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Aiuto - Riferimenti Bibliografici


maroz06

Risposte migliori

Ciao a tutti,

ho bisogno di avere una risposta ad una domanda che non concerne il collezionismo numismatico in sé, ma riguarda la ricerca di riferimenti bibliografici in campo numismatico.

Sto ultimando una tesi per la mia università che si basa sul riconoscimento di un testa ritratto proponendone una individuazione con Marco Antonio.

Vorrei inserire all'interno del mio lavoro alcune foto trovate in rete di alcune monete di Marco Antonio, per parlare delle caratteristiche della sua iconografia, ma non essendoci nella mia università un esame di numismatica e non avendo trovato in biblioteca dai cataloghi che raccolgano foto di monete repubblicane non so che riferimenti bibliografici usare per inserire una foto.

In molte foto di monete trovate in rete trovo sempre dei riferimenti ad una certo Crawford, Saer, Sydenham... in questo modo ad esempio:

Crawford 544/15; Sear, CRI 350; Sydenham 1217; BMCRR (East) 193; RSC 28. Toned EF.

Io purtroppo non ho idea che cosa siano o a che cosa si riferiscano.

Qualcuno saprebbe indicarmi se il riferimento bibliografico che per la maggiore si trova: Crawford 544/15 (o altri numeri),

si riferisce ad un preciso catalogo di questo autore e dirmi il titolo di questo catalogo?

Anche se non dovessi trovare il catalogo in biblioteca potrei comunque inserire la foto della monete con il "codice"

e aggiungere il riferimento bibliografico al catalogo anche se non l'ho materialmente consultato.

Sapete dirmi se c'è anche qualche catalogo online?

Grazie di cuore

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Grazie Liutprand,

spero prima di tutto di aver chiesto aiuto nella sezione giusta, poi ho trovato questo link:

http://davy.potdevin.free.fr/Site/home.html

non so se c'è tutto il catalogo di Crawford che dopo qualche ricerca mi sembra aver capito che si chiami "Roman Republican Coinage" comunque mi sembra già un inizio in attesa che il catalogo numismatica-classica di lamoneta torni online.

Però mi farebbe piacere avere comunque il parere di qualche specialista in questione, anche per capire come funzionano le abbreviazioni riferite ai cataloghi

Modificato da maroz06
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Prendendo il tuo esempio:

Crawford 544/15; Sear, CRI 350; Sydenham 1217; BMCRR (East) 193; RSC 28.

Crawford 544/15: é l'RRC, l'opera comprensiva più recente (1974) e ancora di riferimento per le repubblicane.

Sear, CRI 350: é un catalogo commerciale, non lo citerei in una tesi.

RSC 28: idem

Sydenham 1217; BMCRR (East) 193; : sono testi di riferimento, scientifici, pero' vecchiotti, in gran parte superati entrambi.

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Awards

wow ragazzi, siete fantastici, sia chi ha contribuito a spostare la discussione nella sezione più giusta

a ricevere risposte e sia chi mi sta aiutando a capire la bibliografia numismatica...

grazie mille, per ora credo che citare il crawford sia cosa buona

Modificato da maroz06
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Una mattina dovevo prendere il caffè con Crawford; mi presentai tutto tirato a lustro, vestito come un lord gallese... Lui mi si presentò in ciabatte! :blum:

E' una persona squisita!

Modificato da Theodor Mommsen
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http://www.acsearch.info/search.html?search=Mark+antonius&view_mode=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ol=1&sort=&c=&a=&l=#0

http://www.acsearch.info/search.html?search=similar%3A652450#0

Qui hai un database di molte aste. Puoi cercare la moneta che più si addice alla tua ricerca.

Qui hai il Crawford online:

http://davy.potdevin.free.fr/Site/home.html

Ciao

Modificato da snam
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Non dimentichiamo che nel forum esiste anche il Catalogo delle monete romane repubblicane (situato nel Network > Cataloghi Online > Catalogo Monete Romane):

http://numismatica-classica.lamoneta.it

anche se attualmente credo che sia in fase di ricostruzione da parte del responsabile, legionario, per l'inserimento di nuove immagini.

Poi nel sito di davy.potdevin relativo al catalogo Crawford no notato almeno una strana discrepanza. Riporta un n. 5/3 che in realtà riguarda una emissione bronzea di Paestum (che c'entra col Crawford sulle romane ?....).

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Tranne quando ai convegni qualcuno dice qualcosa che non gli piace :P

Se é per questo é decisamente in buona compagnia.

