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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/25 in tutte le aree
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Anche Venezia ? Si. E Pavia, e Mantova ? Si si. Anche Lucca Pisa Siena Firenze ? Si si si. E Roma ? Anche Roma ... Tutte le coniamo, tutte ...7 punti
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Perchè? Nessuno ha il monopolio, non sul forum. Arka # slow numismatics6 punti
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A richiesta degi appassionati, pubblico l'indice del Gazzettino:: La pre-copia in fase di rilettura e correzione:5 punti
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Buongiorno a Tutti, tempo fa ho acquistato questo Asse di Marco Aurelio per il quale volevo chiedere a Voi Esperti di questa monetazione, un parere. Il venditore si è enunciato per zecca di Roma, emissione 162-163 d.c. Leggero paludamento sulla spalla sinistra. La moneta pesa grammi 10,60 e misura al D 25,62 millimetri, conservazione splendida. Vi chiedo per cortesia cosa ne pensate ed anche se secondo voi la conservazione potrebbe corrispondere. Grazie.4 punti
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come promesso allego alcuni esmpi di 4^ di SARDEGNA per tonalità di colore4 punti
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E' evidente che giocano sulla psicologia dell'animo umano: più è difficile avere una cosa più viene desiderata!! Io la reputo una por..ata bella e buona..da parte della Zecca di SM. Per quanto mi riguarda se la possono tenere!!!3 punti
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Salute è in distribuzione ai socii italici di Cassino il II° fascicolo del 2025 della rivista Monete Antiche. Vi anticipo i contenuti: MONETE ANTICHE Anno XXIV – 2025 fascicolo II Associazione Culturale Italia Numismatica. Pagine 120, f.to 21x28cm, illustrazioni a colori. € 20,00 (gratuito Soci ACIN, anno 2025) ISSN 2532-0327 Dall’Indice: Giovanni Santelli e Alberto Campana, Il linguaggio delle immagini: Apollo – Pitone – Dafne – Marsia – Elio (Sole). [pp. 121-132] Alberto Campana, Pierluigi Debernardi, Roberto Lippi, Produttività dei conii del Triumvirato Censor – Crepusius – Limetanus. [pp. 133-158] Luis Amela Valverde, L’emissione RRC 409, M. PLAETORIVS M. F. CESTIANVS AED. CVR. [pp. 159-172] Antonio Morello, Africanus Fabius Maximus: il suo ritratto su alcune monete della provincia d’Africa. [pp. 173-190] Mario Ladich, Un solido di Atalarico con una variante inedita della legenda del dritto. [p. 191] Mario Ladich, Un quarto di siliqua inedito di Baduila. [p. 192] Alberto Trivero Rivera, I follis epigrafici: da Teofilo a Niceforo II (829-969). [pp. 193-232] Alberto D’Andrea e Antonella Saiani, La monetazione aurea per Costantinopoli di Michele VIII, nuove varianti. [pp. 233-240] Nel NOTIZIARIO : oltre alle note del Direttivo, La presunta epilessia di Giulio Cesare ADRIANO. Le memorie al femminile Due Medaglioni inediti di Antonino Pio Un enigmatico AE 3 di Giuliano II Cesare Il volto frontale di Massenzio Un enigma archeologico risolto dalla Numismatica Testimonianza numismatica di un terremoto nella Siria bizantina odjob2 punti
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E per quale motivo non dovrebbe esserlo scusa. Queste monete hanno un peso estremamente variabile (se studiassi, prima di scrivere lo sapresti). A me sembra la variante 416 del MIR, o quella col numero 1 nel catalogo del forum. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIICH/2 Quella che sembra una stella dovrebbe essere la seconda rosetta che spezza la legenda. Poi, se è una variante rara, questo non lo saprei2 punti
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Noi in Italia abbiamo avuto la fortuna di avere dei Re Savoia collezionisti e che hanno fatto eseguire delle monete e francobolli stupendi, un pò meno Umberto I , ma Vittorio Emanuele II e III nel campo Numismatico e Filatelico ci sono alla grande2 punti
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Aggiungo altri colori di usati e alcuni nuovi, saluti2 punti
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La moneta postata deve essere: Regno di Sicilia Ulteriore - Carlo I (di Borbone) 1734-1759 6 tarì , forse il tipo del 1735 dell'incorazione oppure quello normale 1754-1755 Una moneta stupenda che non ho in collezione2 punti
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@SS-12 Il valore da catalogo per un MB del 1873 è 25 euro. Questa come conservazione è leggermente meglio MB, ma il valore a mio avviso è 25-28 non di più2 punti
