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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/25 in tutte le aree
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Buonasera, condivido volentieri questo splendido esemplare così descritto in Catalogo con relative foto: NAPOLEONE I (1804-1814) 1 Centesimo 1808 B, Bologna Pagani 73 Mont. 120 Gig. 234 Cu 2,26 g 19,2 mm proveniente dall'asta Varesi, Auction 84 del 18-19 Nov 2024 - Lotto 1014 e gentilmente cedutomi da un "agguerrito" Lamonetiano cui va la mia stima.5 punti
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Conosciuto più di 10 anni fa, 18 per la precisione. Si era unito al CGN nelle prime ore, era fiero dei suoi pezzi e della collezione del nonno. Ricordo quanto fosse fiero dell’eredità di una medaglia in oro di Vittorio Emanuele III, ma anche di altri pezzi. Ricordo un viaggio con lui, a Roma, alla Banca d’Italia, ospiti di Giovanna. Mi rattrista molto sapere che combatteva da tempo contro un brutto male e che a 34 anni ci ha lasciato. Che la terra ti sia lieve. Un giorno triste. NM5 punti
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Scrivere di Marco mi porta grandissima tristezza, un giovane uomo che aveva tanti valori e una vita di grandi soddisfazioni davanti. Marco Boscolo e’ stato uno dei fondatori del Circolo Giovani Numismatici, tra l’altro nel 2012 premiarono Quelli del Cordusio col Premio Linfa Giovani per la divulgazione della numismatica. Molti della prima ora di Lamoneta lo ricorderanno con tristezza. Seguì’ dalla prima ora tutte le nostre iniziative a cui aderiva e ci spronava nel continuarle, era un testimonial della numismatica tra i giovani. Si era laureato in numismatica, aveva intrapreso la carriera di commerciante, era un giovane uomo che aveva il suo percorso di vita. Mancherà da numismatico, ma soprattutto per i valori che aveva, ci stimavamo molto e c’era molta empatia tra noi. Lo avevo invitato a Milano Numismatica e non aveva risposto come suo solito e questo mi intimoriva. Caro Marco ti ricorderemo tutti insieme sabato prossimo al Convegno, mi mancherai e ci mancherai !3 punti
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Salve, CONSTANS PF AVG.... Costante per me. 🙂 https://www.acsearch.info/search.html?id=89088413 punti
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Una ulteriore novità della edizione di quest’anno di Milano Numismatica sarà la tavola rotonda sul futuro della numismatica con rappresentanti autorevoli del mondo associativo numismatico. Il taglio dell’incontro sarà anche di partecipazione e di confronto col pubblico che potrà rivolgere domande per rendere più partecipato il momento.3 punti
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Ho enorme rispetto per Gratteri, questa intervista l’ho vista 100 volte . Pero’ , come detto sopra, dovrebbe farsi un giretto in Svizzera, con la banconota da mille franchi. Che vale piu’ del doppio. E nessuno obietta niente . Il punto e’ che Gratteri ha un’enorme esperienza, ma gli manca lo stare proprio DENTRO il campo. E’ un procuratore, tante cose non le sa. con tutto il rispetto, da ex finanziere ne so un po’ piu’ di lui su alcune cose 😁😁 Perche’ non ne ho “sentito parlare”, le ho viste. E che io ricordi nei grandi sequestri di contanti le banconote cosi’ alte non erano cosi’ tante. Nei piccoli sequestri eran tutte piccoline piccoline. Chiaro che con quella fai prima a raggiungere certe cifre, ma da 2 o da 500 vi assicuro cambia poco. e’ stato un puro capriccio, piu’ che altro dovuto alla paura che potessero accrescere piu’ nero, ma anche qui si dimostra di sapere ben poco di come ragionano i veri criminali o i veri evasori. E anche qui perche’ spesso si parla (a vanvera) dalle poltrone della politica, non dai tombini sotterrati pieni di soldi . poi il discorso sarebbe lunghissimo e si andrebbe fuori tema, quindi mi fermo qui logicamente ☺️3 punti
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Ciao @bastia, dovrebbe essere un AE3 Fel Temp Reparatio. Il difficile è capire l imperatore. Prova a vedere se fosse Costanzo II https://www.acsearch.info/search.html?id=50637462 punti
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Il peso è di grammi 9,30 Taglio liscio senza decoro, diametro mm 25, assi alla Francese. È un falso d'epoca a tutti gli effetti.2 punti
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E allora Proverò ad arrivare nel pomeriggio dalla Valtellina. 🤞 Come da mail già inviata. Grande MILANO NUMISMATICA e grandi i suoi organizzatori e le sue organizzatrici!2 punti
