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La Monetazione Vandalica.


Risposte migliori

Tornando all'oggetto di questa discussione che ho postato su lamoneta (se gli Amministratori di questo forum ritengono che nella mia esposizione o nelle mie critiche sono stato offensivo, li prego di bannarla e me ne scuso anticipatamente), tu hai in custodia un migliaio di monete, frutto (come tu stesso hai scritto) di ritrovamento fortuito. Queste monete le hai denunciate alla Sovrintendenza, facendo un gesto ottimo e che non posso che celebrare, e questa, a sua volta, te le ha lasciate in custodia, contraccambiando con un gesto altrettanto ottimale. Questa collezione, quindi, è pubblica e, credo, qualunque studioso ha diritto di visionarla o riceverne informazioni specifiche e precise.

Lascio la parola ai foristi di questo forum che mi sta ospitando valutare se io sono nel giusto o sto sbagliando nel sostenere questo diritto di conoscere e ricevere informazioni adeguate per dettaglio e correttezza.

Per quanto mi riguarda, se da parte tua non vi sarà un'apertura e non metterai a disposizioni immagini con adeguata risoluzione di alcune vittorie in nome di Guntamundo e di Ilderico ove sia leggibile la legenda e non fornirai i pesi corretti e con 2 digitali dei nummi con la "stella in ghirlanda", non avrò altra alternativa che rivolgermi alla sovrintendenza cagliaritana chiedendo di ricevere tali informazioni (non essendo in condizioni di recarmi in Sardegna per visionare la collezione medesima). Ma ritengo che rivolgersi alla Sovrintendenza sia inopportuno per i motivi che ho già illustrato, e quindi tale soluzione sarà da me attuata solamente se non mi sarà data altra alternativa.

Alberto Trivero Rivera

Tutto giusto in linea di principio. Magari però sarebbe stato più elegante scrivere tutti questi appunti all'autore privatamente. O magari è anche stato fatto...

C'è chi è più o meno sensibile alle critiche

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Tutto giusto in linea di principio. Magari però sarebbe stato più elegante scrivere tutti questi appunti all'autore privatamente. O magari è anche stato fatto...

C'è chi è più o meno sensibile alle critiche

Ho conosciuto via email Lulliri in quanto mi chiese di aiutarlo a redigere il suo libro. Mi resi disponibile e gli chiesi immagini e dati metrologici per ragionarci sopra, ma mi rispose che non mi dava ne le une né gli altri e che dovevo scrivere unicamente in base a quanto mi comunicava perché "temeva che gli fossero rubate le sue idee". Ovviamente rifiutai. Quando poi vidi sul forum tuttonumismatica che riferendosi al libro annunciava le "scoperte" che aveva poi scritto, e nel caso del nummo con la A, lo misi in guardia dal prendere cantonate e dal fare attribuzioni prive di fondamento. Per quanto concerne i nummi di Teodorico, non solo io ma anche uno storico lo avvisò che era un'enorme cantonata. Altre persone, oltre a me, gli scrissero che quei dischetti bulinati non erano monete...

Tutte le cose qui ho scritto, glie le dissi a mezzo email da un mese a questa parte, e avendo già scritto il suo libro, gli consigliai di ritirarlo e di mettersi a scrivere un libro ben diverso, dove valorizzare la monetazione vandala della Sardegna senza voli pindarici, presentare le vittorie inedite di Guntamundo e Ilderico con poche immagini ma di buona risoluzione (non si tratta di pubblicare le 800 e passa immagini del suo libro ingrandite e in alta definizione, ma solo una mezza dozzina, inserite nel testo), sempre per email gli scrissi che aver pubblicato come suo un testo di Castrizio era scorretto (avrebbe potuto rimediare spiegando, ad esempio, che quanto citato che era stato scritto in corsivo ma che poi il tipografo si era sbagliato e lo aveva stampato con carattere normale).

In quanto a queste poche foto e ai pesi, è da almeno sei mesi che glie li sto chiedendo, senza alcun risultato.

Non ho nulla contro Lulliri. Non gli sono amico, ma neppure nemico. Non lo apprezzo come numismatico, perché è sempre affannato alla ricerca di uno scoop e scrive cose eclatanti senza un reale fondamento, e invece lo apprezzo moltissimo come pittore, che lo trovo davvero bravissimo e che nel tratteggiare le figure umane, tanto nei gesti come nei tratti del volto, dimostra non solo bravura, ma sensibilità psicologica.

