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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/26/25 in tutte le aree
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Associazione Italiana Cartamoneta Associazione Italiana Cartamoneta AIC MAGAZINE ANNO VIII - N. 15 LUGLIO 2025 È stato recentemente pubblicata la rivista “AIC Magazine” N. 15 - Anno VIII” direttore Stefano Poddi, rivista dell’Associazione Italiana Cartamoneta, associazione no-profit. L’unica rivista italiana cartacea interamente dedicata alla notafilia (dal latino “nota” = biglietto e dal greco philos = amore, passione) branca della numismatica. Il primo articolo della rivista, a firma Alessandro Fiamingo, si intitola “I gradi di conservazione della scala Sheldon”; sempre più spesso si trovano in commercio delle banconote sigillate in custodie di plastica rigida, prodotte da PCGS, PMG, ecc. società americane di grading (gradazione), che oltre ad assicurare l’autenticità della banconota contenuta, ne danno una puntuale valutazione dello stato di conservazione, tramite una numerazione che va da 4 a 70, e che nell’articolo viene illustrata comparandola ai gradi di conservazione (MB, BB, SPL, SUP, FDS) da noi usati nei cataloghi e nei prezziari, facendo chiarezza su questo argomento spesso nebuloso. Segue un articolo di Emanuela Peccatori, che descrive il mondo fantastico de “Le prime banconote tibetane”, biglietti che per la loro grafica colorata e per l’intreccio dei grafismi riportati, ricordano la colorazione e i disegni dei tappeti orientali. Franca Maria Vanni ci propone un articolo molto dettagliato e documentato su “Le prime banconote della Banca d’Italia”, che ci riporta alle vicende della costituzione della Banca d’Italia e delle sue prime banconote. Attraverso una minuziosa ricostruzione storica della progettazione e produzione delle primissime banconote della banca centrale italiana che, novità assoluta, riportavano in evidenza nella parte superiore del fronte della banconota il nome dell’emittente, (e quindi del garante della cartamoneta fiduciaria) “BANCA D’ITALIA”, istituita con legge del 1893, ponendo in evidenza il lavoro e l’impegno di un grande protagonista di questa transizione nummaria, il disegnatore/inventore Rinaldo Barbetti. Chiude questo numero della rivista Davide Oldrati con un articolo intitolato “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi”, nel quale viene scandagliata la follia idealista-sanguinaria iniziata nell’ aprile del 1975 con l’ingresso dei Khmer Rossi al governo della Cambogia, che in quattro anni annientò oltre un milione di cambogiani morti per fame o per lavori forzati. Nella loro ideologia c’era anche il tentativo di realizzare una economia senza moneta, ma questo non gli impedì di introdurre due serie di banconote, emesse per un breve periodo e poi ritirate, molto suggestive di carattere agricolo-rurale. L’inserto centrale a doppia pagina di questo numero riguarda le 500 lire matrice di Rinaldo Barbetti, un’immagine da contemplare incantati. SOMMARIO AIC N.15 Anno VIII - Luglio 2025 - FIAMMINGO Alessandro “I gradi di conservazione della scala Sheldon” - PECCATORI Emanuela “Le prime banconote tibetane” - VANNI Franca Maria “Le prime banconote della Banca d’Italia” - OLDRATI Davide “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi” AIC Magazine, rivista cartacea dell’Associazione italiana Cartamoneta no-profit, è pubblicata interamente a colori, priva di pubblicità o sovvenzioni a cadenza semestrale. Viene inviata esclusivamente ai Soci dell’Associazione la cui email e' : [email protected] - Tale indirizzo vale anche per chi volesse contribuire alla rivista con un articolo. Il sito ufficiale dell'Associazione Italiana Cartamoneta e' www.associazioneitalianacartamoneta.it AIC Magazine - Elenco articoli.xlsx3 punti
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Che del Cordusio non s'interessa perché sta diventando un grande mangimificio all'aperto, invasa come è da bar improvvisati di 10 mq che però occupano metri di marciapiede con tavolini e altri ingombri, attività di ogni tipo che chiudono per lasciar spazio sempre e solo a gente che fa da mangiare (peraltro, male e a caro prezzo...). Vabbé, lasciamo perdere sennò divento malinconico: guardate le foto e valutate....3 punti
