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IGNORED

Metallo grigio-nero


Sanni

Risposte migliori

Buonasera


Probabilmente questa domanda ha avuto già risposta, ma con il form "cerca" non sono riuscito a trovarla, perciò ... la ripropongo.


1- Perché uno dei due tetradrammi ha colorazione diversa?


2- Qual è il suo metallo?


3- Il tetradramma più scuro può essere una copia e quindi un falso moderno?



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Perché uno ( quello scuro) è ossidato ( se è nero, di solito, è solfuro di argento...se è viola è cirargirite che è un cloruro praticamente insolubile nelle sostanze più comuni)

L'altro, quello chiaro non ha più alcuna copertura di ossidi, o perché non l'ha mai avuta, provenendo da un accumulo di monete in vaso, oppure perché è stata pulita.

Il metallo è lo stesso per tutte e due : argento di buona purezza...

Modificato da numizmo
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Perché uno ( quello scuro) è ossidato ( se è nero, di solito, è solfuro di argento...se è viola è cirargirite che è un cloruro praticamente insolubile nelle sostanze più comuni)

L'altro, quello chiaro non ha più alcuna copertura di ossidi, o perché non l'ha mai avuta, provenendo da un accumulo di monete in vaso, oppure perché è stata pulita.

Il metallo è lo stesso per tutte e due : argento di buona purezza...

Grazie ... quindi il tetradramma ossidato di nero dovrebbe essere più protetto dell'altro oppure il solfuro d'argento prosegue il suo cammino fino a colpire il cuore della moneta e distruggerla?
Insomma, in presenza di tetra con queste caratteristiche (nero) si può stare tranquilli fantasticando possibili acquisti?
Di nuovo :hi:
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Grazie ... quindi il tetradramma ossidato di nero dovrebbe essere più protetto dell'altro oppure il solfuro d'argento prosegue il suo cammino fino a colpire il cuore della moneta e distruggerla?
Insomma, in presenza di tetra con queste caratteristiche (nero) si può stare tranquilli fantasticando possibili acquisti?
Di nuovo :hi:

ma che è... un cecchino? :rofl: :rofl:

comunque tranquillo, il solfuro d'argento non entra in profondità, ed è un'autoprotezione del metallo.

Il discorso è più che altro estetico: a molti non piacciono le monete troppo scure...

Modificato da BiondoFlavio82
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Grazie ... quindi il tetradramma ossidato di nero dovrebbe essere più protetto dell'altro oppure il solfuro d'argento prosegue il suo cammino fino a colpire il cuore della moneta e distruggerla?

Insomma, in presenza di tetra con queste caratteristiche (nero) si può stare tranquilli fantasticando possibili acquisti?

Di nuovo :hi:

Il solfuro, o i cloruri, sono una trasformazione fisica di una parte del metallo della moneta. Di solito gli ossidi essendo più stabili del metallo puro, hanno una certa funzione protettiva del metallo sottostante ( vedi l'anodizzazione dell'alluminio o la fosfatazione per altri metalli) ma pur sempre sono una trasformazione del metallo, per cui, sul lungo termine, possono " mangiarsi" in maniera più o meno profonda la superficie della moneta e con quella, il disegno impresso.Le monete corrose, spesso, al ritrovamento sono solo coperte da una spessa patina incrostante scura, che se eliminata in maniera sbagliata si porta via buona parte delle impronte.
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Il solfuro, o i cloruri, sono una trasformazione fisica di una parte del metallo della moneta. Di solito gli ossidi essendo più stabili del metallo puro, hanno una certa funzione protettiva del metallo sottostante ( vedi l'anodizzazione dell'alluminio o la fosfatazione per altri metalli) ma pur sempre sono una trasformazione del metallo, per cui, sul lungo termine, possono " mangiarsi" in maniera più o meno profonda la superficie della moneta e con quella, il disegno impresso.Le monete corrose, spesso, al ritrovamento sono solo coperte da una spessa patina incrostante scura, che se eliminata in maniera sbagliata si porta via buona parte delle impronte.

Credo che la domanda fosse riferita al caso in esame... difficile che nel giro dei prossimi 100 anni il solfuro d'argento possa "mangiare" il primo tetradrammo

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Credo che la domanda fosse riferita al caso in esame... difficile che nel giro dei prossimi 100 anni il solfuro d'argento possa "mangiare" il primo tetradrammo

Infatti non stavo parlando di questa moneta, ho specificato " sul lungo termine" apposta.
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Il solfuro, o i cloruri, sono una trasformazione fisica di una parte del metallo della moneta. Di solito gli ossidi essendo più stabili del metallo puro, hanno una certa funzione protettiva del metallo sottostante ( vedi l'anodizzazione dell'alluminio o la fosfatazione per altri metalli) ma pur sempre sono una trasformazione del metallo, per cui, sul lungo termine, possono " mangiarsi" in maniera più o meno profonda la superficie della moneta e con quella, il disegno impresso.Le monete corrose, spesso, al ritrovamento sono solo coperte da una spessa patina incrostante scura, che se eliminata in maniera sbagliata si porta via buona parte delle impronte.

