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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/02/25 in tutte le aree
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In questo caso non si tratta di teorie che la comunità culturale non è pronta ad accogliere, teorie comunque suffragate da prove sperimentali... no, qui si tratta di una pratica costante e reiterata in molteplici occasioni di far dire alle fonti ciò che le fonti non dicono, cioè una chiara ed evidente forzatura, non si tratta neanche di una cattiva o sbagliata interpretazione, ma vista la reiterazione del metodo in più contributi c'è proprio il tentativo evidente di inventarsi nuove attribuzioni e "scoperte" di sana pianta, non so se per vanità personale o anche per favorire certi interessi nel mercato del collezionismo, non mi stupirei di vedere in qualche futura asta tarì, augustali e magari pure fiorini e ducati coniati a Napoli...5 punti
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Buongiorno a tutti gli amici del forum. Vi mostro una moneta di recente acquisizione da 3 cavalli, per le sigle presenti la moneta in questione dovrebbe essere ascrivibile al 1679 o all'80. Secondo voi c'è qualche elemento che può far supporre all'una o all'altra data? Grazie a chi si vorrà cimentare nella risposta.2 punti
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Io non apprezzo abbastanza le monete "gialle", non so perché, ma se devo fare un "sacrificio" economico (cioè decido di spendere dei soldi per una moneta ) preferisco sempre un argento o una mistura piuttosto che un oro. In questo caso però mi è stata proposta una doppia di Vittorio Amedeo III che faceva parte della collezione di un mio amico mancato purtroppo troppo presto, e il fatto di poter mettere in collezione un suo pezzo che mi ricorderà sempre di lui mi ha condizionato tantissimo e non ho praticamente pensato due volte a portarla a casa. È la data più comune, ma la conservazione è buona, il buon Domenico aveva gusto sulle monete, il peso di 9,12 gr. centrato e nessun difetto che ne infici la qualità. Vorrei sentire anche altri pareri, per quello che si può dire da una foto e sapendo che l'oro è difficile da fotografare per me... tanto io la guarderò sempre con lo stesso affetto che avevo per il possessore precedente.2 punti
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Salve, forse spostando il post nella sezione delle provinciali potrà avere più possibilità di commenti 🙂2 punti
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Ho preso solo il 2€ di Marconi e la divisionale 2024, sul mio profilo nello storico ordini è ancora segnato “Preparazione in corso” Nessuna traccia della spedizione o del codice di tracciamento là sul sito, però ho ricevuto 2 sms da ups2 punti
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Presa! Volevo allegare le foto ma sono troppo pesanti. E' in un blister sigillato con Certificato di un negozio di Numismatica di Milano (ometto il nome) e la dicitura testuale: MILANO-PAVIA AMBROGINO 1350 - 1420 ARGENTO. Sarà solo una classificazione frettolosa e superficiale o proprio uno svarione? Devo dire che mi piace molto. Ancora grazie del consiglio, ho spuntato un ottimo prezzo!2 punti
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Bellissima discussione questa, dove emerge in modo inoppugnabile che il ducato veneziano era moneta di conto in ambito aragonese nel periodo in cui ancora non esisteva una moneta coniata in tale ambito di quel valore. Al ducato veneziano inteso come moneta di conto (non coniata quindi) venivano rapportati i carlini (moneta reale in effetti circolante), ed è un dato di fatto che non esistono prove del contrario e nemmeno che la zecca di Napoli abbia coniato imitazioni del ducato veneziano o sia stata autorizzata a coniare per conto di Venezia (Esiste peraltro una teoria minoritaria ed isolata - S. PERFETTO-che sostiene il contrario ma che in tutta evidenza non risulta suffragata adeguatamente da prove di tal valore). Un tentativo di imitazione del ducato veneziano in senso sporadico pare emergere dalle fonti presso la zecca ufficiale di Palermo, ma il dato sia documentale che il contesto di tale produzione devono essere approfonditi.2 punti
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Begli esemplari sia quello di @italpen che quello di Michele. Quest’ultimo è quello con l’identificativo B di zecca grande.2 punti
