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Monete coloniali: iconografia degli Imperi


Regium

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Prendendo spunto dalla discussione "1/12 di Shilling - Jersey" di @Auriate, ho pensato di iniziare una discussione per analizzare l'iconografia, lo stile e le rappresentazioni proposte sulle monete coloniali degli imperi moderni/contemporanei.

Ad esempio ecco il One Cent canadese del 1920 di Giorgio V che ho già proposto nell'altra discussione

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Ma questo ritratto si trova in molte altre monete, destinati a luoghi ben lontani.

Ad esempio 

si ritrova anche su questo One Penny del Commonwealth dell’Australia del 1922.

La moneta presenta l’effigie di re Giorgio V (1910-1936) rivolto a sinistra. Il sovrano indossa la Corona Imperiale e il manto d’ermellino. In particolare porta le insegne del "Nobilissimo Ordine della Giarrettiera" e dell’"Onorevolissimo Ordine del Bagno".

In entrambi i casi si tratta di monete molto circolate: hanno quindi raggiunto il loro obiettivo propagandistico di mostrare alle diverse popolazioni sottoposte al dominio britannico il ritratto regale del sovrano.

Cosa ne pensate? Avete altre monete con questo ritratto? E monete di altri imperi coloniali? Condividiamole! :) 

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Interessante argomento! allora innanzitutto come ho già anticipato nella discussione a cui ti riferisci, riassumo così non disperiamo le poche informazioni raccolte, ho notato anch'io l'esistenza di due iconografie differenti: le monete metropolitane presentano un ritratto del sovrano che viene aggiornato nel tempo, spesso a testa nuda (fa eccezione il ritratto anziano della regina Vittoria), con legenda sempre e solamente in latino (caratteristica che troviamo anche oggi nelle monete del Regno Unito). L'aggiornamento è metodico: per la regina Vittoria, solo per i pezzi in bronzo, abbiamo 4 ritratti che si scandiscono nel suo regno. Per Edoardo VII un unico ritratto ma l'aggiornamento d'età si verifica dopo circa un decennio o ventennio solitamente quindi visto il suo regno abbastanza breve non possiamo aspettarcelo. Per Giorgio V, sempre concentrando la nostra attenzione sui tagli bronzei, 3 ritratti in cui la differenza d'età è quasi minima ma evidente nel viso più maturo della serie post 1927. Giorgio V muore nel 1936 e gli succede Edoardo VIII, di questo sovrano troviamo giusto un ritratto e per altro rimasto allo stato di prova di zecca. Il 1936 per il Regno Unito fu l'anno dei 3 re-imperatori in quanto l'11 dicembre dello stesso 1936 Giorgio VI entra in carica. Anche qui un regno non sufficientemente lungo da  permettere un cambio di età. Nell'iconografia monetaria del dritto troviamo quindi un solo ritratto abbastanza giovanile e l'unica modifica del dritto sta nella perdita del titolo d'imperatore d'India a partire dalle emissioni del 1949. Ora arriviamo ad Elisabetta II, ottimo esempio per spiegare questa dinamica del cambio di iconografia. Abbiamo a suo nome infatti ben 5 modifiche del ritratto in tutto il suo lungo regno dalla giovane fanciulla con ancora la corona di lauro imperiale (senza che vi fosse più un impero!) al ritratto molto anziano che troviamo sugli spiccioli inglesi dal 2015. Tuttavia esiste anche un altro ritratto nelle monete dei possedimenti di Sua Maestà Britannica cioè quello coloniale o non metropolitano. Nel XIX secolo il Regno Unito controllava più del 90% del mondo coloniale e aveva una miriade di possedimenti extra territoriali in tutto il mondo. Per tutta questa massa di territori vi era una monetazione locale e il ritratto del sovrano era un elemento imprescindibile visto il suo ruolo di massima autorità. Nei tempi antichi si sa la moneta ha svolto anche questo ruolo di propagandare l'immagine ufficiale del potere. Per il popolo l'autorità e il potere erano spesso conosciuti nelle forme di amministrazioni locali ma l'immagine del sovrano secoli fa era conosciuta dalla gente comune spesso unicamente dalla moneta e le legende quasi sempre in latino probabilmente erano poco comprese (anche oggi non tutti nel Regno Unito penso sappiano esattamente cosa significhi la legenda di penny e pence sempre più abbreviata e ridotta ormai a lettere singole D.G.REG.F.D) quello che era invece riconoscibile a tutti era il ritratto al dritto. Col tempo dai ritratti estremamente astratti dei penny medievali si è giunti in Inghilterra e Regno Unito ad un tale livello di precisione che i ritratti monetari di Giorgio V degli anni '30 corrispondono molto realisticamente al vero personaggio storico che possiamo oggi vedere e confrontare in numerosissime fotografie d'epoca. E proprio qui tocchiamo un punto fondamentale la fotografia, oggi la consideriamo forse scontata ma è un'invenzione ben recente ed è soprattutto recente la diffusione così capillare ed istantanea della sua fruizione a cui siamo tanto abituati. Dobbiamo quindi considerare una realtà molto differente dove le immagini ufficiali erano spesso disegni, cartoline, stampe o rare fotografie a maggior ragione in luoghi lontani migliaia di chilometri da Londra e tra una popolazione di più bassa estrazione sociale. Qui ancora al tempo della regina Vittoria la moneta giocava il suo antico ruolo. I ritratti delle monete coloniali erano differenti da quelli metropolitani, sempre coronati, legende in latino ma anche inglese (direi soprattutto in territori molto distanti culturalmente dal Regno Unito) e soprattutto mai modificati nell'età a differenza della quasi ossessiva attenzione al passare degli anni delle monete della Madrepatria. Col regno di Vittoria troviamo ancora un certa varietà nei ritratti che per comodità potremmo genericamente definire "coloniali" ma questa varietà viene rapidamente meno già con Edoardo VII dal 1902 in poi infatti troveremo quasi sempre un ritratto unico per tutti i possedimenti inglesi nel mondo, Edoardo VII avrà il suo, così Giorgio V e il figlio Giorgio VI e persino negli anni '50/'60 Elisabetta II, sempre rigorosamente coronato e mai aggiornato nell'età. Il motivo potrebbe nascondersi proprio nel ruolo propagandistico della moneta e dell'effigie, quasi che il sovrano col suo popolo stabilisca un rapporto di fiducia e si mostri a capo scoperto e nel suo progredire negli anni verso la fisiologica vecchiaia mentre per i sudditi di lontani domini resti sempre lo stesso sovrano coronato e sempre giovane e in salute così da non mostrare di essere in una condizione di debolezza. Ovviamente questa è un'ipotesi e spero ne leggeremo molte altre in questa neonata discussione a cui abbiamo pensato io, @Regium @Auriate @carmhack e @nikita_ per trattare di questo argomento iconografico davvero interessante accompagnando con commenti iconografici le nostre monete.

