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IGNORED

Leonzio l’usurpatore 484 - 488


Poemenius

Risposte migliori

Inizialmente sembrava che Leonzio avesse regnato per un paio di settimane e poi fosse stato assediato per quattro anni in una fortezza: versione sulla quale ho posto subito molti dubbi perché non mi pareva credibile.

Ora man mano che si va avanti, il panorama si sta facendo sempre più diverso da quello iniziale. Leonzio per almeno un anno esercitò un potere effettivo su un territorio notevole e l'assedio pare che sia durato tre anni anziché quattro (tempo che tuttavia non mi pare credibile: credo che l'assedio fu breve e che corrispose all'ultima scena del III atto: ma non è ancora chiaro cosa successe durante tutto il II atto e buona parte del III.

Questo con buona pace di chi pensava che ormai il punto iniziale del tema, l'analisi del contesto storico, potesse darsi per conclusa!

E invece non abbiamo ancora neppure compreso di quale Antiochia si parla!

Con buona pace mia insomma :D :D :D

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Eliodoro, il mio post 48 citava Suarez se non erro... ma mi pare che con quello che stiamo dicendo e raccogliendo qua, lo abbiamo già superato, poi doppiato!

Malalas è in greco e tradotto in latino. con il latino potrei tradurre, tra l'altro pare una traduzione abbastanza semplice, e questo non è un bene, perché il passaggio dal Greco, a un Latino semplice potrebbe aver portato a perdita di informazioni.... e sfumature, a volte importantissime (in passato ho potuto vedere traduzione da dimenticare....)

sarei molto più contento se qualcuno che sa il Greco, ci aiutasse a tradurre l'originale, o anche solo a capire se rispetto al resto ci siano novità aggiuntive, piuttosto che avere una traduzione di una traduzione.....

faccio solo un arcinoto esempio..... in principio era il Logos (GR) che diventa Verbum (LT) e poi Verbo (IT)

tra Logos e verbo c'è la tessa differenza che c'è tra imperatore e maniscalco.... :rofl:

ecco perché nel limite del possibile eviterei queste traduzioni di traduzioni.

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Eliodoro, il mio post 48 citava Suarez se non erro... ma mi pare che con quello che stiamo dicendo e raccogliendo qua, lo abbiamo già superato, poi doppiato!

Malalas è in greco e tradotto in latino. con il latino potrei tradurre, tra l'altro pare una traduzione abbastanza semplice, e questo non è un bene, perché il passaggio dal Greco, a un Latino semplice potrebbe aver portato a perdita di informazioni.... e sfumature, a volte importantissime (in passato ho potuto vedere traduzione da dimenticare....)

sarei molto più contento se qualcuno che sa il Greco, ci aiutasse a tradurre l'originale, o anche solo a capire se rispetto al resto ci siano novità aggiuntive, piuttosto che avere una traduzione di una traduzione.....

faccio solo un arcinoto esempio..... in principio era il Logos (GR) che diventa Verbum (LT) e poi Verbo (IT)

tra Logos e verbo c'è la tessa differenza che c'è tra imperatore e maniscalco.... :rofl:

ecco perché nel limite del possibile eviterei queste traduzioni di traduzioni.

In un articolo va benissimo mettere il testo in italiano richiamando in nota solamente gli estremi da cui è tratto e solo quando sia il caso (Antonio Morello tempo fa mi diede una tirata d'orecchie perché quando scrivo degli atrticoli o dei libri metto troppe note e, soprattutto, troppo lunghe!).. Ma il testo in italiano deve essere davvero credibile e quindi basato sulla lettara del testo originale latino o greco che sia. Quindi l'esigenza espressa da Poemenius è assolutamente legittima e direi che è addirittura imprescindibile.

Ma se da un lato ci stanno le fonti antiche (o anche meno antiche), dall'altro ci sta sempre la logica dei fatti, che deve essere incontrovertibile. E questa si fa ragionando, meglio se collettivamente, e vedendo quali sviluppi e sequenze di eventi siano compatibili e quali no.