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Buongiorno, posso confermare che non si tratta di un Ambrosino (né normale né ridotto), bensì di un Grosso da 1 Soldo e mezzo emesso sotto Galeazzo II Visconti, signore di Milano dal 1359 al 1378. La moneta è stata coniata a Pavia, che in quel periodo era una delle sedi principali della zecca viscontea. L'Ambrosino è un tipo completamente diverso, con caratteristiche iconografiche e ponderali che non coincidono con quanto da te descritto. Il Grosso pavese di Galeazzo II è abbastanza comune, ma è comunque piuttosto apprezzato per la sua importanza storica e la sua iconografia anche. Il diametro che tu indichi (circa 20 mm, irregolare) è coerente con questo tipo monetale, così come l’usura e l’imperfezione del bordo, che sono piuttosto tipiche per questi esemplari medievali circolati. PAVIA GALEAZZO II VISCONTI (1359-1378) Grosso da 1 Soldo e mezzo. D/ Cimiero con drago tra tizzoni e secchie R/ San Siro in trono benedicente. Ecco un riferimento https://www.cambiaste.com/it/asta-0991/pavia-galeazzo-ii-visconti-1359-1378-grosso-da-1-soldo-e-mezzo-315938 per un confronto. Per curiosità, ecco Ambrosino ridotto o grosso da 8 denari: https://www.pandolfini.it/it/asta-1118/milano-prima-repubblica-12501310-ambrosino--3-12022001764 Qui trovi invece l'Ambrosino non ridotto, sempre da 8 denari: https://varesi.bidinside.com/it/lot/33003/milano-prima-repubblica-1250-1310-/ Per il lato economico, punterei a penderla a 40 euro (se dici che sono 50 euro trattabili). Non sarebbe un “colpaccio”, ma la moneta è certamente autentica. Entra comunque con pieno diritto in una collezione di medievali italiani, specie se ti interessano i Visconti o la monetazione pavese. Un saluto.2 punti
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Asiago, trionfa l’Austria Conferiti ad Asiago i premi per il “Miglior Francobollo del Mondo” che ha laureato per la citata categoria nel 2024, il singolo di Austria del filone “Arte contemporanea in Austria”. Il valore, da un dipinto di Xenia Hausner, testimonia il dramma della separarzione vissuto dai profughi in epoche e scenari convulsi. Il “Premio per il Miglior Contenuto Comunicativo” è andato al francobollo di Italia, congiunto con Vaticano, San Marino e Smom, per i 160 anni della Croce Rossa Italiana. Anche Slovenia e Svezia sul podio, rispettivamente per il “Premio per l’Ecologia e l’Ambiente” con il larice del parco Triglav e per il “Premio Asiago per il Turismo” con l’emissione “Verso le montagne” che include un valore con soggetto la volpe artica. Altre categorie di premi hanno interessato il Portogallo e ancora l’Austria con il sottobicchiere “fogliettato” per birra. Riapertura reale Dopo una lunga attesa e annunci susseguitisi nel tempo, dal 24/7 è effettivamente ritornato attivo il sito della Commercializzazione filatelica numismatica del Vaticano. Si potranno così acquistare prodotti filatelici e numismatici dopo l’interruzione nella parte finale del 2024 per addotte ristrutturazioni del servizio. Restano tuttavia alcune perplessità sulla funzionalità dell’apparato predisposto, sottolineando come gli acquisti saranno solo possibili per via telematica. Un provvedimento che ostacolerà non pochi collezionisti.2 punti
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Solidarietà originale Il foglietto di Turchia in solidarietà con la Palestina vince il sondaggio di UNIFICATO per l’emissione più originale. L’immagine di un bambino presumibilmente di Gaza, che cerca di fermare un carro armato israeliano con un palloncino è stata giudicata portatrice di un forte significato oltre ad essere veicolato con originalità. Per giunta in una soluzione graficamente ineccepibile in termini di comunicazione, grazie all’immediatezza del messaggio e alla sua carica evocativa.! Rivive lo scudo Lo scudo sammarinese torna di scena. Non più come moneta circolante ma come banconota da collezione. L’iniziativa è di Poste San Marino con il lancio della prima emissione di “Souvenir Notes”, banconote celebrative dell’antica moneta sammarinese. Sono otto i biglietti delegati a questa rievocazione moderna nei seguenti tagli: 500, 1.000, 2.000, 5.000, 10.000, 20.000, 50.000 e 100.000 scudi con raffigurati alcuni dei luoghi simbolici o figure storiche dell’antica Repubblica europea. La serie è offerta anche all’interno di un elegante cofanetto.1 punto
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2161 , é l'unico numero primo , l'unico con cifre doppie (i numeri 1) e che non finisce con il 51 punto