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Awards

Una mattina dovevo prendere il caffè con Crawford; mi presentai tutto tirato a lustro, vestito come un lord gallese... Lui mi si presentò in ciabatte! :blum:

E' una persona squisita!

Che il Profeta del Pianeta di mezzo, Crawford, sia una persona squisita, è difficile da contraddirre.

Che quello che dica nei convegni NON sia Legge, è dimostrato, come egli stesso riconosce.

Che non sia caratterialmente il peggiore dei numismatici odierni, è palese.(ved. Buttrey)

Che la Sua opera, l'RRC debba essere considerata ancora il manuale di riferimento per la classificazione della monetazione romano repubblicana, è una scelta, metodologicamente errata.

P.S. Che Theodor Mommsen vada a prendersi un caffè con Crawford è un'aporia intellettuale, oltre che anacronistica, difficile da spiegare :D .

Modificato da Vincenzo
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Per prima cosa, grazie a tutti... è un piacere leggervi :)

Che il Profeta del Pianeta di mezzo, Crawford, sia una persona squisita, è difficile da contraddirre.

Che quello che dica nei convegni NON sia Legge, è dimostrato, come egli stesso riconosce.

Che non sia caratterialmente il peggiore dei numismatici odierni, è palese.(ved. Buttrey)

Che la Sua opera, l'RRC debba essere considerata ancora il manuale di riferimento per la classificazione della monetazione romano repubblicana, è una scelta, metodologicamente errata.

P.S. Che Theodor Mommsen vada a prendersi un caffè con Crawford è un'aporia intellettuale, oltre che anacronistica, difficile da spiegare :D .

me ne potresti suggerire altre che ritieni più corrette e che magari si riescano a consultare in rete? grazie

Modificato da maroz06
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Che il Profeta del Pianeta di mezzo, Crawford, sia una persona squisita, è difficile da contraddirre.

Che quello che dica nei convegni NON sia Legge, è dimostrato, come egli stesso riconosce.

Che non sia caratterialmente il peggiore dei numismatici odierni, è palese.(ved. Buttrey)

Che la Sua opera, l'RRC debba essere considerata ancora il manuale di riferimento per la classificazione della monetazione romano repubblicana, è una scelta, metodologicamente errata.

P.S. Che Theodor Mommsen vada a prendersi un caffè con Crawford è un'aporia intellettuale, oltre che anacronistica, difficile da spiegare :D .

Crawford ha l'atteggiamento informale tipico dell'accademico anglosassone, e ne consegue che risulta molto simpatico; anche Ted Buttrey con me è stato estremamente gentile, offrendomi una disponibilità che quasi mai ho trovato in studiosi italiani.

Che poi Crawford a volte lasci correre un po' troppo la lingua... beh, diciamo che non è il solo, e lui questo diritto se l'è guadagnato sul campo, ben più di molti altri. Certo, quando gli avevo esposto i motivi per i quali non ero d'accordo con una sua teoria, la sua risposta era stata "no, è come dico io", punto. Però me l'aveva detto con un sorriso sereno e amichevole sul volto :D

L'RRC ha ormai 40 anni, quindi è inevitabilmente datato e parzialmente superato; che l'opera rimanga comunque il punto di riferimento fondamentale per la monetazione repubblicana è semplicemente un dato di fatto.

Modificato da Gallienus
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L'RRC ha ormai 40 anni, quindi è inevitabilmente datato e parzialmente superato; che l'opera rimanga comunque il punto di riferimento fondamentale per la monetazione repubblicana è semplicemente un dato di fatto.

Tralasciando il discorso caratteriale, che è puramente soggettivo, bisognerebbe analizzare le opere per quello che sono.

Nel RRC vi sono da distinguere due aspetti.

1)Opera di classificazione ed elencazione tipologica;

2)Ricostruzione cronologica successiva alla classificazione al punto 1.

Sulla prima niente da dire, tanto di cappello. E' stato il primo.

Sulla seconda c'è molto da dire e positivamente veramente poco.

L'illusione(termine quanto mai opportuno) crawfordiana si è basata quasi esclusivamente su dati ex silentio, tacciando o omettendo elementi contradditori e giostrando ben bene sulle cronologie relative, ma mai assolute. Un grande esercizio intellettivo, fuor di dubbio, ma di scienza pauca.

Peraltro, più volte il Profeta è tornato sui suoi passi, contraddicendo se stesso(esempio emissioni romano-campane)e, a parte qualche fideistico sostenitore, più realista del re, di seguaci ne sono rimasti pochi.

