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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 23/05/2021 in tutte le aree

  1. Carissim* vi segnalo la prossima apertura a Genova della mostra “Il Re Denaro. Le monete raccontano Genova fra arte, lusso e parsimonia” . La mostra a cura di Anna Orlando e Guido Rossi, aprirà al pubblico da Giovedì 27 Maggio a Domenica 12 Dicembre 2021. L'esposizione tematica principale è allestita presso il Palazzo della Meridiana (https://www.palazzodellameridiana.it/ ), con rimandi ad altre opere nelle esposizioni permanenti dei vicini Musei di Strada Nuova. La sottoscritta con Daniele Ricci ha curato l'esposizione, le schede di catalogo e i saggi relativi alla monetazione di Genova tra il Medioevo e gli inizi dell'Ottocento, mentre Guido Rossi si è occupato delle monete e delle medaglie del XIX secolo tra le quali una bella selezione di marenghi. Non mancano inoltre delle belle medaglie anche per l'età moderna e per il periodo napoleonico, oltre ad uno dei primi sigilli del Comune di Genova. Per alcune monete selezionate sono state messe a punto delle originali vetrine interattive: tramite dei sensori, quando il visitatore si avvicinerà alla vetrina, gli espositori cominceranno a ruotare in modo da far vedere entrambe le facce della moneta. Inoltre saranno disponibili informazioni supplementari sulle monete e sulle storie che esse raccontano grazie a dispositivi digitali: https://www.facebook.com/museidigenova/photos/pcb.1642628622589225/1642626035922817/ Le monete inoltre sono poste a dialogo con altri intressanti documenti e splendide opere che ripercorrono la storia di Genova, delle sue istituzioni e della sua società dai primi secoli del Medioevo sino alla fine dell'Ottocento. Spero che con la ripresa delle attività e degli spostamenti riusciate a vederla e a gustarvela. Buona domenica MB
    9 punti
  2. Da tempo interessato alle monete del IV secolo, recentemente ho deciso di indirizzare la mia collezione verso i rovesci della serie FEL TEMP REPARATIO. Tra essi vi sono proprio quelli che hanno come effigie la fenice, l’animale che risorge dalle proprie ceneri. Ed ecco, quindi, la mia prima (spero!!) fenice: Costante, da Siscia. Una AE3 di 19.40 mm per 2.11 grammi: Il nome “fenice” deriva dal greco φοίνιξ (foinix) che significa “rosso porpora” o “cremisi” . Si tratta di un animale mitologico, chiamato anche “uccello di fuoco”. Era un rapace più grande di un’aquila che si caratterizzava per il fatto di essere nato in Egitto dal fuoco perenne che ardeva sul salice sacro di Heliopolis, la città del Sole. Il nome gli deriva proprio dal colore del piumaggio che richiama quello del sole al tramonto o alle prime luci dell’alba. Intorno al capo portava una sorta di aureola radiata che richiama i raggi del sole. Dopo aver vissuto per 500 anni (qualcuno dice 1000) la fenice, sentendo approssimarsi la morte, costruiva una pira con legni profumati in un luogo alto ed appartato e lì aspettava la morte lasciando che i raggi del sole la incendiassero e la consumassero. Dalle sue stesse ceneri, sempre sotto i raggi benefici del sole, la fenice poi si rigenerava, semper eadem, sempre la stessa, il suo appellativo. Proprio come il sole, che è sempre lo stesso e risorge solo dopo che il sole "precedente" è tramontato. La fenice, quindi, riprende dal sole non solo i colori, ma anche la ciclicità simboleggiando il susseguirsi continuo della vita e della morte, della resurrezione e del ritorno alla vita, in un ciclo continuo simbolo di eternità. Il mito, dunque, nacque in Egitto (non casualmente se pensiamo alla importanza del culto solare in quelle terre, alle cicliche piene del Nilo alla mummificazione dei corpi) , ma poi passò ai fenici (guarda caso!,) alla cultura greca e quindi ai romani. Qui però mi fermo. Non procedo oltre in quanto la discussione sulla fenice sarebbe molto più complessa e si andrebbe off topic. Per chi volesse approfondire l’argomento metterò un riferimento in calce. Tornando all’oggetto della nostra chiacchierata, il simbolo della fenice fu ripreso anche in età tardo imperiale. E come tale rientrò nella monetazione dell’epoca, in particolare nella serie FEL TEMP REPARATIO. Costanzo II e Constante (emittenti della serie) resisi perfettamente conto dello stato di decadenza in cui versava l’Impero da qualche tempo si auguravano di risollevare le sorti dello stesso, di restaurare un periodo di prosperità e benessere. In questo senso la fenice acquisiva un forte significato simbolico proprio per il fatto di rappresentare la rinascita, il rinnovamento, ma anche l’eternità dell’impero. A questo significato, se vogliamo, “pagano” si unisce anche un significato “cristiano”, in perfetto sincretismo. La fenice , infatti, è un chiaro richiamo alla resurrezione e quindi alla vita eterna. Infine, quale simbolo dell’eternità, Il tipo della fenice sembra particolarmente appropriata per commemorare i 1100 anni dalla fondazione di Roma che cadevano proprio nel periodo di emissione della serie. Con questi presupposti, la fenice rientra di buon grado nei rovesci delle FEL TEMP REPARATIO, sia in questa tipologia oggetto della nostra discussione, sia nella tipologia ’”imperatore su galea” dove in alcune monete si nota una fenice su globo tenuto in mano dal sovrano che naviga sulla prua di una galea spinta a remi dalla Vittoria. Ecco un esempio: Le monete con la fenice erano inizialmente le più piccole tra le FTR: Tratto dal sito: moneteromane.info Furono le ultime ad essere coniate, ma anche le prime a non essere più prodotte, coprendo una arco temporale di circa due anni, dal 348 al 350 d.C. Dicevo che erano inizialmente le più piccole. Infatti, con il passare del tempo le FTR più piccole ad essere coniate saranno poi le FTR “fallen horseman”, che raggiungeranno dimensioni addirittura inferiori a quelle con la fenice (personalmente ne posseggo una di 15.16 mm). Le “fenici” hanno di solito un diametro compreso trai 14 ed i 19 mm (fonte Coin Stuff Helvetica). Quelle più grandi sono le emissioni più precoci; quelle più piccole sono invece emissioni tardive. Nel caso della mia moneta, il diametro e’ di 19.40, rientrando per l’appunto tra le prime emissioni. Del rovescio “fenice” esistono due tipologie. Stilisticamente le differenze tra esse sono costituite dal fatto che l’animale sia appoggiato su un cumulo (effigie più comune, preferita da Costante) o su un globo (effigie meno comune, preferita da Costanzo II). La “fenice su cumulo” e’ rappresentata nel classico atto di morire e rinascere; simboleggia quindi la rinascita dell’impero dai tempi bui. Ciò su cui poggia la fenice è definito in inglese dal termine “mound” che si può tradurre appunto come cumulo o mucchio di pietre, montagnola etc. Molti, tuttavia, pensando al mito, lo traducono anche come “pira”, un termine, a mio avviso, più calzante se consideriamo la mitologia della fenice. Anche se, a ben guardare, nelle effigi sembra sia rappresentato proprio un mucchio di grosse pietre accatastate a formare una montagnola di forma conica, piuttosto che una catasta di legna. Ci torneremo. La “fenice su globo” indica invece il governo, il domino del mondo che si rinnova sotto il suo influsso benefico. Si può discutere sul significato di questo globo. Molti lo identificano con la terra, con l’orbis terrarum, ma non è escluso che possa trattarsi del cosmo, della sfera celeste. Non a caso sullo stesso compaiono spesso stelle e anche una X che sarebbe la cosiddetta