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Matera capitale della cultura 2019


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Buongiorno a tutti, come sapete già Matera è stata scelta come capitale europea della cultura per il 2019, sono felicissimo di questa scelta perchè è un riscatto per questa città ma anche per il bel meridione. E' riuscita a scavalcare città più conosciute e più turistiche come Perugia, Siena e Lecce, che sono delle gran belle città :-) Sono anche convinto che questo evento possa portare veramente un vento di rinnovamento per questa città e per i tanti giovani che possano capire l'importanza della cultura e creare con questa uno sviluppo per il loro futuro ...anche se l'italia (per italia intendo politica e istituzioni) forse nel futuro della cultura e della possibilità che tutto il bel paese viva di turismo culturale non è molto convinto ... e questo lo si evince anche dalla numismatica, dove non viene mai commemorato un monumento o un sito Unesco su un 2 euro cc, qualcuno obietterà che i monumenti e le ville vengono commemorati sulle monete d'argento, ma queste monete non hanno una circolazione e sono relegate a quei pochi collezionisti, sinceramente invece dei soliti faccioni preferirei bei monumenti come fanno Germania e Spagna, che riescono a valorizzare le loro bellezze, che se andiamo a vedere non sono nulla rispetto a quello che abbiamo noi in Italia. Spero vivamente che per il 2019 ci sia un bel 2 euro che commemori questo evento come già hanno fatto portogallo e lettonia!

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Buongiorno a tutti, come sapete già Matera è stata scelta come capitale europea della cultura per il 2019, sono felicissimo di questa scelta perchè è un riscatto per questa città ma anche per il bel meridione. E' riuscita a scavalcare città più conosciute e più turistiche come Perugia, Siena e Lecce, che sono delle gran belle città :-) Sono anche convinto che questo evento possa portare veramente un vento di rinnovamento per questa città e per i tanti giovani che possano capire l'importanza della cultura e creare con questa uno sviluppo per il loro futuro ...anche se l'italia (per italia intendo politica e istituzioni) forse nel futuro della cultura e della possibilità che tutto il bel paese viva di turismo culturale non è molto convinto ... e questo lo si evince anche dalla numismatica, dove non viene mai commemorato un monumento o un sito Unesco su un 2 euro cc, qualcuno obietterà che i monumenti e le ville vengono commemorati sulle monete d'argento, ma queste monete non hanno una circolazione e sono relegate a quei pochi collezionisti, sinceramente invece dei soliti faccioni preferirei bei monumenti come fanno Germania e Spagna, che riescono a valorizzare le loro bellezze, che se andiamo a vedere non sono nulla rispetto a quello che abbiamo noi in Italia. Spero vivamente che per il 2019 ci sia un bel 2 euro che commemori questo evento come già hanno fatto portogallo e lettonia!

Putroppo,caro amico,questo e' un discorso vecchio e,ahime',spesso bistrattato.

Nel senso che sono pienamente daccordo con te ma evidentemente in Italia non si fa proprio caso a queste cose..e non mi spiego davvero il perche'.

Matera citta' bellissima.Piccola e affascinante.Spero vivamente che qualcosa si possa "smuovere".

Ma conoscendo la nostra nazione..ho seri dubbi a riguardo..

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Il potenziale turistico dell'Italia, insieme al più ampio indotto culturale è immenso, e certamente meno sfruttato di quanto si potrebbe e dovrebbe.

Però un paese serio non può certo ridursi ad una popolazione di albergatori e accompagnatori turistici, come vorrebbero indurci a fare i furbacchioni dei paesi nordici che hanno tutto l'interesse a spegnere la concorrenza industriale italiana, che solo pochi lustri fa aveva portato il nostro paese, oggi ingiustamente deriso e denigrato, ad essere la sesta potenza industriale al mondo.