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Ciao , non sarei cosi sicuro che questa moneta celebri la vittoria di Traiano Decio sul suo Imperatore Filippo l' Arabo per due motivi : 1° perche' Decio ribadì la propria lealtà a Filippo ma fu costretto ad accettare la porpora per acclamazione dei soldati e come sappiamo i soldati non scherzavano quando acclamavano un Imperatore all' Impero , ci andava di mezzo la vita . 2° perche' questa vittoria celebrata nella moneta potrebbe benissimo essere stata dedicata a Traiano Decio per la vittoria nel 250 in Dacia contro i Carpi tanto che all' Imperatore furono tributati gli appellativi di Dacicus maximus e di Restitutor Daciarum . Mancando nella moneta dati che potrebbero datare con precisione l' emissione della moneta risulta difficile darle una datazione per qualche evento militare , sia nel tuo giudizio che nel mio . Per il resto bella moneta e per la corazza che porta Decio al dritto , sesterzio non comune .2 punti
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Nemmeno io. In generale ho notato che tutti i centesimi del 1° tipo degli anni post introduzione del 2° tipo (quindi 1811, 1812 e 1813) sono abbastanza ostici da reperire in alta conservazione. Ad ogni modo, dato che la discussione verte sui centesimi napoleonici della zecca di Bologna, mostro con piacere questo mio centesimo 1809 pubblicato un paio di anni fa.2 punti
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Buonasera a tutti, oggi 12 Ottobre 2025 si festeggia il 533° anniversario della scoperta dell'America da parte del Genovese Cristoforo Colombo. Ho già ricordato l'evento nella sezione Napoli ma mi faceva piacere scrivere anche qui in piazzetta. Voglio rendergli omaggio postando un dittico in argento, una 200 e una 500 lire emesse dal Ministero Del Tesoro Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. 1^Emissione 1989 da me acquistata da De Falco a Napoli il 19/03/1991 ricordo la data perché annotata sulla busta esterna che contiene l'astuccio. Posto anche una mia Cinqvemila lire con Cristoforo Colombo al diritto e le Caravelle al rovescio, per fortuna la misi da parte quando era ancora in corso. Se non ricordo male dovrebbe esistere anche di un altro tipo, magari dopo faccio una ricerca in rete. Avrei voluto fotografare anche le mie 500lire Caravelle ma non le ho con me in questo momento. Se vi fa piacere potreste commentare la discussione e postare voi le 500 lire Caravelle o altre monete commemorative con Cristoforo Colombo. Una piccola riflessione, quanti di noi sanno che grazie a questa scoperta sono cambiate molte cose sulle nostre tavole? Certo non ci fu solo questo cambiamento ma lascio a voi lo spunto per approfondire. Saluti Alberto1 punto
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Sfogliando... MARIO LANFRANCO. Solerte funzionario; Direttore della R.Z. dal 1910 al 1929. Nella Direzione della R. Zecca. - L’ing. Mario Lanfranco ha lasciato per motivi di salute, nello scorso mese, la Direzione della R.Zecca. Il nome di Lanfranco rimane legato alla rinnovazione della nostra officina monetaria nazionale, ed al movimentato periodo di emissioni che hanno caratterizzato il regno attuale, anche a causa della grande guerra. Nominato nel 1910 direttore della R.Zecca, si recò all’estero per studiare gli ordinamenti e gli impianti tecnici delle migliori zecche,organizzando rapidamente le installazioni nel nuovo palazzo di via Principe Umberto, tanto che nei primi mesi del 1911, ricorrendo il cinquantenario nazionale, si potevano all’augusta presenza del Re iniziare le lavorazioni monetarie. E’ da rilevare che, impiantandosi la Zecca del Regno, il Lanfranco ebbe cura di introdurvi tutti i migliori meccanismi ed i più rigorosi ed economici metodi di lavoro in modo che fu possibile affrontare il grande problema della rinnovazione dei tipi monetari. Come è noto, i primi tipi rinnovati nel 1911 sono stati quelli dell’argento (modello I° e 2°, del Calandra) del bronzo (modello del Canonica) del nichel da 20 centesimi (modello del Bistolfi); i tipi invece dell’oro (modelli del Boninsegna) uscirono soltanto nel 1912. Nel 1917 essendosi dovuto sospendere prima le monetazioni d’argento perché il valore intrinseco di esso aveva raggiunto e superato il suo valore monetario, ed in seguito anche le altre monetazioni per la rarefazione dei metalli bronzo e nichel, occorrenti per usi bellici, la Zecca fece studi per una grande monetazione nel metallo ferro-nichel (lega di ferro col 25 per cento di nichel) che però non diede felice risultato. Questa monetazione era stata ordinata dal Ministro Nitti, mentre il Direttore della Zecca propendeva per una monetazione in nichel puro, della quale esponeva i vantaggi con una lunga relazione che non fu approvata. Nei primi mesi del 1918 la minuta circolazione erasi ridotta in tristissime condizioni perché il bronzo monetario veniva in larga scala incettato per essere esportato o preso come già era successo nel 1917 con l’argento per la parte che non erasi fatto in tempo a ritirare dalla circolazione. In tali frangenti urgevano provvedimenti efficaci ed immediati ed il Lanfranco propose alla Direzione Generale del Tesoro di rimettere in circolazione con nuove impronte le vecchie monete di nichel misto (cupro nichel) coniate nel 1894 col tipo Speranza, e poi ritirate dalla circolazione per essere sostituite colle monete di nichel puro, tipo Bistolfi. Siccome però una