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Noi ora osserviamo delle monete, vediamo i volti che vi sono raffigurati, e ci chiediamo se su quei volti vi è un labbro insolitamente marcato, per un bizzarro ed inusuale metodo nell' esecuzione del conio degli incisori di una specifica zecca. Ma anche allora, quando quelle monete circolavano, chi le osservava poteva avere quel dubbio, se effettivamente non ci fosse un baffo ma uno strano labbrone. Istintivamente dico no, l' incisore del conio, artista o comunque valido artigiano, non poteva lasciare quel dubbio; se avesse fatto un labbrone, si sarebbe limitato, non avrebbe voluto che qualcuno avesse quel dubbio. Labbrone magari si, ma limitato. Se quel labbrone è così lungo da sembrare un baffo, quello è un baffo.3 punti
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Oggi finalmente ne ho capito un pò di più, finalmente sono riuscito a trovare un laboratorio orafo attrezzato con uno spettrometro XRF molto disponibile, e davanti a me hanno messo la moneta all'interno dello strumento e in 2 secondi ho avuto risposta al mio dubbio, la moneta è 22,35K, oltre l'oro i metalli presenti sono per la quasi totalità rame, e per una percentuale sotto 1% ciascuno da argento e nickel, di questi metalli solo il nickel è magnetico e adesso si spiega il perchè la calamita veniva leggermente attratta. Onestamente mi stupisco che con una percentuale così minima di nickel, io sia riuscito a rilevare con strumenti "casarecci" il leggerissimo magnetismo. Ora io non ho idea se il conio del 50 lire "cinquantenario" 1911 è nomale che contenga anche del nickel, considerando che nessun'altra moneta del regno in mio possesso ha questa caratteristica, sta di fatto che la mia è così, e mene renderò conto se alle prossime aste avrò l'occasione di aggiudicarmene un'altro pezzo. A questo punto sarei propenso a pensare che la moneta sia buona e tenermela, considerando ora che ne ho la certezza, che il costo che l'ho pagata è coperto circa al 75% dal valore dell'oro presente nella moneta. Adesso posso dirvi anche la casa d'aste, è Sartor numismatica, e il titolare è il Sig.Nicola Sartor, una persona seria e disponibile, che da subito mi ha detto che non ci stava nessun problema, che avrei potuto rispedirgliela per ricontrollarla e se mi rimanevano dei dubbi avremmo trovato assieme una soluzione, adesso lo avviserò che dopo un'analisi con lo spettrometro preferisco tenerla. Grazie a tutti per i consigli, a presto.3 punti
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amici volevo farvi valutare una collezione di francobolli che possiedo. Sono tanti. Ho fotografato le pagine generali e anche ogni singola linea per capire se in mezzo alla massa ci può essere qualcosa di interessante. Forse l'approccio non è quello giusto, ditemi voi; meglio estrarli uno per uno? Intanto parto per darvi un'idea di massima. Saluti Gordon2 punti
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Non avrebbero mai dovuto "liberarli", sarebbero valsi molto di più, il loro posto era la busta su cui erano attaccati, ..ma un tempo non c'era questa sensibilità per la storia postale e venivano staccati attraverso il classico bagnetto. C'è un mio tutorial all' inizio della sezione Filatelia e storia postale. I francobolli vanno staccati per guadagnare spazio solo se sono su frammento cartaceo e l' annullo non è nitido o visibile.. altrimenti vanno lasciati dove sono, gli antichi non vanno MAI staccati.. per antichi intendo anche i classici anni 50/60/70 ecc.., per quanto riguarda staccare i moderni lo sconsiglio in quanto sono autoadesivi e il bagnetto li rovina, al massimo se la busta non e' in buone condizioni vanno lasciati su frammento cartaceo. Se avete domande ragazzi chiedete senza indugio.2 punti
