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Monete romane in asta


quadriga

Risposte migliori

Salve vorrei chiedere a chi vorra e sapra rispondermi come comportarsi in caso di acquisto di monete antiche/romane in aste straniere?

E cioe vorrei sapere nello specifico se necessita sempre oltre alla fattura anche il certificato di lecita provenienza ed eventualmente sapere da chi magari ha gia acquistato quali case d aste lo rilasciano.
Immagino che il quesito sia stato sviscerato piu volte nella sezione legislazione ma vorrei avere se possibile pochi elementi ma chiari.
Si puo o no acquistare con tranquillita una moneta in asta straniera e se si che documenti servono e come gia detto quali sono.le case d asta gia atttezzate x la nostra legislazione?

Grazie a chi interverrà

Modificato da quadriga
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Le case d'asta stranieri non devono adattarsi alla nostra legislazione, a meno che non stiano commerciando fisicamente in Italia. E' necessario che assolvano agli obblighi imposti dalla legislazione del Paese in cui operano. Quindi invieranno in Italia soltanto la fattura ed eventualmente altri documenti richiesti dalla loro legislazione, ma non dalla nostra. E questo è quanto serve a noi :)

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Occhio allo stato e alla sua legislazione. Dalla Spagna serve un certificato per l'esportazione, dall'Inghilterra idem, ma solo per determinati tipi di monete (Es. Provenienti da hoard)... è sempre bene sapere cosa, dove e da chi si va a comprare.

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Quindi, almeno in teoria, per l'acquisto di monete sulla baia ad esempio dalla Germania, se si acquista da venditori professionali, la provenienza è lecita e non si tratta di pezzi rari ma ad esempio di folles comuni, si potrebbe star tranquilli?

Io preferirei di gran lunga acquistare da venditori professionali italiani ma i prezzi sono davvero alti (almeno per le mie tasche di studente).. Se in Italia prendo un follis comune, con la stessa cifra sulla baia (sempre da venditori professionali) ne prendo 4..

Potreste anche rispondermi che se uno non può permettersi di fare qualcosa, potrebbe anche evitare di farla! :)

Modificato da pedro_88
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Sarebbe utile  per tutti noi un vademecum con la legislazione dei paesi almeno europei. Comunque credo che anche dai venditori non professionali esteri (europei e non) si potrebbe star tranquilli. Basta stampare le pagine web e la documentazione relativa all` oggetto ed  pagamento. In ogni pagina vi e' sempre la scritta:   "Il venditore si assume la piena responsabilità della messa in vendita dell'oggetto". Se poi ti becchi il falso e` altra storia. Correggetemi se sbaglio.

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Quindi, almeno in teoria, per l'acquisto di monete sulla baia ad esempio dalla Germania, se si acquista da venditori professionali, la provenienza è lecita e non si tratta di pezzi rari ma ad esempio di folles comuni, si potrebbe star tranquilli?

Io preferirei di gran lunga acquistare da venditori professionali italiani ma i prezzi sono davvero alti (almeno per le mie tasche di studente).. Se in Italia prendo un follis comune, con la stessa cifra sulla baia (sempre da venditori professionali) ne prendo 4..

Potreste anche rispondermi che se uno non può permettersi di fare qualcosa, potrebbe anche evitare di farla! :)

 

Tecnicamente sì. Dall' idea che mi sono fatto leggendo il forum, però, il problema reale è l' applicazione della legge che viene fatta dai singoli funzionari.... Detto volgarmente, ognuno fa come je pare. Io evito a prescindere. E' un chiaro eccesso di prudenza ma, almeno per quanto mi riguarda, il gioco non vale la candela. Preferisco sentirmi sicuro al 100% se devo andare a risparmiare quei 20 euro (sono anche io uno studente non lavoratore, la spesa massima che mi posso permettere è di 100 euro annui da ripartire tra libri e monete.. So bene di cosa parli ;) )

Modificato da Afranio_Burro
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Più che altro da quello che credo di aver capito, comprando da esteri senza dichiarazione di provenienza si può essere accusati di incauto acquisto perché potrebbero essere oggetti rinvenuti in scavi non autorizzati o cose simili, il che si può tradurre in una denuncia con conseguente processo dal quale (90 su 100 credo) si esce indenni ma intanto si va incontro alla seccatura, a tempo speso e a spese per processi che si protraggono per anni..almeno, parlo in base a quello che ho letto nella sezione legislativa..poi non so se questo vale solo per pezzi considerati rari e di valore storico/culturale elevato o anche per comuni folles senza pretese..

Per cui a sto punto do ragione a @Afranio_Burro , forse il gioco non vale la candela, solo che mi resta il dubbio se investire il mio (piccolo) budget su una singola moneta un po' più ricercata o su più monete comuni..mumble mumble.. :/

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@@pedro_88 domanda da un milione di dollari :) si potrebbero fare duemila considerazioni diverse, tutte giuste ma molto personali.. Diciamo che agli inizi conviene puntare su monete comuni per farsi le ossa e per ammortizzare eventuali cantonate.. Mano a mano che si va avanti, si può puntare anche ad avere un bel pezzo da 90 rinunciando alle tante piccole.. Personalmente però trovo questi atteggiamenti poco adatti alla monetazione antica.. Diciamo che lo vedo maggiormente in bocca a chi colleziona VEIII, per dire :P 2000 anni di storia hanno un valore tale che anche una monetina comune può essere considerata un pezzo da novanta

Modificato da Afranio_Burro
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Tecnicamente sì. Dall' idea che mi sono fatto leggendo il forum, però, il problema reale è l' applicazione della legge che viene fatta dai singoli funzionari.... Detto volgarmente, ognuno fa come je pare.

 

Essere indagati per incauto acquisto per aver acquistato da un commerciante professionale estero non mi risulta essersi mai verificato. C'è stato un caso nel quale è stato coinvolto un utente del forum, dovuto al fatto che la moneta in oggetto si presumeva provenisse da uno scavo illecito sul suolo italiano. Ma credo che l'indagine si limitasse a quell'unica moneta...

Il controllo dalle autorità non scatta, o almeno finora non mi risulta essere mai scattato, per l'acquisto da un professionista, per di più estero. Sono piuttosto la vendita (anche di acquisti leciti e documentati) o l'acquisto da privati italiani a creare problemi.

 

ps: rileggendo mi rendo conto di avere dei problemi a comunicare in un italiano decente dopo la mezzanotte :D

Modificato da Matteo91
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Allora ipotizzando che l acquisyo in asta estera con regolare fattura non comporti problemi, mi chiedo quindi come affrontare un domani l eventuale vendita di monete antiche acquistate secondo questo iter??

O comunque la vendita in generale di monete antiche?

Come e attraverso quali canali leciti si potrebbe effettuare??

Questo passaggio ancora non mi e chiaro.

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Questo é il passaggio più spinoso. Da evitare la vendita su ebay o simili, anche se in possesso di tutti i documenti necessari. Penso che ci si possa affidare ad una casa d'aste, ad ogni modo.

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