parte di queste monete già era stata alienata, così per rimettere in circolazione quella ancora accantonata dovevansi prima cambiare le impronte. A tutta prima sembrava che fosse necessario rifondere le vecchie monete ed utilizzare le paste per fabbricare i nuovi tondelli da coniare. Ma invece si ristamparono le vecchie monete direttamente, senza preventiva rifusione, assogettandole ad un trattamento tecnico molto semplice ed economico. Con questa geniale innovazione non solo l’Erario potè risparmiare parecchi milioni di lire come costo di fabbricazione dei tondelli, ma si potè immettere subito nella stremata circolazione della piccola moneta un rinsanguamento di monete d’appunto che valse a superare felicemente la grave crisi che colpì nel 1918 tutti gli stati belligeranti. Terminata la guerra, la Zecca era chiamata a provvedere al rinnovamento e alla sostituzione delle monete di bronzo con alzamento di valore cioè con variazione di peso, e di composizione chimica; ed alla sostituzione dei buoni di carta da 1 e 2 lire con valuta metallica. Qualche stato estero aveva adottato per la sostituzione dei suoi buoni di carta una lega di rame e alluminio di color giallo: da noi si prescelse il nichel puro utilizzando le forti scorte residuate dalla guerra. Però la lavorazione del nichel puro non era stata ancora trattata industrialmente su vasta scala in Italia e le difficoltà che si dovettero affrontare furono gravi, ma tenacemente e felicemente superate, ed ora la nostra grande industria metallurgica può contare al suo attivo anche la lavorazione in lastre e tondelli di nichel puro. Di questo torneremo a parlare prossimamente. Con le nuove monete di 1 e 2 lire, e col nuovo tipo da 50 centesimi di nichel puro, e con la sostituzione dei nominali di bronzo il poderoso macchinario della Zecca lavorò in pieno, raggiungendo una produzione veramente enorme. Infine, decisa dal Governo Nazionale la stabilizzazione della lira, dovendosi sostituire i vecchi biglietti da 5 e 10 lire con monete d’argento veniva affidata alla Società Metallurgica Italiana la fabbricazione dei tondelli d’argento; la vigilanza tecnica di questa grandiosa lavorazione (quasi mille tonnellate) fu affidata al Lanfranco che organizzò le officine della Zecca in modo da poter coniare più di un miliardo di lire in meno di due anni, lavoro questo veramente ingente che in altri tempi avrebbe assorbito l’opera della Zecca per un periodo di almeno dieci anni. Non vogliamo mancare, infine, di rilevare come il lavoro compiuto dal Lanfranco sia stato giustamente valutato dalle superiori gerarchie, ed apprezzato all’estero, dove si seguirono con interessamento le coniazioni delle nostre monete di nichel puro che presentano, come è noto, non comuni difficoltà per la durezza del metallo e per i forti rilievi delle impronte. Tutte le nuove monete coniate dal 1911 ad oggi sono state precedute da prove ed esperimenti di coniazione che per i numismatici presentano molto interesse perché servono a segnare il cammino percorso nella creazione della moneta. L’ing. Lanfranco ha raccolto i dati e gli elementi più interessanti sulla creazione di queste prove in un suo importante lavoro, illustrando anche le prove e i progetti di monete coniate dai suoi predecessori a partire dalla proclamazione del Regno. Siamo lieti di annunziare che la Rassegna Numismatica avrà il privilegio di pubblicare nei suoi fascicoli, a cominciare fra qualche mese, tale importante lavoro che per la sua documentazione di primo ordine resterà assolutamente definitivo. Il lavoro sarà pubblicato a puntate, nel 1929 e per alcuni mesi del 1930. Nel rivolgere al benemerito funzionario, al valentissimo tecnico il nostro saluto cordiale, esprimiamo il desiderio che, dopo un periodo di riposo necessario alla sua salute, egli possa, anche in un altro ramo della amministrazione, essere chiamato dal Governo fascista a rendere a lungo i suoi servigi al Paese. (tratto da Rassegna Numismatica 1929 pp. 145-146-147 visibile on-line grazie a Rongom) Saluti, N.1 punto
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Le monete di Oppiano sono oppio per i popoli di collezionisti1 punto
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Una Carli/Febbraio del 1965 in BB/qSpl (parere/valutazione esclusivamente tramite le immagini postate) direi max 10/12 euro.1 punto
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Beh, la foto di @giancarlone non poteva mancare....😀1 punto
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Ciao @Simoson purtroppo anche con queste ultima foto non si riesce a capire bene la rappresentazione e non abbiamo neanche la certezza dell' imperatore. L unico consiglio che ti posso dare è di guardarti un po di antoniniani e cercarla da te moneta in mano 😊1 punto