E per farsene un'idea è sufficiente leggere i programmi di numismatica nelle università.

I sostenitori della Middle Chronology seguono tutti, ormai e opportunamente, il Marchetti.(scuola messinese, ad esempio)

I sostenitori della teoria tradizionale seguono tutti Stazio-Catalli-Belloni.(scuola campana, ad esempio)

Per rimanere in tema storicistico, l'RRC è stato adiuvato dal momento contingente alla pubblicazione.

Se Crawford avesse inviato la sua opera al famoso editore di Lipsia(al tempo in cui gli editori verificavano, chiamando esperti da tutto il mondo, la bontà delle opere che gli autori inviavano), probabilmente NON sarebbe stata mai pubblicata, perchè priva dei requisiti ricostruttivi-dimostrativi-scientifici delle opere della seconda metà del XIX secolo(vedere Mommsen appunto!).

Per rispondere a Maroz06.

Se il tuo compito è far riferimento a delle immagini, va benissimo utilizzare l'RRC, anche online.(anche se per una tesi....).

Se è, invece, fare un discorso anche su cronologie e ipotesi storiche, ci vuol ben altro.

E essendo il ben altro, anche attuale, puoi intuire che difficilmente troverai queste opere su internet, essendo tutelate ancora da diritto d'autore.

Modificato da Vincenzo
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In effetti bisogna distinguere fra gli accademici inglesi e qualli italiani. I primi sono, come già evidenziato, molto più informali e abituati a rapporti diretti con gli studenti e anche con i semplici cultori privati. Naturalmente non bisogna generalizzare e anche da noi esistono eccezioni. Tanto per fare un nome c'è la prof.ssa Travaini, che è veramente gentile e disponibile. C'è anche però il fatto che questa docente ha passato molti anni della sua carriera in Inghilterra e ha pure un marito inglese e quindi ha bene assimilato la tipica informalità inglese.

Però bisogna anche evidenziare che il lato informale e direi pure simpatico molto spesso stride con la tipica supponenza degli accademici inglesi. E' questa la ragione principale dell'evidente antipatia che molti accademici italiani, come traspare ad esempio il prof. Coarelli nella sua ultima opera, nutre nei confronti del prof. Crawford.

Sicuramente lui è molto convinto delle sue idee e forse tende a riportare i vari dati entro la cornice della sua teoria.

In ogni caso, come giustamente evidenziato da Vincenzo, ha avuto il grandissimo merito di avere fornito un dettagliato catalogo generale della monetazione romana repubblicana e anche numerosi dati specie da vari ripostigli.

E' piuttosto opinabile l'idea di Vincenzo che Crawford non avrebbe avuto la possibilità di editare la sua opera se fosse uscito fuori dalla sua cerchia di Cambridge. Non possiamo saperlo e probabilmente avrebbe pubblicato lo stesso in quanto il suo studio era in ogni caso un utile punto di partenza (piuttosto che di arrivo) per ulteriori approfondimenti e rettifiche.

E' interessante osservare che per alcuni anni dopo l'apparizione dell'opera di Crawford ci fu una forte stasi nella pubblicazione di ulteriori studi sull'argomento, come se l'intero mondo accademico fosse "paralizzato" di fronte alla mole dell'opera. Solo successivamente e per opera soprattutto del professore belga Patrick Marchetti, ci furono dei ripensamenti e rettifiche.

Resta però il fatto che le rettifiche del Marchetti, per quanto importanti e con maggiore conforto di dati storici e archeologici, non si discosta poi tanto significativamente dalla teoria del Crawford. Resta fondamentalmente una "Middle theory", con lieve anticipazione della data dell'introduzione del denario romano.

Piuttosto veniva praticamente distrutta la teoria ribassista del Mattingly e questo fu il risultato più importante della ricerca di Crawford, sulla scia del danese Thomsen.

Ormai sono passati 40 anni e ovviamente l'opera di Crawford sta mostrando le sue rughe e i tempi sono ormai maturi per una sua revisione, con maggiori dettagli, riguardanti soprattutto le monete di bronzo (che il Crawford ha classificato troppo schematicamente) e anche una più stringente successione cronologica.

