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Un Adriano eccezionale e il mercato del bronzo romano


cliff

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Proviamo a riaprire un argomento che so già sarà sanguinoso e controverso.

Ultimamente sto però facendo fatica a seguire il mercato del bronzo romano di alto livello, o meglio ci sono nuovi elementi o fattori che fatico a incasellare.

Lo spunto credo possa essere questo sesterzio (forse) eccezionale di Adriano, o almeno così l'hanno voluto vendere e direi che ci sono riusciti:

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3466&lot=372

Io non l'ho battuto, la moneta indubbiamente mi piaceva (anche se indubbiamente impegnativa economicamente) ma la trovavo stimata già troppo alta e non così eccezionale. Moneta bella o molto bella intendiamoci per integrità, apparentemente solo pulita "light", patina sua, elegante ritratto a sinistra. Rovescio però non così raro e nemmeno così storicamente importante, comunque molto ben conservato come dettagli (niente contro la Dacia per carità, ma non è un rovescio architettonico, una Judea, un esercito Britannico..). Al dritto leggera debolezza sulla legenda a sinistra e ritratto elegante ma forse non così ben impresso in alto rilievo.

E invece, base raddoppiata...

Quindi era in realtà veramente eccezionale? O è quello che dobbiamo farci andar bene oggi come eccezionale? O è il mercato del bronzo che è ripartito?

A corollario pongo qui qualche altro realizzo degli ultimi mesi sul bronzo romano. Sempre pour parler...

Un assetto raro da un'asta italiana di sabato scorso, sicuramente raro ma anche mal messo e lavorato:

https://www.sixbid.com/en/studio-numismatico-raffaele-negrini/6577/roman-empire-coins/5461804/asse-ric-450-c-300?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=6896|221932

E qualche risultato da un'asta americana di settembre:

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3345&lot=587

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3345&lot=619

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3345&lot=633

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3345&lot=626

Pareri, opinioni?

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Che dire...prezzi veramente alti, che possono comunque realizzarsi solo in alcune Case d'Asta che si affacciano ad una clientela facoltosa Internazionale..

Io anche se me lo fossi potuto permettere non avrei mai speso tutti  quei soldi per quelle monete, ma si sa, chi ha il portafoglio veramente a fisarmonica, soprattutto negli USA o in altri paesi esteri, non si pone il problema di strapagare, l'abbiamo gia' visto altre volte.

Per quanto riguarda il mercato del Bronzo è sicuramente  inchiodato in Italia e in leggera flessione in Europa, anche se questi realizzi che hai postato mi contraddiscono decisamente. 

Come sempre vengono premiate le monete SPL di qualita' eccelsa, in questo caso il mercato non sente flessione, ma si sa' sono monete per pochi.....

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Parlo da profano del mercato e con scarsa competenza numismatica ma per avere un idea se "i collezionisti esigenti vogliono proprio quel pezzo e quel prezzo" basta vedere il realizzo del lotto successivo.

https://leunumismatik.com/en/lot/14/373

Credo che l'eccezionalità qualitativa del pezzo giustifichi molto il realizzo, oltre la sua rarità artistica o numismatica.

Parere personale. Restano comunque pezzi per pochi fortunati privati/enti/musei/fondazioni...ect

Modificato da moneta66
Per pochi.
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Leggevo su una pubblicazione finanziaria che i pezzi top nelle aste mondiali (non solo monete, ma arte, auto, vini...) stanno facendo record vertiginosi, tipo "bolla". Esiste un indice che raggruppa queste vendite e può esserne seguita l'evoluzione nel tempo. L'articolo si dilungava sul perché ciò accade e sul suo significato in termini economico-finanziari ovviamente, non sociali (men che meno morali), ma questo è un altro aspetto.

Sulla moneta non so cosa dire, è talmente top che va oltre i miei metri di giudizio molto terreni ;)  e soprattutto economici. Se non che credo 10 anni fa (per non parlare di 20) la si sarebbe acquistata a 1/4 del prezzo odierno; e anche che non ci sarebbero stati tutti questi nuovi milionari Cinesi (avete seguito aste di recente, avete visto le nazionalità?).

