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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/25 in tutte le aree

  1. Mi ero ripromesso di postare qualcosa, ma il 29/06 non avevo avuto modo... per fortuna il topic non si è spento... anzi, quante belle monete sono state proposte, alcune davvero rare ! Approfitto per postare un paio di rappresentazione dei due santi più "particolari" tra quelle che ricordo, ad iniziare da questa piastra di Urbano VIII (vero amante dei due santi, proposti pressochè su qualsiasi taglio emesso durante il pontificato), che presenta i due busti "affacciati al balcone": Per dimensioni, probabilmente sono stati utilizzati punzoni dei santi creati per monete di taglio inferiore (grossi o mezzi grossi degli anni a seguire avranno rappresentazioni simili), e il tanto spazio libero sul tondello è stato in qualche modo occupato da una serie, apparentemente improvvisata, di elementi. Altra "coppia" di santi particolare, su questo quattrino di Benedetto XIV per Gubbio; al contrario della piastra sopra, la scelta dei busti "accollati" è risolutiva per i problemi di spazio, per quanto abbastanza inusuale, e inusuale è anche lo stile dei visi, quasi stilizzato e senz'altro opera di mano meno fine di quella che ha realizzato il conio del diritto: anche questo quattrino merita di stare assieme alle tante monete assai rare postate, trattandosi di un inedito, che accoppia il diritto del Muntoni 521 (stella a 8 punte sulla cimasa dello stemma) al classico rovescio Muntoni 544 😉. Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  2. La prima iconografia di Sede Vacante che vede i due Santi raffigurati è il Giulio del Camerlengo Armellini S.V. 1521 Quella a me più cara è questa rappresentazione dei busti dei due Santi in questo Rarissimo testone della S.V. 1605
    3 punti
  3. Amici della filatelia, buon inizio settimana ! Oggi concludo con l'ultimo stato antico, il Regno di Sardegna. Note di storia postale : dopo il Lombardo-Veneto, la Sardegna fu il secondo antico stato italiano che emise francobolli. Il I° Gennaio 1851 furono emessi tre valori, da 5 - 20 e 40 centesimi, corrispondenti alle tariffe più in uso. Il soggetto era il medesimo e si ispirava al Penny Black britannico, con Vittorio Emanuele II° invece della regina Victoria : le scritte necessarie, il valore in cifre ed in lettere e, al centro, il profilo del re, ricavato dalle monete d'oro da 10 e 20 lire allora in corso. I colori scelti furono il nero, l'azzurro ed il rosa. Tra il 1851 ed il 1855 le emissioni di francobolli furono ben 4, di cui 3 in rilievo e tra le più belle, originali ed intriganti, non solo in Italia, ma nel mondo. Un vero record, specie considerando che il francobollo era agli esordi e serviva solo per affrancare. Il francobollo oggi presentato è una prima emissione del 1851, un 20 centesimi azzurro con annullo a rombi rossi, su stampa litografica in colore su carta a macchina bianca, fogli da 50 esemplari. Sul retro le firme dei periti filatelici G. Colla, S. Sorani e G. Bolaffi, ( più un'altra non identificabile ), Sassone 2. Grazie per l'attenzione.
    2 punti
  4. Repubblica di Panama, un cuarto di Balboa, anno 1966, zecca di San Francisco, tiratura 7.440.000. Cupronichel. Pagata 30 centesimini😅
    2 punti
  5. E già! Dopo anni sono riuscito a metterlo finalmente in Collezione .
    2 punti
  6. Buonasera , contribuisco con alcuni pezzi usati di 1^-2^ e 3^ di Sardegna, poi preparo per domani se riesco, la 4^ saluti 1^ di SARDEGNA 2^ di SARDEGNA 3^ di SARDEGNA 3^ di SARDEGNA NON EMESSO
    2 punti
  7. Lo slab per le antiche non garantisce l'autenticità.
    2 punti
  8. Si periziano le monete del Regno non le greche antiche
    2 punti
  9. AE 4 con SALVS REIPVBLICE di sicuro, ma per l'mperatore direi Arcadio, anche se non a fuoco... Arka # slow numismatics
    2 punti
  10. Grazie mille! Cerchiamo di dare il meglio per questo piccolo convegno! Giacomo era KO con la schiena ma è venuto a trovarci come visitatore. Altri big saranno presenti a luglio, al 3° Convegno Estivo delle Terre Verdiane in data 26 luglio! La aspettiamo nuovamente!
