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IGNORED

PIRAKOS strana ?


palpi62

Risposte migliori

Non mi permetterei mai di dire che un unico "incidente" possa minare la credibilità di qualcuno. E' che non si tratta dell' "unico incidente"! E se una ditta vuole affermarsi nel campo della monetazione classica deve avere degli esperti con reale competenza e capacità di distinguere il vero dal falso, specie se, come mi pare, stiamo parlando di falsi "pacchiani" e di "fantasia".

Il mio discorso era piuttosto generale, nei panni dell'avvocato del diavolo.

Sono d'accordo che se non si hanno le competenze si dovrebbe evitare di commerciare determinati articoli. Ma evidentemente c'é chi decide di farlo ugualmente, assumendone commercialmente tutti i rischi, compresi quelli di immagine.

Non sono poi assolutamente d'accordo che il pragmatismo commerciale prescinda da una qualsivoglia etica: sarebbe la fine di tutto. Le case d'asta non sono enti benefici, siamo d'accordo, ma si rendono garanti dell'autenticità di quanto trattano.

Nemmeno io sono d'accordo. Pero' é quello che vedo guardandomi attorno. Poi senz'altro ci sono esempi virtuosi.

@ giov 60

occhio che comunque non sono falsi così pacchiani, per intenderci non sono delle "merendine" e la monetazione in se è piuttosto ostica e poco conosciuta...

Secondo me é più vera la seconda affermazione che la prima: é il fatto che la monetazione sia estremamente complessa o, come giustamente l'hai definita, "ostica", e soprattutto poco conosciuta che rende insidiosi questi falsi. I falsi in sé e per sé sono veramente grossolani e fantasiosi, e credo immediatamente individuabili da chi abbia un po' di dimestichezza con le monetazioni padane.
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Per dire che non sono dei " falsi così pacchiani" intendo dire che non sono delle semplici fusioni o presso fusioni tipo le monete da merendina, in cui le semplici caratteristiche tecniche sono talmente riconoscibili che non lasciano alcun dubbio, occorre invece un minimo di conoscenza degli stili e sapere ciò che è possibile o non è possibile. Quindi per chi non conosce tutto ciò può essere non immediato riconoscerli per falsi... Nella pratica hanno ingannato, a suo tempo, parecchie persone (anche abbastanza esperte ma non specializzate), soprattutto quando non erano ben conosciuti e tendevano ad imitare solamente il modello autentico, senza grandi voli di fantasia. Confermo comunque che sono certamente falsi e non poi così "difficili" per una casa d'aste da individuare, anche perchè l'esitenza dei falsi è ben nota a molti... se poi aggiungiamo la segnalazione..............

Cordialmente,

Enrico

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Supporter

Spero vivamente che questa discussione non vada a finire nel dimenticatoio, queste falsificazioni vanno bloccate sul nascere, già c'è un pò di confusione su questa monetazione se poi vanno a finire sul mercato questi "ibridi" inesistenti, si salvi chi può.

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1)Direi di spostare la discussione(o duplicare alcuni post) in zona "preromana", affinchè sia da monito non solo ai collezionisti, ma anche a tutti gli studiosi di tale monetazione.

2)Corpora, Corpora, Corpora...però a parte qualche rarissimo caso, nessuno vuole dedicarsi alla loro stesura.

Il lavoro è lungo e non paga, viste le recentissime critiche, talvolta pretestuose, che tali lavori stanno ricevendo.

Saluti.

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A volte ritornano... la discussione era partita qui, si è fatta un giro in "falsi", ed infine è tornata alla base.

Concordo sull'importanza dei corpora in generale, anche se per le padane il materiale già pubblicato, per quanto disperso in differenti cataloghi, è estremamente ampio (al corpus del Pautasso nel corso degli anni si sono succedute le pubblicazioni delle principali raccolte europee, nonché di un buon numero di ripostigli). Già lo studio del materiale pubblicato credo sia sufficiente ad un progresso dell'analisi di queste serie, che nei tratti principali non è rimasta quella di vent'anni fa, con alcune zone di "nebbia" che potrebbero forse essere indagate ulteriormente.

La raccolta di tutto il materiale conosciuto in un unico corpus certamente renderebbe il lavoro più agevole.

