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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 20/09/2019 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, Francesco I Piastra 1826 Magliocca 468 R I conii del dritto furono opera degli incisori Vincenzo Catenacci e Francesco D'Andrea e i rovesci di Michele Arnaud e del figlio Achille.
    7 punti
  2. Buonasera, grazie ai preziosi suggerimenti dei nostri @Arka e @arrigome sono arrivato a questa conclusione, credo giusta: --> LEONE V e COSTANTINO, 813-820 A.D. - AE follis, Siracusa. Busto di fronte di Leone V , con barba corta, che indossa corona e loros, e regge una croce potenziata; a sinistra , a destra / / . R/: Busto di faccia di Costantino, a sn. , a destra / / C. - SEAR 1638 Saluti HIRPINI @azaad scusami, ci siamo accavallati HIRPINI
    4 punti
  3. Potrebbe/dovrebbe essere Leone V, zecca di Siracusa. ecco un link ad una moneta più leggibile per confronto. Lo stile è quello dei follis dei primi dell'800 e inoltre leggo una lambda (iniziale di Leo). Metto il link ad una similare https://www.numismaticavaresina.it/bizantine-di-zecche-italiane/20266/siracusa-leone-v-813-820-d-c-follis-spahar-xii-374.html
    4 punti
  4. Taglio: 2€ CC Nazione: Italia Anno: 2019 Tiratura: 3.000.000 Condizioni: SPL Località: Sonnino (LT)
    4 punti
  5. Al di la di ogni considerazione, mi soffermerei sulla questione parcheggi. A causa della vicinanza con la fiera cavalli, non saranno disponibili parcheggi all'interno della fiera per i commercianti, che dovranno scaricare e poi andare a parcheggiare fuori. Ma siamo matti? Chi viene da solo, scarica il proprio materiale e lo lascia in custodia a chi mentre va a parcheggiare? E alla sera? Visto che a novembre già alle 17 è buio come dovrei comportarmi? Esco con le mie belle monete, attraverso il piazzale (al buio), poi attraverso la strada e mi dirigo al parcheggio? Ma stiamo scherzando? Un mio collega è appena stato ad un convegno all'estero. Si presenta all'ingresso con l'auto e deve lasciare € 50 di cauzione per poter entrare e scaricare entro 1 ora, non come succede da noi dove chi deve scaricare lascia poi la macchina dove capita......Poi i pass: viene dato un braccialetto di carta/plastica che DEVI tenere al polso per TUTTA la durata del convegno e ogni volta che entri o esci DA QUALSIASI PORTA c'è l'addetto al controllo (braccialetti indistruttibili dal costo di pochi centesimi). Da noi danno pass anonimi che vengono regolarmente scambiati e forniti in numero illimitato (stando di 2 metri con 6 o 7 pass!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). Ma di cosa stiamo parlando? NON si vuole spendere, punto e basta. Tutto il resto è aria fritta.
    4 punti
  6. Ragazzi, visto che l'indentificazione è in fase di stallo, rompo il silenzio. Queso è il momento per dare il MIO PRIMO GIUDIZIO il lamoneta.it. Moneta di Enki, moneta di Hirpini: stessa tipologia, o meglio stessa moneta. Due cose diverse. La classica tartaruga è diventata una montagnetta di magma in ebollizione, una forma che non ha niente da vedere con niente. Nella breve ricerca fatta non ho trovato nulla di simile. A mio giudizio è un qualcosa che è stato fatto per ingannare gli sprovveduti. Ho finito. Mi sento una numismatica (non pienamente competente) con opinioni coraggiosi.
    3 punti
  7. Posto il retro della mia del 1826 che mi sembra diversa da quella tua. Il dritto invece, purtroppo, sta messo molto male.
    3 punti
  8. L'opera del Cagiati "Le monete del Reame delle Due Sicilie" venne pubblicata in 10 fascicoli, ciascuno comprendente una o più zecche dell'Italia meridionale, l'ultimo fascicolo, il decimo, venne pubblicato postumo nel 1937 e comprendeva la monetazione siciliana del XVI secolo... ci sono poi due edizioni in ristampa della Forni, la prima col dorso in similpelle e la seconda in tela rossa, anche se in ristampa sono edizioni preziose perchè raccolgono in tre volumi compatti tutti i fascicoli pubblicati, molto difficili a reperirsi tutti. Riguardo l'opportunità di acquistare l'opera o meno, molto dipende dalla passione bibliofila oltre che numismatica, attualmente è possibile trovarla digitalizzata e gratuita sul sito della Società Numismatica Italiana, come già opportunamente indicato più sopra, tuttavia alcune opere sono riferimenti di tale importanza che è sempre bello averle in formato tradizionale, l'opera somma del Cagiati anche se risalente agli inizi del secolo scorso resta comunque di grande importanza e utilità per la ricchezza delle varianti censite e la chiarezza dei disegni...