Per esempio: Leonzio è incoronato imperatore a Tarso il 19 luglio del 484, Zenone lo viene a sapere (quanto tempo vi vuole perché lo venga a sapere?), incarica l'ostrogoto Teodorico, suo prediletto, che viveva a corte a Costantinopoli, di intervenire (quanto tempo ci vuole per prendere siffatta decisione?), il quale organizza un esercito per affrontare Leonzio (quanto tempo ci vuole per organizzare un esercito, approvvigionarlo, assicurare il necessario sostegno logistico, fare piani d'intervento, ecc.?) che sconfigge ad Antiochia (quale?) 15 giorni dopo, l'8 agosto del 484.

Dunque in 15 giorni Zenone lo venne a sapere, decise di incaricare Teodorico, il quale mise in piedi un esercito con tutto il necessario sostegno logistico, raggiunse Antiochia e sconfisse Leonzio, e nel frattempo ebbe pure il tempo di fare pipì e di solazzarsi con la sua bella mogliettina. Ripeto: in 15 giorni!

Se ci credete, vi siete fusi il cervello!

Analizzate logicamente i fatti e comincerete a dipanare la verità.

E' come coloro che senza nessuna analisi criticano il malvagio Netanyahu per il suo intervento a Gaza, quando usando un po' di materia prima capirebbero che le cose sono ben diverse e che il vero malvagio della vicenda è Hamas, spaventato perché l'incontro a Roma tra Peres e Abu Mazen, che apriva prospettive di pace, spaventò l'estremista Hamas che invece vuole la guerra ad ogni costo e per impedire l'apertura di un dialogo immediatamente fecero un'azione finalizzata a rendere inevitabile una risposta dura di Israele (rapimento dei tre ragazzini israeliani). Questo senza nulla togliere al diritto dei palestinesi di avere un proprio Stato nel quale vivere in pace. Questo è solo un esempio per dire che i fatti vanno ragionati, non presi e subiti così come narrati: e si ragionano con la propria testa, facendo sì che non sia un ornamento del collo.

I romani, che non erano per niente coglioni anche se figli di buona donna, dicevano che l'unico modo di capire la verità nei fatti è porsi la domanda qui prodest?

Modificato da antvwaIa
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ANTIOCHIA....

io credo che ci siano pochi dubbi su quale Antiochia sia... è quella di Siria, anche se Tarso, era chiamata dai Romani anche Antiochia ad Cydnum...quindi occhio!!!!

le Antiochia sono dozzine, vedere per credere Wikipedia cercando "Antiochia disambigua"...ancora meglio se poi lo vedete nella versione inglese.

Se si trattava però di occupare un centro d'interesse, e una zecca funzionante, ci sono poche possibilità che sia una Antiochia diversa da quella di Siria...luogo già di altri usurpatori proprio perché "luogo d'interesse" .....

a meno che le fonti, nessuna delle quali, mi pare, direttamente presente in loco, non abbiano frainteso il nome dato a Tarso....

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il ragionamento di Antv tuttavia non fa una grinza, e anche io sono per il ragionamento che porta il più possibile vicini alla verità!!!!!!

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Uno dei supporters dei ribelli era Callandion, patriarca di Antiochia, potrebbe essere un punto di riferimento per inidviduare l'Antiochia luogo di battaglia? Oppure, come Antiochia,deve inteso il territorio rientrante nella chiesa di Antiochia, quindi l'area est?

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Guardatevi l'inchiesta presentata nella puntata di Ballarò dello scorso 31 febbraio.

Tra coloro che credono che tra l'incoronazione di Leonzio e la sua sconfitta siano passati solo 15 giorni:

- il 95% credono chi i figli li porta la cicogna

- il 92% credono che basti un bacio perché una donzella resti incinta (ma allora partorisce pur restando vergine)

- il 97% credono che i governanti facciano il bene dei governati

- il 93% crede che le bolle nei tremissi siano causate dalla ruggine sui conii

Modificato da antvwaIa
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A proposito: vi avevo detto qualcosa circa i vantaggi che ha il dilettante (intelligente) sull'accademico.

Uno lo avete indicato: il dilettante è innovativo, l'accademico è conservatore.