... però, in particolari condizioni ambientali, è possibile che possa succedere anche in meno di 100/200 anni, tempo insignificante rispetto alla sua coniazione.
Quale la soluzione se non isolare questi piccoli gioielli dall'aria con un sottile ed efficace strato di cera micro-cristallina e capsule?
Certo, il piacere tattile degli occhi e delle mani ne risentirà, ma l'idea di un tempo di conservazione maggiore lo riequilibrerà.
Che dite ... può essere una buona soluzione?
Ultimamente, comunque, ne stanno girando un bel po' e la cosa suscita qualche dubbio. :unknw:
Può essere che alcuni di questi tetradrammi siano sottoposti a forzate anodizzazioni come i profilati di alluminio per serramenti? :lol:
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non darle nulla, in 100 anni non cambia una virgola per l'argento

... non posso dargli nulla perché non l’ho ... mi dispiace non averlo altrimenti una spalmata di micro-cristallina non glie la toglieva nessuno. :blum:

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Eccone un altro tutto nero:

attachicon.gifAlessandro_III.JPG

difficile valutare da una foto se la patina sia quella di rinvenimento: questi sono certamente tetradrammi non puliti: http://www.sitel.com.mk/mk/video-pronajdeni-moneti-so-likot-na-aleksandar-makedonski

Modificato da BiondoFlavio82
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Domanda 1: ma il "nero non nero" del post #1 potrebbe essere dovuto semplicemente alle diverse condizioni di luce della fotografia?

Domanda 2: se le monete stanno per secoli nei monetieri senza risentirne, ha un senso incapsularle o microcerarle?

Modificato da Afranio_Burro
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Domanda 2: se le monete stanno per secoli nei monetieri senza risentirne, ha un senso incapsularle o microcerarle?

Il rivestimento con un film protettivo (o la chiusura in capsula se sono contemporanee) ha un senso per quelle di bronzo..., per quelle d'argento personalmente direi di no (poi, se piace, si possono anche impanare e friggere)

Modificato da BiondoFlavio82
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Il rivestimento con un film protettivo (o la chiusura in capsula se sono contemporanee) ha un senso per quelle di bronzo..., per quelle d'argento personalmente direi di no (poi, se piace, si possono anche impanare e friggere)

Beh ... per quelle in argento e oro il discorso fila se il futuro delle stesse si lascia ai successivi possessori ma, considerato la mia preoccupazione per alcune, quando necessario, le copro con uno spessore di micro-cristallina e le custodisco in capsule.
Non è questione di gusti, ma di conservazione, contrariamente alla pazzia che ho per le cotolette. :rofl:
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Personalmente sono per il toccarle il meno possibile, soprattutto con prodotti protettivi. Nel caso dei bronzi però, che magari hanno subito un attacco di cancro poi trattato, applicare cere o altro puo avere funzione protettiva anche verso le altre in collezione...

skuby

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daccordo con skuby,...trovo i bronzi incerati innaturali e sconvenienti...

le cere sono utili solo se costrette a fare giri di mano.

si parlava di "incerare" pure le monete d'argento ... :D (e forse qualcuno lo fa anche per d'oro)

Modificato da BiondoFlavio82
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Supporter

A proposito di colore/patina dei tetradrammi di Alessandro Magno, che pensate di questo Price 3746 della zecca di Babilonia coniato nel 311-300 a. C. circa, durante il regno di Seleuco I Nicatore?

post-703-0-24987800-1393262043_thumb.jpg

apollonia

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A proposito di colore/patina dei tetradrammi di Alessandro Magno, che pensate di questo Price 3746 della zecca di Babilonia coniato nel 311-300 a. C. circa, durante il regno di Seleuco I Nicatore?

attachicon.gifTetra Babilonia Price 3746.jpg

apollonia

Bella patina iridescente ... personalmente preferisco quella più delicata del D/.
E' questa, secondo me, la naturale e giusta patina delle monete in argento con un po' di anni addosso.
Quelle tutte nere, causate dal solfuro, danno l'idea (?) di una manipolazione chimica.
Se non erro, il babilonese è stato battuto un po' di giorni fa su “ArtCoins 8” alla modica cifra di 560 €.

si parlava di "incerare" pure le monete d'argento ... :D (e forse qualcuno lo fa anche per d'oro)

... non mi vergogno ammettere di aver protetto, per prevenire ossidazioni non volute, qualche argento "importante" da tramandare ai posteri.

Quelle in oro, invece, le lascio a disposizione di tutti sull'uscio di casa. :blum:

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Supporter
Bella patina iridescente ... personalmente preferisco quella più delicata del D/.

E' questa, secondo me, la naturale e giusta patina delle monete in argento con un po' di anni addosso.

Quelle tutte nere, causate dal solfuro, danno l'idea (?) di una manipolazione chimica.



Mah, e se fosse esattamente il contrario?



apollonia

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