Vai al contenuto
IGNORED

LA SPECIOSA DI PISA


dabbene

Risposte migliori

Moneta speciale la speciosa, o meglio mezzo giulio o grosso, moneta coniata a Firenze per Pisa dal 1714 al 1722 sotto Cosimo III dè Medici, moneta comune ma con delle particolarità interessanti, moneta della identità e dei simbolo religiosi, la croce pisana e il busto velato della Madonna.

Le leggende esaltano la bellezza di Pisa, ritenuta dagli stessi fiorentini che a lungo la controllarono, mediante il motto aspice Pisas, super omnes speciosa ( guarda Pisa, bella sopra tutte ) ed invocano la protezione della Vergine raffigurata al rovescio.

Questa moneta è indubbiamente un inno alla città di Pisa, è l'ennesima bella storia che le monete sono capaci di raccontarci.

La moneta ha queste leggende :

D/ . ASPICE . PIS AS, croce pisana, anno

R / . SVP . OMNES . SPECIOSA, busto della Beata Vergine velata

Tempo fa nella sezione identificazioni venne postata una rara moneta con la leggenda SPECOSA invece della normale e riportata SPECIOSA, si parlò di moneta mai vista, di errore di coniazione.

Ho cercato di capire di più leggendo il MIR Toscana che non parla di questa variante di leggenda, ma anche il CNI ne riporta diverse tipologie per gli anni dal 1714 al 1722 e per i tipi dal 13 al 27.

Di SPECOSA nesuna traccia, solo tutte SPECIOSA.

Ma il colpo di scena arriva quando vado a vedere proprio l'immagine del CNI per l'anno 1718, il tipo 17 CNI descritto come SPECIOSA in realtà viene mostrato proprio con questa rara tipologia di cui parla credo solo il Galeotti.

Quindi a questo punto, essendoci, almeno tre SPECOSA, una dell'utente Stebo, una del CNI, una del Galeotti, non credo si possa tralasciare la menzione di questa variante di leggenda, seguono le immagini.

Modificato da dabbene
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Ora la la SPECOSA del CNI, che poi lo stesso non riporta con l'esatta leggenda ma che riporta quella di SPECIOSA, ma poi magari vedremo anche qualche comune speciosa, quelle con la normale leggenda SPECIOSA, e magari anche qualche altro interessante aspetto che in realtà c'è,

post-18626-0-85130800-1361818726_thumb.j

Modificato da dabbene
Link al commento
Condividi su altri siti


Ma vediamo una SPECIOSA così anche in leggenda, prendiamo il primo anno di emissione il 1714, moneta che pesa 1,17 gr. che riporta le leggende :

D/ . ASPICE . PIS . AS . croce pisana, esergo 1714

R/ . SVP . OMNES . SPECIOSA . busto a destra della Beata Vergine velata, puntino sopra la testa

Moneta comune che comunque non è facile, da quello che ho visto, trovare in buona conservazione, seguono immagini,

Link al commento
Condividi su altri siti


Vediamo ora una speciosa 1714, le differenze rispetto alla prima ci sono, ed è giusto un confronto con la precedente di pari data.

Questa moneta presenta una variante, non riportata sul CNI, presenta al rovescio sotto la Beata Vergine una grande stelletta seguita da una più piccola, con leggende :

D/ . ASP ICE . . PIS . A S . 1714 in esergo

R/ . SVP . OMNES . SPECIOSA .

Quindi anche nella leggenda al diritto c'è una A staccata dalla successiva S, e un punto dopo il PIS, per il resto segue il CNI 13, al rovescio segue la leggenda ricorrente con però in più le due stellette, una grande e una piccola, una ulteriore variante, non riportata nè dal CNI, nè dal MIR, indubbiamente una moneta questa con molte ulteriori particolarità,

post-18626-0-84243600-1361911793_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


La Vergine è anche la simbologia a cui Pisa rimane sempre legata dai primissimi grossi medievali con la F dove abbiamo quel ritratto con Bambino che sembra un quadro ed è una delle immagini più pregnanti della numismatica italiana per poi proseguire con l'immagine della stessa seduta in trono con il braccio il Bambino nei grossi con l'aquila, immagine dove si passa a una figura più in movimento con sfondo e poi prosegue nel tempo, la Vergine sarà sempre ricorrente e presente nella monetazione pisana.

