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IGNORED

Filippo III: 1/2 Carlino 1611 IAF-G


Risposte migliori

Buona sera a tutti,

Mi ripresento finalmente dopo un periodo di lunga assenza dovuto a incalzanti impegni scolastici.

Ritorno con l'intenzione di porre alla vostra attenzione un acquisto molto datato di oltre 6-7 mesi fa, che non ho mai mostrato a nessuno, sebbene fossi tentato, prima d'ora perché mi ripromisi di apporfondire accuratamente l'argomento proprio su questo forum: si tratta di un bel mezzo carlino di Filippo III, R3, MIR n.216/7.

Qualsiasi parere, d'ogni tipo e forma, è graditissimo, magari sapere anche perché queste sigle conferiscono questa rarità...

Ho già parlato troppo, sono curiosissimo di leggere qualsiasi cosa mi scriverete![emoji6]

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3 ore fa, Alex0901 dice:

Eccola:

IMG_20161017_210058.jpg

IMG_20161017_210138.jpg

Ciao Alessandro..complimenti per il mezzo carlino, peccato che la tosatura ha riguardato la data il 1611

Sulla rarità, non ti saprei dire..ho solo notato che tutte le monete siglate sia dal Fasulo che dal Giuno sono molto rare..

Saluti Eliodoro

Modificato da eliodoro
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Salve @Alex0901, mi fa piacere poterti rileggere nuovamente! Ti ringrazio per aver postato questa interessante monetina che, nonostante la tosatura proprio sulla data (come ha già riscontrato @Eliodoro) e qualche altro consueto difetto, resta comunque un esemplare gradevole e dalla notevole rarità.

Al D/ . PHILIPP . III . D G . REX .  Busto drappeggiato e radiato volto a destra. Sotto, 1611. Dietro, IAF/G.

Al R/ Tosone sospeso a sinistra, racchiuso in corona di quercia chiusa in alto da una croce.

Riferimenti: Pannuti-Riccio, p. 146, n° 32; CNI XX, p. 186, n° 80 (tav. VII, 11).

Le sigle sono di: IAF = Giovanni Antonio Fasulo, banchiere napoletano che ricoprì la carica di Maestro di Zecca dal 1594 fino al 6 settembre del 1611; G = Francesco Antonio Giuno, Maestro di Prova dal 6 giugno 1609 al 1617.

Veniamo al perché della rarità di questa tipologia. Io mi sono fatto un'idea che potrebbe apparire forse un po' personale. Prima però occorre fare qualche considerazione. Iniziamo col dire che la rarità è ben meritata perché immagini di esemplari simili in rete non se ne trovano così facilmente. La particolarità che viene notata subito per questo tipo è che risulta l'unico mezzo carlino (zanetta) di Filippo III (1598-1621) a portare iscritta una data, 1611, appunto. Ma non è la sola: notiamo anche che il ritratto del Re è caratterizzato da un busto adulto, ovvero i lineamenti sembrano quelli di una persona più matura rispetto a quelli, più gentili, di altri ritratti monetali (su zanette e non) dello stesso sovrano. Il che viene a combaciare con un ultimo, fondamentale dato da riscontrare: questa tipologia fu l'ultima coniata a Napoli, ovvero la liberata del 1611 risulta essere, allo stato attuale delle nostre conoscenze, l'ultima composta da mezzi carlini. Nello stesso anno, il Maestro di Zecca Fasulo lasciava il suo incarico e veniva sostituito, il 19 novembre 1611, da Giovanni Francesco Citarella che resterà in carica fino al 1 luglio 1621. Sotto il mandato del Citarella non vennero coniate più le zanette, che da troppo tempo erano divenute monete impopolari e causa più di problemi che di vantaggi per l'economica locale e la politica spagnola del Vicereame. Al loro posto, venne incrementata la produzione del nominale da 3 cinquine. Il busto adulto del Re, in unione con la data 1611, farebbe collocare questa emissione come l'ultima battuta sotto la direzione del Fasulo prima del cambio con il Citarella. Il tuo mezzo carlino, in altre parole, sarebbe tra le ultime monete battute in città di questa tipologia e anche tra le ultime "opere" del Fasulo prima di venire soppiantato dal suo successore nell'incarico di Maestro di Zecca. Secondo me, la rarità di questa zanetta deriva proprio da questo insieme di elementi, ma quello che verrebbe ad incidere maggiormente è dato dal fatto di essere tra le ultime tipologie di mezzi carlini emessi a Napoli, prima che la loro lavorazione venisse abbandonata del tutto, avendone già risentito la produzione anche a causa del malcontento che questi pezzi scatenavano in coloro che si ritrovavano ad avere a che fare con la cosiddetta "mala moneta".      

Questo in figura che ti allego è un altro esemplare (uno dei pochi) simile che ho trovato sul web (ex Ranieri 4, lotto n° 324), solo a titolo comparativo (peso pari a 1,26 g.):

image00324[1].jpg

Noto, per esempio, il diverso orientamento delle foglie della corona di quercia al rovescio che racchiude il Tosone pendente.

 

Modificato da Caio Ottavio
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3 ore fa, eliodoro dice:

Riguardo la rarità, la ricollegherei anche al ristretto  periodo, 1609-1611, di compresenza, in zecca, di Fasulo e Giuno..saluti Eliodoro

Ciao @eliodoro, sicuramente questo potrebbe essere un ulteriore fattore per spiegare l'incremento del grado di rarità. Io aggiungerei, inoltre, sulla scia di ciò, una considerazione, ovvero: dato che queste monete vennero particolarmente prese di mira dai tosatori, vennero persi molti esemplari (rifiutati, ritirati e, di conseguenza, fusi per recuperare il metallo). Ne deriva che ai giorni nostri sono sopravvissuti un numero di pezzi molto più basso di quello iniziale.  

Ottima osservazione. :good:

Modificato da Caio Ottavio
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Grazie mille @Rex Neap per questa segnalazione: leggerò con vero piacere questo articolo. Questa è la dimostrazione (ennesima) che le rarità in campo numismatico sono molto fluttuanti, anche se di solito ci fidiamo di ciò che ci dice la bibliografia di settore.

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Finalmente riesco a trovare un minuto di pace per poter intervenire in quest'interessante discussione: innanzitutto ringrazio chi tra voi si è prestato a fornirmi tutte queste informazioni, e sebbene sia alquanto dispiaciuto per l'effettiva rarità di questa tipologia c'era da aspettarselo (ultimamente ne avevo visti abbastanza....)
Si dovrebbe proprio ricompilare un elenco di rarità in base alle segnalazioni e interventi di tutti, verrebbe fuori proprio un bel lavoro....
Se volete aggiungere altro dite pure [emoji6]

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Il 2/11/2016 at 11:58, Caio Ottavio dice:

Grazie mille @Rex Neap per questa segnalazione: leggerò con vero piacere questo articolo. Questa è la dimostrazione (ennesima) che le rarità in campo numismatico sono molto fluttuanti, anche se di solito ci fidiamo di ciò che ci dice la bibliografia di settore.

Non è nemmeno, più di tanto per le rarità, dalle quali mi sono astenuto volontariamente; l'obbiettivo è stato di far conoscere....prima le diverse tipologie di questo Nominale; Quelle riportate, solo due in tutto, non sono state ampiamente documentate..... !!

 

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