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Il problema dei contratti a tempo determinato, è che in Italia sono considerati zero. Difficoltà per mutui, prestiti, ed immagino dopo una vita con contratti del genere, quando sarà il momento della pensione....che sorprese...

È vero, piuttosto che niente, è meglio piuttosto...., ma non dovrebbe essere la normalità, invece succede proprio il contrario..

Skuby

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Il problema dei contratti a tempo determinato, è che in Italia sono considerati zero. Difficoltà per mutui, prestiti, ed immagino dopo una vita con contratti del genere, quando sarà il momento della pensione....che sorprese...

È vero, piuttosto che niente, è meglio piuttosto...., ma non dovrebbe essere la normalità, invece succede proprio il contrario..

Skuby

Molti avranno dimenticato la "vecchia" legge Fornero e i fattori che hanno portato a procrastinare il pensionamento di tanti... Lo Stato oggi vuole, almeno dove possibile, risolvere il problema alla radice.

Modificato da Charis
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  • ADMIN
Staff

Lo Stato oggi vuole, almeno dove possibile, risolvere il problema alla radice.

Si' ma procrastinare la pensione e trasformare i contratti di lavoro a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato per tutti non credo sia la soluzione giusta.

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Molti avranno dimenticato la "vecchia" legge Fornero e i fattori che hanno portato a procrastinare il pensionamento di tanti... Lo Stato oggi vuole, almeno dove possibile, risolvere il problema alla radice.

mi chiedo come si possa pensare di dare un lavoro ai giovani, che poi saranno coloro che pagheranno le pensioni ai meno giovani un domani, mandando le persone in pensione più tardi....(senza considerare quelli poi, che in prossimità della pensione sono stati lasciati a casa senza lavoro).

Questa non è di certa la sede appropriata per queste discussioni, però certi provvedimenti adottati in questi ultimi anni mi sembrano follia...

skuby

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Mi piacerebbe vedere i nostri governanti vivere [o sopravvivere] per un mese o due con gli stipendi e pensioni che erogano alla gente comune. Poi vedremo le manovre o riforme che attueranno.....Finche vivono come i Nababbi sarà molto difficile che possano comprendere la realtà della maggioranza della popolazione.

Quello che mi viene in mente sono le parole di un primo ministro italiano di cui non farò il nome che diceva "E' giusto pagare l'IMU perché lo Stato da dei servizi per la casa: strade, illuminazione pubblica.....". MA MI DOMANDO: ERA COSCIENTE DI CIO' CHE DICEVA? LA MAGGIOR PARTE DELLE STRADE ITALIANE SONO IN PESSIEME CONDIZIONI PER NON PARLARE DEGLI ALTRI SERVIZI CHE SONO ALTRETTANTO PESSIMI [e che tra l'altro già paghiamo sotto forma di altre tasse, tassine e gabelle varie].

QUINDI NOI, secondo questo signore, DOVREMMO PAGARE PER DEI SERVI CHE NON CI SONO O CHE NON SONO EROGATI?

OTTIMO TEOREMA DELL'ASSURDO, si vede che è un professore di economia ......[è ironico e non è rivolto contro nessun prof. di economia]

PS: chiedo scusa agli utenti se sono fuoriuscito dalla discussione, ma certe cose devono essere denunciate dall'opinione pubblica, in ogni modo DEMOCRATICO.

Poi ci si chiede perché la numismatica è una realtà in continua decrescita....per forza la gente "normale" non c'è la fa ad andare avanti con questi continui sacrifici e buchi sulla cintura, quindi non è in grado di potersi interessare anche volendo ad un "hobby" così dispendioso.

Modificato da ARES III
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Ares non mi pare che la numismatica sia in "decrescita" al contrario le "transazioni" numismatiche, il numero delle vendite, i cataloghi d'asta, il numero delle pubblicazioni e degli articoli sono tutti parametri in crescita se consideriamo gli ultimi 20-25 anni

Non ho dati invece sull'associazionismo dove credo la situazione sia stabile o in decrescita per le tipologie tradizionali ( circoli, societa' etc) ma se consideriamo anche il livello di aggregazione dato dai "fora" numismatici allora anche li' la crescita e ' certa

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Parlavo del numero degli appassionati di numismatica che effettivamente poi si possono permettere di acquistare materiale per le loro collezioni.

Con il termine materiale rientrano non solo le monete, ma anche tutto ciò che occorre (libri e testi specialistici, cofanetti o raccoglitori, strumenti per maneggiare e curare le monete....).

Ci si può interessare alla numismatica senza possedere nessuna moneta SI', però non si può non avere almeno qualche testo specialistico sull'argomento, se no allora si è sportivi guardando solo una partita o si è scrittori/giornalisti leggendo un solo libro o un quotidiano?

I testi di numismatica, fatti bene (immagini a colori, testi approfonditi, ....), hanno un costo che credo un padre di famiglia con due figli a carico, con uno stipendio di 1100-1200 € [stipendi medi circa] , con un mutuo o un affitto.... NON SE LO POSSA PERMETTERE CON FACILITA'. [non parlo di me, ma faccio un esempio molto lampante]

Per poter coltivare la numismatica non servono grandi capitali, è vero, ma un minimo di budget strimizzito si. Se poi nei circoli le persone si iscrivono tanto per farlo, o in attesa di tempi migliori, perfetto. Chi sono io per giudicare le scelte degli altri!!