    2 punti
  11. Cartolina postale n. 22C con frasi di propaganda sopra il tassello con esagoni emessa nel 2.1941 stampa in rotocalco. Annullata con meccanizzato con linee ondulate di Catanzaro il 10 XII 41 anno E.F.XX. + timbro in blu 12° Divisione Costiera che autorizzava la franchigia + timbro blu Censura 26. Il campo di concentramento militare di Rezzanello situato vicino a Piacenza fu sede nel 1941 di un campo di prigionia militare, utilizzato dall'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale per internare prigionieri di guerra, principalmente soldati nemici catturati durante le operazioni militari. Bibliograficamente cartolina abbastanza comune, storicamente UNICA ed irripetibile anche postalmente.
    2 punti
  12. Non riesco a individuare con certezza la presenza di una doppia stanghetta del numerale regale "II" di Ferdinando II. In ogni caso, non potrebbe trattarsi del numerale "I", poiché questo non compare sui talleri di Ferdinando I: il numerale "I" per il nome di un regnante viene infatti adottato solo retroattivamente, una volta che un successore con lo stesso nome sale al trono. A mio avviso, quella che a prima vista potrebbe sembrare una doppia stanghetta "II" è in realtà la prima "N" di "FERDINANDVS", sulla quale è stata ribattuta la seconda "S" di "COSMVS"? Resta il mistero sull’anno di emissione, poiché presumibilmente anche per i talleri di Pisa si seguiva il calendario fiorentino, considerando che venivano ormai da anni coniati a Firenze. È possibile che, all'inizio del 1621 secondo lo stile fiorentino, i conii per i talleri di Ferdinando II non fossero ancora pronti e si sia quindi deciso di continuare a utilizzare quelli precedenti di Cosimo II?
    2 punti
  13. Tanti anni fa un nonnimo mi insegnò le basi della filatelia. Io ero un ragazzetto e lui un vicino di casa con la passione filatelica. Mi regalò il mio primo catalogo e mi insegnò i concetti base di questo mondo. Aveva anche qualche spicciolo del regno che mi regalò e da lì nacque anche l'altra passione. Quando poi mancò (ormai sono cmq passati molti anni) lasciò la collezione di Repubblica nuova ai figli (all'epoca ci si poteva fare qualche milioncino di lire). Qualche mese prima di morire (era malato e lo sapeva), però, mi chiese di passare da lui e mi regalò tutti gli altri suoi francobolli (circa un migliaio suddivisi tra Germania e Jugoslavia) sapendo che in questo modo sarebbero rimasti nelle mani di una persona che li avrebbe apprezzati. Ancora oggi, quando sfogliando un album trovo un suo francobollo, mi ricordo di lui e del tempo che mi ha dedicato.
    2 punti
  14. Moneta molto bella , complimenti !!!
    1 punto
  15. In un asta è difficile stabilire un prezzo adeguato . il prezzo lo stabilisce chi compra, desiderando l esemplare. sta a lei fermarsi se non reputa il prezzo congruo …
    1 punto
  16. Ciao Ale,la prima foto andrebbe ruotata di 90,il rovescio non so se aquila,non riesco a vedere bene,tieni presente che Martino,Ferdinando,Alfonso sono simili.interpelliamo Azaad
    1 punto
  17. TIPICI DELLA 1^ DI SARDEGNA SIA IN NERO E MOLTO MENO IN ROSSO COME IL TUO, POI NELLA SECONDA SI è PASSATI AL DOPPIO CERCHIO
    1 punto
  18. Salve a me sembrano uguali,vedo anche una stessa tacca sulla perlinatura sopra la M,ma avendola tu in mano puoi dire la parola definitiva
