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NIP riconosciuti dal MiSE


Monetaio

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 Sono associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte.

Evidentemente ci devono essere associazioni in cui solo alcuni associati possono essere  definiti autorizzati a certe mansioni o qualificati e altri che non lo sono.

Non è il caso della NIP, ma se hanno inserito questo distinguo è evidente che per qualche altra associazione ce ne era la ragione tecnica e legale.

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Supporter
40 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

 Sono associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte.

Evidentemente ci devono essere associazioni in cui solo alcuni associati possono essere  definiti autorizzati a certe mansioni o qualificati e altri che non lo sono.

Non è il caso della NIP, ma se hanno inserito questo distinguo è evidente che per qualche altra associazione ce ne era la ragione tecnica e legale.

Perdona la domanda: Non può essere che il NIP autorizzi solo un iscritto o alcuni iscritti a, per esempio, verificare delle monete per un tribunale che,  per periodo storico, siano sua/loro specializzazione? Tu per esempio autorizzato sulla monetazione romana, Paoletti sulle asiatiche, Andreani sul medioevo del sud Italia, Familiari sulle decimali del regno.......

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Awards

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In effetti alcuni dei NIP sono "periti esperti NIP" in alcune branche e mi sembra possano usare il sigillo NIP solo per monete specifiche.  Cosa del tutto ragionevole.

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1 minuto fa, ak72 dice:

Perdona la domanda: Non può essere che il NIP autorizzi solo un iscritto o alcuni iscritti a, per esempio, verificare delle monete per un tribunale che,  per periodo storico, siano sua/loro specializzazione? Tu per esempio autorizzato sulla monetazione romana, Paoletti sulle asiatiche, Andreani sul medioevo del sud Italia, Familiari sulle decimali del regno.......

NO, l'associato NIP ha , chiunque sia, la stessa "valenza" ai fini delle caratteristiche del riconoscimento del MISE. Poi, all'interno della NIP, c'è , appunto, il registro ex ANPE ora RENNPE, in cui sono elencati gli esperti per le varie categorie...certo che, in caso di chiamata da parte di un tribunale, io non sarei mai chiamato a giudicare monete decimali, così come Familiari no verrebbe interpellato per i fusi romani o italici...ma mi pare una cosa sottintesa.

Non ci sono iscritti NIP che hanno la facoltà di usare la qualifica data dall'appartenenza al MISE e altri no...

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Supporter

grazie @Tinia Numismatica della delucidazione ;)

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Awards

Chiarisco il mio dubbio sulla frase " Sono associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte",

dubbio che si riferisce non necessariamente alla sola NIP ma evidentemente a tutte le Associazioni che ottengono il riconoscimento ministeriale.

1. Le  Associazioni (professionali) possono ottenere dal MISE il riconoscimento quali Enti che rilasciano (ai loro associati...non ai loro clienti) il cosiddetto "Attestato della qualità dei servizi".

2. Per ottenere questo riconoscimento dal MISE, le Associazioni devono garantire:

a) la verifica delle competenze professionali dei propri associati;

b) l'aggiornamento professionale costante dei propri associati;

c) che gli associati rispettino un Codice deontologico.

3. Se fino a qui siamo d'accordo, scrivere che l'Associazione, che ha ottenuto il riconoscimento dal MISE, potrà anche non autorizzare una parte dei suoi associati a fare riferimento a questa "autorizzazione", sembra implicare che quella parte di associati non autorizzata o: a) non ha subìto la prevista verifica professionale; oppure, b) non si è costantemente aggiornata; oppure, c) non ha rispettato il codice etico.

Ma allora, in questo caso, mi chiedo cosa abbia garantito l'Associazione al MISE. Perchè se l'Associazione garantisce al MISE  un certo standard di professionalità dei propri Associati e poi, invece, tollera che vi siano associati che non rispondono a questi standard, il discorso diventa un tantino paradossale.

Per assurdo, potremmo quindi avere un'Associazione con 100 iscritti riconosciuta dal MISE, di cui 90 non raggiungono gli standard (e quindi essi non si potranno "fregiare" dell'attestato ottenuto dall'Associazione) e dieci che invece li raggiungono (e che quindi si fregeranno dell'attestato).

A quel punto, non essendoci alcuna uniformità fra gli iscritti dell'ipotetica Associazione (riconosciuta), mi chiedo che senso abbia riconoscerla.

La riflessione non è riferita alla NIP o ad altre Associazioni, ma è una considerazione generale concernente la famosa frase che sembra distinguere, all'interno di un'Associazione riconosciuta dal MISE, associati di serie A e associati di serie B.

Saluti.

M.

