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Emanuele Filiberto - Grosso IV


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Giunti oggi alcuni acquisti. Ve ne presento qualcuno. Grosso IV tipo del 1560 zecca di Bourg. Mir 532

Notate nulla nella leggenda?

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Edited by Luca Vezzaro
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Molto bene sono arrivate le monete dell' asta....

Si, oggi in una volta sola sono arrivate quelle di InAsta e Filetti. Delle tre, questa è quella che prediligo. Il grosso di Carlo II è discreto, ma non ha questi rilievi. Il soldo di Emanuele Filiberto, invece, non è male.

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Supporter

Piu' che variante direi errore

certo...

hanno sbagliato punzone nel preparare il conio, ma è pur sempre una variante...

e forse mi risulta inedita...

bisogna inserirla nella apposita sezione!

http://www.lamoneta.it/topic/82662-varianti-inedite/

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molto sottile la differenza tra variante ed errore di conio. Caccuri Baffa parlava di "voluto" e "non voluto", errori volontari e non :)

N.

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Supporter

molto sottile la differenza tra variante ed errore di conio. Caccuri Baffa parlava di "voluto" e "non voluto", errori volontari e non :)

N.

questo è non voluto... ma un esempio di voluto??

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certo...

hanno sbagliato punzone nel preparare il conio, ma è pur sempre una variante...

e forse mi risulta inedita...

bisogna inserirla nella apposita sezione!

http://www.lamoneta.it/topic/82662-varianti-inedite/

Non concordo , in questo caso non e' possibile parlare di variante volendo adottare la definizione comunemente accettata da piu' autori numismatici.

Per rendere piu' chiara la sottile distinzione vi posto uno specchietto riassuntivo

post-116-0-34535100-1364396092_thumb.jpg

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questo è non voluto... ma un esempio di voluto??

Non parlerei di errore voluto o non voluto , ma di modifica voluta o non voluta

Alcuni casi di variante di conio (quindi modifiche volute) sono citati nella nota del Cudazzo a pag.235 per il quarto del VII tipo

C'e' anche da dire che molte tipologie dei quarti di Carlo II sono state definite tali anche se piu' correttamente potrebbero essere considerate varianti di un unico tipo

Cosi' sono diventate piu' interessanti commercialmente........

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questo è non voluto... ma un esempio di voluto??

Attend... Ripesco il Caccuri Baffa. A memoria direi il 5 centesimi con punto e senza punto, una variante per l'anno 1913. Cmq riporta né più né meno quanto scritto nel trafiletto postata da Pier :)

N.

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Non parlerei di errore voluto o non voluto , ma di modifica voluta o non voluta

Alcuni casi di variante di conio (quindi modifiche volute) sono citati nella nota del Cudazzo a pag.235 per il quarto del VII tipo

C'e' anche da dire che molte tipologie dei quarti di Carlo II sono state definite tali anche se piu' correttamente potrebbero essere considerate varianti di un unico tipo

Cosi' sono diventate piu' interessanti commercialmente........

Hai ragione cmq, ho sbagliato a parlare di "errore voluto e non voluto"... Per questo chiedo venia :D

N.

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Supporter

Non concordo , in questo caso non e' possibile parlare di variante volendo adottare la definizione comunemente accettata da piu' autori numismatici.

Per rendere piu' chiara la sottile distinzione vi posto uno specchietto riassuntivo

è un esempio che va bene per le monete più moderne...

non è un errore di conio perchè non subentra nulla di meccanico, ma l'errore non è in fase di coniatura ma è in fase di preparazione del conio...

non è un difetto di conio, questi sono ribattiture ecc per il periodo di cui parliamo...

sono più per la variante... è volontaria anche se non voluta intenzionalmente...

comunque è un ottimo spunto per una interessante discussione... continuiamo ad esprimere i nostri pareri e a confrontarci!

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Pomeriggio di fuoco, chiedo scusa ma leggo solo ora. Non ho competenze in materia per dare un contributo qualificato alla discussione.