    3 punti
  9. Buonasera a tutti, stasera posto una bellissima moneta, sinceramente non ho verificato se abbiamo già trattato questo millesimo, ma desidero postarla perché è il frutto della pesca in Ciotola fatta oggi al Convegno a Capua, inoltre ho avuto un compagno di pesca speciale, @Salvatore Esposito abbiamo trascorso insieme gran parte della mattinata, a discutere di monete, delle gratificazioni che si riescono ad avere a volte anche spendendo pochi spiccioli. Vittorio Amedeo 20 Soldi 1795 Vediamo cosa altro succedeva in Italia e nel mondo. Notizie Fonte Web, la moneta è nuova arrivata Collezione Litra68. Trattato di San Lorenzo / Trattato di Pinckney, 1795 I negoziatori spagnoli e statunitensi conclusero il Trattato di San Lorenzo, noto anche come Trattato di Pinckney, il 27 ottobre 1795. Il trattato costituì un importante successo diplomatico per gli Stati Uniti. Ha risolto le controversie territoriali tra i due paesi e ha concesso alle navi americane il diritto alla libera navigazione del fiume Mississippi e al trasporto esente da dazio attraverso il porto di New Orleans, poi sotto il controllo spagnolo. Prima del trattato, i confini occidentali e meridionali degli Stati Uniti erano stati una fonte di tensione tra Spagna e Stati Uniti. Il confine americano si estese al fiume Mississippi, ma il suo tratto meridionale rimase nel territorio spagnolo e funzionari spagnoli, riluttanti a incoraggiare il commercio e gli insediamenti statunitensi in una zona di frontiera strategica, mantennero il fiume Mississippi chiuso alle navi americane. Inoltre, sia la Spagna che gli Stati Uniti hanno rivendicato parti degli attuali stati dell'Alabama e del Mississippi, e precedenti negoziati per risolvere le controversie territoriali si erano interrotti in modo inconcludente. Il governo spagnolo ha mantenuto diversi forti nei territori contesi, e potrebbe anche contare sulla resistenza indigena ai tentativi statunitensi di sorvegliare o invadere le terre dei nativi americani. I cittadini statunitensi degli stati del sud e delle aree di frontiera hanno trovato restrittive le politiche spagnole e hanno voluto che il governo degli Stati Uniti rinegozziasse le sue posizioni. Prima del 1789, la politica spagnola si era concentrata sul limitare al minimo il commercio e gli insediamenti americani nelle aree di frontiera, e quindi né i funzionari coloniali spagnoli né i politici a Madrid erano interessati a concedere le concessioni che i negoziatori statunitensi avevano tentato di ottenere in precedenza. Tuttavia, gli interessi spagnoli cambiarono durante le guerre della Rivoluzione francese. La Spagna si unì alle altre monarchie europee in guerra contro la Francia nel 1793, ma nel 1794 le forze spagnole subirono sconfitte nei Caraibi e in Europa. Il re spagnolo Carlo IV, non interessato alla gestione degli affari politici, aveva precedentemente affidato responsabilità politiche e diplomatiche al suo primo ministro, Manuel de Godoy. Godoy cercò di estrarre la Spagna dalla sua alleanza con il suo nemico tradizionale della Gran Bretagna e di ristabilire la pace con la Francia. La politica di Godoy non era priva di rischi, poiché l'antagonismo degli inglesi avrebbe messo a rischio le colonie spagnole nelle Americhe. Mentre i diplomatici spagnoli cercavano di spostare le alleanze spagnole, il diplomatico americano John Jay arrivò a Londra per negoziare un trattato con la Gran Bretagna. Funzionari spagnoli temevano che i negoziati di Jay avrebbero comportato un'alleanza anglo-americana e un'invasione dei possedimenti spagnoli nel Nord America. Sentendo la necessità di un riavvicinamento, Godoy inviò una richiesta al governo degli Stati Uniti per un rappresentante abilitato a negoziare un nuovo trattato. Il presidente George Washington scelse il caroliniano del sud Thomas Pinckney, che era stato ministro degli Stati Uniti in Gran Bretagna. Pinckney arrivò in Spagna nel giugno del 1795 e i negoziati procedettero rapidamente. La posizione politica e militare della Spagna si era indebolita sotto le sue sconfitte e le spese di guerra, mentre la crescita della popolazione nel Kentucky e nel Tennessee, unita alla carenza di navi europee per sostenere gli scambi con la Louisiana, ha reso i funzionari spagnoli suscettibili di un cambiamento nelle politiche commerciali spagnole restrittive. Godoy si offrì di accettare il 31 ° parallelo come confine USA-Florida, nonché il diritto alla libera navigazione del Mississippi, che gli americani a ovest degli Appalachi sostenevano con entusiasmo. In cambio, Godoy ha chiesto agli Stati Uniti di impegnarsi in un'alleanza con la Spagna. Pinckney respinse l'alleanza e, dopo ulteriori consultazioni, Godoy fornì la stessa offerta senza la necessità dell'alleanza. Tuttavia, i negoziati arrivarono a un punto morto mentre gli spagnoli continuavano a insistere sul loro diritto di imporre dazi per le merci che passavano per New Orleans, tenuta in Spagna. Pinckney minacciò di andarsene senza firmare un trattato a meno che gli spagnoli non abbandonassero i dazi sul commercio americano passando per New Orleans. Il giorno successivo, Godoy accettò le richieste di Pinckney e i due negoziatori firmarono il trattato il 27 ottobre 1795. Il trattato finale annullò anche le garanzie spagnole di supporto militare che i funzionari coloniali avevano fornito ai nativi americani nelle regioni contese, Il trattato di San Lorenzo consentì e incoraggiò i coloni americani a continuare l'espansione verso ovest e rese le aree di frontiera più attraenti e redditizie. Di conseguenza, era popolare tra il pubblico americano, specialmente in Occidente e nel Sud. Dal momento che Thomas Pinckney era associato al Partito Federalista, il trattato serviva a rafforzare i Federalisti al di fuori della loro roccaforte del New England e dare al partito una base più forte in aree dove era tradizionalmente debole. Diplomaticamente, il trattato ha segnato un rovescio delle politiche spagnole che hanno cercato di mantenere una forte regione cuscinetto nel Nord America. La battaglia di Genova, il primo vero scontro navale della storia, si disputa all’inizio del decennio delle guerre napoleoniche. Nel marzo 1795 i Francesi riorganizzano la flotta mediterranea, semidistrutta a Tolone dagli Inglesi nel 1793 e salpano per riconquistare la Corsica occupata dagli Inglesi con 15 vascelli, 7 fregate e 15 corvette. Gli Inglesi, ormeggiati a Livorno, levano le ancore e dopo quattro giorni di caccia avvistano la flotta francese. La fregata Incostant e l’Agamemnon guidata dall’ammiraglio Nelson incrociano il vascello da 80 cannoni Ca Ira e fanno fuoco. Ma lo scontro tra le due flotte avverrà solo il giorno successivo. I francesi rallentati dalla bonaccia sono a 21 miglia da Genova mentre la Ca Ira, si trova al largo di Capo Noli, bersaglio facile per gli Inglesi che portarono l’attacco prima con la Captain e la Bedford e poi con la Illustrius e la Corageux. Dopo circa 5 ore di furioso combattimento la flotta francese si allontana abbandonando le proprie unità: il 74 cannoni Censeur gravemente danneggiato viene dato alle fiamme dagli Inglesi mentre l’80 cannoni Ca Ira ridotta a un pontone perde buona parte dell’equipaggio (rimangono uccisi 600 uomini) e viene catturata. P. s Dimenticavo, ha un bel taglio a treccia. Sono sicuro che piacerà anche a @giuseppe ballauri e @savoiardo
