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  1. fapetri2001

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/25 in tutte le aree

  1. Anche Venezia ? Si. E Pavia, e Mantova ? Si si. Anche Lucca Pisa Siena Firenze ? Si si si. E Roma ? Anche Roma ... Tutte le coniamo, tutte ...
    7 punti
  2. Perchè? Nessuno ha il monopolio, non sul forum. Arka # slow numismatics
    6 punti
  3. A richiesta degi appassionati, pubblico l'indice del Gazzettino:: La pre-copia in fase di rilettura e correzione:
    5 punti
  4. Buongiorno a Tutti, tempo fa ho acquistato questo Asse di Marco Aurelio per il quale volevo chiedere a Voi Esperti di questa monetazione, un parere. Il venditore si è enunciato per zecca di Roma, emissione 162-163 d.c. Leggero paludamento sulla spalla sinistra. La moneta pesa grammi 10,60 e misura al D 25,62 millimetri, conservazione splendida. Vi chiedo per cortesia cosa ne pensate ed anche se secondo voi la conservazione potrebbe corrispondere. Grazie.
    4 punti
  5. come promesso allego alcuni esmpi di 4^ di SARDEGNA per tonalità di colore
    4 punti
  6. Bellissimo vedere il lavoro di Nonno Cesare ❤️
    3 punti
  7. E' evidente che giocano sulla psicologia dell'animo umano: più è difficile avere una cosa più viene desiderata!! Io la reputo una por..ata bella e buona..da parte della Zecca di SM. Per quanto mi riguarda se la possono tenere!!!
    3 punti
  8. Salute è in distribuzione ai socii italici di Cassino il II° fascicolo del 2025 della rivista Monete Antiche. Vi anticipo i contenuti: MONETE ANTICHE Anno XXIV – 2025 fascicolo II Associazione Culturale Italia Numismatica. Pagine 120, f.to 21x28cm, illustrazioni a colori. € 20,00 (gratuito Soci ACIN, anno 2025) ISSN 2532-0327 Dall’Indice: Giovanni Santelli e Alberto Campana, Il linguaggio delle immagini: Apollo – Pitone – Dafne – Marsia – Elio (Sole). [pp. 121-132] Alberto Campana, Pierluigi Debernardi, Roberto Lippi, Produttività dei conii del Triumvirato Censor – Crepusius – Limetanus. [pp. 133-158] Luis Amela Valverde, L’emissione RRC 409, M. PLAETORIVS M. F. CESTIANVS AED. CVR. [pp. 159-172] Antonio Morello, Africanus Fabius Maximus: il suo ritratto su alcune monete della provincia d’Africa. [pp. 173-190] Mario Ladich, Un solido di Atalarico con una variante inedita della legenda del dritto. [p. 191] Mario Ladich, Un quarto di siliqua inedito di Baduila. [p. 192] Alberto Trivero Rivera, I follis epigrafici: da Teofilo a Niceforo II (829-969). [pp. 193-232] Alberto D’Andrea e Antonella Saiani, La monetazione aurea per Costantinopoli di Michele VIII, nuove varianti. [pp. 233-240] Nel NOTIZIARIO : oltre alle note del Direttivo, La presunta epilessia di Giulio Cesare ADRIANO. Le memorie al femminile Due Medaglioni inediti di Antonino Pio Un enigmatico AE 3 di Giuliano II Cesare Il volto frontale di Massenzio Un enigma archeologico risolto dalla Numismatica Testimonianza numismatica di un terremoto nella Siria bizantina odjob
    2 punti
  9. E per quale motivo non dovrebbe esserlo scusa. Queste monete hanno un peso estremamente variabile (se studiassi, prima di scrivere lo sapresti). A me sembra la variante 416 del MIR, o quella col numero 1 nel catalogo del forum. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIICH/2 Quella che sembra una stella dovrebbe essere la seconda rosetta che spezza la legenda. Poi, se è una variante rara, questo non lo saprei
    2 punti
  10. Noi in Italia abbiamo avuto la fortuna di avere dei Re Savoia collezionisti e che hanno fatto eseguire delle monete e francobolli stupendi, un pò meno Umberto I , ma Vittorio Emanuele II e III nel campo Numismatico e Filatelico ci sono alla grande
    2 punti
  11. Altro super mattone numismatico😁
    2 punti
  12. La moneta postata deve essere: Regno di Sicilia Ulteriore - Carlo I (di Borbone) 1734-1759 6 tarì , forse il tipo del 1735 dell'incorazione oppure quello normale 1754-1755 Una moneta stupenda che non ho in collezione
    2 punti
  13. @SS-12 Il valore da catalogo per un MB del 1873 è 25 euro. Questa come conservazione è leggermente meglio MB, ma il valore a mio avviso è 25-28 non di più
    2 punti
  14. Credo che ogni utente possa essere libero di scegliere la propria strada senza consigli, soprattutto da parte di chi è in tesi contraria. Arka # slow numismatics Si è partiti proprio dall'ipotesi di una coniazione di moneta forestiera nella zecca di Messina o Napoli. L'estensione mi sembra collegata. Eventualmente si potrebbe rinominare la discussione. Arka # slow numismatics
    2 punti
  15. Io vedo sempre più negozi di numismatica nascenti quindi non credo il numero di collezionisti sia troppo in calo altrimenti non sarebbe possibile per tutti portare la pagnotta a casa, allo stesso tempo però di collezionisti "visibili" ne trovo pochi nelle mie zone mentre ce ne sono diversi "invisibili", che non vogliono farsi conoscere e che tengono quasi esclusivamente contatti con i venditori, gente che non vuole far sapere che compra e che nemmeno partecipa ai convegni locali.