Questo per un motivo di criticità strategica, se si deve dipendere dalle importazioni estere per tutte le produzioni essenziali, dai materiali e impianti per le costruzioni all'abbigliamento, dalle automobili agli elettrodomestici, dalle infrastrutture all'energia, qualsiasi crisi internazionale o la semplice scelta di un governo straniero di imporre tasse sulle esportazioni potrebbe mandarci in crisi nera. Senza contare che in un anno di cattivo tempo, sfavorevole al turismo come è proprio questo, che si fa? Si veda il caso della big famine irlandese, una delle più grandi ecatombi di popolazione civile della storia d'Europa, causata dalle politiche decise dal parlamento inglese, allora sovrano sull'Irlanda (un po' come oggi Bruxelles decide se le nostre finanziarie e conti pubblici vanno bene o no...), che considerata l'arretratezza produttiva decise che il paese dovesse dedicarsi solo alle produzioni che le erano più comode: coltivare patate. Poi arrivarono tre stagioni del piffero di fila, e la gente moriva (letteralmente) di fame come le mosche.

Inoltre, per un motivo di inutilità totale: mica a fare industria si sottrae per forza spazio al turismo. Certo se lo si fa a cavolo l'ecomostro è dietro l'angolo, ma per quanto siamo un paese pieno di montagne mica ci manca lo spazio per una ben pianificata superficie industriale.

Insomma, viva il turismo e la cultura, ma viva soprattutto l'Italia paese produttivo, laborioso e ricco che è sempre stato fino a ieri - prima che ci facessimo convincere ad accettare che interessi esteri governassero il nostro paese, aspettandoci chissà come che gli altri potessero avere qualche intenzione di fare i nostri, di interessi, e non i loro.

Infine, tornando a noi, la maggior parte delle faccione delle nostre commemorative dal 2012 in avanti sono appunto dedicate alla cultura: Pascoli, Boccaccio, Verdi, Galilei, sono parte essenziale e anzi originaria della ricchezza intellettuale che diviene cultura che diviene opera d'arte che diviene senso diffuso del bello che diviene paesaggio e quindi museo. E' così che nasce l'indotto commerciale del nostro turismo.

Purtroppo la nuova dimensione europea dei governi italiani degli ultimi anni stanno per stravolgere la logica con cui l'Italia (e non solo lei) guarda alla cultura. Il programma di "valorizzazione" del patrimonio culturale inaugurato dal ministro Franceschini punta dichiaratamente a definire valore artistico ciò che produce denaro, quindi a piegare alle logiche della commercializzazione il nostro intero patrimonio artistico. Le occasioni in cui la commercializzazione non fa rima con deturpazione sono assai rare, purtroppo.

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secondo il mio modesto parere non serve a molto commemorare il centenario della nascita e morte di ogni artista o intellettuale italiano tutti gli anni, l'italia è un paese di grandi geni musicali e grandi artisti architetti, è il paese dell'industria di qualità (made in italy),ma è anche il luogo delle bellezze che altri paesi nemmeno si sognano, allora perché non facciamo come si fa nel campo filatelico dove si commemorano tutte queste diverse sfaccettature della nostra bella italia? ... spero che almeno per il 2019 facciano lo sforzo di emettere un 2 euro dedicato a "Matera, capitale europea della cultura" e farla conosce in questo modo anche agli altri europei che forse la ignorano..... come è successo a me con Guimaraes di cui prima non conoscevo l'esistenza e non sapevo nemmeno che era capitale europea della cultura 2012, ma il bel 2 euro Portoghese me l'ha fatta scoprire :-)

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Però un paese serio non può certo ridursi ad una popolazione di albergatori e accompagnatori turistici, come vorrebbero indurci a fare i furbacchioni dei paesi nordici che hanno tutto l'interesse a spegnere la concorrenza industriale italiana, che solo pochi lustri fa aveva portato il nostro paese, oggi ingiustamente deriso e denigrato, ad essere la sesta potenza industriale al mondo.

causata dalle politiche decise dal parlamento inglese, allora sovrano sull'Irlanda (un po' come oggi Bruxelles decide se le nostre finanziarie e conti pubblici vanno bene o no...),

Inoltre, per un motivo di inutilità totale: mica a fare industria si sottrae per forza spazio al turismo.

