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IGNORED

dopo 100 anni tutto è cambiato ma tutto è così uguale...


mariov60

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I primi caldi di questo finale di primavera ieri mi hanno portato a cercare refrigerio e riposo, in compagnia di mio padre, all'ombra delle verdi fronde di un vecchio ed enorme platano che da sempre incombe sui tetti della casa paterna. Mio padre (83 anni, nato nel 1933) ricorda questo platano (e i suoi 5 fratelli) già presente e già di notevoli dimensioni nel corso della sua prima infanzia. Corse il pericolo di essere estirpato (il platano, non mio padre) nel corso dell'occupazione americana. Gli artiglieri alleati avevano infatti la necessità di crearsi il campo di tiro per cannoneggiare le colonne tedesche in ritirata verso il Po; la situazione arrivò al collasso in meno di un giorno, i tedeschi si arresero a migliaia e il platano si salvò.

Questo platano (e i suoi 4 fratelli, uno nel frattempo è morto) ha attraversato l'ultimo secolo e ha visto "il mondo che si è trasformato....oggi tutto è cambiato" scritto in corsivo perchè è la frase pronunciata da mio padre...con gli occhi persi a guardare nel profondo dei suoi ricordi di ragazzino..mentre io, naso per aria, guardavo l'immensa chioma dell'immensa pianta. 

Questa frase mi ha riportato all'introduzione di un'opera in due volumi che conservo da anni nella mia biblioteca. L'ho subito cercata e gliel'ho fatta leggere....ora la vorrei condividere con chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto. Da: GLI ULTIMI CENTO ANNI DELLA STORIA UNIVERSALE di Pietro Orsi

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E' evidente che qui si parla del secolo dal 1815 al 1916....il progresso che ha portato una vera rivoluzione tecnologica, politica e sociale... è legato alle invenzioni, che sono però, l'uso della forza meccanica generata dal vapore, il motore termico, il telefono, il telegrafo, l'aereo. La grande diffusione delle informazioni è legato ai sistemi di stampa...

Insomma...non si parla mega o terabyte, non si parla di esplorazioni spaziali o nanotecnologie. Internet? non era nemmeno nella fantascienza. Eppure il giudizio sulle trasformazioni sociali, politiche e geografiche era praticamente lo stesso. Ancora una volta la storia si ripete, uguale a se stessa....come uguale a stessa rimane la fresca e rilassante ombra del platano che incombe sulla mia casa paterna.

Un caldo saluto

Mario

 

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Anche se in quell'epoca qualcuno qua e là fece previsioni di elementi che in qualche modo hanno influito pesantemente sul corso della storia, nel bene o nel male. Basta citare ad esempio Victor Hugo, che nel 1855 scrisse: "Non più frontiere, non più dogane, non più imposte, il libero scambio. Una moneta continentale, a doppia base metallica e fiduciaria, che ha per punto di appoggio il capitale Europa tutto intero e per motore l'attività libera di duecento milioni di uomini.", oppure H.G.Wells, che nel suo romanzo di fantascienza del 1913 "The World Set Free: A Story of Mankind" descrisse una guerra nucleare.

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4 ore fa, mariov60 dice:

I primi caldi di questo finale di primavera ieri mi hanno portato a cercare refrigerio e riposo, in compagnia di mio padre, all'ombra delle verdi fronde di un vecchio ed enorme platano che da sempre incombe sui tetti della casa paterna. Mio padre (83 anni, nato nel 1933) ricorda questo platano (e i suoi 5 fratelli) già presente e già di notevoli dimensioni nel corso della sua prima infanzia. Corse il pericolo di essere estirpato (il platano, non mio padre) nel corso dell'occupazione americana. Gli artiglieri alleati avevano infatti la necessità di crearsi il campo di tiro per cannoneggiare le colonne tedesche in ritirata verso il Po; la situazione arrivò al collasso in meno di un giorno, i tedeschi si arresero a migliaia e il platano si salvò.

Questo platano (e i suoi 4 fratelli, uno nel frattempo è morto) ha attraversato l'ultimo secolo e ha visto "il mondo che si è trasformato....oggi tutto è cambiato" scritto in corsivo perchè è la frase pronunciata da mio padre...con gli occhi persi a guardare nel profondo dei suoi ricordi di ragazzino..mentre io, naso per aria, guardavo l'immensa chioma dell'immensa pianta. 

Questa frase mi ha riportato all'introduzione di un'opera in due volumi che conservo da anni nella mia biblioteca. L'ho subito cercata e gliel'ho fatta leggere....ora la vorrei condividere con chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto. Da: GLI ULTIMI CENTO ANNI DELLA STORIA UNIVERSALE di Pietro Orsi

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E' evidente che qui si parla del secolo dal 1815 al 1916....il progresso che ha portato una vera rivoluzione tecnologica, politica e sociale... è legato alle invenzioni, che sono però, l'uso della forza meccanica generata dal vapore, il motore termico, il telefono, il telegrafo, l'aereo. La grande diffusione delle informazioni è legato ai sistemi di stampa...

Insomma...non si parla mega o terabyte, non si parla di esplorazioni spaziali o nanotecnologie. Internet? non era nemmeno nella fantascienza. Eppure il giudizio sulle trasformazioni sociali, politiche e geografiche era praticamente lo stesso. Ancora una volta la storia si ripete, uguale a se stessa....come uguale a stessa rimane la fresca e rilassante ombra del platano che incombe sulla mia casa paterna.

Un caldo saluto

Mario

 

Speriamo di no, Mario. Sotto tutto quel marasma di innovazioni covavano le braci da cui sarebbero nati due incendi spaventosi... speriamo che, almeno stavolta, la storia non si ripeta....

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Buona Domenica

Proprio così Mario, si dice sempre e ce l'hanno insegnato anche a scuola, che la storia è maestra; purtroppo pare che l'Uomo non si guardi mai indietro per riflettere ed evitare le situazioni nocive.

L'orologio della storia umana sta correndo forte e secolo dopo secolo aumenta la sua velocità in maniera esponenziale. La tecnologia dell'oggi lo dimostra, eppure le condizioni dell'uomo migliorano a macchia di leopardo; chi ha le risorse progredisce e fa spallucce a coloro che restano al palo. Troppe differenze culturali, si dice .... 

Taluni filosofi hanno spiegato che la vita di un Uomo, in fondo, è troppo preve e con un orizzonte limitato; ci si cura poco del domani e se lo si fa, si preferisce fare proiezioni "a breve" e quasi sempre senza curarsi di ciò che è avvenuto ieri o l'altro ieri.

Tanti dei nostri "maggiori", quelli che hanno responsabilità "globali", vanno avanti con i paraocchi per soddisfare i bisogni dell'oggi, accumulano ricchezze depauperando beni di tanti ... caso emblematico è la decisione di Trump di abbandonare l'accordo di Parigi.

Nessun freno alle industrie americane, che devono poter fare ciò che vogliono per creare guadagni e redditi, anche a scapito di ciò che può comportare per la salute dell'ambiente.

Già ... niente di nuovo.

cari saluti

luciano

 

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