    2 punti
  10. Sì sono un uomo "comune" come Te e molti altri, papà e marito con tutte le piccole conflittualità della vita "domestica". Come ho scritto, è una grande "evasione" per me, ma penso per tutti quelli del Forum, leggere le discussioni ed a volte partecipare, apprendendo dalle persone che hanno più esperienza, magari sbagliando qualcosa intervenendo, ma comunque avendo il piacere di essere parte di una comunità che ha qualcosa da condividere con te. Poi, logicamente, ognuno ha il suo carattere, quando sei un neofita come me, non li conosci e forse non sai rapportarti con loro. Però il rispetto delle idee e la ( come dicevano una volta le maestre ) la "buona creanza" è fondamentale. Ciao johnny99, innanzitutto complimenti per il tuo intervento perchè, oltre al contenuto che condivido in pieno, hai dimostrato un ottimo equilibrio e pacatezza. Per quanto riguarda la Fiaba di Esopo sinceramente non mi è mai piaciuta, perchè la storia è un po' stupida ( mai visto una volpe a cui piaccia l'uva... magari un Passito di Pantelleria! ) e la "morale" molto scontata: l'invidia verso le cose che non riusciamo a raggiungere. Ho molti difetti, ma Dante sicuramente non mi avrebbe messo nel Purgatorio sulla 2° cornice ( se ricordo bene ) dedicato agli invidiosi. Più del "possesso" mi dà piacere la ricerca, lo studio, la strategia e l'attesa ( leggi la bella discussione di Litra68). Nelle monete come nella vita. Sarei poco sincero se non ti dicessi che gran parte delle monete che vengono postate, mi attirano e vorrei averle in collezione, ma sono convinto che, se fossi ricchissimo e potessi acquisire moltissime monete, non mi darebbero il piacere che ,con un budget limitato. qualcuna che riesco a comperare con sacrificio mi trasmette. Poi, avendo una formazione scientifica, sto scrivendo una nuova fiaba ispirata a Esopo. Si intitolerà: "La Volpe e la Lepre". Mi sembra più ( etologicamente ) corretta...Vogliamo forse far diventare la Volpe vegetariana ? Ciao
    2 punti
  11. La risposta è partita prima che finissi e perfezionassi lo scritto. Senza firmarlo. Niente di male. Scusate se la mia opinione è stata alquanto spiccia. Spero di essermi sbagliata e recitare un doloroso mea culpa. Saluti di buona serata a tutti. PizzaMargherita.
    2 punti
  12. Anche se l'identificazione non è ancora certa, mi sembra ci sia stia orientando verso quel settore, e quindi provvedo senz'altro allo spostamento, così la discussione potrà attirare l'attenzione anche di altri esperti di tale monetazione, ai quali potrebbe essere sfuggita vista la genericità del titolo (ma direi che era diffcile titolare diversamente ). petronius
    2 punti
  13. Ho scoperto da pochi mesi questo Forum e ritengo estremamente gratificante scambiare delle opinioni, acquisire conoscenze da chi ne sa più di me, condividere la storia e le immagini di monete che altrimenti sarebbero niente di più che dei pezzi di metallo giacenti in album o nei monetieri. Sono un collezionista appassionato, ma purtroppo vivo in una realtà di provincia che ti porta ad essere "una persona un pò strana", che invece di andare alla "Sagra della Gnocca" ( esiste veramente, organizzata a pochi Km da dove vivo, incentrata sulle ricette a base di gnocchi e coniugata al femminile per attirare le persone ? ) passa il tempo libero tra libri e vecchie monete. Le occasioni di confronto "locali" sono veramente poche ed allora frequento assiduamente le discussioni di "Lamoneta". Cerco anche di dare un modesto contributo, ma non ho mai pensato di imporre il mio punto di vista e posso dire di aver imparato di più in questi pochi mesi che nei precedenti anni. Perchè nel Forum esistono dei veri "Maestri": persone, non solo dotate di grande competenza, ma soprattutto di correttezza ed umiltà che ti sanno trasmettere la loro passione, che non si "accendono come un cerino" ma, con buona educazione, ti fanno capire che puoi avere sbagliato una valutazione o che non sono d'accordo con il tuo giudizio. Non posso far nomi, ma li ringrazio veramente. Secondo me, è questo l'insegnamento da seguire, nella vita, come nella nostra bellissima passione. Scusate " l'off topic" ...
    2 punti
  14. Moneta vissuta, un pezzo di storia!
    2 punti
  15. Scusate se mi intrometto.. seguivo questa discussione ma non avevo argomenti da offrire... si Pizzamargherita... fanno paura anche a me!! Complimenti !!
    2 punti
  16. Sovereign Zecca: Londra Metallo: Oro .917 Peso: 7,98 grammi Diametro: 22 mm Dritto : Busto coronato e velato della regina Vittoria Rovescio: San Giorgio che uccide il drago Tiratura: 1.578.948 pz.
    2 punti
  17. A me questa storia del 5 lire del 1914 - fatte le debite differenze - pare la questione che, nel collezionismo degli orologi da polso, riguarda il Rolex Daytona; oggi costa 20/22 mila euro con movimento Rolex e circa 35000 con movimento Zenith el Primero (parlando del solo acciaio)...10/12 anni fa costavano 1/3...(le chiacchiere stanno a zero). Ho l'impressione che accada la stessa cosa, chi non lo riesce a comprare (ma lo vorrebbe) ne dice peste e corna trovando ogni più disparato (disperato) argomento per svalutarlo (eh ma il movimento non è poi granché, ci sono cronografi migliori a meno della metà, ce l'ha anche il mio macellaio sotto casa, la Rolex ci specula ecc ecc.) Non è mia intenzione offendere nessuno e quindi spero che nessuno si possa risentire, è solo una mia constatazione, un mio pensiero...il 5 lire del 1914 è il bersaglio più facile e più "illustre" da far vittima di queste balzane logiche...