 

 

 

Modificato da vickydog
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Discussione sempre interessante quella sull'andamento del mercato numismatico, in particolare questa, che riguarda i bronzi imperiali e quindi tocca anche a me da vicino.

A dire il vero però, il mercato delle alte conservazioni, e dei relativi esisti di alcune di queste monete, non mi vede particolarmente interessato. In altre parole i prezzi di aggiudicazione di monete eccezionali non so quanto possano essere significativi per giudicare il mercato dei bronzi nel suo genere, bastano infatti 2 soli offerenti senza problemi di portafoglio che si innamorano del nostro Adriano a mettere in scena (si fa per dire) l'irrazionale. Posso anche essere d'accordo che la moneta non è particolarmente rara e che forse 30.000 CHF è già una bella base, ma evidentemente queste considerazioni non le hanno fatte i due o più che hanno spinto le offerte fino al doppio di quella cifra e quindi pagare anche i diritti.

Quello che mi piace osservare invece, perché a mio avviso più interessante, è l'andamento del mercato della qualità media o medio alta, nel quale il numero degli offerenti e la relativa offerta di pezzi conta numeri più rilevanti. Qui per i bronzi mi sembra ci sia una piccola ripresa, con qualche spunto interessante sia nei mercati d'oltralpe che soprattutto USA. A differenza di denari e aurei, questi ultimi quasi sovrabbondanti ormai, i bronzi in conservazione medio alta sono merce rara e da quel che vedo contesa, soprattutto quando la conservazione o la rarità si elevano anche di poco dalla media.

Riporto ancora due esempi dall'asta LEU di monete che rientrano in questa categoria: 

https://leunumismatik.com/en/lot/14/329

https://leunumismatik.com/en/lot/14/456     

 

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Purtroppo noto con grande tristezza, che nelle grandi aste internazionali i bronzi romani che vanno per la maggiore sono tutti (al 90%) pesantemente lavorati, dei grandi lavori effettuati con bisturi al laser che fanno diventare come nuove monete con 2000 anni di storia.

A me tutto ciò fa sorridere, anche avendone la possibilità non spenderei mai tanti soldi per queste monete snaturate, private del tutto della loro storia, svuotate di significato...

Insomma a mio parere vedere tutti questi sesterzi romani che passano nelle aste, in conservazione FDC o quasi, è la morte della numismatica, siamo seri son monete con 2000 anni di storia..., queste cose vanno bene per i commercianti cinesi o Indiani che non capiscono nulla di storia romana, ma non per noi.

 

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Da noi il mercato dei bronzi antichi è fermo, per non dire moribondo. Le cause? Crisi economica, mancanza di ricambio nel collezionismo, eccesso di restauri, prezzi alti, cambiamento di gusto, altro...? Non sta a me dirlo, ma è una constatazione che invece all'estero rimane più... frizzante. Le monete veramente eccezionali rimangono per fortuna ancora contese. L'Adriano ha fatto un prezzo alto ma, a detta di chi l'ha visto dal vivo, era davvero di alta qualità. Mi dicono che l'abbia acquistato un collezionista che ha gusto e palanche, quindi... Beato lui! 

Modificato da aemilianus253
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Inserisco l'immagine a futura memoria.

Certo che è veramente bello, complimenti all'acquirente. Sul prezzo si può discutere ma di monete di questo calibro non se ne vedono tante.

Noto solamente un piccolissimo livello di consunzione dei punti più esposti: i capelli sotto la corona d'alloro e la guancia della Dacia

Adriano.jpg

Modificato da Ross14
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15 ore fa, Ross14 dice:

Inserisco l'immagine a futura memoria.

Certo che è veramente bello, complimenti all'acquirente. Sul prezzo si può discutere ma di monete di questo calibro non se ne vedono tante.

Noto solamente un piccolissimo livello di consunzione dei punti più esposti: i capelli sotto la corona d'alloro e la guancia della Dacia

Adriano.jpg

Caspita sembra fatto ieri.

