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approvato il decreto Cultura


numa numa

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Salve a tutti

leggo che è stato appena approvato il decreto Cultura presentato dal ministro Franceschini.

Secondo il Ministro il decreto :

"abbatte due barriere: la prima è quella esistente tra pubblico e privato , la seconda è quella tra tutela e valorizzazione"

mi auguro che quanto dica il Mionistro si traduca i n reale miglioramenti e progressi per la situazione dei nostri Beni Culturali.

Non ho comunque potuto fare a meno di notare che la collaborazione tra Pubblico e Privato

e la distinzione tra Tutela e Valorizzazione sono proprio i temi si cui abbiamo discusso (e qualche volta accapigliati :)) moltissime volte

qui sul Forum. Che qualcuno legga assiduamente i nostri interventi e abbia magari sposato le posizioni avocate con assiduità

da qualche forumista, chissà ? ;)

comunque, sulla carta delle note positive, adesso speriamo si traducano in miglioramenti effettivi e non restino solo parole...

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  • ADMIN
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Non ho letto il testo definitivo ma, se recepita nella conversione, appare interessante anche la modifica inerente le riproduzioni:

b) all’articolo 108, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente: «3-bis. Sono in ogni caso libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:

1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, ne’ l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, ne’ l’uso di stativi o treppiedi;

2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.».

Credo pero' ci fosse un emendamento volto ad escludere i beni bibliografici e archivisti. Peccato per quel "neanche indiretto" che temo vanifichi lo spirito della norma.

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GIOVANI PER LA CULTURA

In deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno assumere, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti di età non superiore a 40 anni da impiegare nel rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico e nel potenziamento degli interventi di tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta della prima concreta applicazione della legge sulle professioni culturali appena approvata dal parlamento (Legge Madia).

Belle parole ma... Chi paga!?

Modificato da Charis
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GIOVANI PER LA CULTURA

In deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno assumere, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti di età non superiore a 40 anni da impiegare nel rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico e nel potenziamento degli interventi di tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta della prima concreta applicazione della legge sulle professioni culturali appena approvata dal parlamento (Legge Madia).

Belle parole ma... Chi paga!?

penso che ogni Ministero, cosi come i musei e i "luoghi della cultura" (istituzioni, fondazioni, poli museali etc.) abbiano un proprio bilancio di cui rispondano all'amministrazione di competenza.

Non comprendo l'osservazione, o forse non dovremmo spendere in cultura ? Penso investire in cultura sia fondamentale e non ci si debba neppure chiedere se vale la pena di farlo per un Paese ricco di cultura come l?Italia.

Il problema è proprio un altro: che la spesa in cultura, o meglio l'investimento, sia ben fatto e non farlo tanto per buttare via i soldi dello Stato.

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Ciao.

Credo che la domanda posta da Charis non intendesse mettere in dubbio l'importanza di spendere a favore della "cultura", ma piuttosto fosse più pragmaticamente diretta a chiedere DOVE e IN CHE MODO dovrebbero essere reperiti i fondi da destinare alla "cultura".

Almeno...io l'ho intesa così.

Saluti.

M.

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Ciao.

Credo che la domanda posta da Charis non intendesse mettere in dubbio l'importanza di spendere a favore della "cultura", ma piuttosto fosse più pragmaticamente diretta a chiedere DOVE e IN CHE MODO dovrebbero essere reperiti i fondi da destinare alla "cultura".

Almeno...io l'ho intesa così.

Saluti.

M.

Ma questa domanda ha poco senso.

Un bilancio pubblico non è una cosa che si adatta come una vescica all'ultimo che chiede soldi in nome di qualcosa (pur giustissima !) :)

C'è una discussione preventiva dove si discutono i vari capitoli di spesa, che non sono decisi a vanvera ma sulla base di precise disposizioni di legge per i nuovi investimenti o le nuove assunzioni o sulle uscite che fanno parte del bilancio storico (spese per salari e stipendi, spese amministrative etc. etc. ) . Questo non funziona cosi solo per il ^bilnacio degli enti culturali, ma per "tutti " i bilanci . E visto che la parola "bilancio" indica una cosa che si bilancia le coperture per i vari capitoli di spesa vanno indicati a priori. Salvo poi avere i deficit che vanno a pareggiare i bilanci :lol:

Ma vorrei atturare l'attenzione che se una legge che sancisce un'assunzione o un investimento viene approvata, l'ente (il Governo, l'istituzione, chi è preposto al bilancio insomma) deve indicare già le sue coperture..