Tuttavia non basta ad iscriversi ad un circolo per diventare appassionati, io non sono iscritto a nessun circolo come molti altri, e in più quelli che si iscrivono lo fanno tutti per passione e interesse culturale o lo fanno tanto per fare qualcosa di diverso il pomeriggio dall'andare al bar?

La numismatica è arte, storia, cultura, passione, ma anche dispendio di tempo, energie e purtroppo soldi.

Se poi nei circoli fanno della beneficenza... bè allora è un altra cosa e non so come funziona.

Per quel che riguarda l'aumento delle transazioni numismatiche:

1- il numero delle transazioni è aumentato semplicemente perché i collezionisti (che se lo possono permettere) possono utilizzare strumenti come internet e giungere a conoscenza di molta più materia prima rispetto a prima; e inoltre prima le transazioni utilizzavano canali diversi come l'intermediazione di periti e negozi di numismatica, che poi non possono essere visualizzati dal pubblico per poter far un calcolo;

2- l'aumento del volume economico delle transazioni dipende non sempre dalla legge del mercato (domanda-offerta) ma molto spesso sono alcune case d'asta [non tutte, anche se le altre sono poi costrette a seguirle] che riescono ad influenzare i prezzi attraverso alcune operazioni che in questa sede non posso e non voglio dire.

Modificato da ARES III
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Ares

Non so da quando segui il mercato numismatico

Io lo seguo dagli anni Ottanta e possiedo una buona selezione di catLoghi della prima meta' del '900

Posso assicurarti che il materiale chec'e' in giro oggi, il numero di aste ( basti confrontare il numero di case d'asta presenti sul mercato) e il numero stesso dei collezionisti ( proxy clienti) sono un multiplo di quello che erano 30 o anche 20 anni fa.

Internet e ' certamente stato un grandissimo facilitatore per la crescita del mercato

La digitalizzazione e i minori costi do stampa hanno certamente contribuito alla crescita delle pubblicazioni numismatiche (anche queste un multiplo di quanto girava 30 anni fa)

Tuttavia e' stata proprio la crescita del mercato e dell interesse collezionistico che indubbiamente hanno caratterizzato questi anni , mentre un mercato decrescente ( che al contrario era estremamente attivo 30 anni fa) e' oggi quello filatelico

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Si' ma procrastinare la pensione e trasformare i contratti di lavoro a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato per tutti non credo sia la soluzione giusta.

be', non è che si possano "trasformare i contratti di lavoro a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato", semplicemente riducono (di molto) le nuove assunzioni a tempo indeterminato a favore di contratti a progetto (e simili) e appalti alle cooperative.

Ma questa non è certo un'esclusiva dei beni culturali, sia chiaro! si sta diffondendo in tutto il nuovo mondo del lavoro. Le cooperative costituiscono una non irrealistica prospettiva per il futuro di tanti più o meno giovani: presumo ne conosciate tutti le ragioni. Per chi non le conoscesse: il politico x istituisce la cooperativa y, mettendoci alla dirigenza z (un suo parente o un suo "amico"); la cooperativa assume, ma soprattutto offre prospettive di lavoro a quanti lo cercano, e in tempo di elezioni (ma anche in tempi ordinari) costituisce un'ottima macchina per fidelizzare migliaia di votanti. Il sistema della cooperativa è molto simile a quello che sta alla base della emissione di banconote (fino a qualche decennio fa, ora il discorso sarebbe da porre in termini differenti): come uno Stato stampava molta più "cartamoneta" di quanto oro effettivamente detenesse, allo stesso modo il "politico" della cooperativa promette molti più posti delle effettive assunzioni necessarie, tanto..., alla peggio, ci si può sempre appellare alla non convertibilità (delle banconote o del voto di scambio che sia).

Modificato da Charis
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mi chiedo come si possa pensare di dare un lavoro ai giovani, che poi saranno coloro che pagheranno le pensioni ai meno giovani un domani, mandando le persone in pensione più tardi....(senza considerare quelli poi, che in prossimità della pensione sono stati lasciati a casa senza lavoro).

Questa non è di certa la sede appropriata per queste discussioni, però certi provvedimenti adottati in questi ultimi anni mi sembrano follia...

skuby

molti pensano unicamente al danno inferto al ricambio generazionale, e non considerano il danno patrimoniale procurato ai lavoratori: andare in pensione x anni più tardi equivale ad essere derubati di x anni di pensione: la vita si esaurisce secondo il suo corso naturale e non tiene conto dell'età di pensionamento.

Chi va in pensione x anni più tardi, di fatto, perde x anni di "quattrini" (pensate quanti dindini risparmiati dallo Stato!!). Qualcuno pensa ancora che allo Stato possa interessare della buona "salute" (è virgolettata, non senza motivo) dei cittadini!? ahaha beati voi, perché vostre saranno le nuvole, per costruirci regge e castelli.

Lo Stato, e chi ne fa le "feci" (come diceva qualcuno), ha quale obiettivo ultimo (e anche unico, fondamentalmente) quello di far quadrare entrate e uscite. Finché il sistema regge... si tira a campa', poi si vedrà. I ventenni di oggi (in buona compagnia di tanti attuali trentenni) leggeranno che "una volta" c'erano le pensioni? affari loro! (direbbero, a telecamere spente, i nostri amati burattinai)

Modificato da Charis
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