    2 punti
  18. Buongiorno a tutti, sento ovunque che la numismatica è in crisi e che la gente compra solo se le monete vengono regalate poi leggo messaggi come questo e ne capisco il perché. @Scudo01 non ti arrabbiare ma trovo sbagliate le cifre da te fatte, il 5 Lire del '14 ha sicuramente perso un po' di mercato ma ti vorrei ricordare che l'ultimo FDC vero passato in asta pubblica (Bolaffi) se non ricordo male ha chiuso a 13000€...per l'anno V ti posso anche dire di più, nel caso conoscessi chiunque che a 7000€ volesse cedere un pezzo realmente FDC, mai toccato, con il suo lustro e una bella patina (insomma quello che si può definire eccezionale) avvisalo che compro e lo faccio con bonifico immediato [emoji38]. Sulla questione del post riguardante lo Scudo del '14 e la sua rarità sono anche io convinto che da qualche parte ce ne sia un quantitativo ingente, messo da parte all'epoca o appunto usato per un pagamento importante poi rimasto "fermo" e, come molti di voi, penso sia una delle monete più belle mai coniate [emoji4].
    2 punti
  19. Finalmente ne ho trovata una anch'io! La mia prima della nuova serie di San Marino trovata oggi pomeriggio di reso alle macchinette Taglio: 50 Centesimi Nazione: San Marino Anno: 2018 Tiratura: 1'100'000 Condizioni: qSPL Città: Pavia (PV)
    2 punti
  20. Ricevuti questo pomeriggio come resto
    2 punti
  21. Ciao. Ringrazio sentitamente chi mi ha preceduto per le puntuali osservazioni sulla circolazione cartacea dell'epoca. Il fenomeno dell'abbondanza della cartamoneta nel flusso circolatorio è uno dei principali argomenti che mi portano ad escludere la compatibilità dello scudo, nel 1914, quale moneta “atta a circolare” sul piano concreto. (E' ovvio che, teoricamente, la moneta avesse corso legale; ciò non è mai stato in discussione). Grazie a Loro posso ora concentrare l'intervento sulla situazione della monetazione metallica. Come Vi ho anticipato al post n. 75, per comprendere meglio il contesto circolatorio nel quale avrebbe dovuto inserirsi lo scudo del 1914, è opportuno allargare un tantino “l'orizzonte” e contestualizzare meglio quell'emissione utilizzando documentazione ufficiale o, comunque, coeva al periodo. Per fare ciò partirei dal R. D. 4 gennaio 1914 n. 5, che istituiva le nuove impronte delle monete argentee del Regno, caratterizzate dalla cosiddetta “quadriga briosa”, nei tagli da 5 Lire (scudo), 2 e 1 Lira e 50 Centesimi. Come già sappiamo, all'individuazione dei diversi tagli di cui è composta la cosiddetta “monetazione divisionaria argentea” (che all'epoca ricomprende i tipi da 2 lire, 1 Lira e 50 Centesimi) non corrispose necessariamente la battitura effettiva di tutti i tipi previsti in astratto. Il tipo da 50 centesimi argenteo, ad esempio, pur previsto sia nella monetazione d'esordio di V.E. III (v. R.D. 7.3.1901, n. 92) che nella prima monetazione caratterizzata dalla cosiddetta “quadriga veloce” (v. R.D. 12.1.1908, n. 14), come sappiamo non fu mai coniato. Analogamente, per quanto riguarda lo scudo del 1901 “aquila araldica” e quello del 1908 “quadriga veloce” (va ricordato come il tipo dello scudo non rientrasse nella monetazione divisionaria argentea), sappiamo che per motivi che per adesso non è il caso di approfondire ma che sono legati agli accordi internazionali conseguenti alla U.M.L, o non vennero proprio coniati (ed è il caso dello scudo dell'8) oppure vennero inizialmente battuti ma poi rifusi (con, pare, 114 eccezioni...ed è il caso dello scudo dell'1). Il motivo per il quale nel 1911 fu possibile riprendere la coniazione dei primi scudi di V.E. III (“cinquantenario”) è dovuto, lo dico qui rapidamente, ad una “Convenzionale addizionale del 4 novembre 1908”, siglata dalla U.M.L., il cui art. 17 stabiliva che: Spiegata la ragione per la quale l'Italia potè riprendere, nel 1911, la coniazione degli scudi, esaminiamo ancora per un momento qual'era, nel 1914, lo ”scenario” previsto per la monetazione divisionale argentea che, come abbiamo già ricordato, non era rimessa alla discrezionalità dello Stato, ma era rigidamente vincolato ai parametri posti dalla U.M.L. (tot lire per abitante di monetazione divisionaria). Infatti, con R.D. 1°.2.1914, n. 122: si stabilirono le coniazioni divisionali dell'anno corrente. Come si può notare leggendo il testo del decreto, per il 1914 era prevista un'emissione per L. 12.00.000 in moneta da 2 Lire e per L. 9.000.000 di moneta da 1 Lira. Interessante rilevare come per la coniazione di queste monete (art. 2), si sarebbe fatto ricorso in parte all'acquisto di verghe d'argento e in parte alla “....rifusione di altrettanta somma di scudi d'argento da Lire 5 di conio nazionale per le rimanenti Lire quattordici milioni”. Quindi, per produrre moneta divisionaria del 1914 si sarebbero fusi anche scudi da Lire 5 di conio nazionale. Sappiamo peraltro che con il millesimo 1914 non si coniò alcuna moneta da 1 Lira mentre, come già era avvenuto in passato per la monetazione di V.E. III, il tipo da 50 centesimi argenteo venne completamente ignorato; non solo per il 1914, ma anche per i millesimi successivi. Con il millesimo 1914 si coniò pertanto ed esclusivamente (per la monetazione divisionaria) il solo pezzo da 2 Lire. Ma cosa accadde di tanto grave da scompaginare in questo modo i programmi della monetazione divisionaria del Regno per il 1914, che, fra l'altro, erano “freschi” di approvazione? Qualcuno, giustamente, risponderà: “si percepivano già i venti di guerra”! Già. Ma come state per vedere, i problemi monetari dovevano essere insorti già prima che scoppiasse la “Grande Guerra”. In mancanza di testimonianze dirette, si può attingere alla letteratura numismatica dell'epoca e trarre qualche utile spunto di riflessione. Nel primo fascicolo della Rivista “Rassegna Numismatica” del 1914 (pubblicato probabilmente a febbraio '14), alle pag. 19 e 20 – nella rubrica - “Varietas” - vi è un articolo intitolato “Le nuove monete italiane” nel quale, fra le altre cose, si dà notizia che: E' abbastanza significativo che la nuova moneta divisionale argentea vista in circolazione sia unicamente il pezzo da 2 Lire. Nessun riferimento ulteriore viene rivolto allo scudo o alle altre tipologie divisionarie, pur espressamente previste