Semplicemente lì ci sono dei dati di notevole importanza per la numismatica e voglio ottenere, in un modo o nell'altro, che questi dati siano resi disponibili agli studiosi, né più né meno di come io ho sempre messo tutti i miei data-base a disposizione di tutti coloro che me li chiedevano con fine di studio e non di lucro e in un rapporto di reciprocità.

La primogenitura delle idee e anche i diritti d'autore delle sue immagini può salvaguardarli facilmente. Per esempio pubblicando su questo stesso sito queste foto così sospirate, sarebbe assolutamente protetto, né potrebbero le stesse essere riutilizzate a sua insaputa o "rubate": infatti giuridicamente il pubblicare qualcosa in un forum on-line, ove vi è una data certa di pubblicazione, equivale a pubblicarle tipograficamente su carta.

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nell'opera di W. Hahn " von Anastasius bis Justinianus I (491-565)

alla tav. 31 n. 192 e' riportato un bronzetto quasi identico al n. 937 (riportato sopra al messaggio §23) con l'attribuzione a Gustiniano per la zecca di Cartagine

Mi domando se quella suggerita da Lulliri sia un'attribuzione vandala suggerita per queste monete che riprenderebbero in toto i tipi dei frazionali di Giustiniano e quindi una nuova interpretazione suggerita daéll'autore (che pero' va suffragata con delle ipotesi o assunzioni che devono avere senso)

oppure se i bronzetti siano effettivamente di Giustiniano, battute come sostiene Hahn, a Cartagine, circolate nel periodo vàndalo e magari rinvenute in Sardegna nel ripostiglio menzionato nel libro.

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"Chiedo scusa se entro in questo forum dal quale mi ero ritirato (con soddisfazione di molti) ma mi trovo di fronte a una situazione di emergenza numismatica.

Lulliri e la sua collezione, che per quanto riguarda la Sardegna vandala si aggira sul migliaio di monete, ritrovate casualmente in superficie, regolarmente denunciate alla sovrintendenza di Cagliari e da questa lasciate nelle sue mani in qualità di custode". Non posso che celebrare ambedue i fatti: che Lulliri, imbattutosi in un migliaio di monete vandale (un tesoretto straordinario, poiché i ripostigli vandali sono scarsissimi, e che, come vi illustrerò, ha un valore numismatico eccezionale) lo abbia denunciato alla Sovrintendenza; che la Sovrintendenza, invece di confiscarlo e metterlo in qualche cassetto sperduto, lo abbia lasciato nelle mani di colui che lo ha trovato e denunciato, in qualità di custode/curatore.

Magari siffatto comportamento fosse la regola generale!

Ciò premesso, la collezione Lulliri è stata oggetto di una prima pubblicazione nel 1996 (Giuseppe Lulliri e Maria Bonaria Urban, Le monete vandaliche della Sardegna, Carlo Delino Editore), di un articolo assai poco interessante di Biamonti (Giuliana Biamonti, Monete vandaliche e bizantine provenienti dalla Sardegna Sud-Occidentale: la collezione Lulliri, Quaderni della Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e di Oristano, 1996), e di questa recente pubblicazione finanziata dallo stesso Lulliri.

Intanto tengo a precisare che non ho mai detto pubblicamente e neppure in privato che tutta la collezione di monete vandale in mio possesso provenga da tesoretti o ritrovamenti simili, tutt'altro, ho sempre sostenuto invece che in larghissima parte il materiale numismatico in mio possesso proviene da decine di lotti, costituiti rispettivamente da centinaia di bronzetti, aggiudicatomi in aste pubbliche del settore negli anni 80, novanta e i primi anni 2000; pertanto, almeno per quanto riguarda questi lotti, essendone il legittimo proprietario a tutti gli effetti, ne posso disporre come meglio credo. Nonostante ciò, a scanso di equivoci e pur non avendo alcun obbligo in tal senso, ho prodotto adeguata certificazione alla soprintendenza archeologica cagliaritana, da cui risulta chiaramente la lecita provenienza del materiale in mio possesso.