 

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Buongiorno a tutti.

M'inserisco nella discussione per formulare una proposta: adesso che la NIP ha ottenuto un attestato anche a livello ministeriale non pensate che sia il momento giusto per "spendere" questa riconosciuta autorevolezza per chiedere al Ministero dell'Economia e/o al Ministero per i Beni Culturali di fare chiarezza sulla famosa storia della "nota 56"?

La mia non è una domanda provocatoria ma vedo che questa vicenda si protrae da anni senza soluzione alcuna e solamente pochi se ne stanno interessando concretamente....

Cosa ne pensate?

Un saluto e grazie. 

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"Michele, perchè lo chiedi qui?"

Perchè è qui che lo chiedeva anche un altro Utente (vedi post n. 24 di prtgzn).

"Comunque sia mi pare abbastanza probabile che l'eccezione sia stata fatta per coprire eventuali scenari presentatisi con le varie associazioni. "

Chissà, può anche essere. Ha il sapore del solito espediente "italico", per salvare capra e cavoli.

M

Modificato da bizerba62
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1 ora fa, bizerba62 dice:

Chiarisco il mio dubbio sulla frase " Sono associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte",

dubbio che si riferisce non necessariamente alla sola NIP ma evidentemente a tutte le Associazioni che ottengono il riconoscimento ministeriale.

1. Le  Associazioni (professionali) possono ottenere dal MISE il riconoscimento quali Enti che rilasciano (ai loro associati...non ai loro clienti) il cosiddetto "Attestato della qualità dei servizi".

2. Per ottenere questo riconoscimento dal MISE, le Associazioni devono garantire:

a) la verifica delle competenze professionali dei propri associati;

b) l'aggiornamento professionale costante dei propri associati;

c) che gli associati rispettino un Codice deontologico.

3. Se fino a qui siamo d'accordo, scrivere che l'Associazione, che ha ottenuto il riconoscimento dal MISE, potrà anche non autorizzare una parte dei suoi associati a fare riferimento a questa "autorizzazione", sembra implicare che quella parte di associati non autorizzata o: a) non ha subìto la prevista verifica professionale; oppure, b) non si è costantemente aggiornata; oppure, c) non ha rispettato il codice etico.

Ma allora, in questo caso, mi chiedo cosa abbia garantito l'Associazione al MISE. Perchè se l'Associazione garantisce al MISE  un certo standard di professionalità dei propri Associati e poi, invece, tollera che vi siano associati che non rispondono a questi standard, il discorso diventa un tantino paradossale.

Per assurdo, potremmo quindi avere un'Associazione con 100 iscritti riconosciuta dal MISE, di cui 90 non raggiungono gli standard (e quindi essi non si potranno "fregiare" dell'attestato ottenuto dall'Associazione) e dieci che invece li raggiungono (e che quindi si fregeranno dell'attestato).

A quel punto, non essendoci alcuna uniformità fra gli iscritti dell'ipotetica Associazione (riconosciuta), mi chiedo che senso abbia riconoscerla.

La riflessione non è riferita alla NIP o ad altre Associazioni, ma è una considerazione generale concernente la famosa frase che sembra distinguere, all'interno di un'Associazione riconosciuta dal MISE, associati di serie A e associati di serie B.

Saluti.

M.

 

In effetti la mia precedente risposta era proprio per puntualizzare che nella NIP, non ci sono associati non in possesso dei requisiti suddetti, quindi non ci sono associati di serie "B".

Per le altre associazioni professionali, non saprei...MIchele intanto può dirci se ce ne sono in quella degli avvocati...

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Mi pare una contraddizione in termini che l'Associazione garantisca al Ministero uno standard qualitativo dei propri Associati e poi tolleri che al suo interno convivano iscritti che possiedono e che non possiedono tali standard.

Nelle libere professioni, l'iscrizione alle Associazioni professionali si ottiene mediante superamento di un esame di Stato, che garantisce, almeno sulla carta, un eguale standard professionale.

A monte,  e per poter accedere all'esame di Stato, è necessario possedere requisiti di studio e di pratica professionale che, sempre sulla carta, garantiscono tendenzialmente un'eguale preparazione dell'iscritto.

Negli Ordini professionali (ma anche nei Collegi) riconosciuti dallo Stato, non avrebbe alcun senso fare riferimento a soggetti che non hanno i richiesti requisiti...poichè costoro sarebbero automaticamente fuori dall'Ordine o dal Collegio di appartenenza.

Anche da queste considerazioni nasceva la mia perplessità sulla frase che si commentava in precedenza.

M..

Modificato da bizerba62
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Salve a tutti. Vorrei fare una domanda.

