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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/11/25 in tutte le aree
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I Conder Tokens (detti anche 18th-century provincial tokens) prendono il nome da James Conder di Ipswich, che nel 1798 pubblicò il primo catalogo sistematico delle emissioni private in rame circolanti nel Regno Unito; la sua nomenclatura rimase il punto di riferimento per i collezionisti fino alle successive classificazioni di Dalton & Hamer. La loro emissione è da ricondursi principalmente a una penuria di moneta divisibile per le piccole transazioni alla fine del XVIII secolo: la zecca reale (Royal Mint) aveva limitato la coniazione in rame e il numero di piccole monete ufficiali era insufficiente rispetto alle esigenze crescenti determinate dalla rivoluzione industriale, dall’aumento demografico e dall’ampliamento degli scambi locali. Di conseguenza, artigiani, imprese e autorità locali fecero coniare gettoni in rame; spesso nominali da half penny e farthing, ma non di rado anche penny, che avevano funzione pratica di resto e, al contempo, pubblicitaria. Gran parte delle coniazioni private di qualità superiore fu commissionata alla Soho Mint di Birmingham, la zecca privata fondata da Matthew Boulton, che introdusse macchine di coniazione azionate a vapore e standardizzò peso, diametro e bordo delle emissioni; per ciò la Soho divenne fornitore sia di gettoni commerciali sia di coniazioni ufficiali per clienti pubblici e coloniali. La svolta formale avvenne quando il governo britannico autorizzò, nel 1797, la produzione contrattata presso la Soho Mint del penny (e del twopence) in rame (il cosiddetto cartwheel penny) con peso e diametro tali da rendere antieconomica la falsificazione e da riportare in corso una moneta di rame riconosciuta dallo Stato. Le monete del 1797 furono infatti battute da Boulton per concessione governativa e segnarono l’inizio della ripresa della coniazione ufficiale in rame. Il cartwheel penny è molto noto in Italia per via dell’influenza che ebbe sulla monetazione napoletana, essendo stato fonte di ispirazione per le piastre da 120 grana di tipo inglese. Occorre distinguere chiaramente fra i Conder Tokens (gettoni privati proviciali inglesi, 1787–c.1802) e le emissioni coniate dalla Soho per conto di amministrazioni coloniali o della East India Company: quest’ultime erano emissioni più propriamente “ufficiali” per l’uso locale (ad es. per le presidenze indiane) e sono documentate già agli inizi del XIX secolo. Quanto all’estensione geografica delle pratiche tokenarie, nelle colonie i problemi di piccolo resto continuarono a generare emissioni locali o l’importazione di gettoni per parecchi decenni; in Australia si registrano, ad esempio, emissioni legate alle imprese locali ed episodi di uso e trasformazione di pezzi (come i «convict love tokens» ricavati spesso da cartwheel penny) tra i primi decenni e la metà del XIX secolo. Negli ultimi mesi ho aggiunto qualche “Conder token” alla mia raccolta numismatica, e in questa discussione ne condividerò qualcuno per mostrare l’ampia varietà di stili e temi riscontrabili su questi gettoni. Alcuni esemplari sono un vero spaccato della rivoluzione industriale britannica, e del frequente smercio di prodotti esotici.3 punti
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Grazie dei riscontri intanto, Milano Numismatica ha una preparazione di circa un anno, tra Gazzettino, Premi Giovani, relatori vari, workshop, quest’anno e’ stato molto più complesso per avere condiviso con praticamente tutte le sigle associative della numismatica, 5 esattamente e con altre due realtà che hanno inviato loro esponenti a parlare. Sarà una giornata molto ricca di momenti ognuno col suo significato e valore, i riscontri di pubblico presente che ci sara’ sono a ora molto importanti e ci rendono felici. A breve la locandina aggiornata e definitiva.3 punti
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Un numero eccezionale, anche quest’anno consegnato gratuitamente in una cornice eccezionale sita nel cuore di Milano. Tanta divulgazione, fatta anche da appassionati che con il loro piccolo contributo vogliono dare risalto a temi più o meno importanti o comunque non sempre trattati, monete, banconote, medaglie e altro ancora non sempre al centro degli interessi di tutti, ma che in questa speciale pubblicazione possono essere trattati e visti da tanti, anche esperti del settore. Altra prova del valore divulgativo del Gazzettino.3 punti
