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Il drago dei celti dei Balcani


Matteo91

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Mi rendo conto che il titolo sia un po' troppo "scenico"...

 

Non sono un frequentatore della sezione e non so nulla della monetazione delle tribù "celtiche"; però volevo condividere l'immagine di questa moneta che mi ha particolarmente colpito: https://balkancelts.wordpress.com

 

rolltier-bohemia-boii-late-2-c-bc.jpg

 

Purtroppo non sono riuscito a reperire altre informazioni in merito a questa moneta, ma se qualcuno avesse voglia di cogliere lo spunto suggerendo qualche lettura o contestualizzando la moneta, lo leggerei molto volentieri...

 

Grazie,

Matteo :)

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La simbologia del serpente-drago che si mette in circolo, a volte mordendosi la coda, è molto antica e non riguarda solo le popolazioni Celtiche, ma si può ritrovare ad esempio anche in alcune civiltà Precolombiane o in alcune civiltà asiatiche.

Può assumere vari significati ma i principali riguardano soprattutto lo scorrere ciclico del tempo (per intenderci la ciclicità delle stagioni) e della perfezione.

Questa simbologia tuttavia è stata demonizzata dal Cristianesimo per il quale il tempo non è ciclico e ripetitivo, ma è un tempo che si evolve e che ha un inizio, con la Creazione , e una fine con il ritorno del Cristo che sconfiggerà il Male.

Inoltre è stato anche demonizzato dalla cultura ebraica perché è il simbolo che ha assunto il Male per ingannare Eva.

 

Se qualcuno si è accorto del mio logo, un drago che ha la coda attorcigliata al collo, avrà notato certe affinità con questa simbologia, però questo non è un simbolo pagano o del neopaganesimo, ma Cristianissimo.

Infatti è il simbolo dell'Ordine del Dragone rovesciato, istituito dall'Imperatore Sigismondo di Lussemburgo, tra l'altro re di Boemia e Moravia (attuale Cechia) dove sono state ritrovate le monete della discussione, che lo aveva creato per combattere l'eresia hussita nata in Boemia dalla predicazione di Jan Hus. Il drago è simbolo del Male (dell'eresia in questo caso), ma l'ordine utilizza il Drago rovesciato, cioè sconfitto, e questo lo si può notare dalla presenza di una croce rossa sulle ali chiuse della fiera. Quindi in questo caso il drago che assume la posizione circolare è un simbolo cristiano, tant'è che ci furono molte famiglie nobili ungheresi che presero questo simbolo nel loro stemma fra cui alcuni Vescovi di Weiczen/Vac .

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DE GREGE EPICURI

E' davvero singolare che il drago (o il serpente) sia una simbologia così strettamente legata a concetti religiosi o anche etici, ideologici e addirittura politici. Perchè rappresenta "il Male", direte voi. Già, ma perchè nel libro della Genesi sarà stato scelto proprio il serpente per tentare Eva? In fondo, è un animale come tanti altri. Però è infido: striscia e si nasconde. Ed è anche velenoso (e, nell'Oriente antico, spesso mortale). Diciamo che poteva esser scelto anche un insetto velenoso, come il ragno o lo scorpione, di cui parla anche il Vangelo ("Se tuo fratello ti chiede un uovo, gli darai forse uno scorpione?"). Mah, sto andando fuori tema.

Non so se avete notato, comunque, che il sito da cui è stato tratto il drago d'oro celtico è connotato non solo archeologicamente, ma anche ideologicamente (neo-celtismo: le nostre vere origini, ecc. ecc.)

Tornando alla moneta d'oro della Cechia (non si dice però in che museo sia visibile, ma solo in che "oppidum" è stata trovata) vorrei chiedere @aulisio che cosa ne pensa. A me, per essere celtica, sembra anche "troppo bella", diciamo che mi ricorda gli stilemi del rinascimento italiano (tipo le imprese dei duchi di Milano), ripresi poi dall'Ottocento romantico. L'altra moneta d'oro riportata nello stesso sito mostra un drago/serpente molto più celtico.

Modificato da gpittini
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Moneta davvero interessante, Matteo ha il radar per queste cose :D sarei curioso anch' io di saperne di più

 

Riguardo al serpente come simbolo, non penso si possa affermare sia unicamente segno del Male. Premesso che non sono per nulla esperto di simbologia religiosa, mi viene però da pensare, così su due piedi, all' episodio biblico in cui Mosè trasforma in serpente il bastone di Aronne e ad una frase detta da Cristo stesso che ritroviamo nei Vangeli (Mt. 10,16): "Siate astuti come serpenti e candidi come colombe".