    1 punto
  19. Grazie @Ale75 sei un cecchino.
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  20. Ciao,dovrebbe essere un Ae2 o 3 FEL TEMP REPARATIO di Costanzo II zecca di Costantinopoli https://www.acsearch.info/search.html?id=9691044
    1 punto
  21. Difficile a dirsi cosa sia effettivamente successo... A mio avviso potrebbe essere anche un maldestro tentativo di "aggiustare un conio con un problema" poi stampo un po' di monete (quante???) vedo che non vanno e sostituisco il conio.... boooo.... Di seguito ti posto un interessante articolo e le mie considerazioni, appena posso cerco un'altra discussione su questo argomento e la giro Nelle prime righe dell'articolo, molto interessante, si afferma non vi siano Marenghi di Vittorio Emanuele II che presentano ribattiture ma questo non è corretto. Rimanendo solo sulle ribattiture del millesimo vi sono queste due a me note in quanto le ho in collezione: 20 Lire VEII 1877 con primo 7 ribattuto su 7 (qFDC R3) 20 Lire VEII 1878 con 1 ribattuto su 1 capovolto (SPL/FDC R2) e poi passando al segno di zecca c'è ovviamente il 20 Lire VEII 1861 T su F e c'è da aggiungere quella appena segnalata da te. Di Umberto I mi permetto di aggiungere alcune ribattiture non citate nell'articolo ma presenti nella mia collezione: 20 Lire Umberto I 1882 con 2 ribattuto su 2 (qFDC R3) 20 Lire Umberto I 1883 con 3 ribattuto su 2 (SPL/FDC R2) No codina bensì molto evidente e poi un 20 Lire Umberto I 1882 con 2 molto distante dall'8 (qFDC R?) Grazie a tutti per l'attenzione, Massimo.
    1 punto
  22. La cartolina è indirizzata alla signorina Maria Saccardo presso l'orto botanico di Padova, forse la figlia del professore Pier Andrea Saccardo, botanico e micologo prefetto dell'orto botanico di Padova tra l' otto e novecento.
    1 punto
  23. Il fauno era simbolo di astuzia dalla sensualità animalesca, mentre la cartolina a mio avviso è molto elegante e raffinata. Le dame indossano abiti della belle époque che si colloca dal 1871 al 1914 circa, un periodo di ottimismo e benessere.
    1 punto
  24. Esatto, e questo mi fa pensare che fosse il conio stesso a presentare questi difetti sulla sua superficie, dando l'impressione che il tondello fosse nativamente afflitto da porosità
    1 punto
  25. Una gran bella moneta anche a parer mio, da questa nuova foto del bordo monetale, mi sento di escludere una qualsiasi operazione di pressofusione. Complimenti @gioal.
    1 punto
  26. Ultimo quiz prima della pausa estiva.... Se ne riparlerà a settembre. Questo quiz riuscirò a seguirlo ed aggiornarlo per una quindicina di giorni, quindi risolvetelo prima!
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  27. Scusate se ritorno sulle cose ma vorrei aggiungere un piccolo e magari insignificante approfondimento: la posta da campo n.85978 fu Assegnata il 20.3.1944 al II° Gruppo del 3° Reggimento artiglieria Divisione San Marco.
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  28. Eh ma non mi pare che sia S.Marino a speculare se veramente vende la moneta ai negozianti a 27€, quanto i negozianti stessi. Ricordiamoci che noi da consumatori abbiamo in mano la più grande arma che esiste: non comprare se riteniamo che il prezzo sia troppo alto. Se l'obiezione è "eh ma poi la collezione non sarebbe completa", allora abbiamo già perso in partenza e non ci si può lamentare. Se voi doveste vendere un pezzo della vostra collezione pagato 20 e che il mercato valuta 500, lo vendereste a 50? No, perché finché c'è chi lo compra a 500, si vende a 500. Lo stesso vale per questa moneta. Morale: per me che resti pure dov'è. Infine, capiamoci, perché non mi pare ci sia poi molta differenza fra i negozianti in questione ed il privato che si compra la ciambella della Vespucci o il Cielo o quello che vuoi per rivenderle poi al triplo o quadruplo o anche di più. Chi è senza peccato...
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  29. ... Buongiorno a tutti... A mio personalissimo avviso direi che questa ipotesi non può essere corretta... anche dove si parla di ribattiture il risultato che si vede sulla moneta è frutto di un intervento sul conio ma la moneta è stata battuta una volta soltanto... Sarebbe impossibile battere due volte la stessa moneta senza che questa risultasse totalmente "sfuocata"... Basterebbero pochi centesimi di disallineamento tra le due battiture... Inoltre, per esempio se effettuo una prima battitura ed "appiattisco" quegli spazi che diventeranno i fondi, con una seconda battitura come potrei far riemergere del materiale per ottenere i rilievi? (Discorso valido per tutte le ribattiture, ma stiamo parlando di Marenghi...). Che il conio dei marenghi potesse essere "componibile" e quindi adattabile per vari millesimi ne sono quasi sicuro ma dubito fortemente che lo fosse stato per la singola lettera della legenda... a cosa sarebbe servito? Lo capisco per la data ma non per il resto. In ultimo, sempre a mio parere, la moneta veniva coniata in una sola battitura e non una lettera per volta... Ovviamente mie personali considerazioni, cordialmente, Max.