Come si relazionano i periti riconosciuti dal Mise che appartengono alla NIP e quelli che hanno un'abilitazione da parte delle Camere di Commercio?

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4 ore fa, bizerba62 dice:

Mi pare una contraddizione in termini che l'Associazione garantisca al Ministero uno standard qualitativo dei propri Associati e poi tolleri che al suo interno convivano iscritti che possiedono e che non possiedono tali standard.

 

 

 

Difatti non vi convivono, almeno9 nella NIP, come ho già scritto......magari per altre associazioni può essere che sia così, ma non per la NIP.

4 minuti fa, Pugliese50 dice:

Salve a tutti. Vorrei fare una domanda.

Come si relazionano i periti riconosciuti dal Mise che appartengono alla NIP e quelli che hanno un'abilitazione da parte delle Camere di Commercio?

In che senso" si relazionano"?

 

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Ho letto con attenzione gli interventi: alcuni a mio avviso corretti, altri un poco a gamba tesa.....non entro nel merito.

Nessuno ha però evidenziato la cosa più importante e non solo per "noi" NIP: finalmente esiste una figura riconosciuta a livello ministeriale; qualcuno che, ribadisco, finalmente, ha voce in capitolo per essere considerata la "controparte" nei molteplici aspetti che interessano la numismatica (e difatti abbiamo iniziato a "dialogare" ad alti livelli per cercare di risolvere alcune problematiche che affliggono il settore).

Perchè fino a pochi giorni fa tutte le Associazioni erano, giuridicamente parlando, equiparabili alla bocciofila del dopolavoro ferroviario.

Adesso che il panorama è cambiato a qualcuno susciterà più di un prurito il fatto di non vedere il proprio nome nella lista degli iscritti e mi aspetto anche qualche bel lancio di fango (più ti esponi e più dai fastidio a tanta gente). Anzi, le danze mi pare siano già iniziate....

Come ha giustamente scritto odjob, vi sono ottimi numismatici che (ancora) non fanno parte del nostro sodalizio. Aggiungo io che essere un NIP non vuol dire essere un super numismatico, un grande esperto o uno infallibile, per carità....

D'altro canto, far parte di un albo professionale vuol dire necessariamente essere bravo a fare il proprio mestiere ?

gli Avvocati sono tutti principi del foro ? 

I medici tutti luminari ? 

Ovviamente no.

La differenza principale tra chi è parte della NIP e chi fa il "battitore libero " sta nel regolamento che i primi si sono imposti di seguire e negli strumenti, a tutela dei consumatori, che il Ministero ci ha imposto per far si che gli iscritti seguano tale regolamento (si va dallo sportello del cittadino ai probiviri).

Già questo non mi pare poco, visto il panorama odierno.....

quanto alla competenza, dopo 30 anni mi rendo spesso conto di quanto abbia ancora da imparare e di quanto poco io sappia di questo immenso settore.

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Si relazionano, nel senso di priorità e se hanno qualche connessione fra loro.

Per diventare perito NIP devi essere anche iscritto alla Camera di Commercio?

Cioè il perito NIP ha qualcosa in più(cioè un riconoscimento di professionalità superiore) rispetto al perito della Camera di Commercio o è un percorso diverso e alternativo?

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Già solo per diventare socio NIP DEVI essere iscritto alla CCIA e essere in attività come numismatico da almeno 5 anni.....

Se sei un privato( o hai una impresa in proprio, ma non fai della numismatica la tua attività principale), NON puoi diventare socio NIP.

 

 

Modificato da Tinia Numismatica
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1 ora fa, Alberto Varesi dice:

Nessuno ha però evidenziato la cosa più importante e non solo per "noi" NIP: finalmente esiste una figura riconosciuta a livello ministeriale; qualcuno che, ribadisco, finalmente, ha voce in capitolo per essere considerata la "controparte" nei molteplici aspetti che interessano la numismatica (e difatti abbiamo iniziato a "dialogare" ad alti livelli per cercare di risolvere alcune problematiche che affliggono il settore).

E questo è un gran risultato!

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1 ora fa, Alberto Varesi dice:

 

Nessuno ha però evidenziato la cosa più importante e non solo per "noi" NIP: finalmente esiste una figura riconosciuta a livello ministeriale; qualcuno che, ribadisco, finalmente, ha voce in capitolo per essere considerata la "controparte" nei molteplici aspetti che interessano la numismatica (e difatti abbiamo iniziato a "dialogare" ad alti livelli per cercare di risolvere alcune problematiche che affliggono il settore).