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"Ma vorrei atturare l'attenzione che se una legge che sancisce un'assunzione o un investimento viene approvata, l'ente (il Governo, l'istituzione, chi è preposto al bilancio insomma) deve indicare già le sue coperture.."

Già, però la formulazione della legge è nel senso che:

"In deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno assumere, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti di età non superiore a 40 anni da impiegare.....ecc. "

Il "potranno assumere" non equivale ad "assumeranno" (locuzione quest'ultima che avrebbe certamente obbligato all'indicazione delle risorse da impiegare per l'assunzione extra di tot personale..) e quindi sarei curioso anch'io di sapere con quali fondi, diversi da quelli abitualmente trasferiti "agli istituti ed ai luoghi della cultura pubblici", questi ultimi potranno (quindi discrezionalmente?) assumere.

Se infatti quegli enti decideranno di non assumere non ci sarà alcun esborso; se invece decideranno di assumere..da dove penderanno le risorse necessarie?

Utilizzeranno i fondi ordinari già stanziati in altri capitoli dei loro bilanci? Oppure potranno fare ricorso ad altre risorse finanziarie? In questo secondo caso: a quali?

M.

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Ma dico lo sapete quante leggi in deroga ci sono ? Queste disposizioni se approvate prevedono reperimenti di risorse o meccanismi di copertura

Non credo sia la prima volta per queste applicazioni.

Per le coperture specifiche occorrerebbe chiedere ai funzionari della Ragioneria preposti o fare una bella interrogazione parlamentare sperando che qualcuno ... risponda :)))

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  • ADMIN
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Non so come funzionino amministrativamente i musei e gli altri enti coinvolti, ma immagino che il funzionamento sia simile a quello delle universita'. Esistono delle quote di soldi specifiche per le spese per il personale strutturato (è un'approssimazione ma vediamola così). Che non e' detto che coincidano con quanto un Ente spende. In assenza di quella norma, pur avendo i fondi (ad esempio risultanti da persone che sono andate in pensione o comunque hanno lasciato quel lavoro) non sarebbe stato possibile assumere.

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Vabbè...per essere più concreti......cosa prevede il "Decreto-Cultura" in merito alle coperture da reperire per finanziare le suddette assunzioni?

M

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Credevo fosse di agevole intuizione la correlazione tra la citazione e la mia osservazione, ma evidentemente mi sbagliavo se ha scatenato il post n. 5, del tutto estraneo al contesto.

Mi limiterò a segnalare che negli anni in cui ho collaborato (da esterno) con una istituzione culturale (tra le più antiche in Italia) c'era sempre cronica penuria di disponibilità finanziarie, in primo luogo per il mancato versamento dei contributi "ordinari" da parte dell'amministrazione centrale (non dello Stato, ma del comune in quel caso) tanto da costringere l'istituto a forti tagli del personale, limitazione dei giorni di apertura al pubblico, fino ad approssimare alquanto l'ente stesso alla chiusura.

Evidentemente lo Stato deve aver maturato recentemente grosse somme che ora vuole elargire... Meglio così!

Modificato da Charis
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  • ADMIN
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Vabbè...per essere più concreti......cosa prevede il "Decreto-Cultura" in merito alle coperture da reperire per finanziare le suddette assunzioni?

Niente (suppongo). Ma come dicevo non è detto che le coperture già non ci siano; ma senza decreto niet assunzioni!

