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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/06/25 in tutte le aree

  1. Panta rei... tutto scorre... ed il rivolo che scende gorgogliando si trasorma in rivo canoro e poi in fiume:
    8 punti
  2. Ciao, è tutto nella norma. Classici problemi di allineamento della ghiera nel taglio del tondello. Come vedi gli incusi sbordano oltre il bordo del taglio, e quindi non trovando metallo risultano incompleti. Purtroppo la ricerca spasmodica della “variante a ogni costo” ha causato tante forzature in tal senso dove in realtà non ci sono (soprattutto nella monetazione di Napoli tra fine ‘700 e ‘800..). Gli errori sulla ghiera sono molto rari, e comunque, anche ricercandoli, raccomando sempre molta prudenza soprattutto per non pagarli troppo, perché vengono proposti a cifre fuori di ogni logica. Costituiscono una semplice curiosità, e non aggiungono alcun valore aggiunto di carattere numismatico.
    3 punti
  3. Abbiamo inserito eccezionalmente il pdf di AIC Magazine N. 15 Anno VIII nella versione completa sul sito ufficiale dell'Associazione, di solito inseriamo solamente il sommario e l'inizio di ogni articolo con una foto. Questo è il link al quale collegarvi per leggere la rivista. https://www.associazioneitalianacartamoneta.it/aic-magazine-n-15-anno-viii/ Rimaniamo in attesa dei vostri commenti. Buona serata
    3 punti
  4. Salve Paxcaesar,infatti il tuo presenta crack da argento forse un pò cristallizzato,mentre quando c'è una suberatura il rame non cricca.la mia era una curiosità sempre restando la difficoltà da foto.ripeto se ci limitiamo a scrivere è bello,mi piace etc la discussione langue ,ben vengano le critiche ma almeno ci interfacciamo con le nostre considerazioni
    2 punti
  5. Anche io auspico la pace nel mondo e i salari minimi in Italia a 2.500 euro, ma sono abbastanza consapevole che non sia un auspicio realistico.
    2 punti
  6. Grazie! Personalmente non ritengo come invece interpreta lei che il riferimento nel contesto si interpreti come licenza alla coniazione di ducati, tantomeno che riguardi nello specifico la coniazione di ducati veneziani. Ritengo, mia opinione e mi pare non solo mia, che possa invece legarsi o al termine precedente e quindi fare riferimento al ducato alfonsino o sesquiducato o legarsi al termine successivo "ducatis carlenis" - ducati in carlini- come unità di conto al quale venivano rapportati i carlini. Per entrambi gli utilizzi ci sono riferimenti nelle fonti. Inoltre nel passo citato non si fa riferimento nello specifico a "ducatis venetis" utilizzato sempre nelle fonti aragonesi come unità di conto se non proprio per significare l'utilizzo nelle transazioni di ducati veneziani ben inteso prodotti dalla zecca di venezia e utilizzati per la particolare confidenza nel loro valore. Insomma tale passo proprio per la facilità ad interpretare diversamente, rispetto a come opina Lei, non mi pare essere la chiave di volta per basare una tesi. Quali sono gli elementi o meglio prove che ci possono condurre a pensarla diversamente? Lei mi dirà che sono accecato da quanto già esposto nella consolidata dottrina e incaponito a non esplorare nuove strade o nuove ipotesi, preferendo la comodità dell'allineamento, fermo ad una mentalità ammuffita e ottocentesca...boh...in realtà sarei il primo a congratularmi per una nuova scoperta...vorrei però fosse fondata su elementi tali da convincermi...prove che ancora non vedo...come mi può convincere?