Manca il secondo vantaggio. Se strizzate il cervello e lo tirate fuori, animerà coloro che vorrebbero intervenire ma non intervengono a intervenire. :)

ddj37q.jpg

Modificato da antvwaIa
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cerca e ricerca.....

La fortezza di Cherreus portava il nome del suo costruttore, Papirio, una specie di capo di briganti, che la occupò quando un barone feudale aveva occupato le sue torri sul Reno...il tutto per riscuotere tributi dai passanti (mi sembra di poter a grandi linee tradurlo così)

Costui era padre di Indaco Cottunes, compagno di merende di Illo. Indaco continuò a vivere nella fortezza che mantenne il nome di Papirius, ma che dobbiamo cercare come Cherreus!!!!!

http://it.wikipedia.org/wiki/Indaco_Cottunes

Qua è scritto tutto molto bene

http://books.google.it/books?id=DLMOAwAAQBAJ&pg=PA66&lpg=PA66&dq=papirius+castle&source=bl&ots=MJWBg57dtx&sig=sWAaDMBqP-SQx0rsH0cwO9s9-CU&hl=it&sa=X&ei=HYC-U7_zBYjB0QXl6YCYBQ&ved=0CDYQ6AEwAw#v=onepage&q=papirius%20castle&f=false

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viene citata anche come Cherris fortress, ma non la trovo proprio, chissà come si chiama oggi quel luogo... magari con la K... continuo a cercare

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Quello che afferma antvwaIa , mi sembra un pochino azzardato , non me ne voglia e non perché sia un prof. , anche io faccio parte della famiglia dei dilettanti , ma un dilettante anche se estremamente intelligente e preparato , rimane sempre un dilettante , cioe' una persona anche molto preparata culturalmente ma a cui manca un riconoscimento ufficiale , un titolo . Inoltre per essere innovativi , lo si puo' essere sia da dilettanti , sia da professori o accademici , la cosa importante ed essenziale pero' e' quella di dimostrare con fatti , non solo con opinioni , cio' che si afferma ; insomma con confondiamo "prede" con "predatori" , in riferimento alla foto . Cio' non toglie che alcuni dilettanti , in qualsiasi settore di interesse , hanno ottenuto lauree ad honorem per i loro studi , ma sono casi eccezionali , che auguro a tutti .

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gradirei che su questa discussione che ho aperto per grande interesse sul tema, ogni divagazione finisse qua. a Pro di tutti quelli che leggono.

il tema professionisti dilettanti non mi interessa minimamente, e gradirei non leggere più un solo post su questa cosa.

grazie e scusate se sono stato un po' duro, ma non ho intenzione di vedere i prossimi 50 post su questo tema!

trovare una collocazione per la fortezza di Cherris, questo mi interessa, Leonzio, mi interessa, il resto NO

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@@antvwaIa

Che il "regno" duri due settimane sembra proprio una sciocchezza a meno che il nemico non abbia avuto la disponibilità di armi atomiche ( e la vedo un p' difficile).

Bisogna fare attenzione a spostare l'Antiochia Smarrita troppo a nord ovest: aumenta il territorio controllato dal nostro amico, a meno di non voler credere che Leonzio sia andato incontro al nemico ed abbia ingaggiato battaglia in territorio ostile.

D'altra parte, l'aumento del territorio controllato esige forze militari ed appoggi delle struttura amministrative di allora delle quali nulla sappiamo.

Modifico ora che ho letto l'invito a non parlare dei dilettanti. Mi scuso e mi adeguo.

Modificato da Polemarco
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Ciao @@Polemarco , hai ragione , in parte , perche' quando si leggono affermazioni alla leggera , non si puo' non intervenire , scusa l' intromissione nel tuo interessante post .

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Rispondo a Legio II italica. L'accademico, proprio per il ruolo che riveste, deve sempre essere molto prudente prima di ogni affermazione e quindi, anche quando pensa davvero che un tema sia diverso da come normalmente si crede essere, esita moltissimo prima di sostenere un'opinione controcorrente.

Il dilettante, invece, non ha questo problema, non deve difendere una sua immagine accademica, e, sia pure con la necessaria intelligenza, può osare molto di più.