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L'autoproclamato principato di Seborga, nell'entroterra di Bordighera, ha coniato una nuova banconota del valore di quattro luigini, storica moneta dell'antico borgo medievale, che oggi ha un valore puramente collezionistico, quotata sei dollari statunitensi, per un valore di circa venti euro. Si tratta della seconda banconota della storia del principato È stata presentata lo scorso 20 agosto, nel corso delle celebrazioni di San Bernardo, che coincidono con la festa nazionale del principato. Si tratta della seconda banconota della storia del principato, realizzata dal grafico slovacco Matej Gábriš, massimo esperto internazionale nella creazione di banconote di fantasia e già autore della precedente da tre luigini. La banconota è dotata di filigrana e di altri sofisticati dispositivi anticontraffazione Di colore verde e in tutto e per tutto simile alle normali banconote in circolazione per design, fattura e caratteristiche di sicurezza, la nuova emissione reca al dritto l'effigie della principessa Nina, il suo stemma personale e una veduta dello skyline di Seborga, mentre al rovescio raffigura la chiesa di San Bernardo, simbolo del paese e della festa, insieme allo stemma del Principato e a un Qr Code che rimanda al sito ufficiale. La banconota è dotata di filigrana e di altri sofisticati dispositivi anticontraffazione, con elementi che si illuminano sotto i raggi ultravioletti, ed è stata accolta con entusiasmo dal pubblico. Fonte (errori editoriali inclusi): https://www.primocanale.it/attualità/57605-principato-seborga-conia-banconota-4-luigini.html1 punto
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Notizia tristissima per me; avevo conosciuto Marco 12 anni fa e mi aveva impressionato per la sua cultura numismatica in un ragazzo così giovane, laureato in Storia con tesi in Numismatica. Da allora abbiamo avuto ottimi rapporti e ci scambiavamo con reciproca soddisfazione monete anche importanti; ma al di là della comune passione era sempre piacevole discorrere con Lui. Sapevo dei suoi problemi di salute; lo avevo incontrato qualche mese fa al mercatino e mi disse che era contento perché le sue cure procedevano bene; quanto appreso oggi mi lascia sgomento e incredulo. In lui trasudava l'amore per le belle monete e mi mostrava sempre con soddisfazione i suoi acquisti; era riuscito anche a fare della sua passione la sua attività professionale. Il mio pensiero va ai Suoi genitori per la terribile perdita.1 punto
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Allora ci avevo preso! Sicuramente per l'esimio dott. Soro lo è stata una macchina da soldi1 punto
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Sempre ciotola del giovedi mattina... ma qui posso concorrere al museo degli orrori?? Cmq 3 centesimi Regno Lombardo-Veneto 1852 zecca di Milano e secca di Venezia.1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 16 ottobre un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica i Valori Sociali dedicato ai Buoni fruttiferi postali, nel centenario. Tiratura: trecentocinquantamila esemplari. Indicazione tariffaria: B. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura, su un fondino tricolore, Nettuno con cornucopia, ispirato alle tante sculture dedicate alla famosa divinità mitologica che caratterizza, da qualche anno, i nuovi Buoni fruttiferi postali. In alto, al centro e in basso, sono riprodotti i rispettivi loghi di Poste Italiane S.p.A., del centenario dei Buoni fruttiferi postali e di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto: Raffaele Di Cintio. I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: sei; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm.; formato stampa: 48 x 38 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio Il foglio contiene ventotto esemplari. Sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo MIMIT. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 16 ottobre un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica i Valori Sociali dedicato alla FAO, nell’80º anniversario. Tiratura: duecentocinquantamila-venti esemplari. Indicazione tariffaria: B zona 1. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura, in primo piano, il logo dell’80º anniversario della FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, fondata il 16 ottobre 1945, che richiama gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il marchio istituzionale della FAO e il motto “Fiat panis”, rappresentato simbolicamente dalla spiga di grano integrata nel numero 80. Sullo sfondo è riprodotta la sede FAO di Roma, nello storico quartiere Aventino, con la bandiera dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che svetta in alto, a sinistra. Completano il francobollo la legenda “ANNIVERSARIO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. Bozzetto: progetto grafico a cura della FAO e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: sei; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 40 x 30 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo MIMIT.1 punto
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La distribuzione dovrebbe iniziare la prossima settimana (così mi hanno detto ieri a Torino). In genere, per mia esperienza, sono disponibili per molte settimane1 punto