croce equinoziale che identifica i due equinozi di primavera ed autunno. Sul significato del globo/sfera sulle monete consiglio un interessante approfondimento che troverete in calce a questa discussione. In entrambe le tipologie la fenice e’ rappresentata con una sorta di aureola radiata, anch’essa dal chiaro significato simbolico, con riferimento ai raggi solari, ma anche (perché no?) all’aureola di significato cristiano. Delle due fenici esistono, tuttavia, tante effigi a seconda del tipo di “cumulo”, di “globo”, di “corona”. Ecco alcuni esempi, comunque non esaustivi delle possibili varianti: Tratto da: Alberto Antwala Trivero: La Fel Temp Reparatio Ora qualche moneta: - Fenice su cumulo - Fenice su globo: Torniamo per una attimo alla mia moneta. Quando l’ho acquistata on line un paio di mesi fa (al prezzo complessivo di una pizza) sono rimasto colpito dall’aspetto del “mound”. In particolare, mi aveva incuriosito la strana forma della base e dello strato immediatamente superiore. Visto il prezzo che l’avevo pagata, dalla semplice osservazione della fotografia ho ipotizzato che potesse trattarsi di segni di usura tipo grattate come da strisciamento contro una superficie dura. Quando la moneta e’ giunta a casa, ho avuto finalmente modo di guardarla con calma con una lente di ingrandimento. E… sorpresa! Lo strato basale era caratterizzato da un vero e proprio disegno che mi ha ricordato subito un intreccio di vimini. Lo strato adiacente era invece costituito da due linee parallele che mi hanno ricordato tronchi o assi di legno più che pietre. Ecco, quindi, che la struttura mi ha fatto pensare ad una pira. Ho poi fatto una ricerca in rete, ma non ho trovato (fino ad ora) “mound” simili. Licenza artistica dell’incisore? Voi cosa ne pensate? Certo che, comunque, e’ stata una bella sorpresa. E per concludere, avete qualche FTR tipo fenice da condividere? Sempre disponibile a correzioni o integrazioni, auguro a tutti una prossima FEL TEMP REPARATIO. Ciao da Stilicho Fonti: - Alberto Trivero Antwala: (PDF) La Fel Temp Reparatio | Alberto Trivero Rivera - Academia.edu . Una bellissima monografia, molto chiara nella esposizione, da cui ho tratto spunti molto interessanti. D - Il mistero dei simboli - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo. Una discussione un po' datata, ma molto interessante che vi invito a leggere tutta, non solo per una completa disamina sulla fenice nell'antichità e sulle monete, ma anche per un ripasso sui simboli classici del mondo romano. - La serie FEL TEMP REPARATIO - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo: una discussione davvero didattica per chi vuole avvicinarsi al mondo delle FEL TEMP REPARATIO - Molnar: Symbolism of the Sphere: molnar.pdf
    6 punti
  3. Svezia - 100 Corone 1988 350° Prima Colonia Svedese in Delaware Jacob Haag ( 1922 ) Il Veliero Kalmar Nyckel Goteborg - Museo Marittimo
    3 punti
  4. Son belli i riccioli di Murat, ma anche Ferdinando quando è in alta conservazione, fa bella mostra del suo parruccone ☺️ Un saluto a tutta la nostra sezione.
    3 punti
  5. Sedterzio di C. Considius del 46 a.C. Rif. Crawford 465.8. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  6. Posto la mia (come inizio "colorato")... niente di particolare ma il colore mi affascina. Italy. AE Gazzetta, 1688-1691. For the armed forces and the Morea under Venetian rule. Paol. II 816. AE. 6.78 g. 30.00 mm. Reddish brown patina. About EF. Artemide Kunstauktionen GmbH 22-23/05/201 Lotto 963
    2 punti
  7. Egitto 20 qirsh 1988 (1409) che commemorano il Teatro dell'Opera del Cairo
    2 punti
  8. Alluminio: 0,8 g, 48x41 mm Forse era unito a una confezione di sapone. È catalogato da Paolo Pitotto tra i gettoni pubblicitari.
