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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/23/25 in tutte le aree
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L'ho trovata! 100 franchi del 1955 del Protettorato della Saar😁3 punti
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Io ne ho una, fatta da un perito NIP. Alcuni anni fa avevo acquistato da un professionista straniero (spagnolo per l'esattezza) un 12 tarì 1810, che si è poi rivelato un falso. Così l'ho fatto periziare come falso dal mio NIP di fiducia e ho mandato le fotografie della perizia di falsità al venditore. Non ci sono stati problemi in quanto il venditore, serissimo, mi ha restituito tutti i soldi spesi (inclusa la spedizione) e non ha neppure rivoluto indietro la moneta, che così mi è rimasta come "curiosità" chiusa nella sua bella perizia di falsità. E', paradossalmente, l'unica moneta di tutta la mia collezione ad essere chiusa in una perizia, anche se per i motivi opposti rispetto a quelli che ci si aspetterebbe di consueto2 punti
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“Col nuovo Regolamento sulle attività certificatorie dei soci, l’associazione qualifica tutti i suoi aderenti come ‘Periti NIP’ e li autorizza a svolgere l’attività peritale dopo averne valutato capacità, formazione e competenza. Viene quindi superata la necessità di essere iscritti all’albo della CCIAA, poiché questo non garantisce più una sicura valutazione e selezione dei professionisti”. La NIP è un’associazione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo economico. Quale legame c’è fra i regolamenti che vi siete dati e questo importante riconoscimento statale? “Con questa e altre azioni, la NIP adempie a pieno a quelle che sono gli obblighi previsti dal MISE: in particolare, deve attenersi a stringenti norme a tutela dell’utenza al fine di garantire la trasparenza, la competenza e la qualità del professionista (secondo quanto disciplinato dalla legge n.4/2013). La NIP funge da organo di controllo per i propri associati affinché seguano con rigore le basilari norme per effettuare certificazioni chiare e il più possibile uniformi. E in tal senso, sempre per restare in linea con i parametri richiesti dal MISE, ha attivato dei corsi di aggiornamento per i soci al fine di migliorare le competenze di ciascun professionista”. Si è spesso discusso anche dei periti “universali”, che con la stessa disinvoltura certificano monete greche e decimali, medaglie e banconote. In questo ambito, la NIP ha preso qualche decisione? “In questo quadro di normalizzazione della figura del professionista, oltre alla creazione dei periti NIP si inserisce l’alta specializzazione denominata RENNPE, ossia Registro nazionale di periti ed esperti NIP’ per le certificazioni numismatiche, riconosciuto e approvato anche dallo stesso MISE. Si è spesso discusso anche dei periti “universali”, che con la stessa disinvoltura certificano monete greche e decimali, medaglie e banconote. In questo ambito, la NIP ha preso qualche decisione? “In questo quadro di normalizzazione della figura del professionista, oltre alla creazione dei periti NIP si inserisce l’alta specializzazione denominata RENNPE, ossia Registro nazionale di periti ed esperti NIP’ per le certificazioni numismatiche, riconosciuto e approvato dal MISE Questo Registro nazionale prevede una serie di campi di specializzazione che vanno dalla monetazione greco-romana, medievale, rinascimentale, fino alla contemporanea (e tanto altro) e un perito NIP può fare richiesta di iscrizione (per un massimo di tre settori), solo dopo almeno cinque anni di associazione alla NIP ed essere stato riconosciuto da almeno altri tre soci di notoria fama come professionista in grado di ricoprire il ruolo a cui ci si candida (qualora ve ne fosse bisogno l’associazione ha facoltà di richiedere il superamento di un test di ammissione coadiuvato da una Commissione di controllo e garanzia)”. Da un punto di vista pratico, cosa differenzia i professionisti RENNPE dagli altri? “Ogni perito RENNPE è abilitato a certificare solo monete nei suoi campi di specializzazione. Con questo tipo di perizia si ha la certezza che