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Buongiorno @ilnumismatico, è sempre un piacere conoscere nuovi amici nella sezione Filatelia, io ho frequentato per molti anni la sezione numismatica, per interessi personali e per un aiuto a dei miei soci della mia Associazione, poi scoperto il sito filatelico , il "mio pane quotidiano" mi sono intensificato in questa sezione, sperando di portare qualche cosa della mia esperienza filatelica e come sempre accade nel collezionismo, apprendere qualche cosa di nuovo che non conosco. per quanto riguarda le tue domande posso risponderti: la linguella si applicava ai francobolli nuovi per attaccarli agli album, che primariamente erano dei quadernoni autocostruiti , creando un bordo intorno al francobollo a matita o penna , poi nei primi anni del 900 sono stati creati album sempre senza le attuali taschine , ma con il disegno del francobollo che facilitava il collezionista, poi negli anni si evoluta la cosa e sono nati i classificatori a listelli e poi i classici fogli di aggiornamento con taschine, da allora è terminata la consuetudine di applicare la linguella. La linguella a tutti gli effetti degrada l'integrità della gomma del francobollo che in pratica diventa un nuovo linguellato, che venalmente dimezza e spesso anche di più il valore del catalogo, vi sono anche dei casi in cui le linguelle pesanti venivano applicate da commercianti per coprire dei difetti del francobollo, carta assottigliata piccoli strappi ecc. in questo caso bagnandoli la si elimina e si ruiporta il francobollo allo stato naturale che permette di valutare in pieno la conservazione del francobollo. la linguella che serve per rinforzo dei francobolli stampati su carta fine è poco usata, sicuramente il francobollo doveva essere già linguellato con una finissima linguella, sostituita con una più robusta, altrimenti sarebbe un autogolo rovinare la gomma originale spero averla potuta aiutare e mi asuguro che ci segua ogni tanto, saluti F.P.3 punti
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Carissimi, Anche se non seguo pedissequamente la sezione, volevo spendere due parole di apprezzamento per ringraziare @PostOffice e @fapetri2001 per la serietà, la dedizione e la professionalità con cui seguono questa sezione, dispensando consigli preziosi ma soprattutto divulgando il fascino di questa scienza che per me è assolutamente sconosciuta. Son sincero, non credo di intraprendere un cammino filatelico (ho fin troppi interessi numismatici e come per i due utenti sopra citati, ne ho fatto una Passione di vita che spero ancora di trasformare in attività lavorativa); ma al contempo riconosco che è un settore estremamente affascinante oltre che culturalmente assai profondo. Di certo continuerò silenziosamente a leggervi di tanto in tanto (silenziosamente perché non avrei nulla da dire di interessante). Una domanda però l’avrei, perché non sono riuscito a capirla, ma preciso, non perché non l’abbiate spiegata (cosa che sicuramente avrete fatto… anche più e più volte) ma sicuramente perchè la mia poca frequentazione della sezione non mi ha permesso di leggere queste spiegazioni. Vi chiedo la pazienza e la bontà di ripetere ancora una volta questa cosa, quando ovviamente avrete tempo e voglia ovviamente La linguella, citata anche poco prima in questo thread, veniva messa solo per “rafforzare” il francobollo o anche per altri motivi? E con cosa veniva attaccata? Poi non ho capito se sia più pregiato un francobollo - con linguella, - uno senza, - oppure un francobollo in cui questa sia stata rimossa. Rileggendo mi è venuta in mente un’altra (banalissima e magari anche stupida) domanda (abbiate pazienza… son ignorante!): ma il francobollo non si rovina nello scriverci dietro? Perdonate le banalità delle domande, capisco sia cosa trita e ritrita per voi. Ringrazio e mi congratulo nuovamente, e ringrazio anche @miza perché trovo i suoi posts in particolare sempre molto interessanti Fabrizio PS. In particolare ho apprezzato le raccomandazioni e i riguardi di @PostOffice verso i libri; è un approccio che seguo anche io nelle sezioni numismatiche. Senza libri non si va da nessuna parte; non solo si rimane nell’ignoranza più assoluta ma si impara nemmeno a riconoscere e coltivare quel rispetto e quel fascino che queste scienze portano con loro. Concludo confermando che i libri non si prestano! Sono come la moglie!3 punti
