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Meare Heath Hoard


grigioviola

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Nel 1972 a Meare Heath, vicino a Glastonbury nel Somerset venne scoperto un ripostiglio contenente 1404 pezzi di cui:

- 385 antoniniani ufficiali del periodo 260/274
- 869 antoniniani d’imitazione
- 150 tondelli non coniati destinati alla produzione imitativa

La presenza di un considerevole quantitativo di tondelli “vergini” ha focalizzato l’attenzione e gli studi su questo rinvenimento portando a una pubblicazione nel 1976 a firma di R.A.G. Carson e R. Bland “Meare Heath, Somerset find of Roman coins” (in C.H. 2) e successivamente nel 1986 a firma di J.A. Davies “The Meare Heath, Somerset, Hoard and The Coinage of Barbarous Radiates” (in N.C. 146).

Le emissioni imitative coprono un diametro che va dai 7 ai 20 mm e complessivamente (tenendo conto anche delle emissioni regolari) circa la metà del ripostiglio presenta diametri molto bassi: 750 pezzi hanno una dimensione superiore ai 13 mm e ben 650 rientrano nella cosiddetta categoria dei minimi con un diametro inferiore ai 13 mm (categoria quest’ultima che comprende pressoché l’intero gruppo dei tondelli da coniare).

Lo studio di questo ripostiglio rafforza l’ipotesi formulata inizialmente da G.C. Boon nel 1967 circa la datazione dei minimi durante il regno di Probo in un arco temporale compreso tra a fine degli anni 270 e primi anni del 280: due copie presenti nel ripostiglio sono infatti imitazioni di Probo con la legenda al rovescio ben identificabile con le lettere “PROB[...]”:

658435840_MeareHeath02.jpg.8d4092b15536c1cab4664842c95f0a1f.jpg

Di conseguenza è da ritenersi probabile una datazione tra il 280 e il 283/4 come chiusura del ripostiglio.

Tutti i pezzi del ripostiglio sono coniati, nessuno risulta ottenuto per fusione.

Circa 102 esemplari imitativi presentano, analizzati al microscopio, tracce di argentatura superficiale il che fa supporre che anche i minimi dovessero avere, appena coniati, un aspetto argentato in modo tale da farli risultare spendibili e accettabili assieme alle emissioni regolari di cui presumibilmente dovevano rappresentare un frazionamento in termini di valore.

Altri 212 esemplari presentano delle macchie scure superficiali dovute probabilmente all'ossidazione del lavaggio d’argento. Infine, anche alcuni tondelli da coniare hanno residui di bagni superficiali argentati.

Il grosso delle imitazioni sono ispirate a prototipi dei Tetrici, principalmente a PAX AVG, SPES AVGG e LAETITIA AVGG con vari gradi di degradazione rispetto i tipi ufficiali.

E’ presente un’unica imitazione di Quintillo ibridata con un rovescio di Postumo con Giove.

Vittorino è presente tra le imitazioni principalmente con il tipo INVICTVS e in via residuale ibridato con la PIETAS AVGG dei Tetrici. È ben attestata anche la ripresa di soggetti di Claudio II.

Molti esemplari imitativi presentano legami di conio o di dritto o di rovescio o di entrambe le facce il che fa supporre che questi pezzi, unitamente al blocco dei tondelli vuoti dovessero provenire da un’officina locale situata nei pressi del luogo di rinvenimento del ripostiglio.

I legami di conio e i tratti stilistici delle imitazioni presente ha reso possibile la suddivisione in 10 gruppi distinti (da A a J):

2135226084_MeareHeath01.jpg.a5acbb871f52c2c09f99ca3bce5e327e.jpg

Circa al luogo del ritrovamento e ad altri rinvenimenti di ripostigli contenenti minimi imitativi, eccovi un paio di mappe:

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1139948797_MeareHeath03.jpg.4da0dc81878cc665bf3101577356eecc.jpg