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Spostata nella sezione relativa alle monete del regno di Napoli. @quinarius1 punto
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Sempre controllando le aste passate, ad aprile 2024 era passata questa: 130 più diritti. Sicuramente migliore, ma con i suoi difetti di conio. Il prezzo siamo più o meno li… https://www.numisbids.com/sale/7734/lot/2301 punto
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Beh… oddio… francamente a me sembrerebbe un prezzo più o meno in linea. Ma affermare che si possa trovare di meglio addirittura a meno, senza peraltro motivare quel “meglio” che nella monetazione borbonica può significare tantissimo perché piena zeppa di difetti tecnici (meglio sotto il profilo della conservazione? Meglio sotto l’aspetto tecnico? Giusto per dirne due…) Tanto per cominciare questo è un elenco di esemplari transitati nelle aste recenti: https://www.acsearch.info/search.html?term=120+grana+1796&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=1 Ad esempio questa, l’anno scorso in un’asta spagnola poco conosciuta ha realizzato 120€ più diritti (frizzi e lazzi vari siamo intorno ai 150/160€) partendo da una base di 60€, e non mi sembra proprio “migliore” della tua in questione poi se ti fai un giro su ebay vedrai che “di meglio a meno” è difficile trovarlo. La tua presenta una pulizia ma, nel complesso, diciamo che ha una coniazione abbastanza buona presentando ben in rilievo il ricciolo della parrucca che in molti casi è sempre debolissimo di conio. Debolezza anche nel festone a dx dello scudo, che ne accentua l’usura. Nel complesso, se ti piace, potresti provare a contattare il venditore e chiedergli uno sconto motivandolo per la pulizia ricevuta. Non so se segui questa tipologia monetale, ma “buttarsi” non è mai consigliabile; sempre meglio approfondire prima, specie su una monetazione come questa che presenta tantissimi aspetti tecnici problematici che influiscono sulla qualità, rendendo appunto un esemplare “migliore di questo” un concetto molto vago come appunto ho spiegato (poi, per di più, anche a costo ancora inferiore… )1 punto
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Buongiorno. Ho telefonato ieri alla Banca d'Italia di Torino. Mi hanno risposto che saranno in distribuzione dalla prossima settimana. Spero sia così1 punto
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R5 Leone X (1513-1521) Giulio - Munt. 29 (citato come inedito della collezione Muntoni) var.; MIR 630/3 var. AG (g 3,58) RRRRR Variante della tipologia RRRR catalogata al MIR 630/3 (Munt. 29). Questa moneta si differenzia per la parte sopra la testa del leone al R/, coronato da una Vittoriola volante a sx orizzontale, più simile al R/ del MIR 629 (Munt. 27). Mentre, come da foto presente sul MIR 630/3, il leone risulta incoronato da una Vittoriola volante a sx obliquamente, come nella moneta da Mezzo Giulio (MIR 631). Lievi ossidazioni al D/. Lotto 453 Nomisma Aste 11 22-23/11/2025 Lotto 624 Asta Cambi 11-13/11/2015 LEO PAPA DECIMVS Stemma papale sormontato da chiavi decussate e triregno. R/ ALMA A S P S ROMA I Santi Pietro e Paolo, stanti e frontali, reggono rispettivamente chiavi e Libro e spada e Libro sotto, simbolo del Banco Fugger. Munt. 6. MIR 618. Molto raro. g. 3,43. Diam. mm. 24,22. Oro. Lieve salto di conio al rovescio e ondulazioni del tondello. q.SPL1 punto
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Me la regalo' un commerciante...tanti anni fa..ce l'aveva in cassa e disse che probabilmente era in un rotolino che ritirava dalla banca per avere moneta spicciola..escluse il resto perchè se ne sarebbe accorto1 punto
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La moneta che ci hai presentato, purtroppo, nelle condizioni in cui si trova è semplicemente una moneta da studio senza valore. Se ti interessa approfondire l'argomento potresti vedere le schede fatte sui denari di Ancona (https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-REPUAN ) o sullo studio che ho fatto e che puoi trovare qui (nella ns. biblioteca numismatica):1 punto
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Per carità, però hai quotato il messaggio sbagliato, non sono io quello che ti ha fatto notare il linguaggio volgare e mai nei miei messaggi c'era un riferimento a questa cosa.1 punto
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Buon Pomeriggio @Luisella Costa. Consiglio : salutare, scrivere quello che vorrebbe sapere, postare foto verticali più grandi del diritto e del rovescio. Grazie.1 punto
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Concordo con Lei, ma qui purtroppo funziona così. Quando critico il contesto della tondellistica oggetto di questa discussione non ricevo mai repliche sul merito ma insulti personali. Ho maturato sempre di più l'idea che tanti che scrivono in questa discussione comprano / vendono e la critica li infastidisce poiché individuano un potenziale rischio per il loro "giochino". Alla faccia della numismatica....😔1 punto