Di primo acchito, contro il mio interesse, mi pare di dover avvallare l'idea di Pier, ma, come detto, non ho mezzi tecnici per corroborare l'idea. Mi limiterò quindi a seguire con interesse le sorti della mia piccola.

Sicuramente è interessante questa variazione, anche perché, finalmente, si presenta su di un esemplare in buona conservazione e quindi perfettamente leggibile.

Qualsiasi cosa serva, la moneta è a disposizione.

Saluti

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Per me questa definizione è da applicare anche alla monetazione antica ovviamente con la dovuta attenzione terminologica

Se vuoi possiamo parlare di errore di incisione ma mai di variante .

La distinzione nasce dal fatto di dare importanza alle modifiche del conio fatte ad hoc e non agli errori accidentali che presentano minor interesse per lo studioso

Il fatto nel nostro caso che manchi una lettera nelle legenda è solo una curiosità ma non costituisce un vero e proprio interesse numismatico , al contrario una legenda diversa volutamente sostituita ha ben altro valore

Appena ho del tempo vi posto altre definizioni di variante e errore prese dal mondo antico

è un esempio che va bene per le monete più moderne...

non è un errore di conio perchè non subentra nulla di meccanico, ma l'errore non è in fase di coniatura ma è in fase di preparazione del conio...

non è un difetto di conio, questi sono ribattiture ecc per il periodo di cui parliamo...

sono più per la variante... è volontaria anche se non voluta intenzionalmente...

comunque è un ottimo spunto per una interessante discussione... continuiamo ad esprimere i nostri pareri e a confrontarci!

Edited by piergi00
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Definire variante la presenza di una leggenda completamente differente o, come differenze grafiche mi pare credibile. pensiamo a quello che accade in diversi esemplari dell'anno in questione.

Definire variante l'errore relativo ad una lettera di una parola in una leggenda altrimenti del tutto sovrapponibile alle altre, mi sembra troppo clemente.

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Supporter

Errore di incisione ci puo' stare... Anche se come definizione mi sta strettina...

Anche nella catalogazione seguita nel corpus vengono segnalate questi "errori" anche il traina sulla monetazione sucessiva ha segnalato la presenza anche soli di punti o no nelle legende...

Che non siano interessanti dal punto di vista numismatico invece mi trova in disaccordo!

Proprio da questi errori si puo' facilmente verificare la presenza di piu' conii per le monete, ovvio che una cifra o una lettera ribattuta (volutamente) su di un'altra per magari il recupero di un conio e' una variante e non un errore... Ma quale grossa differenza c'e' da un errore causale? E legende abbreviate per mancanza di spazio, magari perche' troppo generosi negli spazi precedenti, sono varianti volute o errori casuali?? A mio parere troppe similitudini ... Tutto cio' che si distingue dalla moneta come doveva essere in origine o che si discosta dalla maggioranza delle altre monete coniate si puo' definire "variante" !!!

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Secondo il ragionamento di Savoiardo allora tutto quello che si discosta dal tipo base diventerebbe variante e non esisterebbero errori

Io preferisco invece essere piu' stretto a attenermi alla definizione postata nel mio primo intervento se no con tutti gli errori presenti nella monetazione sabauda dovremmo compilare un elenco telefonico

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Ibam forte Nomismae situm...

Mentre il buon Orazio si rigira nella tomba, vi sottopongo questa moneta. Innanzitutto perché il bello merita di essere guardato, secondariamente perché presenta un dettaglio che potrebbe essere utile per la nostra discussione.

La moneta presenta una lettera invertita sulla leggenda. È solo invertita, non diversa. I tecnici di Nomisma parlano di "variante", precisando che non è riportata neppure sul CNI.

È vero che stiamo parlando di molti anni dopo, ma mi sembra che possa essere uno spunto ulteriore.

Saluti

http://nomisma.bidinside.com/it/lot/33104/carlo-emanuele-iii-1755-1773-quarto-di-scudo/

Edited by Luca Vezzaro
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