    2 punti
  16. Mi ero ripromesso di postare qualcosa, ma il 29/06 non avevo avuto modo... per fortuna il topic non si è spento... anzi, quante belle monete sono state proposte, alcune davvero rare ! Approfitto per postare un paio di rappresentazione dei due santi più "particolari" tra quelle che ricordo, ad iniziare da questa piastra di Urbano VIII (vero amante dei due santi, proposti pressochè su qualsiasi taglio emesso durante il pontificato), che presenta i due busti "affacciati al balcone": Per dimensioni, probabilmente sono stati utilizzati punzoni dei santi creati per monete di taglio inferiore (grossi o mezzi grossi degli anni a seguire avranno rappresentazioni simili), e il tanto spazio libero sul tondello è stato in qualche modo occupato da una serie, apparentemente improvvisata, di elementi. Altra "coppia" di santi particolare, su questo quattrino di Benedetto XIV per Gubbio; al contrario della piastra sopra, la scelta dei busti "accollati" è risolutiva per i problemi di spazio, per quanto abbastanza inusuale, e inusuale è anche lo stile dei visi, quasi stilizzato e senz'altro opera di mano meno fine di quella che ha realizzato il conio del diritto: anche questo quattrino merita di stare assieme alle tante monete assai rare postate, trattandosi di un inedito, che accoppia il diritto del Muntoni 521 (stella a 8 punte sulla cimasa dello stemma) al classico rovescio Muntoni 544 😉. Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  17. La cartolina è indirizzata alla signorina Maria Saccardo presso l'orto botanico di Padova, forse la figlia del professore Pier Andrea Saccardo, botanico e micologo prefetto dell'orto botanico di Padova tra l' otto e novecento.
    2 punti
  18. Grazie @Pxacaesar, si mi è venuto il dubbio per i due busti anche perché il sesterzio di Druso al diritto è anepigrafe , invece qui si leggono bene le lettere SO.
    1 punto
  19. Buona sera @Kriper0204, dollaro Liberty, bella moneta, il peso corrisponde, secondo me autentica, valore contenuto fino argento 999 - intorno ai 30 - 34 euro circa.
    1 punto
  20. Solitamente per caratteristiche come la centratura viene scritto "leggermente decentrata, altrimenti splendida". A mio avviso è SPL il dritto e qSPL il rovescio. Bella patina, moneta niente male
    1 punto
  21. Grazie davvero a tutti!!
    1 punto
  22. la IV di SARDEGNA a volerla studiare seriamente comporta avere sotto mano migliaia di francobolli per poterne classificare 60/70 colori diversi, poi in alcuni casi si è aiutati dal dall'anno del bollo, ma è una raccolta spettacolare e molto difficile, io ne ho un classificatore da controllare, ma il tempo mi frega e allora stanno li e quando avrò un pochetto di tempo, mi ci diverto , un caro saluto.
    1 punto
  23. Ma è buona ?!?! Hai controllato il peso ?!?
    1 punto
  24. MB...difficilmente vada oltre
    1 punto
  25. Ricorderemo in questo numero non solo il carissimo Nonno Cesare ma anche il grande Roberto Diegi, due splendidi divulgatori della nostra numismatica ed entrambi sostenitori del Gazzettino e dell’azione di Quelli del Cordusio !