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Scusate ma "Che ci fanno le parole sconce in questo sito?" Ed Aggiungo "Cosa sono questi moralismi ?" Siamo Tutti Collezionisti, ognuno a modo suo, con le proprie idee, etica e comportamenti... Qui non si critica ma si costruisce un rapporto di collaborazione e scambio di idee SENZA USARE VIOLENZA VERBALE. E BASTA CON QUESTI POST AGGRESSIVI, SIATE PACIFICI E DEMOCRATICI... GRAZIE. ( adesso mi risponde qualcuno con aggressione )1 punto
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I luigini Il luigino nel Seicento Seborga emise per la prima volta una propria moneta nell’anno 1666. I monaci di Lerino, infatti, alla ricerca di fonti di reddito alternative alle rendite agricole, da alcuni anni piuttosto scarse, decisero di esercitare uno dei diritti che competevano al Principe sovrano e nel giorno della vigilia di Natale il Principe-Abate Cesare Barcillon appaltò così a Bernardino Bareste di Mougins la gestione per cinque anni di una nuova zecca seborghina, dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno; l’appalto al Bareste si prolungherà poi fino al 1679. Nella zecca, situata nel Palazzo dei Monaci a Seborga, cominciarono così ad essere coniati i cosiddetti luigini, il cui nome si ispirava alla moneta corrente in Francia in quel tempo, il louis. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto (ma taluni sostengono che si trattasse invece di Sant’Onorato) e al rovescio lo stemma ancora oggi utilizzato dall’Abbazia di Sant’Onorato di Lerins, sormontato da corona principesca. Sul contratto d’appalto sottoscritto nel 1666 era riportato che il fiduciario aveva l’obbligo di riportare sulle monete l’arma dell’Abbazia di Lerino e le iscrizioni relative al rango principesco del Principe-Abate, mentre gli veniva riconosciuta per il resto ampia facoltà di imprimervi “quant’altro di lecito gli fosse aggradato“. I luigini furono da subito malvisti dal Re di Sardegna e dal Re di Francia, che probabilmente volevano impedire la circolazione sul loro territorio di monete che sfuggivano al loro controllo e alle loro tasse. Inizialmente ebbero invece grande successo in Oriente, dove furono molto richiesti e ricercati per le loro caratteristiche di praticità; questo spinse i monaci ad aumentarne la produzione, riducendo però al contempo il loro quantitativo d’argento; col tempo, perciò, anche in Oriente i luigini di Seborga finirono col decadere. Nel 1679 al Bareste succedette Silvan Condaz e a quest’ultimo a sua volta, nel 1686, il coniatore Jean D’Abric. Quest’ultimo, tuttavia, venne accusato di fabbricare monete false e pertanto, dopo una protesta del Re di Francia, il conio delle monete fu sospeso e non riprese più. La Zecca del Principato di Seborga rimase perciò formalmente attiva dal dicembre 1666 all’ottobre 1687, anche se non sono noti luigini prodotti dopo il 1671. Il materiale atto alla coniazione delle monete fu poi ceduto nel 1719 dal Podestà di Seborga Giuseppe Antonio Biancheri alla Repubblica di Genova, a parziale rimborso di un precedente debito che i monaci avevano contratto proprio con quest’ultima nel 1584. Ai giorni nostri sono pervenuti soltanto dodici luigini, che sono classificati come “rarissimi” e riscuotono un grandissimo interesse numismatico. Quattro esemplari fanno parte della raccolta numismatica del Re Vittorio Emanuele III (si tratta delle monete che l’Avvocato Lea spedì al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II nel 1729, quando, in relazione alla vendita del Principato ai Savoia, fece un sopralluogo a Seborga), uno si trova presso l’Archivio di Stato di Torino, due presso il Museo Imperiale di Vienna, uno all’Hôtel de Ville di Marsiglia, uno all’Hôtel de Ville di Lione e tre sono infine in possesso di privati. Luigino del 1667 Luigino del 1668 Luigino del 1669 Luigino del 1671 I luigini del Principe Giorgio I Un nuovo impulso all’attività numismatica – e, stavolta, anche filatelica – viene dato dal Principe Giorgio I, che nel 1995, con il Decreto 1995.02.28, ristabilisce l’antico diritto mai abrogato a coniare proprie monete. Al luigino viene attribuito il codice identificativo SPL. Il tasso di cambio è fissato in relazione al dollaro statunitense: 1 SPL = 6 USD (facendo clic qui è possibile accedere ad un convertitore online che consente di calcolare il tasso di cambio del luigino con altre valute); secondo alcuni esperti questo farebbe del luigino l’unità monetaria con il più elevato valore al mondo. Il 12 marzo 1995 viene realizzata la prima emissione di 2.500 prototipi di luigini numismatici con millesimo 1994. Il 23 aprile dello stesso anno viene invece emessa la serie circolante di monete con millesimo 1995, composta da 5 e 15 centesimi, da mezzo luigino e da 1 luigino. Ai votanti al Referendum del 23 aprile 1995 per l’approvazione degli Statuti Generali viene anche donato