    2 punti
  7. Il mio telefonino ha problemi, scusatemi per i post in più che sono partiti. Non saprei cancellarli. Cmq metto altre foto con i dati ponderali. 19 mm
    2 punti
  8. Ciao @Panda13 Si, confermo la tua divisionale del 1996 è in conservazione Fondo specchio. Una curiosità sulla monetazione: le annate pari e quelle dispari al R/ hanno la scritta in due lingue diverse. Le Kune con l'ultima cifra della data pari, es. 1996, 1998, 2000... al R/ hanno la scritta in latino, quelle con l'ultimo numero della data dispari, 1997, 1999, 2001... al R/ hanno la scritta in croato. Saluti
    2 punti
  9. Abbastanza risibile l’ipotesi ‘branco’ inopinatamente tirata in ballo, qui non c’e’ nessun ‘branco’ bensi un gruppo di esperti - ognuno indipendente per se’ - che - giustamente- si indigna per delle ipotesi non suffragate che si tenta - errando nella sostanza e nei modi - di far passare come verita’ rivelate, con l’avallo ( ingenuo?) di pubblicazione su riviste di studio. L’evoluzione degli studi provvederà a distinguere il grano dal loglio e chi ha perseguito il rigore e chi ha invece - sconsideratamente - avallato ipotesi fantasiose che non meritavano ospitalità in alto loco.
    2 punti
  10. I believe the coin to be as below Obv:- L SEPT SEV PERT AVG IMP X, Laureate head right Rev:- VICT AVG COS II P P, Victory advancing left holding wreath and palm Minted in Rome A.D. 197-198 References:- RIC 120c (Common), RSC 694
    2 punti
  11. In una prossima asta sarà presentato questo carlino del 1621 con relativo “segno”, forse “O” ?
    2 punti
  12. Due teste di ariete, una di leone e altari monumentali emersi dalla terra sacra degli etruschi. Sono i reperti straordinari ritrovati nelle recenti campagne di scavo al Campo della Fiera, alle pendici della rupe di Orvieto, dove da 26 anni lavora l'equipe guidata dall'archeologa Simonetta Stopponi. Qui, ai margini della città, in posizione pianeggiante e strategica, sorgevano templi, altari e strutture monumentali oggi parzialmente riportate alla luce. Le due teste di ariete e quella di leone, perfettamente scolpite con dettagli naturalistici e uno sguardo magnetico, ornavano questi altari dedicati agli dèi celesti, come indicano anche le fonti latine. "Abbiamo perfino trovato un occhio in bronzo e pasta vitrea - ha spiegato la professoressa Stopponi - che conferisce alle sculture un realismo impressionante". Accanto a questi capolavori, migliaia di reperti: ceramiche, oggetti votivi, monete romane e persino un pendente d'oro cavo, usato per contenere profumo, a forma di ghianda. Un tesoro diffuso in un'area che le indagini geofisiche stimano in circa 40 ettari. https://www.lastampa.it/cronaca/2025/08/05/video/trovati_migliaia_di_reperti_nel_santuario_degli_etruschi_la_scoperta_alle_porte_di_orvieto-15259757/
    1 punto
  13. Associazione Italiana Cartamoneta Associazione Italiana Cartamoneta AIC MAGAZINE ANNO VIII - N. 15 LUGLIO 2025 È stato recentemente pubblicata la rivista “AIC Magazine” N. 15 - Anno VIII” direttore Stefano Poddi, rivista dell’Associazione Italiana Cartamoneta, associazione no-profit. L’unica rivista italiana cartacea interamente dedicata alla notafilia (dal latino “nota” = biglietto e dal greco philos = amore, passione) branca della numismatica. Il primo articolo della rivista, a firma Alessandro Fiamingo, si intitola “I gradi di conservazione della scala Sheldon”; sempre più spesso si trovano in commercio delle banconote sigillate in custodie di plastica rigida, prodotte da PCGS, PMG, ecc. società americane di grading (gradazione), che oltre ad assicurare l’autenticità della banconota contenuta, ne danno una puntuale valutazione dello stato di conservazione, tramite una numerazione che va da 4 a 70, e