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Per quanto mi riguarda ti posso dire che ho posseduto dei talleri che presentavano un bordo con dentellatura e scritte integre, alcuni invece erano più rovinati ed anche il bordo ne risentiva ovviamente. In merito alla tosatura non saprei dirti, certo che essendo una moneta in argento probabilmente in alcuni casi si è proceduto a "tosare" la moneta. La tua moneta comunque a me non sembra tosata, ma soltanto usurata dalla normale circolazione.1 punto
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Ciao a tutti, avendo un pò di tempo a disposizione ho fatto una ricerca sui vari siti di falsi censiti e non ho trovato esemplari simili a quelli postati da @Samarinadi cui chiedeva oltre all'identificazione anche parere sull'autenticità delle stesse. Dispiace che gli esperti ed appassionati delle provinciali romane non siano intervenuti, io che non le colleziono una idea me la sono fatta percui la dico senza remore. I quattro esemplari ( 2 di Traiano Decio e 2 di Giulia Domna vedi foto) per me hanno identico conio di dritto e rovescio, praticamente uguale usura e difetti, quasi identica patina (?) e forma del tondello e con pochi dubbi non sono coniati. A beneficio di quanti come me collezionano monete e quindi le acquistano mi sono sentito in obbligo nel segnalare la 'particolarità ' di queste quattro monete ( ma anche delle altre di questa discussione), ed in mancanza di ulteriori interventi ognuno tragga le sue conclusioni 🙂. ANTONIO1 punto
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Queste immagini del primo 900, tratte dalla mia collezione privata, sono diverse per aureole, ma su oltre 50 santini tutti diversi tra loro, circa il 90 per cento Dio è raffigurato con il triangolo e Gesù con il cerchio.1 punto
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Provenivano dalla Oberthur Fiduciaire, Francia. La dinamica del furto non è mai stata del tutto chiarita: secondo i rapporti si sa solo che dopo lo scarico delle duecento scatole sigillate di contanti al porto di San Antonio (il porto di Montevideo, capitale dell'Uruguay) ci si accorse che quelle sei erano sparite, per un valore totale di 12,5 miliardi di guaranies. In realtà le banconote serie C non sono mai state valide in quanto non ancora ufficialmente emesse dal Banco Central de Paraguay, mentre quelle superstiti sono state distrutte.1 punto
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Credo che sia già stata confutata, le sedi più opportune (la R.I.N NON lo ha fatto), la comunità si è espressa (salvo che l'autore FINALMENTE metta a disposizione questi "misteriosi" documenti "futuri"1 punto
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vedi se la mia teoria potrebbe essere giusta altrimenti prova a rifare le foto con una luce migliore1 punto
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Pure io metto la croce sugli ori, benché mi rattristo in quanto stupende ma tante’, i prezzi (soprattutto quella da 40 g) sono oggi vergognosi con la loro politica perderanno molti vecchi clienti1 punto
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A questo punto conviene chiedere a un esperto per delucidazioni @gigetto13 @417sonia @fabry611 punto
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Buongiorno a tutta la Sezione. Ritorno alla carica per la ricerca delle foto della medaglia di Luigi Arnaud donata dal Pontefice Pio IX nel 1849 alle truppe che combatterono per il suo ritorno a Roma. Stavolta invoco lo specialista @sandokan in decorazioni e medaglie militari, sperando in suo aiuto. Buon primo week end di agosto e buone ferie a tutti. Sergio.1 punto
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Si era chiaro.. ma ritengo che l'elaborazione di teorie scientifiche (fisica classica) e l'elaborazione di teorie sulle coniazioni (al momento presunte) della Zecca di Napoli abbiano seguito percorsi diversi: 1. Nel primo caso si è osservato e sperimentato, così si è arrivati alla formulazione della teoria 2. Nel secondo caso si è partiti da una scommessa personale (cit. premessa di "la zecca di Napoli sotto Federico II"). Qui mi par proprio che non esista metodo di ricerca scientifica: Come ho già scritto, per essere vero qualcosa deve essere dimostrato. Nella scienza più indizi non fanno una prova. Delle due l'una, altrimenti bisogna affermare che la numismatica non è una scienza, e allora liberi tutti.1 punto
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Salve,NumaNuma,in assenza di attrito come la resistenza dell'aria,cioè nel vuoto se ricordo bene,riguardo la velocità di caduta di oggetti diversi1 punto