Non capisco, inoltre, da cosa puoi dedurre che la mia collezione comprenda un migliaio di monete vandale, forse perchè che nel mio nuovo testo ne ho descritto e illustrato 960 esemplari? Se così fosse, come al solito ti sbagli di grosso, poichè la maggior parte del materiale da me catalogato (nel corso di oltre 15 anni, quindi, successivamente la mia prima pubblicazione) oltre alle acquisizioni da libri, siti di numismatica e cataloghi d'asta, mi è stato messo gentilmente a disposizione da collezionisti sardi, ma non solo, studiosi e commercianti del settore, in modo particolare dal compianto Numismatico sardo Nino Zedda, titolare della ex ditta "Numismatica Sassarese".

"pubblicazione finanziata dallo stesso Lulliri...." lo scrivi come per farmene una grave colpa; questo mio gesto, credimi, è stato fatto con non poco sacrificio e deriva dal fatto che nel nostro paese - e probabilmente non solo in Italia - non ci sono più editori che facciano davvero il loro mestiere, ossia, che pubblichino un'opera dando il meritato compenso ai poveri cristi autori, da cui, la decisione - non poco sofferta - di pubblicare il volume a mie spese. Ma questo mio gesto non è legato a meri tornaconti economici e tanto meno a vana gloria, roba che a te pare interessi molto, poichè ho la piena consapevolezza del fatto che coi libri venduti non riuscirò a recuperare neppure le spese per l'edizione, quindi, il solo ed unico scopo è quello di portare a conoscenza degli studiosi, anche di quelli poco meritevoli come te, le mie scoperte.

Al riguardo, leggiti quanto scritto a chiare lettere nel retro di copertina:

"Con l’auspicio che questa mia nuova fatica possa contribuire ad aprire un’ulteriore spiraglio di luce su un periodo e una monetazione con molti lati ancora oscuri e avvolti nel mistero umilmente la offro a tutti gli studiosi e appassionati di monetazione vandalica come strumento di ricerca una fonte da cui poter attingere per nuovi e più approfonditi studi".

Giuseppe Lulliri

Modificato da Reficul
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Sull'importanza dei pesi.

La vittoria vandala, poiché coniata senza interruzione, come già scrissi, per lungo tempo (dalla fine del regno di Genserico sino ad arrivare a Ilderico), e poiché corrisponde sempre a un nummo (un discorso lungo che ci porterebbe fuori tema), è scomponibile in una successione di 5 tipologie:

i668.jpg

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A queste tipologie, le cui lettere distintive sono in linea con la loro sequenza di emissione e che sono anche interessanti per capire l'evoluzione del disegno vandalo, da classicheggiante a sempre più astratta, corrispondono pesi caratteristici (il nummo vandalo inizialmente è pari a 1/360 di libbra per concludere a 1/500 di libbra).

Lulliri ha oltre 50 "stelle con ghirlanda" sicuramente regie: è un numero che già permette una rielaborazione statistica (curva di distribuzione) e quindi di individuarne il peso nominale che per confronto con l'andamento del peso delle vittorie permetterebbe datarlo in modo abbastanza preciso. L'informazione che potrei dare di ritorno alla sua è di utilità per tutti gli studiosi, Lulliri compreso.

Noi (uso il noi perché mi riferisco al gruppo di studio del quale faccio parte) non abbiamo velleità alcuna di pubblicazione, né il desiderio di vedere i nostri nomi, o quelli di alcuni di noi, sulla copertina di nessun libro: vogliamo essere un punto di raccolta permanente delle informazioni sulla monetazione del V secolo e soprattutto vandala, per poi dare sistematicità a tale informazione e metterla a disposizione di tutti.

Per fare un esempio, questo è il peso dei nummi di Valentiniano III presenti nel nostro data-base (n. 444):

fr3j.jpg

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Quindi il nummo di Valentiniano III pesa esattamente uno scrupolo, come stabilito da Teodosio I. Appare anche confermata l'esistenza di un ridotto numero di monetine da 2 nummi, come sostenuto da Kent.

Questo peso si mantiene sostanzialmente costante nel tempo, come possiamo vedere da questo grafico dove si riportano i pesi dei nummi di Valentiniano III per gruppi di tipologie (RIC) nella loro sequenza temporale:

9h1e.jpg

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Lo stesso lavoro l'abbiamo fatto per tutti i nummi dei diversi imperatori del V secolo, tanto in occidente come in oriente, così da avere un quadro dell'evoluzione nel tempo del peso del nummo romano nel V secolo:

cvs0.jpg

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Da notare il disallineamento dei nummi di Maggioriano rispetto agli altri.

