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PER gli amanti dei TREMISSI


palpi62

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"histe locus terribilis  est " è scritto fuori dalla grotta di S.Michele sul Gargano ,il più antico santuario Micaelico in occidente.

Quello delle chiese dedicate allo Stratega delle coorti angeliche situate in grotta è una variazione longobarda sul tema ben documentata ,vedi anche Olevano sul Tusciano.

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Domanda interessante   @Adelchi66  anche per VALTERI che ha nome Michele .

Vale una curiosità considerare che nel Piemonte, in Val di Susa e sul suo impervio  monte Pirchiriano, verso il VI sec. fosse probabilmente diffuso il culto di San Michele Arcangelo : ai piedi del Pirchiriano si trovano le Chiuse di Susa o Chiuse Longobarde il cui superamento nel 773 da parte dei Franchi segna l'inizio della fine del regno longobardo .

Ed a distanza di un paio di secoli, sulla sommità del Pirchiriano viene edificata l'imponente Abbazia di San Michele della Chiusa, meglio nota come Sacra di San Michele

una buona serata

 

001 Sacra di S. Michele.jpg

002 Sacra di S. Michele.JPG

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11 minuti fa, Adelchi66 dice:

"histe locus terribilis  est " è scritto fuori dalla grotta di S.Michele sul Gargano ,il più antico santuario Micaelico in occidente.

Quello delle chiese dedicate allo Stratega delle coorti angeliche situate in grotta è una variazione longobarda sul tema ben documentata ,vedi anche Olevano sul Tusciano.

Ultimo O. T. Sulla storia longobarda del sud, visto che è stata accennata nei precedenti post. Vi allego foto da cui si può notare la massima espansione del ducato di Benevento. Poi si affermeranno Salerno e Capua. I Longobardi del sud, stanchi di lottare tra di loro, chiamarono due famiglie normanne a combattere al loro posto, i Drengot e gli Houteville. I normanni, ben presto, soverchiarono i Longobardi, e con Ruggero II fondarono il Regno di Sicilia che sarebbe poi divenuto Regno di Napoli. La monetazione era fortemente influenzata da quella bizantina. 

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  • 4 settimane dopo...
Supporter

Salve a tutti,

visto il titolo della discussione, mi permetto di condividere l’esemplare di cui al Lotto 72 dell’Asta Pandolfini di ieri, 25 giugno, aggiudicatomi e di cui riporto la relativa descrizione e foto.

LUCCA ANONIME DEI RE LONGOBARDI (650-749) TREMISSE (CON ROSA)

Au gr. 1,46 D/ FLAVIA LVCA; fiore a sei petali R/ VIVIVIVIV; croce latina potenziata MIR 86 

Rarissimo. Modulo ampio e bene impresso, SPL Very rare. Large and well stamped flan, EF 

Ex asta Ratto 1956, lot. 422. Moneta di rarissima apparizione che coniuga una conservazione di elevata qualità.

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Supporter

Ho visto l’asta Ratto del 1956.

Erano in catalogo 5 tremisse di Lucca ma non mi sembra che l’esemplare in questione possa essere ricollegato a uno dei cinque. Non sono un esperto, ma pare che sul rovescio non ritorna l’alternanza dei segni “V” e “I”.

Grazie,

Domenico

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Modificato da Oppiano
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Uhm... in effetti a parte la legenda non mi pare che la tua corrisponda per i (pochi) difetti di conservazione a una di quelle, di certo non alla 422.

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Bravo Oppiano

hai fatto bene a riguardare il Ratto 1956. Vi sono alcuni particolari che volevo segnalarti, nella legenda , che non mi tornavano ma ieri non avevo il catalogo sottomano. Gli esemplari Ratto, pur di coni diversi, paiono tutti congruenti e  verosimilmente autentici. Confronta ad esempio il rosone centrale 

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Supporter

Il rosone centrale pare assimilabile a quello del 421 Ratto 1956, mentre le due “VV” alle ore 12 sono similari (ma solo perché sono attigue) a quelle che si vedono sul lotto 420.

Posto altro tremisse del Ratto 1965 (542) diverso e distinto.

Buona domenica.

?

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10 ore fa, Oppiano dice:

Salve a tutti,

visto il titolo della discussione, mi permetto di condividere l’esemplare di cui al Lotto 72 dell’Asta Pandolfini di ieri, 25 giugno, aggiudicatomi e di cui riporto la relativa descrizione e foto.