    1 punto
  26. Altro ottimo numero !!!!
    1 punto
  27. Oggi molti guadagnano vendendo online appunto perché il numero dei collezionisti è abbastanza basso e quindi ci si rivolte al territorio nazionale, a tutta europa e pure ai territori extra europei. Se ci si dovesse basare solo sui collezionisti locali farebbero la fame. Forse grandicittà/metropoli hanno un numero di collezionisti soddisfacenti, ma immaginate le province meno importanti, oppure immaginate il sud italia che è estremamente più povero del nord. Notavo su facebook appunto che i collezionisti veri e propri sono pochi, la maggior parte è gente che colleziona tipo gli euro che trova in circolazione o accumula moente di argento come le 500 lire caravelle o si rivolge alle monete super economiche come quelel che si vendono al kg
    1 punto
  28. No no mi addentro senza problemi e senza paura in questo bel forum dove ci si confronta e si esprimono liberamente le proprie opinioni. Non mi ha convinto e quanto scrivo ha lo stesso valore di quanto scrive lei posto che in nessun passo della fonte citata si fa espresso riferimento a ducatis venetis ed inoltre il ducato era certo moneta di conto alla quale poteva essere rapportato il valore dei carlini...Alfonsini ducati in carlini ....
    1 punto
  29. Si in effetti dalle mie parti teniamo ancora molto in considerazione il Papadopoli...Si in effetti le virgole sono importanti...abbiamo solo una trascizione o esiste ed ha esaminato il documento originale?...Si è una sua lettura che non condivido nella misura già evidenziata e che trovo piuttosto forzata in molti passaggi, terminologie e sue deduzioni e che personalmente al momento declino di ingoiare, tanto per rimanere a tema del cucchiaino...Lei sta creando una sua strada, vedremo se al di là delle sue autoreferenze troverà consenso...la seguiro' con curiosità...Buona fortuna!
    1 punto
  30. Buongiorno, mi pare di vedere un soldato a cavallo. Cercherei tra i Fel Temp Reparatio. (Costante II)?
    1 punto
  31. Vedete a me piacciono con questi dettagli le monete, osservate per esempio i magnifici dettagli dei drappi o dello scudo, per questo mi gustano, mi garbano molto queste minuzie. Un lavoro realizzato con un incredibile zelo, davvero stupenda.
    1 punto
  32. Questa cosa andrebbe segnalata alla Commissione europea. Comunque io gli leverei direttamente la possibilità di emettere monete proprie o la limiterei fortemente, magari solo alle divisionali.
    1 punto
  33. Rimarrebbe una porcata comunque. Ma tanto non sono in grado di fare cose serie.
    1 punto
  34. Seguendo ancora questa linea si potrebbe ipotizzare che i grossi finora assegnati a Modena possano in realtà essere stati coniati a Napoli… giusto? e perché no, anche i grossi vescovili da un soldo, finora attribuiti a Trento.
    1 punto
  35. La situazione valutaria anomala di Bajkonur, località del Kazakistan sede del cosmodromo russo, deriva da quella del territorio cittadino: si trova in una forma di sovranità congiunta in cui nel 1994 Russia e Kazakistan hanno sottoscritto un accordo che lascia fino al 2050 ai russi l'amministrazione della città, e alla Roscosmos (l'agenzia spaziale russa) l'utilizzo esclusivo del cosmodromo, in cambio di un affitto annuale corrispondente a circa 115 milioni di euro. Ci sono spesso disaccordi col governo kazako, che vorrebbe più potere nella gestione comune del territorio: i punti di frizione riguardano specialmente l'inquinamento provocato dai razzi dopo i lanci falliti, la mancanza di trasparenza sulla tempistica e il costo di costruzione di una nuova rampa di lancio al cosmodromo e gli impedimenti che questa situazione crea al Kazakistan nella realizzazione della sua politica spaziale autonoma. La valuta ufficiale in città è il rublo, e i prezzi sono espressi in quello, ma viene accettato anche il tenge kazako.