che nell’articolo viene illustrata comparandola ai gradi di conservazione (MB, BB, SPL, SUP, FDS) da noi usati nei cataloghi e nei prezziari, facendo chiarezza su questo argomento spesso nebuloso. Segue un articolo di Emanuela Peccatori, che descrive il mondo fantastico de “Le prime banconote tibetane”, biglietti che per la loro grafica colorata e per l’intreccio dei grafismi riportati, ricordano la colorazione e i disegni dei tappeti orientali. Franca Maria Vanni ci propone un articolo molto dettagliato e documentato su “Le prime banconote della Banca d’Italia”, che ci riporta alle vicende della costituzione della Banca d’Italia e delle sue prime banconote. Attraverso una minuziosa ricostruzione storica della progettazione e produzione delle primissime banconote della banca centrale italiana che, novità assoluta, riportavano in evidenza nella parte superiore del fronte della banconota il nome dell’emittente, (e quindi del garante della cartamoneta fiduciaria) “BANCA D’ITALIA”, istituita con legge del 1893, ponendo in evidenza il lavoro e l’impegno di un grande protagonista di questa transizione nummaria, il disegnatore/inventore Rinaldo Barbetti. Chiude questo numero della rivista Davide Oldrati con un articolo intitolato “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi”, nel quale viene scandagliata la follia idealista-sanguinaria iniziata nell’ aprile del 1975 con l’ingresso dei Khmer Rossi al governo della Cambogia, che in quattro anni annientò oltre un milione di cambogiani morti per fame o per lavori forzati. Nella loro ideologia c’era anche il tentativo di realizzare una economia senza moneta, ma questo non gli impedì di introdurre due serie di banconote, emesse per un breve periodo e poi ritirate, molto suggestive di carattere agricolo-rurale. L’inserto centrale a doppia pagina di questo numero riguarda le 500 lire matrice di Rinaldo Barbetti, un’immagine da contemplare incantati. SOMMARIO AIC N.15 Anno VIII - Luglio 2025 - FIAMMINGO Alessandro “I gradi di conservazione della scala Sheldon” - PECCATORI Emanuela “Le prime banconote tibetane” - VANNI Franca Maria “Le prime banconote della Banca d’Italia” - OLDRATI Davide “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi” AIC Magazine, rivista cartacea dell’Associazione italiana Cartamoneta no-profit, è pubblicata interamente a colori, priva di pubblicità o sovvenzioni a cadenza semestrale. Viene inviata esclusivamente ai Soci dell’Associazione la cui email e' : [email protected] - Tale indirizzo vale anche per chi volesse contribuire alla rivista con un articolo. Il sito ufficiale dell'Associazione Italiana Cartamoneta e' www.associazioneitalianacartamoneta.it AIC Magazine - Elenco articoli.xlsx
    1 punto
  14. Buongiorno,condivido un acquisto di qualche mese fa,un asse post semilibrale,mm. 37,51,gr.58,89,aiutato nella patina ma presenta comunque delle zone dove la cuprite è presente.
    1 punto
  15. Ciao amici. in attesa dell'arrivo dello "strumento sacro" propongo questa carrellata uscita da un album che credevo vuoto. Li ho fotografati senza rimuoverli dalle carpette ovviamente. Io li trovo molto interessanti e spero piacciano anche a voi. Saluti Gordon
    1 punto
  16. Dai Quaderni Ticinesi richiamati: http://www.quaderniticinesi.ch/home/
    1 punto
  17. 1 punto
  18. Sì questi documenti sono comuni a molti Stati. Erano volti ad evitare l’estrazione di moneta che causava l’impoverimento di metallo dello Stato. Praticamente un altro motivo per spingere a coniare moneta veneziana all’esterno. E se vogliamo fu anche un altro motivo per mandare il Bentivegna a coniare i grossi pisani nel Regno, giacché anche lì vigeva il divieto di estrazione. Un modo dunque per arricchire lo Stato di Federico II.
