il tondello sembra ricavato da una lamina tagliata a cesoie su due lati. Dato il peso e le dimensioni non si tratta di una imitativa tardiva, probabilmente è da ricondurre al 270/280 d.C. a ridosso della fine dell'impero gallico e/o nei primi anni successivi.
    4 punti
  3. Il 1 gennaio 2026 la Bulgaria entrerà nell'unione monetaria, un risultato ambito da molto nel "paese più povero dell'UE" come spesso (e non del tutto propriamente) viene definita la Bulgaria. Qui si discuterà della fase di transizione dal lev all'euro, che in questo Stato sarà delicata non solo per le ben note speculazioni sui prezzi eseguite ovunque si sia passati all'euro, ma anche perchè la Bulgaria è soggetta da molto tempo a un pesante attacco russo di guerra dell'informazione, con diffusione massiccia di falsità su vari media, appoggio al partito nazionalista filorusso locale (con tanto di risse in parlamento) e manifestazioni pilotate. In ogni caso, per ora è stato stabilito che la fase di transizione fra le due valute durerà solo un mese, durante il quale gli ATM erogheranno solo euro. La transizione sarà supervisionata da più autorità, tra cui l'Agenzia delle entrate nazionali, la Commissione per la protezione dei consumatori, la Banca Nazionale Bulgara, la Commissione di vigilanza finanziaria e il Ministero della governance elettronica. La coniazione delle monete comincerà subito dopo la formalizzazione dell'ingresso da parte dell'UE, a luglio, e naturalmente prima del 2026 saranno messi in vendita gli starter kit. Questo è il sito governativo bulgaro d'informazione sull'euro e il passaggio all'euro: https://evroto.bg/
    3 punti
  4. Martedì 10 giugno alle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà un incontro dove Soci del Centro saranno a disposizione per catalogare le monete a cui non siete riusciti a dare un'attribuzione certa, inoltre si potranno effettuare scambi di monete e banconote. All'incontro, per la tipologia della serata, possono partecipare tutti. Questo sarà l'ultimo incontro prima della pausa estiva, ci ritroveremo a settembre con i consueti due incontri mensili con conferenze ed incontri molto interessanti.
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Ciao buongiorno, Ferdinando II di Borbone è interessantissimo, sembra monotono e uguale ma seguendolo ti accorgerai che ogni moneta è diversa dall'altra anche nella stessa data e vedrai che presto o tardi ti prenderà sempre di più. Come testo di riferimento io ti consiglio il nuovo Manuale Magliocca è un testo unico nel suo genere. Un saluto Raffaele.
    3 punti
  7. Buonasera @Carlo. che piacere rileggerti. Le Borboniche hanno fatto breccia nel tuo cuore. Adesso un 10 tornesi. Vedrai che col passare del tempo ti innamorererai sempre di più. Ottimo acquisto.
    3 punti
  8. Buonasera a tutti, spinto dalla curiosità ho acquistato quella che dovrebbe essere una tessera mercantile. Riporto la descrizione fatta dalla casa d'Aste. Medieval PB Tessera (22mm, 3.94g). Central star; seven pellet-in-circle around. R/ Rosette. Sinceramente è la prima volta che ho la possibilità di tenerne una in mano. Devo dire che è piacevole dal vivo. Non ho idea di come catalogarla, di quale tipo di tessera si tratti e di quale città. Anche di che funzione avesse. Non ho testi ed in rete non ho trovato molto. Ora però mi piacerebbe saperne di più e per questo che chiedo il vostro aiuto. @Oppiano@Vici94 @margheludo Mi perdonerete se non taggo tutti. Cosa ne pensate? Saluti Alberto
    2 punti
  9. Con il senno di poi (e forse per pareidolia) , pare in effetti di leggere qualcosa tipo V I da ore 9 del rovescio (anche se la forma non e' proprio quella di un quadrante😁). Ciao. Stilicho
    2 punti
  10. Mi sentirei più preoccupato se il progetto di una casa fosse firmato da un Perito numismatico....😎 M.
    2 punti
  11. Le informazioni vanno cercate PRIMA di acquistare. E ci vuole tempo per acquisirle. Creati un tuo database fotografico, ben ordinato che ti permetta di studiare le tipologie. Segui il mercato, solo così ti renderai davvero conto di cosa è davvero raro.