Insomma, viva il turismo e la cultura, ma viva soprattutto l'Italia paese produttivo, laborioso e ricco che è sempre stato fino a ieri - prima che ci facessimo convincere ad accettare che interessi esteri governassero il nostro paese, aspettandoci chissà come che gli altri potessero avere qualche intenzione di fare i nostri, di interessi, e non i loro.

Purtroppo la nuova dimensione europea dei governi italiani degli ultimi anni stanno per stravolgere la logica con cui l'Italia (e non solo lei) guarda alla cultura.

Concordo appieno quando dici che è impossibile campare di solo turismo e che a fare industria non si sottrae per forza spazio al turismo... non concordo invece per niente con questi discorsi di manovre di altri paesi per indurci a favorire il turismo piuttosto che l'industria, e di una mitica epoca in cui si stava tutti bene e tutto era a posto prima che qualche cattivone arrivasse a rovinare tutto costringendoci a fare gli "interessi esteri"... sembra un po' un fumetto della serie gli eroi i buoni alla lotta senza quartiere contro i mostri malvagi.

No, è troppo facile attribuire a un fattore esterno la colpa di tutti propri mali, men che meno a complotti di furbacchioni geni del male che ce l'hanno con noi forse perchè sono invidiosi della mitica "sesta potenza industriale".

Si dimentica che in Europa il potere non sta in una non meglio definita entità "Bruxelles" che ha il potere di decidere da sola le cose e imporle ai governi, ma che tutte le decisioni fondamentali (anche quella di sottoporre a revisione comune le manovre finanziarie) sono concordate fra i governi europei e non calate dall'alto dei cieli. Si dimentica che la politica economica non la decide "Bruxelles" ma la decidono gli stati, pur concordando certi obiettivi: ad esempio, non è stata colpa di "Bruxelles" se la Grecia è fallita o la nostra Italia piena di monumenti si è ritrovata con un disastro nei conti pubblici che per ripianarlo forse non basterebbe venderli tutti, un'amministrazione pubblica da terzo mondo, uno stato che fa poco per aiutare le imprese a cui deve un bel pacco di miliardi che non molla, una corruzione spaventosa... e tante altre cose poco piacevoli che soffocano da decenni la nostra vitalità.

Non stupiamoci se in un'Europa così conciata, dove tutto dev'essere per forza frutto di compromessi perchè non esiste un vero governo comune, il governo di qualche paese importante si senta libero di attuare una politica nazionalista, più volta alla tutela dei suoi presunti interessi particolari che a quelli comuni (...questi ultimi in realtà sono anche i suoi, visto che l'Europa non è un sistema a comparti stagni) per la gloria elettorale. Del resto dobbiamo anche chiederci cos'abbiamo fatto e facciamo tutti noi perchè questa situazione cambi e finalmente si entri in una dimensione europea, che oggi politicamente non esiste, con beneficio di tutti.

Fatta questa premessa generale, per le emissioni circolanti ci si potrebbe lamentare non solo della scarsa valorizzazione monumenti ma anche di eventi e personaggi che pur essendo parecchio importanti sono stati relegati alle monete "da astuccio" quando si sarebbero meritati di circolare: qui secondo me è difficile arrivare a una soluzione ottimale condivisa, sia per la naturale differenza di sensibilità di ognuno che per evitare di arrivare ad emettere una decina di 2 commemorativi all'anno...

Modificato da ART
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l'italia [...] è il paese dell'industria di qualità (made in italy),

Messo così è un discorso troppo generale, perchè l'industria di qualità esiste in molti altri paesi: quello che sarebbe utile fare, secondo me anche attraverso le monete, è far conoscere i settori di eccellenza dell'industria... ed è necessario farli conoscere anche in Italia stessa, dove la vulgata vuole che il "made in Italy" di qualità riguardi solo settori come l'alimentare, la moda o l'arredamento.

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Abbiamo 2 emissioni all'anno, basterebbe almeno per una di queste dedicarla una volta tanto come dici te ai settori d'eccellenza, un'altra volta a qualche monumento, altre volte ad un'evento importante come ad esempio l'expo o la capitale europea della cultura ecc

In tal modo da un lato continuerebbero, con una moneta, a seguire la linea che stanno mantenendo da anni nel commemorare personaggi italiani famosi e di rilievo, mentre con l'altra potrebbero iniziare a "promuovere" e far conoscere l'Italia attraverso altro.