l’esemplare numismatico riceva la certificazione dai o dal migliore specialista in quella monetazione che non opera solo a suo nome ma a nome di tutta la NIP. Le perizie, infatti, vengono redatte su apposite schede, esclusivamente fornite dalla NIP con ologramma di garanzia prestampato, sulle quali è apposta la descrizione della moneta, del suo stato di conservazione, di eventuali difetti visibili o occulti, della bibliografia, della fotografia, della dichiarazione di autenticità e, nel caso di vendita dell’esemplare da parte del Perito, di dichiarazione di lecita provenienza. Tra tutti gli aderenti al registro RENNPE è attivo un continuo interscambio telematico di informazioni e consigli per il riconoscimento di monete false o contraffatte presenti sul mercato e le certificazioni seguono uno standard uniformato per tutti. “Un professionista NIP qualificato come perito RENNPE può emettere certificazioni solo nei settori in cui è riconosciuto come specialista” Infine nella gestione del RENNPE è stata introdotta una Commissione di controllo e garanzia. Organo preposto a vigilare sul corretto utilizzo di tutto il materiale necessario alle certificazioni RENNPE, al controllo della qualità dei certificati emessi dagli iscritti e, cosa non di poco conto, a valutare le istanze di soggetti privati, presentate tramite lo Sportello del cittadino, in merito a certificazioni e perizie RENNPE (come previsto dal MISE ai sensi del comma 4 dell’articolo 2 della Legge 4/2013).2 punti
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In una causa civile il Giudice nomina un consulente tecnico d'ufficio (detto CTU; chiamato perito nel processo penale) e nel quesito cui il Ctu deve rispondere può essere chiesto di determinare il probabile incremento di valore dovuto al tempo trascorso. Conosco casi storici soprattutto con riferimento a quadri falsi.2 punti
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Salve,è un quattrino di Gubbio di Innocenzo XII con San Pietro. Anno VIII https://it.numista.com/catalogue/pieces148019.html2 punti
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Buongiorno, Propongo oggi una gazzetta di Candia con molteplici contromarche esitata ieri in asta Numisfitz. La casa d'aste la descrive come segue: "ITALY. Venice-Crete. Gazzetta for Crete - Candia (=2 Soldi) (ND 1653-69), with three countermarks. Copper." Di contromarche io ne vedrei potenzialmente cinque (non tre come in descrizione), più o meno facilmente identificabili: D/: CCO o CGO senza ghirlanda a ore 5 D/: GB in cerchio di perline/ghirlanda al centro, sotto la testa del leone nimbato R/: ZD senza ghirlanda a ore 5 R/: Piccolo cerchio di perline sovrapposto alla parte superiore della Z di ZD, che probabilmente ospitava una lettera (S, M, B, stando a Lazari) prima di vedervi sovrapporre la più evidente VI. R/: Cerchio di perline più ampio con all'interno le ben evidenti lettere VI (e si possono anche intravedere le tracce di una C) di VICE.o, la D.n (che appare quasi come una B verticale) di VEND.n allineata alle precedenti ma una una riga sotto, e più in basso, centrata, una rosellina, che si è soliti vedere in esempi più chiari di questa contromarca. Cito ad esempio il post di @Doge92 nella seguente discussione: La descrizione del retro da parte della casa d'aste riferisce anche le iniziali del Massaro (FR), ma si tratta probabilmente di un automatismo, dato che non mi pare si possa evincere con certezza dall'immagine. Stando al prospetto proposto dal Lazari: La combinazione delle incusioni più evidenti ZD/CGO attribuirebbe la moneta ai Massari NC e MAS. Il Lazari non indica combinazioni dove la scritta VICE.o = VEND.n = * sia al R/, come nell'esemplare in questione, pertanto si può desumere che questo approccio non fosse sempre stato osservato. Considerando pertanto D/ e R/ intercambiabili, la combinazione di VICE.o = VEND.n = * e ZD con CGO farebbe attribuire la moneta al Massaro NC. La combinazione delle incusioni GB in cerchio di perline al D/ e S fra perline (dove adesso c'è VI) al R/ indicherebbe il Massaro FR, mentre all'inverso la farebbe attribuire ai Massari NC, MAS e PM. Sicuramente è un esemplare che dà valore al cauto