    1 punto
  30. V I van dai numi DO = vivanda in umido. Buona giornata!
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  31. si canioriccardo, anche io ho già scritto numerose email all'DFN SM ed ho richiesto il ritorno del saldo di abbonamento, ho deciso di interrompere subito la mia collezione di San Marino, inutile correre dietro alle speculazioni se vogliono loro stessi creare delle speculazioni a ns danno. BASTA! solo per dire... la moneta da 2 euro PP di Belgio e Finlandia tirati in 4000 esemplari si acquistano al prezzo di emissione.... se San Marino non avesse voluto speculare, non ci sarebbe stata tutta questa barare.....
    1 punto
  32. ciao @italpen, allora, riguardo alla rarità posso dirti che di questa moneta sono noti ben più di 20 esemplari. A mia conoscenza sono tutti ribattuti su tondelli riportanti il nome di Ferdinando. ciao
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  33. Sicuramente non è la conservazione ideale ma rimane un pezzo molto raro e abbastanza ricercato tra gli appassionati
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  34. Anche del rarissimo Giulio S.V.1523 abbiamo una variante contraddistinta da un segno nel campo tra i due Santi ( ex. B.LEU 36, 2° esemplare noto.....) La prima iconografia di Sede Vacante che vede i due Santi raffigurati è il Giulio del Camerlengo Armellini S.V. 1521
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  35. Anche durante la Sede Vacante sono state coniate monete con i due Santi rappresentanti insieme.....in particolare in questo Testone S.V. 1605 abbiamo 2 varianti utilizzate anche nei testoni "papali". Notare S.Paolo che guarda S.Pietro con la spada nella mano destra e il libro sotto il braccio sinistro mentre nell'altro tipo sguardo frontale con spada nella mano sinistra e libro a destra.
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  36. Buonasera a tutti Bella moneta @italpen viene da wannenes giusto? Se non sbaglio l'hai presa anche ad un ottimo prezzo. Sul discorso della ribattitura, ci rifletto da un paio di giorni. Difficile motivare quello che hanno fatto in zecca, di sicuro è una caratteristica di molti dei talleri di Cosimo con questo millesimo. Conosco almeno un altro caso, questa volta su una piastra di Ferdinando I, dove si è scelto di coniare la moneta su un tondello riadattato cancellando l'impronta precedente. Un collezionista esperto mi diceva che tecnicamente la procedura consisteva nel riscaldare il tondello fino quasi alla fusione per poi cancellare il vecchio conio, non ne so abbastanza di metallurgia per poter spiegare meglio. La procedura avrebbe potuto storpiare la legenda da FERD II a FEROU II? Comunque sarebbe stato comprensibile se i vecchi coni fossero stati di Ferdinando I ma in questo sembra proprio che sia rimasta una delle stanghette I di Ferdinando II. Chissà perché.. Dicevo che è una caratteristica di molti di questi talleri, ho trovato alcune immagini che presentano questa ribattitura. Su quello di Negrini era citata anche nella descrizione. Per esaminarli bene andrebbero visti in mano, le aste dalle quali provengono sono: Kunker 2006, Negrini 2022 Inasta 2020.
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  37. numero dei collezionisti davvero impossibile da determinare e anche solo da stimare
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  38. Io con questo nonnino ci ho fatto delle belle chiacchierate. Alla fine era contento di verdermi le monete a un prezzo anche abbastanza conveniente, perché sapeva che avrebbero continuato a rimanere in una collezione. Ora purtroppo non lo sento più perché si sono persi i rapporti per motivi di tempo, ma è bello quando nella collezione vedo i pezzi di altri collezionisti che ho conosciuto di persona, oppure le monete avute dal nonno.