Modificato da Meleto
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Provo a partecipare anche io a questa discussione così interessante.

La volontà di ritrarre re e imperatori, come sappiamo tutti, non è cosa recente, ma è stata sempre fatta. Pare però che un cambiamento importante nei ritratti delle monete si ebbe dall'ascesa di Enrico VII nel 1485, che emise monete in cui il suo ritratto era molto somigliante. Questo approccio fu continuato da Enrico VIII, che iniziò anche a permettere di aggiornare la sua immagine con l'avanzare dell'età. Le prime monete del suo regno lo mostrano come un giovane agile, mentre le successive mostrano il re imponente che conosciamo dai dipinti.

Una cosa curiosa che non conoscevo è che dal periodo del restauro, divenne consuetudine per il monarca rivolgersi nella direzione opposta al suo predecessore sulle monete. Sembra che questa consuetudine sia iniziata perché Carlo II voleva essere visto voltare le spalle a Oliver Cromwell e al Commonwealth.

Un'evoluzione del ritratto della Regina Elisabetta II può essere vista in quest'immagine, che mostra i sei ritratti sulle monete dell'Australia.
australia-ritratto-elisabetta.jpeg.285eb78f5672693ee57437af7fe5c53c.jpeg

Per quanto riguarda invece il Regno Unito, una evoluzione del ritratto può essere vista in quest'altra immagine:
elisabetta-ii.thumb.jpg.18c33dc1cdd57f09b699e810cc836b9a.jpg

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17 ore fa, Regium dice:

Ma questo ritratto si trova in molte altre monete, destinati a luoghi ben lontani.

Ad esempio 

si ritrova anche su questo One Penny del Commonwealth dell’Australia del 1922.

La moneta presenta l’effigie di re Giorgio V (1910-1936) rivolto a sinistra. Il sovrano indossa la Corona Imperiale e il manto d’ermellino. In particolare porta le insegne del "Nobilissimo Ordine della Giarrettiera" e dell’"Onorevolissimo Ordine del Bagno".

In entrambi i casi si tratta di monete molto circolate: hanno quindi raggiunto il loro obiettivo propagandistico di mostrare alle diverse popolazioni sottoposte al dominio britannico il ritratto regale del sovrano.

