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L’ eredita’ di un Re


Ospite

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Come molti sanno la collezione numismatica esistente nel Museo Nazionale Romano a Roma si e’ formata grazie ad una donazione , una eredita’ costituita da piu’ o meno 100.000 monete , il filantropo fu Vittorio Emanuele III di Savoia . La collezione inizia dal periodo medioevale ed arriva fino all’ epoca in cui visse il Re d’ Italia , oltre alle monete di zecche italiane sono presenti anche alcuni pesi monetali ; la collezione personale di Vittorio Emanuele III venne donata al popolo italiano nel 1946 tramite una comunicazione ufficiale inviata al momento di recarsi in esilio ad Alessandria d’ Egitto , imbarcandosi sulla nave militare Duca degli Abruzzi ; la lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri , Alcide De Gasperi , recava telegraficamente scritto : <Signor Presidente , lascio al Popolo italiano la collezione di monete che e’ stata la piu’ grande passione della mia vita > , seguiva la firma del Re . Alla reale missiva fu d’ obbligo rispondere da parte di De Gasperi in nome del Popolo italiano che si era espresso a favore della Repubblica , che cosi’ scrisse : <S.M. Vittorio Emanuele , Alessandria d’ Egitto . Ho letto al Consiglio dei Ministri la lettera con la quale la V.M. annunciava la cessione della raccolta numismatica allo Stato italiano . Il Consiglio dei Ministri , il quale sa apprezzare tutto il valore del dono per la storia del nostro Paese , mi ha incaricato di esprimere a V.M. la gratitudine del Governo . Adempiendo a tale gradito incarico , La prego di accogliere i sensi del mio profondo ossequio > , seguiva la firma di De Gasperi .

Tutta la reale collezione era contenuta all’ interno di 28 armadi metallici che inizialmente furono conservati al Quirinale , poi inviati al Palazzo Barberini ed infine nel 1971 la collezione fu trasferita nell’ attuale sede del Museo Nazionale Romano .

 

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Molto interessante, peccato che lo stato italiano non sia stato in grado di tutelare a pieno questo immenso tesoro culturale, sapresti dirci quanto è stato sottratto o sostituito dalla collezione? 

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12 ore fa, margheludo dice:

Molto interessante, peccato che lo stato italiano non sia stato in grado di tutelare a pieno questo immenso tesoro culturale, sapresti dirci quanto è stato sottratto o sostituito dalla collezione? 

Mi sa che non lo sappia nessuno. Di certo ne hanno sostituite diverse tipo il 5 lire 1901, anche perché, che io sappia, l'intera collezione non è mai stata inventariata, ci sono solo gli elenchi di Vittorio Emanuele III.

  • Grazie 1
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A questo proposito consiglio di leggere due ottimi libri:

1- Lucia Travaini: Storia di una passione: Vittorio Emanuele III e le monete.

In questo libro ( Appendice I - LE VICENDE DELLA COLLEZIONE DOPO IL 1946 - pagg.243 -254 ), è ricostruita la storia delle 25 casse che contenevano le monete del Re. 2 erano state manomesse e mancavano di importantissime Monete Genovesi, le altre avevano il sigillo intatto. 

2- Domenico Luppino: Stato e Collezionismo - Indagine sulla Numismatica 

In questo caso vennero rilevate dalla GdF numerose anomalie ( sostituzione di monete con falsi, sottrazione di monete e di conii originali etc ). Una lettura davvero illuminante che conferma ancora una volta che gli italiani non sono in grado di mantenere e valorizzare il loro immenso patrimonio storico-artistico.

3 ore fa, simonesrt dice:

l'intera collezione non è mai stata inventariata,

Penso che in questo caso la GdF abbia finalmente inventariato tutto

Ciao Beppe 

 

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16 ore fa, margheludo dice:

Molto interessante, peccato che lo stato italiano non sia stato in grado di tutelare a pieno questo immenso tesoro culturale, sapresti dirci quanto è stato sottratto o sostituito dalla collezione? 

Poni una domanda che non so da quali fatti di tua conoscenza derivi , quindi non so rispondere .