approccio di Gamberini nello specificare che "Tutte le suddette contromarche sono spesso variamente accoppiate sui D- e R- delle seguenti monete", piuttosto che al prospetto con combinazioni più strutturate proposto molto tempo prima dal Lazari. Soprattutto in assenza di molti dettagli su chi fossero queste autorità (eccetto quelle più palesi, come Vincenzo Vendramin e Polo Nani), ma anche considerando che molte combinazioni si ripetono in corrispondenza di Massari diversi, è piuttosto difficile e forse azzardato voler stabilire connessioni tra Massari e Magistrati o altre autorità che apponessero la propria contromarca. Se non altro, questo conferma che, come già ricordava @417sonia qualche post fa, le monete veneziane viaggiavano molto e continuarono a viaggiare a lungo anche dopo la perdita dell'isola, passando di mano in mano e di autorità in autorità molto velocemente. Saluti, Marco2 punti
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Sì sì. È lui Confermo quanto detto da @gpittini. Ci sono stato due annetti per trovarne uno in ottime condizioni ad un prezzo giusto.2 punti
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Tutto da mercatino 20/50 cent per pezzo, come già scritto in questa discussione: Avevo scritto pure un consiglio su come venderle.2 punti
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Grazie ad un amico numismatico catalano sono riuscito a classificare la moneta . È stata coniata a Lleida 1590/1630, sul diritto CIVITAS, il rovescio nella foto è al contrario, ruotato mostra un ramo o fiore, legenda ILERDE, pezzo comune. Fine della caccia.2 punti
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Ciao, oggi condivido un denario di Giulia Mesa con al rovescio la personificazione della Pudicizia (moneta comune, RIC 268) del quale sto' redigendo scheda tecnica e storica. Rappresentava in sostanza la castità e la fedeltà coniugale di tutte le donne ed in particolare di quelle patrizie (di alto rango). Giulia Mesa (di origine siriana, nacque ad Emesa) fu una donna molto influente e decisiva nella vita sia politica che familiare durante i regni dei nipoti Eliogabalo prima ed Alessandro Severo poi, figli rispettivamente di Giulia Soemia e Giulia Mamea (che erano entrambe figlie di Giulia Mesa). Molte decisioni politiche furono prese direttamente da lei, e sempre a lei è attribuita la eliminazione dell'imperatore Macrino a favore del giovane Eliogabalo. Fu una delle poche donne imperiali ad esercitare il potere da dietro le quinte fino alla sua morte durante il regno di Alessandro Severo. La moneta da esame diretto sembra coniata (spero ai tempi di nonna Mesa ?) e presenta evidenti segni di circolazione percui ha svolto in parte il suo compito, cosa per me sempre molto importante. Meglio il dritto che il rovescio che sembra essere interessato da un salto di conio in alcune lettere della legenda e forse anche da conio stanco. Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 19 G 2,86 RIC 2681 punto
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Buongiorno Amici Filatelici, ho letto che negli anni in cui furono introdotti i primi francobolli, San Marino adottò i francobolli pontifici, sardi e Regno d'Italia poi. Per la posta interna della Repubblica funzionava invece un servizio postiglione che riscuoteva direttamente la tassa ( in prevalenza dal destinatario ), senza quindi l'uso di francobolli o di segni postali sulla lettera. Dal 1852 al 1859 sono noti anche pochissimi casi di lettere partite da San Marino affrancate con tali francobolli, le poche lettere transitavano a Rimini dove l'affrancatura veniva annullata con i bolli in dotazione a questa città. Oggi condivido con voi un esemplare dentellato tra i 5 primi valori emessi nel 1877. Si tratta di un'affrancatura da 10 centesimi, senza annullo, colore "oltremare", come da catalogo Sassone 3 . Stemma della Repubblica : tre torri poste sul Monte Titano. Note e difetti : il colore dal vivo è leggermente più scuro e c'è un dentino più corto sottostante e corrispondente alla lettera E di "Postale". Grazie per l'attenzione. SEGUIRA' PROSSIMO STATO ...1 punto
