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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/02/25 in tutte le aree
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Secondo me sono in incuso, e si tratta di un brokage Tipo quello del mio 25c 1833 Torino nel quale si vede chiaramente il 1833 di un D/ ribattuto speculare sul R/4 punti
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Buon Pomeriggio a tutti e buon inizio settimana, oggi condivido con voi questa new entry proveniente da un'asta, moneta per il Regno lombardo-veneto. Si tratta di un 20 kreuzer - Svanzica - in argento 583% del 1837, zecca di Milano - coniata sotto il Regno di Ferdinando I° d'Asburgo Lorena; la moneta è rara R2. Dati ponderali : grammi 6,68 / diametro millimetri 27. Sullo stato di conservazione non mi esprimo, ma se vorreste per cortesia dare un vostro apporto sarebbe molto apprezzato. Grazie. NOTE : La svanzica indicava una moneta d'argento austriaca del valore di 20 kreuzer ( in tedesco zwanzig kreuzer ) quindi svanzica è un italianizzazione della parola tedesca zwanzig. Ricordo bene che, mia nonna che era nata nella Venezia Giulia nel 1916, terre sotto il predominio austriaco dal 1500 al 1918, i soldi li chiamava ancora le svanziche.3 punti
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In copertina, La rappresentazione di opere d’arte sulle monete della Repubblica Italiana. La graduale affermazione dell’arte nella monetazione italiana recente, terza parte dell’articolo di Giovanni Franchi che illustra le emissioni che la Repubblica Italiana, dal processo di ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale ad oggi, ha scelto di dedicare al proprio patrimonio artistico. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: Conosciamo ben poco delle cerimonie e delle manifestazioni con le quali Filippo intese celebrare il Millennio di Roma, ossia l’avvento di quella che avrebbe dovuto essere una nuova era della storia di Roma. Sappiamo però che furono coniate numerose monete, in vari metalli, a nome dell’imperatore Filippo I, del figlio Filippo II e dell’augusta Otacilia, come racconta Gianni Graziosi in Quando Roma celebrò il primo millennio. Per la monetazione medievale e moderna: Le tipologie e varianti attribuite all’imperatore Enrico IV di Franconia, la cui figura è ancora avvolta nelle nebbie numismatiche, sono discusse in Considerazioni su un presunto denario di Enrico IV per la zecca di Pavia, di Alberto Castellotti. Carmelo Giovanni Roseto, in Il rarissimo ducato di Ferdinando I d’Aragona che svelerebbe le prassi del maestro di zecca Tramontano prima dell’adozione di nuovi conii, illustra un esemplare della rarissima moneta che fa riflettere sulle scelte del maestro di zecca nell’utilizzazione dei conii. Lorenzo Bellesia parla di una importantissima moneta di Bozzolo, nota in letteratura ma di cui non si conosceva effettivamente alcun esemplare, in Un ongaro di Bozzolo ritrovato. Due importanti monete italiane di Soragna e Cisterna sono state segnalate da un cortese lettore. Michele Guarisco illustra le monete emesse durante il regno di Leopoldo II, secondogenito di Ferdinando III e Luisa Maria Amalia di Borbone e ultimo granduca di Toscana, in Le monete di Leopoldo II d’Asburgo Lorena, granduca di Toscana 1824-1859. Per la medaglistica: Il potere legislativo nella Francia del Direttorio (1795-1799). Le insegne di riconoscimento dei membri del Consiglio dei Cinquecento e degli Anziani, di Alain Borghini: i membri dei due consigli indossavano un’uniforme con un’insegna di riconoscimento che fungeva da lasciapassare. Recensioni: Villiam Ciavaglia, La zecca di Fano, Circolo Culturale “Giuseppe Castellani”, Fano 2025. Per le Notizie dal mondo numismatico: L’anteprima dell’importante asta di Gadoury Auctions che si terrà venerdì 3 e sabato 4 ottobre 2025 presso l’Hôtel Méridien Beach Plaza di Monaco. Buona lettura odjob3 punti
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Ciao @Pino 66 dovrebbe essere questo bronzo di coniazione federale della Regione della Beozia con Poseidone e busto frontale di Demetra o Kore. https://www.acsearch.info/search.html?term=Boeotia+poseidon+ae+kore&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=02 punti