L'accademico per sua forma mentis si basa molto nella citazione della fonte: il dilettante può basarsi assai di più sull'analisi logica dei fatti. Se si sbaglia, gli basta dire "ho sbagliato", non per quello si è giocato la faccia. Per l'accademico sbagliare è molto pericoloso perché giocarsi la faccia può avere un costo per lui assai elevato (compromettere la sua carriera).

Ecco il grosso vantaggio che ha il dilettante rispetto all'accademico: oltre a essere potenzialmente assai più innovativo, può osare molto di più.

Dunque la domanda che posi, quali fossero i vantaggi del dilettante rispetto all'accademico, ha un preciso obiettivo: invitare coloro che vorrebbero dire la loro ma che non lo fanno temendo di "non essere all'altezza" a farsi una bella risata e a dire la loro, fregandosene se sono o non sono preparati. Ovviamente non si tratta di dire cazzate, ma di dare delle idee senza autocensurarsi per il timore di dire qualcosa sbagliato.

Un'idea è sempre qualcosa di prezioso. Sta in tutti noi dimostrare la capacità di rendere preziosa ogni idea, anche quella apparentemente errata, che comunque può stimolarne altre vincenti.

L'errore più grande, in un forum di dilettanti, è non intervenire perché non si pensa sufficientemente solida la porpria idea.

L'errore più grande, in un forum di accademici, è intervenire anche quando la propria idea non è sufficientemente solida.

Infine, Legio II Italica, ti faccio presente che non sono un professore, ma un chimico ceduto alla banca e mai richiesto dalla chimica (con reciproca soddisfazione perché della chimica promìprio non me ne può fregar di meno).

Modificato da antvwaIa
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Quando un parroco vuo ragionare sulla parola di Cristo, fa cosa buona e giusta a partire dai Vangeli.

Quando uno storico (non importa se dilettante o professionista) vuol discutere delle vicende dei personaggi del tardi impero, fa cosa buona e giusta a partire dalla Prosopography.

Ecco, dunque, cosa essa ci dice sui personaggi della nostra vicenda.

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Per l'individuazione della fortezza di Papirio pongo alla vostra attenzione questa ricostruzione dei fatti:

- TARSO ( incoronazione di Leonzio);
- FORTEZZA DI PAPIRIO, Illo e Leonzio svuotano le casse dei denari di Zenone ivi stipati e imprigionano Verina

- ANTIOCHIA (subito dopo l'incoronazione Illo e Leonzio ritorno con 70.000 uomini ad Antiochia);

- CALCIDE IN SIRIA, viene conquistata dai ribelli;

- ANTIOCHIA, ritorno ad Antiochia dei ribelli e battaglia vincente contro Longino, fratello di Zenone che viene imprigionato in una fortezza;

- EDESSA, Leonzio manda Metronino con 500 cavalieri a conquistare Edessa ma non vi riesce;

- SELEUCIA IN ISAURIA, sconfitta di Illo e Leonzio, nel 485 contro Teodorico, Cottaiso e Giovanni Lo Scita

- FORTEZZA di PAPIRIO, Illo, Leonzio e Marso si rifugiano dopo la sconfitta e l'assedio dura un anno

Considerata che la distanza attuale tra Seleucia in Isaura ( odierna Silifke) e Tarsus è pari a 130 km, ritengo che la fortezza debba trovarsi proprio a Tarso.

Che ne pensate?

Modificato da eliodoro
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Per l'individuazione della fortezza di Papirio pongo alla vostra attenzione questa ricostruzione dei fatti:

- TARSO ( incoronazione di Leonzio);

- FORTEZZA DI PAPIRIO, Illo e Leonzio svuotano le casse dei denari di Zenone ivi stipati e imprigionano Verina

- ANTIOCHIA (subito dopo l'incoronazione Illo e Leonzio ritorno con 70.000 uomini ad Antiochia);

- CALCIDE IN SIRIA, viene conquistata dai ribelli;

- ANTIOCHIA, ritorno ad Antiochia dei ribelli e battaglia vincente contro Longino, fratello di Zenone che viene imprigionato in una fortezza;