Questo lavoro di dare sistematicità ai dati e poi porli a disposizione di tutti gli studiosi, implica imperatore per imperatore analizzare centinaia di dati ponderali (quando esistono) e può essere realizzato solamente se c'è una collaborazione dall'esterno.

Ora stiamo facendo la stessa cosa per la monetazione enea dei vandali. Solo che è molto più difficile, in quanto i dati esistenti (il nostro data-base vandalo ormai contiene quasi tutto quanto è stato pubblicato sul tema e costituisce un vero e proprio corpus) sono spesso insufficienti.

Vedere che nella "collezione Lulliri" esistono un migliaio di dati, ma che lui non li rende disponibili, pur non essendo il proprietario di tale collezione, ma il custode, non può che dispiacere moltissimo. In quanto ai pesi pubblicati nei suoi libri, seppi da lui medesimo circa una settimana fa che aveva appena comprato una bilancina digitale! (costa una decina di euro), ma che non capiva perché io insistessi che i pesi devono essere precisi e con due decimali, trattandosi di pesi al di sotto del grammo e quindi gli chiedessi di ripesare i suoi nummi.

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nell'opera di W. Hahn " von Anastasius bis Justinianus I (491-565)

alla tav. 31 n. 192 e' riportato un bronzetto quasi identico al n. 937 (riportato sopra al messaggio §23) con l'attribuzione a Gustiniano per la zecca di Cartagine

Mi domando se quella suggerita da Lulliri sia un'attribuzione vandala suggerita per queste monete che riprenderebbero in toto i tipi dei frazionali di Giustiniano e quindi una nuova interpretazione suggerita daéll'autore (che pero' va suffragata con delle ipotesi o assunzioni che devono avere senso)

oppure se i bronzetti siano effettivamente di Giustiniano, battute come sostiene Hahn, a Cartagine, circolate nel periodo vàndalo e magari rinvenute in Sardegna nel ripostiglio menzionato nel libro.

Questo nummo fu battuto a Cartagine probabilmente per disposizione di Belisario (esiste anche quello con B = 2 nummi, Gamma = 3 nummi e Delta = 4 nummi), quindi è successivo alla fine del regno vandalo. E' solo ed esclusivamente un nummo bizantino.

La Sardegna fu anch'essa occupata di bizantini e anche in Sardegna venne coniato questo nummo che, quindi, resta un nummo bizantino della zecca di Caralis (forse era lì che si trovava).

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Intanto tengo a precisare che non ho mai detto pubblicamente e neppure in privato che tutta la collezione di monete vandale in mio possesso provenga da tesoretti o ritrovamenti simili, tutt'altro, ho sempre sostenuto invece che in larghissima parte il materiale numismatico in mio possesso proviene da decine di lotti, costituiti rispettivamente da centinaia di bronzetti, aggiudicatomi in aste pubbliche del settore negli anni 80, novanta e i primi anni 2000; pertanto, almeno per quanto riguarda questi lotti, essendone il legittimo proprietario a tutti gli effetti, ne posso disporre come meglio credo. Nonostante ciò, a scanso di equivoci e pur non avendo alcun obbligo in tal senso, ho prodotto adeguata certificazione alla soprintendenza archeologica cagliaritana, da cui risulta chiaramente la lecita provenienza del materiale in mio possesso.

Giuseppe Lulliri

Hai ragione.

Alla Sovrintendenza cagliaritana potrò e farò richiesta di avere informazioni dettagliate unicamente sul materiale da te denunciato e lasciato nelle tue mani in qualità di custode. Su quello tuo hai diritto di fare quello che vuoi, anche di rendere un così magro servizio alla numismatica.

Comunque non puoi pretendere che ti si creda sulla parola che hai trovato oltre un centinaio di vittorie di Ilderico, tipologia inedita, se non ne fai vedere neppure una che sia leggibile. Personalmente sono un uomo di assai poca fede e meno ancora ho fede nello scopritore dei nummi di Ilderico in nome di Anastasio....

Modificato da antvwaIa
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"sempre per email gli scrissi che aver pubblicato come suo un testo di Castrizio era scorretto (avrebbe potuto rimediare spiegando, ad esempio, che quanto citato che era stato scritto in corsivo ma che poi il tipografo si era sbagliato e lo aveva stampato con carattere normale)".