un luigino numismatico millesimo 1994. Il 14 giugno 1995, in occasione del compleanno del Principe Giorgio I, viene emessa una moneta da collezione da 7 luigini e mezzo. Tale moneta, realizzata in argento 999, ha un peso di 31,1 g, equivalente a un’oncia. Il 17 agosto 1997 viene emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una nuova moneta da 2 luigini con millesimo 1996, celebrante la Proclamazione di Indipendenza del 20 agosto 1996. La moneta ha anche vinto un premio per l’effigie del Principe Giorgio I, realizzato con particolare realismo e in posizione frontale, scelta piuttosto rara in ambito numismatico. Sempre nel 1997 viene infine emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una moneta da 10 centesimi in onore di San Bernardo di Clairvaux , fondatore della Povera Milizia di Cristo. La coniatura dei luigini è stata realizzata per conto del Principato di Seborga dalla Zecca di Verrès (Aosta). Riepilogo delle emissioni di luigini realizzate sotto il regno del Principe Giorgio I Emissione del Monete emesse Millesimo Note 12 marzo 1995 1 luigino 1994 Da collezione 23 aprile 1995 5 centesimi 15 centesimi mezzo luigino 1 luigino 1995 1995 1995 1995 Circolanti Circolanti Circolanti Circolanti 14 giugno 1995 7,50 luigini Riconii: 1 luigino 1995 – 1995 Da collezione – Da collezione 17 agosto 1997 2 luigini Riconii: 1 luigino 15 centesimi 1996 -k 1996 1996 Da collezione e circolanti – Da collezione e circolanti Circolanti ??? 1997 10 centesimi 1996 Da collezione e circolanti I luigini del Principe Marcello I Con la salita sul trono del Principe Marcello I sono state realizzate altre emissioni di luigini. Nel maggio 2012 viene emessa una nuova versione della moneta da 1 luigino, che sostituisce l’effigie del Principe Giorgio I con quella del Principe Marcello I. Due mesi più tardi, in occasione della Festa Nazionale del Principato (20 agosto 2012), viene emessa una nuova moneta commemorativa da 2 luigini, sul cui rovescio si trovano i due volti sovrapposti dei Principi Giorgio I e Marcello I; la serie originale consta di soli 200 esemplari. Nel 2013, infine, viene realizzata una nuova moneta commemorativa da 2,50 luigini celebrante la Chiesa di San Bernardo; la moneta è stata coniata sia in versione argento 999, sia in metallo. Acquista Acquista Acquista Acquista I luigini della Principessa Nina In seguito alla salita sul trono della Principessa Nina, il 20 agosto 2021 è stata presentata la nuova moneta da 1 luigino e mezzo del Principato di Seborga. Si tratta di una moneta bimetallica in ottone e ottone nichelato che reca al dritto lo stemma del Principato e al rovescio l’effigie di S.A.S. la Principessa Nina, il suo stemma personale e il millesimo 2021. Acquista Il 20 agosto 2023 la Principessa Nina ha presentato la prima banconota della storia del Principato; una novità assoluta, dal momento che i luigini erano sempre esistiti solo in forma di monete. La banconota, del valore di 3 luigini, in tutto e per tutto simile alle normali banconote in circolazione quanto a design, fattura e caratteristiche di sicurezza anticontraffazione, è stata realizzata dal grafico slovacco Matej Gábriš, massimo esperto a livello mondiale nella realizzazione di banconote di fantasia. Oltre agli elementi tipici delle banconote, quali il nome dell’istituzione emittente, il taglio, il simbolo di valuta ed il numero seriale, la banconota reca al dritto l’effigie della Principessa Nina ed il suo stemma personale, insieme ad una veduta dello skyline di Seborga. Sul rovescio è invece rappresentata la Chiesa di San Martino, insieme allo stemma del Principato di Seborga e ad un QR Code che rimanda al sito internet ufficiale del Principato; la decisione di introdurre un QR Code su una banconota è abbastanza inusuale, anche se adottata in tempi recenti anche da Russia, Ghana e Nigeria per le proprie banconote. Come prima serie sono state stampate le seguenti banconote: • Serie S – numeri da 1 a 1000; • Serie S 00000 – 500 pezzi (200 riservati al Principato di Seborga, 300 riservati al gruppo di collezionisti di Matej Gábriš); • Serie AC – numeri da 1 a 10 (interamente riservati all’archivio privato di Matej Gábriš). Il 22 novembre 2024 è stata realizzata una riemissione della banconota. La nuova serie, praticamente identica alla precedente, consta di 1200 banconote che riportano sempre l’anno 2023; la numerazione prosegue dalla serie precedente (dunque da 1001 in poi), ma in questa serie non è preceduta da nessuna lettera (la prima serie realizzata l’anno precedente riportava invece la lettera S prima del numero) ed è riportata in caratteri rossi. La filigrana è differente e alcuni elementi della banconota si evidenziano se esposti ai raggi ultravioletti. https://www.principatodiseborga.com1 punto