Eppure la forte critica del Coarelli, seppure con alcune interessanti e anche condivisibili osservazioni, come l'analisi del famoso testo di Plinio, mi lascia piuttosto perplesso. Noto anche lì diverse lacune, soprattutto per quanto riguarda le emissioni cosiddette romano-campane con ROMA e le serie fuse (mentre molto interessanti sono le annotazioni sulle precedenti emissioni romano-campane con ROMANO). Poi mi sembra una grande forzatura porre la nascita del quadrigato al 269 a.C. o almeo fin dall'inizio della prima guerra punica. Ho difficoltà a sistemare meglio le romano-campane con ROMA, le cui emissioni verrebbero eccessivamente compresse nel tempo, come anche le varie serie fuse....

In ogni caso ripeto che i tempi sono maturi per i necessari ripensamenti, con nuovi e maggiori dettagli.

Non per nulla ora esiste un grande fermento di nuovi studi. Il mio unico timore è che questi studi siano troppo settoriali e manchi un nuovo Crawford che abbia il coraggio (quello sì l'ha avuto) di operare una grande sintesi, offrendo appunto un nuovo catalogo generale più soddisfacente.

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In effetti bisogna distinguere fra gli accademici inglesi e qualli italiani. I primi sono, come già evidenziato, molto più informali e abituati a rapporti diretti con gli studenti e anche con i semplici cultori privati. Naturalmente non bisogna generalizzare e anche da noi esistono eccezioni. Tanto per fare un nome c'è la prof.ssa Travaini, che è veramente gentile e disponibile. C'è anche però il fatto che questa docente ha passato molti anni della sua carriera in Inghilterra e ha pure un marito inglese e quindi ha bene assimilato la tipica informalità inglese.

Però bisogna anche evidenziare che il lato informale e direi pure simpatico molto spesso stride con la tipica supponenza degli accademici inglesi. E' questa la ragione principale dell'evidente antipatia che molti accademici italiani, come traspare ad esempio il prof. Coarelli nella sua ultima opera, nutre nei confronti del prof. Crawford.

Sicuramente lui è molto convinto delle sue idee e forse tende a riportare i vari dati entro la cornice della sua teoria.

In ogni caso, come giustamente evidenziato da Vincenzo, ha avuto il grandissimo merito di avere fornito un dettagliato catalogo generale della monetazione romana repubblicana e anche numerosi dati specie da vari ripostigli.

E' piuttosto opinabile l'idea di Vincenzo che Crawford non avrebbe avuto la possibilità di editare la sua opera se fosse uscito fuori dalla sua cerchia di Cambridge. Non possiamo saperlo e probabilmente avrebbe pubblicato lo stesso in quanto il suo studio era in ogni caso un utile punto di partenza (piuttosto che di arrivo) per ulteriori approfondimenti e rettifiche.

E' interessante osservare che per alcuni anni dopo l'apparizione dell'opera di Crawford ci fu una forte stasi nella pubblicazione di ulteriori studi sull'argomento, come se l'intero mondo accademico fosse "paralizzato" di fronte alla mole dell'opera. Solo successivamente e per opera soprattutto del professore belga Patrick Marchetti, ci furono dei ripensamenti e rettifiche.

Resta però il fatto che le rettifiche del Marchetti, per quanto importanti e con maggiore conforto di dati storici e archeologici, non si discosta poi tanto significativamente dalla teoria del Crawford. Resta fondamentalmente una "Middle theory", con lieve anticipazione della data dell'introduzione del denario romano.

Piuttosto veniva praticamente distrutta la teoria ribassista del Mattingly e questo fu il risultato più importante della ricerca di Crawford, sulla scia del danese Thomsen.

Ormai sono passati 40 anni e ovviamente l'opera di Crawford sta mostrando le sue rughe e i tempi sono ormai maturi per una sua revisione, con maggiori dettagli, riguardanti soprattutto le monete di bronzo (che il Crawford ha classificato troppo schematicamente) e anche una più stringente successione cronologica.

Eppure la forte critica del Coarelli, seppure con alcune interessanti e anche condivisibili osservazioni, come l'analisi del famoso testo di Plinio, mi lascia piuttosto perplesso. Noto anche lì diverse lacune, soprattutto per quanto riguarda le emissioni cosiddette romano-campane con ROMA e le serie fuse (mentre molto interessanti sono le annotazioni sulle precedenti emissioni romano-campane con ROMANO). Poi mi sembra una grande forzatura porre la nascita del quadrigato al 269 a.C. o almeo fin dall'inizio della prima guerra punica. Ho difficoltà a sistemare meglio le romano-campane con ROMA, le cui emissioni verrebbero eccessivamente compresse nel tempo, come anche le varie serie fuse....

In ogni caso ripeto che i tempi sono maturi per i necessari ripensamenti, con nuovi e maggiori dettagli.