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p Tutto... A questo punto su nessuna... Probabilmente il tondello ha subito un brockage prima di essere coniato e quello che si intravede potrebbe essere il D . G . R del diritto...2 punti
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Greek Coins KINGS OF MACEDON. Alexander III 'the Great' (336-323 BC). Drachm. Abydos. Obv: Head of Herakles right, wearing lion skin. Rev: AΛΕΞΑΝΔΡΟΥ. Zeus seated left with eagle and sceptre. Controls: Male figure standing left in left field and monogram below throne. Price 1501. Condition: Very fine. Weight: 4.15 g. Diameter: 17 mm. Al momento, sulle altre dramme non vedo particolari del rovescio che possano orientarne l’attribuzione a una zecca secondo il Price. apollonia2 punti
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Dalle foto mi sembravano piccoli esuberi di metallo… guarda, anche questa è una moneta costosa e ostica. Quei colpettini non sono nulla di che in paragone con la “zavorra” dei problemi tecnici che affliggono queste tipologie. Se proprio vogliamo imputargli un contro, direi che mi stona di più la pulizia. Ne avrebbe giovato in maniera esponenziale l’appeal generale.2 punti
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Piastra molto bella seppur in conservazione contenuta. Questo millesimo soffre spessissimo di vistosi riporti al peso che deturpano molto sia il tondello che i rilievi. La tua è godibilissima. Bravissimo, e complimenti per il gusto nello scegliere un giusto rapporto tra prezzo e qualità2 punti
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Sono usualissimi difetti del conio che deturpano i rilievi. Vedi anche la C, afflitta anch’essa da una visibilissima frattura di conio. Tutto normale per queste tipologie e per questa zecca. Se ti appassionano queste monete di grande modulo coniate a Napoli, ti consiglio caldamente di leggere molti post passati del forum per documentarti. Vista la particolarità della monetazione, è assai consigliabile evitare di avventurarsi in acquisti affidandosi esclusivamente sui giudizi dei venditori. Comunque complimenti, hai una moneta “ostica” da annoverare in collezione, vuoi perché è costosa (anche in questa qualità medio bassa) e anche per le problematiche tecniche che la contraddistinguono2 punti
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L'ultima per oggi: sembrerebbe essere la 215c con il trifoglio, ma non la trovo con ETC in fino della leggenda sul rovescio. E senza la D sul dritto...1 punto
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Posto di seguito il mio 12 Carlini, versione con abbreviazione. Qualche segno sul collo … Al solito ogni parere e’ ben accetto! Gabriele1 punto
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Nel mio vagare nel mare magnum delle monete mi imbatto periodicamente in qualche particolarità,un inedito o una variante rarissima,in questo caso non si può parlare di variante ma è più corretto chiamarlo errore di punzonatura,in questo esemplare da 3 grana coniato a Napoli nel 1810 durante il regno di Gioacchino Murat troviamo un errore nella legenda al dritto che recita: GIOACCHINO NAP ♢ RE DELLE DUN SIC ... praticamente abbiamo una N anziché la E in DUE che diventa DUN... niente di eclatante ma siccome non ne ho trovate di simili ho pensato di segnalarla...1 punto
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SB arca, rincorsi C A = sbarcar in Corsica. Buonanotte!1 punto
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E' valutato " very rare " un esemplare in AE da Filippopoli di Arabia, in nome di Giulio Marino, divinizzato, padre dell' imperatore Filippo I arabo, con al diritto busto di Marino su aquila ed al rovescio figura di Roma in armi e con patera . Sarà a giorni, l' 11 Settembre, in vendita Coin Cabinet 26 al n. 517 .1 punto
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diciamo che il confronto fotografico tra due esemplari ti permetterà di cominciare a notare le differenze (in particolare le mancanze e l'approssimazione della versione falsa)1 punto