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Credo che ogni utente possa essere libero di scegliere la propria strada senza consigli, soprattutto da parte di chi è in tesi contraria. Arka # slow numismatics Si è partiti proprio dall'ipotesi di una coniazione di moneta forestiera nella zecca di Messina o Napoli. L'estensione mi sembra collegata. Eventualmente si potrebbe rinominare la discussione. Arka # slow numismatics2 punti
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Io vedo sempre più negozi di numismatica nascenti quindi non credo il numero di collezionisti sia troppo in calo altrimenti non sarebbe possibile per tutti portare la pagnotta a casa, allo stesso tempo però di collezionisti "visibili" ne trovo pochi nelle mie zone mentre ce ne sono diversi "invisibili", che non vogliono farsi conoscere e che tengono quasi esclusivamente contatti con i venditori, gente che non vuole far sapere che compra e che nemmeno partecipa ai convegni locali.2 punti
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Mi ero ripromesso di postare qualcosa, ma il 29/06 non avevo avuto modo... per fortuna il topic non si è spento... anzi, quante belle monete sono state proposte, alcune davvero rare ! Approfitto per postare un paio di rappresentazione dei due santi più "particolari" tra quelle che ricordo, ad iniziare da questa piastra di Urbano VIII (vero amante dei due santi, proposti pressochè su qualsiasi taglio emesso durante il pontificato), che presenta i due busti "affacciati al balcone": Per dimensioni, probabilmente sono stati utilizzati punzoni dei santi creati per monete di taglio inferiore (grossi o mezzi grossi degli anni a seguire avranno rappresentazioni simili), e il tanto spazio libero sul tondello è stato in qualche modo occupato da una serie, apparentemente improvvisata, di elementi. Altra "coppia" di santi particolare, su questo quattrino di Benedetto XIV per Gubbio; al contrario della piastra sopra, la scelta dei busti "accollati" è risolutiva per i problemi di spazio, per quanto abbastanza inusuale, e inusuale è anche lo stile dei visi, quasi stilizzato e senz'altro opera di mano meno fine di quella che ha realizzato il conio del diritto: anche questo quattrino merita di stare assieme alle tante monete assai rare postate, trattandosi di un inedito, che accoppia il diritto del Muntoni 521 (stella a 8 punte sulla cimasa dello stemma) al classico rovescio Muntoni 544 😉. Ciao, RCAMIL.2 punti
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La cartolina è indirizzata alla signorina Maria Saccardo presso l'orto botanico di Padova, forse la figlia del professore Pier Andrea Saccardo, botanico e micologo prefetto dell'orto botanico di Padova tra l' otto e novecento.2 punti
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Buongiorno,condivido un acquisto di qualche mese fa,un asse post semilibrale,mm. 37,51,gr.58,89,aiutato nella patina ma presenta comunque delle zone dove la cuprite è presente.1 punto
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Salve Pino,fammi passare una battuta scontata:per i miracoli ci stiamo attrezzando 😊1 punto
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Ciao @Pino 66io da foto non riesco ad intravedere niente del dritto mentre la SC ed alcune lettere sono visibili sul rovescio. Sei sicuro che sono due busti contrapposti quelli che vedi? Potrebbe invece essere una corona d'alloro? In tal caso potrebbe trattarsi di un sesterzio di Augusto della tipologia che ti mostro. Ci abbiamo provato 🙂. ANTONIO1 punto
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Complimenti! Questa di seguito è la mia, il profilo del sovrano è piuttosto usurato ma ad un prezzo molto contenuto si può avere solo così.1 punto
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Salve Pino, l unico sesterzio che ho trovato con due busti di fronte è questo di Druso Cesare con due teste di ragazzi. https://www.acsearch.info/search.html?term="Large+s+c"++sestertius+busts&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=01 punto
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Moneta autentica, rosette come interpunzione , quella con stelline è la n. 2 del nostro catalogo, variante da me inserita1 punto
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Salve,l'iconografia è normale per Constanzo 2,riesco a distinguere solo una O.altri saranno più precisi FELTEMPREPARATIO1 punto