- EDESSA, Leonzio manda Metronino con 500 cavalieri a conquistare Edessa ma non vi riesce;

- SELEUCIA IN ISAURIA, sconfitta di Illo e Leonzio, nel 485 contro Teodorico, Cottaiso e Giovanni Lo Scita

- FORTEZZA di PAPIRIO, Illo, Leonzio e Marso si rifugiano dopo la sconfitta e l'assedio dura un anno

Considerata che la distanza attuale tra Seleucia in Isaura ( odierna Silifke) e Tarsus è pari a 130 km, ritengo che la fortezza debba trovarsi proprio a Tarso.

Che ne pensate?

come più volte fatto rilevare da Antvwala, non è possibile che tutto avvenga in 15 giorni dal giorno dell'inocoronazione di Leonzio alla sua sconfitta.

Inoltre poichè Teodorico è partito da Costantinopoli, sono quasi 1000 km di distanza da Tarsus, quanto tempo ci ha impiegato?

E' possibile che la sconfitta di Illo e Leonzio sia avvenuta nel 487 invece del 485?

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Bellissima ricerca e davanti a tanto entusiasmo mi piace darvi una mano.

Intanto per la Cronographia di Malalas non sembra esistere una “ufficiale” traduzione in italiano (tipica mentalità accademica italiana che rifugge dal pragmatismo).

Invece esiste una traduzione che pare fedele in inglese (solito pragmatismo anglosassone, anche se in questo caso chi ha tradotto è una asutraliana):

Iohannes Malalas, c. 491-c. 578..

The chronicle of John Malalas /

a translation by Elizabeth Jeffreys, Michael Jeffreys and Roger Scott ;

with Brian Croke ... [et al.]

Melbourne : Australian Association for Byzantine Studies, 1986.

xli, 371 p. : maps ; 25 cm.

( Byzantina Australiensia, ;ISSN:0725-3079 ; 4)

Rom. Sign.: CI 2880

E’ presente nella biblioteca Germanica, che però chiude dal 21 luglio al 28 agosto e io sono ancora fuori città, al mare…..

Forse è più facile tradurre dall’inglese all’italiano….

Mi complimento per l’identificazione della fortezza di Papirio con quella di Cherreus, anche se restano le difficoltà di identificare il sito preciso: il nome non si ritrova nella toponomastica turca e riflette l’identificazione fatta dal libro di Thomas Hogdkin (1831-1913), Italy and her invaders (476-535)…. Ho controllato la bibliografia archeologica al nome Cherreus e non ho trovato nulla.

Mi sembra intricante identificare tale fortezza con quella di Tarso stessa, che era molto importante e sicuramente poteva ospitare una ricca cassa di Zenone. Posso sbagliarmi, ma si parla esplicitamente di una importante fortezza di Tarso nelle vicende legate a Phocas, nel periodo ormai bizantino….

Se è così si risolverebbero vari problemi di interpretazione storica.

Sono d’accordo con Antwala che la storia va studiata a fondo sulla base delle fonti letterarie disponibili e seguendo una logica, conoscendo anche la natura umana…

Ho capito il vero e inconscio motivo della mia prima ubicazione di Antiochia, dimenticando al momento che in realtà esistono molte Antiochia (e questo va tenuto conto studiando le fonti) e che non corrispondeva a quella siriaca e sede della zecca dei rarissimi solidi. Guardando la prima cartina e vedendo l’Antiochia anatolica, mi sembrava logico ubicare là il primo contatto delle truppe lealiste di Zenone con le truppe ribelli di Illo e Leonzio, se le prime scendevano da Costantinopoli….

Sicuramente i tempi devono essere diversi e più ampi di quelli citati da vecchie fonti.

In ogni caso c’è ancora molto da studiare (come si può intuire dai punti di osservazione di Ellodoro) e per esperienza so che un simile studio assomiglia alla sabbia marina. Più si scava a fondo più il materiale sembra essere sfuggente e quindi serve molta logica e sufficienti pezze di appoggio.