Non per nulla ora esiste un grande fermento di nuovi studi. Il mio unico timore è che questi studi siano troppo settoriali e manchi un nuovo Crawford che abbia il coraggio (quello sì l'ha avuto) di operare una grande sintesi, offrendo appunto un nuovo catalogo generale più soddisfacente.

La numismatica è una Scienza "morbida" e in quanto tale non ha risultato esatto, come la matematica, ad esempio.

Per tal ragione ciò che differenzia un'opera scientifica, da un'opera dilettantistica è il metodo.

Ottimo metodo=Scienza.

Pessimo metodo=Non Scienza.

Metodo scientifico impone(non io, ma il metodo), che prima di proporre ostinatamente nuove teorie è opportuno demolire scientificamente quelle precedenti, cioè in questo caso numismatico, quella tradizionale.

E ciò non è mai avvenuto, anzi, la teoria tradizionale ha apportato nuovi dati ex facto, come il famoso denario di Monte Adranone, pubblicato sulla RIN(rivista scientifica di classe A, non su Topolino) e puntualmente ignorato dai seguaci della Middle Chronology, fra i quali il Crawford.

Da questo se ne deduce che l'opera del Profeta, mancando del fondamentale requisito di scientificità=buon metodo(legata alla mancata confutazione della teoria tradizionale, unita all'utilizzo di soli dati ex silentio, ad eccezione di Morgantina), nel XIX secolo(parliamo di tempo, non di spazio), difficilmente sarebbe stata pubblicata dall'editore di Lipsia.

E inoltre, sempre il metodo impone(e non io) che le valutazioni e i parametri sopra indicati, vadano estesi anche ad opere contemporanee.

Per tal ragione, lungi dal voler glorificare il Marchetti, ho semplicemente fatto notare che anche i seguaci della Middle Chronology hanno abbandonato il Crawford.

Orbene!, se numerosi appassionati cultori hanno deciso di seguire la Middle Chronology e il Crawford, per il suo sorriso serafico sorriso :D , per moda(negli anni 80-90 lo facevano tutti) o per incapacità di distinguere un dato ex facto, da uno ex silentio, non è oggettivamente un problema che mi pongo. Le loro opere sono metodologicamente errate per i motivi di cui sopra.

E sinceramente non sarà responsabilità mia, di Catalli, di Belloni, della Cantilena, per citarne solo quattro, che invece hanno "tenuto botta", conservando la retta via.

Purtroppo, e giungo a conclusione, dal punto di vista puramente scientifico, bisogna riconoscere che gli studi sulla monetazione romana hanno fatto ben pochi passi avanti nell'ultimo secolo e mezzo.(a parte il naturale aumentare dei dati).

E l'unica ricostruzione possibile e accettabile, ad oggi, metodologicamente corretta=scientifica(in quanto prima, basata su dati ex fatto e non confutata con altri dati ex facto)è quella proposta nel 1860 da Theodor Mommsen nell'opera "Geschichte des Romischen Munzwesens", che potete trovare anche su internet e che costituisce, questa realmente e per dati oggettivi, un manuale di riferimento.

E' in tedesco.

Buona lettura a tutti!

Modificato da Vincenzo
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Che la Sua opera, l'RRC debba essere considerata ancora il manuale di riferimento per la classificazione della monetazione romano repubblicana, è una scelta, metodologicamente errata.

Caro Vincenzo, sai bene come la penso rispetto le debolezze metodologiche ed i limiti dell'opera del Crawford.

Limiti che a mio avviso non riguardano solo la parte analitica ma anche la classificazione (sul bronzo credo resti ancora molto da fare).

Voglio anche aggiungere gli effetti nefasti che la costruzione di un castello di tali dimensioni quale l'RRC, e soprattutto la sua successiva strenua difesa pressoché in toto, hanno avuto nella "paralisi", o quasi, della ricerca negli anni successivi (tra l'altro provocando una sorta di "amnesia" rispetto a vecchi lavori, quale quelli del Grueber e del Bahrfeldt, ma voglio aggiungerci anche il D'Ailly e Le Gentilhomme, che contengono delle autentiche miniere di informazioni mal sfruttate).

Detto questo non posso pero' condividere questa tua affermazione: che ci piaccia o no, a più di quarant'anni dalla data della sua pubblicazione, con tutti i suoi limiti ed i suoi aspetti criticabili, l'RRC resta l'unico testo comprensivo sulla monetazione romana repubblicana, e ci dobbiamo fare i conti fino al momento in cui non ne uscirà uno nuovo che ne prenderà il posto (come accaduto al Babelon, al Grueber, al Sydenham... é il destino delle grandi opere "classificatorie").