Ma ciò che a mio avviso è estremamente urgente è la raccolta sistematica di tutte le informazioni ed il materiale iconografico sui falsi, per evitare che vengano presi in considerazione accanto ai "veri".

A questo proposito personalmente avevo cominciato a raccogliere un po' di materiale, se qualcuno avesse informazioni da condividere o segnalazioni da fare può contattarmi in MP.

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A volte ritornano... la discussione era partita qui, si è fatta un giro in "falsi", ed infine è tornata alla base.

...

Scusami, ho spostato perché mi sembrava mi fosse stato esplicitamente richiesto da @@Vincenzo in #29:

1)Direi di spostare la discussione(o duplicare alcuni post) in zona "preromana", affinchè sia da monito non solo ai collezionisti, ma anche a tutti gli studiosi di tale monetazione.

...

Saluti.

Ho però lasciato un link in rubrica falsi...

Ora, come sai, io non posso rimandarmi la discussione: neanche volendo. Ma tu, se vuoi, puoi farlo facilmente...

Un interessante caso di "palleggio di discussione"... :D

Un salutone,

Antonio

Modificato da toto
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Scusami, ho spostato perché mi sembrava mi fosse stato esplicitamente richiesto da @@Vincenzo in #29:

Ho però lasciato un link in rubrica falsi...

Ora, come sai, io non posso rimandarmi la discussione: neanche volendo. Ma tu, se vuoi, puoi farlo facilmente...

Un interessante caso di "palleggio di discussione"... :D

Un salutone,

Antonio

Tranquillo, hai fatto benissimo. L'avevo spostata in falsi per darle un po' di visibilità e possibilmente favorire ulteriori contributi anche da parte di chi non si occupa necessariamente di preromane (qui siamo i soliti quattro gatti...).

Non parlerei però di palleggio... piuttosto di conversazione "transumante"... :)

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Lasciamo da parte le amenità e torniamo alle cose serie.

Evidentemente chi ha curato la vendita delle celtiche di ArtCoins Roma, nonostante la segnalazione, non si é sentito in dovere di prenderla nella dovuta considerazione, né (cio' che é piu' grave) di indagare ulteriormente.

Bah... A ognuno le proprie responsabilità lavorative...

Peccato. Con una semplice ricerca in rete avrebbe trovato questa, che ben completa la serie di cui ai post precedenti.

post-3247-0-20789700-1369351879_thumb.jp

e che corrisponde a quanto venduto a caro prezzo al malcapitato di turno da ArtCoins Roma

post-3247-0-62191200-1369351800_thumb.jp

Un falso noto da quasi vent'anni.

http://www.forgerynetwork.com/asset.aspx?id=Hjv2vTyguKE=

Contento l'acquirente... Tranquillo l'incompetente "esperto"... Tutto va bene...

Modificato da g.aulisio
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Lasciamo da parte le amenità e torniamo alle cose serie.

Evidentemente chi ha curato la vendita delle celtiche di ArtCoins Roma, nonostante la segnalazione, non si é sentito in dovere di prenderla nella dovuta considerazione, né (cio' che é piu' grave) di indagare ulteriormente.

Bah... A ognuno le proprie responsabilità lavorative...

Peccato. Con una semplice ricerca in rete avrebbe trovato questa, che ben completa la serie di cui ai post precedenti.

attachicon.gifstream.jpg

e che corrisponde a quanto venduto a caro prezzo al malcapitato di turno da ArtCoins Roma

attachicon.gif1D.jpg

Un falso noto da quasi vent'anni.

http://www.forgerynetwork.com/asset.aspx?id=Hjv2vTyguKE=

Contento l'acquirente... Tranquillo l'incompetente "esperto"... Tutto va bene...

Vero, assolutamente vero tutto ciò che dici !!! E un po' deprimente anche...

Comunque noto che i due falsi condividono i coni del rovescio, mentre i diritti sono diversi, probabilmente la quantità prodotta deve essere stata notevole.....

Cordialmente,

Enrico

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Caro amico Giorgio ti scrivo. :)

Come ti ho già confessato privatamente, la monetazione padana è fuori dai miei interessi e la mia conoscenza riguardo ad essa è pari allo 0%(forse 0,01% dato che ieri ho rintracciato un articolo di Arslan del 1995 dal titolo "La monetazione preromana dell'Italia settentrionale, Atti...e attendo di visionare il Pautasso).