Saluti

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Il 29/10/2019 alle 12:20, vickydog dice:

Se non che credo 10 anni fa (per non parlare di 20) la si sarebbe acquistata a 1/4 del prezzo odierno; e anche che non ci sarebbero stati tutti questi nuovi milionari Cinesi (avete seguito aste di recente, avete visto le nazionalità?).

Non ne sto seguendo molte ultimamente, in quale asta hai visto molti cinesi? E' un peccato che molte aste non esplicitano più la nazionalità dell'acquirente nel live.

Il 29/10/2019 alle 12:17, moneta66 dice:

Parlo da profano del mercato e con scarsa competenza numismatica ma per avere un idea se "i collezionisti esigenti vogliono proprio quel pezzo e quel prezzo" basta vedere il realizzo del lotto successivo.

https://leunumismatik.com/en/lot/14/373

In realtà l'esempio che fai contraddice un po' quello che affermi: si tratta di un asse (non un sesterzio) e in condizioni neanche eccelse (bruttina diciamolo, probabilmente lisciata e forse ripatinata). Ciò nonostante ha triplicato la base e fatto un risultato secondo me molto alto se consideriamo la moneta.

 

21 ore fa, Sirlad dice:

Purtroppo noto con grande tristezza, che nelle grandi aste internazionali i bronzi romani che vanno per la maggiore sono tutti (al 90%) pesantemente lavorati, dei grandi lavori effettuati con bisturi al laser che fanno diventare come nuove monete con 2000 anni di storia.

A me tutto ciò fa sorridere, anche avendone la possibilità non spenderei mai tanti soldi per queste monete snaturate, private del tutto della loro storia, svuotate di significato...

Insomma a mio parere vedere tutti questi sesterzi romani che passano nelle aste, in conservazione FDC o quasi, è la morte della numismatica, siamo seri son monete con 2000 anni di storia..., queste cose vanno bene per i commercianti cinesi o Indiani che non capiscono nulla di storia romana, ma non per noi.

Non era comunque il caso di questo Adriano da Leu, come non lo è in generale per le altre monete segnalate in questa discussione. Quello che segnali è sicuramente un problema che affligge il settore in generale ma qui si stava parlando d'altro: di monete valide e dell'andamento del mercato. Peraltro ultimamente vedo una leggera flessione dei pezzi bulinati, quindi forse c'è speranza in questo senso che il mercato educhi restauratori e case d'asta.

Il 29/10/2019 alle 14:56, FrancoMari dice:

Quello che mi piace osservare invece, perché a mio avviso più interessante, è l'andamento del mercato della qualità media o medio alta, nel quale il numero degli offerenti e la relativa offerta di pezzi conta numeri più rilevanti. Qui per i bronzi mi sembra ci sia una piccola ripresa, con qualche spunto interessante sia nei mercati d'oltralpe che soprattutto USA. A differenza di denari e aurei, questi ultimi quasi sovrabbondanti ormai, i bronzi in conservazione medio alta sono merce rara e da quel che vedo contesa, soprattutto quando la conservazione o la rarità si elevano anche di poco dalla media.

Riporto ancora due esempi dall'asta LEU di monete che rientrano in questa categoria: 

https://leunumismatik.com/en/lot/14/329

https://leunumismatik.com/en/lot/14/456     

Sono d'accordo nel non soffermarci troppo sull'Adriano per considerazioni generali sul mercato. E' probabilmente una moneta molto oltre la media per cui il risultato rientra tra i picchi non preventivabili e riservati alle monete "eccezionali".

In questa direzione andavano quindi le altre monete da me segnalate nel post iniziale. In particolare l'asse di Alessandro Severo: moneta rara ma in bassa conservazione, pulita pesantemente, decisamente non bella, asta italiana. Ho assistito al live per questa perchè ero interessato: oltre i 2000 se la sono contesa un americano e un inglese, che alla fine ha prevalso. E' sicuramente una moneta da studioso e da cultore numismatico, sicuramente non da speculatore o amante del bello e del perfetto.

