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Eredita 900 milioni di lire


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Invalido eredita 900 milioni di lire, ma per lo Stato sono carta straccia

I soldi trovati da un triestino in una cassetta di sicurezza dello zio, dopo l’apertura del testamento. Bankitalia non li converte perché il decreto Monti ha sospeso i termini. Scatta il ricorso in tribunale di Furio Baldassi

 

TRIESTE. Mai mettere i soldi sotto il materasso. E men che meno “nasconderli” in banca, al di fuori della prassi comune del conto corrente. Rischiate quantomeno di dimenticarvene. Talvolta, persino, di vedere perdere il loro valore.

Nella surreale vicenda di un giovane sordomuto nato e cresciuto a Trieste, Francesco Cantarutti, c’è tutto questo. L’emozione di un’eredità importante, 900 milioni di vecchie lire, la scoperta di sempre nuove fonti di possibile reddito e, poi, la disillusione di trovarsi in mano, praticamente, carta straccia.

Cantarutti, 43enne, invalido al 100 per cento perché affetto da sordomutismo dalla nascita, qualche settimana fa a seguito del decesso dello zio materno, titolare di una fiorente impresa edile, deceduto celibe e senza figli, si è trovato ad essere l’unico erede. Nato e cresciuto in città, vive da anni in una struttura specializzata di Milano e ha un amministratore di sostegno.

Entrato nell’appartamento di Trieste a sua volta ereditato, rinviene, tra le altre cose, le chiavi di una cassetta di sicurezza di una filiale Unicredit in città, dove lo zio aveva anche un deposito in conto corrente. Esaurite le pratiche, circa tre settimane fa è stata aperta la cassetta di sicurezza e al suo interno sono stati rinvenuti diversi titoli di stato e una ingente somma di denaro in lire in banconote da 500 mila lire e titoli di Stato di vario taglio per un valore complessivo di quasi 900 milioni del vecchio conio. Sorpresa, felicità e sgomento si sono accavallate.

La somma, certo, è ingente, ma a quanto pare un decreto dell’ex premier Mario Monti ha ulteriormente ridotto i termini possibili per il cambio lire/euro. In sostanza, a norma di legge, anche 900 milioni di vecchie lire attualmente valgono più o meno come i soldi del Monopoli.

Superato lo shock, anche l’amministratore di sostegno trova conferma allo sportello Bankitalia: il cambio in euro non è più possibile. Le lire sono finite, svalutate, morte, e non sono più convertibili. Cantarutti è disperato, ma il suo amministratore di sostegno gli propone la chance Agitalia. In pratica un’associazione che si occupa del recupero, attraverso azioni legali stragiudiziali e giudiziali, di titoli bancari e postali nonchè di titoli di Stato e simili mai riscossi attraverso la consulenza e l’opera di un pool di professionisti esperti in diritto bancario, commericiale e tribunario.

«È vero - racconta Andrea Pallante della direzione dell’agenzia - che è stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro, ma è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire. Hanno deciso così, ad esempio, in Francia e Germania».

E c’è di più. Qualche tempo fa il giudice Guido Vannicelli, del tribunale di Milano, in un caso praticamente identico, ha sollevato l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (articolo 26 del decreto legislativo 121 del 6 dicembre 2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro.

Questo «esproprio forzoso» del Governo Monti (sono le parole utilizzate dal magistrato nel provvedimento) contro i cittadini sembra destinato dunque a finire.

Di qui la decisione di Cantarutti, che si è rivolto all’ufficio legale dell’associazione al fine di ottenere il cambio delle lire in euro tramite l’istituto della mediazione bancaria, e proprio in considerazione del fatto che Bankitalia non vuole cambiare più le lire in euro.

«La Corte costituzionale - spiega ancora Pallante - potrebbe dichiarare nullo il decreto Monti e il problema sarebbe risolto senza colpo ferire. Per questo seguiamo la via della mediazione, con un certo ragionevole ottimismo».

Cantarutti, intanto, attende. Novecento milioni di vecchie lire, magari, non ti cambiano la vita ma possono agevolarla. Perderli dopo averli avuti in mano, decisamente no.

 

messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/02/12/news/invalido-eredita-900-milioni-di-lire-ma-per-lo-stato-sono-carta-straccia-1.10850327

 

 

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Anche senza il decreto Monti sarebbero comunque carta straccia ad oggi. Poi 900 milioni di lire in contanti messi da parte da una impresa edile mi danno tanto l'idea di frode fiscale. Si accontenti dell'appartamento e -immagino- del resto.