Ne consegue che non ho le competenze per entrare nel merito, ma posso farlo nel metodo, sul modus agendi.

E cioè quello di stabilire delle priorità in un approccio lavorativo, concreto.

Mi spiego meglio.

Forniti questi 3 parametri, quale porre in cima alla lista.

1)Una pubblicazione che raccoglie i falsi sinora prodotti concernente tale monetazione.

2)Creazione di un Repertorio(cioè con corredo completo di foto) più che un Corpus che si limita a un censimento esemplari.

3)Studi analitici su cronologie e "allestimento" serie emesse.

Da quel che leggo, mi pare di intuire, correggimi se erro, che tu ritenga l'opzione 1) da porre in cima a questa scala.

Io, però, nutro qualche dubbio riguardo a ciò.

Ti esplico.

Non vorrei che tu raccogliessi, con un lavoro immane, tutti i falsi finora presenti sul mercato e il giorno dopo la pubblicazione, ne uscissero 100 nuovi, rendendo istantaneamente obsoleta la tua opera. Fai un aggiornamento. E il giorno dopo, altri 100 falsi differenti. Sarebbe un continuo rincorrere i falsari...

Io agirei diversamente, ponendo l'opzione 2) come priorità.

Creando dei Repertori Completi(escludendo da essi i falsi già conosciuti) si garantirebbe agli studiosi un campionario comparativo che gli permetterebbe di escludere eventuali esemplari difformi dagli originali catalogati. E' un lavoro in prospettiva. In tal caso la strada ai falsari sarebbe preclusa, in quanto i tipi noti sarebbero tutti editi nel Repertorio.

Ma ciò è solo una questione organizzativa e, peraltro, personalissima.

Ovviamente, qualsiasi azione, che possa far crescere la Nostra Beneamata Scienza, è ben accetta.

E fornisco, sin da ora, il mio appoggio morale, non potendo far altro in concreto, esulando dal mio campo di indagine.

Saluti.

Vincenzo.

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Comunque noto che i due falsi condividono i coni del rovescio, mentre i diritti sono diversi, probabilmente la quantità prodotta deve essere stata notevole.....Cordialmente,Enrico

L'idea che mi sono fatto io è che i coni siano stati spesso rilavorati, producendo esemplari simili ma non sempre identici. Se guardi bene anche nel rovescio ci sono dei particolari che differiscono nei due esemplari, ad esempio la punta del muso ed in generale il puntinato. Come se il puntinato "fine" che contraddistingue l'esemplare di ACR fosse stato "rafforzato".

Lo stesso potrebbe essere avvenuto anche al dritto, con un "lifting" quasi completo del profilo di Artemide.

In tal caso l'esemplare ACR si situerebbe in una fase precedente rispetto a quello IBSCC.

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Scusami se non sono proprio d'accordo con te e capisco la difesa d'ufficio.

Il mio pensiero invece e che questo mercato che cerca di essere credibile non solo come hobby ma proprio come sfera di risparmio e/o investimento, ha bisogno di continui elementi che lo qualificano, come un mercato alternativo ai soliti settori finanziari. Passi l'errore con un falso fatto molto bene, che viene giudicato falso da tanti e buoni per altrettanti, come spesso abbiamo avuto modo di vedere.

Non e' un buon esempio ma come altri mercati hanno delle controindicazioni anche il nostro ha le sue. Ma qui siamo davanti a tre lotti assolutamente inventati come lo si dimostra dalle persone competenti che hanno firmato questo studio. Allora con responsabilita la casa d'asta avvrebbe dovuto pubblicamente ritirare i lotti. Credimi mi piange il cuore quando assisito a questi pasticci, e mi metto anche nei panni dei soggetti che appena scopriranno la realta, con molta probabilita si allontaneranno dal nostro hobby.

Lasciamo da parte le amenità e torniamo alle cose serie.

Evidentemente chi ha curato la vendita delle celtiche di ArtCoins Roma, nonostante la segnalazione, non si é sentito in dovere di prenderla nella dovuta considerazione, né (cio' che é piu' grave) di indagare ulteriormente.

Bah... A ognuno le proprie responsabilità lavorative...