Antwala

Non ho mai tenuto nascosto, sarei stato uno stupido sciocco al solo pensarlo, di aver adottato nella sua quasi integrità l'articolo di Daniele Castrizio "Per una rilettura del sistema monetale vandalo", compreso ovviamente le note bibliografiche. Questo l'ho scritto a chiare lettere e in vari post nel forum tuttonumismatica, a cui anche tu hai preso parte, quindi, pur essendo a conoscenza dei fatti continui a inveire così pesantemente nei miei confronti, questa è cattiveria allo stato puro! Tu non sei una persona normale, ma uno fuori di testa.

Poichè credo opportuno, anche in questa sede, visto la tua continua millanteria, che una volta per tutte ti sia chiaro il rapporto tra Daniele Castrizio e il sottoscritto, scusandomi per questo con Daniele, ti posto i messaggi che a suo tempo ci siamo scambiati:

Gentile dottore,

Le scrivo per informarLa che sto lavorando alla riedizione aggiornata del mio volume sulla monetazione vandala. Fino adesso ho potuto catalogare oltre 900 monete (di ottima conservazione) riconducibili alle coniazioni vandale.

Ho letto con grande interesse la sua relazione intitolata “Per una rilettura del sistema monetale vandalo”, presentata in Atti del XV Convegno Internazionale di Studi su “L’Africa Romana”, e avendola trovata in linea di massima confacente alle mie posizioni, le chiedo se mi può consentire, sia pure con i controlli e vincoli del caso, di utilizzarla, con alcune opportune modifiche inerenti le mie nuove acquisizioni, nella mia prossima opera.

Sono a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.

Con la speranza di poterLa presto leggere, colgo l’occasione per inviarLe i più cordiali e distinti saluti.

Giuseppe Lulliri

Gentile dottore,

sono stato fuori qualche giorno e leggo solo adesso la sua mail. Le sue parole mi fanno piacere e credo di non doverle dare nessuna autorizzazione: l'articolo è stato pubblicato e ognuno ne fa l'uso che crede. Sono, invece, molto interessato a scambiare opinioni e a confrontarci sull'interessante tema dei Vandali.

A presto

Daniele Castrizio

PS - Tra oggi e domani risponderò adeguatamente a tutte le castronerie che per motivi che ancora mi sfuggono, ma che posso bene intuire e più avanti spiegherò nei dettagli, stai scrivendo anche in questa sede, probabilmente perchè non puoi più farlo nell'altra sede da cui, visto il tuo modo di agire, per questioni di opportunità sei stato appena cacciato.

GL

Modificato da mariesu
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Lulliri: citare Castrizio è cosa buona e giusta. Riportare gran parte del suo articolo nel tuo testo senza virgolettarlo e quindi facendolo apparire quale farina del tuo sacco, no.

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Lulliri: citare Castrizio è cosa buona e giusta. Riportare gran parte del suo articolo nel tuo testo senza virgolettarlo e quindi facendolo apparire quale farina del tuo sacco, no.

Quindi la tua grave accusa consiste nel fatto che, pure essendo autorizzato a utilizzare l'articolo come più opportuno alle mie conoscenze, non l'ho virgolettato...ma credi che fosse proprio necessario farlo? Prova a chiedere in merito allo stesso Castrizio...

Modificato da mariesu
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xke è diventato raro anche su brebei?

No caro...sono rari, anzi estremamente rari, quelli come te che vengono in Sardegna per andare negli ovili a calpestare la cacca delle pecore... :blum:

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Quindi la tua grave accusa consiste nel fatto che, pure essendo autorizzato a utilizzare l'articolo come più opportuno alle mie conoscenze, non l'ho virgolettato...ma credi che fosse proprio necessario farlo? Prova a chiedere in merito allo stesso Castrizio...

Possibile che non ti venga il dubbio che presentare come farina del proprio sacco ciò che è scritto da altri non sia proprio un esempio di correttezza? e che non ti fa per niente onore?

Ti ho contestato numerose attribuzioni errate, e molte altre le potrei aggiungere. Credo che sarebbe più interessante per tutti se tu difendessi le tue attribuzioni di nummi bizantini ai vandali e dicessi su quale argomenti si basano.

Gli improperi non portano avanti la conoscenza della numismatica. Il confronto di idee basato su fatti concreti, come lo sono le fotografie da te riportate nel tuo libro con relative attribuzioni, sì lo sono. Mi pare che varrebbe la pena incentrare la discussione su questi argomenti, oppure, visto che te ne contesto la credibilità, a dimostrare l'effettiva esistenza di una vittoria in nome di Ilderico.