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Secondo me è solo pareidolia, girando quella foto di 180° io ci vedo piu un tripode... poi potrei sbagliare.2 punti
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Se c'è puzza di zolfo sta arrivando il demonio! Buona lettura! njk2 punti
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In margine a questa breve riflessione sul codolo di fusione del tondello della moneta in discussione, inserisco (non so se già postato in altre occasioni) il Lin k ad un interessante video (You Tube) di archeologia sperimentale su questa tecnica di realizzazione. Buona serata, Lucius LX2 punti
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Riassumo alcuni passi dei miei post. Quando Alessandro arrivò con tutte le sue forze al confine con l'India, i messaggeri inviati dal re Poro gli consegnarono una sua lettera estremamente offensiva nei confronti del Macedone e della Grecia e notevolmente elogiativa del mittente che si atteggiava a invincibile re degli uomini e persino degli dei. Alessandro, dopo aver letto la lettera davanti ai suoi soldati, disse loro: "Compagni d'arme, non turbatevi per la lettera di Poro e ricordate ciò che scrisse Dario: è un fatto che l'unico stato d'animo dei barbari è l'ottusità. Come gli animali sotto di loro - tigri, leoni, elefanti, che si esaltano per il loro coraggio ma sono facilmente cacciabili grazie alla natura dell'uomo - anche i re dei barbari si esaltano per il numero dei loro eserciti ma sono facilmente sconfitti dall'intelligenza dei Greci". Dopo questa dichiarazione per incoraggiare il suo esercito, Alessandro rispose per iscritto a Poro: "Re Alessandro al re Poro. Saluti: Ci hai reso ancora più desiderosi di essere spronati a combattere contro di te dicendo che la Grecia non ha nulla che valga la considerazione di un re, mentre voi Indiani avete tutto: terre e città. E io so che ogni uomo desidera cogliere ciò che è migliore piuttosto che tenere ciò che è peggiore. Poiché, dunque, NOI Greci non abbiamo queste cose e voi barbari le possedete, desideriamo ciò che è migliore e vogliamo prenderlo da voi. Mi scrivi che sei il re degli dei e di tutti gli uomini, fino ad avere più potere del dio. Ma io sto combattendo una guerra con un uomo chiacchierone e un barbaro assoluto, non con un dio. Il mondo intero non potrebbe resistere a un dio in armatura completa: il rombo del tuono, il lampo del fulmine o la rabbia della saetta. Perciò le nazioni che ho sconfitto in guerra non ti stupiscono e nemmeno le tue parole di vanto mi rendono un vigliacco.” Dopo questi preamboli, si può immaginare quale avrebbe potuto essere il comportamento di Alessandro dopo aver sconfitto il nemico nella battaglia dell’Idaspe. Ma vediamo alcuni momenti del conflitto. All’inizio gli elefanti schierati dagli Indiani sul campo di battaglia in mezzo ai soldati nemici parvero ai Macedoni delle grandi torri. Lo stesso re indiano Poro, di per sé molto alto, sembrava ancora più maestoso in groppa al suo elefante. Alcuni resoconti riportano questa frase di Alessandro: «Finalmente vedo un pericolo pari al mio coraggio: fatto contemporaneamente di animali e uomini eccezionali». In una fase del conflitto Poro, sul suo elefante, fu circondato da soldati nemici e dopo averne uccisi alcuni scagliando lance, venne preso di mira da ogni parte. Il re indiano riportò nove ferite (alcune alle spalle, altre sul petto) e perse molto sangue. Il conducente del suo pachiderma si accorse che il re aveva abbandonato le armi e a stento rimaneva cosciente. Allora spinse l'animale alla fuga e Alessandro lo inseguì. Il re macedone attaccò l'elefante ma il suo cavallo Bucefalo, prostrato dalle molte ferite riportate durante la battaglia, morì, deponendo il suo padrone a terra senza farlo cadere. Alessandro, per vincere la tenacia del nemico, ordinò ai