    2 punti
  12. Si parla con troppa facilità della patina e della sua (ri)formazione, senza tenere minimamente conto di quanto lo storico della moneta, come ad esempio trattamenti impropri subiti (in questo caso sarebbe meglio parlare di “sevizie numismatiche”) influiscano (e ne compromettano) la sua formazione; non solo allungandone esponenzialmente la formazione, ma anche la sua omogeneità e gradevolezza. Il rame poi è ancora più delicato e suscettibile come metallo, infatti questo esemplare presenta anche vistose incrostazioni di cancro al rovescio che deve essere minuziosamente rimosso con estrema precisione. È già tanto se ripatinerà (e quando…) ma affermare che la patina diventerà pure bella mi pare un azzardo che implichi più fortuna del solito, come fare il passo più lungo della gamba, specie su un esemplare che, mi si perdoni per la sincerità ma credo di non disilludere nessuno, è messo “maluccio”, con un ritratto che è al limite per quanto riguarda il conservare la sua espressività. Carlo, chiedi in merito alla sua rarità… ma come giustamente tu stesso osservi: La teoria è una cosa; la pratica un’altra. Attento che tra le decimali del regno, e queste preunitarie, lo scarto tecnico è importante, e richiede studio e conoscenza del mercato. Detto in parole più povere, rischi di spendere più soldi che invece potresti investire in maniera più produttiva, come ad esempio più libri, cataloghi di collezioni storiche, o esemplari “meno rari” ma messi meglio qualitativamente. Insomma, non buttarti a capofitto negli acquisti: studia, osserva, confronta, cerca, ricerca e ricerca ancora, metabolizza quello che impari, e poi vedrai come la tua visione sarà più ampia, più chiara, e sopratutto più preparata davanti alle descrizioni dei venditori e alle rarità dei cataloghi
    2 punti
  13. Personalmente la libererei dalla plastica,le monete vanno toccate nude, inoltre non si tratta di una moneta rara o in altissima conservazione (che io libererei comunque) quindi la perizia in bustina non le dona né valore né appeal... Comunque ribadisco che non vedo bulinature nei campi ma bisognerebbe averla in mano...
    2 punti
  14. Tutti i nuovi macchinari furono inviati da Philadelphia nel dicembre 1845, e installati nella primavera successiva, ma sebbene la nuova struttura fosse ancora incompleta quello che più ritardava la ripresa della produzione era la mancanza di mattoni per la fornace, che arrivarono l'11 maggio 1846. Fu nominato un nuovo coniatore (il precedente era morto) che entrò in carica in agosto, e finalmente nell'ottobre 1846 le coniazioni poterono riprendere, utilizzando l'oro depositato poco prima dell'incendio. Quell'anno furono coniate 4.808 quarter eagles e 12.995 half eagles Qualche anno dopo, il 7 dicembre 1854, un nuovo incendio scoppiò sul tetto della Zecca, ma stavolta venne prontamente contenuto, e non si ebbero conseguenze. Questo diede però l'occasione al sovrintendente Cladwell per richiedere al Direttore della Zecca un nuovo tetto in metallo, resistente al fuoco Ancora una foto dell'edificio della Zecca di Charlotte, questa non è datata ma, a occhio, direi che non siamo molto lontani da quella del post precedente petronius
    2 punti
  15. Il gioco non vale la candela. Avuto riguardo al valore, la spedizione potrebbe anche passare inosservata. Ma se cosi' non fosse, le potenziali rogne che potrebbe generare quella inconsapevole monetina "regalo"....supererebbero di gran lunga la soddisfazione di averla vinta. M.
    1 punto
  16. Ho spostato la discussione nella sezione Questioni legali.
    1 punto
  17. Qui il venditore era insicuro.... ed ha aggiunto un Quasi
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  18. Hallo Ajax,I found a similar tetrobol of Philip5 of makedonia.you can try to compare head of menad/galley
    1 punto
  19. Salve Paxcaesar,condividono la stessa frattura del punzone nella G ad ulteriore conferma della tua ipotesi
    1 punto
  20. Meraviglia! Grazie mille @Raff82!!
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  21. Come sempre rimarrà anche questa un’altra giornata memorabile nel panorama numismatico nazionale, con il piacere di incontrare nuovamente di persona tantissimi appassionati e professionisti del settore. Imperdibile evento, ho già chiesto il giorno libero per essere anche questa volta uno dei fortunati partecipanti. Tante iniziative che coinvolgono anche i partecipanti, e soprattutto i giovani, che dovranno portare avanti la numismatica proiettandola verso il futuro e le nuove sfide del digitale e dell’intelligenza artificiale.
