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IGNORED

Denario Cn. Cornelius Blasio


L. Licinio Lucullo

Risposte migliori

I simboli di controllo al D/ e al R/ si combinano in modo fisso, al fine di ottenere 12 coppie (connesse con i mesi dell'anno?).

Seaby e Belloni, seguendo la tradizione, identificano al D/ Scipione l'Africano (anche per la rassomiglianza con i bronzi spagnoli a lui attribuiti - http://www.lamoneta.it/topic/101296-non-in-rrc-bronzi-punici-con-pcornelio-scipione/ ). Crawford è scettico per l'assenza di legenda, ma per i Romani doveva essere facile riconoscere il grande generale di cui sopravvivevano molti busti. Un'altra tesi, che vi deve Marte, è inconsistente: la gens Cornelia era devota alla triade capitolina (raffigurata appunto al R/) e il ritratto non è idealizzato ma disegna una persona reale (come ha evidenziato Rossella Pera) in tutti i conî, come se gli incisori avessero copiato una statua.

Se al D/ è raffigurato Scipione, il R/ fa riferimento alla presenza di una sua statua che, come riferito da Appiano (Hisp., 23), si trovava nel tempio di Giove Capitolino (forse proprio quella copiata dagli incisori); se invece è raffigurato Marte, la spiegazione del R/ è mitologica (Giove concepì da solo Minerva, e per questo Giunone se ne ebbe a male; chiese aiuto a Flora che le indicò un fiore in grado di far concepire direttamente al contatto e così generò Marte).

Secondo Bernareggi, "Il monetario e' storicamente sconosciuto” e il dritto “è chiaramente derivato dall'effigie di Marte sul denario di Lutazio Cerco ... Ma il casco, più controllato come dimensione, si protende, qui, sopra un volto segnato da forti incavi che, lungi dall'annullarne, ne esaltano il valore plastico. La arcata sopracciliare affonda un occhio piccolo e pieno di vita, lo zigomo si fa acuto e, se il profilo non è infine eccessivamente caratterizzato, studiatissimo è invece il rilievo della magra guancia, al pari della linea esile del collo. Ne scaturisce una figura fisica d'eccezione, severa, imponente; solenne; una testa ad un tempo tipica, reale e spiritualizzata d'uomo chiuso, mistico, tormentato e nervoso ... Se è probabile che questo ritratto di Scipione sia stato rilevato dalla statua erettagli sul Campidoglio nell'atrio del tempio Capitolino (poichè, a oltre ottant'anni dalla sua morte, non è presumibile che sopravvissero testimoni oculari della sua effige) è invece da escludersi, a nostro avviso, che le tre divinità del rovescio riproducano le statue del tempio; lo escludono i loro movimenti tutt'altro che controllati, non riconducibili in alcun modo nè alla fissità verticale nè all'aplomb statuario sul basamento. Non vi è nessun rapporto stilistico tra il diritto e il rovescio di questo denario; e ancorchè la presentazione delle tre divinità in sè stessa sia abbastanza piacevole nelle sue linee generali, la sua esecuzione non ha nulla a che dividere con quella del diritto”

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Scipione è uno dei soli tre condottieri (unitamente ad Alessandro Magno e a un moderno ufficiale britannico) di cui una storiografia attendibile dica che non sono mai stati sconfitti in battaglia

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