Cosa ne pensate? Avete altre monete con questo ritratto? E monete di altri imperi coloniali? Condividiamole! :) 

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Interessante notare come l'Australia ma anche il Canada a partire da regno di Giorgio VI non presentino più il ritratto coloniale ma quello metropolitano. La differenza potrebbe essere di natura storico legislativa in quanto nel 1931 terminò la Federazione dell'Australia con lo Statuto di Westminster che "riconosceva l'indipendenza in ambito legislativo dei dominion britannici, quali il Canada, l'Irlanda, Terranova, il Sudafrica, la Nuova Zelanda e  l'Australia"(https://it.wikipedia.org/wiki/Statuto_di_Westminster_del_1931). Quindi è interessante notare come l'indipendenza legislativa acquisita con questo statuto abbia comportato quasi immediatamente anche la fine del ritratto coloniale per i paesi menzionati mentre il ritratto coloniale di Giorgio VI è rimasto ben presente sulle monete di Hong Kong e East Africa per esempio. A maggior ragione secondo me questo significa che questa differente iconografia non era affatto casuale. 

Modificato da Meleto
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7 ore fa, Saturno dice:

Partecipo con questa rupia indiana del 1900, della regina Vittoria Imperatrice, con corona sulla testa

1 rupia 1900 d.jpg

1 rupia 1900 r.jpg

In questa moneta troviamo per esempio la legenda in inglese e non in latino come nella moneta australiana di @Regium. Quindi appunto ci sono anche delle differenze nelle legende per renderle più comprensibili ai popoli considerati più distanti culturalmente penso. E poi l'anno 1900 è palesemente anacronistico per l'età della regina a differenza di quello delle monete dello stesso periodo coniate per il Regno Unito.

Modificato da Meleto
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Posto ora di seguito un Five Cents di Hong Kong del 1901 a nome di Vittoria.

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Il ritratto è coronato e ricorda molto quello canadese anche se con qualche differenza. La legenda come nella rupia indiano postata da Saturno è in inglese e non in latino. Il ritratto è giovanile nonostante la regina Vittoria in quell'anno avesse 81 anni e nelle monete metropolitane questo fosse ben evidenziato dal ritratto anziano. Moneta di piccolissime dimensioni questa ma che mi piace molto! 

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Davvero interessante e realmente evidente questo mantenimento del ritratto giovane. La regina era ormai anziana eppure sulle sue monete coloniali si mostrava ancora giovane e regale. L’effetto sulle popolazioni doveva essere notevole, tenuto anche conto del fatto che il regno di Vittoria è stato tra i più lunghi della storia britannica (secondo solo all’attuale regina Elisabetta) in molti dovranno aver pensato di essere sudditi di una regina immortale.

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Ciao a tutti,

ecco un altro spunto di riflessione: la simbologia imperiale non risiede solo nei paramenti e nel ritratto dei sovrani, ma anche nel rammentare la loro potenza militare. Qui sotto allego due monete - una inglese e una sudafricana - con un tema similare: le navi. La Gran Bretagna ha basato per secoli il suo potere sul dominio dei mari, vero elemento che ha consentito agli inglese di conquistare il più grande impero della storia. Questa eredità è rimasta ben impressa nella memoria degli inglesi così come nelle loro monete.

Ecco quindi un half penny del 1938 in nome di Giorgio VI. Possiamo notare la legenda in latino GEORGIVS VI D:G:BR:OMN:REX F:D:IND:IMP  (Giorgio VI, per grazia di Dio, re di tutti i britannici, difensore della fede, Imperatore d'India). In particolare viene rimarcato quel IND:IMP, presente sulle monete dai tempi di Vittoria, che scomparirà con l'indipendenza dell'imponente stato asiatico. Vediamo un bel ritratto del re, che, come già è stato detto, è rimasto pressoché immutato durante il suo regno.

Sul rovescio vediamo invece uno dei vanti della storia inglese: il galeone Golden Hind, con il quale Francis Drake circumnavigò il pianeta tra il 1577 e il 1580.

Schermata 2021-01-22 alle 21.36.53.png

Schermata 2021-01-22 alle 21.36.42.png

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E sempre una nave campeggia, maestosa e ben dettagliata, sulla moneta da 5 scellini del 1952, ultimo anno di regno di Giorgio VI (la legenda qui è molto più semplice: GEORGIVS SEXTUS REX.

La nave è la tre alberi Drommedaris, in rotta verso il Capo di Buona Speranza, di Jan van Riebeeck, fondatore di Città del Capo, che entrò nella Table Bay il 6 aprile 1652.