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  22. E’ attualmente in asta un interessante bronzetto punico attribuito come produzione alla città/necropoli di Baria (nome romano della colonia in quanto non si conosce il nome fenicio della città) vicino Villaricos in Spagna. La produzione di Baria è inserita tra le coniazioni di Cartagine ancora in maniera dubitativa in quanto seppur alcuni studi la considerano un insediamento della città metropolitana alla quale è rimasta sempre legata, altri non escludono la presenza fin dal VII secolo la presenza di un emporio fenicio alla stessa stregua di Gadir, Malaca, Ebusus o altri insediamenti del Sud della Spagna e quindi non dipendente gerarchicamente direttamente dall’oligarchia cartaginese. E’ da rimarcare che peraltro fu uno degli ultimi baluardi difensivi dei Cartaginesi verso la campagna di riconquista romana. Le monete di Baria sono esclusivamente bronzee quindi destinate ad una circolazione interna e quindi limitata territorialmente e pertanto non utilizzata per il pagamento di eserciti o mercenari. La cronologia di queste monete, molto singolari e anomale rispetto alle altre ispano cartaginesi, è molto difficile da stabilire, i ritrovamenti sono limitati alla zona di Baria e il modello metrologico mal si inserisce nel contesto di altri bronzi del periodo barcide. Oltre ai bronzi di grande peso di conio grezzo e irregolare (catalogate ipoteticamente come unità e mezze unità) che hanno la caratteristica, rispetto alle altre monete ispano cartaginesi di aver modulo più stretto ma più spesso, esistono diversi piccoli bronzetti originali e fino allora sconosciuti che sono stati rinvenuti durante gli scavi di fine ‘800 dall’archeologo Luis Siret e che sono stati poi donati al Museo archeologico di Madrid. Tra i bronzetti rinvenuti da Siret, che potrebbero essere catalogati come quarto e/o quinto di unità, è inclusa la moneta suddetta (e per questo motivo viene attribuita di produzione cittadina) che ha comunque la particolarità di avere una fattura meno grezza e più vicina come stile alle monete barcidi. Al dritto la consueta immagine di Core e al rovescio l’altrettanto consueta palma. Il diametro medio è di circa 17,5 e il peso medio di circa 2,50 gr , un rif: SNG Espana V1/P2 n.251-254. Di seguito una tabella con alcuni dei piccoli bronzi a cui ci si riferisce.
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  23. No no.. basta che non sia bourbon.
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  24. Buondì mercatino e ciotola sa 50 centesimi.. mi mancava
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  25. Hello @Ajax! Grazie mille per l'aiuto e per il tempo che hai dedicato alla mia domanda!
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  26. Ciao,secondo me potrebbe essere un imitazione di un doppio sesterzio o un antoniniano (se con Nettuno) di Postumo. Ho visto che ne hanno prodotti tanti.
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  27. @ART, come pure la famosa Slivovitz distillato di prugne. Molto richiesta quella prodotta dai coltivatori di confine.
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  28. Ma non sottovalutate il whisky sloveno 😀
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  29. Buongiorno,è un Ae3 Gloria Romanorvm.Dovrebbe essere Valentiniano I ma non sono sicuro al 100%. https://www.acsearch.info/search.html?id=13231151
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  30. Salve,forse una imitativa di Valens?