Tutti gli altri argomenti da parte di entrambi, perdonami se te lo dico, sono privi di interesse, quando addirittura non sono spazzatura.

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Prego tutti gli utenti di conservare uno stile e un linguaggio consono ad un forum pubblico, altrimenti mi vedrò costretto a chiudere la discussione.

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No caro...sono rari, anzi estremamente rari, quelli come te che vengono in Sardegna per andare negli ovili a calpestare la cacca delle pecore... :blum:

anche senza andare x ovili bastava passeggiare per le stradine di campagna...che bello...

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Prego tutti gli utenti di conservare uno stile e un linguaggio consono ad un forum pubblico, altrimenti mi vedrò costretto a chiudere la discussione.

Discussione chiusa per "atti vandalici"

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Questo nummo fu battuto a Cartagine probabilmente per disposizione di Belisario (esiste anche quello con B = 2 nummi, Gamma = 3 nummi e Delta = 4 nummi), quindi è successivo alla fine del regno vandalo. E' solo ed esclusivamente un nummo bizantino.

La Sardegna fu anch'essa occupata di bizantini e anche in Sardegna venne coniato questo nummo che, quindi, resta un nummo bizantino della zecca di Caralis (forse era lì che si trovava).

Grazie Ant

si conosco anch'io i nummi con le altre lettere comprese l'epsilon - per i 5 nummi - il cui simbolo ricorda in modo impressionante l'euro :D mentre il K corrisponde ai dieci nummi

Giustiniano è per lo piu' posteriore ai Vandali (tranne gli ultimi anni di regno di Ilderico e Gelimaro (523-530 e 530-533)) e quindi un'ipotesi di origine vandalica di tali nummi presupporrebbe una loro imitazione da parte di Giustiniano e non viceversa, senza poi contare che la particolarissima metrologia vandalica che vede nominali di 1, 4,12, 21 , 42 (e forse 83 ? ) nummi

la zecca di Cartagine venne riutilizzata dal 533 al 695 proprio dall'impero d'oriente con numerose emissioni.

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  • ADMIN
Staff

Ant, credo che tu possa criticare anche senza essere offensivo no? E poi mi baserei sulla sostanza e non sulle piccolezze (per esempio su "vandalico" hai pure torto; anche io preferisco "vandalo" ma è accettabile anche vandalico sebbene abbia anche altro significato).

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Ant, credo che tu possa criticare anche senza essere offensivo no? E poi mi baserei sulla sostanza e non sulle piccolezze (per esempio su "vandalico" hai pure torto; anche io preferisco "vandalo" ma è accettabile anche vandalico sebbene abbia anche altro significato).

Puoi indicarmi dove sono stato offensivo? Ho criticato aspetti numismatici ben definiti, riportando monete e attribuzione a mio giudizio errate. Nessuna discussione su questa fatti oggettivi. Le offese e le ingiurie le ho ricevute, non fatte, com'è alla vista di tutti, tranne del principe Incuso.

Ho scritto che riportare il testo di un articolo di Castrizio presentandolo come farina del proprio sacco è scorretto. E' un dato di fatto, non un'offesa.

Speravo che da parte dei lamonetiani ci fosse un invito a Lulliri a collaborare. Non c'è. Ne prendo atto e chiudo il discorso.

Mi rivolgerò alla Sovrintendenza, anche se a malincuore, perché rischio di complicare la vita a tutti coloro che hanno acquistato da Lulliri su ebay. E mi resta il rammarico che alla fine non va a buon fine un atteggiamento della Sovrintendenza cagliaritana che invece mi pareva molto costruttivo e collaborativo nei confronti del collezionisti.

E con questo chiudo.

Alberto Trivero Rivera

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  • ADMIN
Staff

Le offese e le ingiurie le ho ricevute, non fatte, com'è alla vista di tutti, tranne del principe Incuso.

Se arrivano segnalazioni o PM in merito ad un comportamento io a quello mi riferisco. Che poi mica era un invito a stare zitto ma a moderare i toni. E comunque hai ragione i toni sbagliati sono stati usati anche dalla controparte. Quindi invito entrambi. Va meglio così?

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Nel testo del 2013 Lulliri non lo nomina più, ma in quello del 1996 lo attribuisce ai vandali della Sardegna, subito dopo aver accennato alle monete di Goda (pag. 83). Ora questo errore è emendato, in cambio attribuisce a Goda una parte dei nummi di Teodorico!