    2 punti
  9. 2 punti
  10. 2 punti
  11. pensando di fare cosa gradita sia a @caravelle82 che a @paoloilmarinaio ? Laos 10 kip 1988 dedicati al veliero (a cinque alberi) più lungo mai costruito nella storia https://it.wikipedia.org/wiki/Preussen_(veliero)
    2 punti
  12. Parlo da giovane (27 anni). Devo dire che secondo quella che è la mia esperienza la situazione non è disastrosa tra i più giovani. Esistono tanti coetanei e addirittura più giovani di me che sono Studiosi e collezionisti a tempo pieno. Non si vedono perché magari invece di agire “fisicamente” andando in convegni o comprando in negozi preferiscono le Aste online. Io è da circa un anno che sono in un gruppo whats app di giovani numismatici e siamo circa una 60ina. Unico requisito oltre alla passione è non avere più di 30 Anni. ps. Poi se posso muovere una critica anche abbastanza forte verso la maggior parte dei commercianti del settore, non sopporto assolutamente quando entro nella maggior parte dei negozi e vengo visto con sospetto o magari semplicemente con un atteggiamento noioso perché magari vengo preso per un perditempo solo perché sono giovane. Eppure compro e investo tanto. Infatti col tempo ho stilato una bella lista di negozi dove ho ricevuto questo trattamento poco carino e non ci vado. In conclusione, i giovani ci sono ma a mio modo di vedere agiscono e fanno gruppo in modo diverso rispetto al passato. Usano piattaforme private social, fanno acquisti in aste o tra loro e sopratutto hanno una grande competenza.
    2 punti
  13. Dal Digitala Vetenskapliga Arkivet (un archivio online di alcune università del nord Europa) è possibile scaricare i due volumi dell'opera fondamentale sulla coniazione agrigentina. Ecco i due link: http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=9462 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1190038&dswid=6150
    1 punto
  14. Forse questo libretto ti può essere utile: http://www.classicadiana.it/libreria/content/perfetto-s-i-denari-tornesi-labruzzo-citeriore-e-la-riforma-monetaria-aragonese-del-reame-di
    1 punto
  15. Non posso far altro che rendere omaggio... Grazie per la bella discussione N.
    1 punto
  16. Ciao! Certamente ..... considerata anche la bibliografia contenuta nel testo. Approfitto anche per aggiungere un altro link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Il_denaro_tornese_nell_Italia_Meridionale.pdf saluti luciano
    1 punto
  17. Strepitosa, difficile trovarne di questa qualità.
    1 punto
  18. Ciao! Quali denari tornesi? Io posso indirizzarti su quelli della Grecia franca: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Il_denaro_tornese_della_Grecia_franca.pdf su altri denari tornesi, come quelli francesi o correnti in altre aree europee non ti so dire. saluti luciano
    1 punto
  19. Già pensavo di mettere in calendario una gita a Genova da qui a ottobre. Dopo questa notizia una visita è d'uopo.
    1 punto
  20. Arrivata in collezione questa rara tipologia : Amedeo d'Acaja Mezzo Grosso I Tipo - Mir rami collaterali di Casa Savoia 26b
    1 punto
  21. Buonasera a tutti, questa moneta mi fa arrossire, io che sono praticamente calvo. ? Ottimo esemplare per conservazione, bella variante SICILAR Direi difficile da trovare sia per variante che per conservazione. Saluti Alberto
    1 punto
  22. Indovina un po'... Il nome "aes rude" a mio parere trae un po' in inganno, perché richiama forme monetali effettive come l'aes grave o quantomeno paramonetali come l'aes signatum. L'aes rude è in realtà solo un "pezzo di metallo", non è una moneta. Al di là dell'impossibilità di sapere se un pezzo di metallo avesse o meno svolto la funzione di mezzo di scambio - anche quando proveniente da contesto archeologico - non capisco nemmeno il senso di collezionarlo.
