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IGNORED

Diario di un viaggio 2014


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

inizio una presentazione che mi rendo conto è :offtopic: rispetto al tema “istituzionale” della presente Sezione. Ma considerando che oltre ad essere interessati alla numismatica lo siamo anche (nella maggior parte) della Storia mi permetto di inserire solo transitoriamente questa discussione nella Sezione Monete Imperiali, al fine di darne visione ai frequentatori abituali e quindi di trasferirla nella Sezione Storia ed Archeologia dell’amico Flavio, probabilmente la sistemazione più idonea. Nella maggior parte tratterò siti di epoca romana e ciò rappresenta l’ideale collegamento con questa Sezione.

In questi giorni sono rientrato dalle vacanze estive trascorse tra Pannonia e facendo, onore al mio nickname, Illyricum. In Dalmazia ero stato già un paio d’anni fa ed avevo proposto foto di siti archeologici e storici, così come per la zona di Pola.

http://www.lamoneta.it/topic/98676-bvrnvm-ascesa-sviluppo-e-caduta/?hl=burnum

http://www.lamoneta.it/topic/110243-diario-di-viaggio-2013/?hl=pola

Quest’anno ho cambiato lievemente itinerari ed ho visto altre località. Mi piace l’idea di presentare quanti siti di epoca romana si rinvengono nel territorio dalmatino. Non solo, ma mi fa sempre impressione camminare nei sentieri di quelle che sono all’apparenza delle semplici campagne e celano invece nel sottosuolo chissà quali testimonianze di un perduto splendore. La prima località di quest’anno ricorda in grande Burnum: un centro che nacque, si sviluppò, raggiunse l’apice e sparì, inghiottito dai tumulti del periodo post-romano. In questo caso però non si tratta di un importante ma piccolo centro ma di una vera e propria città di una certa rilevanza nel mondo antico romano.

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Solin/ Salona

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Era la capitale romana della Provincia della Dalmazia, un fiorente porto sorto alle foci del fiume Giadro/Jadro (lat.Salon) e che controllava tutti traffici commerciali e militari verso l’entroterra e la regione danubiana. Il territorio fu frequentato fin dall’epoca neolitica e sede della colonia greca siracusana di Salon. Nel 119 a.C. Lucio Cecilio Metellio la conquistò, vi svernò e il porto divenne quello principale della flotta romana del settore. Vi furono varie ribellioni fino a quando nel 78 a.C. furono costruite le prime mura urbiche romane. Il territorio fu diviso in centuriazioni e divenne sede del proconsole ovvero del Legatus pro praetore dell’Illirico. Durante la guerra tra Cesare e Pompeo si schierò con il primo e subì più assedi da parte dei pompeiani fino alla caduta e in seguito alla riconquista da parte dei cesariani. Dopo vicende alterne dovute anche a rivolte dei Dalmati, Ottaviano vi dedusse la Colonia Iulia Martia Salonae, con il titolo di Martia ad indicare il valore miliare dei saloniniani durante le guerre civili. Nel tempo Salona crebbe non solo di importanza ma anche di dimensioni: si allargò a occidente e a oriente, costruì nuove mura urbiche più ampie di quelle repubblicane (che rimasero in loco), triplicò la superficie cittadina in esse racchiusa e prese il nome di Salonae, ad indicare la presenza di tre città unite (divise nei settori Urbs Nova Occidentalis, Urbs Vetus e Urbs Nova Orientalis). Marco Aurelio nel 170 d.C. utilizzò la II e III Legione e rinforzò le mura per prevenire incursioni marcomanniche. Nel III secolo raggiunse i 60.000 abitanti, cifra notevole per un insediamento urbano provinciale; nel territorio vi nacquero Claudio II Gothico, Aureliano, Probo e Diocleziano. Quest’ultimo la arricchì dal punto di vista architettonico. La città aveva sette terme pubbliche ed altre private, un anfiteatro, un teatro e due acquedotti uno dei quali, restaurato nel 1800, porta ancora l’acqua a Spalato, distante 5 chilometri. A partire dal III secolo iniziano le evidenze archeologiche collegate all’avvento del cristianesimo e il suo primo vescovo, San Venazio, fu martirizzato nel 270 d.C. Un salonino (Caio di Salona) divenne Sommo Pontefice nel 283. Nel 303-304 ci furono terribili persecuzioni a nome di Diocleziano e a Salona, di Galerio. Nel IV secolo ci furono i primi assalti dei Goti, respinti. Nel IV e V secolo secondo Costantino Profirogenito, la città copriva una superficie pari a metà di Costantinopoli imperiale; nel 414 venne eletta Metropoli ecclesiastica e otto anni dopo ospitò Valentiniano III e Galla Placidia. Nel 454 ci fu un usurpazione a nome di Marcellino, patrizio salonino, che resse il governo della città con il titolo di “Re di Dalmazia”. In seguito vi trovarono rifugio Glicerio e Giulio Nepote, che qui fu ucciso (480). Nel 481 fu conquistata da Odoacre degli Eruli e nel 491 da Teodorico, re degli Ostrogoti. Si sviluppò come centro di diffusione dell’eresia ariana fino alla conquista da parte bizantina sotto Giustiniano (536) cui si dimostrarono fedeli durante un seguente assedio da parte dei Goti. In questo periodo l’arcivescovo di Salona era parificato per importanza a quello di Roma, Ravenna e Milano. Comunque per la città era iniziato un periodo di lenta agonia che termina nel 639 quando gli Avari, dopo vari attacchi, conquistano la città e la rasero al suolo. Una testimonianza indiretta della caduta è costituita da due incisioni su edifici pubblici che riportano una la frase “Sy, Kirie, ora” (Guarda tu o Signore) e la seconda “Deus noster propitius esto Repubblicae Romanae” ovvero invocante l’Eterno a salvare lo stato romano. L’ultima testimonianza di frequentazione a Salona viene dalla data 612 riportata su un sarcofago. Una debole rinascita si ebbe nel IX secolo ad opera di prelati, genti di discendenza latina e di origine croata.