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Buonasera a tutti! Quest’oggi vorrei presentarvi un mio Quarto di Tallero delle Corone coniato nel 1788 all’interno della zecca di Vienna (A) durante il regno dell’illuminato sovrano Giuseppe II d’Asburgo-Lorena per i Paesi Bassi Austriaci. La moneta presenta: al dritto, l’effigie laureata del sovrano volta a destra attorniata dalle iscrizioni latine IOSEPH II D G R I S A GER HIE HVN BOH REX, Giuseppe II Per Grazia di Dio Imperatore dei Romani Sempre Augusto, Re di Germania, Ungheria e Boemia, sotto all’effigie il marchio di zecca A; al rovescio, viene posta una grande Croce di Borgogna ornata con il collare del Toson d’Oro; ai suoi lati e sopra sono presenti le tre corone arciducali e reali dell’Impero: Austria (in alto), Ungheria (a sinistra) e Boemia (a destra) accompagnate dall’iscrizione latina ARCH AVST DVX BVRG LOTH BRAB COM FLAN, Arciduca d’Austria, Duca di Burgundia, Lorena e Brabante, Conte delle Fiandre e dal millesimo 1788. Dati ponderali: peso 7,36 grammi, diametro 30 millimetri. Come sempre, prima di parlare ulteriormente della moneta in questione, presento qualche cenno storico-biografico sulla figura di Giuseppe II, un sovrano che viene molto spesso sottovalutato… Nato nel 1741 in piena Guerra di Successione Austriaca, Giuseppe II è il figlio maschio primogenito dell’Arciduchessa d’Austria Maria Teresa d’Asburgo e del consorte Francesco Stefano di Lorena, erede ai troni del Sacro Romano Impero e dei possedimenti asburgici. Viene eletto Sacro Romano Imperatore nel 1765 alla morte del padre Francesco I e,dopo anni di condivisione del trono dei possedimenti asburgici con la madre, diviene unico sovrano nel 1780, anno della dipartita della grande Maria Teresa. La politica di Giuseppe II, passata alla storia come “Giuseppinismo”, viene molto discussa e criticata all’interno della corte viennese a causa della sua grande ostilità nei confronti della Chiesa, storicamente legata alla famiglia Asburgo, e per la stima e l’amicizia nutrita dall’Imperatore nei confronti del re di Prussia Federico II di Hohenzollern, storico nemico del Sacro Romano Impero e della compianta Arciduchessa d’Austria Maria Teresa. Da perfetto sovrano illuminato, Giuseppe II promulga, nell’ambito delle sue “riforme sociali” una serie di decreti imperiali atti a migliorare le condizioni di vita del popolo favorendo l’istituzione di nuove mense, rifugi per gli orfani, scuole pubbliche ed ambulatori dove somministrare i primi rudimentali tipi di vaccino per le malattie all’epoca più comuni. Tra il 1781 e il 1785, Giuseppe II abolisce, almeno formalmente, la servitù della gleba all’interno del Sacro Romano Impero sollevando i contadini dall’obbligo di pagare la decima al clero e ai signori locali: questo comportamento causa lo scontento generale dei nobili e il logoramento dei rapporti diplomatici tra la Chiesa di Roma e Vienna. Nel 1790, dopo essere stato sconfitto in alcune campagne militari da lui tentate, il Sacro Romano Imperatore Giuseppe II muore lasciando l’ordine di far incidere sulla sua lapide la frase “Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa intraprese”. Gli succede al trono del Sacro Romano Impero il fratello e Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, che prenderà il nome di Leopoldo II. Tornando alla moneta… il Kronenthaler, noto anche come Tallero delle Corone o, più popolarmente, come “Crocione”, viene coniato per la prima volta nel 1755 durante il regno dei sovrani Francesco I di Lorena (Sacro Romano Imperatore) e Maria Teresa d’Asburgo (Arciduchessa d’Austria…) e viene destinato alla circolazione interna ai Paesi Bassi Austriaci. Assieme ai sottomultipli da Mezzo e Quarto di Tallero, continua ad essere battuto anche durante i regni di Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II d’Asburgo-Lorena. Vista la grande popolarità acquisita dalla moneta sul suolo europeo, questa viene coniata anche all’interno di altre zecche imperiali come Vienna, Praga... e molte altre (tra le quali si può annoverare anche la zecca italiana di Milano). Uno degli episodi più eclatanti avvenuti sul suolo dei Paesi Bassi Austriaci durante il regno di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena è senza dubbio l’evento passato alla Storia come “Guerra della Marmitta”. La vicenda, che si svolse nel 1785, nacque dalle pretese del Sacro Romano Imperatore Giuseppe II nei confronti della Repubblica delle Sette Province Unite: egli rivendicava per i Paesi Bassi Austriaci territori nelle Fiandre e nel Limburgo, diritti commerciali verso le colonie olandesi e, soprattutto, la