    1 punto
  23. Ciao e buona Domenica! Assolutamente non ne ho idea; come hai scritto correttamente, "riprende" un ducato a nome di Michele Steno, ma la cosa si ferma qui. Non ci siamo con il peso, con il metallo .... non credo abbia avuto, ai tempi, qualche specifica funzione, ci vedo una curiosità che qualcuno ha creato per suo diletto. Non so nemmeno se sia una prova in piombo, sarebbe la prima che vedo. Per conservarla basta tenerla lontano da altre monete. cari saluti luciano
    1 punto
  24. Evviva! Che bello ri-leggerti.. Certo che ci andrò, non nei primi giorni ma credo che a settembre troverò date possibili. Grazie della bellissima notizia
    1 punto
  25. Grazie @monbalda, intendevo proprio casi come questo.
    1 punto
  26. Caro @avgvstvs essendo da tempo interessata al fenomeno delle ribattiture e avendo anche fatto - come voi - un poco l'occhio a questo tipo di monete dai conii piuttosto crudi e per certi periodi disturbati dai segni di arrorondamento, se avessi visto qualche segno riconducibile a quanto tu dici, lo avrei registrato. Purtroppo, qualora avessero proceduto con il sistema che tu dici, ovvero cancellando del tutto l'impronta originaria prima della nuova battitura, non sarebbe possibile averne alcuna evidenza, almeno da uno studio autottico. Non so invece se si potesse registrare in qualche modo il procedimento con qualche analisi archeometrica. Comunque non è del tutto da escludere che in alcuni casi possa essere stato previsto una sorta di "spianamento" relativamente rapido della moneta soprattutto nei casi di ribattiture che mostrino il metallo che in altra discussione qui sul forum è stato definito "pasticciato" anche sui fondi (vedi i denari di Genova di primo tipo) o altre tracce che possano far pensare a qualche passaggio intermedio. Sui denari di Pisa e Lucca, però, per il momento non ne ho visto i segni. Ma come ci è chiaro oramai da tempo, più si guardano queste monete, e più si scoprono novità interessanti, quindi all'occhio (e mai dire mai...)! P.S. Ma quella moneta ribattuta alla fine dove si trova/ di chi è ...? Nel caso fosse possibile saperlo, scrivetemi in pm, grazie.
    1 punto
  27. Ciao, la prima é un asse di Galba, la RIC 69, si identifica chiaramente il pileo sul rovescio e S C. SER GALBA IMP AVG, testa laureata rivolta a sinistra. LIBERTAS PVBLICA, la LIBERTAS stante a sinistra con pileus e bacchetta tra S C. la seconda sembra quello che viene da alcuni chiamato miriade (per via della M nel campo che ne indicava il valore), quindi un AE3/AE4. È stato coniato a nome di diversi Cesari e Augusto, quindi difficile da dire, può essere Costanzo II ma lo escluderei, Giuliano II o Costanzo Gallo. il peso ci aiuterebbe a catalogarlo perché come AE4 è stato coniato solo a nome di Giuliano, se Invece si tratta di un AE3 potrebbe essere Costanzo Gallo, la testa è nuda quindi escluderei Costanzo II.
    1 punto
  28. Articoli simili schedati da Paolo Pitotto
    1 punto
  29. Si, ma qualità molto bassa, da valutare ...
    1 punto
  30. sí esatto, anche a me quel colpo mi è parso troppo evidente. grazie. però suvvia, 1450? oggi l'oro sta quasi a 1550, pur nella mia ignoranza mi sembra che a quei €/g non troverei neanche una sterlina di elisabetta II smangiucchiata.
    1 punto
  31. Purtroppo no Sono innamorato di thaleri,piastre e in generale di grandi dimensioni monete d'argento del XVII e XVIII secolo. Per me questi sono capolavori! Il prossimo esemplare, Solms-Laubach. La moneta fu coniata a Wetheim nel 1770 in memoria del Conte Otto, il fondatore della linea Solms-Laubach. GRAFSCHAFT SOLMS-LAUBACH II. Christian August, 1738-1784. Konv.-Taler 1770 ø 40 mm Ag 28,11gr
    1 punto
  32. Altro esemplare con le stesse caratteristiche...
    1 punto
  33. REGNO D'ITALIA - UMBERTO I° - 20 LIRE 1888 Buona Serata
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  34. I €50 sono stati versati per "bloccare" la moneta. Se ho capito bene ciò significa assicurarsi che non venga venduta ad altri nel frattempo.
    1 punto
  35. Il prezzo effettivamente è molto allettante...
    1 punto
  36. Ciao? Doppiamente gradita,visto che a mio gusto,da quelle parti dell'Asia mi piacciono molto sia monete che banconote?
