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IGNORED

La realizzazione di un sogno


Sator

Risposte migliori

Buongiorno!

Grazie di nuovo a tutti voi :)! Ho appena fatto una "scoperta" interessante!! Ma prima vi narro la storia del monetiere (o meglio, la sua presunta storia, così mi ha raccontato il venditore). Pare che questo bel mobiletto, prima di cadere nell'oblio, appartenesse ad un collezionista di monete del Veneto. Il venditore mi ha detto di averlo rilevato soltanto dopo che era stato "ripulito" per bene da altri collezionisti. Dice di avervi trovato dentro solo alcuni meccanismi e ingranaggi di orologi, ma solo in alcuni cassetti! Gli altri, ormai svuotati, contenevano monete come spiegò il proprietario precedente (che, a quanto pare, non era il vero collezionista ma magari qualche parente disinteressato). Sta di fatto che tale mobile fu costruito apposta su misura per quel collezionista là, ma quanto aveva in collezione rimarrà per sempre un mistero.... o meglio, ho appena scoperto una cosetta interessante!!!!!!!!!!

In parecchi ripiani sono presenti dei quadretti di cartoncino leggero (tutti ben impolverati) bianchi su entrambe le facce. Qui un esempio...

Io ammetto che in tre giorni non mi sono messo a girare uno per uno tutti i cartellini, ho preso solo due o tre cassetti, li ho girati per constatare che non vi erano scritte; negli altri cassetti ho guardato solo la faccia rivolta in alto. Ebbene, oggi mi sono messo a guardarli uno per uno.... e per Bacco, guardate qua che ho trovato! Direi che abbiamo capito cosa collezionava l'ex proprietario... non ci credo...................

In uno si vede addirittura la sagoma della moneta che ci appoggiava sopra... per il resto leggo nomi di imperatori romani non proprio comuni..... sono ancora più entusiasta!!!

Un'immagine, quella dei cartellini, che mi ha suscitato tanta tristezza.

Immagino un collezionista, ormai anziano, che "sfoglia" orgoglioso i suoi sesterzi, ricordando tanti momenti della sua vita.

Il primo, della sua collezione, glielo regalò uno zio, quando aveva appena 9 anni: un sesterzio di conservazione modestissima, comune, di Gordiano (ma chi sarà mai costui? pensò allora quel bimbetto dai pantaloncini corti). Ma quel sesterzio così malconcio (allora le monete non si "restauravano" e non si ripatinavano!) era infetto e s'infettò con il virus del collezionismo (pare che sino ad oggi nessuna casa farmaceutica abbia trovato una medicina capace di guarire la compulsività del collezionista!). E da allora cominciò a poco a poco ad aggiungere moneta su moneta.

Benestante, con un buon lavoro, durante sessant'anni dedicò a questa sua passione quasi ogni sua disponibilità economica.

Poi, ormai uomo maturo, incaricò un falegname di fargli quel monetiere per conservare degnamente le sue monete. Lui stesso fece il disegno, scelse il legname, gli dimensioni dei cassettini, spiegò all'artigiano come fare gli "alveari". E finalmente, quando purtroppo la guerra si avvicinava all'orizzonte, il monetiere giunse nella sua villa e una bella porzione dell'alveare si riempì, e così pure ogni cassettino.

Passò la guerra con i suoi orrori e il nostro amico tornò a sorridere.... e a riempire a poco a poco ogni alveare.

Quante serate trascorse aprendo ad uno ad uno i suoi cassetti e rimirandone il contenuto. Quanti ricordi quel sesterzio di Domizia Loncina, che dovette competere così tanto con quell'altro collezionista che pure lui lo voleva! E che dire dell'asse di Cesonia, ricordo di un bel viaggio a Barcellona, ovviamnete trascorso a frugare le botteghe numismatiche di quella bella città. E quel Galerio, che gli causò l'invidia dei suoi amici collezionisti!

Ogni tanto, prelevava un sesterzio dal cassettino e se lo rigirava nelle mani. Lo guardava con una e con un'altra inclinazione alla luce di un finestrone. Poi lo spolverava delicatamente e, con una carezza tenue, lo riponeva nel suo piccolo nido.

Purtroppo tutto ha una conclusione, anche la vita.

Penso, con una tristezza enorme, con quanta rapidità i suoi figli avranno svenduto il suo tesoro, senza comprendere l'amore che suo padre provava per ognuno d quei bronzi, per il più raro come per il più comune, amati tutti democraticamente nella stessa misura... Si saranno comprati magari un alloggio, una bella macchina, una crociera... o li avranno investiti nella "finanza creativa" brciando anche il ricavo della loro vendita priva di amore....

Un aneddoto, non più fantasticando, ma molto reale.