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@fapetri2001, questa tua collezione sul Regno d'Italia e' sempre piu' completa e vasta. Bellissimi esemplari dai molteplici colori.1 punto
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Salve @Alan Sinclair , non so chi sia il venditore professionale e non mi interessa saperlo , comunque per dichiarare SPL un moneta classica , influiscono diverse condizioni : 1 Condizioni generali ottime di conservazione della moneta : ritratto , figura/e del rovescio e relative legende del D/R che devono essere praticamente perfette e ben leggibili . 2 Centratura sia del dritto che del rovescio , (leggerissima non centratura in basso da TRP X.... a COS II-III (?) 3 Patina originale , non trattata . In base alla foto postata a me pare che le 3 condizioni di conservazione generale giustifichino la conservazione SPL , nonostante l' annotazione al punto 2 Saluti1 punto
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Forse splendida è eccessivo, ma la moneta nel complesso a me piace molto! Bel ritratto.1 punto
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Il ritratto di Donna Letizia, soprattutto nella seconda moneta, non mi piace affatto, ma in ogni caso il bordo liscio dovrebbe togliere ogni dubbio, anche le monete di prova del '57 dovrebbero averlo in rilievo e con le scritte (e la data) come le altre. E' possibile conoscere peso e diametro?1 punto
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Ciao @Laurentius, nella tua moneta la ribattitura della legenda ha addirittura storpiato il nome del sovrano. Si legge COSMVIS poichè la lettera I di FERDIN non è stata intaccata dalla ribattitura di conio ed è rimasta completamente integra a metà tra la V e la S!!! Bell'esemplare e particolare Saluti1 punto
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Salve Paxcaesar,riguardando meglio noto lettere leggermente diverse per fattura tipo la L di IUL e la maggiore lunghezza del trattino di veste dietro il collo,ma come ipotizzato stessa mano1 punto
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S a lume riadibisce gli E = salumeria di Bisceglie. Buona giornata!1 punto
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Oggi 3 luglio alle ore 21:30 ci sarà l’incontro dei collezionisti di cartamoneta. Il link è sempre lo stesso!1 punto
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La coppia che ho postato era una bella quartina circa 30 anni fà, arrivai al negozio del mio amico commerciante nel momento che la divideva, un cliente ne comperò 2 pezzi , che a sua volta vennero tagliati singolarmente, in quanto faceva 2 collezioni, rimasi di ghiaccio, una quartina del non emesso non è facile da trovarsi, così presi la palla al balzo e comperai i due rimanenti, che in una collezione singola ci stanno sicuramente bene1 punto
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Repubblica di Panama, un cuarto di Balboa, anno 1966, zecca di San Francisco, tiratura 7.440.000. Cupronichel. Pagata 30 centesimini😅1 punto
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Dubito inoppugnabilmente che la zecca di Venezia abbia mai potuto concedere un simile permesso. Molto verosimilmente (ma ripeto, vorrei vedere questo documento che citi) si tratterebbe di contraffazioni come ce ne sono state per numerose zecche. Napoli, se confermato, non sarebbe la prima cronologicamente e tantomeno la maggior produttrice di ducati veneziani imitativi o di contraffazione. Mi associo ad @Andrea Costa per la curiosità di vedere tali pezzi.1 punto
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Maria Saccardo, la destinataria di questa cartolina, era proprio la figlia del famoso botanico patavino Pier Andrea. Maria sposerà Alessandro Trotter che si era laureato all'università di Padova con una tesi di botanica con il prof Pier Paolo Saccardo che quindi diventerà suo suocero. Dopo aver avuto degli incarichi di primo assistente e poi aiuto all'università di Padova, il Trotter nel 1902 vince la cattedra di scienze naturali presso la scuola speciale di viticoltura ed enologia di Avellino. E quando nel 1914 Padova venne bombardata, il prof Saccardo si trasferisce ad Avellino a casa della figlia Maria per un breve periodo. Non ho trovato notizie sulla data del matrimonio di Maria Saccardo con Alessandro Trotter ma possiamo dire che quando questa cartolina datata 1900 è stata recapitata, sicuramente era ancora nubile, visto che era a Padova, mentre era già sposata nel 1914 quando risulta abitare ad Avellino dove aveva seguito il marito. Non è difficile che Maria si sia sposata nel 1902 o poco dopo, visto che il futuro marito aveva vinto la cattedra ad Avellino in quell'anno.1 punto