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Ricevuta l'ultima pubblicazione della Rivista Italiana di Numismatica, volume CXXVI del 2025 Nel link la possibilità di scaricare gli abstracts: https://www.socnumit.org/indici-e-archivio-storico-della-rivista-italiana-di-numismatica/#2025 Volume CXXVI (2025) Materiali J. Marcer, Presenze monetali di età preromana nel Veneto settentrionale: materiali e problemi. M. Asolati, S. Alagab Abdullah, Mezza libbra d’oro: un medaglione da 36 solidi di Leone I (457-474 d.C.) dalla Cirenaica. Saggi Critici A. Gennari, Gli Æ3/4 a nome di Valentiniano III del terzo periodo (440-455 d.C.). Considerazioni circa il presunto coinvolgimento della zecca di Roma per le monete RIC X 2140-2164, e sulla datazione di alcune monete del periodo proto-vandalo. F. Scatolini, Un interessante 20 nummi con legenda “XЄPCWNOC” e considerazioni sulla produzione monetaria per Cherson (secc. VI-VII d.C.). L. Oddone, D. Ferro, W. Ferro, M. Manfredi, Il denaro rinforzato degli Aleramici del Vasto, Marchesi di Savona (Mar Sagona): datazione, zecca di emissione, circolazione e varianti epigrafiche. S. Perfetto, Un grosso a nome di Federico II: l’ultima sortita sveva in moneta? M.A.M. Nassar, La zecca medievale di Chiusi (secc. XIII-XIV). Aggiornamenti storico-numismatici ed uno studio sui conî. A. Toffanin, Una proposta teorico-metodologica per la definizione di una cronologia delle emissioni di moneta argentea nella Signoria e nel Ducato di Milano (1330-1535). A. Zaffaroni, Dal marco di Troyes al marco di Piemonte. La questione ponderale della monetazione sabauda pre-decimale (XII sec. – 1816). Note M.E. Gatto, Il tesoretto di antoniniani di Cassano Magnago (VA), 1926. Discussioni, Recensioni e Segnalazioni T.M. Lucchelli, Vita di un santuario attraverso le monete: i rinvenimenti numismatici da Pietrabbondante [S. Boccardi, Pietrabbondante. I rinvenimenti numismatici dalle campagne di scavo 1959-2019, Roma 2023]. M. Asolati, Gettoni e tessere in età antica e post antica: una riscoperta d’interesse [A. Crisà (a cura di), Tokens, Value and Identity. Exploring monetiform objects in antiquity and the Middle Ages, Bruxelles 2021]. G. Gorini: B. Callegher, Following the Coins from the Excavations at Khirbet Qumran (1951-1956) and Aïn Feshkha (1956-1958), Göttingen 2024. Necrologi R. G., Guido Crapanzano (1938-2023)1 punto
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Non avevo letto la discussione di @bizerba62 e la trovo, al solito, interessante ed istruttiva. Ho 2 considerazioni da fare: 1) ritengo che il perito sia tale solo quando svolge una attività "peritale" ovvero quando incaricato di "perizia" dalla magistratura (e pertanto deve essere riconosciuto tale dal Tribunale). Quando un professionista attesta che una moneta è autentica (o presenta una determinata conservazione, ecc.), propria o altrui, in ambito commerciale, non svolge un'attività che possa essere definita peritale. La stessa cosa riguarda alcune figure professionali che quando svolgono determinate funzioni in contesti definiti possono essere qualificate come "Pubblico Ufficiale" o "Incaricato di Pubblico Servizio" senza che professione e funzione si identifichino. 2) è pia illusione, anzi presunzione e scarsa conoscenza metodologica e logica (pensiero induttivo o, ancora meglio, pensiero abduttivo), ritenere "certe" le conclusioni di un expertise (scusate se preferisco questo termine), quando invece sono solo probabili. Dunque le conclusioni di qualsiasi Perizia (o tale presunta) aumentano solo il grado di probabilità che, nel caso di cui trattiamo, una moneta sia autentica. E ciò può essere utile per il neofita (in quanto riduce di molto il suo grado di incertezza) ma poco per l'esperto (in quanto esso viene poco modificato). Infine alcune mie convinzioni ridotte in pillole: "è importante sia acquistare da professionisti che offrano delle serie garanzie, sia acquisire le giuste conoscenze per essere autosufficienti"; "si impara di più in un sol giorno acquisendo l’esperienza di cui gli altri ti fanno partecipe con generosità, che in un mese di studio da soli."; "Mentre possiamo avere la certezza assoluta che una moneta sia falsa (per esempio essendo presenti durante la sua fabbricazione), non potremmo mai avere la totale sicurezza che un determinato esemplare sia autentico: in fin dei conti, per quanto attenti possiamo essere, può sempre succedere di essere ingannati da qualcuno più furbo di noi."1 punto