Anche le altre da me segnalate (CNG di settembre) sono tutte monete non perfette, con difetti (di conio, corrosioni, scentrature, mancanza di patina), conservazione non altissime ma almeno non bulinate o rifatte. C'è quindi anche per voi una sorta di ripresa del mercato del bronzo, anche in conservazioni medie, soprattutto se non troppo manipolato?

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Il 29/10/2019 alle 19:36, aemilianus253 dice:

Da noi il mercato dei bronzi antichi è fermo, per non dire moribondo. Le cause? Crisi economica, mancanza di ricambio nel collezionismo, eccesso di restauri, prezzi alti, cambiamento di gusto, altro...? Non sta a me dirlo, ma è una constatazione che invece all'estero rimane più... frizzante. Le monete veramente eccezionali rimangono per fortuna ancora contese. L'Adriano ha fatto un prezzo alto ma, a detta di chi l'ha visto dal vivo, era davvero di alta qualità. Mi dicono che l'abbia acquistato un collezionista che ha gusto e palanche, quindi... Beato lui! 

Sono d'accordo con te.

Le monete eccezionali fanno giustamente realizzi ... eccezionali

Peraltro in questo caso non sono stati fantasiosi cinesi o arabi ad aggiudicarselo, ma un italianissimo collezionista amante dei grandi bronzi integri. 

Allargando il discorso, vi chiedo: in questo momento economico, dove tutti gli asset di qualità si apprezzano, e il denaro da una parte non costa nulla e dall'altra non rende nulla o si svaluta, perché le monete di qualità dovrebbero fare eccezione?

ES

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15 ore fa, Emilio Siculo dice:

ma un italianissimo collezionista

Non sarà stato un Italianissimo, ma con residenza in Svizzera, Emilio? Per molti motivi...tra cui la dogana e il fatto che se trasferisci 73.000 Franchi Svizzeri dall'Italia ti vai a cercare un accertamento del fisco.

15 ore fa, Emilio Siculo dice:

in questo momento economico, dove tutti gli asset di qualità si apprezzano

La considerazione di "qualità" direi che varia secondo le stagioni: oggi l'azionario USA, ieri l'oro, avantieri l'azionario Giapponese (e persino il nostro Italiano, sic!), e così via. 

Penso i fattori alla base di questi prezzi siano la liquidità senza precedenti, fomentata da politiche di easing globale, e la caccia a pezzi unici e irripetibili. Infatti leggevo che, in numismatica e nel mercato dell'arte in generale, a salire sempre più sono le altissime gamme e che i pezzi medi (quelli sotto i 5.000 Euro per intenderci) che di unico hanno poco, stentano a mantenere il passo con l'inflazione.

Ma anche che l'alta numismatica sia talvolta l'obiettivo di riciclaggi di denaro per la sua semplice trasferibilità senza necessità di particolari atti di registro della proprietà (sono di fatto al portatore, soprattutto all'estero) e chi ne approfitta punta più a pezzi da 4 o 5 zeri che a una moltitudine di pezzi più economici. E in ciò forse sì sono davvero un asset di qualità.

 

18 ore fa, cliff dice:

in quale asta hai visto molti cinesi?

Mi pare fosse Inasta; lì passano ancora le nazionalità.

 

 

Modificato da vickydog
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@cliffHo espresso in maniera un po' contorta quello che nel suo post ha reso chiaro. Le valutazioni in sede di "martello" sono molto personali, ed infatti, anche pezzi in conservazione bassa o  mediocre spuntano prezzi di aggiudicazione esagerate per alcuni. Chiaramente questo vale per l'asse ed il sesterzio (scarsa conoscenza numisma) . Volevo dire che anche i 1500 CHF + diritti sembrano molti a me per il lotto 373. Ma ognuno si aggiudica il pezzo in base alla sua visione di "acquisto" o di "affare" o di "cattura pezzo notevole" ed in base alla propria disponibilità economica.

Certo 60 "bombolotti"....sono proprio tanti per un sesterzio....

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23 ore fa, vickydog dice:

Ma anche che l'alta numismatica sia talvolta l'obiettivo di riciclaggi di denaro

Se posso, già che trattiamo l'argomento "prezzi da capogiro e come si spiegano" (poi torniamo alle nostre amate monete perché l'aspetto meramente economico irrita anche me), allego questo 'abstract' da "Il riciclaggio di denaro sporco nel mercato dell'arte".