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Giusto, è esattamente quello che volevo dire anche io. Rileggendomi, forse avrei potuto essere più chiaro. Mi sembra improbabile ma in realtà tutto può essere. Un conio con la legenda di Ferdinando II dovevano averlo fatto e anche usato, per poi cancellare l'impronta sui tondelli riutilizzati per il vecchio conio di Cosimo. Verissimo, credo sia un caso più unico che raro.1 punto
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Salve, segnalo : https://www.academia.edu/130273703/Un_interessante_ribattitura_di_Federico_III_di_Aragona1 punto
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Se cominci con queste chissà le altre!! Mi mancano tutte e tre!1 punto
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Dalla RIN del 1907 si ha l’opportunità di leggere la recensione a firma F.G. (Francesco Gnecchi) sull’opera del Conte Papadopoli dedicata a Le Monete di Venezia. Riporto di seguito il seguente passaggio della recensione che ha attirato la mia attenzione e che vorrei naturalmente condividere con voi (mi sono permesso di sottolineare la frase che ha ispirato il titolo della discussione). “Il Papadopoli non si occupa delle oselle, la cui serie comincia col doge Antonio Grimani, 1521-23, ancorchè in tutti i tempi esse abbiano circolato quali monete e come tali siano state considerate nelle tariffe; ma rimanda alle opere del conte Manin e di G. Werdnig che ne trattano con amore e con molti particolari. Accenna bensì alla loro origine, pag. 125-9, riguardo alla quale egli dissente dalle idee di questi due scrittori. Non crede col primo che il dono annuale di uccelli selvatici a tutta la nobiltà, il quale più tardi fu sostituito con quello di una speciale moneta, sia stato imposto al doge dal maggior consiglio, nè col Werdnig che in esso si debba intravvedere un segno della sua dipendenza dalla aristocrazia prepotente; si bene opina che convenga cercarne l'origine in un'antica consuetudine, non ancora estinta, che era comune ai proprietari di valli salse, i quali agli amici, ai parenti ed ai famigliari facevano dono del pesce e degli uccelli selvatici che nei giorni precedenti il Natale venivano portati dai conduttori delle valli come debito contrattuale ai padroni. È invece vero che col volger del tempo quest'usanza si trasmuto’ per il doge in un obbligo, del quale il primo accenno viene fatto nella promissione di Lorenzo Tiepolo dell'anno 1268. Limitato da prima a favore di pochi magistrati quest'obbligo andò via via estendendosi a beneficio di molte altre persone, ed allorquando la selvaggina venne a mancare per esser caduta nelle mani degl'imperiali la terra di Marano, dove se ne faceva la caccia, il dono in natura fu convertito in una moneta del valore di un quarto di ducato o soldi 31, corrispondente al prezzo di cinque anitre maggiori, dette volgarmente mazzorini, la quale moneta chiamata osella per l'ufficio cui era destinata, doveva distribuirsi entro il mese di dicembre.”1 punto
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Non posso che ringraziare l’Autore per aver reso giustizia al maestro delle prove Giuseppe Mannara, caduto nell’oblio per sessant’anni. L’ultimo a far cenno di tale ufficiale di zecca fu Michele Pannuti nel lontano 1964 e grazie a delle ricerche d’archivio ne è stata confermata la sua presenza nell’officina monetaria partenopea. Inoltre, nel Manuale sono state pubblicate per la prima volta i disegni dei progetti dei 5 e 2,5 grana del 1796 descritti – ma non pubblicati – da Carlo Prota su un numero del BCNN. Allego la prima pagina di un documento (ma ve ne sono molti altri) dove è indicato chiaramente il nostro maestro delle prove. Archivio di Stato di Napoli, Ministero delle finanze, fascio 2141.1 punto
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Considerazioni su monete longobarde in riferimento al volume EOS precedente odjob1 punto
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sicuro! 😁 Visto che siamo alla pagina è proprio un grande aiuto!!! ============ Gira, gira, io finisco ancora in cucina: ========= Tra parentesi @nikita_, tra un pò vengo a prendere il caldo dalle tue parti, vediamo se sopravvivo 🥵1 punto
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Queste sono due documenti abbastanza particolari, trattandosi di corrispondenza dall'Umbria in RSI1 punto
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