La descrizione del “SARDUS PATER” pubblicato nell’edizione del 1996:

EMISSIONI DEL COSIDDETTO SARDUS PATER

La moneta è riconducibile ad uno stile tipicamente barbarico. Infatti l’incisione di alcune lettere in senso retrogrado e la somiglianza dei ritratti della divinità e di Azio Balbo con il profilo di Goda farebbero pensare che i coni siano stati approntati dal medesimo incisore, che abbia avuto come modello il ritratto raffigurato nelle monete del governatore goto.

Questa interessante moneta, ritrovata in un contesto relativo esclusivamente a materiale numismatico del V-VI sec., sembra doversi collocare nella fase del governatorato di Goda.

È opportuno ricordare che il Banti nel suo Corpus Nummorum Romanorum, Aburia-Atilia, pag. 290, n. 3,segnala una moneta di questo tipo, già citata dal Babelon e conservata nel British Museum..

127. Ae, sestante (?); mm. 21; gr. 2,02; R5

D/ IIIVS…PR. Testa nuda di Azio Balbo a s. R/ .A…AT…Testa del Dio Sardus coronata di piume a d., dietro la testa uno scettro. (La moneta è stata pesata di recente e il peso attuale risulta di 2.00 g.).

Da quanto si può intuire leggendoti tu vorresti spudoratamente far credere che il sottoscritto non sappia che l’emissione dell’asse di età repubblicana di Roma, il cosiddetto Sardus Pater, risalga al 60-32 a. C.. Dimenticando, o meglio fingendo di dimenticare che l’esemplare da me pubblicato ha le impronte tipicamente barbariche,quindi, non hanno niente in comune con quelle della medesima tipologia ma con legenda epigrafica e profili regolari battuti in Sardegna nel primo secolo a. C.. Pertanto, come di consueto, come se per concessione divina ciò fosse un tuo sacrosanto diritto, con toni a dir poco diffamatori continui imperterrito a infangare l’onorabilità della mia persona. Probabilmente sbaglio a risponderti, non lo meriteresti proprio, se lo faccio è solo per tutelare la mia immagine, perché chi non conosce il tuo sciagurato modo di agire potrebbe anche credere alle tue miserabili nefandezze.

Inoltre, sarei curioso di sapere quali sarebbero i nummi di Teodorico che nel mio nuovo testo ho attribuito a Goda…poiché nessuna moneta catalogata, in qualche modo riconducibile a Teodorico è attribuita a Goda, questa tua non è altro che una delle tue solite e innumerevoli menzogne, ed evidenzia chiaramente di che pasta in realtà sei fatto.

In allegato il "Sardus Pater", di tipo barbarico, pubblicato nel 1996.

gl

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Modificato da mariesu
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Possibile che non ti venga il dubbio che presentare come farina del proprio sacco ciò che è scritto da altri non sia proprio un esempio di correttezza? e che non ti fa per niente onore?

Ti ho contestato numerose attribuzioni errate, e molte altre le potrei aggiungere. Credo che sarebbe più interessante per tutti se tu difendessi le tue attribuzioni di nummi bizantini ai vandali e dicessi su quale argomenti si basano.

Gli improperi non portano avanti la conoscenza della numismatica. Il confronto di idee basato su fatti concreti, come lo sono le fotografie da te riportate nel tuo libro con relative attribuzioni, sì lo sono. Mi pare che varrebbe la pena incentrare la discussione su questi argomenti, oppure, visto che te ne contesto la credibilità, a dimostrare l'effettiva esistenza di una vittoria in nome di Ilderico.

Tutti gli altri argomenti da parte di entrambi, perdonami se te lo dico, sono privi di interesse, quando addirittura non sono spazzatura.

Troppo comodo così...! Prima mi butti il fango addosso e poi pretendi che me ne stia zitto, e no carissimo! Molte tue affermazioni sono in attesa di adeguate risposte...tranquillo, arriveranno tutte! Poi, se sarà il caso, torneremo anche a parlare di numismatica.

gl

Modificato da mariesu
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Ma non si può discutere e argomentare le proprie convinzioni in modo più civile? Si tratta di un argomento estremamente interessante!

Scusa amico...capisco il tuo disaggio, credimi, lo sento anch'io, ma non posso fare finta di niente, sarebbe come dare ragione a chi invece ha torto marcio.

gl

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