 

Forse il serpente, come molti altri simboli, ha una duplice valenza?

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Grazie a tutti per le risposte :)

Mi sono imbattuto per caso in questa immagine e ho pensato di condividerla, ma non mi sono accertato preventivamente della bontà della moneta...Effettivamente è una simbologia piuttosto particolare per il periodo e anche lo stile è molto "artistico". Magari qualche esperto di queste emissioni (a g.aulisio fischieranno le orecchie...) può indirizzarci per qualche ulteriore approfondimento.

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@@Afranio_Burro l'attribuzione negativa del serpente è tipica della concezione giudaico-cristiana e non si ritrova quasi da nessuna altra parte.

 

Per esempio il termine greco  pharmacon intende sia il veleno del serpente che un medicinale, perché i Greci usavano il veleno dei serpenti per curare varie malattie. Inoltre sull'isola di Kos c'era il tempio dedicato a Asclepio (Esculapio per i latini) , divinità della guarigione, nel quale si veneravano dei serpenti sacri e con i quali si curavano i pellegrini malati.

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@@Afranio_Burro l'attribuzione negativa del serpente è tipica della concezione giudaico-cristiana e non si ritrova quasi da nessuna altra parte.

 

Per esempio il termine greco  pharmacon intende sia il veleno del serpente che un medicinale, perché i Greci usavano il veleno dei serpenti per curare varie malattie. Inoltre sull'isola di Kos c'era il tempio dedicato a Asclepio (Esculapio per i latini) , divinità della guarigione, nel quale si veneravano dei serpenti sacri e con i quali si curavano i pellegrini malati.

 

Ciao!

 

Indubbiamente il serpente ha, nella tradizione giudaico-cristiana, un' accezione negativa. Tuttavia, i due esempi che ho riportato provengono dalla Bibbia e dal Vangelo.

 

Dal Libro dell' Esodo (Capo VII): "...E Mosè aveva ottant' anni, e Aronne ottantaré, quando parlarono al Faraone. E il Signore disse a Mosè e ad Aronne: Quando il Faraone vi dirà: fate vedere i miracoli a vostro sostegno; tu dirai ad Aronne: Prendi la tua verga, e gettala davanti al Faraone, ed ella si cangerà in serpente. Andati adunque Mosé e Aronne a trovare il Faraone, fecero come il Signore aveva loro comandato; Aronne gettò la verga dinanzi al Faraone, e dinanzi a' servi di lui, e quella si cangiò in serpente. Ma il Faraone chiamò i sapienti, e i maghi; e questi ancora mediante gl' incantesimi Egiziani, e mediante certi segreti, fecero il simile. E gettarono ognun di essi le loro verghe, le quali si mutarono in dragoni; ma la verga di Aronne divorò le loro verge . Stando al commento del Martini, il serpente di Aronne che divora i falsi serpenti rappresenterebbe la verità di Dio che "divora" le menzogne frutto della corruzione degli altri dèi (e del Demonio).

 

Ancora, nell' altro brano da me citato (Mt. 10,16), il serpente viene portato come simbolo positivo di astuzia.

 

Mi rendo perfettamente conto di essere andato OT (e me ne scuso), ma volevo riportare queste due piccole note. Ripeto, comunque, di non essere esperto delle Scritture, quindi potrei aver preso una colossale cantonata. Era così, per fare due chiacchiere :)

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@@Afranio_Burro i due esempi non modificano comunque l'idea di fondo in quanto:

 

1- l'esempio tratto  dall'Esodo deve essere interpretato. La scelta della mutazione del bastone in serpente, anche se la più ovvia data la sua forma, è stata fatta in quanto il serpente, ovvero il cobra, è un simbolo reale del faraone.

Il cobra infatti si trovava sulla corona del faraone in quanto simbolo della dea  cobra Ureo e sua protettrice.

La scelta del cobra non è poi casuale, infatti nell'Antico Egitto i gatti e i serpenti erano gli alleati più stretti degli agricoltori in quanto uccidevano i topi che rubavano le sementi e portavano malattie.

