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Quattrini bolognesi


Risposte migliori

Penso che sarebbe interessante approfondire queste emissioni, che ad un occhio poco esperto potrebbero sembrare sempre monete papali a causa delle chiavi decussate sempre impresse al dritto insieme alla scritta DE BONONIA in varie salse.

Anche la figura di S. Petronio si presenta con numerose variazioni: cambia la postura (seduta, in piedi) e nel corso del tempo si invertono le mani, che reggono la città ed il pastorale.

 

Se poi vogliamo addentrarci nel campo dei chiavarini papali le cose si complicano ancor di più, in quanto poche monete possono essere attribuite (ma sempre con un margine d'incertezza) ad un certo periodo grazie alla presenza di segni di zecca conosciuti mentre la restante parte delle emissioni può essere datata approssimativamente solo grazie a raffronti stilistici.

 

 

 

Sperando di aver stimolato la vostra curiosità su questi spiccioli, un saluto

Antonio

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@@anto R

 

Caro Antonio

probabilmente, anche se pensavo il contrario, nel forum non ci sono collezionisti di monete bolognesi. E i generalisti hanno altre cose a cui pensare compreso curatori e moderatori.

A me l'argomento ricorda molto la produzione dei paparini anonimi di Viterbo. Ma forse non c'entra nulla.....

Cari saluti

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@@adolfos non posso/voglio credere che in tutto il forum non ci sia nessuno che si sia almeno una volta chiesto qualcosa su queste emissioni. Intanto direi che potremmo seguire la falsa riga di discussioni come quelle sui lucchesi ed i provisini, postando e commentando innanzitutto i nostri pezzi, poi si vedrà...

 

Inizio con il mio unico quattrino da due denari (già il nome fa sorridere) che ho classificato come anonima pontificia, Muntoni 14. Particolare a mio avviso la raffigurazione di S. Petronio, che si è liberato del pastorale per poter benedire con la destra. Non è impresso alcun simbolo che possa portare ad una collocazione cronologica definita...

 

 

 

 

PS ho letto la discussione sui paparini anonimi di Viterbo, diciamo che sto digerendo le informazioni...

 

 

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@@adolfos come sempre troppo buono nei miei confronti.

Io di monete di Bologna ne so quanto te. In una scala da 1 a 1000, diciamo 10, solo perché alcune analogie storiche e monetarie collegano Bologna con Ancona. Prima di tutto il bolognino, ma anche l'agontano, senza dimenticare che entrambe le città facevano parte dello Stato Pontificio.

Per quanto riguarda le monetazioni anonime pontificie di entrambe le città posso dire che a fine XIV (Bologna dopo la metà) sino a metà XV secolo , pur essendo formalmente sotto il dominio delle Chiesa, le due città batterono moneta senza che su di esse apparisse il nome del pontefice, quasi ad indicare che continuava la loro autonomia comunale. In maniera più o meno velata però,  le monete riportarono alcuni simboli dell'autorità della Chiesa.

In Ancona ci furono le chiavette decussate nelle legende, a Bologna invece troviamo le chiavette o la tiara nelle legende, e nel quattrino addirittura le chiavi decussate nel campo del D/._

Per quanto riguarda poi il quattrino, parliamo di Bologna, questo fu emesso in analogia a quanto già succedeva in altre città tipo Milano come multiplo del denaro, con la differenza che anziché rappresentare il quadruplo del denaro (come anche il nome quattrino lascia intendere) a Bologna fu battuto il quattrino da due denari.

Il primo quattrino anonimo di Bologna risalirebbe al 1404, quindi fu battuto per 4-5 decenni e se ne conoscono molte varianti. 

Al D/  ne abbiamo nelle legende, ma anche nelle chiavi del campo, legate o non, con anelli, con cordoni, fiocco...

Al R/ i tipi sono principalmente due: S. Petronio che benedice con la mano destra e tiene la città nella sinistra; S. Petronio che tiene nella destra il pastorale e nella sinistra la città.

 

Chiedo scusa ai cultori della monetazione di Bologna.

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Io colleziono quasi solo la zecca di Bologna e sto cercando altri cultori. Purtroppo non mi sono mai interessato di questi quattrini e ne so ben poco:

ci sono state due emissioni principali, la prima inizio' nel 1406 e prosegui' fino al 1438. Il materiale e' mistura a basso tasso di argento. Sono di tipo pontificio e non autonomo e hanno come caratteristica san Petronio in piedi, la croce nella legenda e le chiavi decussate al dritto. Inoltre i caratteri della legenda sono gotici e le lettere sono abbastanza spesse.

La seconda emissione viene classificata come anonime pontifice del XVI secolo. A fare da spartiacque tra le due emissioni ci sono i quattrini con lo stemma del Bentivoglio. Inoltre nella seconda emissione presentano la citta' sulla mano destra del santo e i caratteri della legenda di tipo latino.

Questi ultimi sono anche detti chiavarini e hanno subito innumerevoli contraffazioni al punto da essere ritirati nel 1591 perche' non si riuscivano piu' ad identificare quelli buoni!

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@@miroita i tuoi dieci millesimi di preparazione sono stati, almeno per me, utilissimi. Grazie mille per il contributo!!

 

@@giulira ho finito i "mi piace"  ma domani te ne meriti uno! Ma quindi quattrini come il mio, con i caratteri gotici ma senza croce nella legenda, in che periodo sono collocabili? Fine delle prime emissioni?

 

Ovviamente sono ben accetti interventi anche da parte di utenti che (come me in primis) sanno poco o nulla di queste emissioni.

Buona serata,

Antonio

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Il tuo ha il santo in piedi e la tiara pontificia al posto della croce mi pare(tu la vedi con la moneta in mano ?). E' l'unica eccezione che non avevo menzionato.

 

Dunque se la tiara e' grande hai un quattrino rarissimo di Eugenio IV CNI assente MUNTONI assente Chimienti 113

 

Se la tiara e' piccola hai un comune quattrino attribuito a Sante Bentivoglio successivo agli accordi di pace con Niccolo' V. Mi sa che e' questa purtroppo. L'impugnatura delle chiavi dovrebbe essere di tipo H con quatro globetti in croce. CNI 80 MUNTONI 15 Chimienti 115. Peso ufficiale 0,8 g ma in pratica e' sempre meno.

 

Dimenticavo, periodo tra il 1446 e il 1464

Modificato da giulira
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Ti consiglio il Chimienti per la ricchezza e completezza e anche il Bellocchi per la visione di insieme di una delle collezioni piu' importanti di monete felsinee.

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