Concordo con il ragionamento di Antwala sul dilettante, che talvolta può avere maggiori intuizioni dell'accademico, che resta più invischiato nelle fonti letterarie, specialmente se sono scarse e contraddittorie (potete bruciarmi al rogo come Giordano Bruno)…

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Per l'individuazione della fortezza di Papirio pongo alla vostra attenzione questa ricostruzione dei fatti:

- TARSO ( incoronazione di Leonzio);

- FORTEZZA DI PAPIRIO, Illo e Leonzio svuotano le casse dei denari di Zenone ivi stipati e imprigionano Verina

- ANTIOCHIA (subito dopo l'incoronazione Illo e Leonzio ritorno con 70.000 uomini ad Antiochia);

- CALCIDE IN SIRIA, viene conquistata dai ribelli;

- ANTIOCHIA, ritorno ad Antiochia dei ribelli e battaglia vincente contro Longino, fratello di Zenone che viene imprigionato in una fortezza;

- EDESSA, Leonzio manda Metronino con 500 cavalieri a conquistare Edessa ma non vi riesce;

- SELEUCIA IN ISAURIA, sconfitta di Illo e Leonzio, nel 485 contro Teodorico, Cottaiso e Giovanni Lo Scita

- FORTEZZA di PAPIRIO, Illo, Leonzio e Marso si rifugiano dopo la sconfitta e l'assedio dura un anno

Considerata che la distanza attuale tra Seleucia in Isaura ( odierna Silifke) e Tarsus è pari a 130 km, ritengo che la fortezza debba trovarsi proprio a Tarso.

Che ne pensate?

Mi piace, nel senso che segue un ragionamento logico e dà una successione fattibile degli eventi. E' quella che definirei una buona ipotesi di lavoro: ora, però, bisognerebbe trovare elementi atti a sostenerla e alcuni dalle diverse fonti trovate mi paiono esserci già....

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E' molto penosa la realtà editoriali italiana di cui ci parla @@acraf.

Cronisti antichi i cui testi sono essenziali per lo studio della Storia occidentale, quella che ha davvero la S maiuscola, non si trovano in italiano, se non andando a edizioni vecchie di secoli. Per esempio, le "storie" di Procopio, uno dei più importanti libri storici antichi lo si trova in italiano nella sua forma integrale, ma in un'edizione milanese dei primi dell'800, pessimamente tradotto e senza testo a fronte. Per fortuna che esiste un'edizione in inglese, ben tradotta e con tetso greco a fronte. E che dire di Malala, della Chronica Gallica, del Codex Theodosianus, dei panegirici e delle lettere bellissime di Sidonio Apollinare, Dexippo, Euvapio, Gregorio di Turone, Idazio, Marcellino, Merobaudo, Prospero Aquitano, Salviano, Victor de Vita, Victor Tunense.... Quando va bene, sono disponibili edizioni dei primi anni del secolo XIX, non tradotte, e quando va male si deve ricorrere al XVII o XVIII secolo.

Ma se in Italia non esiste neppure un'edizione critica di Prisco, il più importante e credibile tra gli storici della fine della romanità!

Italia, patria della cultura?

Italia, patria del diritto dove quando si promulga una legge, poco dopo si promulga anche un "decrero attuativo" per spiegare come "interpretare e applicare" la legge?

Ma temo che al 99% degli italiani interessa molto di più rifondare la squadra di calcio che rifondare la cultura, rifondazione che sarebbe tanto necessaria....

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DE GREGE EPICURI

Di Procopio, i soli 4 libri della Guerra Gotica esistono tradotti (senza testo greco a fronte) da Filippo Maria Pontani, ed. Newton Compton 1974. Sto cercando di leggerli proprio in questo periodo, ma dubito che ne avrò la forza...

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Era stato postato il link di un testo di Rollin, Crevier, Le Beau che riportava una lunga narrazione di questi fatti. Per maggiore comodità di tutti riporto la trascrizione dello stesso:

Le Beau, Storia del Basso Impero,

in Rollin, Crevier, Le Beau, Grande Collezione Storica,

vol. LXXVII, Venezia 1851, pagg. 72-74

La prosperità di Illo non fu di lunga durata. L'anno 485 Teodorico, il quale usciva dal consolato, fu spedito contro i ribelli con truppe di terrestri e marittime delle quali i Goti facevano parte. Zenone gli diede a colleghi Cottaiso e Giovanni, soprannominato lo Scita probabilmente per essere d'origine goto, perocché gli autori di quei tempi chiamavano sovente i goti con il nome di sciti.