    1 punto
  19. Non sono banconote sostitutive (dovrebbero avere un asterisco vicino al numero di serie), non sono FDS (forse la prima, la più recente), non hanno numeri particolari... cambiale petronius
    1 punto
  20. Ciao, che spero possano interessare quanti seguono le discussioni ed invogliarli così a partecipare alle stesse 🙂. ANTONIO
    1 punto
  21. anche se non strettamente inerente i casi specifici menzionati trovo utile riportare questi passaggi dell'opera di Lucia Travaini: Coins and Identity: From Mint to Paradise In: Money and Coinage in the Middle Ages molto interessante il riferimento al re longobardo Aistolfo che a Ravenna conia monete con un ritratto realistico, cosa impensabile all'epoca della dominazione bizantina. Questi ritratti, pur nella loro dimensione figurativa molto elementare cionondimeno si dipartono nettamente dalle raffigurazioni convenzionali degli imperatori d'Oriente e mostrano, indubitabilmente, un ritratto prodromicamente di tipo fisionomico (con tanto di barba e baffi naturalmente secondo l'archetipo realistico figurativo presso tali popolazioni per il periodo). pages: 320–350 We can detect the moment in which some states or rulers acquired a sense of full awareness of their status and independence. Theoderic, king of the Ostrogoths (493–526), did not sign his gold solidi and tremisses, which occasionally bear his monogram; however, we have a unique specimen of a gold medallion which shows his moustached bust holding a globe surmounted by Victory in its left hand and making a gesture of adlocutio with its right. No barbarian king was supposed to display his image on gold coins; in fact, early post-Roman barbarian gold coins were imitations in the names of late imperial or early Byzantine rulers. Theoderic’s medallion, with his name as a victorious prince, was a strong statement of independence and power: however, the denomination was of very high value (three solidi) and was not struck for circulation, but to be offered to those close to the king.16 The Lombard kings continued producing gold tremisses in the name of Byzantine emperors as had their Ostrogothic predecessors. Only King Cunincpert in 692 introduced a new coin type with his name clearly indicated, and on the other side the image of St Michael Archangel, the national saint of the Lombards and the first saint ever represented on coins.17 Men in the Lombard nation wore long beards but these were not depicted on the contemporary tremisses, which imitated the profile of Roman tradition. Only when King Aistulf (749–756) conquered Ravenna from the Byzantines in 751 did he issue coins showing himself in his more authentic appearance: the bearded facing bust on these coins, which has sometimes been considered a copy of an image of Emperor Phocas, should be viewed as an original “portrait” of the Lombard identity.18
    1 punto
  22. Il "Ducato Alfonsino" esiste. Con tutta probabilità il termine identificava appunto l'alfonsino d'oro. Se può tornare utile, aggiungo che il documento in foto cita prima il ducato veneziano e poi parla di questo Ducato "Alfonzino" come cosa distinta e separata. Secondo il documento il Ducato Alfonsino è pari ad 1,5 ducati veneziani 😶 Ma andiamo a cercare anche fuori dal meridione. Documenti romani di tardo '400 citano il ducato alfonsino (vedi p. 178) https://www.cini.it/wp-content/uploads/2016/04/201403102000.pdf Ed ancora, c'è questo studio che sembra parlarne. Ora, purtroppo il sito di unisalento non carica e non riesco a leggerlo, ho contattato l'autrice nella speranza ci condivida il suo studio. Per quanto riguarda l'utilizzo delle virgole, quest'ultimo non era esattamente come quello attuale, alle volte erano inserite anche a "tagliare" frasi o concetti che oggi, se le letti con la virgola in mezzo, non avrebbero senso.
    1 punto
  23. Buongiorno a tutti, si in effetti se ne conosce più di un esemplare con la scritta RENGNI*. La stanghetta delle due N è quasi evanescente, in alcuni esemplari si è portati a pensare che siano delle II accostate. *Anche io ne ho almeno uno. Saluti Alberto
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  24. Beh, @fatantony intanto avere in collezione i 3 conii ed in alta conservazione, a mio modesto e personale parere non è poco.
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  25. Scommetto che oltre ad essere un esperto di monete lo sei anche di funghi porcini.... Comunque anche l'altra valle non è da meno.
