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Un editto Dioclezianeo che fissa i prezzi massimi


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Potrebbe essere un documento storico interessante , ma quelle tue poche parole di commento , di certo non aiutano a capire a cosa il documento si riferisca .

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Potrebbe essere un documento storico interessante , ma quelle tue poche parole di commento , di certo non aiutano a capire a cosa il documento si riferisca .

E' un editto di Diocleziano che fissa i prezzi massimi, come da titolo della discussione,

Di derrate alimentari, bestiame e altro. Ci vuole un poco di conoscenza del latino, che oggi non si impara quasi più. ( a me l'hanno insegnato ma erano altri tempi )

Purtroppo è mancante di un bel pezzo. Si trova a Berlino al Museo di Pergamo e l'ho trovato cercando altro sul web. Ci sono capitato per caso e mi ha incuriosito.

Si possono vedere i prezzi di cavalli (equus) optimus e meno optimus, muli, asini, pecore (oves).

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E' un editto di Diocleziano che fissa i prezzi massimi, come da titolo della discussione,

Di derrate alimentari, bestiame e altro. Ci vuole un poco di conoscenza del latino, che oggi non si impara quasi più. ( a me l'hanno insegnato ma erano altri tempi )

Purtroppo è mancante di un bel pezzo. Si trova a Berlino al Museo di Pergamo e l'ho trovato cercando altro sul web. Ci sono capitato per caso e mi ha incuriosito.

Si possono vedere i prezzi di cavalli (equus) optimus e meno optimus, muli, asini, pecore (oves).

 

Ciao , il punto non e' capire qualche parola o frase di Latino , che per altro molti del Forum conoscono o altri , come me , un po' ricordano , quando un tempo il Latino si studiava a scuola , bensi' di allegare al documento , ma questo vale in generale , alcune note di spiegazione comprensibili a tutti , a completamento del post come ad esempio ora hai fatto , o come fa notare : @@vandalo85

Un saluto

Claudio

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Ciao @@vandalo85,

follis è un termine moderno...i prezzi dovrebbero essere espressi in denarii..

 

Ciao @@eliodoro , pero' non e' cosi' sicuro che il termine Follis sia un termine moderno , molti sostengono che sia il nome originario antico dato al nuovo conio da Diocleziano . 

 

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Follis dovrebbe essere il sacchetto o piccolo recipiente dove venivano ammucchiati i nummetti nel tardo v sec. D.c....ormai andavano a peso, anche se con Valentiniano III abbiamo un rapporto di un solido x 7.200 nummi...è un termine convenzionale

..come antoniniano....almeno così ricordo. ..ciao Claudio

Modificato da eliodoro
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Ciao @@eliodoro , questione piuttosto controversa e interessante , infatti secondo il Dizionario latino storico del Vallauri , il termine Follis significa , oltre ad altri termini classici risalenti a Cicerone e Marziale , "Borsa di pelle da riporre denari" , da qui si puo' ipotizzare che il Follis sia un termine antico riferito alla nuova moneta , rappresentante un rapporto 1 a .......? , con i vecchi denari .

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Il follis tetrarchico è una moneta "rivoluzionaria" penso che nom avesse un rapporto diretto con i denarii, ormai moneta di conto, era pesante e con un contenuto d'argento intorno al 3%...vado a memoria...sto scrivendo con il cell...non ricordo se vi siano fonti che la definiscano espressamente follis, come nel caso della pecunia maiorina o del decargyrum

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Ciao , come scritto sopra la radice Follis e' usata da Cicerone per definire un mantice , un soffietto , mentre Marziale la usa per definire un oggetto rotondo o una borsa di pelle da riporre denari ; quindi il termine e' sicuramente antico , puo' darsi che un Follis fosse in rapporto con i vecchi denari ormai in rame ; ora se questo termine sia stato ripreso da Diocleziano per denominare la nuova moneta o abbinato invece modernamente , e' da dimostrare .

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Ciao @@eliodoro volevo chiederti una cosa: come mai Diocleziano usa come unità di misura-in un documento ufficiale- il denario,che da almeno 50 anni non veniva neanche più coniato? Grazie.Simone.

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@@NoNmi4PPLICO , fino ad Aureliano e Severina poi , cioe' fino al 275 , i Denari sono stati coniati , anche se in rame .

Quindi dal 284 al 305 , periodo di Diocleziano , i Denari erano abbondantemente in circolazione .

Modificato da Legio II Italica
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Ciao @@eliodoro volevo chiederti una cosa: come mai Diocleziano usa come unità di misura-in un documento ufficiale- il denario,che da almeno 50 anni non veniva neanche più coniato? Grazie.Simone.

Ciao @@NoNmi4PPLICO

Non scordarti che l'antoniniano è un doppio denario...

La riforma di Diocleziano elesse il denario a  moneta base, quindi abbiamo;

1 Aureo pari a 625 denari;

1 argenteus pari a 25 denari;

1 Follis pari ad 8 denari

1/2 follis pari a 4 denari;

1 antoniano pari a 2 denari;

1 denario.

Correggo quanto da me detto in precedenza...

Modificato da eliodoro
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Riguardo i prezzi dell'editto di Diocleziano, abbiamo, per esempio, 

la segale, al modio castrense, non più di danari 60; il miglio pesto 100; il miglio in grano e il panico, 50; i piselli fratti, i ceci, 100; l’avena, 30; il seme di lino, 150; la veccia secca, 80, ecc.