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Arka ma come fai a dire questo? 😀 Galileo fu il primo a puntare un telescopio verso il cielo, facendo scoperte rivoluzionarie come i quattro satelliti di Giove, le montagne e i crateri sulla Luna, le fasi di Venere e la natura della Via Lattea. Queste osservazioni fornirono prove a sostegno della teoria copernicana, che poneva il Sole al centro del sistema solare, contrariamente alla visione geocentrica sostenuta dalla Chiesa Inoltre con l'esperimento della caduta dei gravi dalla Torre di Pisa, o l'esperimento del piano inclinato, Galileo dimostrò che tutti gli oggetti, indipendentemente dalla loro massa, cadono con la stessa accelerazione. Questo confutava la teoria di Aristotele secondo cui oggetti più pesanti cadevano più velocemente. che poi la Chiesa - conservativamente per non turbare l’ordine precostituito - non abbia voluto riconoscere la giustezza delle ipotesi fatte da Galileo addirittura chiedendogli l’abiura delle sue stesse idee ci stava. Ma Galileo di prove ne ha fornite - e che prove!1 punto
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La teriaca nella sua versione originale elaborata da Galeno includeva tra i vari ingredienti l'oppio, una sostanza ottenuta dalla linfa del Papaver somniferum nota per le sue proprietà narcotiche, analgesiche e sedative. Tuttavia, la necessità di una sostanza così potente non era sempre desiderata e nel tempo sono state sviluppate versioni della teriaca senza oppio. Queste preparazioni, spesso chiamate teriaca sine opio, miravano a preservare i benefici del polifarmaco come le proprietà antisettiche, diuretiche e ricostituenti senza l'effetto dell'oppio. In sintesi, mentre la teriaca con oppio era una potente miscela con effetti sedativi, la teriaca sine opio offriva un'alternativa per coloro che cercavano i suoi benefici senza gli effetti collaterali che portavano il paziente alla dipendenza dall’oppio. Nell’articolo di Patrizia Catellani e Renzo Console dal titolo L’oppio: dalla Teriaca al Harrison Narcotics Act gli autori riportano che con l’uso della teriaca, come pure con l’uso degli analgesici narcotici, si configuravano certamente i fenomeni farmacologici della tolleranza e della dipendenza… ovvero, per ottenere lo stesso effetto ce ne voleva sempre di più e ad un certo punto… non se ne poteva più fare a meno… fenomeni per altro già riconosciuti da Galeno, il più grande medico dell'antichità romana. Galeno curò l'imperatore Marco Aurelio con una pozione di teriaca diluita in alcol e stemperata in abbondanti dosi di miele, sino a farlo divenire dipendente dall'oppio. La dipendenza è testimoniata dai resoconti clinici compilati da Galeno stesso che ci ha tramandato i particolari della vicenda compreso un tentativo non riuscito di disintossicazione. A proposito delle terapie per la disintossicazione, si legge nell’articolo citato che una rivista medica americana del 1873 aveva pubblicizzato il Theriaki come cura per la dipendenza dall’oppio. L’edificio raffigurato è il laboratorio dove si produceva il Theriaki, come si legge nel cartello in alto sul muro laterale: opium antidote laboratory. Molte medicine a base di oppio o derivati non dichiarati sull’etichetta erano vendute come “cura” per la dipendenza dagli stessi oppiacei. Chi li assumeva guariva subito perché continuava ad assumerli credendo di avere smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la cura per un solo giorno, stava di nuovo male. Inutile dire il successo di queste “medicine”. L’articolo citato di Catellani & Console è pubblicato in apollonia1 punto
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eccomi!! innanzitutto grazie a tutti voi e alla vostra disponibilità. siamo in linea la perizia si esprime con un qBB/BB Sono un patito dei moduli medio/grandi e la monetazione savoiarda è in questo senso uno scrigno di tesori. Questo è il mio primo tondello di rilevanza ante 1859. Spero ne arrivino altri e numerosi. Saluti Gordon1 punto