    1 punto
  26. Grazie per il parere e i complimenti @Alan Sinclair Come vedi non sono paragonabili al tuo esemplare (o a quello postato da @El Chupacabra), ma per il mio standard vanno più che bene! Ora manca il I conio
    1 punto
  27. Salve Nino e grazie dell’apprezzamento. Le monete provinciali romane (ma per fortuna non solo loro!) sono una fonte inesauribile di raffigurazioni mitologiche e con esse di preziose informazioni sulla cultura, le credenze e l'iconografia di un'epoca. E la Mitologia è utile alla Numismatica in quanto l'analisi delle monete che raffigurano soggetti mitologici permette spesso di datare le opere, individuare le zecche di emissione, comprendere le relazioni tra le diverse culture e ricostruire la storia dell'arte e dell'iconografia. apollonia
    1 punto
  28. Here is my example for comparison.
    1 punto
  29. Salve,Apollonia,bellissimo excursus che abbina la numismatica al mito e che mi riprometto di rileggere dall'inizio a dispetto del mio problema di vista.Nino
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  30. Bronzo di Macrino (Parium, Misia) che raffigura al dritto il suo busto drappeggiato con corona d'alloro a destra e al rovescio l'imperatore con la lancia abbassata che affronta un cinghiale che attacca da destra (Gorny & Mosch Auction 241). Lot 1875 Estimate: 400 EUR. Price realized: 400 EUR. RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN MYSIEN PARIUM Macrinus, 217 - 218 n. Chr. AE Großbronze (20,01g). Vs.: IMP OPELIOS(sic!) SEVER MACRINVS A, drapierte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: C G I H P-AR, der Kaiser mit gesenktem Speer einem von r. angreifenden Eber entgegentretend. SNG Cop; BMC; SNG BN . Schwarze Glanzpatina, Gutes ss apollonia
    1 punto
  31. Salve,dovrebbe essere un tornio da orologiaio,ma non saprei come si usasse
    1 punto
  32. Tutti i ritrovamenti sono importanti ma il pendente aureo è strepitoso! Di bronzo in genere sarà difficile trovarne,i romani,dopo la conquista del sito ,lo hanno "drenato" accuratamente.. Con crudele e violenta meticolosità.
    1 punto
  33. Il bollettino pacchi dall' estero, in questo caso Libia, arrivando in Italia , era gravato di tassa e come si può vedere dal bollo in viola apposto in arrivo a Bologna l'importo era di 150 lire di cui 50 doganali e 100 lire riscosse in perfetto uso dal 100 lire pacchi postali (integro) correttamente, qualche volta tale tassa in assenza di francobolli preposti Pacchi Postali, veniva assolta con francobolli ordinari e commemorativi
    1 punto
  34. il tempo mi ha fregato.... scusate
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  35. Blocco tematico: Fiumi e uccelli Banconota da 5 euro Fronte: Sorgente di montagna, un picchio muraiolo accanto a un paesaggio montano . Retro: Parlamento europeo. Banconota da 10 euro Fronte: Cascata, un martin pescatore in una cascata o in un tratto di fiume a lento scorrimento. Retro: Commissione europea. Banconota da 20 euro Fronte: Valle fluviale incassata, uno stormo di gruccioni in un muro di sabbia lungo la riva di un'ampia valle fluviale incassata. Verso: Banca Centrale Europea. Banconota da 50 euro . Fronte: Fiume tortuoso, una cicogna bianca che sorvola una valle fluviale tortuosa e pianeggiante. Verso: Corte di giustizia dell'Unione europea. Banconota da 100 euro. Fronte: Estuario del fiume, avocetta in cerca di cibo nel fango. Retro: Consiglio europeo e Consiglio dell'Unione europea. Banconota da 200 euro. Fronte: Paesaggio marino, sula che galleggia sulle alte onde dell'oceano. Retro: Corte dei conti europea.
    1 punto
  36. Salve @aemilianus253,deve dire al suo amico di controllare tra i denier dell' arcivescovato di Besançon in Francia. Ce ne sono molti tipi. 😊
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  37. Bel denario, anche per me BB. È vero, la legenda risulta tagliata e di difficile lettura, ma comunque desumibile grazie a tratti e lettere leggibili. D'altra parte le figure sono belle e non molto usurate! Comunque valutazioni soggettive di un neofita.
    1 punto
  38. Le briciole: tanta roba !😊 Molte informazioni spesso inedite o finora trascurate e poche chiacchiere: complimenti!!! Già aspetto di leggere il pezzo sul 10 centesimi del Cinquantenario....