Lo è anche in questa moneta, la speciosa, dove viene rappresentata velata col solo busto, un insieme di immagine bella e mistica, sacra.

La croce pisana è l'altro simbolo, qui viene rappresentata l'identità cittadina, Pisa comunque rimane legata nella monetazione ai suoi simboli.

Questa ulteriore speciosa è di quattro anni dopo, passiamo al 1718, cambiano ancora le leggende, col doppio punto al diritto,

D/ . ASP ICE . . PIS AS .

R/ . SVP . OMNES . SPECIOSA .

post-18626-0-18493400-1361979680_thumb.j

Modificato da dabbene
Link al commento
Condividi su altri siti


Due monete particolari ora, sicuramente da vedere, di certo è una moneta ricca di curiosità la speciosa, iniziamo con la prima da INASTA 31, del 2009, lotto 3433, in questo caso abbiamo un incuso del rovescio sul diritto, moneta che INASTA segnala come RR, eccola,

post-18626-0-50387800-1362065372_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


La Speciosa viene coniata da Cosimo III de' Medici dal 1714 al 1722, vediamo altri due esempi, uno del 1719, peso gr. 1,27 con leggende :

D/ . ASP ICE . PIS AS. data

R/ . SVP. OMNES. SPECIOSA.

post-18626-0-10730500-1362754747_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


Con questa passiamo al 1721, peso gr. 1,37, leggende :

D/ .ASP ICE. . PIS AS. , data

R/ SVPOMNES SPECIOSA

Qualche piccola differenza, come potete vedere, nelle leggende c'è sempre,

post-18626-0-09848400-1362755069_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


Inviato (modificato)

La Speciosa viene battuta anche più tardi con Gian Gastone dè Medici, esattamente con date 1727, 1735, 1737, la moneta segue la stessa tipologia e leggende similari alle precedenti ed è utilizzata ancora per le piccole contrattazioni.

Siamo comunque alle ultime emissioni di monete per Pisa che terminano col grosso battuto con Francesco I di Lorena con data 1738, però riportante al diritto lo scudo ovale di Lorena e di Medici, al rovescio sempre il busto della Beata Vergine velata.

Modificato da dabbene
Link al commento
Condividi su altri siti


  • 8 mesi dopo...

Riparto da dove avevo terminato questa discussione, dove avevo lasciato aperta una porta per un finale, e in effetti è un finale.

Un finale, ritenuto rarissimo da Crippa, R/3 dal MIR, siamo all'ultimo esemplare e ultimo anno, il 1738, di questa moneta.

Qui siamo nella monetazione di Francesco I di Lorena, fatta dalla zecca di Firenze per Pisa e in effetti si può ritenere l'ultimo atto monetario per la città di Pisa.

Oltre a vedere la moneta mi piacerebbe anche vedere se si riesce a fare qualche riflessione sul circolante di questa moneta, sulla sua produzione, non sembra a quanto vedo una moneta comune, probabilmente si riteneva già che la produzione dovesse avere un termine.

Di certo con questa fantastica moneta, e l'immagine secondo me ne amplifica l'effetto, si chiude il percorso monetario di Pisa, con la Beata Vergine in evidenza fin dai primi grossi medievali, con raffigurazioni sicuramente di grande impatto.

In questo caso i raggi solari che escono dal volto della Beata Vergine e i chiari - scuri presenti impreziosiscono il risultato finale.

L'altra evidente differenza rispetto alla precedente e consueta produzione della speciosa è che qui troviamo al diritto lo scudo ovale di Lorena e di Medici in cartella ornata e coronata, evidente in esergo la data del1738.

Vediamo se volete aggiungere qualcosa sulla moneta nello specifico, sulla sua dichiarata rarità e su questa moneta che risulterebbe rappresentare la fine della produzione di Firenze per Pisa.

post-18626-0-89278000-1384439177_thumb.j

post-18626-0-71484500-1384439199_thumb.j

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


questa discussione con questa bellissima carrellata di monete credo abbia suscitato nuovi interessi intorno alla speciosa di Pisa.