e, probabilmente, in qualche misura anche attese (quanto meno dai numismatici del tempo...). Ma ancor più curiosa è l'annotazione che possiamo leggere nella rubrica “Notizie varie” del “Bollettino Italiano di Numismatica e di Arte della Medaglia” - fascicolo N. 4 di luglio/agosto1914, pag, 64 – dove è riportata una notizia molto interessante: Quindi, nel corso dell'estate 1914, è la stessa Regia Zecca a comunicare ufficialmente che lo scudo e il pezzo da 1 Lira non erano stati ancora coniati. Ciò è abbastanza singolare non tanto per lo scudo (che poi, come sappiamo, verrà coniato) ma per la moneta da 1 Lira, che con il millesimo 1914 non venne invece mai battuta. Sembrerebbe dunque che nell'estate del '14 la zecca non sapesse ancora “che pesci prendere” (o meglio...che monete coniare), visto che nella sua comunicazione non escludeva ancora di battere il tipo da 1 Lira, che peraltro era previsto ed approvato in un contingente di L. 9.000.000 dal R.D. che recepiva gli accordi imposti dalla U.M.L. sulle coniazioni divisionarie. All'interno di questo quadro di obbiettiva incertezza, se vogliamo....”molto italica”...va ad aggravare ulteriormente la situazione il R.D. n. 828 del 18.8.1914 (ne abbiamo già parlato, riprendendone la notizia dal quotidiano La Stampa, vedi post n. 44), che nella seconda metà del 1914 introduce nella circolazione monetaria i “buoni di cassa” da 1 Lira e da 2 Lire, per un contingente non superiore a 250 milioni di Lire. Il problema dei buoni di cassa è che necessitano di un sottostante argenteo che li garantisca; e il Governo individua detto sottostante nella monetazione argentea divisionaria. Per avere un'idea dell'imponenza di queste emissioni fiduciarie straordinarie, si tenga conto che fino al 1914, le complessive coniazioni di moneta divisionale autorizzate in forza della Convenzione della U.M.L. del 4.11.1908 ammontavano a Lire 282.400.000; mentre i soli “buoni di cassa” deliberati nel 1914 avrebbero potuto raggiungere il limite dei 250 milioni di Lire! A fronte di queste emissioni cartacee straordinarie si dispone quindi contestualmente l'immobilizzo nelle Tesorerie governative di uno stock di moneta argentea divisionaria, anche di nuova coniazione, di importo pari a quello dei buoni di cassa in via di emissione. In buona sostanza, si sarebbe dovuto “rastrellare” dal flusso circolatorio o dagli stock già presenti nelle Tesorerie, vecchia moneta argentea divisionaria e se ne sarebbe dovuta allocare pure altra di nuova coniazione; il tutto per garantire l'emissione dei “buoni”. l testo del R.D. n. 828 del 18.8.1914 è il seguente (scansione dalla Gazzetta Ufficiale del Regno n. 197 del 18.8.1914): Considerazioni. E' difficile non intravedere, in queste misure, la finalità di trattenere nelle casse pubbliche le preziose monete divisionarie argentee, inondando di carta fiduciaria la circolazione monetaria. Ai buoni di cassa dobbiamo aggiungere quanto hanno scritto Coloro che mi hanno preceduto in ordine alla presenza nel circolante monetario di una vera e propria “marea” di cartamoneta. Tutto ciò, evidentemente, in vista ed in preparazione degli eventi bellici che sono ormai in procinto di coinvolgere anche le sorti del Regno; eventi che, come ben sappiamo, richiedono solitamente agli Stati belligeranti la disponibilità di enormi risorse, anche e sopratutto in termini di metalli preziosi. Come abbiamo visto dall'articolo de La Stampa (v. post n. 44), la scarsezza di monetazione divisionale in circolazione, già a partire dal mese di agosto 1914, viene anche lamentata da alcuni giornali. Se non contestualizziamo l'emissione dello scudo del '14 in questa peculiare situazione storica e monetaria, ma ci atteniamo ad una lettura puramente “teorica” di dati formali (il primo fra tutti è quello relativo al quantitativo teorico degli scudi emessi nel '14), temo che si corra il serio rischio di non cogliere quale fosse in quel momento il reale “ruolo”, interpretabile da una moneta argentea come quella di un nuovo scudo, all'interno di una situazione circolatoria già abbondantemente “compromessa” dalla presenza di un mare di carta fiduciaria e, correlativamente, dalla progressiva rarefazione della stessa moneta argentea divisionaria. Capirete adesso perchè, già dal post n. 26, parlavo di una serie di argomenti logico-deduttivi (in parte anche corroborati, come abbiamo visto, da elementi documentali) che possono farci desumere la non compatibilità “in concreto” di questa moneta con lo scenario circolatorio dell'epoca. Inoltre, per quanto detto finora, non si può non ravvisare l'ulteriore “stranezza” di una – addirittura prolungata – permanenza di questa moneta in circolazione, tale da portarla ad usure in molti casi sotto lo SPL: in quel contesto, uno scudo del '14 in circolazione sarebbe passato inosservato quanto il transito di una Lamborghini “Diablo” in un campo di patate.... Concludo – non senza prima ringraziare chi ha avuto la pazienza (non comune...) di arrivare fino a questo punto – formulando una riflessione. Non è mia intenzione imporre ad alcuno di accettare l'idea che lo scudo del '14 sia moneta che non ebbe a circolare. Mi sono solo permesso di fornire a tutti la possibilità di ragionare su documenti e di riflettere su considerazioni logico-deduttive che da quei documenti discendono, anche per giungere ad un convincimento, qualunque esso sia, che non sia il frutto di valutazioni aprioristiche, di “atti di fede” o di affermazioni autoreferenziali (“è così perchè secondo me è così”). Dopodichè, al solito, sulla circolazione o non circolazione di questa moneta, ciascuno è libero di pensarla come meglio crede (e ci mancherebbe altro!). Saluti. M.
    2 punti
  22. Buonasera a tutti, volevo mostrarvi una piccola curiosità... L'altro giorno ho aiutato un mio amico a liberare la vecchia casa di suo zio, sul fondo di un'antica cassapanca ho trovato un piccolo borsello che si è disintegrato nelle mie mani... Conteneva: Un 5 lire aquilino 1927 Un buono da 2 lire 1923 Due 10 centesimi Ape 1923/1930 Tre 5 centesimi spiga '24 '29 '31 Vi erano conservate anche alcune fatture coeve, molto interessanti per i riferimenti dei prezzi degli anni '30 È stato un po' come aprire una capsula del tempo... Emozionante!!!