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Da Vaccarinews Proposta dallo Smithsonian National Postal Museum per festeggiare i due secoli e mezzo del servizio postale statunitense, è fruibile digitalmente Anche senza andare fino a Washington, si può scoprire la mostra realizzata dallo Smithsonian National Postal Museum per sottolineare i due secoli e mezzo raggiunti dal servizio postale degli Stati Uniti. “Dalle carrozze trainate con i cavalli ai moderni camion per le consegne, Usps ha collegato le persone, alimentato il commercio e consegnato la democrazia attraverso ogni lettera e ogni voto”, commentano dall’istituzione culturale. “Questa pietra miliare onora la dedizione dei lavoratori postali passati e presenti, che hanno sfidato tutte le condizioni per servire ogni indirizzo della nazione. Riflettendo sulla sua eredità e sulla sua evoluzione, riconosciamo Usps non solo come vettore di posta, ma quale simbolo di unità nazionale, di resilienza e di servizio pubblico affidabile”. https://postalmuseum.si.edu/usps-250th-celebration1 punto
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Ciao. Posto il mio esemplare del 20 Baiocchi 1858 - XII per Bologna che, come scriveva Giovanni nel Suo articolo su P.N., non reca le iniziali del Cerbara:1 punto
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Ciao @Carlo., infatti ci eravamo fermati al 1856 di Litra... Aggiungo il mio Tornesi Due del 1859 Differente dritto e identico conio del rovescio.1 punto
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Non è una teoria è una lettura errata di documenti. Se un domani mi invento che Mitridate re del Ponto abbia coniato in Inghilterra nel I secolo aC pensi che ci voglia un convegno per confutare una congettura strampalata ? concordo. Il metodo scientifico è questo @Arka se non vi sono basi dimostrabili al di la del dubbio non vi è necessità di confutazione. Si perde solo tempo e si dà eccessiva importanza a cio' che non merita.1 punto
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Perchè questa moneta è poco rinvenibile in asta e perché è rara nonostante una tiratura non certo elevata ma non trascurabile? Una ragione è già stata correttamente esposta da @italpen (poco ambita e venduta in asta all’interno di lotti mal descritti). Vi è poi da considerare che la tiratura di 112.000 es. si riferisce all’anno 1859 (anche se non tiene conto di 5.800 esemplari coniati con conii pontifici durante il Governo delle Romagne) che con ogni probabilità vide la coniazione sia di esemplari 1858-XIII che 1859-XIII (nelle estrazioni di zecca il tipo è spesso omesso o va considerato con cautela). Infine, essendo gli ultimi ‘papetti’ emessi, furono quelli maggiormente rappresentati nelle casse pubbliche al momento del passaggio al Regno d’italia, e dunque i primi ad essere demonetati e rifusi durante il nuovo regime.1 punto
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Aggiungo ( e sicuramente me ne daranno atto tutti) che per non aver "segreti di Pulcinella" come tu li chiami, ed insegnare ( bene tra l' altro), bisogna avere una buona dose d' umiltá e tu la tieni😃1 punto
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Cartolina illustrata in perfetta tariffa per "zona di guerra" con 10c rosso Leoni... ... l' annullo di partenza non è nitido ma sono sicuro che e' di CERVIGNANO DEL FRIULI (UDINE) che e' proprio sulle rive del fiume Ausa (Aussa), e poi parlando di zone redente non poteva che essere in Friuli, .. la data prendiamo per buona quella dello scritto cioè 23 agosto 1916 .... .... ovviamente non vi e' annullo di arrivo, ma abbiamo un VERIFICATO PER CENSURA L' ufficiale Addetto su due linee + un timbro circolare COMANDO 3° ARMATA. Addirittura il nostro sergente faceva parte di una Sezione Fotografica, all'avanguardia per il tempo. La cartolina è un pezzo di STORIA POSTALE vera.1 punto
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Sperando di avervi intrattenuto sinora con piacere, riprenderò il racconto dopo ferragosto... ci mancano solo 40 anni, ma sono densi di avvenimenti e di monete1 punto
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A mio parere è la naturale formazione della patina dopo il lavaggio con apposito liquido. Questa procedura rallenta moltissimo sia la formazione della patina (soprattutto se dopo il lavaggio non è stata sciacquata; rimane come un “film” protettivo sulla superficie della moneta), che la sua omogeneità e conformazione, in molti casi con ossidazione disomogenea o maculata (come in questo caso). Il tutto diventa ancora più problematico se la moneta è stata imbullettata a breve distanza dal lavaggio, anche se non mi sembrerebbe questo il caso vista l’assenza di “macchie verdi” e di macchie che al tatto risultano spesse, mollicce e appiccicose. Insomma, questo è un classico esempio di quanto una moneta lavata risulti “compromessa” (le virgolette stanno a significare che ogni caso è a sé, non è un dato scientifico né tantomeno un risultato puntuale e costante) nel suo appeal. Lavaggi, puliture / lucidature compromettono in qualche modo, alterandolo (che non so spiegare tecnicamente, ma in base alla mia esperienza) lo strato superiore del metallo, paragonabile a “una pelle”, su cui, se presente, l’ossidazione si forma naturalmente. Se questo viene alterato, il metallo comunque si ossida, ma con tempistiche più lunghe e in maniera irregolare e disomogenea1 punto