    1 punto
  39. Ciao, complimenti per il bel denario. Di questa tipologia con la Vittoria sul rovescio sono stati coniati oltre che nelle officine di Roma anche a Lodicea a Mare ed Emesa percui non sempre risulta facile attribuire la corretta catalogazione e conseguente numero di RIC corrispondente (questo dovuto alla particolarità che spesso i tondelli erano leggermente sotto diametro percui le legende non sono sempre ben leggibili). Lo stile del ritratto, per me, è riconducibile quasi certamente alla Zecca di Roma. Sembra che la legenda sul dritto inizi con la lettera L ( vedi foto, tu che hai il denario dal vivo puoi vedere meglio) così come la stessa sembra terminare con IMP X(I?) quindi @decionon credo che sia il RIC 22 🙂. Attendiamo ulteriori interventi in proposito in particolare quello di @maridvnvmcollezionista e grande esperto di Zecche orientali.
    1 punto
  40. Cartolina illustrata in perfetta tariffa per l'interno con 25 lire Natività del 10.12.1971.. .. annullato in partenza da un meccanizzato pubblicitario di BARI FERR. del 2.1.1972 annullo cerchio singolo con corno di posta molto bello e nitido, la targhetta pubblicitaria e' per il risparmio postale. (Epoca in cui ancora si risparmiava). Bella l' immagine ..che con il francobollo ci porta nell'atmosfera natalizia. Questo e' il periodo dell' anno che dovrebbe suscitare stupore ..perché è il momento dove Nasce la Speranza.
    1 punto
  41. Ciao! Probabilmente è Steno come dice Artur, e come dici tu VENETIAR è un indizio di "normalità" e non rarità che sarebbe se fosse stato Corner. Dal mio eremo dell'alta Val Brembana sono un po' "svogliato" ... mi devo ambientare all'altitudine saluti luciano
    1 punto
  42. Cartolina postale della serie Imperiale, 30c bruno su crema, emessa l' 8.10.1932. Cartolina Comune che sta bene in ogni collezione.
    1 punto
  43. Definizione di Intero Postale in sintesi: un intero postale è un oggetto postale che grazie all'impronta di affrancatura prestampata rappresenta il pagamento anticipato del servizio postale.
    1 punto
  44. Cartolina postale (questo è un intero postale da non confondere con la cartolina illustrata) Siracusana da lire 25 viola su avorio, emessa il 26.11.1959. Annullo di partenza doppio cerchio di NOVARA CENTRO presupponiamo dallo scritto del 24.5.1960... ... annullo di arrivo di Bussoleno (TORINO) del 25.5.1960. E' un intero postale abbastanza comune di quegli anni... e' comunque irripetibile e non se ne fanno piu'.. e pertanto va tenuto in collezione con orgoglio e' una bella Siracusana.
    1 punto
  45. Ecco il “follow up” dell’ultima risposta: È stato un lavorino lungo e fastidioso (perfetto per il lock down), ma alla fine ne è valsa la pena!
    1 punto
  46. mi sentirei di escludere un piedfort. Credo si tratti del solito denaro malconiato. Ecco come dovrebbe apparire un piedfort. Quello che allego è di altra tipologia, ma penso renda comunque bene l'idea: https://www.deamoneta.com/auctions/view/1028/911 Allego anche quello esitato da Artemide al lotto successivo. https://www.deamoneta.com/auctions/view/1028/912 Come potete vedere sono monete ben coniate, che servivano per preparare i vari funzionari alla nuova moneta. Durante il regno di Carlo D'Angiò il cambio della moneta avveniva annualmente per scopi fiscali e i piedfort servivano per descrivere la moneta dell'anno in corso ai funzionari reali. La moneta dell'anno precedente era messa fuori corso (o almeno ci si provava). I piedfort servivano per preparare i funzionari alla nuova moneta ed evitare che entrasse in circolazione altro nel periodo del cambio della moneta. Chiaramente proprio per lo scopo che avevano, i piedfort dovevano essere coniati bene, per essere ben leggibili dai funzionari. In compenso i denari erano coniati alla meno peggio.
    1 punto
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