Un collezionista di Mondovì che conoscevo abbastanza bene aveva una moglie brontolona: che lui spendesse in quets emonete vecchie, ossidate, che non servivano a nulla proprio non le andava a genio. E allora lui mentiva: per non irritarla, spendeva sempre "pochissimo" e, per maggiore coerenza, nel cartellino che accompagnava ogni suo acquisto (e che sapeva bene che la moglie brontolona sarebbe andata a sbirciare), scrivera sempre 1/10 di quanto davvero spendeva!

Il denarino gli era costato 40.000 litre? e lui annotava 4.000! E così via.

Morì improvvisamente, ancora relativamente giovane, a causa di un infarto.

Passò meno di un mese dalla sua morte che già la moglie brontolona aveva venduto tutta la sua collezione in blocco a un commerciante torinese. Diceva, soddisfatta, che quel commerciante l'aveva trattata bene perché le aveva dato quasi sempre gli stessi prezzi segnati nei cartoncini....

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Tutto è di passaggio caro @antwala , rimane solo la storia nelle cose e il vuoto intorno. Bastano 2-3 generazioni nel migliore dei casi perché ogni cosa si perda, compreso il ricordo di noi. Quel monetiere ha in se tutta la storia della/delle persona/e proprietaria/e dello stesso. E il nostro amico è il nuovo proprietario che lo riempirà di cosine belle :) Poi un giorno anche le sue cosine belle finiranno chissà dove. E anche lui avrà arricchito la storia del mobiletto, e la sua. La nostra felicità è nel nostro presente, il resto è felicità altrui e malinconia.

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Tutto è di passaggio caro @antwala , rimane solo la storia nelle cose e il vuoto intorno. Bastano 2-3 generazioni nel migliore dei casi perché ogni cosa si perda, compreso il ricordo di noi. Quel monetiere ha in se tutta la storia della/delle persona/e proprietaria/e dello stesso. E il nostro amico è il nuovo proprietario che lo riempirà di cosine belle :) Poi un giorno anche le sue cosine belle finiranno chissà dove. E anche lui avrà arricchito la storia del mobiletto, e la sua. La nostra felicità è nel nostro presente, il resto è felicità altrui e malinconia.

Una risposta bellissima!
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Un'immagine, quella dei cartellini, che mi ha suscitato tanta tristezza.

Immagino un collezionista, ormai anziano, che "sfoglia" orgoglioso i suoi sesterzi, ricordando tanti momenti della sua vita.

Il primo, della sua collezione, glielo regalò uno zio, quando aveva appena 9 anni: un sesterzio di conservazione modestissima, comune, di Gordiano (ma chi sarà mai costui? pensò allora quel bimbetto dai pantaloncini corti). Ma quel sesterzio così malconcio (allora le monete non si "restauravano" e non si ripatinavano!) era infetto e s'infettò con il virus del collezionismo (pare che sino ad oggi nessuna casa farmaceutica abbia trovato una medicina capace di guarire la compulsività del collezionista!). E da allora cominciò a poco a poco ad aggiungere moneta su moneta.

Benestante, con un buon lavoro, durante sessant'anni dedicò a questa sua passione quasi ogni sua disponibilità economica.

Poi, ormai uomo maturo, incaricò un falegname di fargli quel monetiere per conservare degnamente le sue monete. Lui stesso fece il disegno, scelse il legname, gli dimensioni dei cassettini, spiegò all'artigiano come fare gli "alveari". E finalmente, quando purtroppo la guerra si avvicinava all'orizzonte, il monetiere giunse nella sua villa e una bella porzione dell'alveare si riempì, e così pure ogni cassettino.

Passò la guerra con i suoi orrori e il nostro amico tornò a sorridere.... e a riempire a poco a poco ogni alveare.

Quante serate trascorse aprendo ad uno ad uno i suoi cassetti e rimirandone il contenuto. Quanti ricordi quel sesterzio di Domizia Loncina, che dovette competere così tanto con quell'altro collezionista che pure lui lo voleva! E che dire dell'asse di Cesonia, ricordo di un bel viaggio a Barcellona, ovviamnete trascorso a frugare le botteghe numismatiche di quella bella città. E quel Galerio, che gli causò l'invidia dei suoi amici collezionisti!

Ogni tanto, prelevava un sesterzio dal cassettino e se lo rigirava nelle mani. Lo guardava con una e con un'altra inclinazione alla luce di un finestrone. Poi lo spolverava delicatamente e, con una carezza tenue, lo riponeva nel suo piccolo nido.

Purtroppo tutto ha una conclusione, anche la vita.

Penso, con una tristezza enorme, con quanta rapidità i suoi figli avranno svenduto il suo tesoro, senza comprendere l'amore che suo padre provava per ognuno d quei bronzi, per il più raro come per il più comune, amati tutti democraticamente nella stessa misura... Si saranno comprati magari un alloggio, una bella macchina, una crociera... o li avranno investiti nella "finanza creativa" brciando anche il ricavo della loro vendita priva di amore....