E ora, dopo questa premessa storica, arriviamo alla moneta, nuova entrata nella mia collezione. Era classificata come Ex Mears Hoard perché il venditore (un professionista inglese) aveva letto malamente il cartellino che la accompagnava… ovviamente non esiste nessun Mears hoard… ho “rischiato” l’acquisto in quanto supponevo potesse trattarsi di qualcosa di ben più interessante e il rischio è stato premiato: il cartellino originale riporta “Ex Meare Hoard, Glastonbury” e qualche altra sintetica informazione sul pezzo (a breve spero di riuscire a inserire foto anche del cartellino), nel mentre eccovi le immagini della Moneta:

m_tetrico.thumb.jpg.9b68354a9948757112ddb02ab853b9e8.jpgm_tetrico2.thumb.jpg.aa5de488ed551487221eee1b81dd29e7.jpg

Non ci sono legende utili ma il prototipo è riconducibile ai Tetrici (testa radiata e barbuta al dritto) con un rovescio presumibilmente mutuato dal tipo ufficiale SPES AVGG.

 

A voi la parola per eventuali commenti e pareri!

Modificato da grigioviola
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Bellissimo articolo , complimenti ; solo difficile riconoscere nella moneta un Tetrico da un Vittorino da un Claudio II , o altri , ancor piu' individuare nella figura una Spes , figura che pare andante a destra . 

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Io al rovescio ci vedo un braccio sollevato (a destra) con mano che tiene veste... sembra un piede in effetti, ma con un po' di fantasia si può ricondurre a un braccio allungato.

Mentre a sinistra il braccio piegato sembra sorreggere un elemento (il fiore della spes?) sempre che non sia un residuo di pseudo legenda a forma di X.

Comunque sì, @Legio II Italica confermo che è difficile davvero distinguere Tetrico piuttosto che Vittorino e poi stabilire quale prototipo... siamo nel campo delle ipotesi pure!

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Il 12/6/2018 alle 10:07, grigioviola dice:

Nel 1972 a Meare Heath, vicino a Glastonbury nel Somerset venne scoperto un ripostiglio contenente 1404 pezzi di cui:

- 385 antoniniani ufficiali del periodo 260/274
- 869 antoniniani d’imitazione
- 150 tondelli non coniati destinati alla produzione imitativa

La presenza di un considerevole quantitativo di tondelli “vergini” ha focalizzato l’attenzione e gli studi su questo rinvenimento portando a una pubblicazione nel 1976 a firma di R.A.G. Carson e R. Bland “Meare Heath, Somerset find of Roman coins” (in C.H. 2) e successivamente nel 1986 a firma di J.A. Davies “The Meare Heath, Somerset, Hoard and The Coinage of Barbarous Radiates” (in N.C. 146).

Le emissioni imitative coprono un diametro che va dai 7 ai 20 mm e complessivamente (tenendo conto anche delle emissioni regolari) circa la metà del ripostiglio presenta diametri molto bassi: 750 pezzi hanno una dimensione superiore ai 13 mm e ben 650 rientrano nella cosiddetta categoria dei minimi con un diametro inferiore ai 13 mm (categoria quest’ultima che comprende pressoché l’intero gruppo dei tondelli da coniare).

Lo studio di questo ripostiglio rafforza l’ipotesi formulata inizialmente da G.C. Boon nel 1967 circa la datazione dei minimi durante il regno di Probo in un arco temporale compreso tra a fine degli anni 270 e primi anni del 280: due copie presenti nel ripostiglio sono infatti imitazioni di Probo con la legenda al rovescio ben identificabile con le lettere “PROB[...]”:

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Di conseguenza è da ritenersi probabile una datazione tra il 280 e il 283/4 come chiusura del ripostiglio.

Tutti i pezzi del ripostiglio sono coniati, nessuno risulta ottenuto per fusione.

Circa 102 esemplari imitativi presentano, analizzati al microscopio, tracce di argentatura superficiale il che fa supporre che anche i minimi dovessero avere, appena coniati, un aspetto argentato in modo tale da farli risultare spendibili e accettabili assieme alle emissioni regolari di cui presumibilmente dovevano rappresentare un frazionamento in termini di valore.

Altri 212 esemplari presentano delle macchie scure superficiali dovute probabilmente all'ossidazione del lavaggio d’argento. Infine, anche alcuni tondelli da coniare hanno residui di bagni superficiali argentati.

Il grosso delle imitazioni sono ispirate a prototipi dei Tetrici, principalmente a PAX AVG, SPES AVGG e LAETITIA AVGG con vari gradi di degradazione rispetto i tipi ufficiali.