In che misura contribuisca a gonfiare i prezzi di certa numismatica d'alta fascia non so, ma è un aspetto da conoscere.

Editore: Università Ca' Foscari Venezia Data: 2016-03-07 Copyright: © Caterina Fantoni, 2016 

Abstract:

"Il mercato dell'arte è facile da manipolare ed è dominato dalla sregolatezza, per cui offre alla criminalità uno dei canali più efficaci per il riciclaggio di denaro sporco. Rispetto ad altri canali notoriamente collaudati per la ripulitura dei proventi illeciti - come i conti offshore, il sistema hawala, il mercato immobiliare - quello dell'arte rappresenta ancora un terreno selvaggio terribilmente fertile e incontrollato. A differenza del mercato finanziario, non è sottoposto a procedure di controllo così rigide, ed allo stesso tempo i beni culturali sono ormai ampiamente riconosciuti come beni rifugio, il cui valore rimane quasi intaccato dalle dinamiche degli altri mercati. Inoltre, non esistono ancora strumenti giuridici internazionali tali da proteggere tale mercato dallo spettro ormai globale della criminalità organizzata. La tesi si propone quindi di analizzare il fenomeno e i relativi strumenti giuridici volti alla tutela ed alla preservazione del commercio internazionale di opere d'arte, cercando di capire quali siano le lacune e quali i punti di forza del sistema giuridico ed economico internazionale al riguardo".
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11 ore fa, vickydog dice:

Se posso, già che trattiamo l'argomento "prezzi da capogiro e come si spiegano" (poi torniamo alle nostre amate monete perché l'aspetto meramente economico irrita anche me), allego questo 'abstract' da "Il riciclaggio di denaro sporco nel mercato dell'arte".

In che misura contribuisca a gonfiare i prezzi di certa numismatica d'alta fascia non so, ma è un aspetto da conoscere.

Editore: Università Ca' Foscari Venezia Data: 2016-03-07 Copyright: © Caterina Fantoni, 2016 

Abstract:

"Il mercato dell'arte è facile da manipolare ed è dominato dalla sregolatezza, per cui offre alla criminalità uno dei canali più efficaci per il riciclaggio di denaro sporco. Rispetto ad altri canali notoriamente collaudati per la ripulitura dei proventi illeciti - come i conti offshore, il sistema hawala, il mercato immobiliare - quello dell'arte rappresenta ancora un terreno selvaggio terribilmente fertile e incontrollato. A differenza del mercato finanziario, non è sottoposto a procedure di controllo così rigide, ed allo stesso tempo i beni culturali sono ormai ampiamente riconosciuti come beni rifugio, il cui valore rimane quasi intaccato dalle dinamiche degli altri mercati. Inoltre, non esistono ancora strumenti giuridici internazionali tali da proteggere tale mercato dallo spettro ormai globale della criminalità organizzata. La tesi si propone quindi di analizzare il fenomeno e i relativi strumenti giuridici volti alla tutela ed alla preservazione del commercio internazionale di opere d'arte, cercando di capire quali siano le lacune e quali i punti di forza del sistema giuridico ed economico internazionale al riguardo".

L'articolo è sicuramente interessante, ma credo proprio che con l'Adriano in questione c'entri, se questo fosse l'intento logico, come i cavoli a merenda. L'Adriano di Leu, infatti, è stato aggiudicato ad un collezionista importante che non c'entra proprio niente con questi discorsi. Che abbia poi pagato troppo o poco sono assolutamente affari suoi, ma se sta bene a lui, sta bene a tutti. 

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3 ore fa, aemilianus253 dice:

L'articolo è sicuramente interessante, ma credo proprio che con l'Adriano in questione c'entri, se questo fosse l'intento logico, come i cavoli a merenda. L'Adriano di Leu, infatti, è stato aggiudicato ad un collezionista importante che non c'entra proprio niente con questi discorsi. Che abbia poi pagato troppo o poco sono assolutamente affari suoi, ma se sta bene a lui, sta bene a tutti. 