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  36. Se non fosse per il peso, sembrerebbe un follis di Massenzio con AETERNITAS AVG e i Dioscuri per la zecca di Ostia... AE 4 si riferisce a monete con diametro 12-15 mm... Arka # slow numismatics
    1 punto
  37. Questa cartolina mi ha colpito per la sua particolarità della buca delle lettere che raffigura quello che io reputo un fauno. Siamo nel 1900 e Umberto godeva ancora di buona salute. Che ne pensate? Buona giornata a tutti.
    1 punto
  38. E' stimato " extremely rare " un esemplare in AE da Sinnada di Frigia per Gordiano III, con al diritto busto laureato dell' imperatore ed al rovescio rappresentazione di 3 figure accostate . Sarà a giorni, l' 8 Luglio, in vendita Rex Privatus 25 al n. 204 .
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  39. Ciao @cippiri76, e grazie mille per l'interessante disamina. Si, la moneta viene dall'ultima asta Wannenes, non è stata molto combattuta e penso anche io di averla presa bene :). Ora che ho ritirato la moneta e posso vederla in mano innanzitutto devo correggermi sulla lettura di FEROU II. In realtà la scritta è FERDIN con quella che io avevo interpretato come una U essere una I con la divaricatura in basso, Nella foto che ho postato si vede solo la stanghetta che si piega a sinistra ma in mano si vede bene anche la divaricatura a destra. E la N è impressa sotto la S di COSMVS. Quindi la legenda è COSMVS ribattuta su FERDIN. Molto utile anche la considerazione di @manuelcecca, la quale ci dice che il tallero del 1621 di Cosimo II senza ribattitura su FERDIN in pratica non esiste. Sembrerebbe quindi che in zecca si sia voluto coniare il tallero per COSIMO anche con data 1621, nonostante avesse regnato solo per un paio di mesi in quell'anno secondo il calendario gregoriano o addirittura per nulla secondo l'anno dell'incarnazione in stile fiorentino, ma che avendo già preparato i coni per Ferdinando, non si sia trovata altra soluzione che la ribattitura del nome. Sinceramente non mi era mai capitato in tanti anni di collezionismo, vedere una ribattitura su di un sovrano prossimo a venire, ma la nostra numismatica non finirà mai di stupirci :). saluti
    1 punto
  40. Ma è ovvio che è San Marino ad alimentare la speculazione. Offre la proof a commercianti che gli svuotano i magazzini comprando monete che non vendono a nessuno. I commercianti applicano il ricarico di quelle monete sulla proof, vendendole magari sottocosto. San Marino è unico responsabile.
    1 punto
  41. Buongiorno,per la mancanza di leggende a me sembra piu un gettone di conto francese,un po tipo questo nel link. https://www.cgbfr.com/rouyer-viii-jetons-classes-par-types-jeton-de-compte-au-chatel-b,fjt_089767,a.html
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  42. L'EPOCA DEI GRACCHI Con l’annessione dell’ex impero cartaginese e della Macedonia Roma subì le conseguenze del cambiamento sociale: le guerre continue, cui erano chiamati a partecipare tutti i cittadini (eccetto i nullatenenti), portarono all’impoverimento del ceto contadino, costretto a lasciare i terreni incolti per anni; peraltro, i piccoli agricoltori non potevano competere con i bassi prezzi delle derrate provenienti dalle province (Sicilia, Sardegna, Africa). Nuovi “proletarî” si riversarono quindi per le strade di Roma, alla ricerca di mezzi di sostentamento. Una testimonianza delle difficoltà di questa nuova classe sociale sono due monete (RRC 242/1 e 243/1) emesse nel 135 e nel 134 a.C. da monetieri della gens Minucia[1]. Esse rappresentano entrambe, al rovescio, la colonna Minucia (monumento antichissimo, eretto da quella gens) e due figure in piedi di cui la prima distribuisce pagnotte, l’altra regge il lituo (bastone rituale degli àuguri). Sappiamo che la colonna Minucia era il luogo presso cui avvenivano le frumentationes (distribuzioni di pane o grano ai poveri), alcune delle quali erano state attuate nel 492 e nel 491 a.C., a opera di due consoli appartenenti alla gens Minucia[2]; le monete, quindi, commemorano quell’evento, con l’evidente intento di sollecitare la ripresa delle frumentationes. È, questo, un perfetto esempio di come fu usata l’iconografia monetale durante la Repubblica: formalmente, venivano commemorati eventi del passato; nella sostanza, tuttavia, si celebrava il retaggio della propria gens e, nel frattempo, si veicolava spesso un messaggio politico di stretta attualità. _______________________ La più giovane delle figlie di Scipione l’Africano, Cornelia[3], donna colta e determinata, sposò Tiberio Sempronio Gracco (il propretore che nel 179 aveva inflitto una prima sconfitta ai Celtiberi), avendone due figli, Tiberio (che, come d’uso, ebbe lo stesso nome del padre) e Gaio. Rimasta vedova e chiesta in sposa dal re d’Egitto, Tolomeo VIII Evergete Trifone, rifiutò per dedicarsi all’educazione dei figli. Tiberio, determinato a porre un rimedio all’impoverimento dei piccoli agricoltori, si fece eleggere tribuno della plebe nel 133 a.C. e, in questa veste, propose una legge che fissava a 500 iugeri (estensibili sino a 1.000 in caso di figli a carico) il limite dell’ager publicus che ogni singolo poteva possedere, per contrastare l’accaparramento che ne avevano fatto i grandi latifondisti; i terreni così recuperati sarebbero stati distribuiti ai cittadini più poveri in lotti di 30 iugeri. I suoi oppositori politici convinsero un altro tribuno, Marco Ottavio, a opporgli il veto, ma allora egli lo fece destituire dagli stessi elettori; la legge agraria fu approvata e della commissione di triumviri incaricati di curarne l’attuazione fu chiamato a far parte anche suo fratello, Gaio. _______________________ Quello stesso anno morì, nel lontano regno di Pergamo (che, come visto, da 80 anni era un fidato alleato di Roma), il re Attalo III. Il sovrano non aveva avuto figli e, temendo che il suo fiorente regno potesse essere conquistato dal ben più potente regno di Siria, decise così di fare un regalo ai suoi sudditi lasciandolo in eredità al popolo romano; si ripeteva, a distanza di due secoli, un’iniziativa simile alla deditio di Capua. Trattandosi però di un’eredità, doveva essere accettata dal Senato, alcuni membri del quale espressero perplessità sull’opportunità di annettere una terra così lontana; ne seguì un temporaneo vuoto di potere, di cui approfittò un fratellastro di Attalo, tale Aristonico, che si autoproclamò re con il nome di Eumene III. Attalo III tuttavia non aveva lasciato solo il trono al popolo romano, ma anche le sue immense ricchezze; quando si seppe Tiberio Sempronio Gracco propose di distribuirle ai nuovi piccoli proprietari terrieri, per consentire loro di acquistare l’attrezzatura necessaria per coltivare. Fu troppo per la nobiltà (che evidentemente aspirava a far proprie quelle stesse ricchezze), la quale lo accusò di aspirare alla tirannide; Tiberio fu allora ucciso durante un tumulto di piazza, appositamente scatenato. Si trattò di un momento cruciale nella storia di Roma: per la prima volta divenne plateale che i politici ritenevano ammissibile far uccidere i proprî avversari, quando non riuscivano a fermarli in modo legale. Le guerre civili del secolo successivo e l’instabilità del trono imperiale in quelli ancora seguenti iniziarono così. Malgrado questa violenza, comunque, i Romani rimasero ossequiosi della legge e la riforma agraria voluta da Tiberio fu portata avanti. _______________________ Nel frattempo,. la rivolta di Aristonico fu domata e nel 129 a.C. Roma decise di annettere il territorio del disciolto regno di Pergamo come provincia d’Asia, la cui capitale fu spostata a Efeso (città non più esistente). Una testimonianza monetale del processo di progressiva romanizzazione del regno di Pergamo è rappresentata dai cosiddetti “cistofori”: tetradracme (monete d’argento da quattro dracme, del perso di oltre 12 g) recanti al dritto una cesta (da cui il nome) con serpenti, simbolo di riti dionisiaci, e al rovescio due serpenti attorcigliati attorno a una faretra. Furono emessi a Pergamo a partire dal 200 a.C. e si diffusero rapidamente in tutta l'Asia Minore, diventando così la moneta con cui si effettuavano i commerci in Asia. Molti di essi riportano la data (espressa secondo un conteggio locale) ed è stato così possibile verificare che continuarono a essere ininterrottamente emessi, anche dopo la costituzione della provincia d’Asia. Inoltre, dopo alcuni anni comparve su tali monete