suoi uomini di attaccare senza pietà Poro e tutti quelli che ancora gli resistevano. Il sovrano indiano venne nuovamente colpito e cominciò a scivolare giù dall'animale; il conducente dell'elefante, credendo che il re stesse scendendo come d'abitudine, ordinò al pachiderma di piegare le ginocchia. Questo episodio pose fine alla battaglia. Alessandro, credendo che Poro fosse morto, ordinò ai suoi uomini di spogliarne il corpo. Alcuni accorsero a togliergli la corazza e la veste ma l'elefante incominciò a proteggere il padrone e ad assalire coloro che tentavano di spogliarlo; sollevò il corpo con la proboscide e lo pose nuovamente sul suo dorso. Alessandro, commosso, risparmiò la vita a Poro e ai suoi 200 elefanti. Re Poro fu uno tra i molti Indiani che impressionarono Alessandro, il quale, a battaglia ultimata, gli chiese come volesse essere trattato; «Come un re» fu la risposta. Ebbe salva la vita e gli fu permesso di proseguire il governo della regione in nome dei Macedoni. Che dire della magnanimità di Alessandro a confronto del sentimento di odio indistinto per tutti i nemici espresso qualche giorno fa dal presidente degli Stati Uniti con la frase “I hate my opponents and I don’t want the best for them”? apollonia2 punti
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½ Penny conder token Carmarthenshire - Carmarthen / I. Morgan ½ Penny Middlesex conder token - Fowler’s Whale Fishery2 punti
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Nulla per scontato, né l' evento, né il Gazzettino stesso. Grande passione e impegno ( svariati tipi di impegno).👏2 punti
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Ciao. Parliamo di monete coniate dopo la crisi economica del 1619-1622 durante la quale fu coniato un elevato numero di monete di rame dal nominale "alto": pubbliche grani tornesi. Evidentemente negli anni successivi, considerato che Filippo II aveva coniato un enorme quantitativo di 2 cavalli, non si sentiva la necessità di ulteriori 2 cavalli. I primi a essere coniati sono quelli del Biblia (corona e scettri) che tra l'altro sono i più comuni2 punti
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Innanzitutto ringrazio il @ilnumismatico per le belle parole che fanno sempre piacere. Aggiungo a quanto detto giustamente dall' amico fapetri qualche immagine, che sicuramente potra' chiarire e essere d'aiuto a chi e' digiuno di filatelia. .... l' oggetto linguella. La linguella nasce anticamente come oggetto per attaccare i francobolli ad un supporto cartaceo, album, fogli di carta, quaderni, era il modo all'epoca piu' semplice e meno costoso. La linguella e' solitamente fatta in carta pergamino e si attacca in quanto e' fornita di una leggera colla che una volta inumidita si attacca al Francobollo e al supporto. Questi i vecchi album usati con linguelle: Questi i moderni raccoglitori con listelli dove inserire i francobolli: Per quanto riguarda le firme dietro ai francobolli venivano fatte con un lapis e non rovinano il Francobollo, trovare firme di periti famosi e' sempre una garanzia e un plus all' esemplare. E' la base altrimenti non c'è crescita. Mi fa piacere che menti illuminate rimarchino questo concetto. Un caro saluto P.O.2 punti
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Evento ormai considerato indispensabile per far incontrare e discutere le varie anime della numismatica, ormai quasi tutte rappresenta in un unica giornata. Ricordiamoci sempre di non dare mai per scontato un evento come questo, ottenuto con anni di lavoro e partecipazione del gruppo del Cordusio, rappresentato da Mario. Nulla nasce per caso e questo evento iniziato qualche anno fa come sempre come Milano Numismatica, e prima ancora altri eventi simili, anche in Ambrosiana, ha portato ai risultati odierni. La partecipazione è indispensabile per mantenere viva questa passione e possibilmente trasmetterla alle nuove generazioni, che devono considerarsi privilegiate e fortunatissime nel poter avere a disposizione una simile occasione, dove i giovani non sono più ai margini del collezionismo, ma primi attori di un futuro che li dovrebbe vedere protagonisti, magari proseguendo proprio la realizzazione di eventi culturali come lo è oggi Milano Numismatica.2 punti