Peccato. Con una semplice ricerca in rete avrebbe trovato questa, che ben completa la serie di cui ai post precedenti.

attachicon.gifstream.jpg

e che corrisponde a quanto venduto a caro prezzo al malcapitato di turno da ArtCoins Roma

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Un falso noto da quasi vent'anni.
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Contento l'acquirente... Tranquillo l'incompetente "esperto"... Tutto va bene...

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Scusami se non sono proprio d'accordo con te e capisco la difesa d'ufficio.

Il mio pensiero invece e che questo mercato che cerca di essere credibile non solo come hobby ma proprio come sfera di risparmio e/o investimento, ha bisogno di continui elementi che lo qualificano, come un mercato alternativo ai soliti settori finanziari. Passi l'errore con un falso fatto molto bene, che viene giudicato falso da tanti e buoni per altrettanti, come spesso abbiamo avuto modo di vedere.

Non e' un buon esempio ma come altri mercati hanno delle controindicazioni anche il nostro ha le sue. Ma qui siamo davanti a tre lotti assolutamente inventati come lo si dimostra dalle persone competenti che hanno firmato questo studio. Allora con responsabilita la casa d'asta avvrebbe dovuto pubblicamente ritirare i lotti. Credimi mi piange il cuore quando assisito a questi pasticci, e mi metto anche nei panni dei soggetti che appena scopriranno la realta, con molta probabilita si allontaneranno dal nostro hobby.

Probabilmente non sono stato molto chiaro nel mio post, dato che sono totalmente d'accordo con te, che però dici di non essere d'accordo con me... c'è un problema... :)

In effetti la mia è ben lungi dell'essere una difesa d'ufficio, al contrario, è un atto d'accusa, nelle intenzioni espresso in forma ironica.

Ma evidentemente non è uscito fuori molto bene... :)

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Sicuramente ho capito male io, ma sapete qundo succedono queste cose ed essendo che ci sono passato anch'io allora mi altero un po. Questo sito va detto che sta facendo gia molto nell'informare e quindi e' da lodare, pero purtroppo mi sembra che l'attenzione non sempre ha un feedback fra i commercianti. Sono felice che Giorgio la pensa come me e ancora lo ringrazio per le info pregevoli che ha prestato a questa discussione.

Modificato da altegiovanni
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L'idea che mi sono fatto io è che i coni siano stati spesso rilavorati, producendo esemplari simili ma non sempre identici. Se guardi bene anche nel rovescio ci sono dei particolari che differiscono nei due esemplari, ad esempio la punta del muso ed in generale il puntinato. Come se il puntinato "fine" che contraddistingue l'esemplare di ACR fosse stato "rafforzato".

Lo stesso potrebbe essere avvenuto anche al dritto, con un "lifting" quasi completo del profilo di Artemide.

In tal caso l'esemplare ACR si situerebbe in una fase precedente rispetto a quello IBSCC.

Purtroppo la foto IBSCC non è molto chiara... e questo complica di molto lo stabilire se il conio del diritto sia lo stesso, poi rilavorato, o uno differente dall'altro. Certo è che ci sono anche altre differenze molto forti oltre al profilo, come tutto l'occhio, la decorazione sopra l'arcata sopraciliare e alcuni dei boccoli vicino all'orecchino. In linea di possibilità immagino che sia fattibile ciò che dici, ma senza immagini chiare diventa difficile dimostrarlo. Comunque resta il fatto che o due coni o un conio "fatto" due volte dà l'idea che sia stato usato con certa abbondanza, se il falsario ha sentito la necessità di avere due "immagini" del diritto diverse...

Quanto al rovescio non mi stupirebbe, dato il personaggio autore dei coni, che abbia manualmente e posteriormente ritoccato alcuni punti, nel tentativo di rinforzare o migliorare la resa. Comunque i rovesci sono poco differenti tra di loro e un'immagine migliore potrebbe aiutare a capire meglio. Concordo con il fatto che se sono coni modificati allora ACR sarebbe precedente, il che un po' mi stupisce, mi sarei atteso il contrario...

Cordialmente,

Enrico

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Stessa casa d'asta. Asta n.7 come vedete i primi due lotti??

Queste andrebbero viste in mano.

La 1 mostra al dritto un po' di confusione nella capigliatura ed un profilo decisamente anomalo (mi riferisco alla resa lineare e rettilinea del naso e del mento). Potrebbe pero' trattarsi del ravvivamento maldestro e parziale di un conio stanco. Il rovescio ci sta.