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intanto con il decreto Monti hanno evitato di restituire miliardi di lire. credo che solo in Italia possa succedere una cosa cosi.

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Poi 900 milioni di lire in contanti messi da parte da una impresa edile mi danno tanto l'idea di frode fiscale. Si accontenti dell'appartamento e -immagino- del resto.

 

Automoderazione@commissionedisciplinare .

LOL ! :)

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Anche senza il decreto Monti sarebbero comunque carta straccia ad oggi. Poi 900 milioni di lire in contanti messi da parte da una impresa edile mi danno tanto l'idea di frode fiscale. Si accontenti dell'appartamento e -immagino- del resto.

anche se fosse una semplice battuta,la trovo pessima....avrei voluto vederla a posto dell'erede.

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e' assurdo,i termini di legge dovrebbero valere,giustamente,per uno "consapevole" di quanto possiede in banca,ma se questi mi vengono "ereditati",la consapevolezza si va a far benedire e tecnicamente non ho la macchina del tempo per poterlo fare.

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  • ADMIN
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anche se fosse una semplice battuta,la trovo pessima....avrei voluto vederla a posto dell'erede.

Tu trovami una spiegazione di tale cifra in contanti che non sia l'evasione fiscale. Se è evasione sono proprio contento che quei soldi siano tornati alla collettività a cui sono stati sottratti indebitamente a suo tempo. E d'altro canto se lo zio materno non è riuscito a cambiarli forse qualche motivo ci sarà anche stato no?

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Tu trovami una spiegazione di tale cifra in contanti che non sia l'evasione fiscale. Se è evasione sono proprio contento che quei soldi siano tornati alla collettività a cui sono stati sottratti indebitamente a suo tempo. E d'altro canto se lo zio materno non è riuscito a cambiarli forse qualche motivo ci sarà anche stato no?

C'era molta gente vecchio stampo che teneva ingenti somme "sotto il materasso" perchè non si fidava delle banche o aveva sempre fatto così. Certo, trattandosi di un'impresa la cosa è più sospetta perchè ci si aspetta che un'impresa agisca con razionalità e tenere quella somma in casa se non si ha nulla da nascondere non è per niente razionale (mancanza di interessi e rischio di furto). Per non parlare della "dimenticanza" di cambiarli.

Comnque, questo non significa che l'erede si meriti quello che gli è capitato. Intanto lui non ha colpe se suo zio era un evasore, e poi si può dire con certezza che si tratta di evasione solo dopo un'indagine della magistratura. Questo non giustifica la vergognosa decisione dello Stato italiano di mettere un limite temporale per il cambio delle lire. Perchè un tedesco potrà cambiare i suoi marchi anhe tra 50 anni e un italiano no? Non siamo in Europa e dovremmo avere tutti gli stessi diritti? La proprietà privata non è un diritto espressamente garantito anche dalla nostra Costituzione?

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Invalido eredita 900 milioni di lire, ma per lo Stato sono carta straccia

I soldi trovati da un triestino in una cassetta di sicurezza dello zio, dopo l’apertura del testamento. Bankitalia non li converte perché il decreto Monti ha sospeso i termini. Scatta il ricorso in tribunale di Furio Baldassi

 

TRIESTE. Mai mettere i soldi sotto il materasso. E men che meno “nasconderli” in banca, al di fuori della prassi comune del conto corrente. Rischiate quantomeno di dimenticarvene. Talvolta, persino, di vedere perdere il loro valore.

Nella surreale vicenda di un giovane sordomuto nato e cresciuto a Trieste, Francesco Cantarutti, c’è tutto questo. L’emozione di un’eredità importante, 900 milioni di vecchie lire, la scoperta di sempre nuove fonti di possibile reddito e, poi, la disillusione di trovarsi in mano, praticamente, carta straccia.

Cantarutti, 43enne, invalido al 100 per cento perché affetto da sordomutismo dalla nascita, qualche settimana fa a seguito del decesso dello zio materno, titolare di una fiorente impresa edile, deceduto celibe e senza figli, si è trovato ad essere l’unico erede. Nato e cresciuto in città, vive da anni in una struttura specializzata di Milano e ha un amministratore di sostegno.

Entrato nell’appartamento di Trieste a sua volta ereditato, rinviene, tra le altre cose, le chiavi di una cassetta di sicurezza di una filiale Unicredit in città, dove lo zio aveva anche un deposito in conto corrente. Esaurite le pratiche, circa tre settimane fa è stata aperta la cassetta di sicurezza e al suo interno sono stati rinvenuti diversi titoli di stato e una ingente somma di denaro in lire in banconote da 500 mila lire e titoli di Stato di vario taglio per un valore complessivo di quasi 900 milioni del vecchio conio. Sorpresa, felicità e sgomento si sono accavallate.