E’ presente un’unica imitazione di Quintillo ibridata con un rovescio di Postumo con Giove.

Vittorino è presente tra le imitazioni principalmente con il tipo INVICTVS e in via residuale ibridato con la PIETAS AVGG dei Tetrici. È ben attestata anche la ripresa di soggetti di Claudio II.

Molti esemplari imitativi presentano legami di conio o di dritto o di rovescio o di entrambe le facce il che fa supporre che questi pezzi, unitamente al blocco dei tondelli vuoti dovessero provenire da un’officina locale situata nei pressi del luogo di rinvenimento del ripostiglio.

I legami di conio e i tratti stilistici delle imitazioni presente ha reso possibile la suddivisione in 10 gruppi distinti (da A a J):

2135226084_MeareHeath01.jpg.a5acbb871f52c2c09f99ca3bce5e327e.jpg

Circa al luogo del ritrovamento e ad altri rinvenimenti di ripostigli contenenti minimi imitativi, eccovi un paio di mappe:

846463568_MeareHeath04.jpg.def38b0467d2178d12d1d4d1c4b5d3d9.jpg

1139948797_MeareHeath03.jpg.4da0dc81878cc665bf3101577356eecc.jpg

E ora, dopo questa premessa storica, arriviamo alla moneta, nuova entrata nella mia collezione. Era classificata come Ex Mears Hoard perché il venditore (un professionista inglese) aveva letto malamente il cartellino che la accompagnava… ovviamente non esiste nessun Mears hoard… ho “rischiato” l’acquisto in quanto supponevo potesse trattarsi di qualcosa di ben più interessante e il rischio è stato premiato: il cartellino originale riporta “Ex Meare Hoard, Glastonbury” e qualche altra sintetica informazione sul pezzo (a breve spero di riuscire a inserire foto anche del cartellino), nel mentre eccovi le immagini della Moneta:

m_tetrico.thumb.jpg.9b68354a9948757112ddb02ab853b9e8.jpgm_tetrico2.thumb.jpg.aa5de488ed551487221eee1b81dd29e7.jpg

Non ci sono legende utili ma il prototipo è riconducibile ai Tetrici (testa radiata e barbuta al dritto) con un rovescio presumibilmente mutuato dal tipo ufficiale SPES AVGG.

 

A voi la parola per eventuali commenti e pareri!

 

Grazie per averci fatto conoscere questo ripostiglio. E' la prima volta che leggo di evidenze di una officina di imitativi.

Trovo il ritratto "barbarico" molto affascinante. Complimenti!

 

 

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Vi rispondo solo ora perché son rientrato ieri dalla terra d'Albione, dopo 5 giorni di vacanza :)

@quattrino cerca in rete gli scritti di Davies, sono molto utili per approfondire il mondo degli imitativi e c'è un'ottima monografia con una parte dedicata proprio ai centri di produzione imitativa localizzati nel territorio inglese.

 

@Poemenius troppo buono! ...ma non esagerare! alla fine mi limito a scandagliare ebay (e non solo) e a fare un po' di sana divulgazione, il collezionismo "egoistico" senza condivisione non mi appartiene! :)

Modificato da grigioviola
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  • 10 mesi dopo...

Riordinando il materiale informativo raccolto negli anni sui ripostigli del III secolo, ho recuperato una corrispondenza con uno studioso britannico, un breve scambio di email risalenti al 2013 in cui, tra i vari allegati, c'era anche il report di questo ripostiglio a firma di Carson e Bland. Scorrendo la parte dedicata alle emissioni imitative, direi che il mio piccolo radiato rientra nel gruppetto dei 40 imitanti Tetrico I / SPES AVGG:

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Un'ulteriore conferma della mia precedente catalogazione :)

...prima o poi mi piacerebbe costruire un piccolo sito/archivio online dedicato alla mia porzione di collezione di monete da ripostiglio inserendo non solo le immagini e la catalogazione dei singoli pezzi, ma anche del materiale di corredo (cartellini, provenienze precedenti, informazioni sul ripostiglio, report ufficiali, bibliografie relative alle pubblicazioni specifiche ecc)... purtroppo non alcuna conoscenza di programmazione html e non sono ancora riuscito a trovare un software o sito online di creazione "prefabbricata" di siti internet che mi soddisfi... 

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