La 2 al dritto non mostra particolari anomalie, al rovescio la testa del leone andrebbe vista dal vivo: vista cosi' é un po' strana, soprattutto l'occhio ed il muso, pero' é anche vero che si trovano in una zona che ha subito una notevole usura e la luce puo' fare degli scherzi. Le zampe sono forse un po' più "nodose" della media, pero' ci puo' stare.

I tondelli ritagliati da lamina, spessi e scifati ci stanno con i due tipi.

Con qualche riserva, dato che ripeto queste andrebbero necessariamente osservate direttamente con una buona lente, direi che non si ravvisano particolari elementi che propendano per la non genuinità.

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PARTE EDITATA PER VIOLAZIONE DEL PUNTO 4.4 DEL REGOLAMENTO

Vedo che l'attenzione si va spostando su aspetti scientifici, senz'altro tecnicamente basilari, importanti e meritori ma - a mio sommesso ma convinto avviso - fuorvianti e defatigatori rispetto al bandolo della matassa.

Il bandolo è la sempre maggiore diffusione di falsi, falsificazioni e restauri nell'ambito della monetazione classica e coeva. Tralasciando al momento altre coniazioni.

L'argomento è stato per la verità qui toccato...ma senza eccessiva enfasi, salvo che da un illustre utente...forse due.

Potremmo chiosare: viviamo in tempi di scarsa coesione e condivisione...in questo la numismatica, purtroppo, non fa eccezione...anzi. Si possono condividere le informazioni, un quanto sono una utility, ma non si va molto oltre. Nessuno, nememno qui, evidenzia lo scandalo malgrado questo Sito sia infarcito, da anni, di discussioni su monete false e falsificate, solo in questo mese credo ve ne siano quattro o cinque, in contemporanea sulle monete classiche. Ma la voce dei Numismatici più esperti non si leva: nessuna discussione in piazzetta, nessun discarico di responsabilità, nessun annuncio di questo tipo: se il mondo dei professionisti e di chi è preposto alla tutela non si contrappone al fenomeno delle falsificazioni si assumeranno le iniziative critiche del caso.

Per riassumere, mi metto nelle vesti di osservatore (di fatto lo sono per non conoscere la materia celtica) e leggendo i vari interventi succedutisi...osservo che la problematica tende a virare sempre sull'aspetto scientifico (cosa buona e giusta) senza che appaia mai palese il fenomeno di implosione che la numismatica classica sta vivendo in Italia...probabilmente con scarse possibilità di generale risanamento e regolarizzazione. Peraltro non ci si rende conto (o non si è in grado di percepirlo) che da certi perniciosi fenomeni alla fine tutti trarranno significativo svantaggio...oltre l'immediato ed il contingente.

Temo non sia un'enfatizzazione, tanto meno un' estremizzazione.

PARTE EDITATA PER VIOLAZIONE DEL PUNTO 4.4 DEL REGOLAMENTO

devo ammettere che raramente in passato, per meglio dire quasi mai, sono stato in accordo sui temi piu' disparati con il collega Piakos, come si vede la vita riserva sempre delle sorprese :lol: . Tuttavia il tema toccato nel suo intervento è di capitale importanza non tanto per il tema toccato "i falsi" quanto per la dimensione che il fenomeno ha recentemente assunto e allo stesso tempo la "sordina" che tale tema ha nella trattazione dei temi numismatici.

Nelle varie rubriche del forum, ma soprattutto in quelle che trattano la monetazione greca e romana siamo di solito in tre gatti (l'ottimo Sku, il sapiente acraf e il povero sottoscritto..) a segnalare e disquisire sui vari falsi che, sempre piu^' abbondanti appaiono sul mercato. Quando possibile, dopo meditata e circostanziata analisi molti di questi vengono dimostrati come tali, segnalati alle ditte che li hanno invendita e spesso (ma non sempre) ritirati come si confa a case serie.

La cosa preoccupante, sulla quale almeno noi concordiamo, è che si nota un incremento del numero di tali "apparizioni" e un deciso miglioramento del livello di sofisticazione.