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Schermata 2021-01-19 alle 20.50.12.png

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11 minuti fa, Regium dice:

Ciao a tutti,

ecco un altro spunto di riflessione: la simbologia imperiale non risiede solo nei paramenti e nel ritratto dei sovrani, ma anche nel rammentare la loro potenza militare. Qui sotto allego due monete - una inglese e una sudafricana - con un tema similare: le navi. La Gran Bretagna ha basato per secoli il suo potere sul dominio dei mari, vero elemento che ha consentito agli inglese di conquistare il più grande impero della storia. Questa eredità è rimasta ben impressa nella memoria degli inglesi così come nelle loro monete.

Ecco quindi un half penny del 1938 in nome di Giorgio VI. Possiamo notare la legenda in latino GEORGIVS VI D:G:BR:OMN:REX F:D:IND:IMP  (Giorgio VI, per grazia di Dio, re di tutti i britannici, difensore della fede, Imperatore d'India). In particolare viene rimarcato quel IND:IMP, presente sulle monete dai tempi di Vittoria, che scomparirà con l'indipendenza dell'imponente stato asiatico. Vediamo un bel ritratto del re, che, come già è stato detto, è rimasto pressoché immutato durante il suo regno.

Sul rovescio vediamo invece uno dei vanti della storia inglese: il galeone Golden Hind, con il quale Francis Drake circumnavigò il pianeta tra il 1577 e il 1580.

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Assolutamente vero ottimo spunto iconografico! Appena riesco visto che la volta scorsa ho postato Vittoria posto il figlio Edoardo VII in ritratto coloniale. Fu effettivamente con Edoardo VII che il ritratto si standardizzò, a parte per alcuni tagli indiani, sul modello unico per tutte le colonie e i possedimenti inglesi. 

A parte ciò noto che il bordo di questo mezzo penny è molto strano ? sembrerebbe ritagliato o limato. Quanto pesa?

13 minuti fa, Regium dice:

E sempre una nave campeggia, maestosa e ben dettagliata, sulla moneta da 5 scellini del 1952, ultimo anno di regno di Giorgio VI (la legenda qui è molto più semplice: GEORGIVS SEXTUS REX.

La nave è la tre alberi Drommedaris, in rotta verso il Capo di Buona Speranza, di Jan van Riebeeck, fondatore di Città del Capo, che entrò nella Table Bay il 6 aprile 1652.

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Notare come qui a differenza che ad Hong Kong la legenda è in latino come nelle monete metropolitane.

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14 ore fa, Meleto dice:

Quanto pesa?

4,81 grammi... effettivamente il peso è più basso di circa 0,8/0,9. Potrebbe essere stato manomesso. Non ci avevo mai fatto caso. Perché mai fare una cosa del genere? Che strano

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2 ore fa, Regium dice:

4,81 grammi... effettivamente il peso è più basso di circa 0,8/0,9. Potrebbe essere stato manomesso. Non ci avevo mai fatto caso. Perché mai fare una cosa del genere? Che strano

È stata scontornata con una lima secondo me...le ragioni non le sapremo mai probabilmente come molti artefatti su monete comuni come queste per noia...

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Bellissima discussione complimenti, aggiungo che anche i regnanti italiani, sulle monete coloniali adottarono ritratti ad hoc, basti considerare le monete emesse da Umberto I per la Colonia Eritrea, ove il sovrano è ritratto con una imponente corona, mentre sulla monetazione per il territorio metropolitano è sempre raffigurato a testa nuda..

Modificato da vathek1984
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Vero! Non avevo pensato ad Umberto I?

anche il ritratto di Vittorio Emanuele III sulle monete della Somalia italiana (della serie 1925) è molto simile a quello coloniale di Giorgio V con tutti gli attributi regi ben evidenti dalla corona al manto regale.

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SOM/7

Chissà se anche altri re che hanno avuto possedimenti coloniali hanno optato per questa particolare iconografia... Sarebbe interessante raccoglierne qualche altro esempio

 

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Come anticipato ecco Edoardo VII su un 5 Cent di Ceylon del 1910 con ritratto coloniale coronato e legenda in inglese.

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Si noti oltretutto nella moneta sudafricana postata da @paoloilmarinaio la presenza del ritratto a testa nuda, come quello metropolitano, in virtù penso dello Statuto di Westmister del 1931 che infatti comprendeva anche il Sud Africa oltre all'Australia come detto al post #6. Mentre la moneta delle Fijii nonostante presenti lo stesso millesimo ha ritratto differente proprio (ipotizzo) per la differenza giuridica di condizione dei due paesi rispetto al Regno Unito (le Fijii infatti non sono contemplate tra i paesi dello Statuto di Westmister). 

Ci tengo a precisare che tutte queste sono ovviamente ipotesi e anzi ben vengano degli eventuali aggiustamenti e correzioni su questi abbozzi. 

 

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