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Neanche tra dieci anni ci arrivavo! Ma Numista secondo me è come ChatGPT che si inventa le cose! 😁Ma cos'è? Un bordo gratinato alla parmigiana?!? Forse intendevano "bROdo" 🤣1 punto
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Ciao, nemmeno io ne ho tantissime ed anche i miei acquisti sono dettati come te da quello che la moneta mi comunica nel suo complesso 🙂. Su questo io sono avvantaggiato perché il grado di conservazione mi interessa poco🙂. Mi piacciono le monete che hanno svolto la loro funzione ed essendo tutte vissute nelle mie schede i gradi classici di conservazione non li uso. Un pochino di esperienza la sto acquisendo e mi piace solo descrivere le condizioni della stessa ( esempio usura, condizioni del metallo, centratura....). Un bel ritratto di un'Augusta eseguito da un bravo maestro incisore rimane tale anche se la capigliatura risulta in una moneta più consunta che in un'altra che ha circolato di meno. Sono monete classiche che hanno sulle spalle migliaia di anni. Questo ovviamente per me, senza assolutamente nulla togliere a chi colleziona monete in alta conservazione sia ben chiaro. ANTONIO1 punto
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... è un nuovo inizio Sembrava proprio che la gloriosa Zecca di Charlotte fosse avviata a una mesta demolizione, ma per fortuna non tutti erano d'accordo. Tra i più contrari c'era una donna, Mary Myers Dwelle, che aveva sempre desiderato che Charlotte avesse un museo d'arte, e la storica Zecca sembrava l'ideale. Lei e altri tennero discorsi in città per stimolare proteste e azioni concrete, ma i loro progetti di conservazione furono respinti. Tentarono allora un'altra strada. La Dwelle, riunito un comitato composto da dodici suoi amici, mentre gli operai finivano di rimuovere tetto, finestre e porte, si offerse di acquistare mattoni, pietre e altri pezzi: l'obiettivo era quello di ricostruire la Zecca, con i materiali originali, in un altro luogo. L'impresa incaricata della demolizione chiese 1500 dollari per tutti i mattoni e le pietre, a patto che gli acquirenti si occupassero anche del loro trasporto nel nuovo sito scelto. Non erano moltissimi soldi, ma nemmeno pochi, considerando che si era nel pieno della Grande Depressione, e nonostante numerose offerte (nella maggior parte dei casi 5 o 10 dollari) la cifra non fu raggiunta. Fu fatta una controfferta, con i soldi che si era riusciti a raccogliere, 950 dollari... e venne accettata L'architetto Martin E. Boyer offrì i suoi servizi per il restauro dell'edificio su un terreno di tre acri donato da un filantropo. Boyer contrassegnò ogni pietra durante lo smantellamento dell'edificio e ne supervisionò attentamente la ricostruzione. Grazie anche alla concessione di fondi federali per la ricostruzione della zecca come museo, i lavori furono ultimati nel 1936, e finalmente il North Carolina ebbe il suo primo museo d'arte In questa foto di quell'anno, vediamo Mary Myers Dwelle (seduta, con gli occhiali) e tre sue amiche facenti parte del comitato per la salvaguardia della Zecca. E non poteva mancare l'historical marker che segnala come la Zecca sorgesse a pochi piedi a sudovest, venne rasa al suolo nel 1933, e ricostruita come museo d'arte tre miglia a est. Così come non può mancare una foto di quello che oggi è l'ingresso posteriore del museo, ricostruito come appariva nel suo periodo di massimo splendore come filiale della Zecca degli Stati Uniti E per chi, trovandosi da quelle parti, volesse visitarlo: https://www-mintmuseum-org.translate.goog/plan-your-visit/mint-museum-randolph/? petronius1 punto