Per il primo fenomeno alcuni sostengono che in realtà girano solo piu' foto e piu' facilmente rispetto a qualche anno fa, ma che in sostanza il numero dei falsi sarebbe lo stesso. In realtà , sensazione del tutto personale, a me pare il numoero sia sostanzialmente cresciuto in conseguenza del miglioramento delle tecniche di riproduzione (e della perizia dei falsari).

E' un dato invece incontestabile che il livello di sofisticazione sia cresciuto notevolissimamente e oggi anche certe patine , come quella rossa - un tempo indice di genuinità certa del bronzo - è oggi riproducibile almeno ad un certo livello.

Il problema evidenziato in questi e altri, precedenti, interventi è lo scarso coinvolgimento sia di altri appassionati, sia dei commercianti. Alcuni commercianti mi hanno riferito che temono assai questa escalation di materiale dubbio perche rischia di rovinare il mercato. Ma dato che si ha paura di svegliare il classico can che dorme , si preferisce glissare il piu' possibile e soprattutto evitare di allarmare il mercato.

La grande massa dei collezionisti tuttora è relativamente ignara di questo fenomeno.

Le istituzioni hanno altro cui pensare e tranne qualche caso eclatante , come il famoso caso Weiss dove qualcuno addirittura suggeri, probabilmente per sviare l'attenzione, che in realtà i deka di Akragas erano buoni e che fossero stati dichiarati falsi solo per limitare le imputazioni di Weiss (tipica dietrologia da depistaggio abbastanza scontata e pertanto scarsamente efficace) preferiscono dedicarsi ad altro.

Le associazioni di settore, soprattutto quelle di commercianti/periti e collezionisti che sono quelle che dovrebbero fare di piu' si ha la sensazione che non sappiano in realtà che pesci prendere e preferiscono restare defilate.

Gli studiosi infine snobbano un po' il fenomeno, nel senso che lo analizzano da un punto di vista puramente tecnico ma poi non lanciano piu' di tanto grida di allarme preferendo anch'essi una posizione marginale quando invece essi sarebbero di grande aiuto per riconoscere, analizzare e combattere il fenomeno mettendo in guardia il mercato. Non dimentichioamo che il collezionismo è nato ben prima degli studi numismatici (a proposito chi si ricorda la data di quello che viene considerata il primo libro di numismatica :acute: ?) che nacquero in parte per spiegare il fenomeno moneta e in parte come ausilio per l'indagine storica (e successivamente piu' propriamente numismatica).

La questione è indubbiamente non facile, per la delicatezza della materia e per gli interessi commerciali oggi ingentissimi (la numismatica non piu', ahimé, il passatempo da vecchi gentiluomini di campagna e figure come il conte Magnaguti, il conte Papadopoli, il marchese Strozzi, ohibo' son tutti nobili ?? :rolleyes: stanno ai protagonisti del mercato di oggi come Piccolo Mondo Antico sta a Blade Runner ..

Tuttavia si dovrebbe riflettere maggiormente su questo fenomeno che per il mercato potrebbe rappresentare un ostacolo alla sua crescita o quantomeno alla sua crescita sana. Se iniziative di valorizzazione (progetti culturali volti a valorizzare le risorse numismatiche pubbliche ancora inconosciute) e di tutela (come il dialogo che si cerca di instaurare con le istituzioni) hanno trovato spazio sul Forum, altrettanto forse varrebbe la pena di fare per un dibattito che sono certo starebbe a cuore a molti rappresentanti delle categorie sopra ricordate , se condotto con moderazione e soprattutto serietà professionale con la finalità di rendere un servizio alla comunità numismatica nel suo complesso (i falsari, che fanno parte anche loro di questa comunità, si voglia o no pero' li lasciamo a casa ... :)

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Cari Piakos e Numa Numa,

anche se non mi occupo di monete classiche sono perfettamente d'accordo con voi.

Un solo esempio: in una recente asta di un’importante ditta numismatica veniva offerto un "antiquiore" che, dall’esame dell’immagine fotografica (di ottima qualità), appariva identico ad una riproduzione del Tardani. Per maggior scrupolo ho contattato Martin Allen del Fitzwilliam Museum di Cambridge, dove sono conservate due falsificazioni del Tardani della moneta in questione, fornendogli le immagini tratte dal catalogo d’asta. La risposta è stata un’identità di conio per tutte ("I can confirm that this coin is from the same Tardani dies as our two coins").