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Frammento di un diploma militare proveniente dalla Sardegna. Il modello AI Aeneas è in grado di ricostruire il testo mancante da un’iscrizione danneggiata (testo in grigio) senza bisogno di conoscere la lunghezza della sezione mancante IA e archeologia: Enea legge le iscrizioni antiche e ricostruisce le parti perdute «Aeneas» è il primo modello di Intelligenza Artificiale al mondo in grado di contestualizzare le epigrafi I ricercatori stanno utilizzando l'Intelligenza Artificiale (IA) per ricostruire le parti mancanti delle antiche iscrizioni romane. Un nuovo strumento di Intelligenza Artificiale, chiamato «Aeneas» (Enea) dal nome dell’eroe della mitologia greca e romana, analizza migliaia di iscrizioni latine per prevedere il testo perduto e può persino suggerire quando e dove un’iscrizione è stata scritta. «Aeneas è il primo modello di IA progettato per contestualizzare le iscrizioni antiche, afferma Thea Sommerschield dell’Università di Nottingham nel Regno Unito, che ha collaborato al progetto con la società tecnologica Google DeepMind e in partnership con ricercatori delle Università di Warwick, Oxford e dell’Università di Economia e Commercio di Atene (Aueb). Aiuta gli storici a interpretare, attribuire e ripristinare testi latini frammentari». Ogni anno vengono scoperte circa 1.500 iscrizioni latine su edifici, manufatti antichi e altro ancora, sovente però incomplete a causa di danni, come rotture o erosione. Gli esperti utilizzano le loro conoscenze specialistiche per cercare iscrizioni simili e ricostruire le parole e le frasi perdute, ma questo può richiedere molto tempo e l’analisi di centinaia di testi «spesso danneggiati, prosegue Sommerschield. Di solito non sappiamo dove e quando sono stati scritti. Studiare la storia attraverso le iscrizioni è come risolvere un gigantesco puzzle, solo che in questo caso si tratta di decine di migliaia di pezzi in più del normale e il 90% di essi manca, perché è tutto ciò che è sopravvissuto per noi nel corso dei secoli». Aeneas, invece, è in grado di prevedere il testo mancante di un’iscrizione, anche quando non si conosce la lunghezza della sezione perduta. Può anche suggerire un probabile luogo di origine, identificare iscrizioni simili e assegnare al testo una datazione, a volte entro un arco di tempo di 13 anni. Il sistema crea queste connessioni cercando esempi simili in un insieme di 176.861 iscrizioni latine, prodotte dal VII secolo a.C. all’VIII secolo d.C. in luoghi che vanno dalla Britannia romana fino alla Mesopotamia. Per testare lo strumento basato sull’IA, il team di ricercatori ha esaminato le «Res Gestae Divi Augusti», una lunga iscrizione latina dell’epoca dell’imperatore romano Augusto, incisa sulle pareti del Tempio di Roma e Augusto ad Ankara, in Turchia. L’esatta data di composizione di questo testo durante il regno di Augusto è stata a lungo dibattuta, creando una discussione, ma Aeneas è riuscito ad assegnare datazioni in linea con quelle proposte dagli storici e con iscrizioni analoghe. Quando lo strumento ha esaminato l’iscrizione su un’ara votiva proveniente da Magonza, in Germania, ha stimato correttamente la sua datazione intorno al 214 d.C., l’ha identificata come prodotta nella provincia romana della Germania Superior e ha proposto restauri per il testo danneggiato. Sommerschield descrive questi risultati come «momenti di euforia» per il team. Ulteriori informazioni sul nuovo strumento sono state pubblicate sulla rivista «Nature». «Avere a disposizione [Aeneas] non significa che tutto il lavoro che gli storici fanno attualmente debba essere messo da parte, puntualizza Sommerschield. Ma avere Aeneas al proprio fianco mentre si è al museo, per esempio, o nel sito archeologico dove è appena stata trovata una nuova iscrizione, è il nostro sogno». Le pareti del Tempio di Roma e di Augusto ad Ankara, in Turchia, recano incisa la Res Gestae Divi Augusti, una lunga iscrizione latina che è stata esaminata da Aeneas. Foto efesenko https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/IA-e-archeologia-Enea-legge-le-iscrizioni-antiche-e-ricostruisce-le-parti-perdute-2 punti
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Molto belli. Spaziano da Vittorio Emanuele 2 alla Repubblica. Se cerchi il francobollo di particolare valore, così a prima vista non ne vedo. Sono comunque un bellissimo accumulo che spazia in circa 100 anni di storia Italiana. Se ti interessa, con calma, si possono analizzare i singoli pezzi. Non aspettarti però un elevato valore commerciale. Il valore storico è invece tantissimo2 punti
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Cosi e’ un po’ generico: va fatto un confronto emissione per emissione, zecca per zecca. Nel post 1 il ritratto di Zenone nella siliqua aveva indubitabilmente i baffi. Nel grande e splendido follis Teodato per la zecca di Roma e’ acclarato ( vedi Metlich) avesse i baffi. Il confronto con altre emissioni va fatto pero’ con ritratto fisionomici non con i ritratti standard, convenzionali, degli imperatori come erano in uso per l’oro e in parte per l’argento.2 punti