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Niente (suppongo). Ma come dicevo non è detto che le coperture già non ci siano; ma senza decreto niet assunzioni!

sicuramente...! E' risaputo che musei, soprintendenze, parchi archeologici, istituti di cultura (tipo le varie società di storia patria, i vari istituti storici, filologici, archeologici, e chi più ne ha più ne metta) sono impaccati di soldi!!! :D

Se poi è lo Stato a doverceli mettere, allora siamo in una botte di ferro. :lol: :lol:

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  • ADMIN
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Se poi è lo Stato a doverceli mettere, allora siamo in una botte di ferro. :lol: :lol:

E il personale attuale dei musei statali chi lo paga? Quindi i soldi (pochi) ci sono. Che poi la stragrande maggioranza dei musei sia a secco non ne dubito, ma spero non sia così per tutti. Non ho comunque detto che sia una situazione rosea ma che senza quel decreto non sarebbe proprio possibile assumere.

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E il personale attuale dei musei statali chi lo paga? Quindi i soldi (pochi) ci sono. Che poi la stragrande maggioranza dei musei sia a secco non ne dubito, ma spero non sia così per tutti. Non ho comunque detto che sia una situazione rosea ma che senza quel decreto non sarebbe proprio possibile assumere.

scusi ma che c'entra? quelli sono pagati come lo sono tutti gli impiegati statali (beni culturali e non). Collaboratori (pagati) di soprintendenze, musei, istituti di cultura ce n'erano ampiamente anche prima di questo decreto. Non sono stati inventati dalla Madia.

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  • ADMIN
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Beh, si parlava di soldi e ho replicato su questo.

Comunque, nel decreto leggo "In deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato...".

Ergo, sono portato a supporre che esistano altre norme che impediscono o comunque limitano l'assunzione di personale. Altrimenti su cosa si sta derogando?

Insomma è chiaro che per assumere siano necessarie due cose: 1. i fondi, 2. la possibilità normativa di farlo. Il decrteto si limita alla secxonda. Poi mi è chiaro che nessuna di queste due sia sufficiente ;)

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le assunzioni a tempodeterminato non sono mai un fatto positivo per un paese! un brutto edpediente per poi poter dire che la disoxcupazione dimunuisce! le assunzioni vanno fatte a tempo indeterminato e non "alla bisogna".

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scusi ma che c'entra? quelli sono pagati come lo sono tutti gli impiegati statali (beni culturali e non). Collaboratori (pagati) di soprintendenze, musei, istituti di cultura ce n'erano ampiamente anche prima di questo decreto. Non sono stati inventati dalla Madia.

Charis

che lo Stato non abbia soldi da spendere non è esatto. Lo Stato spende e continua a spendere secondo un bilancio approvato dal Parlamento. Che poi spenda male o spenda piu' di quanto incassi, generando un deficit, è altrettanto vero.

Ma non pensiamo che siccome "non ci sono soldi" la macchina si fermi e con cio' non intendo la parte acquisita di chi già oggi svolge un lavoro per lo Stato e riceve uno stipendio, bensi delle spese nuove, che - per la cultura - si chiamino progetto per la valorizzazione di Pompei, oppure per la sistemazione definitiva dei bronzi di Riace , oppure ancora per progetti culturali che contemplano delle assunzioni a tempo determinato.

Per le assunzioni a tempo determinato penso che in Italia si debba cambiare un po' modo di pensare. Oggi Paesi molto piu' ricchi dell'Italia ricorrono con frequenza alle assunzioni a contratto e a tempo determinato - ivi compresi ad esempio fior di professori universitari . Le risorse sono quelle che sonbo e paesi piu' efficienti ricorrono tranquillamente a questo sistema e onestamente meglio avere un contratto di 2-3 anni che , in paesi efficienti si rinnova relativamente facilmente o si creano altre opportunità, oppure nessun impiego ?

Continuare a pensare di poter caricare impieghi a tenpo indeterminato , soprattutto pensando che cio' sia un diritto acquisito (mentre non lo è in nessun caso) porta a sfasciare i conti pubblici . Il caso Alitalia mi pare lampante in proposito. Anni di extra costi a carico dello Stato hanno portato a rendere la compagnia ben poco appetibile sul mercato salvo, ovviamente fargli fare una seria cura dimagrante.