Posso solo esporti una succinta storia del post della collezione :

Dei 28 armadi metallici che contenevano i cassetti con le monete risulto’ che il primo armadio era vuoto e il secondo non era completo , vuoto per circa la meta’ . Delle monete mancanti , tutte della Casata Savoia , inizialmente si penso’ che le avesse trattenute Vittorio Emanuele III , quindi venne fatta una indagine a largo respiro per capire a cosa fosse dovuta la mancanza di quelle antiche monete dei Savoia , finalmente risulto’ che il figlio Umberto aveva presso di se la parte mancante della immensa collezione del padre e che questa , per sua espressa volonta’ , sarebbe tornata allo Stato italiano dopo la sua morte , come in effetti avvenne nel 1983 alla morte di Umberto di Savoia . Si trattava di ben oltre 8.000 antiche monete dei Savoia suddivise in tutti i metalli .

La reale collezione era tornata completa .

 

3 ore fa, simonesrt dice:

Mi sa che non lo sappia nessuno. Di certo ne hanno sostituite diverse tipo il 5 lire 1901, anche perché, che io sappia, l'intera collezione non è mai stata inventariata, ci sono solo gli elenchi di Vittorio Emanuele III.

La collezione fu registrata da Pietro Oddo che fu l' esperto segretario e conservatore numismatico di Vittorio Emanuele III , la collezione conteneva gia' tutte le informazioni di ogni singola moneta , redatte dal Re in persona .

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31 minuti fa, VALTERI dice:

Umberto II era un cultore della medaglistica sabauda e quella data in lascito all'Italia è la sua collezione di medaglie .

Nella relazione della Silvani Balbi de Caro che si occupo' della faccenda delle monete mancanti si parla espressamente di monete , quelle piu' antiche mancanti nei primi due armadi metallici del padre , probabilmente Umberto II , come scrivi , dono' allo Stato anche la sua collezione personale di medaglie sabaude .

Modificato da Ospite
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Grazie @giuseppe ballauri non riuscivo a ricordare la fonte che fortunatamente è ben più solida del solito ....《conosco un tizio che conosceva un tizio che conosceva un altro tizio.............》ma a proposito del sentito dire e di scempi culturali vi racconto questo aneddoto. Anni fa mi attacca bottone un simpatico novantenne il quale una volta intuita la mia passione per le monete inizia a raccontarmi di quando nel periodo ante guerra  lavorava a Roma , non so a che titolo ma sta di fatto che pare fosse molto vicino a Pietro Oddo o a chi per lui vagliava  il materiale numismatico per conto del Re, monete romane in prevalenza  provenienti dai ritrovamenti che in quell'epoca di fermento in ambito di edilizia urbanistica nella capitale si susseguivano con una certa frequenza, una volta scelte le monete migliori le altre, cioè quasi tutte, venivano stoccate in (testuali parole) barattoli di latta per conserve da 5kg e spedite in fonderia per farne munizioni, la guerra la abbiamo persa nonostante lo spirito dei più potenti imperatori della storia aleggiasse sui campi di battaglia ad ogni salva di colpi sparata dai nostri soldati, i collezionisti di monete romane oggi ringraziano  ed io non riesco a disfarmi di un ingombrante fondello di un grosso bossolo oramai trasformato in un inutile portacenere perché dopo quell'incontro lo vedo sotto una luce nuova che mi aiuta a digerirne la presenza.

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3 ore fa, Agricola dice:

Poni una domanda che non so da quali fatti di tua conoscenza derivi , quindi non so rispondere .

Posso solo esporti una succinta storia del post della collezione :

Dei 28 armadi metallici che contenevano i cassetti con le monete risulto’ che il primo armadio era vuoto e il secondo non era completo , vuoto per circa la meta’ . Delle monete mancanti , tutte della Casata Savoia , inizialmente si penso’ che le avesse trattenute Vittorio Emanuele III , quindi venne fatta una indagine a largo respiro per capire a cosa fosse dovuta la mancanza di quelle antiche monete dei Savoia , finalmente risulto’ che il figlio Umberto aveva presso di se la parte mancante della immensa collezione del padre e che questa , per sua espressa volonta’ , sarebbe tornata allo Stato italiano dopo la sua morte , come in effetti avvenne nel 1983 alla morte di Umberto di Savoia . Si trattava di ben oltre 8.000 antiche monete dei Savoia suddivise in tutti i metalli .

La reale collezione era tornata completa .

 

La collezione fu registrata da Pietro Oddo che fu l' esperto segretario e conservatore numismatico di Vittorio Emanuele III , la collezione conteneva gia' tutte le informazioni di ogni singola moneta , redatte dal Re in persona .