 

2- l'esempio tratto dal Vangelo anch'esso deve essere interpretato. L'astuzia ed anche l'intelligenza non devono essere presi o considerati come elementi positivi, ma solo come elementi oggettivi. Se un serpente è astuto nel catturare e poi divorare la sua preda questo non ne fa comunque un essere positivo ma solo efficiente. Quindi quello che si voleva intendere è l'utilizzo di determinate abilità del serpente che resta comunque un essere negativo per la cultura giudaico-cristiana. Infatti gli Ebrei nascono come popolo nomade dedito alla pastorizia (tralasciamo le origine della città di Ur di Abramo) e per un pastore incontrare un serpente costituisce un pericolo per sé e per il suo bestiame ( a differenza dell'agricoltore egizio).

Modificato da ARES III
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Grazie a Matteo per aver aperto una discussione su questa interessante monetazione.

Ha ragione g.pittini quando dice che queste monete hanno un aspetto strano, con raffigurazioni che ricordano rappresentazioni araldiche rinascimentali. Però, per quanto possa sembrare strano, sono in effetti produzioni antiche, più precisamente boiche.

Si tratta in effetti di un tipo conosciuto già dal XVIII secolo, e di cui si conoscono un buon numero di rinvenimenti in un area relativamente vasta. Almeno dal punto di vista tipologico non ho quindi motivo di dubitare della genuinità del pezzo.

Ma prima di affrontare le monete vale forse la pena di spendere due parole sul tema del serpente, o del dragone, nell’iconografia e quindi nell’immaginario delle popolazioni celtiche.

 

Il tema é importantissimo, adottato già nel V sec. a.C. e probabilmente derivato dal grifone delle culture “classiche”.

Solitamente i grifoni/dragoni nelle prime appresentazioni appaiono in coppia, ai due lati dell’albero della vita, di cui sono i guardiani.

 

Una rappresentazione schematica (con l’albero ridotto ad una palmetta o del tutto scomparso) diviene a partire della metà del IV sec. a.C. il motivo standard che adorna i foderi di spada lateniani su tutto il continente europeo ed in Britannia.

 

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Non si sa bene se quello che viene definito il “serpente cornuto” sia da mettere in relazione con la coppia di dragoni/grifoni oppure no.

Fatto sta che é onnipresente nello stesso periodo in tutto l’ambito lateniano (basti pensare alle carnyx) e naturalmente anche nelle monete. Gli esempi che si potrebbero portare sono innumerevoli, riporto quello che ritengo il più spettacolare, ossia quello presente sulle placche del bacino di Gundestrup.

 

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In questo caso é Cernunnos (conosciamo il suo nome grazie all’iscrizione del pilastro dei nautes, dedicato dai battellieri celti della Senna sull’Ile de la Cité, a Parigi, all’epoca di Tiberio) attorniato da animali che tiene un serpente in una mano, nell’altra un torque.

 

Ma é presente anche in altre placche del calderone, che consiglio di andarsi a guardare se si é interessati all’immaginario figurativo celtico.

 

http://en.natmus.dk/historical-knowledge/denmark/prehistoric-period-until-1050-ad/the-early-iron-age/the-gundestrup-cauldron/

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Gundestrup_cauldron

 

Veniamo alle monete. Sulle rappresentazioni presenti sulle monetazioni celtiche ci sarebbe moltissimo da discutere.

 

Certamente le logiche dietro le rappresentazioni hanno poco a che vedere con quelle consuete delle monetazioni classiche. Anche quando queste ultime vengono imitate (e ciò rappresenta un caso piuttosto consueto) i processi di trasformazione delle immagini originarie seguono logiche del tutto peculiari.

 

Esiste una vasta bibliografia in proposito, sui processi di scomposizione/ricomposizione, sulla dissimulazione di immagini, ed ovviamente varie teorie.

 

A titolo esemplificativo voglio ricordare un articolo, piuttosto ardito ma molto stimolante, di Williams e Creighton che associano l’iconografia presente in alcune serie celtiche alle allucinazioni caratteristiche dei successivi stati di trance legati alle pratiche sciamaniche. Credo che il testo non sia presente in rete, ne riporto una tavola e, per chi fosse interessato, i riferimenti bibliografici:

 

Williams, M. and Creighton, J. (2006) Shamanic practices and trance imagery in the Iron Age. In: de Jersey, P. (ed.) Celtic Coinage: new discoveries, new discussions. BAR International Series, Oxford, pp. 49-60.