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Salve Decio,altra dimostrazione che non esiste un prezzo assoluto e univoco😊2 punti
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Ciao @Atexano , hai postato , forse a tua insaputa , una moneta controversa perche' il nome del personaggio P. CLODIUS (Marcus Fili) richiede dei chiarimenti . Mi spiego meglio : Publio Clodio Pulcro , discendente della aristocratica Gens Claudia , per motivi di interesse politico entro' di propria volonta' nella categoria delle Gens plebee facendosi adottare da una famiglia plebea romana , forse dei Pulcri , a cui trasferi il nuovo gentilizio e modificando il proprio originario Nomen aristocratico , da quello dei Claudi a quello nuovo e plebeo dei Clodi Pulcri Credo che la tua ottima , potenziale , scelta ricada unicamente sullo stato quasi eccezionale in cui si presenta la moneta , uno SPL seguito da + , se non fosse per quella sfasatura del dritto , ma l' ottima centratura del rovescio la compensa tutta . Circa la quotazione del Denario , il Babelon alla sua epoca lo quotava 3 Franchi oro che piu' o meno corrisponde alla rarita' moderna : Non comune . Non conosco il rapporto tra i Franchi oro del XIX secolo e inizi del XX , e l' euro dei nostri giorni , pero' credo che come valore economico e per il suo stato di conservazione considero il suo valore medio , con una forbice tra i 150/200 euro , naturalmente acquistata regolarmente presso professionisti .2 punti
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Per me non sarebbe etico se il venditore chiedesse un prezzo altissimo e sproporzionato al reale valore della moneta; non vedo perché non sarebbe etico "salvare" il potenziale acquirente. Se uno suggerisce il valore che ritiene giusto, non vedo cosa ci sia di male. Io ho scritto la mia idea; potrei sbagliare, quindi ben vengano altri pareri.2 punti
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In merito all'armetta Primi, sulle monete di Paolo V può presentarsi più o meno elaborata, come descritto nella tabella del MIR che ti allego.2 punti
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I 2 cavalli di Filippo IV sono tutti R5 a parte il tipo con corona e scettri che e meno raro degli altri tipi (un esemplare è passato in rete pochi giorni fa)... Ho avuto la fortuna di averli quasi tutti... Perché siano così rari non te lo so dire,forse essendo tra le monete più piccole e più in uso dal popolo sono state usate e usurate fino a renderle irriconoscibili e quindi inutilizzabili,e magari poi usate per altri scopi (il riutilizzo di monete fortemente usurate o fuori corso era la regola)e dopo di che sono diventati pezzi di rame irriconoscibili... Un paio di esemplari dovrei averli ancora in raccolta, quando avrò tempo proverò di fotografarli... Se può interessarti qui si parla del 2 cavalli con cornucopie che faceva parte della mia modesta raccolta... Qui un' altro dei miei con corona reale e sigla O/C...2 punti
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Eccomi un po’ in ritardo con qualche contributo a questa discussione: due testoni per Roma di Urbano VIII e Clemente VIII con iconografie di San Paolo e San Pietro:2 punti
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Ciao @Anto63 secondo me è una crazia del primo tipo di Ferdinando I de Medici. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIMIIP/72 punti
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Ciao Oppiano. Vedo solo adesso che hai chiesto un mio parere. Non volevo fare il bastian contrario e mi ero quindi astenuta. Personalmente questa moneta non convince, spero, forse solo per la qualità delle immagini. Ripeto, forse solo per effetto fotografico , osservando i simboli in amarico, le R del dritto e la seconda L di tallero mi sembra che possa sorgere qualche dubbio. Guardando poi l'aspetto generale i rilievi mi sembrano poco vividi. Potrebbero essere tutte delle supposizioni dovute alle immagini ed all'usura, però , questa moneta non mi piace pienamente. Penso sia giusto seguire il consiglio di gennydbmoney . Bolio avrebbe comunque la garanzia verbale del venditore per un rimborso ( in caso di problemi) quindi un rischio di imbroglio non dovrebbe sussistere. Al massimo ci sarebbe il costo di una perizia a carico di Bolio, che per la cifra richiesta per la moneta, io affronterei. Ti saluto cordialmente. Gabriella2 punti