Un aneddoto, non più fantasticando, ma molto reale.

Un collezionista di Mondovì che conoscevo abbastanza bene aveva una moglie brontolona: che lui spendesse in quets emonete vecchie, ossidate, che non servivano a nulla proprio non le andava a genio. E allora lui mentiva: per non irritarla, spendeva sempre "pochissimo" e, per maggiore coerenza, nel cartellino che accompagnava ogni suo acquisto (e che sapeva bene che la moglie brontolona sarebbe andata a sbirciare), scrivera sempre 1/10 di quanto davvero spendeva!

Il denarino gli era costato 40.000 litre? e lui annotava 4.000! E così via.

Morì improvvisamente, ancora relativamente giovane, a causa di un infarto.

Passò meno di un mese dalla sua morte che già la moglie brontolona aveva venduto tutta la sua collezione in blocco a un commerciante torinese. Diceva, soddisfatta, che quel commerciante l'aveva trattata bene perché le aveva dato quasi sempre gli stessi prezzi segnati nei cartoncini....

Tutto è di passaggio caro @antwala , rimane solo la storia nelle cose e il vuoto intorno. Bastano 2-3 generazioni nel migliore dei casi perché ogni cosa si perda, compreso il ricordo di noi. Quel monetiere ha in se tutta la storia della/delle persona/e proprietaria/e dello stesso. E il nostro amico è il nuovo proprietario che lo riempirà di cosine belle :) Poi un giorno anche le sue cosine belle finiranno chissà dove. E anche lui avrà arricchito la storia del mobiletto, e la sua. La nostra felicità è nel nostro presente, il resto è felicità altrui e malinconia.

Quello che dice antwvaIa è tristemente vero, quanto dice Ianva è fortunatamente vero. Non pensiate che non mi sia fermato almeno una volta, ormai coricato a letto, a rimirare il mobiletto prima di spegnere la luce sul comodino, e così pensavo alla sua storia felice o infelice che sia. Anzi, perché infelice? Che i parenti non apprezzino la nostra passione, beh, è tristemente un dato di fatto. Ma perché abbattersi? Perché ragionarvi? Pensiamo piuttosto alla gioia di quel collezionista ogni qual volta entrava in casa per dedicarsi ai suoi sesterzi... e alla sua fortuna di aver visto nascere e crescere un così bel monetiere, era un privilegio! Era felice (almeno si suppone). Che poi le monete siano state inglobate da altre rapaci collezioni... beh, questo avviene di norma quando noi non siamo più, e come si dice... quando siamo la morte non c'è, quando moriamo noi non ci siamo...

Modificato da Sator
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Mi ricordate la prefazione di Sambon all'asta Rossi del 1880.

Ad ogni modo non è ancora il momento di rattristarsi.

Ad maiora Sator!

Antw, stupendo!

N.

* prima o poi mi farò costruire anch'io il mio monetiere, magari fra 50 anni.

Modificato da niko
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sono entrambi uno spettacolo... mi piace di più quello di @@Sator per il fatto che i cassetti sono proprio adatti a mettere le singole monete... complimenti per l'acquisto e il prezzo veramente basso per un monetiere del genere

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Awards

  • 3 settimane dopo...

ti faccio anche io i complimenti un monetiere da invidia, veramente bello e un bel pezzo di storia. ma volevo sapere: appoggiando le monete sul legno dei cassetti (che presumo sia compensato) non c'è il rischio che si rovinino? o va bene anche se non c'è il velluto o il floccato?

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Awards

ti faccio anche io i complimenti un monetiere da invidia, veramente bello e un bel pezzo di storia. ma volevo sapere: appoggiando le monete sul legno dei cassetti (che presumo sia compensato) non c'è il rischio che si rovinino? o va bene anche se non c'è il velluto o il floccato?

Ciao @@Cristian97,

grazie! Sisi, sicuramente è meglio evitare di appoggiare le monete sul legno. Il collezionista precedente usava dei semplici pezzi di cartoncino leggero quadrato, io penso proprio di ritagliare dei pezzi di velluto. Così facendo posso anche inserirvi sotto il cartellino (come diceva qualcun altro che mi ha preceduto). Comunque, non essendo una valigetta, gli spostamenti buschi sono notevolmente ridotti e così anche gli scontri tra moneta e legno dei divisori (che, nonostante non sappia valutare l'essenza, non mi sembra proprio compensato).

Saluti

Modificato da Sator
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Supporter

Buona giornata

:shok: :shok: :shok: leggo adesso la tua discussione!

Complimentoni per la botta di ...... hmm ..... per il tuo acquisto.

E' veramente molto bello.

luciano

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