 

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Qui si aprirebbe un universo... per cui torniamo in topic.

In realtà la definizione di “balcanica” non si adatta benissimo alla moneta proposta da Matteo. La moneta é pertinente all’ambito boico, con ritrovamenti che spaziano tra Boemia, Moravia, Slovacchia e Slesia, arree nelle quali é da ricercarsi il centro (o i centri) di produzione.

 

Riporto per comodità una parte di una tavola del Paulsen (Paulsen R. (1933) Die ostkeltischen Münzprägungen - Die Münzprägungen der Boier, Leipzig und Wien 1933) che permette di avere una carrellata su qualche esemplare, evidenziando tra l’altro la presenza di sottomultipli in argento e di un’emissione epigrafe.

 

post-3247-0-62627600-1465768402_thumb.jp

 

Si tratta di stateri d’oro, del peso attorno ai 7.25 grammi: il numero 216, a Vienna, é stato trovato nell’oppido di Hradiště nei pressi di Stradonice, in Boemia; il 217, sempre a Vienna, é senza provenienza; il 218, a Praga, proviene da Osov (Vosov), sempre in Boemia.

Il 219, della Bibliothèque Nationale e senza provenienza, pur essendo dello stesso modulo pesa circa la metà (g 3,74), e soprattutto é d’argento.

 

Il 220 in oro, conservato a Linz e di ritrovamento locale, si differenzia dagli altri esemplari in oro per il tipo del dritto e per un peso più leggero: 6,56 grammi.

Infine la moneta 221, a Berlino senza provenienza, é in oro, pesa g.6,985, condivide il tipo del dritto con la precedente ma ha la particolarità di presentare la legenda CVR, retrogada.

 

A livello iconografico i confronti restano confinati in un ambito “mitteleuropeo”: il più immediato é quello con alcuni regenbogenschüsselchen (“coppette dell’arcobaleno”), stateri dalla caratteristica forma scodellata attribuiti ai Vindelici (che tra l’altro, vale la pena di ricordare, sono stati ampiamente rinvenuti in Val Padana) in cui il serpente (o dragone) é solitamente contraddistinto dal fatto di avere delle corna da ariete.

Già, proprio il serpente cornuto di cui sopra.

 

Ed é interessante notare come il serpente al dritto di queste emissioni sia accompagnato al rovescio dalla rappresentazione di un torque (l’”arcobaleno”).

 

Proprio i due elementi che il nostro Cernunnos di Gundestrup teneva nelle due mani.

 

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Questa tavola del vecchissimo lavoro di Franz Straber, Ueber die sogenannten Regenbogen-Schüsselchen, rende bene l’idea degli stateri vindelici col serpente, ed é particolarmente interessante per il fatto che ai numeri 1 e 2 riporta due pezzi che non sono regenbogenschüsselchen vindelici ma proprio due monete boiche dei tipi che abbiamo visto prima.

Con i Vindelici, dalla zona dei Boii, ci siamo spostati verso occidente, in area germanica. Un altro confronto ci porta verso sud ovest, nel Norico. A casa nostra.

Non si tratta in questo caso di stateri d’oro, ma di frazioni in... piombo.

 

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Un tesoretto di queste monetine che indubbiamente hanno dal punto di vista iconografico un relazione con gli stateri vindelici o con quelli boici col serpente é stato rinvenuto nel 1990 a Trento e pubblicato nel 1998 da Gorini. La zona di emissione é forse da localizzarsi nella Germania meridionale.

Dato che il contributo é disponibile in linea vi lascio il piacere della lettura.

 

https://www.academia.edu/3495557/Un_ripostiglio_di_monete_celtiche_dagli_scavi_del_Teatro_Sociale_di_Trento

 

Torniamo infine in territorio boico, con un tipo che rappresenta probabilmente un esito tardivo del nostro dragone.

 

post-3247-0-16102400-1465768873_thumb.jp

Da R. Göbl, Die Hexadrachmenprägung der GrossBoier, Wien 1994

Siamo ormai alla metà del I sec. a.C.

Per quanto il territorio sia remoto, l’influsso romano, soprattutto nella legenda, é evidente.

 

Ma il metro non ha molto a che vedere con le emissioni romane (si tratta di monetone d’argento da 17 grammi).