il nome del magistrato romano che ne aveva disposto l’emissione. I cistofori si pongono così come uno dei più begli esempî di monetazione provinciale repubblicana. _______________________ Gaio Sempronio Gracco fece ritorno a Roma nel 124 a.C., dopo essere stato pretore in Sardegna, e ottenne per due anni di seguito (123 e 122) l’elezione a tribuno della plebe. Decise di proseguire l’opera del fratello e ne allargò la portata, proponendo una lunga serie di leggi che miravano a contenere la prepotenza dei nobili e a migliorare la vita delle classi meno agiate. Fra le altre, fece approvare una lex frumentaria che disponeva (come auspicato nei denarî della gens Minucia) la ripresa delle frumentationes presso la colonna Minucia. Nel 122 commise però un passo falso: propose di estendere la cittadinanza romana ai Latini e quella latina agli Italici, per consentire anche a loro di accedere ai benefici che tale status giuridico permetteva; questa iniziativa gli fece perdere il favore della plebe, gelosa dei proprî privilegi (fra cui le frumentationes). La nobiltà ne approfittò: nel 121 scoppiarono una serie di disordini, probabilmente fomentati dai senatori stessi, e di conseguenza il Senato adottò, per la prima volta nella storia, un senatus consultum de re publica defenda, ossia un provvedimento che, pur avendo in teoria efficacia solo consultiva (essendo appunto un consultum), di fatto autorizzava i magistrati a uccidere cittadini romani per difendere l’integrità della Repubblica. Avendo capito di non avere speranza di sopravvivere alla violenta repressione che ne seguì, Gaio incaricò un suo stesso servo di togliergli la vita. _______________________ Nel 125 a.C. i Salluvi, tribù dei Liguri (antico e bellicoso popolo pre-indoeuropeo), aveva attaccato Massilia (attuale Marsiglia), colonia greca che godeva di un’amicizia storica con Roma (aveva cercato anche di fermare l’avanzata di Annibale verso l’Italia). Roma intervenne allora a difesa della città e sconfissero prima i Salluvi, poi gli Allobrogi, fiera popolazione celtica che ne aveva preso le difese. Per celebrare la vittoria nel 119 a.C. fu emesso un denario, RRC 281/1, da parte di tale Marcus Furius Philus "figlio di Lucio" (la firma sulla moneta è infatti M. FOVRI. L. F. al dritto, PHILI al rovescio); probabilmente suo padre era il console 136 a.C., veterano di Numantia. La moneta reca al dritto una bella rappresentazione di Giano; al rovescio è invece raffigurata una dea, esplicitamente identificata in Roma da una didascalia (posta alla sua destra), che pone una corona d’alloro sopra un trofeo d’armi. Le armi, a loro volta, sono chiaramente galliche, come dimostra la foggia degli scudi rettangolari e, ancor di più, la presenza di due carnices: il carnyx era infatti una tromba da guerra, a forma di testa di serpente o dragone, ed era usata dagli eserciti celtici. Il territorio sottratto ai Salluvi e agli Allobrogi (corrispondente alla porzione meridionale dell’attuale Francia) fu annesso alla Repubblica, per realizzare un collegamento terrestre tra l’Italia e le province in Hispania, e nel 121 a.C. divenne la nuova provincia della Gallia Transalpina (talché ancora oggi si chiama “Provenza”, da “provincia”). Nel 118 a.C. vi fu fondata una nuova capitale, la città di Narbo Martius (attuale Narbona), che per la sua importanza ottenne il prestigioso status giuridico di colonia di diritto romano (la prima, di questo tipo, dedotta oltralpe): era cioè, formalmente, un “quartiere” distaccato di Roma stessa. Di conseguenza, la provincia fu ridenominata Gallia Narbonensis. In occasione della deduzione della colonia e, probabilmente, proprio per pagare le spese connesse con essa fu emessa, probabilmente proprio nel 118 e presso una zecca sita a Narbo, una serie monetale ad hoc, la RRC 282. Si tratta di cinque denarî serrati[4] accomunati dalla medesima iconografia (la testa di Roma al dritto e un guerriero gallico su biga, munito di lancia, scudo e carnyx, al rovescio) e dalla firma, al rovescio, L. LIC. CN. DOM, ossia Lucius Licinius Crassus e Gnaeus Domitius Ahenobarbus. Sappiamo che il primo aveva caldeggiato la deduzione della colonia contro l’opposizione del Senato, l’altro aveva fatto costruire la