La somma, certo, è ingente, ma a quanto pare un decreto dell’ex premier Mario Monti ha ulteriormente ridotto i termini possibili per il cambio lire/euro. In sostanza, a norma di legge, anche 900 milioni di vecchie lire attualmente valgono più o meno come i soldi del Monopoli.

Superato lo shock, anche l’amministratore di sostegno trova conferma allo sportello Bankitalia: il cambio in euro non è più possibile. Le lire sono finite, svalutate, morte, e non sono più convertibili. Cantarutti è disperato, ma il suo amministratore di sostegno gli propone la chance Agitalia. In pratica un’associazione che si occupa del recupero, attraverso azioni legali stragiudiziali e giudiziali, di titoli bancari e postali nonchè di titoli di Stato e simili mai riscossi attraverso la consulenza e l’opera di un pool di professionisti esperti in diritto bancario, commericiale e tribunario.

«È vero - racconta Andrea Pallante della direzione dell’agenzia - che è stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro, ma è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire. Hanno deciso così, ad esempio, in Francia e Germania».

E c’è di più. Qualche tempo fa il giudice Guido Vannicelli, del tribunale di Milano, in un caso praticamente identico, ha sollevato l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (articolo 26 del decreto legislativo 121 del 6 dicembre 2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro.

Questo «esproprio forzoso» del Governo Monti (sono le parole utilizzate dal magistrato nel provvedimento) contro i cittadini sembra destinato dunque a finire.

Di qui la decisione di Cantarutti, che si è rivolto all’ufficio legale dell’associazione al fine di ottenere il cambio delle lire in euro tramite l’istituto della mediazione bancaria, e proprio in considerazione del fatto che Bankitalia non vuole cambiare più le lire in euro.

«La Corte costituzionale - spiega ancora Pallante - potrebbe dichiarare nullo il decreto Monti e il problema sarebbe risolto senza colpo ferire. Per questo seguiamo la via della mediazione, con un certo ragionevole ottimismo».

Cantarutti, intanto, attende. Novecento milioni di vecchie lire, magari, non ti cambiano la vita ma possono agevolarla. Perderli dopo averli avuti in mano, decisamente no.

 

messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/02/12/news/invalido-eredita-900-milioni-di-lire-ma-per-lo-stato-sono-carta-straccia-1.10850327

 

 

L'oro è denaro ....... tutto il resto è credito.

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La decisione di rendere le valute pre euro non più convertibili e quindi in sostanza carta straccia avrebbe dovuto tutt'al più essere presa a livello comunitario ed avere decorrenza identica per tutti i paesi, valida sia per quelli che per primi hanno adottato l'euro sia per quelli che nel tempo si sono aggiunti.

 

P

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Tu trovami una spiegazione di tale cifra in contanti che non sia l'evasione fiscale. Se è evasione sono proprio contento che quei soldi siano tornati alla collettività a cui sono stati sottratti indebitamente a suo tempo. E d'altro canto se lo zio materno non è riuscito a cambiarli forse qualche motivo ci sarà anche stato no?

ovviamente non posso saperlo,ma non per questo lancio accuse senza prove tangibili...non capisco questo accanimento...

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Fa prima a vendere le banconote, recupererà buona parte della somma, che è sempre meglio del niente (per non parlare delle spese legali) che otterrebbe tuffandosi nei labirinti giuridici italici.

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Ho messo alcuni "mi piace",  volevo scrivere le stesse cose... e non mi ripeto.

 

Comunque  faccio un discorso "in generale", senza voler fare riferimento in specifico  al caso  su riportato.

 

Nelle cassette di sicurezza delle banche, ( ma poi chi non si fida delle banche mette i soldi nelle cassette?!?)

negli anni passati passavano ( e passano)  una marea di contanti ( nero?riciclaggio?.... mah),  chi metteva e mette i contanti in cassetta qualche motivo lo avrà......

le persone "normali" e qui parliamo dal piccolo risparmiatore  ai grandi patrimoni ( decine di milioni di euro), sono sempre pronti ad investire/diversificare ecc ecc.... 

non contatemi la balla che si tengono i soldi i cassetta perchè non ci si fida delle banche, 

i soldi si possono investire in infiniti modi, volendo escludendo a priori il debito bancario.

