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Antichi romani e sculture bronzee romane


Legio II Italica

Risposte migliori

Per proseguire la ricerca di sculture in bronzo , almeno di quelle piu’ note , presenti nei Musei , provo a concludere la ricerca .

La lunghissima storia che lega indissolubilmente gli antichi Romani alla scultura in bronzo , alla quale facciamo riferimento , e’ ricca di situazioni di amore e di odio ; situazioni di amore sbocciate fin dalle origini pagane della loro storia , quelle di odio o comunque di disprezzo , quelle avvenute al riconoscimento ufficiale di Stato della religione cristiana in quanto ritenute , quelle a sembianza umana , statue di Demoni . Si puo’ datare l’inzio della passione per l’ arte greca in generale , al 272 a.C. quando i Romani conquistarono Taranto , da questa grande e importante citta’ della Magna Grecia , fu portato a Roma ingente bottino , tra cui statue dell’ arte greca in marmo e bronzo , questo fu l’inizio della immissione prorompente della cultura greca presso i “barbari” romani .
Non che non esistessero sculture in bronzo nella Roma antecedente alla presa di Taranto , ve n’erano di produzione etrusca , ad esempio la celebre ma controversa Lupa Capitolina , ma certamente non potevano competere in bellezza e plasticita’ con l’ arte classica scultorea greca .
In un volume manoscritto della Biblioteca Vaticana , il numero 14 facente parte della raccolta siriaca , si trova una breve descrizione della citta’ di Roma , scritta nel 546 dallo storico bizantino Zaccaria , forse in questo/i anno/i a Roma al seguito di Belisario in Italia nel corso della guerra gotico bizantina ; grazie al suo scritto sappiamo che a Roma esistevano 80 statue in bronzo dorato , 3785 statue di bronzo semplice , e altre 25 statue di bronzo che Vespasiano aveva preso da Gerusalemme ; in tutto 3890 statue in bronzo esposte nei luoghi pubblici di Roma , mentre non specifica quelle private delle Domus . Se questa era la situazione nell’anno 546 , non riusciamo ad immaginare cosa doveva essere Roma alla fine del IV secolo o agli inizi del V secolo , prima delle devastazioni dei saccheggi dei secoli successivi , anche perche’ sappiamo dai classici antichi che a Roma esistevano anche statue in oro e in argento , oltre che naturalmente infinite , in marmo .
Di tanta inimmaginabile ricchezza in statue bronzee pochissimo , praticamente nulla e’ giunto fino a noi , quel poco e’ ora custodito nei nostri Musei e in quello del Vaticano , oltre che all’ estero .
Dopo la statua del Pugile , quella dell’ Atleta , quella trovata nel Tevere , gia’ descritte e la statua equestre di Marco Aurelio , celeberrima , inutile a parlarne , vediamo le altre ancora visitabili a Roma .
Nei Musei Capitolini spiccano la testa colossale di Costantino e altri frammenti , trovata forse in frammenti all’ interno della Basilica di Massenzio nel 1487 e donata al Campidoglio da Papa Sisto IV ; la statua completa de il “Camillo” rappresentante un giovane nell’ atto di compiere un sacrificio ; la Lupa Capitolina , opera forse etrusca e altre bellissime statue quali : lo Spinario , il Cratere , il Bruto , il Cavallo , l’ Ercole , l’ Oca , gli “Atleti” , la Vittoria alata e altre ; mentre nei Musei Vaticani quella dell’ “Ercole” dorato , oltre alla “Pigna” con i due Pavoni . Per alcune opere vediamo qualche particolare della scoperta .
Lo “Spinario” : La statua a Roma è documentata fin dal XII secolo. Fu notata alla fine del XII secolo o agli inizi del XIII da un viaggiatore inglese, Magister Gregorius, Venne donata da Sisto IV alla città nel 1471 , prelevandola dal palazzo Laterano , durante tutto il Rinascimento fu tra le statue antiche più ammirate e copiate e in quell'epoca nacque probabilmente la leggenda del pastorello romano Gnaeus Martius che , incaricato di consegnare un importante messaggio al Senato compiendo un lungo tragitto , si affrettò ignorando la spina che gli era entrata nel piede , fermandosi per estrarla solo a missione compiuta . Nel 1748 Napoleone sequestrò la statua per inviarla al suo museo a Parigi , il Louvre , dove restò fino al 1815 , prima di tornare a Roma .