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Veramente, l'intelligenza artificiale ha un limite non indifferente per queste cose, meno male che il cervello umano riesce a sempre a trovare una soluzione1 punto
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Anche i compilatori del Catalogo della famosa Collezione Fusco svoltasi a Roma nel febbraio 1882 si sbagliarono in quanto, con riferimento al Lotto 1343 (due cavalli con corona e scettri decussati a nome di Filippo IV, o meglio, IIII), specificatamente hanno fatto rinvio al Vergara, tavola XXXXVI, n. 4. E’ un altro testo sempre del Vergara.1 punto
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@rcris io colleziono solo quello che mi aggrada e mi interessa non guardo mai la tiratura1 punto
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Grazie @skubydu. Ho fatto un raffronto tra le due monete e (secondo me) ci sono molti punti in comune1 punto
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Vabeh non esageriamo. I particolari alla fine sono solo due: Il ritratto non appartiene alle monete in rame di Filippo III, generalmente. La B è la sigla del Biblia che diventa Mastro di Zecca nel 1623 sotto il regno di Filippo IV.1 punto
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Personalmente non l' acquisterei,troppo compromessa, proprio per questo non saprei darle un valore, sempre che lo abbia...1 punto
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Salve a te @Antonino1951 , e' vero , ognuno giudica un prezzo secondo il proprio metro di giudizio . Detto questo , di sicuro esiste solo una certezza , le monete antiche , comuni , non comuni o rare , vengono prezzate dai rivenditori , aggiungo purtroppo , principalmente in base al loro stato di conservazione , piu' la conservazione e' alta piu' la moneta sale di prezzo . Di conseguenza , dato che la moneta postata ha una conservazione alta , SPL , forse + , questo mi ha portato a giudicarla dentro quella forbice . Ciao1 punto
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No no ,.. illumini concetti.. pertanto accetta il complimento .. non reca nessun danno.1 punto
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Ciao @apples62 credo che @santone abbia azzeccato l identificazione, sembra proprio un cavallo di Sora di Carlo VIII. Tocca solo vedere se è quello con lo stemma di Francia o con i 3 gigli coronato,a me pare più il secondo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIISO/2 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIISO/11 punto
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scarica questo testo all'interno trovi anche le monete di Venezia per la Dalmazia da pag 3451 punto
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Grazie @santone...cercando online Varesi non mi usciva. Ci sono 2 testoni sulla prossima Ranieri con citato questo Primi... e con l'armetta al rovescio....ma non mi sembravano corrispondere.1 punto
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a mio avviso invece, questo è un ottimo momento per investire, o se vogliamo collezionare, quelle monete in oro che hanno un premio numismatico non elevato (diciamo non esaustivamente dal 20 all'80% dell'intrinseco contenuto) questo perchè lo sbalzo dell'oro recente non è stato ancora assorbito del tutto sulle monete bullion (tanti vendono leggermente sottopeso pur di realizzare) e sto notando (altrettanto empiricamente dagli 80€ al grammo in poi) che alcune monete R2-R3 hanno medesimi realizzi di un anno fa ma logicamente con un intrinseco di oro in cifra assoluta molto più elevato. l'aspettativa, quando poi l'oro si stabilizzerà, nessuno può dire quando, è che il premio numismatico ritorni proporzionalmente ai valori storici in percentuale. Va ricordato inoltre, che se la moneta in questione al momento della vendita ha un prezzo di vendita dell'80% superiore all'oro contenuto, è esente dall'imposta sulle plusvalenze...1 punto
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Buongiorno Qualcuno ha scritto, in qualità di cittadino, al Comune di Milano per avere aggiornamenti sulla situazione del mercatino ? Io vorrei farlo. Ma desidero sapere, se possibile, che canale avete utiluzzato e le ev risposte grazie1 punto