Il vino piceno, il tiburtino, il falerino, e qualche altro, per sestario d’Italia, danari 30; il vino vecchio, di primo gusto (vini veteres, primi gustus), 24; quello di secondo gusto (sequentis gustus), danari 16; il vino rustico, ossia ordinario, del paese, 8; il decotto, 20; il condito (cotto con miele e pepe), 24; l’assenzio, 20, e il rosato altrettanto.

Le tre qualita d’olio d’oliva, flos, sequens, cibarium, rispettivamente, per la stessa misura (il sestario), denari 40, 24, 12; l’aceto, 6; il sale, al moggio, 100.

La carne porcina, qualunque la qualità ed il luogo, alla libbra romana (pondo, libra), non più di denari 12; le lucaniche, 16; il fegato grasso (ficati optimi), 16; ed altrettanto il lardo di prima qualità (laridi optimi), la sugna, 12; un fagiano ingrassato, 250; un fagiano agreste, la metà tanto, 125; un’anitra grassa, 200; una pernice, 30; una lepre, 150; dieci cotorni, 20; un porcellino da latte, 16. Per 100 ostriche, denari 100; per una libbra di sardelle, 16.

Riguardo le retribuzioni,

L'operaio di campagna, doveva ricevere, al massimo,  oltre al pasto giornaliero, 25 denari;

Il barbiere ed il tosatore di pecore, avevano diritto massimo, a 2 denari per uomo o capo di bestiame,

il Sarto che doveva  cucire le braghe 20 denari..

Modificato da eliodoro
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In ogni caso l'editto fu un tentativo di riforma molto importante, ma che come praticamente tutte le forme di economia pianificata, si risolse in un fallimento, generando una situazione ancora peggiore di quella cui intendeva porre rimedio: l'inflazione crebbe in maniera terribile, e il provvedimento venne a quel punto ritirato.

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Supporter

Ciao

l'editto dei prezzi Diocleziano lo fece scolpire sulle pareti esterne dei bouleuterion di tutto l'Impero (o quasi) quelle che vi posto sono le foto di quello di Stratonicea di Caria muro e particolare.

Silvio

post-4344-0-35828800-1430665806_thumb.jp

post-4344-0-86099200-1430665818_thumb.jp

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Quindi esiste sia in latino che in greco?

Tra l'altro in quest'ultima foto compare il simbolo ufficiale del denario prima della cifra.

P.S.@@rorey36 camelus bigibbius potrebbe essere= cammello a due gobbe.

Modificato da NoNmi4PPLICO
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Quindi esiste sia in latino che in greco?

Tra l'altro in quest'ultima foto compare il simbolo ufficiale del denario prima della cifra.

P.S.@@rorey36 camelus bigibbius potrebbe essere= cammello a due gobbe.

Certo. bi=due, gibbius=gobbo.

Tanto per non confonderlo con il dromedario che di gobbe ne ha visibile una sola.

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A chi interessasse e avesse modo di visitarlo, al primo piano interrato di Palazzo Massimo a Roma, poco prima del bellissimo e famoso medagliere, c'è una sala introduttiva dove è riportato il testo del Editto sui massimi prezzi e vengono fornite informazioni ed esempi sul potere di acquisto delle varie frazioni monetali dell'epoca, l'inflazione e via dicendo.

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questo editto è, per quanto strano e poco funzionale,in linea con le stranezze proprie di un imperatore sui generis come Diocleziano,ricordiamo la tetrarchia che istitui a partire dal 285 quando nomina, con il titolo prima di cesare e dopo pochi mesi di augusto,Massimiano per un piu efficiente controllo del territorio,i due nomineranno in seguito Galerio e Costanzo cloro dividendo in 4 l' impero.la Tetrarchia per quanto funzionale non durerà a lungo,poco meno di un ventennio da quando abdica nel 305.Sara' il primo ed unico imperatore a lasciare il potere per decisione propria.non conoscevo nei dettagli la storia di Diocleziano fin quando non sono capitato a Spalato quasi per caso(sembrava la solita anonima tappa della solita anonima crociera)ho cosi avuto la fortuna di visitare il palazzo(palatium-spalato) dove l'imperatore trascorrerà gli ultimi 6 anni della sua vita,questo altro non è che l'attuale centro storico della città,infatti all'interno delle sue poderose mura vivono ancora oggi diverse migliaia di persone.il suo mausoleo fu in seguito trasformato in basilica ed è quindi tuttora apprezzabile anche se ,ovviamente,rimaneggiato.bella esperienza che consiglio a chiunque capiti da quelle parti,buona notte a tutti.

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Ciao @@eliodoro volevo chiederti una cosa: come mai Diocleziano usa come unità di misura-in un documento ufficiale- il denario,che da almeno 50 anni non veniva neanche più coniato? Grazie.Simone.

@@NoNmi4PPLICO , fino ad Aureliano e Severina poi , cioe' fino al 275 , i Denari sono stati coniati , anche se in rame .

Quindi dal 284 al 305 , periodo di Diocleziano , i Denari erano abbondantemente in circolazione .

Si hanno evidenze di denari e quinari coniati anche fino a carino e poi non dimentichiamoci quelli di carausio, quindi prossimi al 300 d.C.

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Si hanno evidenze di denari e quinari coniati anche fino a carino e poi non dimentichiamoci quelli di carausio, quindi prossimi al 300 d.C.

Ci sono denari e quinari anche di Diocleziano:

Denario RIC 187, gr. 1,69

408929.m.jpg

Quinario gr. 2 - 16 mm RIC V° 195

909030.m.jpg

Modificato da eliodoro
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