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  31. Salve dall'iconografia sembra costanzo 2 che trascina fuori per i capelli un barbaro dalla capanna.purtroppo non riesco a decifrare la legenda
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  32. Buongiorno Raffaele @Raff82, è proprio che ogni moneta è diversa che mi manda in pappa! E quindi ho bisogno di districarmi. Grazie per il suggerimento del Magliocca, appena possibile lo acquisto. E aggiungo: mi rendo conto delle differenze tra quanto leggo da voi esperti sul forum rispetto a quanto ricontro sulla standardizzazione del Gigante che mi induce ad approfondire su un manuale specializzato, perché il poco che ho capito è che la zecca di Napoli tutto ha coniato tranne che monete standard.. 😁
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  33. Servirebbe anche una foto del retro inoltre il francobollo va fotografato con sfondo neutro
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  34. Ciao,guardando bene potrebbe essere anche Caracalla o Elagabalo.. la moneta è abbastanza consumata per capire.Ti metto una lista per provare a identificarla. https://www.acsearch.info/search.html?term=Turreted+edessa+mesopotamia&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
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  35. Salve. Vedo solo ora questo rebus e la “reina” a me nota, oltre alla forma antica o poetica di “regina”, è un composto organico derivato dell’antrachinone, presente nelle foglie di rabarbaro, di senna e anche in alcuni licheni: Si presenta in cristalli aghiformi gialli, insolubili in acqua e poco solubili nei solventi organici. Apprendo dal rebus e dalla Treccani che reina sopravvive, spec. in Toscana, come nome del pesce detto comunem. carpa. Grazie rebus! apollonia
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  36. Buon gustaio. W le Highlands scozzesi 😁
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  37. Buonasera a tutti, cercavo degli avvenimenti del 1804, ma stando al web a Napoli, Palermo e tutta la penisola non fu un anno significativo. Mentre invece in Francia si ponevano le basi per quella che poi sarà l'ascesa di Napoleone che interesserà molto da vicino il popolo delle Due Sicilie dei Borboni e di tutta la penisola negli anni a venire. Sempre dal Web. Il Primo Impero fu instaurato in Francia da Napoleone Bonaparte per sostituire il Consolato. Ebbe inizio il 18 maggio 1804, quando un senatoconsulto proclamò Bonaparte Imperatore dei Francesi e terminò nell'aprile 1814 con l'abdicazione di Napoleone e l'esilio sull'isola d'Elba. Voglio ricordare il 1804 con il mio Tornese di Ferdinando IV. Se vi fa piacere sarei felice se integraste la discussione, magari con qualche fattarello partenopeo o siculo. Saluti Alberto
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  38. Buonasera, In my opinion: Sesino , Ranuccio II Farnese ( 1646 - 1694) , Ducato di Parma & Piacenza ref.nr: MIR 1046 / CNI 100 - 116 Saluti , Ajax
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  39. Bellissima questa discussione, scoperta adesso! Con calma mi ascolterò tutti i brani proposti, mi porteranno indietro nel tempo a quando, nel lontano '97, tra le molte cose che ho intrapreso e non monetizzato, studiavo musica elettronica alla Civica Scuola di Musica di Milano. Bei tempi passati a smanettare con computer e mixer... 🥰
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  40. Io, al tempo, comprai gli album della Mara predisposti per tenere blister e cartincini e mantenere così la cronologia delle emissioni. Le prime commemorative, però, erano in oblò per cui, messe da parte le confezioni, le monete le tengo nelle tasche di plastica dell'album così queste le posso estrarre , toccare e "annusare"... Ecco quelle libere:
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  41. Buonasera a tutti, nuovo arrivato in Collezione Litra68. Rimpatriato dalla Germania, la Scuderia si espande. Intanto la descrizione della Casa D'Aste. Italy, Aquila. Ferdinando I d'Aragona (1458-1494). Æ Cavallo (19mm, 1.77g, 12h). Crowned head r. R/ Horse stepping r.; eagle before. MIR 88; Biaggi 120. Dal vivo si presenta integro, di piacevole lettura con qualche piccolo difetto ma che non ne compromette l'apprezzamento. Aspetto vostre gradite considerazioni. Saluti Alberto
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  42. 25 articoli 13 briciole 250 pagine circa Un mix di contenuti, periodi storici, zecche varie tra autori giovani e più esperti con gli autori, che se vorranno, potranno raccontarci a Milano Numismatica il loro articolo.
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  43. Pubblico altra banconota presa a Veronafil. Stavolta ho preso una 100 lire Barbetti azzurrina, è molto malmessa ma si tratta di una “Decreto”, dunque assai rara. L’ho trovata a così poco che non potevo in ogni caso non metterla in collezione. Effettivamente nonostante la conservazione, sta proprio bene insieme alla sua sorella maggiore “Fascio”. Come si sul dire “Chi si accontenta gode 😃”. Appena ho luce favorevole faccio foto più dettagliate
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  44. Ma possiamo mettere anche due faccine come nel Pro Fausto del 1791…
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  45. E sempre dal Lanfranco, il tipo 181 di @Scudo1901:
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  46. Ci mette la faccia e un bel naso: https://www.museotorino.it/view/s/70ccc23469f448f99ea48e462ed08c24 Un sovrano considerato debole, talora fatuo, ma che tentò una modernizzazione tecnica e scientifica del regno. Vittorio Amedeo III salì al trono nel 1773 dopo che il padre lo aveva tenuto lontano dagli uffici pubblici, lasciando che si dedicasse alla vita di corte. Insofferente del clima di chiusura dei costumi e di pensiero del regno paterno, licenziò gli ottimi ministri che avevano assistito Carlo Emanuele III, tra i quali Giovanni Battista Lorenzo Bogino, e nominò i suoi favoriti, non altrettanto capaci. Abbandonò larga parte degli interventi di riforma dei suoi predecessori, concentrandosi, però, sull' esercito e sulla cultura scientifica. La sua corte fu l’esatto contrario di quella cupa e modesta del padre. Allo scoppio della Rivoluzione francese, offrì ospitalità a esponenti dell'emigrazione legittimista e ritirò l'ambasciatore sabaudo a Parigi. Il timore che la "peste francese" dilagasse negli Stati sabaudi si dimostrò fondato. Del 1792 è l'annessione alla Francia di Nizza e della Savoia, inevitabile nonostante l’aiuto austriaco. Ne seguì una serie di tracolli, attribuiti all’incapacità dei comandanti, su cui il re non s’impose, sino alla pace di Parigi nel 1796 che sancì l'egemonia francese sul regno sabaudo e aprì i confini del Piemonte alle guarnigioni d’Oltralpe. Vittorio Amedeo III morì pochi mesi dopo.
