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IGNORED

NEGOZI NUMISMATICI: DOVE SI APROVVIGIONANO?


TONDELLO

Risposte migliori

Vorrei toccare un argomento un po' delicato ma penso interesante ( tengo a precisare che non intendo far i conti in tasca a nessuno ma che la domanda è spinta da una semplice curiosità)

Mi chiedo da tempo dove i venditori professionisti di monete si aprovigionino delle monete che vendono.

Nel senso che se una moneta "X" in conservazione FDC è valutata ad esempio 250 euro e nelle aste viene scambiata a circa 250 euro e nei negozi di numismatica venduta a circa 250 euro, mi chiedo come possa un commerciante professionista poterla acquistare ad un prezzo tanto basso da poter, dopo aver pagato tutti i costi di struttura della sua attività, ottenere anche il suo, giusto e sacrosanto utile.

Un commerciante di scarpe, vestiti, automobili, prodotti alimentari ecc.. ha il suo fornitore da cui acquista il bene di consumo a X per poi rivenderlo a X con una maggiorazione per coprire le spese ed ottenere il giusto compenso al proprio lavoro.

Ma un negozio di numismatica dove può trovare "all'ingrosso" il bene che deve vendere?

Se la moneta dell'esempio di prima viene venduta a 250 euro vuol dire che il commerciante deve pagarla non più di 150/180 euro per poter ottenere una congrua remunerazione per il suo lavoro.

A questo punto mi chiedo, dove e come è possibile trovare monete a pagarle a prezzi sensibilmente più bassi di quello di mercato?

Spero di essermi spiegato correttamente.

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Ricordo che qualche tempo fa è stata posta almeno una volta una domanda perfettamente uguale. Ricordo anche la risposta che diedi, e che riporto qua: il ciclo naturale del collezionismo numismatico è il seguente: il collezionista compra le monete dai commerciante alla cifra X, accumula monete nel tempo e invecchia, poi a un certo punto muore, e gli eredi rivendono al commerciante alla cifra X-60/70/80/90% a seconda dei casi. Quindi le monete tornano sul mercato e il ciclo si ripete più o meno all'infinito. Ci sono anche altre alternative tipo che il collezionista si stufa prima di diventare vecchio, ma anche qui vige inderogabile la regola che rivendendo al commerciante ci perde quel buon x%.

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i commercianti, sembrerà strano, si riforniscono sul mercato...esattamente dove vanno ad acquistare tutti gli altri soggetti interessati all'acquisizione di monete...fine.

p.s. non essendovi fabbriche di monete antiche e/o da collezione (con l'esclusione di quelle aventi corso legale - che interessano ad una area ristretta di "collezionisti"- prodotte in zecca) non esiste alcun un mercato all'ingrosso.

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i commercianti, sembrerà strano, si riforniscono sul mercato...esattamente dove vanno ad acquistare tutti gli altri soggetti interessati all'acquisizione di monete...fine.

p.s. non essendovi fabbriche di monete antiche e/o da collezione (con l'esclusione di quelle aventi corso legale - che interessano ad una area ristretta di "collezionisti"- prodotte in zecca) non esiste alcun un mercato all'ingrosso.

Infatti proprio da questa ipotesi ("non esiste un mercato all'ingrosso di monete antiche, non essendovi fabbriche di monete anriche") che mi domandavo dove potessero comperare le monete i venditori professionisti....

Però se si approvvigionano sul mercato come ogni altro collezionista è inevitabile che il loro prezzo di vendita sarà maggiore di quello di mercato....quindi venderebbero monete "fuori mercato" che nessuno ( salvo rari casi) comprerebbe.... Qualcosa non mi torna....

Modificato da TONDELLO
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Infatti loro comprano sul mercato ma non a prezzo di mercato, ma prezzo di mercato -x%. Se tu o chiunque decide di disfarsi della propria collezione, il modo più veloce per capitalizzare è rivolgersi a loro, pochi maledetti e subito piuttosto che una lunga agonia fatta di mille trattative con mille possibili compratori che non è detto che garantiscano il ritorno economico sperato. Per intenderci è un po' come il mercatino dei libri scolastici usati, chi compra paga un terzo di copertina e rivende a metà, non è così per le monete ma da l'idea.

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Infatti proprio da questa ipotesi ("non esiste un mercato all'ingrosso di monete antiche, non essendovi fabbriche di monete anriche") che mi domandavo dove potessero comperare le monete i venditori professionisti....

Però se si approvvigionano sul mercato come ogni altro collezionista è inevitabile che il loro prezzo di vendita sarà maggiore di quello di mercato....quindi venderebbero monete "fuori mercato" che nessuno ( salvo rari casi) comprerebbe.... Qualcosa non mi torna....