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  23. buongiorno.. girovagando sul web mi ha colpito questa moneta, mi è subito piaciuta e l'ho presa.. tralasciando il giudizio del perito, sarei curioso di sapere che grado di conservazione le attribuireste... io sono indeciso tra il qfdc o fdc, il mio dubbio nasce per quella leggera carenza di lustro presente sulla guancia... ho visto in giro sul web altri esemplari... peraltro anche giudicati eccezionali fdc... ma quella leggera carenza di lustro in quel punto l'ho notata ugualmente... oppure le foto erano talmente fatte ad arte proprio per cercare di nascondere il più possibile quel difetto.. ripeto anche su esemplari giudicati fdc eccezionali che in asta hanno raggiunto cifre eccessive. per cui mi chiedo se questa leggera carenza sia un difetto congenito che hanno tutte.. oppure se effettivamente i veri fdc con lustro pieno anche in quel punto ci sono. grazie
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  24. Buonasera a tutti, vi presento la nuova arrivata di Casa Borbone nella Collezione Litra68. Ferdinando II Piastra 120 grana anno 1834 Taglio inciso al Rovescio. AR. P/R 58. MIR 499/4. BB aspetto vostri commenti e foto delle vostre per confronto. Saluti Alberto
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  25. Buon giorno, volevo condividere questa moneta è sentire i vostri pareri grazie... peccato per le rotture di conio? ma comunque l`ho presa ugualmente.
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  26. Buonasera a tutti, inizio io con tre foto, poi vediamo se arrivano le altre, in queste foto sono con gli amici @Rex Neap @Salvatore Esposito e @francesco77 che saluto e ringrazio per il tempo passato insieme. Poi tutte le attenzioni sono state per le monete.. ? Scusate per la qualità non proprio eccelsa delle foto.. Saluti Alberto
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  27. Caspita hai fatto un articolo meravigliosa esposizione e contestualizzazione della moneta complimenti. Saluti
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  28. Se non mi sbaglio è un III tipo... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA1/7 Comunque le monete di Vittorio Amedeo I sono difficilissime da trovarsi belle, già non è facile trovarle.. A parte quelle crepacce di conio la moneta in fondo non è per niente male, le mie non sono di certo molto meglio... @vwgolf comunque ti ringrazio.. con questa risposta alla tua discussione dopo 15 anni di forum sono arrivato a 10000 messaggi, quindi sono stato promosso a principe!! Se pensi che i savoia hanno impiegato 7 secoli a diventare re di qualcosa il mio è un successo!! ?
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  29. DE GREGE EPICURI Convegno molto bello e partecipato; 20-25 relazioni, prevalentemente in italiano, ma anche in francese, inglese e spagnolo. Il 1° giorno sono stati affrontati soprattutto i temi generali (perchè le monete venivano spezzate, come tecnicamente ciò veniva fatto, da che epoca storica e in quali regioni la cosa è accaduta, ecc.) Martedì si sono affrontate descrizioni di quadri regionali:Lombardia, Hiberia, Gallia, Pompei, Balcani, monete della Numidia, Cirenaica, Egitto, Siria, ecc. Sono emerse in realtà motivazioni diverse per la spezzatura: prevalentemente carenza di numerario inferiore, ma anche motivi rituali , demonetizzazione in vista di fondere il metallo, ecc. Piuttosto difficile avviare una sintesi: molti spunti per successive ricerche. Gli atti saranno sicuramente pubblicati.
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  30. peso del testone di Galeazzo Sforza, i graffi sembrano d'epoca, forse era antipatico a qualcuno.
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  31. Ciao, già il fatto che l'argentatura saltata espone in modo evidente la lega di bronzo sottostante doveva metterti in allerta, ad ogni modo un falso d'epoca a 24 euro è un buon acquisto...
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  32. Stiamo parlando di una istituzione e di un totem della nostra numismatica, come meeting point sicuramente, ci vorrebbe più attenzione e collaborazione, nel tempo si e’ persa già Vicenza anche se aveva una impronta anche culturale, un calo di Verona sarebbe grave a meno che non nasca qualcosa che nel tempo possa essere più sicuro, di agio, innovativo coi tempi e magari confort aggregativo per tutti o in Verona stessa o in altre città.
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  34. Mi dispiace, ma non sono molto d'accordo con questo concetto. Ci sono molte persone su questo forum che chiedono pareri con molta umiltà o provano a dire la loro con pacatezza e tranquillità. Ci sono anche delle volte in cui chi chiede un parere riceve una risposta dura e spocchiosa. Infine ci sono anche i casi indicati nella citazione. Però questa è una comunità ed è frequentata da ogni tipo persona con il proprio carattere e le proprie peculiarità. Quello che però non riesco proprio a capire è che qui si parla di monete e di storia perché questa è la passione che ci accomuna. Ma se di passione si tratta, perché innervosirsi? In questo topic, ad esempio, mi è sembrato che molte persone abbiano preso sul personale le risposte degli altri, ma non si può essere tutti della stessa opinione altrimenti non avrebbe senso conversare. Certo poi succede pure che, per scherzare, avrei voluto chiedere a Ballauri se si sente più come Esopo che racconta la storia o come la volpe, ma vista la piega presa dalla discussione mi sono guardato bene da scriverlo ?
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  35. Pare che questo sia davvero un leitmotiv del forum. Non sono ancora riuscito a capire se i fautori della storia della volpe e l'uva ne siano realmente convinti o la tirino in ballo solamente per irritare l'interlocutore. Forse per qualcuno sarà pure veritiera, ma pensare che chiunque muova una critica lo faccia per malcelata invidia è di un semplicismo sconcertante. Personalmente invidio le meravigliose collezioni di molti utenti qua sul forum (tra cui quella di @blush20, di cui ricordo un 12 tarì del 1795 che era la fine del mondo), e non ne ho mai fatto mistero. Vorrei tanto che quando invece esprimo perplessità su talune dinamiche commerciali mi venisse concesso di pensare liberamente - e magari diversamente dalla massa - senza essere accusato di comportarmi come la volpe della favola. Ma dopo un paio di episodi analoghi è ormai chiaro che chi mi tira fuori questa storia non ha alcuna intenzione di riflettere o discutere, ma solo di ostentare e imporre la propria posizione come l'unica accettabile.