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Buongiorno a tutti, “ Con la scomparsa dei segni di zecca prima, delle varietà e delle sigle poi, aumentarono in modo incredibile le varianti. Se ne trovano tante, e talune molto singolari, da lasciare perplessi e dubbiosi anche alcuni autori moderni, i quali spesso più che considerarle vere e proprie varianti, le considerano degli errori volontariamente o involontariamente commessi da incisori e coniatori” De Sopo 1971. Il 1856 è un’annata, dove le varianti, errori o semplici curiosità non mancano di certo, nella mia piccola collezione ne ho raccolto qualcuna che ho reputato più interessante rispetto ad altre piastre della stessa data. Le piastre che condivido con voi servono a far meglio comprendere l’infinita possibilità di analisi e l’interesse che ne deriva studiando accuratamente ogni particolare impresso e scoprendone l’impressione. 120 Grana scudo del Portogallo vuoto.1 punto
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Grazie @Meleto per la spiegazione, molto interessante! Ed è proprio il motivo che mi ha fatto appassionare a questa monetazione per un certo periodo. Per quanto riguarda gli Ercole, sono d'accordo sulla maggiore storicità dei millesimi 1848/49; però, sempre andando a memoria, mi pare abbiano un costo leggermente superiore rispetto a quelli della Terza repubblica. Visto che @Carlo., da quanto ho capito, vorrebbe prediligere la conservazione, potrebbe aver senso dirigersi verso questi ultimi. P.s. ho dato un'occhiata veloce online, con l'argento a 1€/g, uno scudo UML, seppur in condizioni infime, non si trova a meno di 25/30€ ci sono rimasto male.1 punto
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Io del tipo Ercole ho il 1848, preso tra l'altro a poco più del prezzo dell' argento. Nel 1848 quando è stato detronizzato Luigi Filippo fu introdotto provvisoriamente il tipo Ercole per la moneta da 5 franchi, a sua volta derivato dal I tipo Ercole in uso nel periodo della rivoluzione francese (il tipo Union et force). Il tipo Ercole provvisorio è stato coniato dal 1848 al 1849 in attesa del concorso pubblico per decidere il nuovo disegno che decretò come vincitore il tipo Cerere introdotto dal 1849 e coniato fino al 1851 quando Luigi Bonaparte prese il potere l'anno dopo. Il tipo Cerere fu reintrodotto nel 1870 dopo Sedan ma solo per quell' anno perché poi gli fu preferito il tipo Ercole dal 1871 e coniato fino al 1878 (in enormi quantità ed è la tipologia più comune). Consiglio per il tipo Ercole un 1848-49 che è molto più storico e si trova praticamente al prezzo dell' argento. Il bello degli scudi francesi è che ci si può leggere tutta la storia della Francia contemporanea!1 punto
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È uno scudo comunissimo, l'anno più comune di una tipologia molto comune. Consiglio vivamente di acquistarlo in qualche convegno numismatico tipo a Verona o Piacenza risparmiando le spedizioni e potendolo vedere di persona...se ne vedono veramente tantissimi. Il prezzo non è malvagio ma con anche la spedizione considerando quanto è comune la moneta e che è pure un po' rovinata secondo me conviene poco.1 punto
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Fra il celeste e l'azzurro si vede abbastanza la differenza, anche se su documento se fossero state un pò esposte alla luce per diverso tempo, potrebbero variare le tonalità, comunque con un lentino 20x si riesce a vedere il fondo di sicurezza su quelli di Londra1 punto
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L'ultima volta che sono stato al Cordusio, poco prima della chiusura per i lavori, ho scoperto con mio grande disappunto che la libreria sotto le arcate a destra del duomo (dove faccio sempre un salto dopo il mercato) si è trasferita poco più avanti in una sede più piccola, diventando di fatto una libreria ordinaria invece del fornitissimo grande centro che era prima. Meno libri e monete, più mangime per piccioni umani!1 punto
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Grazie @Alan Sinclair ma intanto faccio il guardone. L'interesse per ora è orientato alle medaglie, di cui le aste di livello tendono ad avere un'ampia proposta ma comunque rimango all'angolo e pure umile.1 punto