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Buongiorno teriacanti. Mi è capitato sott'occhio uno strano contenitore di Theriaca. Più che il contenitore ad essere strano, è un comune vasetto di ceramica di una fabbrica tedesca della zona di Hannover, attiva dal 1792 al 1914, presumibilmente della fine dell'800, è strana la Teriaca che doveva contenere, in quanto Electuarium Theriaca sine Opio. Non mi risulterebbero varianti "classiche" della teriaca senza l'oppio (componente evidentemente fondamentale), al contrario di quanto avveniva con la Triphera Magna di Nicolò Preposito (Scuola medica salernitana) che esisteva da sempre nelle varianti "cum Opio" e "sine Opio", anche nelle tarde versioni "semplificate" in Italia l'oppio nella teriaca era sempre presente. Potrebbe essere una variante preparata solo in Germania, ma, considerando che la ditta Branca pare averla utilizzata a metà Ottocento per il suo Fernet, e non so se mettesse anche l'oppio nel suo amaro, potrebbe essere una versione per usi diversi da quelli classici. Tra l'altro, curiosando in rete per vedere se trovavo notizie in merito, ho scoperto che ancora oggi un produttore tedesco di sostanze chimiche farmaceutiche ha in listino un "Electuarium Theriaca sine opio", che in realtà si riduce a una miscela di 6 specie vegetali in miele e vino liquoroso, e quindi il nome del preparato è essenzialmente a carattere pubblicitario direi. Comunque 'sta Theriaca anche dopo 2000 anni non muore mai.1 punto
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Ultima emissione prima della pausa estiva. Si riprenderà il 30 Agosto con l'emissione dedicata alla comunità Arbereshe di Piana degli Albanesi, a cui seguiranno le emissioni previste per il 7 Settembre dedicate alle canonizzazioni di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati in emissione congiunta con lo Stato della Città del Vaticano. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 21 luglio 2025 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo e del made in Italy” dedicato a Gardaland, nel 50° anniversario. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce uno scorcio di Gardaland Resort raffigurante Fantasy Kingdom, un’area tematica considerata un vero e proprio “parco nel Parco”, dedicato ai visitatori più piccoli, dove è collocata anche la casa del draghetto Prezzemolo, la mascotte del Parco, che svetta sulla destra invitandoci ad entrare nel magico mondo di Gardaland. In alto, a sinistra, spicca il logo ufficiale del 50° anniversario di Gardaland Resort. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari. Indicazione tariffaria: tariffa B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 40 x 28 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico.1 punto
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La mancanza di risposte specifiche a domande specifiche ha creato una forte curiosità tra molti utenti che vorrebbero conoscere meglio le fonti e la loro interpretazione. Nulla a che vedere con un ''branco''. Arka # slow numismatics1 punto
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Stavo cercando alcuni confronti e mi sono imbattuta nel post del vostro forum. Il caso dell'immagine che ho individuato ha medesima forma e immagine. La provenienza è da uno scavo archeologico svolto una ventina di anni fa di una sepoltura medievale attribuita a un pellegrino. La datazione della sepoltura è XI-XII sec. Anche le altre 3 quadrangule presenti sono state attribuite a questo periodo grazie a confronti rintracciabili su varie pubblicazioni. L'insegna a forma a rombo con San Paolo mi sembra estremamente simile a quella pubblicata anche se "in negativo". immagine tratta da "Archeologia dei pellegrinaggi in Liguria" Sovrintendenza archeologica, 20011 punto
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STUPENDO!! questo libro di Duby Come da titolo parla di economia e si addentra nel citare le varie valute che circolarono nel medioevo odjob1 punto
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