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Appena scesi dal parcheggio si giunge nell’area della Basilica di Manastirne, sorta nell’area di un cimitero pagano e della Villa degli Ulpii. Dal V secolo divenne la basilica cimiteriale cristiana e vi furono deposti i resti dei sei martiri della città.

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L'ingresso della Basilica

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Sarcofaghi dalla necropoli pagana

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Lacerto musivo dalla Villa degli Ulpii

Proseguendo il cammino si giunge alle mura settentrionali di Salona, con bastioni poligonali, come detto restaurate e riparate nel 179 da Marco Aurelio. La situazione attuale è quella derivante dagli interventi del 359 per fronteggiare i Visigoti e del VI secolo, ai tempi delle guerre gotiche tra Ostrogoti e Bizantini. Lo spessore delle mura è attorno ai 4 metri.

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Da qui si gode di una vista sull’area racchiusa dalle mura urbiche: si trattava veramente di un insediamento vasto!

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Quindi sulla sinistra si notano i resti del Centro Episcopale che insistette nel perimetro di un edificio della metà del III secolo d.C. Nei bagni della precedente costruzione venne edificato il Battistero. Dietro, i resti delle Terme Maggiori.

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Continuando nel percorso si giunge alla Porta Cesarea, di epoca augustea. Aveva tre fornici ed era affiancata da due torri ottagonali.

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Sulle superfici di ciò che resta della pavimentazione stradale si nota la presenza di evidenti solchi carrai.

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Nei pressi della Porta Cesarea il Ponte a cinque archi, che oltrepassava un torrente che passava all’interno della cerchia muraria della Urbs Vetus.

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Dirigendosi verso occidente si passa nei pressi della Basilica dei Cinque Martiri (un ecclesiastico e quattro guardie pretoriane giustiziate nei pressi dell’anfiteatro nell’aprile 304), la prima basilica cimiteriale cristiana. Antecedentemente alla necropoli paleocristiana l’area era stata usata ad uso sepolcrale fin daI I secolo d.C.

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Infine l’anfiteatro. Conteneva 20.000 spettatori e poteva essere utilizzato per spettacoli gladiatori e per le naumachie. Visto dall’esterno ricorda l’Anfiteatro Flavio e l’Arena di Pola in scala ridotta; non è nota la data di costruzione ma si è proposto il 170 d.C. per il rinvenimento presso le cave di Brazzà/Brac di un iscrizione riferita a Quintus Silvius, centurione della Cohors I Belgarum che era di stanza a Salona. Si tratta probabilmente di un militare incaricato della sorveglianza ( “curam agens” )sui lavori per l’anfiteatro. Nell’edificio era presente un tempio dedicato a Nemesi, divinità cara ai gladiatori.