LUCCA ANONIME DEI RE LONGOBARDI (650-749) TREMISSE (CON ROSA)

Au gr. 1,46 D/ FLAVIA LVCA; fiore a sei petali R/ VIVIVIVIV; croce latina potenziata MIR 86 

Rarissimo. Modulo ampio e bene impresso, SPL Very rare. Large and well stamped flan, EF 

Ex asta Ratto 1956, lot. 422. Moneta di rarissima apparizione che coniuga una conservazione di elevata qualità.

97A8C231-484C-4656-8B3A-2FC36A955D36.jpeg

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Mio modesto parere: attribuire un pedigree falso ad una moneta così importante è una "leggerezza " imperdonabile. Posso capire su esemplari di modesta importanza che si prenda magari per buona l'indicazione del collezionista, ma in questo caso essendo un esemplare importante e soprattutto essendo una monetazione insidiosa è un errore grave.

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Supporter

Io ho preso come riferimento questo Ratto. Non penso che ve ne siano altri del 1956 con il Lotto 422.

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Supporter

Già fatto.

Peraltro, il Condition Report da me richiesto alla Casa d’Aste contiene a firma del Capo Dipartimento Numismatica quanto segue:

la moneta in oggetto è in buona conservazione ed è molto rara (l'esemplare proviene da una vecchia asta Ratto).

Non ha apparenti difetti e l'ondulazione del tondello è dovuto alla tecnica di coniazione della moneta.
Molto consigliata.”
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1 minuto fa, Oppiano dice:

Già fatto.

Peraltro, il Condition Report da me richiesto alla Casa d’Aste contiene a firma del Capo Dipartimento Numismatica quanto segue:

la moneta in oggetto è in buona conservazione ed è molto rara (l'esemplare proviene da una vecchia asta Ratto).

Non ha apparenti difetti e l'ondulazione del tondello è dovuto alla tecnica di coniazione della moneta.
Molto consigliata.”

Mi sembra poco chiaro, cioè se dice che viene da una vecchia asta Ratto e poi in catalogo ne indicano una precisa e tu dimostri che non è così,  qualcosa non torna. La frase conclusiva poi" Molto consigliata " ci sta un po' come i cavoli a merenda se mi passi la battuta, vorrei vedere che ne sconsigliassero l'acquisto 

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Oppiano

non si possono esprimere giudizi perentori tanto piu senza avere il pezzo davanti e poterlo esaminare per bene con lenti. Tuttavia un’analisi si puo’ senz’altro fare, sd esempio epigrafica che mette in luce alcune  differenze evidenti. Oltre. A rilevare mediante una ricerca catalogica la non appartenenza ai lotti della Ratto 1956 ( autentici e congruenti peraltro) . Da verificare se vi fossero piu’ caraloghi ratto 1956 ( in questi gg sono lontano dalla biblioteca e non posso verificare).

aggiungo - questo pero’ a carattere generale e senza riferimento soecifici al caso in questione - che la monetazione stellata, anonima, cittadina, o regale e’ particolarmente insidiosa e molto falsificata e sovente anche in anni recenti e in aste di nome sono passati esemplari non coevi, alcuni riconosciuti poi come tali, altri ritirati, altri purtroppo venduti a buon titolo…

Modificato da numa numa
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Supporter

Grazie mille,

per carità non recrimino nulla!!! Ci mancherebbe.

Tutto è possibile. Ripeto, non sono un esperto, un professionista o studioso particolare, ma solo un appassionato collezionista che, peraltro, all’Asta Pandolfini si è aggiudicato più di una decina di lotti.

Sono stato spinto dalla curiosità di verificare solo ai fini di una mia catalogazione personale, non più di tanto!

Domenico 

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Supporter

Comunque, quando sarò nel possesso materiale dell’esemplare magari provo a fare ulteriori foto e a pesarlo di nuovo…..

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1 minuto fa, dux-sab dice:

le A senza la parte interna sono normali ? vedo che quelle Ratto sono diverse.

Bravo Dux era proprio quello il particolare da verificare . E anche l’aspetto e tipologia del rosone centrale. Congruenti ripeto negli esemplari ex Ratto, da verificare in questo  

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Supporter

Quanto ripreso dal CNI:

Binder1_Pagina_1.jpg

Binder1_Pagina_2.jpg

Binder1_Pagina_3.jpg

Binder1_Pagina_4.jpg

Binder1_Pagina_5.jpg

Binder1_Pagina_6.jpg

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Supporter

Questi sono due esemplari dalla NAC 89:

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001.PNG

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Gli stellati con FLAVIA LVCA sono quelli più frequenti. Ho i cataloghi Ratto, ma in ufficio. Cercherò anche nel mio archivio se è presente questo esemplare.

Comunque, giudicando dalla foto, mi sembra genuino.

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter

E questo della Nomisma:

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