Personalmente ho provato a prenderne una da Crippa poi quando mi hanno superato sono andato su altre monete...

Oltre a vedere la moneta mi piacerebbe anche vedere se si riesce a fare qualche riflessione sul circolante di questa moneta, sulla sua produzione, non sembra a quanto vedo una moneta comune, probabilmente si riteneva già che la produzione dovesse avere un termine.

..è un discorso che mi interesserebbe molto, a quanto ammontava il volume di circolante di questa moneta? In che genere di transazioni veniva utilizzata?

Da tempo cerco dei testi di storia economica sulla circolazione monetaria del Granducato, se ne hai dei titoli da consigliarmi sono tutt'orecchi...

un saluto

Link al commento
Condividi su altri siti


E io che speravo nel vostro contributo .... :blum: ? Scherzi a parte, i testi sono i soliti Galeotti, Pucci..., ma sicuramente qualche spunto ulteriore verrà spero proposto, anche come sana lettura di approfondimento.

Forse la risposta comunque a qualche quesito può darcela la storia, gli accadimenti.... e sicuramente qui siamo al capolinea di una monetazione fatta nella zecca di Firenze per Pisa e già questo dice da solo molto.

In più ci aggiungiamo con la morte Gian Gastone il passaggio ai Lorena con la moneta che segue comunque questo cambiamento introducendo lo scudo degli stessi e abbiamo un dato in più.

Già con Gian Gastone comunque abbiamo una riduzione delle tipologie, c'è un declino economico e finanziario e traffici ridotti.

Probabilmente non c'era più la necessità di fare queste monete per Pisa e la scelta di sospenderle fu anche economica e di maggiore centralizzazione ; una moneta che probabilmente doveva servire solo come circolante locale e non per traffici internazionali, forse non era più funzionale e la scelta di sospenderla proprio col passaggio ai Lorena credo che sia da inquadrare in questo contesto, evidentemente modificato.

Link al commento
Condividi su altri siti


ciao Dabbene,

trovo il tempo di rispondere solo adesso.... comunque:

con la richiesta di qualche titolo di storia economica intendevo che stavo cercando qualcosa di diverso dai soliti (ottimi) testi numismatici..

leggendo il Galeotti possiamo comunque fare qualche riflessione sul perché venne decisa questa emissione e perché questa venne poi accantonata.

Partiamo dai nomi; grosso o mezzo giulio di Pisa. Se il primo sembra stabilire una certa continuità con le emissioni pisane del medio evo, il secondo, mezzo giulio, sembra equiparare la speciosa al mezzo giulio circolante con Cosimo III.

Vediamo cosa avevano in comune e cosa li distingueva sotto il profilo ponderale:

Il mezzo giulio di Cosimo III era una moneta d'argento emesso nel 1676, più di trenta anni prima della speciosa; il MIR riporta un peso oscillante tra 1,44 e 1,50 grammi, l'emissione tipo avrebbe dovuto pesare 1,47 grammi (Galeotti); il titolo era di 11.12 once di argento fino per libbra.

La Speciosa arriva nelle tasche dei toscani 38 anni dopo (in questo lasso di tempo non sappiamo comunque se siano stati emessi gli altri mezzi giuli senza data catalogati da Galeotti); la moneta comunque ha un peso minore, oscilla tra 1,21 grammi e 1,46 per il MIR, 1,37 grammi l'emissione tipo (sempre Galeotti), anche il titolo è inferiore 11 once di argento fino per libbra.

La speciosa e il mezzo giulio di Cosimo III hanno però in comune la valuta: 6 soldi e 8 denari per entrambi. considerando che titolo e peso erano inferiori quindi sembra che si sia voluto svalutare il circolante in relazione alle fluttazioni del prezzo dell'argento, come riporta anche Galeotti:

"Evidentemente il motivo per il quale venne usato lo stampo di Pisa, non fu quello originario di servire per la contrattazione con l'estero, ma soltato di poter in tal modo usare l'inferior titolo, senza venir meno alle norme tradizionali della Zecca di Firenze e ristabilire così quel giusto equilibrio, in relazione al prezzo dell'argento, che non erasi potuto conseguire con la semplice riduzione del peso..."