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Buonasera a tutti, ci troviamo a Napoli nel 1835 sono ormai 4 anni che il ritratto di Ferdinando II di Borbone ci sorride con un luccichio dalle argentee Piastre da 120 Grana o 12Carlini come più ci aggrada chiamarle. È una fresca Serata dove dopo il tramonto è piacevole passeggiare e salutare (con un inchino e togliere per un attimo il cappello) le Dame che passeggiano accompagnate. Le voci in piazza parlano del Colera, che ormai ha raggiunto la penisola ma che sembra ancora così lontano. Si parla del più e del meno, ma Raffaele ha un pensiero, non il solo ma quello che in quel momento è il più forte, quello che non lo lascia dormire la notte. L'amore per una Donna. Ottico di professione ma frequentatore dei salotti Partenopei e proprio in occasione di una visita una sera di Settembre del 1835 compone la canzone "Te vojo bene assaje". Nemmeno il tempo di scriverla che viene cantata alla presenza della Signora da un Tenore accompagnato da un coro, la serata andava sempre più riscaldano gli animi e alle due di notte all'ultima strofa ecco che si unisce un secondo coro, sono i popolani che da sotto le finestre intonano le strofe. Inutile dirvi che fu molto commovente per Raffaele una simile partecipazione. La canzone divenne da lì a poco proprietà di tutti i partenopei che la canticchiavano ad ogni angolo di strada. Riporto in aggiunta un contributo web della sempre più presente IA. "Te voglio bene assaje" è una celebre canzone napoletana, scritta da Raffaele Sacco nel 1835. La melodia è attribuita a Gaetano Donizetti, anche se alcuni fonti la attribuiscono a Filippo Campanella o Giuseppe Torrenti. La canzone divenne famosa dopo la sua esibizione alla festa di Piedigrotta nel 1839. Autore e contesto: • Raffaele Sacco, un ottico napoletano, scrisse il testo della canzone, ispirato da una relazione con una donna. • La canzone fu pubblicata nel volume "Cetra Partenopea" con il titolo "Intercalare improvvisato". • Viene considerata la prima canzone napoletana ad essere stata presentata alla festa di Piedigrotta, una celebrazione popolare. Melodia: • L'attribuzione della musica a Gaetano Donizetti è dibattuta, con alcune fonti che suggeriscono Filippo Campanella o Giuseppe Torrenti come possibili autori. • Donizetti si trovava a Napoli nel 1835, in concomitanza con la composizione della canzone, ma nel 1839 era già a Parigi, rendendo incerta la sua paternità. Successo e influenza: • "Te voglio bene assaje" ebbe un grande successo, vendendo più di 180.000 copie e ispirando numerose versioni. • La canzone divenne popolare tra la gente e fu cantata in vari contesti, dai salotti alle strade, e si diffuse rapidamente a Napoli. • Esiste anche una versione modificata della canzone, con un testo sacro, richiesta dal cardinale Riario Sforza. • La canzone è considerata un classico della canzone napoletana e ha ispirato diverse interpretazioni nel corso degli anni. "Te voglio bene assaje" è un esempio significativo della canzone napoletana dell'Ottocento, con una storia affascinante e un'attribuzione musicale ancora oggetto di discussione. Ho trovato citazioni anche in un bel libro digitalizzato disponibile in rete. "Luci e Ombre di Napoli" di Salvatore Di Giacomo. E altre info nel sito web del Prof. Angelo Martino. Saluti Alberto1 punto
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Intanto riconosco di non essere stato troppo chiaro a suo tempo: 5 milioni non è il numero dei biglietti, ma l'importo totale del loro valore nominale, quindi i biglietti sono ovviamente meno. Quanto a quel numero, presente solo sui tagli da 3 lire, non ho trovato riscontri, posso ipotizzare sia il numero di serie (ma perchè solo lì?), se così fosse, anche se basso, non aggiunge comunque valore economico... il mio è 121 petronius1 punto
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Buonasera @apollonia Anche oggi dipende: Se per leggere si intendono solo le pagine interne, 8 volte; se si intende leggere anche la prima e la quarta di copertina 10 volte.1 punto