L'armata di Leonzio e di Illo fu tagliata a pezzi in una sanguinosa battaglia accaduta vicino a Seleucia, in Isauria.

Longino per questa vittoria liberato da prigione ritornò a Costantinopoli dove l'imperatore lo elesse console e lo nominò capo del Senato.

Onori sì mal assorbiti, anziché cancellarne la ignominia la imprimevano più profondamente nello spirito dei popoli. Illo, Leonzio e Trocondo si ritirarono nel castello di Papiro insieme con Pampreio, che era il loro oracolo. Marso era morto di malattia nel corso di questa guerra. La possanza di Leonzio non aveva durato che un anno.

Riferimenti

Evag. l. 3 c. 27

Liberat. c 18

Theoph., p. 111,112,116,

Malala p. 36

Codin. orig. p. 43

Marcel. Chr.

Chr. Edess. ap. Assemani,

Bibl. Orient. 1, p. 406

Pagi ad Baron.

Il castello di Papiro era inespugnabile per situazione, poiché fabbricato sopra una rupe, la quale si allargava verso l'alto e pareva il collo di un cammello al quale si fosse sovrapposta una testa di elefante. Non si poteva ascendere se non per un viottolo scavato nel sasso e che un piccolo numero di soldati poteva difendere contro il più forte esercito.

Siccome non era possibile prenderlo che affamandolo, così Teodorico, formato il blocco, lasciò dinanzi alla piazza Giovanni lo Scita e Cottaiso, e tornò a Costantinopoli coi suoi goti.

Sul principio dell'assedio Illo aveva fatto uscire il fratello Trocondo, al quale aveva commesso di adunare truppe per forzare i trinceramenti e aprirgli un passaggio. Trocondo fu preso dagli assediatori, i quali gli recisero il capo. Non sapendo gli assediati qusto avvenimento, Pamprepio li teneva a bada con le sue predizioni, promettendo loro di giorno in giorno che Trocondo sarebbe arrivato con il rinforzo.

Finalmente, dopo tre anni di pazienza, crescendo ogni giorno la mancanza di viveri, Illo e Leonzio, che avevano perduto la speranza ma non il coraggio, scopersero che Pamprepio medesimo li tradiva. Fecero mozzare il capo a quel perfido autore di tutti i loro mali e lo gettarono dei trinceramenti dei nemici.

Sarebbero morti di fame piuttosto che arrendersi, se non ci fosse stato un altro tradimento, il quale riuscì a miglior esisto. Il fratello della moglie di Trocondo andò per comando di Zenone a rinserrarsi con loro nel castello. Fu accolto con allegrezza, come un uomo cui la morte del cognato accendeva di un giusto desiderio di vendetta. Trovò il mezzo di far salire di notte i nemici e di renderli padroni del castello.

I vincitori fecero tagliare le mani ai soldati della guarnigione che avevano sorpreso e li congedarono in questo deplorabile stato. Illo e Leonzio furono decapitati: le loro teste, trasportate a Costantinopoli, furono recate in giro nel circo e piantate sopra dei pali nel rione di Siques di là dal golfo dove servirono al popolo di orribile spettacolo per più giorni.

Piangevasi l'infelice destino di Illo a cui le sue gran doti sembravano promettere un fine glorioso. L'imperatore per trarre a sé di nuovo gli isauri fi costretto ad assegnare lor sul regio tesoro un'annua pensione di cinquemila libbre d'oro.

Riferimenti

Candid. p. 20

Theod. lect. l. 2

Evag. l. 3, c. 27,35

Marcel. Chron.

Vict. Tun.

Theoph. p. 112-114, 116

Phot. pag. 1049, 1060

Malala p. 37

Jorn success.

Josue Stylites

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