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Su MilanoT9day? Online Tra i mercatini di ottobre a Milsno viene citato il nostro mercatino, come se fosse attivo Quindi il Comune di milano non ha dato nessuna comunica ione che al momento è sospeso? -- Tutti i mercatini dell'antiquariato a Milano, ecco dove sono a ottobre https://www.milanotoday.it/social/mercatini-antiquariato-vintage-ottobre-2025.html © MilanoToday Mercatino Filatelico e Numismatico di Milano - Via Armorari Tutte le domeniche dalle 8 alle 13 -- Tutti i mercatini dell'antiquariato a Milano, ecco dove sono a ottobre https://www.milanotoday.it/social/mercatini-antiquariato-vintage-ottobre-2025.html © MilanoToday1 punto
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Anche durante la Sede Vacante sono state coniate monete con i due Santi rappresentanti insieme.....in particolare in questo Testone S.V. 1605 abbiamo 2 varianti utilizzate anche nei testoni "papali". Notare S.Paolo che guarda S.Pietro con la spada nella mano destra e il libro sotto il braccio sinistro mentre nell'altro tipo sguardo frontale con spada nella mano sinistra e libro a destra.1 punto
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"La storia di ogni Stato ha inmancabili retroscena economici e finanziari,anche se essi rimangono spesso nascosti per il carattere riservato delle operazioni.Eppure fu l'apporto di oro e di denaro in ogni epoca,in maggiore o minor misura a condizionare conquiste territoriali,capovolgimenti politici,elezioni di sovrani.Parlando di ogni conquista dovremmo sempre confrontare due fattori:prevalsero le imprese o le sovvenzioni dei banchieri? Carlo V ottenne l'impero per gli appoggi economici di una famiglia di banchieri tedeschi,i Fugger di Augusta.""I rapporti della banca Fugger con Roma papale non si limitarono alla gestione della Zecca per diversi anni,ma riguardarono anche altri aspetti.Vicino a Castel Sant'Angelo Jacopo Fugger aveva impiantato fin dal 1495 un'agenzia con una bella sede dotata di abitazioni per gli impiegati,che il popolo chiamò Banco di Roma di Ulrich Fugger e fratelli.Le finanze dello Stato Pontificio ,per la prodigalità dei Papi del Rinascimento,erano in crisi,soprattutto da quando Alessandro VI ,per la vita dispendiosa,si era trovato con le casse sempre più vuote.""Divenuto il primo banchiere del Papa ,Jacopo Fugger si assunse il reclutamento e finanziamento della prima guardia svizzera sotto Giulio II,e sotto Leone X ebbe l'incarico della riscossione delle offerte dovute per le indulgenze ,destinate alla costruzione di San Pietro.In precedenza si era assicurato la concessione di tutte le somme dovute alla Chiesa per il Giubileo del 1500 nel ducato di Lorena e la concessione della Zecca romana.""Le varie monete che portano il marchio Fugger(tridente con cerchietto in basso a destra,oppure tridente con cerchietto a sinistra in basso,oppure cerchietto pieno con astina ed in basso cerchietto a destra)specialmente sotto Giulio II,rappresentano una vera innovazione artistica ,sia nei tipi,che nelle leggende." "Jacopo Fugger,vissuto dal 1459 al 1525, fu la figura più rappresentativa del casato,fu detto il Ricco.Uomo del Rinascimento a tutti gli effetti,non fu soltanto a contatto con i Principi,Papi,Re ed Imperatori,ma ebbe l'amicizia e la stima degli uomini di cultura del tempo,da Erasmo a Durer che lo ritrasse in un bellissimo ritratto conservato nella pinacoteca di Augusta" "E'così che attività imprenditoriali,trasformatesi in potenze finanziarie sotto forma di istituti bancari di portata mondiale,furono decisive nella storia d'Europa,nelle trasformazioni economiche,politiche,sociali ,culturali e religiose ed i Medici di Firenze,i Rothschild di Francoforte ed i Fugger di Augusta furono i maggiori protagonisti." Lo scritto di cui sopra è tratto dall'articolo di Paolo Pini pubblicato su Cronaca Numismatica n°99 del luglio-agosto 1998 -Ringrazio per il consiglio rcamil e per l'esatta indicazione datami da petronius. La domanda posta dall'autore dello scritto di cui sopra e che ho evidenziato in neretto,ve la ripropongo,per sapere cosa ne pensate in merito. --Salutoni -odjob1 punto
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