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lucca,grosso da identificare


gennydbmoney

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Buongiorno a tutti,non essendo un esperto su questa monetazione chiedo un aiuto per catalogare questa monetina che presenta una lettera in più nella legenda al dritto,magari anche una valutazione sarebbe gradita,dritto:

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Direi che il tratto distintivo di questa moneta è il Volto Santo che si pone a 3/4 verso sinistra e in particolare per la corona che qui è chiusa a forma di cupola, mentre spesso in realtà è aperta del tipo a due fioroni.

Il MIR Toscana lo cataloga come grosso da sei bolognini al 174 ( II varietà ) e siamo nel XVI secolo.

Poi elenca diverse varianti per il tipo di segno, di leggenda, presenza di punti, le più ricorrenti e comuni le cataloga con un range da 100 a 400 Euro da MB a SPL, poi ovviamente questi valori sono da prendere molto con le pinze.

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Premesso che non è la mia monetazione, ma guardando il volume del Bellesia, Lucca storie e monete, ho alcuni dubbi e metto un pò di carne al fuoco.

Innanzi tutto la legenda anomala (riporto quello che mi sembra di leggere)

D/ CAROLVS punto INPERATOR / LVCA a croce attorno a rosetta/fiore in cornice quadrilobata accantonata da 4 gigli.

R/ stella due punti SANTVS punto _ punto punto_ VVLOTVS (la O è aperta in alto e potrebbe essere una C rovesciata) / Il Volto Santo

In base a quanto sopra, direi si tratti di un grosso da 3 bolognini, anche se un pochino sotto peso.

Altro dubbio, prima di CAROLVS al D/ non riesco a capire se c'è l'armetta o una rosetta di punti.

Poi, al D/ la cornice quadriloba nella parte attorno alla lettera V mi sembra sia doppia, e mi sembra anche di intravvedere all'interno della cornice stessa almeno 3 giglietti.

La moneta, comunque, è strana:

Se manca l'armetta, saremmo in Bellesia 25

In presenza di armetta, senza gigli interni saremmo in Bellesia 17/B , con anche i gigli interni (che dovrebbero essere 4 come quelli esterni) Bellesia 20 (con variante nelle legende).

Modificato da miroita
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Le contraffazioni conosciute sono quelle nel seicento dei quattrini con la grande L al diritto da parte delle zecche emiliane e lombarde, però in questi c'erano delle evidenti differenze di leggenda, come a Castiglione, a Correggio, a Novellara.

Altra cosa certa è che in quel periodo c'era molta trascuratezza dei conii con conseguenti anche possibili errori, in questo caso ci sono anomalie in particolare la lettera in più, però per fare un passaggio ulteriore bisognerebbe avere il riscontro da parte di chi ne ha viste molte, Bellesia per esempio, che possa dirci di averne viste di simili.

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