Il “Bruto” : Il busto di Bruto proveniva dalla collezione privata del Cardinale Rodolfo Pio da Carpi , che la donò alla città nel XVII secolo . Trafugato da Napoleone che lo fece esporre al Louvre, fu riportato a Roma nel 1815 .
Il “Cavallo “ : La scultura venne rinvenuta a Roma nel 1849 , in uno scavo nel vicolo delle Palme (oggi vicolo dell'Atleta) a Trastevere . Venne considerata sin dalla scoperta un originale greco ed è stata datata generalmente al V o VI secolo a.C. Luigi Canina aveva ipotizzato che il cavallo appartenesse al gruppo della Torma di Alessandro, di Lisippo , che Plinio informa fosse collocato nel portico di Metello , poi divenuto portico di Ottavia , vicino al Circo Flaminio . Più recentemente è stato attribuito allo scultore ateniese Egia, maestro di Fidia , di cui si conosce la presenza a Roma di un gruppo con i Dioscuri, collocato presso il Tempio di Giove Tonante .
Sul dorso del cavallo è presente un'apertura che era destinata ad ospitare la figura del cavaliere; la figura originaria venne probabilmente sostituita da un'altra alla metà del I secolo a.C. e a questa seconda figura potrebbe appartenere un piede in bronzo rinvenuto insieme al cavallo. Gli occhi erano costituiti da elementi, probabilmente in pasta vitrea , inseriti nella cavità delle orbite .
Il cavallo è rappresentato nel momento precedente alla partenza al galoppo , trattenuto dalle redini che erano tirate dal cavaliere . La zampa anteriore sinistra è allungata in avanti e quella anteriore destra è sollevata . Il cavallo è stato restaurato e nuovamente esposto nei Musei capitolini nel 2007 .
Veniamo ora ai due “Ercole” stupende statue in bronzo dorato , quello esposto ai Musei Capitolini e ai Musei Vaticani nei quali anche la “Pigna”
L’Ercole : dei Musei Capitolini e’ una scultura del II secolo a.C. in bronzo alta metri 2,41 e proviene dall'area del Foro Boario, dove fu rinvenuta sotto il pontificato di Sisto IV. La statua, che doveva rappresentare il simulacro di culto dell’ eroe , quasi sicuramente la statua era quella esistente all'interno del Tempio rotondo repubblicano tutt’ora esistente davanti la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin in Piazza della Bocca della verita’ , dedicato all'eroe greco nel II secolo a.C. , mostra, nelle proporzioni e nel forte modellato del corpo, la derivazione da modelli greci del IV secolo a.C. , vicino allo stile di Lisippo.
Gli “Atleti” : due statue simili , nell’ atteggiamento di iniziare una corsa , furono trovate nel corso di opere edilizie nel mese di Marzo del 1885 sul versante occidentale del colle Quirinale , vera miniera di opere d’ arte .
L”Ercole : dei Musei Vaticani , chiamato anche “Ercole Mastai” , statua colossale quasi doppia di una figura umana , fu scoperto l’ 8 Agosto 1864 sotto le rovine del Teatro di Pompeo , anche questa stutua , come il Pugilatore , non fu li’ per caso , ma venne sepolta in antico come fosse una persona , infatti fu trovata dentro un sarcofago di muro rivestito di marmo ; testimonianza di come gli antichi Romani sentendo ormai prossima la fine della civilta’ intendessero preservare in eterno le opere preziose appartenute al loro tempo , particolare questo che e’ riportato in un paragrafo , con grande ammirazione e commozione verso i Romani , dallo storico Procopio di Cesarea nella sua opera sulla guerra gotica .
La “Pigna” con i due pavoni , alta metri 3,35 si pensa fosse posizionata in antico come decorazione della cupola del Mausoleo di Adriano tra le cui rovine si racconta essere stata trovata , studi recenti propondono invece per una decorazione centrale di una grande fontana , forse quella di Agrippa nel Campo Marzio .
Alcune foto delle staue trattate , per leggerle mettere la freccia del mouse dentro la foto .