riapertura della navigazione sul fiume Schelda, chiuso dagli olandesi da oltre un secolo e causa del decadimento commerciale del porto di Anversa. L’intransigenza delle due parti fece temere un conflitto armato, ma la crisi non degenerò mai in una vera guerra. La denominazione beffarda di “Guerra della Marmitta” si deve alla propaganda olandese che volle ridicolizzare l’incidente diplomatico: secondo la versione popolare, l’unico colpo sparato dall’imbarcazione difensiva olandese Dolfjin durante l’intera contesa fu quello che perforò una semplice marmitta di rame posta sul brigantino armato Le Louis che, decorato del vessillo imperiale asburgico, era posto a capo della spedizione militare austriaca composta da altre due piccole imbarcazioni. Fortunatamente, la mediazione di Luigi XVI Re di Francia riuscì a scongiurare lo scontro aperto (il colpo sparato contro il brigantino Le Louis fu visto da Giuseppe II come un grave insulto alla bandiera del Sacro Romano Impero) conducendo al Trattato di Fontainebleau che ristabilì la pace, pur senza soddisfare appieno le ambizioni austriache. L’episodio, apparentemente marginale e quasi “comico” dato che l’unica “vittima” mietuta fu una marmitta di rame austriaca, lasciò tuttavia un segno profondo: da un lato mise in luce i limiti della politica di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, dall’altro alimentò le tensioni interne alle Sette Province Unite, dove la figura dello statolder Guglielmo V, reo di mettere continuamente a rischio di guerra il suo Paese, venne duramente contestata.1 punto
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Si tratta di un giulio per la zecca di Roma di Papa Paolo IV (1555-1559). Classificabile al Muntoni 17 , presenta una piccola particolarità. Al D/ tutto normale Al R/ abbiamo S PAVLVS (segno di zecca)__ AIMA ROM A , invece di ALMA ROM A. Purtroppo la moneta è molto consumata e deturpata. Ma si tratta di una piccola variante.1 punto
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Nulla a vedere con la tessera di riconoscimento della Tripolitania postata da @fapetri2001 qualche giorno fa' (veramente un bel pezzo, complimenti) ma mi piace questa cartolina per la sua storia a lieto fine...1 punto
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Banconote interessanti ma comuni se comunemente usate, entrambe del 1911 (Miraglia-Mancini), oltre i segni evidenti da circolazione, e data la presenza anche di quei timbri, potrebbero spuntare una cinquantina di euro cadauna. Aspettiamo le immagini anche della banconota del Banco di Sicilia.1 punto
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Complimentissimi, altra moneta molto difficile sia economicamente che tecnicamente. Molto gradevole, nonostante la pulizia, ma vista la tipologia in questione, tanto di cappello. Conio ben impresso, specie al rovescio che è sempre molto debole e basso. bravissimo!1 punto
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Posto la mia 120 grana del 1808. Ogni parere e’ benvenuto. Gabriele1 punto
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Denaro emesso dalla zecca di Brindisi a nome di Corrado I https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CR1/3 Mario1 punto
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In effetti, abbiamo due tipologie per il dritto, distinte per il disegno della veste, e due per il rovescio, distinte per la legenda VICTORIA CONSUL oppure VICTORIA AVGG. Al dritto, la veste tunicata sembra essere sempre associata alla legenda DNHERAChI..., le vaste consolare alla legenda DNЄRACLIO.... Nei solidi emessi a Cartagine, gli unici che sembrano certi in quanto alla zecca emittente poiché la loro dimensione, diversa da quelli emessi dalle altre zecche imperiali, è quella tipica delle emissioni cartaginesi, troviamo entrambi i dritti, ma solamente il rovescio di tipo a. Invece in quelli emessi dalle altre zecche troviamo tutte le cobinazioni possibili: Aa, Ab,Ba, Bb. Chi ha ragione? Grierson o Hahn? O nessuno dei due? Le due tipologie per il dritto sono coniate insieme o sono in sequenza? La stessa domanda vale per il rovescio...1 punto
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Parma , 20 soldi o lira in mistura, battuta sotto il duca Ranuccio II Farnese (1646-1694), M.I.R.1041 var.- Ciao Borgho1 punto