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  39. Buongiorno a tutti. @Asclepia, @Litra68... In questi tre anni la famigliola dei 9 Cavalli è aumentata . Eccoli in una foto di gruppo, gettati letteralmente sul pavimento 😁 Voi avete aggiunto qualche pezzo alla vostra raccolta?
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  40. Complimenti! è una bellissima moneta settecentesca in condizioni veramente notevoli, non ho nessuna speranza di trovarla senza montatura a spilla in ciotola vero?
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  41. Purtroppo, a distanza di parecchio tempo, non ho ricevuto risposta da Eupremio Montenegro. Non so se però gli spunti che gli ho dato possano fungere da stimolo a dare maggiori informazioni su questa moneta nella prossima versione del catalogo. Saluti!
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  42. Ciao Federico, come ti è già stato suggerito, il primo passo fondamentale prima di iniziare ad acquistare monete è procurarti un buon catalogo di riferimento: Il Gigante va benissimo per cominciare. Il secondo passo è vedere dal vivo il maggior numero possibile di monete, così da abituarti a riconoscerne la conservazione e sviluppare “l’occhio” necessario. Tieni presente che molte monete del Regno sono state falsificate: alcune in modo grossolano, altre in maniera così subdola che persino collezionisti esperti possono essere ingannati. Il terzo aspetto fondamentale è comprendere il loro valore di mercato, per imparare a riconoscere il giusto prezzo in fase di acquisto. Per le monete rare e in alta conservazione, ti consiglio di seguire le principali aste numismatiche italiane (come Varesi, NAC, Nomisma, Bolaffi, ecc.): salva immagini e prezzi di aggiudicazione per farti un'idea chiara. Per monete più comuni o in bassa conservazione, invece, può essere utile esplorare eBay, i mercatini e i convegni, che ti daranno un buon orientamento. Alla fine, tutto dipende da quanto vuoi investire in questa passione. Spero davvero che per te sia l’inizio di un lungo viaggio fatto di passione, storia, arte, bellezza ed emozione. Non farti guidare troppo dall’aspetto economico o dal valore d’investimento: questa è una passione che ti ripagherà soprattutto in soddisfazione personale e piacere autentico. Buona strada!
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  43. Buona la prima! ⅔ di Thaler sassone = 1⁄20 (XX) di Marco di Colonia Faccio notare che la moneta è orientata correttamente, l'orso è così ritratto che sembra salire il muro di cinta. Il ducato di Anhalt‑Bernburg sparì nel 1863, in quanto tutta la famiglia ereditò dalla madre seri disturbi psichici e non ebbero discendenti. njk
    1 punto
  44. Io non sarei molto favorevole alla situazione cinese, considerato il tipo di governo, ci mettono zero tempo a isolarti socialmente ed economicamente… resto uno strenuo sostenitore dei pagamenti in contanti e continuo a osteggiare l’uso dei pagamenti elettronici… troppo rischioso: basta un black out o un pulsante spinto da chi decide cosa e come devi pensare per tagliarti fuori dal resto del mondo
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  45. In quel 1838 a Dahlonega furono coniate solo half eagles. La produzione delle stesse continuò ininterrottamente fino al 1861, con quantitativi interessanti fino a metà degli anni '50. Il record fu toccato nel 1843, con 98.452 esemplari coniati, ma un paio di volte si superarono, sia pur di poco, i 90.000, e in altrettante occasioni ci si andò vicino, con più di 80.00 pezzi annui. Poi, nel 1856, la produzione scese sotto i 20.000 esemplari, e continuò a scendere, fino a toccare il fondo nel 1861, con appena 1.597 half eagles. Ma su quell'anno, importante per molti versi, ci torneremo. Oltre alle half eagles, a Dahlonega furono coniate le quarter eagles, dal 1839 al 1859 (con l'eccezione del 1858), e i dollari d'oro. Ma anche qui, come a Charlotte, mancarono le monete più prestigiose, eagles e double eagles. Non mancò, invece, quella da 3 dollari, sia pure coniata per un solo anno, il 1854, e con appena 1.120 esemplari. Il che fa di essa una moneta indubbiamente rara, ma non la più rara e ricercata tra quelle della zecca della Georgia, un primato che spetta, ancora una volta, al minuscolo dollaro... ne parleremo La moneta da 3 dollari è quella disegnata da James B. Longacre, che ha al dritto la Lady Liberty nota come Indian Princess