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Modificato da Legio II Italica
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Volevo aggiungere a quelle bellissime statue anche un gruppo di bronzi dorati proveniente - ritrovato nel territorio di Pergola (PU).

Sono unici nel loro genere.

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Grazie ARES III , per chi volesse saperne di piu' su questi stupendi bronzi , legga notizie su Wikipedia , cliccando : "Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola"

Chi ha altre immagini di bronzi , a parte quelli notissimi , tipo i Bronzi di Riace , Marco Aurelio , Lupa , ecc. , li pubblichi pure , aggiungendo alcune note di spiegazione , grazie .

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Tra le molteplici raffigurazioni bronzee di Priapo questa variante mi è sembrata la più originale, non tanto per l'esasperazione degli attributi, ma per la loro collocazione anche sul copricapo a mo' di corona radiata tipica degli imperatori romani.

Preferisco non aggiungere altro perché l'immagine si commenta bene da sola e per evitare qualunque forma di doppio senso o facile umorismo su una tematica che comunque ha una sua serietà.

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Un "multifallo" , comunque un simbolo portafortuna , era anche d' uso comune inserirlo tra le mura delle citta' vicino le porte di ingresso a protezione delle stesse , anche nelle mura aureliane di Roma si trovano simili falli . Il fatto strano e' la "corona" di cui non capisco l' allegoria ; da quale museo proviene la statua ?

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Supporter

Ciao

@@Legio II Italica se ti piacciono i bronzi ti invio questo che ha sottomano chi è si vede bene ed è al museo archeologico di Istanbul.

Silvio

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Supporter

Ciao

è Adriano un po' austero per non dire altro.

Silvio

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Un Adriano molto diverso dai canoni tradizionali , lo avrei piu' dato per un Vero , ciao .

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Potrebbero andar bene entrambe.... ma sono più propenso per Adriano.

Ritornando al bronzetto di Priapo devo chiedere perché la foto me l'aveva postata molti anni fa un amico.

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Ciao Ares , essendo una statua , la cui figura si presta a qualche interpretazione attributiva diversa , mi chiedo , a meno che non sia stata inequivocabilmente attribuita ad Adriano , se non possa essere di altro personaggio anonimo , magari di un semplice magistrato o di altra importante carica civile .

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In teoria tutto può essere, però per la ricchezza e per la cura dei dettagli sarei propenso ad un personaggio veramente importante, nonché benestante....., meglio di un imperatore chi poteva esserci?

Poi ci sono sempre i se e i ma, qualcuno a letto il Satiricon di Petronio? Perché c'è la descrizione di un ricchissimo liberto che ostentava i propri averi in modo diciamo non proprio elegante. Quindi c'erano personaggi che si potessero permettere questo genere di beni, ma secondo me la maggior parte non avevano un gusto così raffinato come la statua in esame.

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Infatti una statua in bronzo era alla portata di tanti , anche di personaggi di condizione libertina , la storia ci racconta di alcuni liberti arricchiti aventi un patrimonio pari a quello di un Senatore , inoltre molti liberti erano resi dai padroni in tale condizione sociale anche in virtu' della loro cultura e raffinatezza , essendo magari prigionieri di guerra resi prima schiavi e poi affrancati , vedi ad esempio Polibio , Livio Andronico , Epitteto , Terenzio Afro e tanti altri .

Quindi e' abbastanza facile che anche un personaggio comune , ma di patrimonio accompagnato da un certo gusto per il bello , potesse permettersi un opera del genere ; naturalmente tutto questo non vuol mettere in dubbio l'attribuzione delle statua , ma e' solo un modo di ragionare tra amici .

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Supporter

Ciao

è Adriano non attribuito da me ( anche se secondo me è molto evidente ) ma dagli archeologi e curatori del museo di Istanbul, tenete presente due cose L. Vero anche se somigliante ha il viso più magro, scavato nelle guance e lungo, la barba di norma è rappresentata più lunga, e i capelli più folti, poi siamo in ambito provinciale e i modelli erano presi da sculture che poi finivano per assomigliarsi un po' tutte, quando rientro vi posto qualche altra rappresentazione dei due Imp. da vari musei, in cui si nota la differenza.

Silvio

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Supporter

Ciao

rieccomi in anticipo sui tempi ho trovato la foto anche sul portatile, vi posto due statue in marmo, quella di Adriano dal museo di Burdur proveniente da Sagalassos e l'altra di L. Vero (ho selezionato solo la testa) dal museo di Antiochia di Siria, la testa di Adriano è alta circa un metro mentre quella di L. Vero la statua completa ne è alta circa tre, le differenze tra i due sono molto evidenti e la somiglianza di quella di Adriano con quella del museo di Istanbul è evidente.

Silvio

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Non metto in dubbio l' attribuzione datagli dagli archeologi turchi , avranno avuto i loro buoni motivi , ma che c'e' somiglianza con l' Adriano classico di fattura greco romana e con l' iconografia monetale , non mi pare proprio , piuttosto e' una fattura prettamente orientale poco o nulla somigliante .

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Supporter

Ciao

@@Legio II Italica certo i canoni classici e quelli provinciali si sa bene che sono diversi e per vari motivi si nota sulla maggiranza sia dei ritratti monetali che di quelli statuari io però l'assomiglianza ce la vedo bene.

Per ultimo ti posto una moneta di L. Vero.

Silvio

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  • 4 settimane dopo...
Supporter

Nella foto che raffigura la testa e la mano bronzea attribuite a Costanzo II,si nota lo Gnomone dell'obelisco vaticano,rimasto in sede fino a Sisto V,che si credeva contenere le ceneri di Cesare,con i fori delle archibugiate dei Lanzichenecchi nel 1527...

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