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  36. Scusami, prendo spunto da questo tuo trafiletto per soffermarmi su di una situazione che trascende un po il topic in essere (esauritosi già da tempo), che si prolunga già da diverso tempo. Il punto è ben altro... in quasi ogni discussione si chiede un parere, che puntualmente viene ignorato, e dopo che hai speso tempo per scrivere, ti giudicano per quello che non sei, scambiando il sincero desiderio di far capire le cose per insistenza. Nella Numismatica, come anche nella vita, per progredire serve anche un pochino di umiltà quando è palese che si necessita di imparare. Questo non significa accettare ad occhi chiusi ogni parere, ma avere un concetto equilibrato dei propri limiti dove questi finiscono, e dove inizia la necessità di imparare SE si vuol crescere. Come ha ben scritto @Paolino67 in altra discussione (in linea di principio assimilabile a questa e ad altre discussioni dell'ultimo periodo), questo non produce altro che allontanamento dallo scrivere da chi finora a speso tempo e voglia di condividere quello che finora aveva imparato.
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  37. Ms 61 siamo nell’ordine di un bello spl, al massimo spl/fdc
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  38. Innanzitutto complimenti a quanti in passato hanno scritto, con grande dovizia di particolari, sul fatto che la moneta non potesse essere stata coniata per la circolazione. La penso anch'io così, però è indubbio che esistono molti pezzi che presentano i tipici segni di usura "da circolazione". Nell'archivio del Forum ho contato 50 passaggi e di esse 8 erano sotto la conservazione SPL. Su Sixbid Archives un 20 % erano sotto lo SPL. Per una moneta che non doveva circolare è indubbiamente un'anomalia. Ma lascerei stare questa questione, perchè gli amici del Forum l'hanno trattata con grande perizia. Mi soffermerei sulla questione Tiratura/rarità. Il 5 L. 1914 con 272515 pezzi coniati, non dovrebbe essere più di un "R". Eppure, a parità di condizioni, ha una valutazione superiore al 100 L. Vetta d'Italia ( 5000 pezzi coniati ). Perchè ? Secondo il mio parere, è che è sbagliato rapportare la Tiratura con la Rarità. Certo la Tiratura può essere un'indicazione, ma la questione non è matematica, perchè si inseriscono delle variabili che molte volte non valutiamo o non conosciamo. Per farmi capire, racconto un aneddoto. Mio padre si "fissò" che il 5 Lire 1937 ( Famiglia ) con la tiratura di soli 100.000 pezzi era una moneta "estremamente sottovalutata " dal mercato e cominciò a farne incetta. Risultato: fogli di album pieni di queste monete, in attesa che si rivalutassero, cosa peraltro mai avvenuta. L'errore era stato non aver capito la tipologia di questa moneta nel "contesto politico-storico" ed aver formulato l'equazione, sempre sbagliata: bassa tiratura=alta rarità. Questa moneta, coniata per la circolazione, in realtà era stata subito tesaurizzata perchè d'argento. Ritornando alla "Quadriga Briosa" i motivi della sua Rarità sono molteplici: 1- è una moneta bellissima ed apprezzata da tutti ( anche all'estero ) 2- ha sempre avuto una domanda che supera, ancora adesso, l'offerta 3- è sempre stata un "must" per collezionisti e/o investitori 4- E' Una mia idea personale ma penso che gran parte dei pezzi coniati non siano disponibili: si potrebbe ipotizzare un pagamento a Nazioni Straniere per forniture di guerra ( consideriamo che la moneta fu coniata a partire dagli ultimi mesi del 1914 con già numerose nazioni belligeranti ) oppure depositata come garanzia per finanziamenti ad una Nazione come la Svizzera ( Stato che ha i caveau più grandi e ricchi del mondo ). Probabilmente non lo sapremo mai. Sono sicuro però di due cose: 1- le monete disponibili sono molto di meno di quelle della Tiratura 2- pur bellissima, agognata e contesa da tutti, è una moneta per la quale non spenderei gli Euro richiesti nelle Aste ( ad esempio 12-13.000 Euro x FDC ). Sono troppe le incognite ed in futuro potrebbe rivelarsi un incauto acquisto. Probabilmente qualcuno tirerà fuori la solita Fiaba di Esopo "La Volpe e l'uva" ( mi è già capitato 2-3 volte ). A questi amici del Forum confermo che la conosco bene... e poi magari, per una volta, la Volpe è riuscita ad azzannare l'uva ? Ciao a Tutti
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  39. Buongiorno, trovo questa moneta non facile da identificare, però procedendo via via per esclusione mi ritrovo di fronte ad Anastasio: "AE Pentanummium, 491-518 d. C. (solo largo modulo, 12-17 mm.) Costantinopoli. D/: (D . N . ANASTASIVS PP . AVG . o semplicemente A, legenda raramente visibile e spesso con abbreviazioni). Busto drappeggiato e corazzato a ds. R/: Grande , usualmente contenente due pellets, a volte una o nessuna; a destra, marca di officina , , , o " (SEAR 29) Ritengo questo pentanummium del tipo senza pellets nella grande e battuto nella quarta officina, . Sempre che la identificazione sia quella giusta, sarebbe da notare che contrariamente al BMC che non annovera il tipo senza pellets (ma si tratta di un'opera da ritenersi obsoleta, visto che la sua pubblicazione risale al 1908), è il DOC (seconda edizione 1992) a classificare due tipi con la grande senza pellets, entrambi con la a destra (vol. I, n.ri 26e.1 con legenda DNANASTA SIUVSPPAVC e 26e.2 con … PPAV). Mi farebbe piacere leggere pareri di altri esperti. Cordiali saluti HIRPINI
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  40. Trovo molto particolare la storia di questo statere coniato nel 453-448 a.C. nella Sibari rifondata per la seconda volta. In particolare credo che sia semplicemente geniale l'espediente di celebrare tre diverse poleis per mezzo di tre diverse immagini riportate su una stessa moneta... https://www.academia.edu/38342474/F._De_Luca_Lo_statere_della_rifondazione_in_Il_Gazzettino_di_Quelli_del_Cordusio_Milano_Gennaio_2019_pagg.47-54
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  41. Live long and prosper! Servus, Njk [per chi non lo sapesse: l'originale è dei Monty Python "cosa hanno mai fatto i romani per noi?" C'è pure una variante brexit, se volete: www.youtube.com/watch?v=q5D0t6ejcGE ] ======================================================= PS:
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  42. Questo non la sapevo proprio! Evidentemente era una gran bella vendemmia! Quando ero giovane, nelle vigne dei miei nonni, nelle Langhe, la tipologia femminile prevalente era quella di una anziana vestita di nero che, per grazia di Dio, non si alzava la veste! Le poche giovani erano selvatiche e guardate a vista dai genitori. Quindi, qualche bottiglia di questo tipo non può mancare nella mia cantina ( sai che risate con gli amici !). Ciao e grazie per l'informazione.