Ho segnalato la cosa con diverse mail alla ditta la quale mi ha ribadito l’autenticità del pezzo anche con questa precisazione: “Ritengo che non basti confrontare i conii per capire quando un esemplare è autentico o meno in quanto c'è sempre un ceppo di origine da cui hanno attinto i falsari.”

(Per chi non è al corrente delle falsificazioni del Tardani ricordo che queste furono prodotte all’inizio del novecento con la predisposizione di appositi conii prodotti traendo ispirazione dai disegni reperibili in alcune pubblicazioni e cataloghi e non attraverso tecniche di fusione, pressofusione o altri metodi che si basano sulla riproduzione di un esemplare autentico).

Questo è solo un esempio di diversi casi; il mio campo di interesse sono le monete altomedioevali e rinascimentali e devo dire che anche in questi settori la frequenza della comparsa in commercio di falsi sta aumentando in modo notevole e preoccupante. Cosa fare? Non ho risposte, solo scoraggiamento e disaffezione per il collezionismo.

Modificato da giollo2
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Staff

Ci scusiamo, ma siamo stati costretti ad eliminare degli interventi per palese violazione del punto 4.4 del regolamento.

Questa importante discussione risulta comunque leggibile e può continuare tranquillamente.

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Cari Piakos e Numa Numa,

anche se non mi occupo di monete classiche sono perfettamente d'accordo con voi.

Un solo esempio: in una recente asta di un’importante ditta numismatica veniva offerto un "antiquiore" che, dall’esame dell’immagine fotografica (di ottima qualità), appariva identico ad una riproduzione del Tardani. Per maggior scrupolo ho contattato Martin Allen del Fitzwilliam Museum di Cambridge, dove sono conservate due falsificazioni del Tardani della moneta in questione, fornendogli le immagini tratte dal catalogo d’asta. La risposta è stata un’identità di conio per tutte ("I can confirm that this coin is from the same Tardani dies as our two coins").

Ho segnalato la cosa con diverse mail alla ditta la quale mi ha ribadito l’autenticità del pezzo anche con questa precisazione: “Ritengo che non basti confrontare i conii per capire quando un esemplare è autentico o meno in quanto c'è sempre un ceppo di origine da cui hanno attinto i falsari.”

(Per chi non è al corrente delle falsificazioni del Tardani ricordo che queste furono prodotte all’inizio del novecento con la predisposizione di appositi conii prodotti traendo ispirazione dai disegni reperibili in alcune pubblicazioni e cataloghi e non attraverso tecniche di fusione, pressofusione o altri metodi che si basano sulla riproduzione di un esemplare autentico).

Questo è solo un esempio di diversi casi; il mio campo di interesse sono le monete altomedioevali e rinascimentali e devo dire che anche in questi settori la frequenza della comparsa in commercio di falsi sta aumentando in modo notevole e preoccupante. Cosa fare? Non ho risposte, solo scoraggiamento e disaffezione per il collezionismo.

Caro Giollo

condivido in pieno le tue preoccupazioni e mi fa piacere che uno studioso serio ed impegnato faccia sentire la sua voce. Il problema è serio e non va sottovalutato.

La conseguenza piu' immediata è uno scoraggiamento e un'apatia collezionistica. E' una reazione naturale. Ma si puo'/si deve reagire. Sciocco sarebbe darla vinta a questi signori, falsari o chi è connivente, sono furbizie di breve respiro che servono alla fine solo a valorizzare meglio il materiale "buono" di sicura provenineza, di comprovato pedigree. E quando il mercato piu' vasto si stuferà di essere preso in giro, sarà questo l'unico porto sicuro, e forse , speriamo , si sgonfierà il fenomeno.

Detto cio' resteremo vigili qui sul Forum per cercare di dare una mano nel nostro piccolo. Vedremo se vi sarà anche qualcun altro rappresentante delle categorie menzionate che potrà/vorrà dare il suo contributo.

Comunque non scoraggiamoci e continuiamo a studiare.

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Vi mostro qualche altra perla:

Nuova emidramma (?) cenomane ignorata dagli studiosi

ma esibita nel sito di un esperto del Tribunale di Brescia

D/ negretto col mal di denti a d.

R/ pseudo scorpione a d.

gr. 0,823 (pesata alla terza decimale, ne valeva la pena!)

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