 

Ed il nostro serpentone resiste ancora.

 

PS

Ed ora si può aprire una discussione sui pezzi 217 e 219 del Paulsen...

Modificato da g.aulisio
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DE GREGE EPICURI

Grazie aulisio, sono per noi delle monete assolutamente sconosciute! Ma evidentemente anche molto rare, e presenti in pochi esemplari solo in alcuni musei. Dal punto di vista metrologico (oro, argento, pesi dimezzati...) mi pare molto difficile esprimere un'opinione; non so neppure che rapporto di valore esisteva, per i celti di quell'epoca, fra Au e Ag. Noi tendiamo ad avere come riferimento un rapporto 1:13, tipo quello repubblicano della 2a Guerra Punica (se ben ricordo), ma dubito che fosse identico; in Gallia e in Germania mi pare che l'oro fosse più abbondante.

Quanto all'iconografia, è incredibile come questi draghi facciano pensare al Basso Medio Evo o al primo Rinascimento.

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Penso che a rifletterci bene la faccenda sia in realtà molto meno strana di quello che istintivamente si sarebbe portati a credere. Guardando ai fregi dei codici medievali, è evidente che i riferimenti decorativi appaiono più "celtici" che classici...

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Grazie a @g.aulisio per la risposta, precisa e dettagliata come sempre. Sono emersi anche diversi spunti interessanti e la teoria delle "allucinazioni" mi ha particolarmente colpito :)

Tornando alle monete oggetto della discussione, le monete 217 e 219 per cosa farebbero storcere il naso? L'assenza della provenienza o ci sono anche incongruenze di carattere metrologico?

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@g.aulisio complimenti! che pagina di storia numismatica affascinante!

e complimenti a @@Matteo91 per aver dato il via proponendo questa interessante e splendida moneta!

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Tornando alle monete oggetto della discussione, le monete 217 e 219 per cosa farebbero storcere il naso? L'assenza della provenienza o ci sono anche incongruenze di carattere metrologico?

 

No, é che, a parte qualche piccolo particolare, sono quasi identiche. E dovrebbero essere una d'oro e l'altra d'argento, e l'una pesere il doppio dell'altra... Si tratta di foto fatte su calchi, per cui piccole differenze soprattutto sul bordo ci possono stare, e Paulsen potrebbe aver fatto confusione fotografando due calchi della stessa moneta. Ma... potrebbero esserci altre spiegazioni ...

 

La 217 (a Vienna) mi sembra corrispondere a quella che hai postato in testa alla discussione. Dell'altra, della BNF, la corrispondente illustrazione al tratto del La Tour non mi pare corrispondere bene...

 

Insomma, credo che valga la pena di dare un'occhiata diretta almeno a quest'ultima. Cosa che cercherò di fare appena ho un po' di tempo.

 

Quanto al tema delle allucinazioni, può sembrare peregrino per quanto intrigante... Ma basta leggere le pagine di Cesare per rendersi conto del peso politico dei druidi nell'ambito delle società celtiche. Ed i druidi, tra le altre cose, erano sciamani...

 

Magari il tema potrà svilupparsi in una prossima discussione.

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No, é che, a parte qualche piccolo particolare, sono quasi identiche. E dovrebbero essere una d'oro e l'altra d'argento, e l'una pesere il doppio dell'altra... Si tratta di foto fatte su calchi, per cui piccole differenze soprattutto sul bordo ci possono stare, e Paulsen potrebbe aver fatto confusione fotografando due calchi della stessa moneta. Ma... potrebbero esserci altre spiegazioni ...

 

La 217 (a Vienna) mi sembra corrispondere a quella che hai postato in testa alla discussione. Dell'altra, della BNF, la corrispondente illustrazione al tratto del La Tour non mi pare corrispondere bene...

 

Grazie per la spiegazione. Effettivamente meriterebbe un approfondimento. Sul sito della BNF non è stata pubblicata la foto di questo esemplare? 

 

In merito ad una discussione sul tema delle allucinazioni...non vedo l'ora ;) 

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Ricordo che sulla corazza della famosa statua di Augusto di Prima Porta la donna sull'estrema destra  rappresenta la Gallia sottomessa e pacificata da Augusto: essa tiene in mano uno stendardo sui cui è raffigurato un cinghiale e la tipica tromba celtica a forma di drago: il carnyx.

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