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Si può comprendere bene come i soci di una associazione professionale, che versano costose quote associative, puntino a ingigantire i meriti dell'associazione, vantandone il prestigio, sia per spirito di appartenenza sia per il principio per cui tale prestigio ricade poi sui singoli soci.
Cerchiamo invece di fare chiarezza sulla questione in oggetto, basandoci sui documenti.

I NIP sono stati inseriti nell'elenco delle "professioni non organizzate" presenti sul sito MiSE. Cosa significa? Ce lo dice lo stesso MiSE (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/Istruzioni_modulistica_elenco_ass_prof_giugno_2015.pdf):

La legge 14 gennaio 2013, n.4, all’art.2, comma 7, prevede che il Ministero dello sviluppo economico pubblichi sul proprio sito web un elenco delle associazioni professionali e delle loro forme aggregative che dichiarano di possedere i requisiti previsti dalla stessa legge agli articoli 2 e 3, anche per consentire agli utenti e agli stessi professionisti la conoscenza di elementi utili sugli organismi che, tra gli altri, riuniscono gli operatori del mercato dei servizi professionali.
Si fa presente, a tale proposito, che l’elenco ha una finalità esclusivamente informativa e non un valore di graduatoria o di rilascio di giudizi di affidabilità da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Si evidenzia, come chiaramente espresso in vari punti della legge (cfr. in particolare l’art.1, comma 4), che possono svolgere l’attività anche i professionisti non iscritti ad alcuna associazione o iscritti ad associazioni non presenti sul sito del Ministero.
Il Ministero verificherà la correttezza formale [solo formale] della dichiarazione presentata, con particolare riferimento all’effettiva disponibilità sul sito web dell’associazione degli elementi informativi previsti dalla legge ed alla coerenza con quanto dichiarato al Ministero. Si invita, comunque, ad evitare nel sito web l’uso di affermazioni che possano comportare fraintendimenti da parte del pubblico circa l’effettivo ruolo dell’associazione professionale (cfr. anche il documento “errori più frequenti” pubblicato nella stessa sezione del sito web del Ministero Sviluppo Economico).

In sintesi, si tratta di un elenco realizzato a scopo conoscitivo e pubblicistico, non verificato, per realtà "professioni non organizzate". Forse l'inserimento nell'elenco potrà servire a rassicurare qualche nuovo cliente, ma personalmente se devo comprare una moneta di un certo "peso" non guardo all'elenco sul sito del MiSE, ma solo ed esclusivamente alla serietà e preparazione di chi me la garantisce. Quanto poi al dialogo con le istituzioni, penso che occorra molto, ma molto altro.

Per ulteriori dettagli ecco i moduli per l'inserimento nell'elenco e altro materiale informativo: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/cittadino-e-consumatori/professioni-non-organizzate/modulistica

Spero di essere stato utile.
Antonio D. G.

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14 minuti fa, DogeAntonio dice:

Si può comprendere bene come i soci di una associazione professionale, che versano costose quote associative, puntino a ingigantire i meriti dell'associazione, vantandone il prestigio, sia per spirito di appartenenza sia per il principio per cui tale prestigio ricade poi sui singoli soci.
Cerchiamo invece di fare chiarezza sulla questione in oggetto, basandoci sui documenti.

I NIP sono stati inseriti nell'elenco delle "professioni non organizzate" presenti sul sito MiSE. Cosa significa? Ce lo dice lo stesso MiSE (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/Istruzioni_modulistica_elenco_ass_prof_giugno_2015.pdf):

La legge 14 gennaio 2013, n.4, all’art.2, comma 7, prevede che il Ministero dello sviluppo economico pubblichi sul proprio sito web un elenco delle associazioni professionali e delle loro forme aggregative che dichiarano di possedere i requisiti previsti dalla stessa legge agli articoli 2 e 3, anche per consentire agli utenti e agli stessi professionisti la conoscenza di elementi utili sugli organismi che, tra gli altri, riuniscono gli operatori del mercato dei servizi professionali.
Si fa presente, a tale proposito, che l’elenco ha una finalità esclusivamente informativa e non un valore di graduatoria o di rilascio di giudizi di affidabilità da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Si evidenzia, come chiaramente espresso in vari punti della legge (cfr. in particolare l’art.1, comma 4), che possono svolgere l’attività anche i professionisti non iscritti ad alcuna associazione o iscritti ad associazioni non presenti sul sito del Ministero.
Il Ministero verificherà la correttezza formale [solo formale] della dichiarazione presentata, con particolare riferimento all’effettiva disponibilità sul sito web dell’associazione degli elementi informativi previsti dalla legge ed alla coerenza con quanto dichiarato al Ministero. Si invita, comunque, ad evitare nel sito web l’uso di affermazioni che possano comportare fraintendimenti da parte del pubblico circa l’effettivo ruolo dell’associazione professionale (cfr. anche il documento “errori più frequenti” pubblicato nella stessa sezione del sito web del Ministero Sviluppo Economico).