Che il Re ce la abbia consegnata completa non c'è dubbio, che ora non lo sia è altrettanto certo.  La mia domanda era se una volta consegnata la collezione fosse stata inventariata per verificare la corrispondenza tra le carte e le monete. Inoltre che io sappia non penso che la Gdf, che ha compiuto un'opera meritoria di indagine e ispezione,  abbia inventariato l'intera collezione. 

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4 ore fa, Agricola dice:

Delle monete mancanti , tutte della Casata Savoia , inizialmente si penso’ che le avesse trattenute Vittorio Emanuele III , quindi venne fatta una indagine a largo respiro per capire a cosa fosse dovuta la mancanza di quelle antiche monete dei Savoia , finalmente risulto’ che il figlio Umberto aveva presso di se la parte mancante della immensa collezione del padre e che questa , per sua espressa volonta’ , sarebbe tornata allo Stato italiano dopo la sua morte , come in effetti avvenne nel 1983 alla morte di Umberto di Savoia . Si trattava di ben oltre 8.000 antiche monete dei Savoia suddivise in tutti i metalli .

Vittorio Emanuele III quando andò in esilio, dichiarò che le "monete di Casa Savoia" sarebbero state trattenute temporaneamente per motivi di studio e sarebbero state donate in seguito allo Stato Italiano così da ricomporre l'intera raccolta. Tutti sapevano questo e quindi nessuna indagine. Probabilmente il figlio Umberto, invece di donarle alla morte del Re Numismatico ( 1947 ) le trattenne con sè, per vari motivi, forse perchè era uno studioso di Medaglistica Sabauda o più probabilmente perchè sapeva che la raccolta del padre, non solo non era considerata nel modo dovuto, ma addirittura erano "politicamente ingombranti". E' sufficiente ricordare come questo patrimonio artistico fu trattato: 

- Maggio 1945: Palazzo del Quirinale ( probabilmente nell'interrato )

- Febbraio 1954: Palazzo Barberini ( in un sotterraneo )

- Luglio 1971: Medagliere del Museo Nazionale ( dopo molti anni: esposte 3000 monete. Le restanti 105.000 nei sotterranei ) 

Cosa dire?  A voi le conclusioni. 

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Ciao a Tutti

 

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Dimenticavo: La parte di monete "Casa Savoia" fu consegnata allo Stato Italiano nel 1983 alla morte di Umberto II°.

2 ore fa, simonesrt dice:

La mia domanda era se una volta consegnata la collezione fosse stata inventariata per verificare la corrispondenza tra le carte e le monete. Inoltre che io sappia non penso che la Gdf, che ha compiuto un'opera meritoria di indagine e ispezione,  abbia inventariato l'intera collezione. 

 Per quanto riguarda l'inventario "totale", non so dirti. Parte è stata fatta dalla GdF, ma rileggendo il libro di Luppino mi sembra sia solo "parziale" e limitata alle monete più importanti e/o a quelle che presentavano anomalie rispetto ai cartellini o alla catalogazione del CNI. Non so se la Balbis De Caro abbia finalmente redatto una catalogazione completa della Ex Collezione Reale. 

So che il Gen. Domenico Luppino è tra i soci del Forum e sarebbe interessante sapere qualcosa in proposito. Non conosco il suo "nickname" e se qualcuno di Voi potesse contattarlo sarebbe fondamentale. 

Ciao Beppe 

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2 ore fa, giuseppe ballauri dice:

Dimenticavo: La parte di monete "Casa Savoia" fu consegnata allo Stato Italiano nel 1983 alla morte di Umberto II°.

 Per quanto riguarda l'inventario "totale", non so dirti. Parte è stata fatta dalla GdF, ma rileggendo il libro di Luppino mi sembra sia solo "parziale" e limitata alle monete più importanti e/o a quelle che presentavano anomalie rispetto ai cartellini o alla catalogazione del CNI. Non so se la Balbis De Caro abbia finalmente redatto una catalogazione completa della Ex Collezione Reale. 

So che il Gen. Domenico Luppino è tra i soci del Forum e sarebbe interessante sapere qualcosa in proposito. Non conosco il suo "nickname" e se qualcuno di Voi potesse contattarlo sarebbe fondamentale. 

Ciao Beppe 

@elledi, è un po' che non ti leggiamo qua sul forum, se ci sei batti un colpo.

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