Modificato da gerry74
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@@ART, so bene quali sono gli argomenti su cui fa leva il giustificazionismo dell'invadenza tedesca e delle banche sulla vita democratica delle nazioni europee.

Potrei argomentare piuttosto dettagliatamente ad ogni tua considerazione, mostrandoti con riferimenti precisi e concreti come questa sia pura retorica di regime, intrisa dell'ipocrisia della favola del lupo e dell'agnello, e soprattutto basata su riscontri reali errati, addirittura mistificatori. Basti dire che l'Italia sfora tre parametri europei, e con questo la Germania si ritiene giustificata a sottomettere il nostro paese (come prima la Grecia, e in parte già anche l'Irlanda, il Portogallo e la Spagna, per non parlare del massacro compiuto a Cipro, anche se per lo più su capitali russi). Ma la Germania ne sfora quattro. Si vede che dobbiamo fare di più gli Italiani e sforarne anche noi quattro, per diventare virtuosi e degni come i tedeschi di rivendicare che in Italia si facciano gli interessi dell'Italia. Per imporre poi gli interessi italiani in Germania li potremmo sforare tutti e undici, dovrebbe funzionare, penso.

In ogni caso direi che non è il luogo per dare ulteriore spazio a simili discussioni, se ti fa piacere ti posso offrire in pm i riferimenti documentali su cui baso le mie opinoni. Invito solo a leggere la situazione in maniera più informata e puntuale, e a fidarsi di meno dell'immondizia che passa per la quasi totalità della stampa e della televisione, per non parlare di partiti politici, sindacati e università.

p.s. : ovviamente tutto questo non cancella i tanti problemi e le tante colpe che l'Italia ha da prima che finisse sotto il giogo della BCE, ma nemmeno il contrario: le colpe nazionali che pesano sul nostro stato non cancellano certo l'effetto dei meccanismi finanziari, fiscali e monetari inferti all'economia e alla politica nazionale dall'adesione ai maggiori trattati europei. Mi permetto solo un'ultima osservazione: prima di dire che le politiche europee le decidono i governi nazionali, e che Bruxelles (o per meglio dire Francoforte) non è decisiva, forse sarebbe utile verificare come sono fatte e come funzionano le principali istituzioni europee, basti dire che con il trattato di Maastricht le leggi ordinarie dell'UE sono sovraordinate alle costituzioni nazionali dei paesi membri, e che dal 2011 i governi devono sottoporre le loro stesse leggi finanziarie nazionali all'approvazione delle istituzioni europee

Modificato da Rossano
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Tornando al tema dei commemorativi, penso che effettivamente dare spazio a realtà preziose ma poco conosciute come Matera possa essere una bella idea, un faccione e un paesaggio possono benissimo alternarsi felicemente nel piano numismatico italiano.

Da un punto di vista estetico poi, è innegabile che i faccioni lascino il tempo che trovano, mentre altre realtà se ben interpretate possano avere una resa decisamente più felice.

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Bene ragazzi, direi che sia meglio in questo luogo di discutere di quelle che posso no essere le scelte numismatiche che adotterà l'italia in futuro e della possibilità di dare spazio anche ad eventi culturali e bellezze artistiche e paesaggistiche oltre la commemorazione di personaggi famosi del nostro passato.

come dice bene Rossano si può continuare a discutere di politica economica e altro tipo di politica attraverso mp privati :-)

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@@ART, so bene quali sono gli argomenti su cui fa leva il giustificazionismo dell'invadenza tedesca e delle banche sulla vita democratica delle nazioni europee.