Capisco che qualcosa non torni... vedi il margine medio di un commerciante si aggira tra il 10 ed il 15 % (parlo di monete) esso aumenta paradossalmente con monete di media o scarsa qualità che ovviamente abbondano sul mercato ed è quindi più facile acquistare in lotti/blocchi a prezzi particolarmente vantaggiosi. Il margine si riduce drasticamente per monete di alta qualità di più difficile reperibilità...a volte anche solo un 5-8%, ovviamente in questi casi gli importi sono generalmente maggiori. La forza del commerciante, che come detto si rifornisce sul medesimo mercato aperto anche al collezionista(consumatore finale), nello spuntare prezzi che gli permettano un margine di guadagno risiede nel considerevole impegno di capitali profuso nell'attività. Un commerciate che si rispetti impegna nell'acquisto di materiale tra i 200 ed i 500 mila euro (senza contare strutture tipo negozio eventuali dipendenti ecc ecc - parlo proprio di acquisto di merce pura). Pertanto acquista in continuazione ( altrimenti non campa) da tutti, privati collezionisti che si disfano della collezione/raccolte /accumuli, eredi, gente che si ritrova trova in casa materiale ma non colleziona, altri commericianti ecc. ecc. tanti commercianti vanno anche alle aste e comprano in concorrenza con i collezionisti perché interessa qualche pezzo (particolarmente raro o bello o anche per lotti) o perché vanno su commissione di altri collezionisti o commercianti... Quindi facendolo a livello professionale instaurano una rete di contatti che con tanto tempo ed impegno di soldi dopo un po' comincia a dare i suoi frutti... facendo dell'imprenditore una sorta di punto di riferimento per tutti cioè sia per chi compra che per chi vende.

Tornano ai margini di guadagno che credo sia l'argomento che meno fa dormire la notte alcuni collezionisti, sappiano questi che i profitti sono nella percentuale di cui sopra decurtata ovviamente di tasse e spese (infatti si parla della grande categoria dei beni usati con relativo regime fiscale dell'iva sul margine) pertanto, concludendo, il profitto deriva essenzialmente dalla quantità di merce che il commerciante riesce a piazzare più che dal margine derivante dalla vendita del singolo pezzo.

In qualità di collezionista ringrazio che sia così poiché questo meccanismo permette alla mia collezione di mantenere il suo valore o anche di incrementarlo nel tempo perché se così non fosse al momento della vendita ti sentiresti rispondere che se ti interessa di danno il 15-20% di cosa hai pagato altrimenti non c'è problema tanto domattina arriva un container dalla Cina contenente alcune migliaia di pezzi nuovi e più belli rispetto al mio che è usato e vecchio (ipotesi di mercato all'ingrosso legato ad una produzione industriale massiva di beni = a disponibilità quasi illimitata e conseguente facilità di approvvigionamento in grado di soddisfare qualunque domanda...non so se mi spiego...)

...adesso Ti torna qualcosa in più?

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Interessante discussione , credo pero' manchi un dettaglio importante : mentre un collezionista privato normalmente acquista monete di volta in volta in quantita' di uno / due / tre , pochi esemplari insieme , raramente di piu' , un commerciante numismatico in genere acquista le monete a blocchi , cioe' intere collezioni o parti di esse , cosi' facendo abbassa di molto il prezzo totale , rivendendo poi a pezzi singoli ricava il suo alto guadagno ; e il ciclo si ripete all' infinito , come giustamente detto le monete antiche non si riproducono ( falsi a parte ) quindi sporadici ritrovamenti a parte che vanno nei musei , quelle del mercato legale gira , gira sono sempre le stesse che passano di mano .

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Scusate una cosa....MA Se un commerciante deve aspettare nel proprio negozio che un erede, piuttosto che un collezionista "stufo", gli porti la propria collezione/moneta, direi che se gli va bene compera 1 moneta alla settimana.. non penso che tutti i giorni ci sia la fila di gente che vuole vendere a commercianti la propria collezione/moneta.. E per giunta, la moneta che il commerciante compera deve poi avere un certo appeal presso gli altri collezionisti.... Quindi non mi sembrano poi così alte le probabilità che un commerciante riesca a comperare monete facilmente collocabili sul mercato. Non trovate?

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Per approfondire sarebbe bello sapere come e dove si approvvigionano i commercianti di monete antiche! Greco-romane per intenderci! Vecchie collezioni ok ma come monitorarle in virtù della ns legislazione? Dall'estero? Possibile?