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Non mi faccio capace, un cosí importante e ricco mercatino del nord,una risorsa, prestigio di una cittá metropolitana, eppure...1 punto
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Attribuita al Divo Giulio, la frase A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina casca un po' a fagiolo per questa discussione. Naturalmente riconoscendo la correttezza del venditore, chissà se in realtà ne era già consapevole.. 😉1 punto
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Fiuuu!!, bene, ottimo salvataggio. Ti sei risparmiato oltre ai denari, parti del fegato e numerose imprecazioni. Saluti Gordon1 punto
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Buonasera @Pino 66, leggero miglioramento. Secondo me gli esperti di questa monetazione potrebbero anche capire con certezza di che moneta si tratta.1 punto
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Mi sono accorto di aver scritto sinistra ma ovviamente volevo scrivere destra… ho corretto l’errore. Purtroppo neanche sul Battista sono riportate le due tipologie che cerchi. Saluti1 punto
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Permettimi solo un piccolo e modesto consiglio : se devi maneggiarli usa se puoi una pinzetta 🙂1 punto
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1889 (1agosto) Umberto I 5 c. • Stemma sabaudo entro un ovale, lettere in negativo • verde Dent.14 pettine • Filigrana corona • Stampa: tipografia • Stampato da: Officina carte valori Torino • Fogli da: 100 • Dim.: 20 × 24 (mm) • Dis. di L.Bigola, A.Repettati • Val.:30 settembre 19021 punto
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grazie caro ti avevo detto che prima o poi li avrei buttati fuori. Beh Post intendo interessanti per rarità e per "importanza storica" (ormai mi conosci, il valore meramente venale lo lasciamo ai commercianti e ai bottegai senza offesa per nessuno ovviamente). Sono tanti, tante pagine come questa (che presenta quelli più vecchi come mi avevi detto di proporre) quindi nel caso dimmi come procedere. Li estraggo? Nelle taschine ne vedo molti dello stesso tipo ammucchiati uno dietro l'altro. Attendo vostre indicazioni. Ancora grazie. Gordon1 punto
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Salve , cercando tra le pubblicazioni riguardanti le contromarche apposte sulle antiche monete romane , ho trovato questo file di Academia sulle contromarche delle antiche Provincie di Moesia -Tracia . Sinceramente non so se il file possa avere una relazione con la moneta postata da @Cremuzio , ma visto il buon interesse suscitato dal post , con numerose visite , lo inserisco : Early_Roman_Countermarked_coins_from_Moe.pdf1 punto
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Non mi sembra una perizia,il sigillo di garanzia lo può mettere chiunque, anch'io,tra l'altro non vedo riferimenti a iscrizioni all' albo dei periti numismatici... L'intestazione sul cartellino "IL MESTIERE DELLA MONETA" potrebbe riferirsi ad un' attività commerciale, c'è anche il numero di telefono... Ma il venditore è un privato o è lo stesso "sigillatore" della moneta? Nel caso siano due persone diverse potresti chiamare il numero sul cartellino e chiedere informazioni...1 punto
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Si @Claudio59, impossibile esprimersi su queste foto.. già normalmente tramite foto fatte bene e senza ponderali si può sbagliare..1 punto
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Forse possono sembrare tanti 5000 euro ma, per clienti già conosciuti, la media del credito concesso è sui 10/20000 euro.1 punto
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Ciao @Giorgio2727 per capirlo penso si debba decifrare il lato consumato. Se riesci a vedere qualcosa tu moneta in mano e magari riesci a evidenziarlo sulla foto forse aiuterebbe.1 punto
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Di conseguenza per la zecca di Ravenna i baffi li avevano tutti? Anche quei personaggi che per le altre zecche , non li avevano..1 punto