 Credo che anche @vickydog non si riferisse in particolare al bronzo di Adriano..., ma il discorso voleva essere più in generale riferito al mercato dei bronzi, io lo ringrazio per averci segnalato queste pericolose infiltrazioni.

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Il 30/10/2019 alle 16:46, cliff dice:

Anche le altre da me segnalate (CNG di settembre) sono tutte monete non perfette, con difetti (di conio, corrosioni, scentrature, mancanza di patina), conservazione non altissime ma almeno non bulinate o rifatte. C'è quindi anche per voi una sorta di ripresa del mercato del bronzo, anche in conservazioni medie, soprattutto se non troppo manipolato?

A mio modo di vedere emerge sempre di più la capacità di marketing di alcune case d’aste rispetto ad altre, basta solo sfogliare il catalogo di Leu per rimanere colpiti dalla qualità delle foto, dalla dovizia di dettagli nelle descrizioni, per capire come il marchio Leu, riesumato solo da poco da alcuni giovanissimi numismatici, abbia ripreso in breve tempo i fasti del passato. A parte questo aspetto, che però come detto, ha un peso non trascurabile, mi sembra di rivedere un certo interesse per il bronzo anche in media conservazione e soprattutto se  in presenza di tratti artistici particolari che a volte sembrano sempre più fare la differenza. 

Anche io ho avuto modo di vedere il sesterzio di Adriano dal vivo e ti dirò che nella foto a tutta pagina del catalogo Leu è molto più apprezzabile...

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Sei soddisfatto delle risposte e dello svolgersi della discussione in merito al tuo topic @cliff ?

Secondo me dobbiamo perdere un po' il timore di poter dire delle sciocchezze, delle banalità, oppure di andare un po' fuori tema; né, dall'altro lato, bollare certi interventi come tali. Altrimenti la discussione si ingessa e argomenti come patina, interventi, o giudizi personali (anche il "Per me è un cag@ta pazzesca!" di Fantozziana memoria ha talvolta la sua utilità per guardare le cose da un'altra angolazione) rischiano di non vedere mai luce.

Secondo me non siamo qui a scrivere pagine di alta numismatica. Siamo perlopiù appassionati, collezionisti e/o studiosi della materia che si confrontano in modo anche creativo e fuori da rigidi schemi. Parlo in modo poco scientifico e non da ricercatore?! E' quel che intendevo :)

 

 

 

Modificato da vickydog
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Penso che una spiegazione semplice di certi prezzi risieda in quello che nel marketing viene chiamato "Il mercato del lusso", in questo caso applicato alla numismatica e ai bronzi romani

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2 ore fa, vickydog dice:

Sei soddisfatto delle risposte e dello svolgersi della discussione in merito al tuo topic @cliff ?

Secondo me dobbiamo perdere un po' il timore di poter dire delle sciocchezze, delle banalità, oppure di andare un po' fuori tema; né, dall'altro lato, bollare certi interventi come tali. Altrimenti la discussione si ingessa e argomenti come patina, interventi, o giudizi personali (anche il "Per me è un cag@ta pazzesca!" di Fantozziana memoria ha talvolta la sua utilità per guardare le cose da un'altra angolazione) rischiano di non vedere mai luce.

Secondo me non siamo qui a scrivere pagine di alta numismatica. Siamo perlopiù appassionati, collezionisti e/o studiosi della materia che si confrontano in modo anche creativo e fuori da rigidi schemi. Parlo in modo poco scientifico e non da ricercatore?! E' quel che intendevo :)

 

 

 

Posso essere anche d’accordo. Il Forum è anche un luogo ricreativo, dove stemperare le tensioni della giornata, discutere di temi interessanti con toni più o meno rilassati. Però talvolta dobbiamo ricordare che la comunicazione scritta è pur sempre più incisiva di quella verbale, che non si percepiscono i toni seri o scherzosi, ecc... e se si esagera si rischia di essere fraintesi o di offendere.