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Modificato da Illyricum65
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Altre divinità che hanno dato presenze nell’area sono Cibele (tempio), Mitra e statue e statuette di Giove, Iside, Serapide e Anubi, queste ultime a conferma di rapporti con l’area egizia.

Non ho visitato il Teatro che comunque era più grande di quello di una piccola ma fiorente città come Pompei.

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Infine, un dettaglio che mi ha colpito: nonostante siano passati più di mille anni, il terreno dei campi coltivati anziché essere chiaro ha ancora il tipico colore scuro delle aree antropizzate o soggette a vasti incendi.

Infine una riflessione: cercando in internet ho trovato menzione che il Governo Croato ha deciso di stanziare mi pare 50.000.000 di euro per la valorizzazione del sito. Qui investono nella Cultura! :whome:

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Split/Spalato

Visitata Salona non restava che recarsi a Spalato/Split che crebbe proprio dopo la caduta di Salona. Nata come centro commerciale greco con il nome di Aspalathos, si sviluppò all’ombra della capitale provinciale subendone la potenza. La sua fortuna fu che Diocleziano, nato probabilmente nella stessa Salona, la volle come sede del Palazzo Imperiale. Vi costruì in pratica un castrum di 176 m per 215 dotato di mura spesse 2 metri e alte tra 18 e 24 metri, torri angolari quadrate, quattro porte urbiche di cui tre con torri poligonali, cardo e decumano. All’interno vi erano tutti i servizi necessari ad accogliere un imperatore che risiedeva nel lato mare dove le mura presentavano un portico colonnato. Dopo la morte di Diocleziano (313) la residenza rimase di proprietà imperiale. Nel 615 dopo la caduta di Salona per mano degli Avari le milizie superstiti e probabilmente parte degli abitanti (quelli che non avevano cercato rifugio sulle isole) trovarono rifugio nella fortezza. La resistenza durò fino al 639 grazie ai rifornimenti che giungevano via mare e a pace raggiunta la città accolse gli abitanti di Salona che rientrarono dai loro rifugi sulle isole. Il Palazzo fu restaurato e modificato negli spazi interni: chi aveva possibilità costruì un’abitazione, i meno abbienti trovarono rifugio nelle torri, nei sotterranei e nelle cripte cittadine. Spalato ebbe come riferimento l’esarcato di Ravenna e dal 751 ebbe come riferimento lo stratego di Zara, la capitale della regione dalmatina nel periodo bizantino. Dal punto di vista ecclesiastico Spalato fece riferimento a Ravenna.

Ai giorni attuali il visitatore ignaro stenta a riconoscere il Palazzo di Diocleziano, trasformato dalle modifiche tardoromane, medioevali e successive. Spalato si presenta dal lato mare con una splendida marina con palme.

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Sul lato mare i resti del colonnato che aggettava sul mare sono stati inglobati nelle costruzioni più tarde che coprono anche le mura urbiche.

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Gli spazi interni sono quelli delle classiche città istro-venete e qua e là colonne riutilizzate nelle costruzioni successive aggettano sulle vie cittadine.

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Si giunge quindi al Peristilio, uno spazio colonnato scoperto che presenta a sinistra il Duomo di San Doimo e a destra dei palazzi rinascimentali. Da qui si scende nei sotterranei e quindi si esce per la Porta di bronzo (Porta Aenea) che si apriva sul lato verso il mare.

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Duomo di S. Doimo

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Peristilio

Meglio conservato il settore della Porta d’oro (Porta Aurea) opposta al lato mare, dove le mura urbiche sono ben visibili sino alla torre d’angolo quadrata. Le torri poligonali che fiancheggiavano l’accesso sono completamente scomparse.

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Porta Aurea

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Mura urbiche

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Torre d'angolo

Ecco la pianta del Palazzo di Diocleziano e la sua ricostruzione.