In sintesi, si tratta di un elenco realizzato a scopo conoscitivo e pubblicistico, non verificato, per realtà "professioni non organizzate". Forse l'inserimento nell'elenco potrà servire a rassicurare qualche nuovo cliente, ma personalmente se devo comprare una moneta di un certo "peso" non guardo all'elenco sul sito del MiSE, ma solo ed esclusivamente alla serietà e preparazione di chi me la garantisce. Quanto poi al dialogo con le istituzioni, penso che occorra molto, ma molto altro.

Per ulteriori dettagli ecco i moduli per l'inserimento nell'elenco e altro materiale informativo: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/cittadino-e-consumatori/professioni-non-organizzate/modulistica

Spero di essere stato utile.
Antonio D. G.

Mettiamoci tutto e non solo quel che fa comodo a te:

Le associazioni possono anche autorizzare i propri iscritti a utilizzare il riferimento all’iscrizione all’associazione come marchio/attestato di qualità dei propri servizi, sottoponendosi ad ulteriori condizioni previste all’art.5, comma 2.

Le associazioni di cui all’elenco, quindi, sono chiamate a un’azione di attuazione delle finalità della legge e ad un particolare impegno nei confronti dei consumatori e dei professionisti.
Le associazioni e le forme aggregative che intendono entrare nell’elenco di cui sopra devono presentare al Ministero dello Sviluppo Economico il modello di dichiarazione pubblicato sul sito web del Ministero stesso, corredato dell’allegato previsto per le rispettive situazioni (allegato 2 per le associazioni e 1bis per le forme aggregative). Le associazioni dovranno compilare obbligatoriamente solo la prima sezione dell’allegato 2, mentre la seconda sezione andrà compilata soltanto dalle associazioni che intendano autorizzare i propri iscritti a utilizzare il riferimento all’iscrizione all’associazione come marchio/attestato di qualità dei propri servizi.

L’allegato 1, invece, è facoltativo e deve essere utilizzato solo dalle associazioni che ritengano insufficiente lo spazio previsto dal modello per la descrizione delle attività professionali di riferimento dei propri associati. Il modello e gli allegati devono essere firmati, sotto la propria responsabilità, dal legale rappresentante dell’associazione (o forma aggregativa). 

 

Mi mi pare che il significato cambi, e non di poco. 

Ma come ha già detto Alberto : "adesso aspettiamoci le palate di fango di chi è restato tagliato fuori...."...hanno cominciato ad arrivare presto, a quanto vedo..,

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Con l'iscrizione nelle liste MISE i soci NIP si sono impegnati e sono vincolati al rispetto di ben determinati livelli qualitativi dei loro servizi professionali, pena l'essere sanzionati nei termini compresi nelle regole di iscrizione che tutelano ben di più il cliente. 

Chi non è in queste liste non è obbligato a rispettare nessun livello qualitativo e non può essere sottoposto ad alcuna sanzione se non quelle previste dal codice civile e/o penale. 

Mi pare una differenza notevole e a tutta garanzia degli acquirenti. 

E capisco anche certe reazioni un po' isteriche e faziose....qualcuno si sente stringere le scarpe, eh?!

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Tagliato fuori da cosa? Insisti con questo argomento perché non accetti che qualcuno non veneri l'associazione di cui forse fai parte?

Mi dispiace per te, io non vendo monete, non ne ho mai venduta una e mai ne venderò. Io le compro e le colleziono per passione e neppure so chi tu sia (???)

Che ognuno si documenti e pensi con la propria testa.

Grazie.

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11 minuti fa, DogeAntonio dice:

Tagliato fuori da cosa? Insisti con questo argomento perché non accetti che qualcuno non veneri l'associazione di cui forse fai parte?

Mi dispiace per te, io non vendo monete, non ne ho mai venduta una e mai ne venderò. Io le compro e le colleziono per passione e neppure so chi tu sia (???)

Che ognuno si documenti e pensi con la propria testa.

Grazie.

Io non venero nessuno e niente, ma mi piace l'onestà nelle azioni, e ce ne ho vista molto poca nell'inserimento di una parte del testo, solo quella che ti conveniva, a discapito della parte che sancisce le reali differenze...poi il fatto che tu personalmente non venda e/o non abbia mai venduto una moneta significa poco..se ti sei preso la briga di usare questa faziosità, significa che ne hai un buon motivo, personale o conto terzi non importa...

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