 

Fatta questa premessa, rimanendo nella discussione vi chiedo se ritenete che il seguente sesterzio offerto nella prossima NG 12 sia annoverabile fra i “super bronzi” che meritano un realizzo importante, come la moneta che ha dato origine alla discussione. A me sembra una moneta stilisticamente eccezionale, dalla conservazione ottima, pur con qualche limite di qualità della superficie del metallo, a mio parere trascurabile. Ma aspetto i vostri pareri.

Grazie

ES

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Lot 129. 

Titus César 69-79. Sesterce 73, Rome. T CAESAR VESPASIAN IMP IIII PON TR POT III COS II Buste lauré de Titus à droite / Mars casqué avançant, tenant un trophée et une lance, S C de part et d'autre. 26,72g. Cohen 201 var. (POT II); RIC II 563. 
A l'état de frappe. Une monnaie d'un style exceptionnel et splendide.

Rare variante où Titus porte le titre de Tribunicia Potestas III alors que cette émission est généralement donnée pour TR POT II. Si Titus n’était pas à proprement parler une beauté, sa « gueule » n’en a pas moins clairement inspiré les graveurs romains. Cela est bien visible sur cette monnaie, présentant un portrait extrêmement vivant. La représentation du dieu Mars au revers présente la même virile apparence. En tenant cette monnaie en main (avec bien sûr tous les égards dus à un honorable vieillard), l’amateur d’art esquisse un sourire, éprouvant peut-être le plaisir ressenti par le graveur à – très légèrement – forcer le trait, tant dans le portrait du prince que dans celui du dieu. Le résultat appartient bien davantage à la statuaire qu’à la numismatique : un petit monument de poche pour les amateurs d’art antique.

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Interessante anche perché è un caso ex ante, anziché ex post

Ma di unico -per me- ha solo la rarità. Pochi esemplari conosciuti, una variabile importante e forse una incognita troppo imprescindibile  per quanto riguarda il prezzo.

Quindi il fatto di essere SPL, patina Tevere (ma che di solito non è così ricercata), intonso ma con varie fratture di tondello, un diritto con figura intensa e alcuni bei dettagli: magnifici capelli e corona, un rovescio con ampi salti di battitura nel complesso non eccezionale (noto fastidiosi segni paralleli simili a impronte digitali o da pulizia a ore 3 del R\), tutto ciò ha forse il peso minore nella valutazione.

Se non fosse così raro lo valutereste 6K Euro?  

 

 

 

Modificato da vickydog
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Ciao @Emilio Siculo sicuramente un gran bel ritratto di Tito. Peccato un paio di fratture che altrimenti , il prezzo di stima di 30.000 Franchi Svizzeri sarebbe stato più che generoso.Effettivamente la conservazione del ritratto è superbo, con i suoi nitidi dettagli. Anche questa moneta , troverà la sua collocazione , presso un collezionista con un'ottima disponibilità bancaria.

 

Tito.jpg.8e23929a1c52dd7bd6afc6591157c71b.jpg

 

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Grazie per le prime risposte.

Il motivo per cui lo aggiungevo alla discussione è cercare di capire quali siano i fattori che oggi giustificano oggi per un bronzo romano la qualifica di "eccezionale". 

L'Adriano sopra forse è più nei canoni, per ottima conservazione e patina verde. Questo Tito, mi chiedo, anche se ha qualche difetto rispetto all'Adriano, lo ritenete comunque eccezionale, grazie ad un ritratto di stile particolarmente bello? O ritenete che nel mercato prevalgano criteri valutativi più standardizzati basati su conservazione e patina, mentre lo stile va in secondo piano?

Grazie

ES

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Non dimenticatevi, e si è sempre discusso anche di questo, che questa asta è una location per pochi.... qua prezzi e conservazione escono dal solito campo di confronto... è una vendita esclusiva con pezzi da 100 ed altri un po’ meno, dove partecipano facoltosi che si divertono a spendere i loro molti soldi...

qua L abito fa il monaco...

il Tito è una bella moneta (con i suoi difetti come evidenziato da gionny), a parer mio altrove sarebbe partito da molto meno...

 

 

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