Potrei argomentare piuttosto dettagliatamente ad ogni tua considerazione, mostrandoti con riferimenti precisi e concreti come questa sia pura retorica di regime, intrisa dell'ipocrisia della favola del lupo e dell'agnello, e soprattutto basata su riscontri reali errati, addirittura mistificatori. Basti dire che l'Italia sfora tre parametri europei, e con questo la Germania si ritiene giustificata a sottomettere il nostro paese (come prima la Grecia, e in parte già anche l'Irlanda, il Portogallo e la Spagna, per non parlare del massacro compiuto a Cipro, anche se per lo più su capitali russi). Ma la Germania ne sfora quattro. Si vede che dobbiamo fare di più gli Italiani e sforarne anche noi quattro, per diventare virtuosi e degni come i tedeschi di rivendicare che in Italia si facciano gli interessi dell'Italia. Per imporre poi gli interessi italiani in Germania li potremmo sforare tutti e undici, dovrebbe funzionare, penso.

In ogni caso direi che non è il luogo per dare ulteriore spazio a simili discussioni, se ti fa piacere ti posso offrire in pm i riferimenti documentali su cui baso le mie opinoni. Invito solo a leggere la situazione in maniera più informata e puntuale, e a fidarsi di meno dell'immondizia che passa per la quasi totalità della stampa e della televisione, per non parlare di partiti politici, sindacati e università.

p.s. : ovviamente tutto questo non cancella i tanti problemi e le tante colpe che l'Italia ha da prima che finisse sotto il giogo della BCE, ma nemmeno il contrario: le colpe nazionali che pesano sul nostro stato non cancellano certo l'effetto dei meccanismi finanziari, fiscali e monetari inferti all'economia e alla politica nazionale dall'adesione ai maggiori trattati europei. Mi permetto solo un'ultima osservazione: prima di dire che le politiche europee le decidono i governi nazionali, e che Bruxelles (o per meglio dire Francoforte) non è decisiva, forse sarebbe utile verificare come sono fatte e come funzionano le principali istituzioni europee, basti dire che con il trattato di Maastricht le leggi ordinarie dell'UE sono sovraordinate alle costituzioni nazionali dei paesi membri, e che dal 2011 i governi devono sottoporre le loro stesse leggi finanziarie nazionali all'approvazione delle istituzioni europee

...forse prima sarebbe utile leggere e capire quello che gli altri scrivono. Ad esempio, nelle ultime righe vengo accusato di non sapere che le finanziarie devono essere approvate a livello europeo dopo che ho specificato:

" ma che tutte le decisioni fondamentali (anche quella di sottoporre a revisione comune le manovre finanziarie) sono concordate fra i governi europei "

Devo constatare che non ci siamo proprio capiti... e dire che velatamente ho anche criticato la Germania, dove dicevo:

" Non stupiamoci se in un'Europa così conciata, dove tutto dev'essere per forza frutto di compromessi perchè non esiste un vero governo comune, il governo di qualche paese importante si senta libero di attuare una politica nazionalista, più volta alla tutela dei suoi presunti interessi particolari che a quelli comuni, (...questi ultimi in realtà sono anche i suoi, visto che l'Europa non è un sistema a comparti stagni) per la gloria elettorale "

...alla faccia del "giustificazionismo dell'invadenza tedesca".

Sono un paio di esempi, ma si potrebbe andare avanti.

Comunque non è questa la sede per discutere di faccende politiche, quindi non andrò oltre anche se vedo pregiudizi ed imprecisioni in abbondanza. Forse avrei dovuto spiegarmi più dettagliatamente in modo da evitare malintesi, ma in ogni caso devo invitarti a un minimo di considerazione e rispetto per le opinioni altrui, evitando di partire in quarta a mettere in bocca agli altri cose che non hanno mai detto e di attribuire quello che pensano - per il poco che si è avuta occasione di esporlo senza approfondimenti della discussione - ad una visione superficiale data dal condizionamento di spazzatura mediatica o partitica, cose che non mi sono permesso di fare con te: questo comportamento non è molto corretto. Ma si sa, in uno scontro che si rispetti del "nemico" bisogna sempre dire peste e corna :rolleyes:

Beh, pazienza, è andata così...

P.S.

Come sempre in questi casi invito a fare... http://www.lamoneta.it/topic/123285-una-lettura-interessante/

Modificato da ART
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