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  43. Buonasera, oncia anonima della riduzione semilibbrale, Roma, dal 217 a. C., secondo Crawford. AE. D/ Testa di Roma con elmo attico, a sn.; dietro, segno del valore ° (globetto). R/ Prua di galea a ds.; sopra, ROMA; in ex. segno del valore ° (globetto). Crawford 38/6; Sydenham 86 P.S: lo stesso Sydenham definisce il diritto come la testa della dea della guerra Bellona e ipotizza la emissione della serie tra il 205 e il 195 a. C. Ecco la Dea in Publio Ovidio Nasone, Le Metamorfosi, Libro V: " Bellona macchiò gli Dei Penati / con un fiume di sangue / e rinnovò scene di battaglia… " Questa invece è "Bellona con Romolo e Remo" e la Lupa, vista da Alessandro Turchi (1578-1649) Dopo le parole, una immagine che ci porta lontano. Credo in un mondo che amiamo. Saluti! HIRPINI
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  44. Buonasera a tutti, nella officina meccanica dove lavoro io il godronatore serve per "maggiorare" le boccole di bronzo che lavorano sugli spinotti di mezzi meccanici in generale. (gru, pale meccaniche, carrelli elevatori, ecc.ecc.) Mi spiego meglio. Le boccole lavorando sugli spinotti, anche se regolarmente ingrassate, subiscono nel tempo un usura e quindi si creano dei laschi. Per eliminare i laschi si dovrebbero rifare le boccole di bronzo nuove (gli spinotti no perchè fatti in acciaio cementatodurano di più)ma ha un costo molto elevatoe quindi alcune volte si opta per la maggiorazione. Si monta appunto sulla torretta del tornio il godronatore e si passa sulla parte di boccola consumata. La boccola invece viene serrata e centrata nel mandrino che è la parte del tornio che gira. Le rotelle del godronatore toccando la boccola sollevano piccole particelle di bronzo e alla fine il diametro della boccola risulta maggiorato. Naturalmente a seconda della impronta delle rotelle di acciaio rapido del godronatore, cosi risulteranno i solchi (impronta) sulla superficie della boccola.
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  45. Il mio primo 4 Cavalli lo vidi in una piccola cartoleria in città, la Signora Ida teneva in negozio ciò che restava della Collezione del defunto marito. Grande Collezionista di francobolli, non disdegnava collezionare le monete del suo territorio. La moneta mi sembrò troppo piccola e con una patina scura che la rendeva proprio brutta per i miei gusti. La prima domanda che feci alla Signora fu: Che significa C4? ? E lei con tutta la sua pazienza a spiegarmi che la C stava a significare il tipo di nominale: Cavalli e che il 4 era il suo valore, Uscii dal negozio con in prestito il suo vecchio Gigante. La sera ricopiai tutti i contatti dei professionisti che si trovavano a fine pagine del Catalogo, quelli che spedivano i listini gratuiti. La moneta la presi in seguito e fu l'inizio della mia avventura numismatica. Sono passati quasi 25 anni da quel giorno e spero non mi passi la voglia di andare avanti nello studio e nel collezionare. Scusate le chiacchiere. Saluti a tutti.
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  46. Caro Giangi, il tuo astuccio di massimi moduli di Pio IX è certamente gradevole e di ottima presentazione. Vorrei confermare la riflessione sul fatto che è stato usato il metallo bianco. Se fossero stati usati i coni originali a disposizione della Zecca (di provenienza Mazio / Zecca pontificia), considerando la strumentazione dello Stabilimento , non vedo il motivo per il quale non è stato usato il bronzo ed è stato fatti ricorso alla bronzatura. Di questi moduli massimi in piombo, anche uniface, bronzati, argentati, dorati se ne vedono molti nelle aste e nel commercio. Io penso che siano copie fuse di emissione privata. Il metallo bianco ed il piombo sono molto insidiosi nelle fusioni perché i fondi restano compatti e non rugosi e perché il diametro non si riduce.
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  47. E’ solo una selezione ... altro che tutto l’oro monetato. Qualcuno si e’ voluto fare un bel monumento alla propria collezione. Volumi meno appariscenti ma ben piu’ densi come storia e rappresentativita’ offrono un percorso conoscitivo ben piu’ significativo. se prendiamo ad esempio il catalogo della collezione Spahr , esitata da Muenzen und Medaillen e Bank Leu nel 1987, l’insieme degli esemplari raccolti era - quello si - eccezionale. Anche il catalogo aveva una veste molto sobria e simessa con foto solo in B/N.
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  48. MARIA TERESA 1778, ricorda la posa delle fondamenta di una chiesa, per lo scampato pericolo della inondazione a MESOLA sul delta del fiume Po, così decretò che fosse costruita una chiesa per questo fortunato evento. Nella rivista JOHNSON numero 20 del 1985 dedica a questa medaglia 4 pagine. Coniata dalla Zecca di Milano in 36 esemplari in argento e 36 in bronzo, di cui 2 di bronzo e 2 argento inviate al Kaunitz a Vienna. D/. M.THERESIA AVGVSTA - Busto a destra con velo vedovile. In piccolo A. GUILLEMARD F. R/. Nel campo montagne emergenti dalle acque; a sinistra su una montagna l'Arca di Noè; un arcobaleno attraversa il cielo; in primo piano al centro un altare in pietra sul quale un agnello avvolto dalle fiamme. Nell'esergo: IN AGRO MENSULAE MAJORIS / A PADI INUNDATIONE / ILLAESO TEMPLUM A / FUNDAM. AEDIFIC. / MDCCLXXVIII Argento, mm. 50
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