prima strada romana della Gallia, la via Domitia, per collegare la nuova colonia all’Italia; è probabile che firmassero le monete in quanto duoviri coloniae deducendae. Al dritto, invece, le cinque monete si distinguono perché recano cinque firme diverse (una per moneta)[5]: sono sicuramente i nomi dei magistrati monetarî (che forse nell’occasione avevano l’incarico di curatores denariorum flandorum). _______________________ Terminava così l’epoca dei Gracchi e diveniva evidente che il potere dell’oligarchia nobiliare si fondava ormai solo più sulla violenza, non sul consenso. È forse per questa ragione che poco dopo fu emesso l’ultimo denario anonimo (privo, cioè, della firma del monetiere), RRC 287/1, datato 115- 114 a.C.: si tratta di una moneta bellissima, quasi malinconica, che rievoca Roma così com’era alle origini. Al dritto è raffigurata la testa di Roma; al rovescio compare la medesima dea, seduta su un mucchio di scudi con una lancia in mano, che ammira gli eventi connessi con la sua stessa nascita: la lupa che allatta i gemelli e, in volo, i due avvoltoî che diedero a Romolo il presagio ritenuto propedeutico alla fondazione. NOTE [1] La prima è firmata C.AVG, Gaius Augurinus, la seconda TI. MINVCI. C. F AVGVRINI, Titus Minucius Gai filius Augurinus. Forse erano fratelli. [2] Nell’iconografia, quindi, il soggetto che distribuisce il pane è uno di tali consoli; quello col lituo è probabilmente un altro appertenente alla gens, Marco Minucio Feso, che era stato, nel 300 a.C., un dei primi àuguri plebei. [3] Dei tre nomi previsti per gli uomini romani (praenomen, nomen ed eventuale cognomen o cognomina) le donne ne ereditavano dal padre uno solo, il nomen, declinato al femminile (Cornelia, Giulia, etc.). [4] Si definiscono “serrate” alcune monete con il bordo dentellato che Roma emise in alcuni momenti della sua storia. È discussa la ragione di tale espediente; forse, per ridurre i rischi che il metallo si rompesse quando riceveva il colpo del conio di martello. [5] M. Aurelius Scaurus su RRC 282/1, L. Cosconius su RRC 282/2, C. Poblicius Malleolus su RRC 282/3, L. Pomponius su RRC 282/4, L. Porcius Licinus su RRC 282/5. ILLUSTRAZIONI Denari RRC 242/1 e 243/1 del 135 e 134 a.C. Cistoforo catalogato Stumpf 38 e datato 57-55 a.C. La legenda al rovescio comprende, in alto, il nome del proconsole, in caratteri latini (C. SEPTVMI T. F. PRO COS.); in basso, quello del monetiere, in caratteri greci (ΜΗΝΟΓΕΝΗC); a sinistra, la sigla ΠΕΡ in monogramma (Pergamo, luogo di emissione). Si noti l’uso dei due alfabeti diversi, chiara testimonianza della doppia natura della monetazione provinciale, che è sì “romana”, ma anche “locale”. Denario RRC 281/1 Denari RRC 282/2 e 282/5. Si noti che il primo porta il simbolo di valore X, il secondo Ж; evidentemente erano ormai ritenuti equivalenti Denario RRC 287/1
    1 punto
  43. grazie! @fabry61 quindi molto brutto, molto leggero, ma vero
    1 punto
  44. Mi sembra che sia opinabile un po' tutto, anche ciò che lei definisce scientificamente centellinato. Scientificamente centellinato, ma da chi? Se solo da lei, pur col massimo rispetto per i suoi studi, mi pare che si possa classificare le monete sulla base di studi attuali, non necessariamente ed esclusivamente solo sui suoi. L'amico Antonino ha riportato correttamente un riferimento al Mir. Ora, si può rivedere e aggiornare tutto ed il contrario di tutto, ma non penso che il riferimento riportato possa essere definito non corretto. Aspettiamo fiduciosi ogni aggiornamento, ogni progresso scientifico, ma mi permetto di ricordare che un riferimento diventa davvero scientifico quando l'esperimento (lo studio in questo caso) diventa replicabile e verificabile anche e soprattutto da persone diverse da chi formula una nuova ipotesi. Non entro invece sul discorso della zecca, quale che sia, perché ne so troppo poco e direi certamente delle cose inesatte e non utili alla discussione. Cordialità.
    1 punto
  45. Certo e ti devo dire che anche il loro Riesling non è niente male.
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  46. Affrancatura molto importante e carica di Storia
    1 punto
  47. 1 punto
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