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Scusate una cosa....MA Se un commerciante deve aspettare nel proprio negozio che un erede, piuttosto che un collezionista "stufo", gli porti la propria collezione/moneta, direi che se gli va bene compera 1 moneta alla settimana.. non penso che tutti i giorni ci sia la fila di gente che vuole vendere a commercianti la propria collezione/moneta.. E per giunta, la moneta che il commerciante compera deve poi avere un certo appeal presso gli altri collezionisti.... Quindi non mi sembrano poi così alte le probabilità che un commerciante riesca a comperare monete facilmente collocabili sul mercato. Non trovate?

Hai perfettamente ragione Tondello

I bravi commercianti infatti non aspettano che le monete cadano nel loro negozio che qualcuno tiri le cuoia, ma si danno da fare per scovarle in giro

E alcuni sono dei veri globe-trotter per questo...

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ovviamente il guadagno per i commercianti ci deve essere e a seconda della

tipologia,richiesta sul mercato e rarità di una moneta devono offrire una cifra

che può andare dal 20% per monete di poco valore e comuni al 70-80% per

monete rare e costose.

La forza da parte loro nel più dei casi è nell'acquistare in blocco,intere collezioni,

anche di diverse tipologie in modo da facilitare la dismissione da parte del

cessionario ed avere un margine più elevato,considerando anche che l'esborso

di oggi potrebbe richiedere un lasso di tempo abbastanza lungo per essere

ripagato in pieno ed andare in attivo,considerando anche tasse e spese varie...

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Molto spesso, quando viene a mancare un famigliare collezionista, gli eredi, salvo casi sporadici, non sono competenti di quello che hanno in mano e si rivolgono, nel mercato, a nomi conosciuti.(leggi commercianti). Ovviamente, il commerciante, non stima la collezione per pezzo singolo, ma stima la collezione nel suo insieme, senza far trasparire nessuna emozione se si dovesse trovare davanti il classico pezzo da 90. L'offerta che viene fatta agli eredi deve essere allettante, ma inferiore al suo reale valore. Questo determina un ritorno in circolo delle monete e conseguente guadagno per il professionista. C'è poi lo scambio tra professionisti, a prezzi appunto tra professionisti, c'è l'acquisto da privati. mettendo davanti che il prezzo viene ribassato perché, poi, loro devono rivendere. Come vedi le possibilità di guadagno non mancano. Poi, come ha detto qualcuno, il professionista non rimane con le mani in mano aspettando che le monete gli arrivino al negozio, ma gira, si fa conoscere. Commercializzare monete è come qualsiasi altra forma di commercio; è un commercio però molto più specifico, dove la conoscenza della materia è assolutamente indispensabile, dove bisogna assolutamente conoscere i potenziali acquirenti e sapere dove piazzare le monete acquistate. Ci sono poi gli acquisti su commissione, dove l'acquirente incarica il professionista di trovare una determinata moneta con la corresponsione di una certa percentuale.

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Concordo... comunque io, da quel poco che sono stato in negozi di Numismatica, ho quasi sempre visto gente entrare e presentare qualche moneta e/o collezione per la vendita.

Secondo me molti commercianti (forse quelli piccoli) acquistano anche interi stock ai Convegni, per poi rivendere a chi magari non ha possibilità di recarsi in tali luoghi e quindi ritenga vantaggioso il prezzo anche se aumentato della percentuale di guadagno.

Modificato da Tm_NPZ
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Vorrei toccare un argomento un po' delicato ma penso interesante ( tengo a precisare che non intendo far i conti in tasca a nessuno ma che la domanda è spinta da una semplice curiosità)

Mi chiedo da tempo dove i venditori professionisti di monete si aprovigionino delle monete che vendono.

Nel senso che se una moneta "X" in conservazione FDC è valutata ad esempio 250 euro e nelle aste viene scambiata a circa 250 euro e nei negozi di numismatica venduta a circa 250 euro, mi chiedo come possa un commerciante professionista poterla acquistare ad un prezzo tanto basso da poter, dopo aver pagato tutti i costi di struttura della sua attività, ottenere anche il suo, giusto e sacrosanto utile.

Un commerciante di scarpe, vestiti, automobili, prodotti alimentari ecc.. ha il suo fornitore da cui acquista il bene di consumo a X per poi rivenderlo a X con una maggiorazione per coprire le spese ed ottenere il giusto compenso al proprio lavoro.

Ma un negozio di numismatica dove può trovare "all'ingrosso" il bene che deve vendere?

Se la moneta dell'esempio di prima viene venduta a 250 euro vuol dire che il commerciante deve pagarla non più di 150/180 euro per poter ottenere una congrua remunerazione per il suo lavoro.

A questo punto mi chiedo, dove e come è possibile trovare monete a pagarle a prezzi sensibilmente più bassi di quello di mercato?

Spero di essermi spiegato correttamente.

Si vede che non hai mai provato a vendere la tua collezione o le tue monete ad un commerciante, eh eh

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