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Dallo SPL in poi si dice, normalmente, poi uno le chiama come vuole, che la conservazione è "in alta conservazione". In "bassa conservazione" dal BB in giù.1 punto
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Certo, diametro 21mm, peso 6,4 gr. Ringrazio tutti per gli interventi pervenuti. Personalmente ho diversi pezzi interessanti (monete...talleri, marenghi, sterline, ducati ecc.) utilizzate come spille, ciondoli, anelli ecc. da me apprezzate perché rappresentano una "moda" o costume che ha attraversato la storia, dalla più antica alla contemporanea come le monete stesse rappresentate. Pezzi a volte tramandati in famiglia come antichi ricordi di persone ora scomparse...non mi dispiacerebbe risaldarci la spilla ed immaginare che poi fosse appartenuta ad un famigliare di un caduto nella guerra d'indipendenza del nostro paese.1 punto
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La prima è stata utilizzata e ne porta pesantemente i segni, ha realmente svolto il suo ruolo da vera moneta..... la seconda è solo una bullion luccicante.1 punto
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E' un follis con SOLI INVICTO COMITI. Probabilmente di Massimino II, perchè mi sembra di vedere una X e poi una M... Arka # slow numismatics1 punto
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Aggiungo questa ex-moneta da 5 centesimi di euro, presumo austriaca, data indefinita, trovata ieri, mentre tentavo di attraversare un incrocio stradale1 punto
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A tue spese, per fortuna su una moneta dal minimo valore, hai scoperto che la pulizia, o la lucidatura, non vanno fatte (il risultato è stato il rovinare irrimediabilmente la moneta). Si fanno solo in casi molto particolari e solo se si è in grado di farlo. La norma è che le monete non si puliscono (il resto è eccezione)1 punto
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Ti ringrazio molto. Dai vecchi cataloghi e dai vecchi libri si possono ricavare le informazioni più preziose. Mario1 punto
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Tre gradevoli monetone con usura uniforme. Direi per tutte e tre BB (o anche BB+). Per confronto e condivisione posto le mie tre in buona conservazione:1 punto
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Ciao, No, non è un difetto di conio,hanno semplicemente usato quello che avevano a disposizione, in questo caso un punzone della V capovolto per formare una A ed hanno dimenticato molto probabilmente di aggiungere la stanghetta orizzontale. Saluto tutti. Raffaele.1 punto
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Per il mio orrore scelgo questa moneta da 5 centesimi di lira 1861-67 con foro di proiettile d'epoca nella speranza che vi piaccia quanto è piaciuta a me.1 punto
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facendo delle ricerche su uno dei libri del mio defunto padre ho scoperto questo forum e sono rimasto felicemente stupito da quante volte viene citato papà. La numismatica ed io siamo su due galassie distinte, non ho mai voluto seguire le orme dell'ingombrante parente. Ci tengo però a qualche precisazione: per la questione "dilettanti allo sbaraglio" è bene chiarire che aveva conseguito una laurea in lettere e filosofia ed era professore di greco e latino ma è anche vero che parliamo di un luminare noto alla Sovrintendenza dei BC, perito della Polizia e della GDF nonché perito di parte del tribunale di Crotone dove veniva nominato spesso e volentieri come consulente in caso di sequestri di beni archeologici, soprattutto numismatici. Non sto a parlarvi delle opere perché quasi sicuramente le conoscete meglio del sottoscritto. Quindi definirlo dilettante mi sembra.....beh giudicate voi. per il processo beh siamo davanti al classico processo mediatico che va di moda in Italia da ormai un paio di decadi, si prendono un paio di nomi illustri di gente per bene e basandosi solo su frasi recuperate da intercettazioni ambientali estrapolate dal reale contesto in cui vengono dette e si crea su un caso. Nello specifico lui risultava essere a capo di una "banda di tombaroli" dediti allo scavo clandestino nei dintorni di Crotone notoriamente ricchi di insediamenti magnogreci. Mi fa molto ridere