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Buonasera a tutti, ho aggiunto un altro 9 Cavalli Ferdinando IV in Collezione Litra68. È il mio terzo esemplare anno 1789. Magliocca 323. Sono diversi tra loro per alcuni particolari, il primo è Busto Corto lettera C ribattuta , il secondo Busto normale C normale , il terzo è Busto normale ma C piccola. Cosa possiamo aggiungere? Saluti Alberto1 punto
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Sono molto contento per te Alberto, la desideravi da tanto questa variante! ...chi trova due Amici trova due tesori.1 punto
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Buonasera a tutti, riesumo questa mia vecchia discussione perché grazie ad una operazione combinata a tre con gli Amici @Raff82 e @gennydbmoneysono riuscito a portare a casa un 9 Cavalli di Ferdinando IV del 1789, qualcuno potrebbe dirmi che ne ho già tre ma con questo credo di aver fatto Poker 😁. Il venditore lo giudicava MB sono d'accordo. Saluti Alberto1 punto
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confermo che per la mia esperienza, citando i negozi di numismatica quasi tutte le case d’asta mi hanno autorizzato. forse solo quelle non specializzate (es Pandolfini, etc..) hanno procedure diverse1 punto
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Certo che Minì non va dimenticato, ma dopo di lui hanno scritto altri (con la comparsa di nuovi esemplari) e fino a prova contraria finché non si portano ulteriori novità, si deve considerare ciò che abbiamo. Minì è stata la prima pubblicazione sui bronzi…. Calciati decise di avventurarsi nella sua opera proprio per cercare di dare di più … poi, se si vuole discutere, si deve essere più chiari. Se hai dubbi sull autenticità di qualche esemplare se ne può parlare.1 punto
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Buongiorno, ieri ho mandato mail con richiesta ma non ho ancora ricevuto risposta. Tieni conto che da ieri si è aperta la registrazione dei nuovi clienti ... magari aspettano di avere nuovi adepti e poi aprire le vendite (2025); personalmente mi auguro a settembre. Ho anche chiesto loro se la serie San Francesco prosegue anche nel 2025 e 2026 come presumibilmente previsto (nel programma numismatico 2025 sono sparite).1 punto
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Ho provato a fare degli ingrandimenti e anche se le immagini sono quelle che sono si vede abbastanza chiaramente una parte della / che prosegue dopo essersi incrociata con \... Quindi,per me, nessun dubbio che sia una normale X...1 punto
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Bronzo di Settimio Severo (Anchialos, Tracia) che raffigura al dritto il busto corazzato e drappeggiato dell’imperatore con corona d'alloro a destra e sul rovescio una delle porte della città di Anchialos, fiancheggiata da due torri rotonde, coronata da tre archi, con la porta aperta (Gorny & Mosch Auction 241). Lot 1772 Estimate: 250 EUR. Price realized: 200 EUR. RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN THRAKIEN ANCHIALOS Septimius Severus, 193 - 211 n.Chr. AE (10,48g). Vs.: ΑΥ Κ Λ ΣΕΠ − ΣΕΥΗΡΟΣ, gepanzerte und drapierte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΟΥΛΠΙΑ/ΝΩΝ ΑΓΧΙΑΛ/ΕΩΝ, eines der Stadttore von Anchialos, flankiert von zwei Rundtürmen, bekrönt von drei Bögen, das Tor steht offen. Varbanov, GIC 203 (var., Rs.Legende). Dunkelgrüne Patina, ss-vz apollonia1 punto
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Contribuisco con un mio esemplare, 1 rupia 1913, ex collezione Vitalini (Nomisma 40), FDC eccezionale Soprattutto al D/ si vedono segni longitudinali in rilievo, solo sul campo: spazzolatura del conio L'idea che mi sono fatto è che in coni erano in acciaio, e non usandoli si arrugginivano. Prima dell'utilizzo gli davano una bella raspata con una spazzola in acciaio1 punto
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Salve condivido foto di una cartolina Albania e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Era inserita in una raccolta ‘militare’ anche se credo che sia una cartolina uso civile come affrancatura e tutto. Ringrazio in anticipo1 punto
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Buongiorno a tutti! Nello spirito di rinnovamento e riorganizzazione del forum, questa nuova discussione raccoglie le precedenti discussioni importanti così da rendere più agevole la consultazione della sezione. Michele DISCUSSIONI PIU' IMPORTANTI e STORICHE:1 punto
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