Credo che a nessuno verrebbe in mente, oggi, di identificare univocamente un tipo monetale repubblicano utilizzando la numerazione del Grueber, o del Belloni (altro splendido testo misconosciuto, un po' perché nato in un momento "sbagliato", un po' perché in italiano, un po' a causa della tiratura ridicola).

E qui torno alla domanda dell'utente, che non chiede un testo di riferimento per lo studio della data di introduzione del denario (in tal caso la risposta avrebbe proposto un ventaglio di testi, affinché l'utente potesse formarsi un propria idea sulla base del confronto delle differenti teorie) ma bensi' un testo di riferimento per la classificazione (=identificazione univoca) di uno o più denari tardo repubblicani: glieli facciamo classificare col Grueber?

PS

Ma perché ti scagli sempre contro il povero Michael? In fondo la "middle" mica l'ha inventata lui: é farina del sacco del Thomsen, ed é quindi con lui che bisognerebbe prendersela... :D

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E l'unica ricostruzione possibile e accettabile, ad oggi, metodologicamente corretta=scientifica(in quanto prima, basata su dati ex fatto e non confutata con altri dati ex facto)è quella proposta nel 1860 da Theodor Mommsen nell'opera "Geschichte des Romischen Munzwesens", che potete trovare anche su internet e che costituisce, questa realmente e per dati oggettivi, un manuale di riferimento.

E' in tedesco.

Anche in francese.

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Credo che a nessuno verrebbe in mente, oggi, di identificare univocamente un tipo monetale repubblicano utilizzando la numerazione del Grueber, o del Belloni (altro splendido testo misconosciuto, un po' perché nato in un momento "sbagliato", un po' perché in italiano, un po' a causa della tiratura ridicola).

E qui torno alla domanda dell'utente, che non chiede un testo di riferimento per lo studio della data di introduzione del denario (in tal caso la risposta avrebbe proposto un ventaglio di testi, affinché l'utente potesse formarsi un propria idea sulla base del confronto delle differenti teorie) ma bensi' un testo di riferimento per la classificazione (=identificazione univoca) di uno o più denari tardo repubblicani: glieli facciamo classificare col Grueber?

Caro Giorgio!

Non è il tempo a determinare se un'opera è superata o meno, ma il progresso scientifico.

E dato che, per le motivazioni addotte, l'opera del Crawford, in ambito ricostruttivo-cronologico, non ha apportato innovazioni provate, bisogna far riferimento alle opere di prima.

Quindi mi domandi se bisogna utilizzare ancora il Grueber? La mia risposta è affermativa! E con convinzione! E viene ancora fatto. E' sufficiente leggere alcuni scritti degli anni 2000 sugli A.I.I.N..

Perchè mi scaglio contro il Crawford? Perchè è stato citato in questa discussione. Solo per quello.

In realtà, se proprio vogliamo essere precisi, sono in idiosincrasia più con i Crawfordiani che con il profeta, che non ho esistato a definire più realisti del Re e incapaci di cambiare idea anche di fronte ad evidenze ex facto.(Vuoi che ti faccia i nomi di qualche italiano, aumentando il mio già nutrito numero di nemici intellettuali? :rofl: )

Thomsen? Poverino. Ha avuto meno gloria di quanto meritasse, pur non essendo stato il primo a teorizzare la middle chronology, già "immaginata" precedentemente.

Il Mommsen in francese? Traduzione del Duc de Blacas. Niente da dire, sed...vuoi mettere il leggerlo in lingua originale? Con la sua punteggiatura e il fermo tono germanico.

Preciso.

Se Giorgio, mi chiedi di identificare un denario, anche io ti direi Grueber=Crawford XX.

Se mi chiedi di classificarlo cronologicamente, NON posso esimersi dal farlo con il primo(derivato dal Mommsen), perchè unica soluzione metodologicamente accettabile.

Modificato da Vincenzo
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Il Mommsen in francese? Traduzione del Duc de Blacas. Niente da dire, sed...vuoi mettere il leggerlo in lingua originale? Con la sua punteggiatura e il fermo tono germanico.

E grazie, l'ho scritto io :P

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Se Giorgio, mi chiedi di identificare un denario, anche io ti direi Grueber=Crawford XX.

Beh, é di questo che si parlava... :)

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