uno dei tanti articoli in cui si legge come riportato da uno di voi che mio padre riferiva alla suddetta banda le "zone dove andare per scavare". Mi viene in mente il noto film di George Lucas dell'archeologo Indiana Jones nella frase in cui dice "la X non indica mai il punto dove scavare". Siamo nel ridicolo andante suvvia. Purtroppo mio padre è venuto a mancare in data 04/08/2022 ed il processo per fortuna??? (visto come vanno i processi in Italia) o per sfortuna!!! si è concluso a tarallucci e vino dato che i 2 "capi bastone" (Palopoli e Attianese) erano nel frattempo deceduti. Era un santo? Assolutamente NO.....e chi lo è? Conosceva la famosa banda di tombaroli?? Certo che si!!! A livello locale era una vera e propria istituzione, se qualcuno trovava una moneta a terra il primo passaggio era andiamo a farci fare l'expertise da Attianese, anzi dal Prof come veniva chiamato da tutti. Il prof.....da vero studioso fotografava, pesava e in seguito....pubblicava tutto perché il suo interesse era quello. Invitava anche il "trasgressore" a consegnare quanto trovato al museo ma "il dovrebbe stare in un museo" è sempre nell'ambito Indiana Jones non nella vita reale in cui ci sono caste d'asta che "puliscono" la provenienza dei reperti. Non credo abbiate bisogno di ulteriori spiegazioni a riguardo. I capi di accusa sostenevano che mio padre era dedito al commercio di beni archeologici di "inestimabile valore storico, artistico ed ECONOMICO". Peccato però che oltre alle già citate intercettazioni le autorità avevano anche in visione il conto corrente di mio padre dal quale era chiaro che di Economico c'erano solo i salti mortali che il Nostro doveva compiere per arrivare a fine mese, le finanziare che aveva in corso (una delle quali per autofinanziarsi la pubblicazione di una delle ultime sua fatiche letterarie, viva la cultura nel nostro paese) e lo scoperto sul Fido. Tutto fumo....tanto fumo....poco o nulla arrosto......ne cito una per tutte che mi riguarda da vicino. Lavoravo da anni in una nota azienda il cui proprietario attuale vicepresidente della regione è anche un amico di famiglia decennale. A natale del 2014, invece del solito panettone che ogni anno ci si scambia col datore di lavoro, mio padre mi consigliò di fare lui un regalo più originale e acquisto ad una asta online "notissima" una moneta per poche se non una decina di euro....Beh le autorità quello era l'obolo della mia assunzione.....(per chi volesse farsi quattro risate è tutto nelle carte del processo). Ovviamente il signore in questione è stato assolto perché possedere una moneta con regolare fattura di casa d'asta non costituisce reato. Insomma il nulla mischiato col niente e tanto sensazionalismo senza senso Un saluto di cuore a voi tutti numismatici Antonio Attianese1 punto
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Certo che siamo arrivati al livello 'giocattolo'. Già il livello 'addobbo' o 'complemento d'arredo' era un livello infimo, ma quando la funzione principale (valore dichiarato o quello intrinseco, nel caso dei metalli preziosi) viene in seconda lasciando il passo alla tecnologia per il divertimento, allora la cosa subisce un cambiamento di stato: non è più indirizzato a chi è interessato, anche in maniera lato, al mondo della numismatica, bensì a chi sta cercando un giocattolo, e ha i mezzi per acquistarne uno un po' più costoso degli altri. Inoltre, queste misure anomale, come le 3 once di Palau di poco sopra o addirittura questa, con le 7 once di metallo fino, indicano che della funzione di riserva di valore non gliene importa più nulla a chi opera in questo settore. Avete mai visto una moneta o una banconota 'standard' da 3€ o da 7€? Io no, se non nelle emissioni farlocche (ad esempio quelle da 1,5€ francesi): i tagli comuni sono 1€, 2€, 5€ e 10€ (e poi a salire). Stop. E poi, 300$ per le 3 oz di Palau? O, ancora peggio, 1400$ per le 7 once del Camerun? Mah... Ripeto: giocattolo per ricchi. Io rimango ai miei amori, anche se pure loro un po' strani lo sono ❤️1 punto
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Esatto. E' uno degli aspetti più affascinanti delle monete ossidionali, se si potesse vedere cos'è stato fuso in quelle monete ci sarebbe da sgranare gli occhi...1 punto
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