    1 punto
  37. Ciao, come ti è stato detto ad inizio discussione da altri competenti utenti, la cosa migliore è comprarsi un manuale e iniziare a studiarlo. È una monetazione iniziata nel 1817, che copre quindi più di due secoli. Nei decenni, oltre alla zecca di Londra hanno coniato sterline le zecche in Australia (M-S-P), India (I), Canada (O), sud Africa (SA). Ogni millesimo potenzialmente racconta una storia a se. Per mille motivi (poche monete coniate, varianti, monete fuse, etc). Ogni sovrana (specialmente pre 1901) ha un suo valore legato anche allo stato di conservazione . È più produttivo a mio avviso che, se interessato, tu approfondisca quel che più ti interessa, e poi chiedi sul forum in modo più specifico. Diventa altrimenti difficile e dispersivo ragionare e condensare 200 anni di coniazioni in 3 righe
    1 punto
  38. Ciao @niko, come è già stato sottolineato da @ilnumismatico la zecca napoletana, con Carlo II, viaggia su binari completamente diversi rispetto alle altre zecche italiane del sovrano spagnolo. Le nuove tecniche di coniazione e le incisioni degli Hamerani regalano una perfezione tecnica ed una qualità artistica di assoluto rilievo. Diversa è appunto la produzione monetaria nelle altre zecche, da punzoni di maestri incisori ad oggi ancora poco conosciuti o del tutto ignoti, realizzata impiegando la battitura a martello. A prescindere dalle valutazioni qualitative di battitura, pasta metallica, regolarità dei tondelli ecc. vorrei sottolineare la presenza, per la zecca milanese, di una moltitudine di stili ritrattistici differenti. Certo, i millesimi riportati sulle emissioni in argento basate sul piede del filippo sono solo due (1676 e 1694), però c'è davvero da divertirsi e da studiare contando anche le varietà araldiche, di legenda e di simboli. Ovviamente queste differenze sono dovute al fatto che le coniazioni non avvenivano solo nell'anno che troviamo impresso sulle monete ma anche negli anni seguenti. In poche parole, i pezzi con data 1676 furono battuti fino al 1693 e quelli con 1694 fino alla morte del sovrano. I complimenti per le monete postate sono impliciti Buon week-end, Antonio
    1 punto
  39. Una volta, molto tempo fa partecipavo ai famosi mercatini come espositore. Non lo facevo per una fonte di guadagno, ma soprattutto per incontrare gente appassionata di numismatica per parlare e discutere di questa passione in comune. Ero talmente preso da questa passione trasmessomi da mio nonno che ne parlavo con tutti, parenti, amici e poi colleghi di lavoro. Per me era un modo per divulgare che mi dava tanta soddisfazione. Nel corso degli anni ho ricevuto in dono (oltre a quello che acquistavo) tantissime monete proprio dagli amici e conoscenti che non tenevano al possesso di questi tondelli. Sono stato nelle scuole dei miei figli, autorizzato naturalmente dagli organi competenti, a fare lezioni ai ragazzi e a regalare loro una moneta ciascuno, cosa che facevo puntualmente ai ragazzi che venivano ai mercatini accompagnati dal loro papà. Quando regalavo loro una moneta era una soddisfazione più grande di quando ne vendevo una. Questo perchè vedevi negli occhi di quei bimbi quella luce che si accendeva nel momento in cui donavi. Ritornando al titolo di questa discussione, che possono fare i commercianti per incentivare i giovani a collezionare? Si sa che molte volte i commercianti acquistano intere collezioni di monete e molte volte una parte di queste non hanno interesse commerciale perchè o comunissime o in scarsa conservazione, e alla fine non sono costate niente, allora perchè non regalare queste monete ai giovani che magari arrivano ai convegni senza soldi da spendere o meglio ancora che si trovano li solo per curiosità? So che qualcuno già lo fa e anche da tempo.