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Trogir/Traù

E’ un’isola collegata da due ponti alla terraferma e all’isola di Ciovo/Bua; è annoverata tra i monumenti dell’Unesco dal 1997. Fu fondata da coloni siracusani attorno al 380 a.C. con il nome di Tragourion. Nel 228 a.C. appoggiò Roma durante la guerra illirica e fu esentata dal pagamento di tributi, beneficio revocato da Giulio Cesare nel 47 a.C. per l’appoggio dato a Pompeo. In seguito rientrò nella sfera d’influenza di Salona (Solin) di cui ho già parlato e perse di importanza fino al periodo medioevale.

Ora è una bella cittadina medioevale di tipo veneziano costruita in pietra calcarea proveniente dalla vicina isola di Ciovo/Bua. Giungendo dalla terraferma ci si imbatte nella Porta di Terraferma o San Giovanni del XV secolo che costituiva il varco d’accesso nelle mura costruite nel XIII secolo e rastaurate dai veneziani nel 1420.

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Porta di Terraferma o San Giovanni.

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Cattedrale di San Lorenzo martire.

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Il lato rivolto verso l’isola di Ciovo.

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Veduta.

La struttura militare più evidente è il Castello Camerlengo, sede del governatore e amministratore del fisco veneziano e vi risiedeva la guarnigione di stanza. Costruita su una preesistente struttura genovese del 1380, fu terminata nel 1433. Dalla torre partiva una catena che sbarrava il transito del canale tra Traù e l’isola di Bua.

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Isola di Murter

Quindi trasferimento a Morter/ Murter, isola collegata alla terraferma da un ponte che due volte al giorno viene alzato per permettere la navigazione. Isola dalle belle spiagge e per questo apprezzata dalla mia consorte… ma anche qui a ben cercare si trova qualcosa di interessante ;)

Fu abitata fin dal periodo pre-romano su una piccola penisola collinare chiamata Gradina (altezza 67 m) e dove fu costruito un abitato fortificato su altura.

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Successivamente attorno al I secolo d.C. sorse un insediamento romano, Colentum, oggetto di scavi di sondaggio nei primi anni del 1900 (furono rinvenuti mosaici, resti di abitazioni e intonaci) e che probabilmente accolse anche un sito militare navale (sec. Kurilic, 2012) equidistante rispetto a Zara e Salona. Al pari di altre località i resti sono poco evidenti. Una testimonianza del sito civile è costituita da una cisterna che raccoglieva le acque piovane per alimentare il circuito idraulico delle terme di un edificio privato.

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Proseguendo lungo la costa si arriva a dei resti murari che continuano sotto la superficie marina: in seguito al bradisismo il livello del mare aumentato e parte dell’abitato è stato ricoperto dal mare, inclusa la probabile zona del porto.

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Tra i ciotoli della riva abbondano i frammenti ceramici romani, testimoni di un buon traffico commerciale;

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lungo il sentiero si vedono resti di murature e osservando con attenzione si nota la presenza di piccoli frammenti di intonaci romani colorati.

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Modificato da Illyricum65
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Frammenti d'intonaci

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Resti di mura di edifici

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Posizione geografica di Murter

L’isola di Murter è anche la base di partenza per le crociere verso il Parco Nazionale delle Isole Incoronate. Durante una di queste ho approfittando di una sosta balneare ed ho raggiunto la vetta di un colle alto 127 metri che consente allo sguardo di spaziare sulle numerose isole dell’arcipelago. Il territorio è brullo e secco, con scarsa vegetazione; ma anche qui ci furono insediamenti antichi.

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Castellieri (abitati fortificati su altura), ville rustiche romane, chiese paleocristiane ed edifici medioevali. Questo scorcio dell’Isola Incoronata è emblematico: a prima vista non si nota altro che lo splendido mare.

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Ma a ben osservare si apprezza la presenza su due colli dela cinta di un castelliere protostorico (freccia rossa) e i resti della fortezza tardoantica di Tarac (freccia nera) che fu costruita in una zona con resti romani.

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L'Impero Bizantino lasciò, secondo opinione di molti, l'edificio più imponente sulle isole Incoronate: la fortezza di Tureta sull'isola di Incoronata (costruzione tardoantica e altomedievale – probabilmente del 6° secolo). Si suppone che la fortezza fosse costruita con obiettivi militari, per garantire la sicurezza e il controllo della navigazione nel mare Adriatico allora abbastanza incerto.

