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MOCENIGO Doge ANDREA GRITTI (1523-1538)


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MOCENIGO di VENEZIA

 

Proseguendo lo studio sulla monetazione della Serenissima, in questi giorni ho avuto occasione di esaminare per la sua classificazione una moneta da una lira, detta Mocenigo, con diametro 32/33 mm, peso 6,57 g.

Si tratta di un esemplare battuto a nome del Doge Andrea Gritti (1523-1538), che in un primo momento aveva dato l’impressione di avere una conservazione medio bassa, ma esaminandola attentamente la conclusione è stata diversa.

Moneta con campi molto puliti, gli spigoli del figurato e delle legende presentano una notevole debolezza dovuta a conii stanchi; la pasta metallica, non presenta porosità e mantiene buona parte della freschezza, con leggeri segni di usura sul figurato, propri di una moneta circolata molto poco.

Ho rilevato segni di un aggiustamento del conio, visibili al D/ di fianco all’asta centrale, unitamente a evidenti tracce di uno slittamento del conio.

 Classificazione (da Papadopoli):

 Doge ANDREA GRITTI (1523-1538)

MOCENIGO (21, poi 24 soldi)

AG 948/°°°  6,52 g. (grani veneti 126)

Varietà 21 (Vol. II pag.150)

Massaro all’argento MZ

 

D/: S. Marco in piedi porge il vessillo al Doge genuflesso

 ANDREAS   .GRITI.  .S. M. VENET

Lungo l’asta DUX.

 

R/: Il Redentore in piedi benedice con la destra e con la sinistra regge un globo sormontato da una croce le cui braccia finiscono con palline.

. TIBI . SOLI .  .GLORIA .

Sul piedistallo le iniziali dei massari fra quattro punti.

15124362_P_20180908_085557-Copia.jpg.4a9f1e41c5306e76a77e3962cc684670.jpg1813377643_P_20180908_085608-Copia.jpg.8e1f4011bd64629978dc4bf596e97569.jpg8261604_DSCN4641-Copia.JPG.7080bbec03ddc8f08f3225a2bdd8e941.JPG

Foto eseguite con CUBO V.1.0

 

 

Modificato da claudioc47
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Bel tondello Claudio, affascinante tipologia, e stupendo ingrandimento che mette in risalto gli aggiustamenti compositivi che servirono ad improntare il conio..

A dimenticavo, bella anche la patina..e anche i segni di pulitura, e poi non sempre i tondelli in bassa conservazione sono indice assoluto dello stesso.

I coni venivano usati fino allo sfinimento o alla rottura grave, improntarne di nuovi erano costi e tempo..

Quindi potremo dire che alcuni nonostante le apparenze possano essere egualmente in alta conservazione per la tipologia..

Un po come per i grani di Ferdinando III del periodo Borbonico dell Zecca di Palermo, alcuni con tracce di rame rosso ma in bassa conservazione..

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Buona Domenica

Complimenti.

E' un peccato che il viso del doge sia consunto, perché in parecchie monete del Gritti il suo viso riprodotto è "veritiero", cioè uguale alla sua immagine conosciuta attraverso i dipinti che lo immortalano; lo stesso vale anche per pochi altri dogi.

In questo caso non lo si può apprezzare; allego un link dove ultimamente se n'è parlato.

saluti

luciano

  • Grazie 1
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50 minuti fa, 417sonia dice:

Buona Domenica

Complimenti.

E' un peccato che il viso del doge sia consunto, perché in parecchie monete del Gritti il suo viso riprodotto è "veritiero", cioè uguale alla sua immagine conosciuta attraverso i dipinti che lo immortalano; lo stesso vale anche per pochi altri dogi.

In questo caso non lo si può apprezzare; allego un link dove ultimamente se n'è parlato.

saluti

luciano

@417sonia grazie dell'indicazione Luciano, discussione molto interessante. 

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