    1 punto
  40. Fratelupo, grazie per l'aiuto! Il traduttore ha davvero deciso di scherzare! Un altro Thaler. Oggi E ' Ottingen. Contea di Ottingen Principato del Sacro Romano Impero . I primi conti di Ettingen, di cui ci sono informazioni-i fratelli Ludwig I e Conrad I, sono menzionati in 1147. Il diritto di coniare le monete esisteva dalla fine del 14 ° alla metà del 18 ° secolo. La contea durò fino al 1806 e fu inclusa nel Regno di Baviera OETTINGEN - OETTINGEN Ludwig Eberhard, 1622-1634. Taler 1624, mit Titel Ferdinand II. ø 42 mm Ag 29,44gr
    1 punto
  41. Ringrazio Monica @monbalda per aver risposto in modo esauriente e comprensibile, quello che fai qui sul forum per gli appassionati non è così scontato ne tanto meno dovuto. Infatti non sei il solo?. Concordo, anche perché se l'unico indizio a supporto delle poche fonti scritte fosse solo il pari numero di denari Pisani e Lucchesi del "tesoro del lago Bientina" per ora è un po pochino. ciao @avgvstvs ovviamente aspettiamo che ti risponda Monica ma vorrei mostrarti un mio denaro Pisano del sottogruppo, forse più tardo, citato da Monica con anelletto riquadrato all'esterno messo a confronto con quest'ultimo ribattuto, è ricavato da un tondello somigliante nella forma e probabilmente nell'intrinseco (dato il periodo) che mi fa pensare che sia un po difficile distinguere un Pisano da un Lucchese sovraconiato o viceversa, troppo simili sia i matriali che le tecniche di produzione a meno che, come nel nostro caso, non ne rimangano tracce evidenti.
    1 punto
  42. Un groschen di Guglielmo di Sassonia Neu-Weimar celebra la fine di un secolo di guerre di religione in Europa (1547-1650). Si tratta di due date simbolo, non a caso prese per salutare la fine di un secolo di lotte religiose: nel 1547 con la battaglia di Mühlberg in Sassonia, l’imperatore Carlo V aveva distrutto la Lega di Smalcalda, costituita a scopo difensivo dai principi protestanti, tra i quali figurava anche l’elettore di Sassonia Giovanni Federico; nel 1648 la Pace di Westfalia, siglata nelle città di Münster e di Osnabruck, sanciva la fine della guerra dei trent’anni. E poi, per la Sassonia il 1648 fu l'anno della "vittoria" evangelica contro le pretese imperiali, riscatto dopo la rovinosa sconfitta di un secolo prima. E a completare il rovescio, ecco lo stemma di Sassonia al centro e sopra le iniziali della sigla in tedesco “Guglielmo, duca di Sassonia, Julich, Cleve e Berg”. Anche il diritto della moneta presenta motivi di grande suggestione: due mani che si stringono in una promessa di pace, unite a loro volta dalla “Manus Dei”, la mano di Dio che emerge da un sole raggiante recante il nome divino (JHWH) e con l’ammonimento “servate fidem”: mantenete la parola, rispettate la promessa solenne di pace che è simboleggiata dalle mani che si stringono. E ancora, ai lati di un’altra spada, quel “resipiscite gentes” che completa la frase suona come un imperativo a tutti popoli: ravvedetevi, rinsavite, abbandonate le follie della guerra. Un’invocazione che, nella Germania travolta e assassinata dalla guerra dei trent’anni, era del tutto priva di retorica.
    1 punto
  43. Grazie, così andrebbe sempre espressa ogni opinione ,supportandola con le osservazioni che hanno portato a quelle conclusioni, quali che esse siano …complimenti
    1 punto
  44. Di gomme da masticare ne è pieno tutto il mondo, ma queste a forma di sigarette simbolicamente per un bambino erano il massimo.... una nota stonata era il gusto, nella maggior parte dei casi alla simil fragola ma era la forma che ci faceva sentire "grandi".
    1 punto
  45. Io propenderei per il 1678, perché il cerchietto superiore della cifra risulta assottigliato nel lato sinistro, mentre nel 1679 di solito è assottigliato in alto. Vedi il tornese che allego
    1 punto
  46. Ultimo arrivo: Carlo II, Grano 1679 o 1680?
    1 punto
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