La vista dall’alto con Google Earth ci agevola il riconoscimento dei siti e ci consente di distinguere due tumuli sepolcrali protostorici (freccia blu) altrimenti indistinguibili. Chissà chi ci riposa sotto da millenni ...

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Spero di esser riuscito a farvi condividere il mio entusiasmo per questa terra che tanta Storia Antica ancora cela nel suo sottosuolo.

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Grazie Illy,

bellissimo reportage che mi ha ricordato la voglia che gia' avevo di visitare la Croazia per abbinare mare a storia romana.

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Bravo @@Illyricum65 e grazie per queste testimonianze non a tutti accessibili , ottimo servizio , da cui ne nasce un amaro raffronto con i nostri siti archeologici , si nota infatti dalle tue foto , un ordine , una pulizia e soprattutto una perfetta organizzazione illustrativa di quanto il visitatore sta osservando , si vede ad esempio in una delle ultime foto un semplice anonimo rudere , eppure anche questo ha il suo cartello ; da noi un Mausoleo imperiale del III secolo , sempre preso come un esempio tra tanti , non ha uno straccio di cartello , non solo , ma e' addirittura coperto di erbacce e alberi .

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bellissimo!!!! io avevo pubblicato monogrammi sui muri di Salona :)

Interessante! Hai qualcosa in merito da inserire nella discussione?

Ciao

Illyricum

:)

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beh, io posterei semplicemente il link interno :)

http://www.lamoneta.it/topic/125132-iscrizioni-da-salona-solin-croazia/

Grazie! :) Pensavo avessi pubblicato qualcosa di scritto...

@ cliff

… bellissimo reportage che mi ha ricordato la voglia che gia' avevo di visitare la Croazia per abbinare mare a storia romana.

Esatto, le ferie in Dalmazia o in Istria mi consentono di accontentare le velleità balneari di mia moglie e quelle mie di vedere reperti... ;)

@Legio II Italica

... ne nasce un amaro raffronto con i nostri siti archeologici , si nota infatti dalle tue foto , un ordine , una pulizia e soprattutto una perfetta organizzazione illustrativa di quanto il visitatore sta osservando , si vede ad esempio in una delle ultime foto un semplice anonimo rudere , eppure anche questo ha il suo cartello ; da noi un Mausoleo imperiale del III secolo , sempre preso come un esempio tra tanti , non ha uno straccio di cartello , non solo , ma e' addirittura coperto di erbacce e alberi .

Diciamo che per anni hanno tenuto quasi nescoste le vestigia romane e tollerato quelle veneziane... non sai quanti Leoni di Venezia son saltati!

Recentemente hanno focalizzato le ricerche sull'avvento dei primi Croati e trascuravano le vestigia romane.

Ultimamente ho notato che stanno valorizzando l'attrattività culturale, investendo, perchè si son resi conto che il Turismo balneare e quello culturale fanno arrivare tante presenze. Considera che a Colentum, un piccolo insediamento non noto ai più, ho incrociato turisti di varie nazionalità. Perchè? Perchè se ti colleghi via internet e cerchi Murter trovi accenni al sito e chi trova interesse verso l'antichità visita i siti.

Come detto due anni fa, a Burnum stanno investendo fondi. Così sembra anche per Salona che ho trovato descritta come "la Pompei della Dalmazia". Paragone irriverente verso l'originale ma questo non toglie chesi tratta di un sito archeologico di grande interesse e dalle prospettive interessante.

Perchè dico che è cambiato l'approccio? Perchè se vai al tag a piè pagina Anfiteatro ritrovato e cerchi notizie trovi che il sito (prima ignoto) è sotto la città moderna e stanno cercando, almeno così affermava il Sindaco locale due anni fa, di portare in luce il sito e dargli visibilità. In ottica di prestigio cittadino e... turistico ;) .

Ciao

Illyricum

:)

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@Illyricum65 davvero bellissimo e la tua spiegazione accompagnate alle foto in alta risoluzione hanno reso il tutto molto più facile e intuitivo.

Grazie mille :D

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Grazie! :) Pensavo avessi pubblicato qualcosa di scritto...

@ cliff

Esatto, le ferie in Dalmazia o in Istria mi consentono di accontentare le velleità balneari di mia moglie e quelle mie di vedere reperti... ;)

@Legio II Italica

Diciamo che per anni hanno tenuto quasi nescoste le vestigia romane e tollerato quelle veneziane... non sai quanti Leoni di Venezia son saltati!