...quando poi la riduzione del titolo d'argento per l'emissioni del Granducato fosse divenuta la regola....

a questo punto siamo a Francesco II di Lorena ed alle motivazioni che portarono alla cessazione dell'emissioni per la speciosa....

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Ci sarebbero:

Cipolla C. M., 1990, Il governo della moneta a Firenze e a Milano nei secoli XIV-XVI, Il Mulino, Bologna.

ID., 1987, La moneta a Firenze nel Cinquecento, Il Mulino, Bologna.

Premetto che non ho letto questi libri, ma sono "saltati fuori" in alcune mie recenti ricerche bibliografiche..

Link al commento
Condividi su altri siti


riprendo il discorso per aggiungere due parole sul perché si abbandonò la coniazione di questa moneta,

partiamo dall'ultima moneta che ci ha mostrato Dabbene (a proposito complimenti):

l'ultima speciosa, coniata dalla zecca di Firenze per Francesco II nel 1738, ha lo stesso peso, titolo e valuta delle precedenti. Il MIR la riporta come mezzo giulio o grosso con un peso oscillante tra 1,25 e 1,32 grammi. Galeotti la cataloga invece come mezzo paolo, vediamo allora come si inserisce nel nuovo contesto monetario e che cosa era cambiato.

I Lorena decidono la coniazione di tipi monetali completamente nuovi che, almeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto sostituire le vecchie emissioni medicee. Tra le ragioni ce ne saranno state sicuramente di carattere come dire... "propagandistico": la sostituzione dei tipi monetali seguiva e rendeva immediatamente percepibile a tutti l'avvicendarsi della nuova casa regnante in sostituzione della precedente, ma sicuramente ci furono anche ragioni pratiche, dettate dalle dinamiche economiche in atto.

Con i Lorena si decise infatti di variare il titolo dell'argento per le emissioni del Granducato, adottando definitivamente il titolo di 11 once di argento fino per libbra, già in uso per le emissioni per Pisa e, per questa ragione, sui francesconi dei Lorena compare la scritta "pisis" che non sta ad indicare (come spesso si pensa) che la moneta è battuta a Pisa...

sulle ragioni di questa variazione l'unica fonte che ho è il solito Galeotti:

"...in quanto l'aumentato valore dell'argento non consentiva più il mantenimento del peso e del titolo usuali in relazione dei prezzi correnti"

la nuova unità di misura diventava così il paolo con titolo di 11 once, valuta 13 soldi e 4 denari ed un peso tipo di 2,75 grammi (Galeotti). Esattamente il doppio della speciosa coniata fin dall'epoca medicea! Nel nuovo sistema monetario accanto al paolo ed ai suoi multipli (francescone o 10 paoli, mezzo francescone o 5 paoli) la speciosa assolveva perfettamente la funzione di sottomultiplo, tanto che Galeotti la cataloga come mezzo paolo (n. IX 1-2)!

A questo punto però venivano a mancare le ragioni che avevano spinto alla coniazione di una moneta che richiamasse, come autorità emittente, la città di Pisa. L'adozione di un titolo argenteo più vantaggioso per la zecca era ormai diventata la regola...

Con l'ultima speciosa, quella di Francesco II, la croce pisana al dritto era già stata sostituita dallo stemma dei Lorena. Da lì a cambiare il rovescio inserendo il volto del granduca al posto della Vergine il passo era breve e sarà compiuto, anche se diversi anni dopo, con la coniazione dei mezzi paoli di Pietro Leopoldo.

concludendo un paio di considerazioni forse un po' azzardate: sembra quasi che la monetina pisana sia stata presa come riferimento per la nuova monetazione o comunque la speciosa sembra essere l'anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo, tra la monetazione medicea che si voleva sostituire e la nuova monetazione lorenese...

un saluto

Modificato da cippiri76
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.