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Non so cosa rispondere…. Io sono sia perito RENNPE che CTU del tribunale …. Di solito i periti del tribunale devono dimostrare una competenza accertata o per esame diretto o per titoli e pubblicazioni. .. I periti CCIAA lo diventano per richiesta semplice, e i danni si vedono Una solida conoscenza di quello che dice lei, credo che sia la base anche per chi affronti professionalmente la numismatica , visto che si rischia di persona e con il proprio capitale, e i falsari non hanno certo riguardi per i commercianti sprovveduti o meno preparati … Per entrare nella NIP servono anni di esercizio senza pecche , e se uno riesce a restare aperto già vuol dire che qualcosa ci capisce, sennò se lo erano già mangiato ….quindi dire chi sia più preparato tra un CTU non NIP, un NIP e un CTU anche NIP è un po’ un esercizio speculativo …. Qualche punto in più lo può dare l’appartenenza al RENNPE ….1 punto
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Non ricordo una discussione con questo argomento. Per cui proviamo ad iniziarla:1 punto
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Complimenti @Alan Sinclair, bellissimo francobollo.1 punto
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Anche io , di primo acchito, avevo pensato alla PAx o alla Fortuna, mentre cercavo ha scritto Flavivs e ho desistito credendo che avesse ragione lui1 punto
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Cari amici, nella speranza che abbiate passato una dolce Pasqua😊 , scrivo questo post per mettere in guardia i lettori affezionati delle monete di Venezia dalla subdola presenza e vendita in asta baia di monete contraffatte, spacciate per falsi d'epoca o peggio per monete normali. Il venditore è sempre lo stesso e la grande quantità dei rozzi tondelli fa presumere che sia egli stesso l'autore di tale falsificazione. Al confronto il Meneghetti era un genio. I tondelli (non le chiamo monete e capirete il perchè) presentano errori di vario genere, vengono stampati o coniati Dritti e Rovesci senza nessuna pretesa di qualità e vengono abbinati in maniera casuale in modo da creare confusione ed indurre in errore i meno esperti. Potete vedere con i vostri occhi che genere di opere d'arte è capace l'autore. La moneta sopra dovrebbe essere un bagattino anonimo con RCLA. Ma per evitare lavoro supplementare ecco che pur mantenendo lo stesso rovescio cambia il dritto.1 punto
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Ciao, io ho tre denari e sono alla ricerca di un suo antoniniano che prima o poi arriverà. Sondando sempre anche il terreno per un sesterzio. Diamo tempo al tempo 🙂. ANTONIO1 punto
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Ciao, ho ingrandito un pò le foto della figura sul rovescio e volevo chiederti se invece della dea Moneta non sia raffigurata la dea Fortuna. Le lettere che si intravedono e quello che sembra il timone potrebbero far più pensare a questa. Cosa ne pensi?🙂 Posto esemplare con la Fortuna per paragone. ANTONIO1 punto
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Ottima notizia. Sarebbe interessante capire come verrebbe calcolata una plusvalenza e se c'è qualche caso storico.1 punto
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Da giurista ti posso dire che in caso di moneta falsa puoi chiedere al giudice non solo la restituzione del prezzo pagato, ma anche il risarcimento del danno. Quindi anche il rimborso del costo di eventuali perizie di parte. Non solo, si può chiedere - udite, udite - anche il risarcimento del danno consistente nella perdita di chance di realizzo di una plusvalenza che la moneta avrebbe conseguito nel tempo se fosse stata autentica.1 punto
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“ Non per nulla”se si vuole contestare una perizia di un professionista, ne servono almeno due contrarie di altrettanti professionisti ( da qui deriva il “ egualmente qualificate” ….non le può fare “ammiocuggino”) …. fatto ciò parte l’iter legale per ottenere il rimborso , parziale o integrale( lo deciderà chi di dovere) relativamente all’oggetto . Non ho capito la domanda relativa alla “ sola perizia errata” : qualora la perizia sia del venditore dell’oggetto stesso( e mi pare si parli di questa situazione) va da sé che è compresa nel valore transato. Altrimenti, in caso di perizia ottenuta successivamente, stilata da un terzo attore, ci sarà da procedere a ritroso: si chiede il rimborso di quanto pagato al venditore e al perito fallace ( se l’importo pagato per periziare l’oggetto , lo merita) “quando ovviamente dimostrabile” direi che sia la “ conditio sine qua non” per tutto quanto , sennò si parla di aria fritta….diventerebbe difficile anche solo chiedere la restituzione di quanto eventualmente pagato per la perizia sbagliata: con cosa si potrebbe dimostrare che la perizia l’hanno fatta davvero a noi? ( fatto salvo un pagamento tracciabile) Per me sale, grazie1 punto