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  47. Purtroppo è abbastanza comune in numismatica trovare testi che riportano informazioni senza indicare la fonte di provenienza. Tempo fa uno 'studioso', riguardo un dubbio espresso riguardo le informazioni riportate, quando gli ho fatto notare che non si capiva la fonte da cui aveva estratto queste informazioni, mi ha risposto: "C'è la bibliografia!" Ovviamente, così se metti 10 testi in bibliografia devo leggere migliaia di pagine per sapere dove sta quell'informazione (ammesso e non concesso che non se la sia inventata). La numismatica ha troppi studi con informazioni di dubbia provenienza, teorie che non vengono presentate come tali ma per verità assodate, interpretazioni fantasiose...
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  48. Con me casca male ☺️ faro’ un solo esempio perche’ - purtroppo - recentemente scomparso, evitando riferimenti a contemporanei per non far torto a nessuno. Una persona di eccezionale cultura e sapere numismatico: Giulio Bernardi - numismatico professionista con studio a Trieste. La sua biblioteca e’ superiore a quella di ‘qualunque’ università italiana - senza tema di confronti. Bernardi non solo leggeva correntemente l’arabo ma ha promosso, collaborato ed edito una delle opere di maggior riferimento nel settore: A Corpus of Fatimid Coins di Nicol, opera pluripremiata e referenza per la monetazione Fatimide. se lei l’avesse conosciuto avrebbe rivisto le sue opinioni riguardo ila categoria dei commercianti espresse con inutile superficialità . Per il passato ricordero’ solo un paio di nomi di giganti - per dare un’idea delka rilevanza dei contributi - i cui testi sono consultati ancora oggi: Arturo Sambon ( e in effetti tutta la dinastia numismatica Sambon ) ed Herbert Cahn (PhD). Vorrei infine ricordare che se molte opere di numismatica ‘erudita’ possono vedere la luce oggi e’ proprio grazie al sostegno organizzativo e finanziario di illuminati mercanti che collaborano regolarmente con progetti del calibro della Sylloge, collane scientifiche, monografie di zecche importanti; sostegni a riviste scientifiche , Pubblicazioni scientifiche di primari musei etc. il fine ultimo deve essere sempre il progresso della conoscenza - evitando di discriminare o ergere stupide barriere su chi abbia o meno titolo a contribuirvi ..
    1 punto
  49. @Rex Neap tu cosa ne pensi? Non posso fare a meno di ricordare un tuo articolo dedicato a questa tipologia di Filippo III apparso sulla rivista digitale OMNI n° 10 del luglio di quest'anno. Forse la sua lettura gioverebbe. Non vorrei però che si andasse fuori tema: vorrei rammentare che avevo iniziato la discussione sul tarì con le cornucopie, non sulle tre cinquine. Una piccola divagazione ci può stare, stiamo pur sempre ragionando su delle sigle pertinenti, però preferirei fosse rapida e che poi si ritornasse a parlare della moneta inizialmente in oggetto.
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  50. Grazie @morellino per il commento: sinceramente, seguendo le sigle, questo tipo di tre cinquine è posteriore rispetto a quello con scettro. Comunque, anche per le tre cinquine con croce al rovescio le sigle sono FC/C (Pannuti-Riccio, p. 143, n° 21), non G. A questo punto servirebbero delle immagini per capire a cosa si riferisce di preciso @Fabrizio Proietti: discutere così, senza un fondamento o punto di riferimento, non credo sia molto costruttivo, anche perché si potrebbe dire tutto e niente...vediamo se riusciamo ad argomentare un po'.
    1 punto
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