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La discussione è stata ripulita da una lunga serie di interventi di due utenti, esperti e stimati, per una diatriba nata davvero sul nulla. Capisco che a volte possa capitare, ma cerchiamo, per il futuro, di risolvere in privato queste questioni. Grazie. L'opera di ripulitura ha comportato, giocoforza, anche la rimozione di post di utenti non coinvolti nella diatriba, ma che citavano parti di messaggi della stessa, o vi facevano comunque riferimento: mi scuso con gli interessati.1 punto
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Ciao a tutti! Voglio condividere con voi questi 10 centesimi di Umberto I, 1894, Birmingham. Acquistata a Trieste qualche giorno fa. Ha quella strana sfumatura sul dritto che mi affascina, sembra quasi un fascio di luce. E' stato anche piacevole scoprire che questa moneta venisse coniata in Inghilterra, non lo sapevo.1 punto
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Ma decidete se acquistare o no una moneta in base alla tiratura? Che cosa tristissima...1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 9 ottobre un francobollo ordinario, appartenente alla serie tematica le Eccellenze del patrimonio culturale italiano, dedicato al Codex Purpureus Rossanensis. Tiratura: duecentomila-quattro carte-valori postali. Indicazione tariffaria: B. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce la Tavola dei Canoni delle Concordanze con i ritratti dei quattro evangelisti, considerata tra le più rappresentative del Codex Purpureus Rossanensis giacchè, in origine, doveva essere il frontespizio del manoscritto onciale greco del VI secolo, uno dei più antichi codici miniati del Nuovo Testamento, conservato nel Museo Diocesano e del Codex di Corigliano-Rossano, in Calabria. Completano il francobollo la legenda “CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq.; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq.; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: il francobollo ha un formato tondo con diametro 40 mm. inserito all’interno di un riquadro 48 × 40 mm.; formata tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 12 effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio Il foglio contiene ventotto esemplari. Sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo MIMIT.1 punto
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carissimi, come promesso, Alexander Korshenko mi ha girato l'articolo, mi ha chiesto di ringraziarvi, e mi dice che è a disposizione di chiunque avesse domande grazie a tutti Korshenko 2025 Venetia-Tokens_Korshenko-2025.pdf1 punto
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Ciao bel gruppo per tre bellissime giornate. Silvio1 punto
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DE GREGE EPICURI Ottima e interessante giornata, da tutti i punti di vista. Come ciliegina finale, si sono potute finalmente vedere le monete della Collezione Pautasso (esposizione chiusa per alcuni anni a causa di un furto), fra cui soprattutto molte decine (forse centinaia) di dracme cisalpine, e decine di oboli "tipo Serra Ricco' ", di cui purtroppo erano visibili solo un paio di rovesci: Diciamo che, in generale, le modalità di esposizione/presentazione possono essere molto migliorate. Fra le relazioni presentate, mi ha colpito anzitutto quella di Elisa Benedetto sul ritrovamento di Serra Riccò: ho finalmente capito le sue modalità, la dispersione immediata del tesoretto, il recupero rapido di 164 esemplari, la "verosimile" attribuzione a Serra Riccò di altre centinaia di monete (pare che in origine fossero circa 2000), e gli studi successivi, certo non esauriti: non è ancora stato fatto uno studio sui conii. Forse ancora più interessante l'intervento di Rodolfo Martini: partendo dalle figure di Nerone Druso (il figliastro di Augusto), Germanico e Caligola, attraverso una breve storia della carriera di Augusto e delle legioni augustee (da lui riformate), si è arrivati alla discussione di alcune contromarche, fra cui quelle "di Varo": su di esse, il relatore ha espresso e motivato una sua interpretazione originale. Mi auguro di poter rileggere il tutto in una prossima pubblicazione.1 punto
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Buona domenica, È la più bella perché mi mancava e la cercavo da tempo in alta conservazione : Ferdinando IV Tornesi 5 , 1798 variante di conio con punto dopo la P. del PERGER. Diametro 29 mm Taglio a treccia.1 punto
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A seguire, allego le scansioni di altre due monete che raffigurano due cugini: Francesco I di Borbone su una Piastra napoletana 1825 e Ferdinando VII (figlio di Carlo IV) re di Spagna nel 1808 e dal 1813 fino al 1833, su un Pezzo da 8 messicano datato 1817. Infine, condivido un'altra coppia di monete, entrambe coniate nel 1854: Ferdinando II di Borbone raffigurato su una Piastra napoletana e la cugina Infanta Isabella, che successe al padre nella titolarità del regno con il nome di Isabella II di Spagna, regnando dalla morte di quest'ultimo fino al 1868, raffigurata su una moneta spagnola da 20 Reales della Zecca di Madrid.1 punto
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