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Sono tutte molto comuni e quindi credo che le vendano al prezzo del fino contenuto... Consideri soltanto che a pari condizioni economiche (o poco più...) può acquistare da un professionista, con tanto di documento di acquisto e garanzia... Buona giornata, Massimo.1 punto
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De Grege Epicuri. Ciao, sono fuori casa e qui internet funziona male, per cui ti dico quel che mi ricordo. A me pare che la moneta esista con svariati "versi" di toro e cavallo, e con numerose e varie legende. Il tutto credo si trovi nel Battista ma forse, almeno in parte, anche in Garrucci e ovviamente nelle silloge ( es. Copenaghen,).1 punto
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Secondo me autentiche, anche se ribadisco, servirebbero foto migliori ( ingrandite ) ed i dati ponderali.1 punto
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FL HELENA AVGVSTA Elena con SECVRITAS REIPVBLICAE. Zecca SIRM Sirmium. Arka # slow numismatics1 punto
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Ciao a tutti, chi cerca trova...🙂. E penso che anche per questo mio denario ho trovato un esemplare che condivide identico conio di dritto. Chiedo vostro gradito parere a tal proposito. Grazie ANTONIO1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario di Adriano, figlio adottivo di Traiano e suo successore nel 117 d. C, recante al rovescio la personificazione della Virtù (o Virtus) coniato a Roma nel 124/128 d. C (RIC 160). Nella Virtù erano racchiuse tutte le qualità positive di un uomo (Vir), messe poi in pratica nell'operato quotidiano (principalmente nel campo di competenza) e che mettevano in evidenza il suo reale valore. Questo a partire dal 1 secolo d. C, nella Roma imperiale, è più precisamente con l'imperatore Ottaviano Augusto perché nella Roma repubblicana la Virtù era considerata più come un fatto privato ed appannaggio quasi esclusivo delle classi più agiate. Nella Roma imperiale invece inizio' ad avere una importanza più pratica e quindi ad essere riconosciuta come un merito concreto a quanti operavano con virtù nell'esercizio politico, cioè nella vita di tutti i giorni. Sul mio denario è rappresentata in piedi, volta a destra, con lancia e parazonio (che era una spada decorativa, segno distintivo per chi la portava e che veniva decorata ed abbellita in base ai gusti ed all'importanza del proprietario, si potrebbe definire più un oggetto di rappresentanza che una vera arma) e piede sinistro appoggiato su di un elmo (in segno di riposo?). Interventi sull'argomento sono sempre molto graditi. Il denario, in mio possesso da parecchio, da attento esame diretto risulta coniato, con evidenti segni di consunzione dovuti a circolazione. Con modulo importante, ben centrato, buon ritratto di Adriano ed usura regolare sia delle figure che delle legende che lo lasciano tuttavia, nel suo insieme, ancora abbastanza gradevole (almeno per me 🙂). Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 20,50 G 3,24 RIC 1601 punto
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Lancio un'ipotesi: ma che non sia un conio egeo, sullo stampo dei conii su monete turche fatte dalle isole greche. Io se ne fossi in possesso darei un occhio a Wilski.1 punto
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Quella di proporre ogni tipo di frattaglia in bronzo come premoneta è una astuzia iniziata in alcune aste spagnole che si è poi diffusa rapidamente in tutta Europa. Ci sono centinaia di forme diverse che compongono il panteon di queste raffinate bellezze e probabilmente ognuna assolve al suo scopo specifico, quindi come dice caesar61 se ne può discutere all'infinito, però la prossima volta facciamolo nella sezione appropriata1 punto
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