Head, probabilmente a causa del suo copricapo di piume, che però non è riconducibile ad alcuno di quelli in uso presso le tribú indiane. L'ispirazione, come per altre monete (e come detto in altra discussione ), va ricercata piuttosto nella statuaria classica (forse un ritratto di Venere), ma anche nell'arte popolare degli anni '50 del XIX secolo. Nel giro compare la scritta UNITED STATES OF AMERICA. Al rovescio, una corona di foglie di cotone, mais, tabacco e frumento, prodotti tipici del Nord e del Sud degli stati Uniti, a simboleggiare l'intreccio tra le due anime della nazione. Al centro compare il valore, e in basso, sotto il fiocco che lega la corona, la D di Dahlonega. (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) petronius
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  46. Fu anche per contrastare l'operato di Templeton Reid (e altri), che il governo federale alla fine concesse la costruzione non di una, ma di ben due filiali della Zecca, a non troppa distanza l'una dall'altra. Anche la Zecca di Dahlonega, così come quella di Charlotte, venne autorizzata con il Mint Act del 3 marzo 1835, e anch'essa "for the coinage of gold only". E così come a Charlotte, non furono pochi i problemi e i ritardi nella costruzione, ma finalmente, il 12 febbraio 1838, il Sovrintendente di Dahlonega potè annunciare che "Questo è il giorno in cui incominciano le operazioni della filiale della Zecca." Non fu proprio così. Anche qui come a Charlotte, problemi sia tecnici (la difficoltà di generare una pressione del vapore sufficiente a far funzionare i macchinari), che burocratici, ritardarono l'inizio della produzione, al punto che i depositanti dell'oro, non potendo ancora ricevere in cambio le monete, dovettero, o accettare un certificato riscuotibile in monete a Philadelphia o tornare a Dahlonega dopo che il loro oro era stato testato e coniato, diverse settimane dopo. Perché, sebbene l'oro avesse incominciato ad affluire quasi immediatamente dopo l'apertura ufficiale della Zecca in febbraio, le prime monete furono coniate soltanto il 12 aprile 1838. Quel giorno, uscirono dalle presse 80 half eagles, le prime di complessive 20.583 coniate nel primo anno di produzione. Il Sovrintendente di Dahlonega scrisse al Direttore della Zecca, Patterson: "Potreste forse considerare presuntuoso da parte mia affermare che ritengo la nostra moneta pari a qualsiasi altra realizzata al mondo, sia per la sua bellezza che per la precisione delle sue parti tecniche." Giudicate voi (foto da Heritage Auctions) Il disegno è quello Classic Head di William Kneass, già descritto a proposito di Charlotte, e anche qui, sotto la troncatura del collo della Lady, compare il marchio di Zecca... la D di Dahlonega petronius
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  47. Ora i video li vedo pure io ☺️ Ma porcapaletta io ho 14 zii ma nessuno che mi lasci qualcosa di simile? 🥲
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  48. La cordonatrice qui descritta era in uso a metà Ottocento nella zecca di Parigi ed era in grado di contornare cento monete in tre minuti. La macchina è sorretta dalla piastra di metallo NN dove è appoggiata la piastra AB - sulla quale è fissato il conio fisso E - e PD con il conio mobile D. Fissati con due viti, E e D sono curvi e realizzati in acciaio temperato con impressa la legenda che andrà ad imprimersi sul contorno della moneta: ogni guancialetto presenta metà iscrizione al rovescio e la distanza tra essi è la medesima del diametro della moneta. La macchina è azionata a mano spingendo la leva P che, con il braccio E (che presenta un piccolo scavo circolare) raccoglie la moneta nel tubo a (fissato con la vite m alla piastra AB) per farla scorrere in K, ovvero tra i coni, sino a raggiungere l'apertura b cadendo in un cassettino sottostante. La molla fissata al centro di C e appoggiata in E contro una cavicchia, riconduce PD nella posizione iniziale. Il movimento di PD è regolato dai quattro spuntoni indicati dalla F. Fonte: Nuovo dizionario universale tecnologico o di arti e mestieri e della economia industriale e commerciante, tomo V, Venezia, 1834, pp. 57-59 e tomo II, tavola XIV, fig. 8.
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  49. Grazie @albatroz per l' informazione e, dunque, i miei auguri di buon successo per entrambi gli eventi . Una buona serata
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