Recentemente hanno focalizzato le ricerche sull'avvento dei primi Croati e trascuravano le vestigia romane.

Ultimamente ho notato che stanno valorizzando l'attrattività culturale, investendo, perchè si son resi conto che il Turismo balneare e quello culturale fanno arrivare tante presenze. Considera che a Colentum, un piccolo insediamento non noto ai più, ho incrociato turisti di varie nazionalità. Perchè? Perchè se ti colleghi via internet e cerchi Murter trovi accenni al sito e chi trova interesse verso l'antichità visita i siti.

Come detto due anni fa, a Burnum stanno investendo fondi. Così sembra anche per Salona che ho trovato descritta come "la Pompei della Dalmazia". Paragone irriverente verso l'originale ma questo non toglie chesi tratta di un sito archeologico di grande interesse e dalle prospettive interessante.

Perchè dico che è cambiato l'approccio? Perchè se vai al tag a piè pagina Anfiteatro ritrovato e cerchi notizie trovi che il sito (prima ignoto) è sotto la città moderna e stanno cercando, almeno così affermava il Sindaco locale due anni fa, di portare in luce il sito e dargli visibilità. In ottica di prestigio cittadino e... turistico ;) .

Ciao

Illyricum

:)

Ciao @@Illyricum65 , mi sembra sciocco e antistorico da parte dei Croati aver voluto tenere quasi nascoste per tanto tempo le vestigia romane della loro terra , quando gli Illiri in generale , diedero a Roma tanti Imperatori a cominciare da Massimino e tanti validissimi e forti soldati alle Legioni , quasi in antico fosse stata una vergogna appartenere ad un grande Impero . Ma evidentemente l' aspetto economico della Storia ha fatto loro cambiare opinione .

Modificato da Legio II Italica
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Supporter

Buon pomeriggio @@Illyricum65

Grazie per aver condiviso il tuo reportage (che mi ha permesso di rileggermi anche i precedenti). Che dire? Un pizzico di invidia nei tuoi confronti, ammetto, l'ho provata. :pardon:

Manco da tanti anni da quei luoghi, però mi sono restati nel cuore... non ti resta, per l'anno prossimo, che procedere verso sud:

Lesina (Hvar), Curzola (Korcula), Ragusa (Dubrovnik), Castelnuovo (Herzeg-Novi) ed infine le Bocche di Cattaro, con Risano, Perasto e Cattaro.

Posti magnifici, al pari dei precedenti, anche se non così monumentali ed appariscenti. ;)

saluti

luciano

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@@Illyricum65

Davvero bello... io proprio ora sto rientrando da un tour simile, al seguito della mia fidanzata (archeologa) nel nord della Grecia e Albania meridionale. Il sito di Butrinto in Albania conferma la magra figura che noi italiani facciamo nella gestione del nostro patrimonio... favolosa anche la visita a Nikopolis.

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@@Illyricum65

Davvero bello... io proprio ora sto rientrando da un tour simile, al seguito della mia fidanzata (archeologa) nel nord della Grecia e Albania meridionale. Il sito di Butrinto in Albania conferma la magra figura che noi italiani facciamo nella gestione del nostro patrimonio... favolosa anche la visita a Nikopolis.

Ciao @@Gallienus ,

ti faccio una proposta: se hai materiale fotografico puoi aprire un discussione tipo questa e che dopo alcuni giorni sposterei in quella Storia ed archeologia di Flavio, cosí come faró per la presente.

In questo modo anche noi godremmo di quello che hai visto! :)

Ciao

Illyricum

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Non mi stupirei più di tanto per le "condizioni" del palazzo di Diocleziano. Dopotutto è uno dei pochi palazzi romani ancora abitato! Ovvio che non sia più tutto "originale". Quanto alla considerazione di alcune popolazioni sulle vestigia romane, trovo anche questa cosa piuttosto naturale: in Turchia, per esempio, l'attenzione storica è tutta per il "prima" e per il "dopo" (Bisanzio, Islam). Come se Roma fosse stata una parentesi. Lunghetta e con molte vestigia, certo, ma una parentesi...@@Illyricum65, complimenti davvero. Conosco quei posti, ma li ho visitati senza un'inquadratura organica come la tua.

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