 

Per tornare all'oggetto della discussione,

 i 900 mil di lire non incassati, sono  una somma modesta, se confrontati al totale di banconote italiane non portate all'incasso, ( non ho il dato ma avevo letto che  è un'ingente somma)  escludiamo  chi ha dimenticato il biglietto da 100 mila in  un cassetto, ma chi aveva somme del genere sicuramente lo sapeva, quasi dieci anni di tempo lo aveva avuto, però  portare al cambio IN CONTANTI, una somma del genere, avrebbe fatto  scattare da parte della banca un infinità di segnalazioni/controlli ( antiriciclaggio in primis ecc.ccc.), cosa forse non gradita?

 

Certo dispiace che alla fine chi ne farà le spese è una persona che è più bisognosa  di altri, però lo zietto una mano sulla coscienza poteva mettersela, cosa che NON penso farà (giustamente) lo Stato.

saluti

TIBERIVS

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Purtroppo é (tuo/nostro) debito, non credito.

Credimi :)

State dicendo ( pensando) la stessa cosa!

TIBERIVS

 

ogni “asset” in cui investi  è semplicemente un bene di carta con il rischio di controparte (default; insolvenza; ristrutturazione del debito). Azioni , obbligazioni,  ETF , derivati ​​e polizze assicurative sono  promesse di pagamento da parte di una controparte. Anche un Bene Immobiliare (Real Estate) ha valore in base alle possibilita’ d’acquisto degli acquirenti sul mercato delle case-immobili.

Modificato da TIBERIVS
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Fa prima a vendere le banconote, recupererà buona parte della somma, che è sempre meglio del niente (per non parlare delle spese legali) che otterrebbe tuffandosi nei labirinti giuridici italici.

Confermo, se poi sono 500.000 in FDS queste hanno quotazioni abbastanza buone. Certo, non ricaverà quasi 450.000€ come da un eventuale cambio ma qualsiasi cifra è meglio di niente.

Comunque dubito che un'eventuale causa abbia successo. Anche se venisse dichiarato illegittimo il decreto di Monti (6 dicembre 2011), comunque la convertibilità sarebbe scaduta il 28 febbraio 2012, data fissata agli albori della moneta unica.

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  • ADMIN
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ovviamente non posso saperlo,ma non per questo lancio accuse senza prove tangibili...non capisco questo accanimento...

L'accanimento è semplice, so quanto pago di tasse IO. Sono decisamente seccato di pagare servizi, sanità e quant'altro a quei parassiti di evasori i cui figli magari passeranno davanti ai miei nelle graduatorie per asili, borse di studio etc. Per carità, il discorso è complesso; lo stato è ben poco tenero con chi lavora in proprio ed esiste -specie per i piccoli- anche una "evasione di necessità". Ma 900.000.000 di lire sono tutto meno che questo. Poi ovviamente non ho le prove; ma visto che non sono un giudice posso fregarmene. Che poi ho anche ipotizzato il male minore (l'evasione); 900 milioni di lire in mano a una azienda edile può far pensare a ben peggio (appalti truccati e tangenti).
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consideriamo magari che i soldi sono stati anche accantonati in anni in cui era permesso farlo, perché si poteva (oggi è impossibile). Le imprese edili, se fiorenti (come da articolo) fatturavano ed accantonavamo molti utili, soprattutto negli anni 60/70....Io non ci trovo nulla di strano in quella somma.. 

 

skuby

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consideriamo magari che i soldi sono stati anche accantonati in anni in cui era permesso farlo, perché si poteva (oggi è impossibile). Le imprese edili, se fiorenti (come da articolo) fatturavano ed accantonavamo molti utili, soprattutto negli anni 60/70....Io non ci trovo nulla di strano in quella somma.. 

 

skuby

 

Impossibile. Lui ce li ha ed io no. E' un ladro maledetto, parassita, al rogo subito lui e tutta le 7 generazioni successive ;) .

L'ha detto anche la TV.

Modificato da Monetaio
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consideriamo magari che i soldi sono stati anche accantonati in anni in cui era permesso farlo, perché si poteva (oggi è impossibile). Le imprese edili, se fiorenti (come da articolo) fatturavano ed accantonavamo molti utili, soprattutto negli anni 60/70....Io non ci trovo nulla di strano in quella somma..

Se fosse stata in un conto corrente neanche io.

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A mio modo di vedere l'origine del denaro non ha alcuna attinenza con la discussione. Non c'è, da quanto riferisce l'articolo, nessuna indagine in corso sull'origine truffaldina del denaro e, poiché nel nostro Paese vige la presunzione di innocenza e che nessuna legge vieta di tenere denaro contante in una cassetta di sicurezza, è necessario interrogarsi su un'altro aspetto (che mi pare il fulcro dell'articolo): è legittimo che uno Stato dichiari fuori corso il denaro emesso dalla propria banca centrale?