D'altra parte il mercato è mercato e non si possono imporre prezzi o extra costi che non trovano ragione . Chi dovendo comprare una casa sarebbe disposto a pagare il 30% in piu' rispetto al valore della casa sul mercato o a sobbarcarsi costi aggiuntivi che non hanno ragione di essere ? Forse è il caso di cominciare a cambiare un po' la mentalità statalista ..

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Per le assunzioni a tempo determinato penso che in Italia si debba cambiare un po' modo di pensare. Oggi Paesi molto piu' ricchi dell'Italia ricorrono con frequenza alle assunzioni a contratto e a tempo determinato - ivi compresi ad esempio fior di professori universitari . Le risorse sono quelle che sonbo e paesi piu' efficienti ricorrono tranquillamente a questo sistema e onestamente meglio avere un contratto di 2-3 anni che , in paesi efficienti si rinnova relativamente facilmente o si creano altre opportunità, oppure nessun impiego ?

Continuare a pensare di poter caricare impieghi a tenpo indeterminato , soprattutto pensando che cio' sia un diritto acquisito (mentre non lo è in nessun caso) porta a sfasciare i conti pubblici . Il caso Alitalia mi pare lampante in proposito. Anni di extra costi a carico dello Stato hanno portato a rendere la compagnia ben poco appetibile sul mercato salvo, ovviamente fargli fare una seria cura dimagrante.

D'altra parte il mercato è mercato e non si possono imporre prezzi o extra costi che non trovano ragione . Chi dovendo comprare una casa sarebbe disposto a pagare il 30% in piu' rispetto al valore della casa sul mercato o a sobbarcarsi costi aggiuntivi che non hanno ragione di essere ? Forse è il caso di cominciare a cambiare un po' la mentalità statalista ..

ma guardi che io la penso esattamente come lei... Di fatti mi ero limitato a chiedere con quali soldi dovrebbe trovare attuazione quel decreto, visti i tagli costanti degli ultimi 6/7 anni; è Lei che ha replicato su una interpretazione a mio giudizio immotivata delle mie (poche) parole.

Se siamo entrati in una nuova epoca ben venga!

Modificato da Charis
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il lavoro a tempo determinato sfutta le potenzialita' dei giovani e l'azienda vi ricorre al fine di ottenere agevolazioni fiscali e contributive. cessato il periodo lavorativo, spesso, all'azienda conviene assumere un nuovo giovane lavoratore, piuttosto che rinnovare il contratto al vecchio dipendente, il quale si ritrova si con un'esperienza di lavoro ma, ahime', ancora disoccupato con difficolta' a triovare lavoro per via della sua "maggiore eta'"!

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Si sa, tante parolone, molte leggi e leggine, grandi discorsi, riforme rivoluzionarie, buoni propositi, .......E' SEMPRE LA SOLITA MINESTRA!

A CHI LA VOGLIONO DAR A BERE!

SIAMO ORMAI CRESCIUTI E ALLE FAVOLE NON CI SI CREDE PIU'!

IN ITALIA CI SONO LE LEGGI, ANZI SIAMO IL PRODUTTORE MIGLIORE IN ASSOLUTO PER QUESTA ATTIVITA'...

QUELLO CHE CI MANCA E' METTERE IN PRATICA CIO' CHE ABBIAMO DETTO E SCRITTO.

Non c'è bisogno di nuove leggi [mi riferisco dal punto di vista economico] bisogna solo erogare i soldi....poi se questi non ci sono [non voglio entrare in merito] allora non bisogna fare nuovi proclami propagandistici da terzo mondo, piuttosto bisogna fare le persone serie e dire la VERITA' e cioè che bisogna aspettare ancora per i fondi economici.

L'unica rivoluzione sarebbe la sincerità dei nostri governanti...ma per quello dobbiamo aspettare ancora... non so quanto.....

TUTTO IL RESTO, COME DICEVA IL COMPIANTO CALIFFO, "E' NOIA, E NON HO DETTO GIOIA".....

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