È un problema di diritto bancario. Se qualcuno dei lamonetiani se ne intende, spero di leggere il suo commento.

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Tu trovami una spiegazione di tale cifra in contanti che non sia l'evasione fiscale. Se è evasione sono proprio contento che quei soldi siano tornati alla collettività a cui sono stati sottratti indebitamente a suo tempo. E d'altro canto se lo zio materno non è riuscito a cambiarli forse qualche motivo ci sarà anche stato no?

 

Non si possono trarre conclusioni affrettate da un articolo di giornale.

Modificato da Trinariciuto
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Domani basta consultare la lista Falciani per vedere se era un evasore?

A parte la battuta, alla storiella dello zio risparmiatore ci credo poco: è la prima lezione di un corso anti riciclaggio, tutti in contanti da 500.000 unica serie esistente dal 1997, titoli cartacei molto probabilmente al portatore, cassetta di sicurezza, impresa edile che, non me ne vogliano gli edili onesti, è un indice di anomalia con rischio riciclaggio molto alto.

Comunque l'erede non c'entra nulla - i reati non si ereditano e periscono con la morte dell'imputato - se sono tutte banconote da 500.000 magari ancora fascettate e quindi fds qualche soldino ci esce fuori.

Forse più di quelli che rimarrebbero dopo una causa elefantiaca contro lo Stato, dove chi vince forse sono proprio gli avvocati.

Infine, lo Stato è sovrano e può stabilire le leggi che ritiene opportune purché costituzionali: se la Corte dice che va bene bisogna farsene una ragione.

Che poi uno Stato così sia poco serio, non affidabile e via dicendo possiamo discuterne e sono in accordo.

Ma tant'è.

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A mio modo di vedere l'origine del denaro non ha alcuna attinenza con la discussione. Non c'è, da quanto riferisce l'articolo, nessuna indagine in corso sull'origine truffaldina del denaro e, poiché nel nostro Paese vige la presunzione di innocenza e che nessuna legge vieta di tenere denaro contante in una cassetta di sicurezza, è necessario interrogarsi su un'altro aspetto (che mi pare il fulcro dell'articolo): è legittimo che uno Stato dichiari fuori corso il denaro emesso dalla propria banca centrale?

È un problema di diritto bancario. Se qualcuno dei lamonetiani se ne intende, spero di leggere il suo commento.

Quando lo stato mette fuori corso delle monete o banconote deve destinare un fondo nel suo bilancio per la conversione del vecchio contante in quello nuovo, pari all'ammontare del vecchio contante ancora in circolazione. Quando queste monete o banconote vengono prescritte (ossia non sono più cambiabili neanche alla banca centrale), la parte del fondo non utilizzata per la conversione (perché tali monete o banconote non sono state portate al cambio in quanto perse o tenute per collezione) costituisce un introito per il bilancio dello stato.

Di solito, tra la messa fuori corso e la prescrizione trascorre un periodo abbastanza lungo, per permettere a tutti quelli che hanno il vecchio denaro di cambiarlo. Si presume che il denaro non cambiato entro quella data non verrà cambiato più, in quanto perso o tenuto per ricordo. Pertanto, si decide di sospendere la convertibilità e versare il fondo residuo nelle casse dello stato.

Alcuni stati permettono la convertibilità illimitata di monete e banconote fuori corso. In questo caso, i cittadini sono tutelati dal non perdere somme dimenticate "nei cassetti dei nonni" per decenni, ma allo stesso tempo lo stato si priva dall'introito derivante dalle monete e banconote che non verranno mai cambiate in quanto il fondo relativo ad esse dovrà essere sempre tenuto a disposizione. Evidentemente alcuni stati hanno messo in primo piano la tutela dei loro cittadini, altri la loro convenienza economica. Quello che mi stupisce è che l'UE non abbia imposto un comportamento obbligatorio da tenere in tutti gli stati membri.

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Notizia strana.

Mi chiedo se l'imprenditore deceduto (titolare di una florida attività da quanto si legge) sia stato così poco lungimirante per non dire stupido da tenere per 13 anni dall'entrata in vigore dell'euro della valuta in lire in una cassetta di sicurezza non è che siano 100 mila lire scordate dentro un libro, nell'arco degli anni sai quante volte li avrebbe potuti cambiare in euro vista la sua bravura negli affari.

Immaginate la scena dell'imprenditore che dice "Oh mannaggia mi sono scordato di cambiare quei 900 milioni che  ho in contanti nella cassetta di sicurezza mi ero proprio dimenticato di averli :pleasantry: "

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